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Il presidente di Enalcaccia: "La Regione sta uccidendo caccia e pesca sportiva"

Il presidente di Enalcaccia: "La Regione sta uccidendo caccia e pesca sportiva"

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dal presidente Provinciale di Enalcaccia pesca e Tiro, Giorgio Salustri.

"Il recente passaggio di competenze e funzioni in materia di caccia e pesca dalla Provincia alla Regione, sta uccidendo la caccia e la pesca sportiva, spingendo, silenziosamente, gli utenti ad abbandonare queste attività sportive, con ovvio ingente danno economico per l'indotto che esse producono.

Il sistema organizzativo provinciale consolidato da molti anni e, sinceramente funzionante, è stato stravolto a seguito della “virtuale” cancellazione delle provincie e la Regione si sta dimostrando totalmente impreparata e gestire le attività.

Le figure di riferimento sono comunque le stesse, ma si trovano ad operare nel più totale caos in quanto non ricevono direttive dalla Regione o le ricevono con immenso ed ingiustificato ritardo.  Basti pensare a quanto successo la scorsa estate con il rilascio delle autorizzazioni per gli appostamenti fissi di caccia in zone sic e zps. In quell'occasione, dopo la storica scadenza del 30 giugno, per l'inoltro delle richieste di rinnovo delle autorizzazioni, la regione Marche con decreto, postumo, del 13 luglio 2016 imponeva ai richiedenti, titolari di appostamenti fissi ricadenti in zone SIC e ZPS, di produrre una valutazione di incidenza, ai fini del rilascio dell'autorizzazione.  I destinatari di tale decreto si sono dovuti pertanto organizzare, incaricando un tecnico di fiducia e sborsando diverse centinaia di euro, al fine di ottenere il permesso, che in molti casi è arrivato poi con estremo ritardo.

Per quanto riguarda il settore pesca sportiva, vista l'imminente data storica dell'apertura della pesca alla trota ( ultima domenica di febbraio), attività sportiva praticata dalla maggior parte dei titolari di licenza di pesca, ad oggi, 21 febbraio, non sono stati distribuiti, presso le associazioni di categoria né il calendario piscatorio e nemmeno il tesserino di pesca, indispensabile per poter esercitare l'attività.

Basti considerare che il calendario ed il modello di tesserino sono stati approvati dalla Giunta regionale solo nella seduta del 13 febbraio scorso e cioè solo 14 giorni prima della data di apertura.

E' inaudito che i tanti amanti di questa pesca, compreso il sottoscritto si trovano, ad oggi, nella impossibilità di rinnovare la licenza di pesca perché non sono ancora a disposizione i tesserini, a quattro giorni dall'apertura! 

Come se ciò non bastasse, a dimostrazione dell'interesse che la regione Marche sta rivolgendo a questo settore, che comunque sia produce un notevole indotto economico, da quest'anno non verrà più effettuato il consueto ripopolamento di fiumi e torrenti con trote, trotelle ed uova.

Da quanto è in conoscenza allo scrivente sembrerebbe che la giustificazione sia il fatto che è in corso un progetto finanziato dalla Comunità Europea denominato “ Life+ Trota”, che vede come partner associati la Provincia di Pesaro, il Parco dei Sibillini, l'Università di Ancona, l'Università di Macerata e Legambiente, volto al recupero e conservazione di una sottospecie autoctona di trota fario (trota macrostigma appennica), il quale prevede con diverse fasi di sviluppo l'individuazione il prelievo, la riproduzione e quindi il ripopolamento esclusivamente con tale specie.

Questo progetto, verrà svolto nell'arco di diversi anni, senza sapere, ad oggi, quali potrebbero essere i risultati. Una delle fasi del progetto prevede addirittura la eradicazione totale delle specie diverse di trota presenti negli alvei fluviali mediante elettropesca ( schock elettrico per consentirne la cattura). Per lo sviluppo del progetto sono state individuate aree ben determinate, per cui in quelle restanti, si sarebbe potuto continuare con la normale attività di ripopolamento.

La Regione Marche, invece, sembrerebbe aver preso la palla al balzo e quindi non ha stanziato  fondi per il ripopolamento, danneggiando fortemente un settore che conta decine di migliaia di appassionati ed un indotto economico considerevole, basti pensare alle numerose attività economiche del settore ed agli esercizi commerciali".

Non voglio contestare la bontà di questo progetto, ma essendo sufficientemente conoscitore di come vengono attuati questi progetti, so già che sul territorio non rimarrà nulla di concreto, nel senso che tutti i cospicui fondi ( non sono a conoscenza al momento del budget) verranno spesi esclusivamente per studi, convegni, relazioni e pubblicazioni finali. Finito ciò ci ritroveremo, con ogni probabilità, e spero di sbagliarmi, con i nostri torrenti, dalle acque limpide, vuoti ed infestati esclusivamente dagli aironi che da diversi anni stanno distruggendo tutta la fauna ittica presente, senza che le autorità competenti abbiano mosso un dito.

Da quanto è in conoscenza al sottoscritto, da alcuni anni, un numero sempre più crescente di appassionati della pesca alla Trota paga il tesserino della Regione Umbria ed è costretto ad andare a pesca in tale regione, dove la pesca sportiva è gestita con attenzione ed accuratezza     

Vorrei che questo messaggio arrivasse all'Assessore Regionale Pieroni, al quale chiedo una seria risposta e formulo anche queste specifiche domande: come verranno utilizzati i proventi incassati dalla Regione Marche per la tassa regionale ed il tesserino di pesca? Dove sono andati a finire i fondi destinati alle associazioni, in considerazione del fatto che l'erogazione è ferma al 2013?"

 

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