Ieri, 21 novembre, alle ore 17.30, a Cingoli presso l'Auditorium Santo Spirito si è svolto il Seminario informativo gratuito organizzato nell’ambito del PSR 2014-2020 " La nuova PAC 2020 -2027 con particolare riferimento alle produzioni zootecniche", organizzata da Coldiretti Macerata con il patrocinio del Comune di Cingoli.
La Coldiretti parla di Pac e ne segue la sua evoluzione, ricordando che l’Italia deve difendere i primati conquistati dall’agricoltura nazionale, al vertice dell’Europa per qualità, sicurezza alimentare, ambientale e per valore aggiunto.
Da quanto emerge dall’analisi delle proposte di regolamento sulla Pac post 2020, le opportunità e le prospettive future per la definizione di una nuova riforma della politica agricola comune sembrano perseguire obiettivi ambiziosi.
Lo sviluppo rurale nella futura programmazione 2021-2027 prevede infatti che la Politica di Sviluppo rurale sia fondata su tre obiettivi generali e 9 obiettivi specifici volti a garantire l’accesso ad alimenti di elevata qualità e un forte sostegno al modello agricolo europeo.
La Pac del futuro desidera dare la precedenza alle piccole e medie aziende e incoraggiare i giovani agricoltori ad avviare una propria attività.
Competitività delle imprese e rapporti di filiera, mitigazione dei cambiamenti climatici, sviluppo sostenibile ambientale e tutela del paesaggio, sostegno all’occupazione, inclusione sociale, promozione e condivisione della conoscenza, innovazione e digitalizzazione in agricoltura e nelle zone rurali, sono alcuni degli elementi chiave proposti dalla Commissione.
In questo clima transitorio, l’Italia deve preservare il modello di agricoltura italiano, preoccupandosi di garantire al comparto le risorse necessarie per continuare a rappresentare un motore di sviluppo sostenibile per l’agricoltura che si fa custode dell’ambiente.
Lunedì 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale Per l'Eliminazione Della Violenza Contro le Donne, si terrà a Recanati il Flash Mob “IL PENSIERO NON BASTA”, organizzato dall’Istituto Istruzione Superiore “V. Bonifazi”. L’azione si svolgerà dalle 11.30 alle 12.30 nell’Orto sul Colle dell’Infinito grazie al suggerimento dell’assessora alle Culture, P.I. e Turismo Rita Soccio che ha permesso l’apertura straordinaria esclusivamente per l’I.I.S. V. Bonifazi.
L’idea, proposta dalla giornalista Nikla Cingolani, è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Recanati, CronacheCult, Le Fate Laboriose, Circolo ACLI Castelnuovo, RAM90 di Paolo Ramundo il quale ha gentilmente offerto la stoffa per la realizzazione di uno striscione utile allo svolgimento del Flash Mob.
Il luogo ha un‘importanza rilevante a livello simbolico poiché L’Orto-giardino apparteneva al Monastero dove risiedevano le Clarisse, oggi sede della suddetta scuola. L’Hortus Conclusus, sia nel mondo laico che in quello religioso, era considerato come giardino dello spirito e metafora dell’esistenza umana. La soglia di entrata è il simbolo del passaggio: quando si supera il confine si modifica la propria condizione. Inoltre, l’identificazione tra donna e giardino è un elemento caratteristico dell’Hortus Conclusus; il suo grembo, innanzitutto, si confonde con il giardino stesso: la donna diviene il giardino.
Durante il Flash Mob le studentesse e gli studenti, dopo essere entrati silenziosamente nell’Orto, mostreranno dei cartelli e uno striscione di stoffa di cm. 150 x 500 circa in cui sono applicati i loro elaborati con i pensieri dedicati alla giornata intorno al motto "Il pensiero non basta" ricamato con filo rosso dalle Fate Laboriose. L’arte del ricamo era praticata all’interno dei conventi e monasteri ed è un’attività lenta, paziente, ritmata, svolta con precisione e ritualità che ha dato origine e ad un ricchissimo immaginario metaforico: fili della memoria, intrecci di storie, reti di relazioni, legàmi e nodi che congiungono.
L’obiettivo è di richiamare l’attenzione sulla necessità di agire per eliminare la violenza di genere fino a che non si sarà ottenuta una piena, sostanziale uguaglianza fra donne e uomini, sostenendo una nuova cultura della relazione come unione fra due soggetti liberi, basata sull'eguaglianza e sul rispetto reciproco.
IL 25 novembre si contraddistingue ormai da tempo come la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. E tante sono le iniziative messe in campo in Italia come tutto il mondo per l’occasione. Nel panorama del territorio maceratese è tradizionalmente Pollenza la cittadina più ricca di iniziative su questo tema; questo grazie all’attivismo di alcuni cittadini e di associazioni culturali molto sensibili. Un lavoro che è stato promosso e sostenuto negli anni dal Comune e che anche in questo week end si rinnova con iniziative dedicate alle donne.
Il programma prevede già sabato 23 novembre alle 10,30 in Piazza Libertà un evento che vede protagonisti i ragazzi delle classi terze della Scuola Secondario di I Grado “Vincenzo Monti” di Pollenza. L’approccio è infatti quello di chiamare a riflettere sul tema le giovani generazioni, sia maschi che femmine, nel tentativo di lanciare un messaggio di contrasto alla violenza anzitutto per il futuro. Artefice dell’evento è Mario Paciaroni, colui che più di tutti ha avviato la trattazione di questo tema a Pollenza e nell’intera provincia di Macerata. Le sagome di dieci donne faranno la loro comparsa in piazza, ognuna di esse ha un nome ed è vittima di femminicidio. Brani poetici e musicali sottolineeranno la drammaticità di questa visione e lo stesso Paciaroni interverrà ad illustrare le storie di vita che si celano dietro a questa scelta artistica. A conclusione si leveranno in volo tanti palloncini rossi, colore simbolo dell’evento mentre le campane suoneranno a lutto.
Domenica 24 novembre alle 17.15 il teatro “Giuseppe Verdi” accoglierà lo spettacolo teatrale-giuridico "Stalking fatale" ideato da Mario Paciaroni e che attraverso la prosa, la danza, la musica e la poesia vuole offrire al pubblico momenti di riflessione sull’emergenza della violenza di genere. L’ingresso a teatro è libero e gratuito.
A chiudere il calendario sarà lunedì 25 novembre la parte femminile dell’Associazione culturale “Massimo Romagnoli” che alle 21,15 proporrà "Dalle donne alle donne", un evento in collaborazione con il Centro Danza “El Duende” e fatto da sole donne per le donne a sottolineare quanto si importante per ognuna sentirsi sostenuta da una rete femminile intorno fatta di sorelle, madri, amiche, compagne di avventura. Anche questo spettacolo è ad ingresso libero e gratuito.
Il Comune di Pollenza, che patrocina ed ospita nei suoi spazi queste iniziative, invita tutta la cittadinanza a partecipare e a farsi portavoce, a sua volta, di gesti di sensibilizzazione contro la violenza di genere.
Domani, sabato 23 novembre, alle ore 16, in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, piazza Del Popolo a San Severino Marche ospiterà un flash mob per far sentire la voce di chi considera la violenza contro le donne una vera violazione dei diritti umani. L’iniziativa è promossa con il patrocinio della Caritas vicariale, della Pro Loco di San Severino Marche e del Forum donne Cgil di Macerata.
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L’Assemblea ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importantissimo tema.
La data del 25 novembre fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi tenutosi a Bogotà nel 1981, in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International celebrano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali.
Prosegue con successo il progetto “Carabinieri e Solidarietà” promosso dall’Associazione LumbeLumbe ONLUS con la partecipazione dell’Arma dei Carabinieri ed il patrocinio della Unione Montana Monti Azzurri e dei Comuni di Penna San Giovanni e Monte San Martino.
Il progetto, rivolto agli alunni delle Scuole dei due Comuni, prevede un percorso della durata di un anno. È iniziato ad aprile 2019 con la presenza del Cap. De, Carlini comandante della Compagnia di Tolentino, del Ten Col. Di Donato dei Carabinieri Forestali di Macerata ed è proseguito con i volontari di LumbeLumbe Valentina Pilotti, Barbara Carboni e David Arnalot.
La prima parte si è conclusa con il Maresciallo Fabio Paradisi Comandante della locale Stazione Carabinieri ed il Carabiniere Veronica De Angelis i quali, dopo una preparazione specifica fatta con la Prof.sa Paola Nicolini, della Facoltà di Formazione dell’Università di Macerata, hanno narrato la storia del carabiniere MOVM Giovanni Burocchi.
Un eroe che 100 anni fa ha sacrificato la propria vita per essere coerente con le scelte che aveva fatto e fedele agli ordini ricevuti, reprimendo anche i suoi sentimenti personali a favore di quelli di interesse Istituzionale e sociale.
La prima parte del progetto si è conclusa con la manifestazione di commemorazione di Giovanni Burocchi, che si è svolta il 12 ottobre a Penna, con un fiume di persone che hanno invaso le via del paese insieme ai Pennacchi rossoblù dei Carabinieri, agli alunni delle scuole, alle bandiere e labari delle Associazione dell’Arma, delle altre Armi e di Categoria, alle strisce tricolori dei 15 sindaci dell’Unione Montana Monti Azzurri.
Inizia ora la seconda parte che si concluderà ad Ancona, presso la sede della Legione Carabinieri il 5 giugno 2020, con la premiazione degli elaborati che gli alunni avranno realizzato. Il primo importante appuntamento, di questa fase, è mercoledì 27 con la presenza del Prof. Federico Testa, Presidente dell’ENEA che tratterà, su specifica richiesta di Fausta Chiarini responsabile del progetto per la scuola e portavoce delle richieste degli insegnanti, economia circolare, Green New Deal, industria 4.0, raccolta differenziata, riciclo, salvaguardia dell’ambiente.
La presenza del Presidente dell’ENEA è un’opportunità che ha fatto nascere, nel territorio interessi che possono migliorare le condizioni dello stesso a partire dalla possibilità di utilizzare le ricche risorse boschive che possiede, con l’ausilio dell’ENEA che ha, al suo interno, esperti di eccellenza in vari settori. Esperti che potrebbero essere di considerevole ausilio alle iniziative del luogo.
Nel pomeriggio dello stesso giorno alle ore 15.00, nello splendido teatro di Penna San Giovanni, vi sarà un incontro, organizzato da LumbeLumbe, con il presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, i 15 sindaci dell’Unione Montana e le 13 Comunanze Agrarie. All’incontro parteciperanno anche autorità dell’Arma dei Carabinieri, con particolare riferimento al settore forestale che ha un protocollo di intesa con ENEA per iniziative a sostegno del territorio Italiano e dei Paesi in Via di Sviluppo.
Sarà sicuramente l’inizio di un percorso che porterà beneficio a questi comuni, come da anticipazioni del Prof. Federico Testa, il quale ha fatto sapere che è pronto e disponibile a raccogliere ed esaminare le proposte che gli verranno fatte ed avviare un concreto cammino di collaborazione.
(In foto la presentazione della cerimonia dedicata al carabiniere Burocchi)
Grandissimo successo di presenze agli eventi organizzati il 20 novembre a Macerata e che hanno visto impegnato in prima persona tutto il gruppo Unicef provinciale guidato dal presidente Patrizia Scaramazza, il segretario Antonietta Mancuso Micucci Cecchi, Chiarastella Parisi Presicce, Elena Torresi e Cristina Ricotta. La giornata del 20 novembre è stata dedicata dall’UNICEF, con il patrocinio del Comune, ai festeggiamenti per i 30 anni dall’approvazione della carta ONU dei diritti dell’ infanzia e dell’adolescenza.
La mattina è iniziata con l’incontro presso la scuola San Giuseppe, dove il Presidente Unicef e l’assessore ai servizi sociali del Comune Marika Marcolini, hanno risposto alle tante domande dei bambini presenti. Si è continuato poi nel pomeriggio al teatro Lauro Rossi, con la partecipazione di tutte le autorità, le quali hanno, con la loro presenza, voluto sottolineare quanto la loro azione quotidiana sia finalizzata alla protezione dell’infanzia e dell’adolescenza. All’iniziativa era presente anche il dottor Pelagalli con la sua equipe, impegnata nel percorso di accredito Ospedale Amico del Bambino.
Tutti gli spettacoli delle scuole sono stati emozionanti, a partire dall’orchestra e coro, composta da ben 142 elementi della scuola Convitto Nazionale G. Leopardi che hanno suonato e cantato pezzi musicali molto impegativi, fino alle letture organizzate dall’Associazione Piombini- Sensini. Di grande pregio il video “The five saviours of the sea” realizzato dalla scuola paritaria Istituto San Giuseppe, vincitore di un premio nazionale. Incantevole, per la grazia, il balletto delle bambine della scuola di danza Isadora, amabilmente guidate dalla bravissima maestra Anna Zanconi. L'atrio del Comune è stato addobbato con i disegni della scuola Dante Alighieri.
L’UNICEF ringrazia, prioritariamente, il Comune di Macerata per il patrocinio concesso, tutto il Corpo dei Vigili del Fuoco che, per l’occasione, hanno offerto il loro servizio di assistenza gratuitamente, tutte le Autorità Civili e scolastiche presenti.
Dopo la lunga pausa estiva e la fase di ristrutturazione dei locali riapre il Centro Ludico Ricreativo Baobab di Villa San Filippo a Monte San Giusto. Un luogo per i bambini, per i ragazzi e per immergersi in uno spazio divertente e nuovo. Il Centro è gestito dalla Croce Verde di Monte San Giusto con il suo parco volontari e con la consulenza dell'associazione Anima Giovani di Macerata. Sabato 23 dalle ore 16:00 saranno presenti gli operatori per mostrare il centro nella sua nuova veste.
Saranno organizzati tornei di Just Dance immersi in un’atmosfera fantastica e sarà possibile partecipare ai tornei di biliardino, ping pong e una fantastica caccia al tesoro tutta da scoprire.
In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, l'Amministrazione comunale di Civitanova Marche tramite l'Assessorato alle Pari Opportunità, in collaborazione con lo Sportello Informadonna e con lo Sportello Antiviolenza di Civitanova, invita la cittadinanza venerdì 22 novembre, presso il Cinema Conti (ore 21), alla visione del film "La vita invisibile di Euridice Gusmao" di Karim Ainouz. Il film racconta la vita di due giovani donne nel Brasile degli anni 60', una sorellanza in termini di amore smodato.
"Abbiamo voluto fortemente questo evento congiunto con altri attori attivi sul tema, per creare una sinergia virtuosa con una ricaduta importante - sottolinea l'assessore Capponi -, sia a livello di messaggio condiviso che d’informazione alla cittadinanza sui servizi presenti a Civitanova. La violenza resta un elemento trasversale che parte da una mentalità distorta e va prevenuta con iniziative costanti e che raggiungano tutti. Per questo abbiamo reso gratuita la proiezione, input per riflessioni profonde, che sarà inoltre accessibile a diversi livelli".
Oltre all'assessore Capponi, saranno presenti l'avvocato Eleonora Tizzi (sportello Informadonna Civitanova), Elisa Giusti (responsabile servizi Antiviolenza coop.va il Faro) e Meri Marziali (presidente Commissione Pari Opportunità Regione Marche).
"Da ormai cinque anni Il Faro gestisce lo Sportello antiviolenza di Civitanova, la Casa Rifugio e la Casa di semiautonomia per donne. I servizi sono inseriti nella Rete Regionale antiviolenza e rientrano nel Protocollo d'Intesa contro la violenza di genere firmato ad agosto di quest'anno. Lo sportello è divenuto negli anni una presenza costante e collaborativa nella rete dei servizi sociali e sanitari territoriali - commenta Elisa Giusti responsabile servizi antiviolenza della Cooperativa il Faro -. Questo film rappresenta un'occasione per riflettere sui temi della parità di genere e pari opportunità. La proiezione sarà in lingua italiana, sottotitolata in italiano, con servizio LIS garantito per gli interventi".
Sono state pubblicate nel sito del Comune di Macerata all'indirizzo www.comune.macerata.it , alla voce Primo Piano, le graduatorie relative alle selezioni dei progetti di Servizio civile universale, fatte salve le verifiche di competenza della Struttura regionale delle Marche per il servizio civile e dell'Ufficio per il servizio civile universale, e gli elenchi dei candidati esclusi perché assenti al colloquio. Gli elenchi sono distinti per progetto e scaricabili nella colonna graduatorie.
L'Ufficio Servizio civile, per coprire i 14 posti vacanti, contatterà, in ordine di graduatoria, i candidati idonei non selezionati per e mail.
“L'Ordine Assistenti Sociali delle Marche, come già fatto dagli enti di tutela delle professioni, esprime la propria soddisfazione all'Assemblea legislativa delle Marche per la recente approvazione di una legge che garantisce, finalmente, l'equo compenso”. Queste le parole della presidente Marzia Lorenzetti a seguito di un passaggio che definisce di straordinaria importanza, ottenuto anche portando un contributo specifico del Consiglio regionale dello stesso Ordine.
“Questa è sempre stata e continua ad essere una questione di dignità professionale – rimarca Lorenzetti – che la nostra categoria, come tutte le altre, merita. Voglio ringraziare, perciò, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo ed il presidente della Commissione Sviluppo Economico Gino Traversini, così come il consigliere Piero Celani, per la collaborazione dimostrata e per aver permesso a diverse categorie di raggiungere un obiettivo imprescindibile che permetterà a tutti di operare al meglio, garantendo sempre standard qualitativi elevati nei vari servizi”.
In occasione del “Seniority Day”, la tradizionale festa annuale che coinvolge tutti gli iscritti e le loro famiglie, i soci della provincia di Ancona dell’Alatel, l’Associazione di pensionati e lavoratori del Gruppo Telecom Italia, si sono ritrovati a San Severino Marche per una giornata alla scoperta delle bellezze del territorio ma che si è contraddistinta anche per la donazione, da parte del presidente della sezione provinciale anconetana Alatel, Adalberto Bontempi, di un’intera collezione di dischi di musica classica, lirica e sinfonica al Comune e all’Accademia musicale Feronia e di libri destinati alla biblioteca comunale “Francesco Antolisei”.
Un vero e proprio tesoro donato spontaneamente alla comunità settempedana e composto da 24 eleganti custodie con 250 album di musica. Insieme ai dischi rigidi sono stati consegnati inoltre al sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, 8 cofanetti cd di esecuzioni al pianoforte di Arturo Benedetti Michelangeli, 13 cofanetti di musica ecclesiastica e dischi a 78 e 45 giri di grandi interpreti come Beniamino Gigli, Mario Del Monaco, Enrico Caruso, Tito Gobbi e a circa 450 cd di brani di letteratura classica per la dizione di Vittorio Gassman, Alberto Lupo, Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà e altri. Al materiale discografico si sono poi aggiunti numerosi volumi, saggi e romanzi, di recente pubblicazione.
La cerimonia di consegna è stata ospitata al teatro Feronia alla presenza, oltre che del primo cittadino settempedano, anche del presidente della sezione regionale Marche e Umbria di Alatel, ingegner Giovanni Molinari, del presidente Alatel per la provincia di Macerata, il settempedano Luigi Ortenzi, e dell’assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi.
La festa annuale Alatel dopo la visita al teatro Feronia, si è chiusa con un tour alla pinacoteca civica “Tacchi Venturi” e alla basilica di San Lorenzo in Doliolo.
Sabato 30 novembre i soci Alatel, questa volta della delegazione della provincia di Macerata, torneranno ancora a San Severino Marche per andare alla scoperta dei monumenti della città. Oltre al Feronia e alla pinacoteca questa volta la visita interesserà anche il museo archeologico “Giuseppe Moretti” di Castello al Monte.
Il 20 novembre Macerata si tingerà di azzurro: in quell’occasione lo Sferisterio infatti, alle ore 19:00 si illuminerà del colore più rappresentativo dei bambini.
Merito è del comitato provinciale Unicef di Macerata, recentemente costituitosi, che ha organizzato per mercoledì un evento per festeggiare 30 anni di impegno e solidarietà a favore dell’infanzia e dell’adolescenza, nel rispetto dei principi fissati dalla convenzione approvata dall’ONU proprio il 20 novembre del 1989.
Il comitato maceratese, il cui presidente è Patrizia Scaramazza, pone al centro del proprio impegno il bene del bambino e i suoi bisogni.
Proprio per questo i bambini saranno i protagonisti della giornata grazie alla adesione di alcune scuole di Macerata.
Si inizierà al mattino, alle ore 10:00, presso l’Istituto Paritario San Giuseppe di Macerata con una riflessione sull’importanza dei diritti a tutela dell’infanzia mentre al pomeriggio, al teatro Lauro Rossi, con ingresso libero, vi sarà un esibizione del coro dei bambini dell’Istituto Convitto Nazionale G. Leopardi di Macerata. Seguiranno interventi delle autorità invitate, un intrattenimento musicale con i bambini sempre del Convitto e poi la proiezione del video “The five saviours of the sea” realizzato dall’Istituto San Giuseppe, mentre le allieve della scuola di danza “Isadora” chiuderanno l’evento.
Tutto questo si è reso possibile grazie al prezioso aiuto del comune di Macerata.
Interverranno per un saluto il Prefetto Iolanda Rolli, il Questore Antonio Pignataro, il comandante dei vigili del fuoco Antonio Giangiobbe, la dottoressa Carla Sagretti dirigente del provveditorato agli studi e il dottor Mauro Pelagalli, primario del reparto di ostetricia e ginecologia e promotore del progetto Unicef ospedale amico dei bambini.
Giovedì pomeriggio, 21 novembre, alle ore 17:30 nell’aula mutimediale di Treia (complesso Ex Ipsia in va Cavour 29), verrà ospitato il laboratorio di partecipazione destinato all’avvio del Contratto di fiume Alto Potenza, sottoscritto a marzo dello scorso anno da diversi sindaci del territorio, dai rappresentanti di alcune associazioni e dal presidente dell’Unione Montana Potenza, Esino e Musone di San Severino Marche, Matteo Cicconi.
L’assemblea pubblica è riferita, in modo particolare, al territorio compreso tra i comuni di Castelraimondo, Gagliole, San Severino Marche e Treia.
Il bacino idrografico del Potenza ha una superficie di 774,60 kmq compresa quasi interamente nella provincia di Macerata con alcuni lembi occidentali nella provincia di Ancona e nella Regione Umbria. I suoi confini sono: a nord i bacini dell'Esino e del Musone, a sud il bacino del Chienti e a ovest quello del Topino, affluente del Tevere. Il fiume Potenza è lungo 88 chilometri.
L’Unione Montana, in qualità di ente coordinatore del progetto relativo al Contratto di fiume, lo scorso anno ha affidato al professor Carlo Brunelli la predisposizione di una prima proposta di struttura organizzativa del Contratto stesso che servirà per dare vita alla rigenerazione ambientale del bacino idrografico che fa riferimento a un territorio di oltre 400 chilometri quadrati e dove insistono ben quattro siti Natura 2000 e due zone speciali di conservazione.
Il nuovo incontro, aperto alla partecipazione delle associazioni e della cittadinanza, promosso anche dall’amministrazione comunale di Treia, servirà per presentare le nuove analisi e per parlare delle problematiche riscontrate durante i sopralluoghi effettuati negli ultimi mesi. Alla fine della discussione verranno individuati alcuni progetti da inserire nella programmazione futura.
"Negli ultimi anni la nostra Macerata ha visto coinvolti decine di pedoni, per lo più anziani, che si sono visti travolti spesso in prossimità degli attraversamenti pedonali. Disattenzione ed imprudenza alla guida le cause, quindi con qualche cautela in più da parte dei pedoni e la conoscenza di semplici regole ed accorgimenti si può evitare il peggio e camminare in sicurezza". Così Franco Micucci, presidente dell'associazione Ubuntu e responsabile di Reteviva, presenta l'incontro formativo e informativo sulla sicurezza stradale che si terrà lunedì 18 novembre, alle ore 16:30, presso la Parrocchia di Santa Croce, a Macerata.
All'interno della sala “Lelia Mezzalana”, il dott. Adriano Bizzarri, agente di Polizia Locale risponderà alle domande dei presenti, dialogando con tutti i partecipanti che potranno chiarire i propri dubbi e tornare in strada più consapevoli, sia a piedi che in auto.
Un’abitazione bifamiliare nel centro storico di San Severino Marche, in via Massarelli, è tornata di nuovo agibile a seguito dei lavori di riparazione del danno finanziati per un importo di 105mila euro dall’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche. Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale aveva dichiarato non utilizzabile lo stabile a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016. Le famiglie residenti nello stabile potranno quindi rientrare a tre anni dal sisma.
Le “carte” fiastrensi sono state al centro di un convegno di grande rilievo che si è tenuto oggi pomeriggio, 14 novembre, all’Abbadia di Fiastra, su iniziativa della Fondazione Carima con la collaborazione della Fondazione Giustiniani Bandini e della Diocesi di Macerata. Dopo il saluto del Vescovo di Macerata S.E.R. Mons. Nazzareno Marconi e dei Presidenti delle due Fondazioni, hanno relazionato sul tema rappresentanti istituzionali ed accademici, tra cui il direttore dell’Archivio di Stato di Roma Paolo Buonora e il professor Giammario Borri dell’Università degli Studi di Macerata.
Questi documenti costituiscono “il più ricco fondo diplomatico delle Marche”, come lo definì lo studioso Giulio Battelli, formato da oltre tremila pergamene datate dal secolo XI al XVIII, che sono conservate presso la sede centrale dell’Archivio di Stato di Roma nel complesso di Sant’Ivo alla Sapienza. Furono infatti rinvenuti casualmente nella capitale nel 1877, durante i lavori di adeguamento dell’edificio del Collegio Romano dei Gesuiti a sede della nuova Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II, dove vi confluirono dall’abbazia di Fiastra in seguito alla soppressione dell’ordino gesuitico, che per ultimo resse il complesso abbaziale trasformandolo in una grande azienda agraria.
Le pergamene fiastrensi rivestono una notevole importanza per il territorio, poiché contengono preziose informazioni per ricostruirne sei secoli di storia attraverso le vicende del monastero cistercense, di cui attestano le fasi di sviluppo e l’organizzazione interna individuandone i possedimenti e le attività svolte. Si evince dalle carte, ad esempio che l’abbazia, dalla fondazione nel 1142, si espanse rapidamente grazie all’abile gestione economica degli abati, incentrata prevalentemente su attività di tipo agrario. I monaci realizzarono un’opera di bonifica e canalizzazione delle acque di inestimabile valore, che rese i terreni idonei alla coltivazione – nei documenti sono indicate finanche le varietà di colture agricole – e all’allevamento del bestiame, inclusa la lavorazione dei prodotti derivati.
Il monastero, inoltre, interagiva con un territorio molto vasto, dunque nelle “carte” sono riportati dati utili per la conoscenza di aspetti interessanti quali la storia delle istituzioni, il fenomeno dell’inurbamento, le attività economiche praticate, la circolazione monetaria, le relazioni sociali, l’evoluzione della lingua, l’affermazione e il declino di potenti casate. Insomma sono una fonte indispensabile di nozioni sul Medioevo marchigiano, dato che le proprietà del monastero all’epoca si estendevano da Camerino a Montorso e da Treia a Sant’Elpidio a Mare.
La Fondazione Carima, consapevole della notevole valenza storico-culturale di questo straordinario patrimonio documentario – già oggetto di studio sin dai primi del Novecento e in particolare dagli anni Settanta da parte dell’Università degli Studi di Macerata – ha realizzato un progetto di riproduzione digitale dell’intero fondo, che pertanto oggi è pubblicato on-line sul sito dell’Archivio di Stato di Roma.
“Con questo intervento – spiega la presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – abbiamo conseguito il duplice obiettivo di migliorare la fruibilità delle pergamene, rendendole facilmente accessibili a tutti gli interessati, e di favorire la loro conservazione a lungo termine. Auspichiamo che in tal modo possano trovare adeguata valorizzazione non solo in ambito scientifico, ma anche in quanto ricchezza per la comunità tutta”.
Un lungo lavoro di restauro ha consentito il completo recupero della Cappellina della famiglia dei marchesi Ricci presso l’ala storica del Cimitero di Civitanova Alta, ereditata dall’ASP Paolo Ricci a seguito di lascito testamentario di Giannina Udina, vedova Ricci e vedova Cima, che nel 1961, alla sua morte, donò tutto il suo patrimonio all’Ente.
Grande soddisfazione del Presidente Agostino Basile, di tutto il CdA e di tutto il personale del Paolo Ricci, per aver ridonato alla città un prezioso manufatto storico, riportandolo al suo originario splendore. Il progetto, voluto anche dai precedenti Consigli di Amministrazione, è stato realizzato grazie all’apporto professionale dell’ Architetto Massimo Fiori e a seguito di procedure di affidamento pubbliche. Il restauro delle opere murarie è stato realizzato dalla Società “Pipponzi srl” mentre gli interventi pittorici sono opera della “ Iconos Restauri snc”.
La Cappellina sottoposta alle disposizioni del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ha anche un valore simbolico che va oltre il profilo artistico e architettonico, per l’importanza che alcuni dei membri di questa famiglia hanno donato alla città, attraverso la loro opera, sia in ambito storico-politico che socio-culturale.
Tra gli altri componenti della famiglia è sepolta nella Cappellina Giannina Udina, vedova Ricci, vedova Cima, che non si limitò a lasciare in eredità il suo patrimonio all’Ente, che porta oggi il nome di suo figlio (detto Paolino per distinguerlo dal nonno Paolo), ma lo sostenne anche quando era in vita, a partire dagli anni ‘ 20 del 900.
Il prossimo sabato 16 novembre, alle 09:00, avrà luogo la presentazione del restauro della Cappellina presso il Cimitero storico di Civitanova Alta. Alla benedizione di Don Alberto Spito, faranno seguito i saluti delle autorità, alcuni brevi cenni storici della dottoressa Mara Pecorari, Istruttore direttivo dell’Ente, e una breve lectio della dottoressa Enrica Bruni, Direttore della Pinacoteca Civica “M.Moretti” di Civitanova Marche.
Una giornata romana che si trasforma in un piccolo incubo quella vissuta dal professor Camillo Valenti di Montecassiano. Lo scorso 3 ottobre Valenti si è recato nella Capitale per un impegno professionale assieme all'amico Licio Cernetti. I due nel pomeriggio scelgono di passare del tempo al celebre "Caffè Greco" in piazza di Spagna, ed è proprio qui che il professore verrà derubato del proprio portafoglio, in cui erano contenuti tutti i documenti d'identità nonché 490 euro in contanti. E più di tutto, le preziose immagini sacre che i genitori da sempre gli hanno insegnato a tenere nel portafoglio.
Il professore sta per cedere allo sconforto quando una chiamata improvvisa cambierà il corso della storia e scriverà il lieto fine alla vicenda.
Di seguito il racconto completo inviato alla nostra redazione e firmato dal professore Camillo Valenti:
"Il 3 ottobre sono andato a Roma per impegni professionali insieme ad un mio amico Licio Cernetti, ottimo pianista e grande studioso del celebre musicista ungherese Franz Liszt, del quale ha inciso varie composizioni pianistiche, scritto libri, trattati e tenuto conferenze, frutto dei suoi studi e ricerche; certamente in Italia una delle massime autorità.
Arrivati alle prime ore dell'alba a Foligno, abbiamo preso il treno e poco dopo siamo giunti a Roma. A metà pomeriggio, terminati i nostri impegni avevamo del tempo libero prima del viaggio di ritorno.
Il maestro Licio mi parla del soggiorno romano di Franz Liszt del rapporto dello stesso con Pio IX, delle iniziative musicali e culturali che promosse nella Capitale e mi invita a recarmi insieme a lui al celebre Caffè Greco vicino piazza di Spagna. Tale caffè era frequentato dal celebre maestro che vi si recava a giocare a carte (il Whist, gioco di carte francese).
All'interno ci sono dei dipinti che lo hanno ispirato, una sua foto ed altri oggetti presenti di quel periodo che lo ricordano. Ero stanco ma non potevo rifiutare una proposta così interessante. Prendiamo la metropolitana e andiamo a piazza di Spagna.
Qui avviene quel che non mi era mai capitato. Vengo derubato del mio portafoglio con 490 Euro, carta di credito, patente, carta di identità, tessera sanitaria ed altro.
Non riesco a descrivere che sensazione provassi: capisco però subito che avevo subito un furto e che non si trattava di uno smarrimento. Zittisco in modo burbero il mio amico che cerca di consolarmi nella speranza che lo avessi semplicemente perso e che in qualche modo mi venisse riconsegnato.
Sto sempre molto attento ai documenti che porto con me, come sempre anche quel giorno controllavo ciò che avevo. Avevo messo il portafoglio in una tasca del pantalone chiusa, la più sicura, e continuamente le mani li per prevenire eventuali furti.
Da ragazzo, leggendo un racconto di Alberto Moravia in cui parlava dei borseggi che avvenivano a Roma nei tram e nei luoghi frequentati, ero rimasto impressionato. Penso sicuramente per la geniale narrazione dell'autore. Fatto sta che mi è rimasto l'incubo di quel tipo di furto intatto e indelebile.
Avviso i miei familiari dell'accaduto, blocco la carta di credito, scambio qualche parola con il mio amico Licio ed insieme a lui prendo il treno del ritorno. Ad un certo punto rimango muto, pensieroso, avvolto nella più cupa tristezza.
Cerco di reagire allo sconforto pensando che presto avrei rifatto i documenti e avrei ripreso la vita normale, non mi assale rancore o voglia di vendicarmi. So di aver perso contro un ladro.
Senza esternare, me la prendo con il mio amico per avermi proposto il Caffè Greco. Non avrei preso la metro e non sarebbe successo niente. Penso poi alle immagini sacre che i miei genitori mi facevano tenere nel portafoglio. Ora che loro non ci sono più le conservo come reliquie e come ricordo di loro.
Però penso, non mi hanno protetto, neanche quelle di Padre Pio cui tanto teneva mia madre. Pensando a Padre Pio cado in uno stato di torpore interrotto dallo squillo del cellulare.
Sono i carabinieri della stazione S. Giovanni di Roma che hanno trovato il mio portafoglio e arrestato il ladro. Mi hanno raggiunto attraverso i carabinieri di Montecassiano che ringrazio.
Mi invitano a recarmi in caserma per riprendere le cose. Esulta il mio amico Licio mentre io resto frastornato. Mi sembra tutto irreale, e come se l'incubo continuasse e stento a riprendermi.
Lentamente comincio a tornare normale. Il mio amico Licio ed io ci fermiamo ad Orte e torniamo a Roma con il primo treno.
I militari della Benemerita mi prendono alla stazione Termini, portano in Caserma, firmo il verbale e ritiro il portafoglio, integro con tutti i soldi i documenti e le reliquie. Non mi danno molte informazioni né io le chiedo.
Mi dicono che il ladro è un professionista del crimine e che agisce con molta destrezza. Spesso lo pedinano, lo arrestano e riprendono a seguirlo appena viene liberato dai soliti magistrati. Così funziona in Italia. Mi si permetta di fare un elogio alla Legione Carabinieri Lazio, Stazione S. Giovanni di Roma. E' una caserma con tanti giovani, molto professionali, preparati, educati e gentili. Per fortuna abbiamo gente così. Non so come ringraziarli".
Semi d’Acero lo spazio bambini e famiglie di Villa Cozza, realizzato dal Comune di Macerata insieme all’IRCR nell’ambito del progetto QUIsSI Cresce! si arricchisce di un nuovo servizio con l'ostetrica Maria Lucia Beccacece, un tempo da passare insieme per mamme e papà con bambini dalla 24esima settimana di gestazione a 12 mesi di vita.
Questo servizio di promozione alla genitorialità prende il via da lunedì 18 novembre, dalle 16.30 alle 18.30, e vuol essere un’opportunità per genitore e bambino per trascorrere del tempo insieme, conoscersi meglio e arricchire il proprio bagaglio di esperienze con l’aiuto dell’ostetrica.
Si possono rivolgere domande all’ostetrica, discutere di argomenti inerenti alla maternità a tutto tondo (gravidanza, parto, allattamento, cura del bambino, ripresa della sessualità, svezzamento, ritorno al lavoro), allattare, giocare insieme, conoscere altre famiglie e trovare un luogo accogliente in cui trascorrere del tempo di qualità. Ogni genitore potrà proporre al proprio bimbo attività adeguate all’età e esperienze gratificanti anche per il genitore.
Lo spazio piccolissimi di Semi d’Acero sarà aperto tutti i lunedì nei locali del Nido Grande Albero in via B. Gigli 2. Per partecipare è necessario essere iscritti ai servizi di Semi d’Acero aperto anche altri tre giorni alla settimana, martedì, giovedì e sabato rispettivamente per fasce di età 12-36 mesi, 3-6 anni e 0-6 anni con tante attività e laboratori da fare con mamma e papà.
Sono stati ricevuti questo pomeriggio in comune, dal sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica e dal comandante della Polizia locale Daniela Cammertoni, gli agenti che hanno preso servizio ieri, 11 novembre, dopo aver superato le prove selettive. Insieme alle nuove vigilesse Badaloni Silvia e Rango Romina, che hanno già maturato esperienza nel campo in comuni limitrofi, c’erano i due operai neo assunti, accompagnati dal dirigente (facente funzione) Roberto Guarnieri: sono Marsili Devis, muratore e Gallo Fabio, operaio generico. I quattro neo assunti arrivano da Ancona, Treia, Montecosaro e Civitanova.
La selezione pubblica per l’individuazione degli agenti (cat. C a tempo pieno) per titoli ed esami si è conclusa il 25 ottobre con l’approvazione degli atti da parte dell’Ufficio. Badaloni e Rango hanno preso servizio ieri, mentre un terzo agente selezionato, Gismondi Walter, prenderà servizio alla fine dell’anno. Il corpo della Polizia municipale sale dunque a 32 unità.
La selezione riguardante l’operaio generico a tempo indeterminato e pieno (cat. B1) si è conclusa il 10 ottobre con l’approvazione degli atti e il signor Gallo Fabio ha preso servizio ieri, mentre la selezione riguardante l’operaio con profilo di muratore a tempo indeterminato e pieno (cat. B1) si è conclusa il 16 ottobre con l’approvazione degli atti. Anche il signor Marsili Devis ha preso servizio ieri.
Sempre sul fronte del reintegro del personale è prevista l’assunzione di due istruttori direttivi tecnici a tempo pieno e indeterminato, che prenderanno servizio presso l’Ufficio tecnico comunale a reintegro del personale cessato per pensionamenti.
Entro fine novembre è prevista l’assunzione, sempre a tempo pieno e indeterminato, di un istruttore direttivo di Polizia locale e sempre ieri hanno preso il via le selezioni per due assistenti sociali a tempo indeterminato all’Ambito territoriale XIV.
“Sono felice di darvi il benvenuto dell’Amministrazione comunale – ha detto il primo cittadino – anche a nome dell’assessore Roberta Belletti che ha avuto un imprevisto che le ha impedito di essere con noi. Civitanova non è una città semplice, ma proprio per questo ci sono maggiori soddisfazioni se si fa un buon lavoro. Le responsabilità da assumersi sono tante, ma noi riponiamo molta fiducia in voi. Occorre intensificare il lavoro di squadra, anche con le altre Forze dell’Ordine, ci aspettiamo tanto perché tanto c’è da fare. Le porte dell’Amministrazione sono sempre aperte, per qualsiasi necessità, come lo sono quelle dei vostri dirigenti. In questi mesi stiamo cercando di rinforzare la pianta organica, che accusa una grave carenza di personale rispetto al numero della popolazione che cresce”.