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L'Aido ospite d'onore alla conviviale del Rotary Club di Macerata: "Donare gli organi salva la vita"

L'Aido ospite d'onore alla conviviale del Rotary Club di Macerata: "Donare gli organi salva la vita"

"Nel nostro Paese, il sistema medico-chirurgico in ambito dei trapianti ha raggiunto l’eccellenza, ma il numero dei donatori è ancora insufficiente. Per questo è necessario aiutare l’AIDO, l’Associazione Italiana Donatori Organi, nell’opera di sensibilizzazione e di aumento del numero dei donatori". Con questo fine, il Rotary Club di Macerata ha interamente dedicato all’Associazione l’ultima conviviale, molto partecipata, svoltasi nei giorni scorsi a Villa Quiete. 

Ospiti della serata, aperta dal saluto del presidente del Club Luciano Pingi, il presidente provinciale dott. Elio Giacomelli, la dottoressa Anna Monaco, coordinatrice trapianti dell’Ospedale di Civitanova Marche, Daila Bernabei, “paziente” di Piediripa che nel 2011 ha subito un politrapianto rene-pancreas, e Alessandro Maccioni, direttore dell’Area Vasta 3. 

Ha ringraziato il Rotary Club di Macerata per l’opportunità di parlare di un tema importante, drammatico e urgente, qual è quello della donazione degli organi, il presidente provinciale dell’Aido Giacomelli: "Drammatico perché la scelta fa la differenza tra la vita e la morte, urgente perché la lista d’attesa di coloro che sono in attesa di trapianto è sempre più lunga, ogni anno si aggiungono circa 8 mila persone e solo la metà riesce a sottoporsi all’intervento".

Non per mancanze della sanità italiana, che sia a livello chirurgico sia a livello medico, con l’alta qualità dei medicinali anti rigetto, ha raggiunto risultati eccellenti, ma per la mancanza di donatori e di conseguenza di organi: l’Aido, con un milione e mezzo di iscritti, ha fatto molto, ma è ancora poco rispetto al fabbisogno. "Lo Stato ha cercato di prendere in mano la situazione – ha spiegato il presidente provinciale Aido – prima con la legge che nel 2010 ha introdotto la scelta in Comune, al momento del rilascio o del rinnovo del documento di identità – ora con un decreto dell’ex ministro Grillo, ancora da visionare, con il quale si introdurrebbe il “silenzio assenso” previa un’adeguata e capillare informazione ai cittadini".

Anche la dottoressa Anna Monaco ha rimarcato quanto sia fondamentale diffondere la cultura della donazione e stimolare le persone a decidere sul destino dei propri organi, senza lasciare ai familiari un compito tanto difficile in una circostanza dolorosa. "Si può esprimere il proprio consenso esplicito in vari modi – ha illustrato –, anche solo verbalmente in famiglia, oppure iscrivendosi all’Aido, portando con sé una dichiarazione scritta con i propri dati, datata e firmata, attraverso il tesserino blu inviato dal Ministero della Salute nel 2000, agli uffici anagrafe dei Comuni o presso gli sportelli delle Asur: è indispensabile informarsi per fare una scelta di vita consapevole". 

Infine, ha toccato gli animi dei presenti la testimonianza di Daila Bernabei, che in modo appassionato, ma sereno e senza retorica, ha raccontato la sua personale esperienza sottolineando quanto sia importante e vitale, in senso letterale, la scelta della donazione. 

 

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