Cosmari all'Ecoforum di Roma, "economia circolare e ambiente: gli italiani chiedono produzioni e prodotti green"
In questi giorni si è tenuto a Roma l’Ecoforum, appuntamento annuale, tra i più importanti in Europa, promosso da Legambiente nazionale a cui ha partecipato anche Cosmari portando alla ribalta nazionale il proprio operato, evidenziando, in particolare, in questa edizione, l’importanza di effettuare una corretta gestione integrata dei rifiuti con una raccolta differenzaiata spinta, come il “Porta a Porta” e di investire in una impiantistica, sempre più moderna, che consenta di poter recuperare e avviare al riciclo sempre più rifiuti, mediante i Consorzi di filiera del sistema Conai.
Non a caso, tra le priorità messe al centro della due giorni ci sono la realizzazione in ogni regione degli impianti necessari per il recupero di materia e il riuso dei rifiuti; la velocizzazione dell’iter di approvazione dei decreti End of Waste per semplificare il riciclo; l’obbligatorietà per tutti i Comuni del sistema di tariffazione puntuale; l’introduzione di una nuova ecotassa in discarica, rivedendo la normativa nazionale del 1995, prevedendo un costo più elevato e la modulazione sulla base dei quantitativi pro capite di secco residuo smaltito; la costruzione di un mercato dei prodotti riciclati rispettando l’obbligo per tutte le stazioni appaltanti pubbliche dell’obbligatorietà dei Criteri ambientali minimi nella gare d’appalto; l’approvazione dei decreti attuativi della legge 132/2016 sul Sistema nazionale protezione dell’ambiente per potenziare i controlli pubblici.
“Il paese deve archiviare definitamente la stagione del monopolio delle discariche - dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani - ma per farlo concretamente e su tutto il territorio nazionale deve utilizzare la leva economica e costruire l’alternativa impiantistica. È arrivato il momento di cambiare la legge sull’ecotassa per lo smaltimento in discarica per tartassare questo vecchio sistema di gestione dei rifiuti, ma è fondamentale anche costruire nuovi impianti di riuso e riciclo dei rifiuti spesso osteggiati come se fossero impianti inquinanti. Sbaglia chi pensa che l’opzione rifiuti zero in discarica corrisponda alla costruzione di zero impianti, quando in realtà se ne devono costruire mille nuovi”.
Si è anche parlato di economia circolare e ambiente e secondo una recente indagine gli italiani chiedono produzioni e prodotti green. In un clima ancora molto dominato dai temi economici, gli studi sulle percezioni dei cittadini evidenziano da un lato una crescente inquietudine per i temi ambientali, trainati dal riscaldamento globale, dall’inquinamento dell’aria e dall’emergenza rifiuti, dall’altro la voglia di fare qualcosa in prima persona. Cresce quindi la coscienza green dei cittadini italiani mentre per le aziende questo fattore diventa la chiave per ridurre i costi, aumentare profitti e occupazione. È questa la sintesi della fotografia scattata dall’ultima indagine sull’economia circolare elaborata dagli analisti dell’istituto Ipsos per Conou. L’indagine si è focalizzata sui temi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile intervistando sia cittadini sia rappresentanti di aziende sul territorio.
È emerso che la conoscenza e l’interesse verso il tema della sostenibilità sta aumentando in maniera esponenziale. Altro dato importante e che riguarda anche Cosmari è che negli ultimi anni più del 52% delle imprese ha investito in modelli produttivi sostenibili registrando aumenti in fatturato (+58%), export (+49%) ed occupazione (41%) rispetto alle organizzazioni che invece non hanno adottato la linea green (GreenItaly 2017, fonte Unioncamere). Gli effetti benefici dell’economia circolare sulla reputazione aziendale sono palesi: il 78% delle aziende europee che ha adottato pratiche o iniziative di circular economy ha visto crescere la propria reputazione.
"Da diversi anni – spiega il Presidente di Cosmari Marco Graziano Ciurlanti – la nostra società fa investimenti costanti in tecnologia e impiantistica. Se la differenziata deve crescere ancora in quantità e qualità è anche necessario avere impianti moderni e funzionali per il trattamento e la preparazione al riciclo senza dimenticare che bisogna anche lavorare a monte perché ogni imballaggio sia facilmente differenziabile e progettato per avere impatti ambientali sempre più bassi. Ecco perché il processo di investimenti attivato dall’azienda oltre a mettere a disposizione un nuovo impianto per la selezione del multimateriale prevede la possibilità di far approvare dall’autorità d’ambito ulteriori impianti innovati quali per esempio investimenti che consentiranno a Cosmari di avere a disposizione un nuovo sistema per il riciclo di pannolini e pannoloni e un impianto di digestione anaerobica di ultima generazione per il trattamento dell’organico che consentirà la produzione di biogas."
Nella seconda giornata dell’Ecoforum si è tenuta la tradizionale cerimonia di premiazione dei Comuni Ricicloni che ha evidenziato come, nel complesso, in Italia la produzione dei rifiuti rimane ancora alta, con 487 kg/ab/anno e se la raccolta differenziata intercetta, mediamente a livello nazionale, oltre la metà dei rifiuti prodotti con il 55,5% (dato ISPRA 2017), si registra ancora un forte divario tra Nord (66%), Sud (42%) e Centro Italia (52%). Ai primi posti troviamo il Veneto (74%), il Trentino Alto Adige (72%), la Lombardia (70%) e il Friuli Venezia Giulia (65,5%). Rovesciando la classifica troviamo invece Calabria e Puglia al 40%, il Molise al 31% e la Sicilia in coda col 22% ma con due eccellenze, Ragusa e Agrigento, col 70% di raccolta differenziata.
Il Direttore generale di Cosmari Giuseppe Giampaoli ha evidenziato come gli ingredienti principali di una sistema che funziona siano una gestione efficace e ben organizzata, affiancata dalla raccolta porta a porta, da politiche di prevenzione, specie nella produzione dei rifiuti, da una non più rinviabile tariffazione adeguata per disincentivare proprio la produzione dei rifiuti e aumentare la qualità dei diversi materiali raccolti. Inoltre occorre definire subito i criteri end of waste per rimettere in circolo la materia prima seconda e attuare quotidianamente le norme già esistenti. I Comuni delle Marche continuano a dimostrarsi Ricicloni anche se devono migliorare globalmente nella produzione pro capite dei rifiuti.
Riconoscimenti e premi sono andati al Comune di Macerata (Premio Assoplastica) per avere adottato un percorso volto all’uso delle plastiche biodegradabili e compostabili e al Comune di Camporotondo di Fiastrone. Riconoscimento anche al Cosmari, inserito nella speciale classifica dei Consorzi e Società Riciclone d’Italia con il procapite secco residuo (kg/a/ab) pari a 142,4 e il procapite rifiuti urbani (kg/g/ab) pari a 1,4.
Commenti