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Aziende ed export: i dati delle imprese italiane e alcuni consigli utili

Aziende ed export: i dati delle imprese italiane e alcuni consigli utili

L'export è senza ombra di dubbio un fattore determinante per l'economia italiana, avendo un ruolo assolutamente influente per la sua crescita. Spesso, però, chi ha intenzione di esportare i propri servizi o prodotti non ha un’idea molto chiara degli step da eseguire: l’approccio all’export il più delle volte è molto confusionario e purtroppo non è raro che i risultati finiscano per non essere all’altezza delle aspettative. Qual è la situazione attuale delle imprese italiane che esportano e quali sono gli aspetti da considerare nel caso in cui si voglia esportare? Scopriamolo insieme.

Le aziende e i settori dell’export

Secondo quanto riportato nel XXXIII Rapporto sul Commercio estero, sebbene il Pil nel 2018 risultava essere inferiore del 3% a quello del 2008 (ossia nel periodo precedente alla crisi), l’export italiano ha vissuto una crescita del 16,1% e attualmente rappresenta quasi un terzo del Pil nazionale (+10% rispetto al 2010).Il panorama economico italiano è composto principalmente da piccole e medie imprese, che naturalmente sono anche in cima alla classifica della tipologia di aziende esportatrici, essendo quelle più presenti sul suolo nazionale.

Per quanto riguarda le aree geografiche di provenienza delle imprese che esportano maggiormente, troviamo una certa disparità fra Nord e Sud: il 40% dell’export proviene infatti dal Nord-Ovest, il 33% dal Nord-Est, il 16% dal Centro e solo l’11% dalle regioni del Sud.I settori che riportano i valorimaggiori per quanto riguarda l’export sono quello dei mezzi di trasporto (11%), dell’abbigliamento (11,4%) e della produzione di macchinari industriali (17,7%).

Gli aspetti da considerare se si vuole esportare

Prima di avviare qualsiasi attività di esportazione è sempre il caso di fare un approfondito studio del mercato di riferimento, raccogliendo e analizzando i dati più significativi per il proprio target. Una volta analizzato il mercato, bisognerà mettere a punto una strategia ben pianificata, ricorrendo a delle figure professionali adeguate ed evitando quindi ogni tipo di improvvisazione.

Un altro aspetto da non trascurare mai è l’importanza di adattarsi alle tradizioni e alle abitudini locali: non si può pensare di affermarsi su un mercato internazionale se non si considera l’influenza che ha la cultura del Paese in questione sul business, e diventanoquindi indispensabilidei servizi di traduzione di qualità (nel caso in cui non si abbiano delle adeguate risorse interne all’azienda. Anche in questo caso l’improvvisazione non è affatto d’aiuto: bisogna assolutamente evitare di utilizzare strumenti automatici (Google Translate in primis), che spesso sono anche controproducenti, e affidarsi a degli esperti, richiedendo delle traduzioni professionali con agenzie come Global Voices, ad esempio, una delle realtà B2B più affermate.

Sempre nell’ottica dell’adattamento dal punto di vista culturale, è bene curare anche i contenuti pubblicati su social network come Facebook, Instagram e Twitter, per nominare quelli più gettonati, oltre a preoccuparsi degli aspetti più tecnici come l’ottimizzazione del sito web e dell’e-commerce dell’azienda per i motori di ricerca.

L'errore che non bisogna fare quando si avvia un processo di internazionalizzazione è quello di evitare di pensare che si riesca ad ottenere successo e profitti nel breve periodo. Si tratta infatti di un percorso molto lungo, che richiede attenzione, impegno e soprattutto un'ottima gestione e pianificazione delle strategie.

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