«Abbiamo sempre creduto nella possibilità di disputare lo spareggio e la squadra me lo ha dimostrato. Anche oggi, sia al primo che al secondo tempo, eravamo il primo campo pronto per giocare». Con queste parole Mister Matteo Possanzini ha commentato in conferenza stampa il clamoroso verdetto dell'ultima giornata di Eccellenza Marche. Grazie alla sconfitta del K Sport Montecchio Gallo sul campo dell'Urbino e alla vittoria della Maceratese contro il Monturano, i biancorossi hanno conquistato la possibilità di disputare lo spareggio finale proprio contro i pesaresi.
In palio c’è il titolo di campione regionale e, soprattutto, la promozione diretta in Serie D. Chi perderà avrà un'ulteriore chance, affrontando la vincente della finale playoff fra Chiesanuova e Tolentino.
A distanza di un mese dalla bruciante sconfitta allo Spadoni, la squadra di Possanzini si ritrova dunque di nuovo davanti il Montecchio. Dopo quella giornata amara, i biancorossi hanno saputo rialzarsi con pazienza, lavorando sodo durante il lungo stop di tre settimane. L’attesa è stata ripagata: all’Helvia Recina, al fischio finale, l’esplosione di gioia dei tifosi ha raccontato tutta la bellezza di un sogno che sembrava perduto e che ora torna a essere possibile.
«Si allena e si fa questo sport per vivere queste emozioni – ha proseguito Possanzini –. Credo che questo sia il bello del calcio: ti dà sempre una seconda opportunità. Ancora non è fatto nulla, ma al di là del risultato è stato bellissimo vivere queste emozioni con i tifosi. Ci tengo a ringraziarli: dopo la sconfitta di Montecchio ci hanno aspettato per applaudirci. Dedichiamo questa vittoria a loro e a Leonardo Matano, giovane tifoso biancorosso di 18 anni che sta affrontando una dura battaglia contro la leucemia».
Poi un passaggio deciso su alcuni giudizi letti negli ultimi tempi: «Ho letto tanti discorsi sui gol subiti, sui gol fatti e sui punti persi rispetto al girone d'andata. Ma nessuno parla dei 22 punti in più rispetto alla scorsa stagione, dell'unione creata tra pubblico, società e squadra. È vero, dal punto di vista dei risultati non abbiamo ancora conquistato nulla, ma il calcio non è solo numeri. Conta anche ciò che abbiamo vissuto e che ci teniamo stretto: festeggiamo questa vittoria e questa seconda possibilità, poi penseremo alla partita di domenica».
Lo spareggio è fissato per domenica 4 maggio. Lo stadio "Bianchelli" di Senigallia è il candidato più probabile per ospitare la finale, stavolta senza limitazioni per i tifosi biancorossi, a differenza di quanto accaduto a Montecchio. La Maceratese ci arriva con entusiasmo e morale alle stelle, mentre il Montecchio dovrà rialzarsi dopo la bruciante sconfitta di Urbino. Possanzini, però, invita i suoi a non perdere la lucidità: «L’aspetto emotivo ci dà sicuramente qualche energia in più. Poteva essere una discriminante anche per noi sia oggi che dopo la batosta con l’Osimana. Ma al di fuori del campo si possono avere sensazioni diverse: in campo dobbiamo restare lucidi e pensare solo a quello che dobbiamo fare».
La Maceratese, sospinta da un entusiasmo ritrovato, è pronta a giocarsi il tutto per tutto.
(Foto Francesco Tartari)
La notizia è ufficiale: la semifinale dei playoff tra Chiesanuova e Tolentino si giocherà domenica 4 maggio al "Sandro Ultimi". Dopo le incertezze iniziali, la FIGC Marche aveva lasciato intendere che un possibile slittamento della partita fosse probabile, ma alla fine è arrivata la conferma che la gara si terrà regolarmente nella data prevista.
Il Chiesanuova, che ha concluso la stagione regolare al terzo posto, avrà il vantaggio di giocare in casa e di disporre di due risultati su tre per accedere alla finale, grazie al miglior posizionamento in classifica. Al contrario, il Tolentino, che ha chiuso al quarto posto, sarà obbligato a vincere per sperare di proseguire il cammino verso la finale.
La sfida di domenica 4 maggio rappresenta un momento cruciale per entrambe le squadre, in un match che promette di essere combattuto e carico di tensione. La vincente affronterà la perdente dello spareggio tra Maceratese e K Sport Montecchio per poter poi proseguire il cammino versa la Serie D con i playoff nazionali.
Appuntamento dunque al "Sandro Ultimi" di Chiesanuova per una partita che si preannuncia già di altissimo livello, con il pubblico pronto a sostenere le proprie squadre in una gara decisiva per il futuro della stagione.
Un ciclo che si chiude nel modo più bello per Alessia Fiesoli, capitana della CBF Balducci HR Macerata. Con il ritorno delle arancionere in Serie A1, la schiacciatrice fiorentina saluta il club che negli ultimi quattro anni è stato casa, compagna di sogni e di battaglie sportive.
Le sue dichiarazioni, pronunciate durante la festa promozione in piazza della Libertà, non lasciano spazio a dubbi: "In questi quattro anni penso di aver raggiunto diversi obiettivi con questa squadra: sono arrivata il primo anno conquistando una promozione quasi insperata, il secondo anno ho realizzato il sogno di giocare in Serie A1, anche se poi è arrivata la retrocessione. Lo scorso anno abbiamo raggiunto la semifinale playoff e quest’anno di nuovo una promozione in A1. Il bilancio di questi anni non può che essere positivo e sono veramente contenta di aver dato quello che ho dato a questa città e a questa squadra".
La separazione non è stata ancora ufficializzata dalla società, ma il messaggio di Fiesoli suona già come un saluto pieno di gratitudine e orgoglio. Dopo 99 presenze ufficiali, due promozioni in Serie A1 e una Coppa Italia di Serie A2, la capitana si prepara a voltare pagina. In attesa dell'annuncio ufficiale, Macerata si gode la festa per un grande traguardo, consapevole di dover salutare una delle protagoniste della propria crescita.
La Halley Matelica saluta il Play-In Gold con la seconda sconfitta consecutiva, quella maturata a domicilio contro la Esperia Cagliari. La differenza di motivazioni tra le due squadre, una Vigor già sicura del primo posto (ma che rispetto alla trasferta di Roma ritrovava Zanzottera e Arnaldo) e una Cagliari (priva di Bartolozzi) in caccia della vittoria che l’avrebbe spedita ai playoff si è vista tutta in campo. Troppo svagata la Halley in difesa, capace raramente di arginare la strepitosa serata balistica dei sardi, che hanno sostanzialmente controllato il match dall’inizio alla fine.
Eppure la Halley era partita col piglio giusto, con due canestri di Zanzottera che spingono la Vigor avanti (6-2 dopo 2’). Ma si vede subito che Cagliari è in una di quelle giornate lì: Maresca e Thiam fanno il vuoto sotto canestro segnando 20 dei primi 23 punti dei sardi e alimentando così il sorpasso e allungo ospiti. La Vigor produce in attacco, ma la difesa va acqua da tutte le parti e la Esperia trova canestri da chiunque metta piede in campo (con l’unica, curiosa, eccezione della sua punta di diamante Giordano, 0 punti nel primo tempo) e si spinge fino al +15 nel cuore del secondo quarto (28-43 al 15’ con rubata e schiacciata in transizione di Thiam). Coach Trullo prova a tamponare le perdite con la difesa a zona ma non cambia granché: l’unica consolazione è che la Vigor tiene lo svantaggio dell’intervallo sotto la doppia cifra con una bomba da 8 metri a fil di sirena di Zanzottera (46-55).
Preludio di una rimonta? Neanche per sogno. Giordano inizia a crivellare con continuità, la Halley si blocca segnando un canestro nei primi 6’ del terzo quarto e gli isolani riprendono quota, toccando il massimo vantaggio sul +18 (48-66 al 27’ con un canestro dell’esterno argentino). La Halley prova a metterci un po’ di energia in più e tre canestri in fila di Dieng in apertura di quarto periodo sembrano riaprire i giochi (68-76 a 8’ dalla fine). Ma è solo un’illusione, perché la difesa torna a fare acqua e Potì e Giordano sferrano i colpi del ko.
Cagliari festeggia in campo l’accesso alla post season, la Halley lascia la seconda fase in maniera un po’ mesta e ora deve pensare a ricaricare le pile (e a recuperare gli ultimi acciaccati, Eliantonio e Mazzotti) in vista dei playoff, che si apriranno fra due settimane con gara 1 dei quarti di finale che la Vigor disputerà tra le mura amiche. L’avversaria? Ancora da definire, vista la parità a cinque che ci è creata tra il 5° e il 9° posto.
Così coach Trullo a fine partita: «Dal punto di vista difensivo forse la peggior partita dell’anno, 100 punti in casa non li abbiamo mai presi. Puoi anche perdere partite del genere, nelle quali le motivazioni fanno la differenza, ma non in questa maniera. Si può perdere giocando punto a punto, in una partita ai 70 punti. Siamo stati per tutto l’anno una delle migliori difese, oggi sono davvero incazzato, come dopo la sconfitta di Teramo. Se giochiamo così non serve fare i conti per capire chi sarà l’avversaria: non vai da nessuna parte. Abbiamo fatto un campionato di vertice dall’inizio alla fine, solo un pazzo butterebbe via tutto così. Oggi abbiamo preso 55 punti nei primi due quarti. La partita di Roma non fa testo, abbiamo fatto giocare i ragazzini perché avevamo tanti problemi, oggi no. Ora abbiamo due settimane per cambiare atteggiamento perché se vogliamo vincere il campionato dobbiamo riprendere a fare quello che abbiamo fatto tutto l’anno. Non mi aspettavo una prestazione così oggi, in casa, subendo 97 punti. Chiaro che poi se li fai gasare diventa un problema riprenderla. Di buono c’è che ogni volta che abbiamo fatto una prestazione negativa, penso a Teramo e Porto Recanati, abbiamo reagito infilando una serie di belle vittorie consecutive. Ora però siamo al momento in cui ci giochiamo tutto. Bisogna aumentare, non scendere di colpi e dobbiamo capirlo in fretta, sennò non si va da nessuna parte».
HALLEY MATELICA-ESPERIA CAGLIARI 83-97
MATELICA: Arnaldo 9, Pacini ne, Rolli 6, Panzini 3, Dieng 14, Morgillo 9, Ferretti, Mazzotti ne, Zanzottera 21, Riccio 14, Gaeta, Musci 7. All.: Trullo.
CAGLIARI: Manca 7, Cabriolu 2, D’Elia, Giordano 23, Potì 18, Villani ne, Thiam 16, Picciau ne, Locci 9, Maresca 16, Pili ne, Sanna 6. All.: Manca.
ARBITRI: Corradini, Antonelli.
PARZIALI: 21-25, 25-30, 15-21, 22-21.
I biancorossi cominciano con un passo falso la serie di Finale Scudetto al meglio dei cinque match, proprio come era accaduto nei Quarti e nelle Semifinali Play Off. In Gara 1, nella bolgia della ilT quotidiano Arena, la Cucine Lube Civitanova ritrova Fabio Balaso titolare, ma cede in tre set (25-20, 25-23, 25-21) contro i padroni di casa dell’Itas Trentino. Non un dramma per una formazione specializzata in rimonte impossibili, ma giovedì 1° maggio, alle 18.15, sul taraflex amico dell’Eurosuole Forum, gli uomini di Giampaolo Medei dovranno cambiare marcia perché in un botta e risposta così delicato, con il tricolore in palio, ogni lasciata è persa.
A fare la differenza l’ordine certosino dei gialloblù nel muro-difesa e i contrattacchi di Michieletto, MVP e top scorer con 20 punti, supportato dall’ex biancorosso Gabi Garcia (11), dentro dall’inizio del secondo set. Tra i biancorossi buon ritorno di Balaso da titolare. Lagumdzija (17 punti) e Nikolov (13) tengono aperti i giochi e il servizio biancorosso tiene in partita i marchigiani, ma nelle fasi clou è l’Itas a stampare i punti pesanti.
Cucinieri schiarati con Boninfante al palleggio e Lagumdzija terminale offensivo, Bottolo e Nikolov in banda, Chinenyeze e Gargiulo al centro, Balaso nel ruolo di libero e titolare per la prima volta dopo l’infortunio alla mano e la successiva operazione. Padroni di casa in campo con Sbertoli in regia e l’ex biancorosso Rychlicki in posto 2, Michieletto e Lavia in banda, Flavio e Kozamernik al centro, Laurenzano libero.
Gara preceduta dal minuto di silenzio in memoria di Sua Santità Papa Francesco.
Nel primo set Trento viene fuori alla distanza con 4 ace e il 69% in attacco, grazie a Michieletto (7 sigilli). La Lube si oppone a muro e reagisce con gli 8 sigilli di Lagumdzija, ma gli strappi decisivi sono dell’Itas. La sfida si apre punto a punto, con la Lube che tiene testa ai padroni di casa (6-7), ma gli errori dei biancorossi mandano avanti i dolomitici (8-7), che crescono alla distanza (19-14). I cucinieri lottano e si riavvicinano dopo l’ace del nuovo entrato Poriya e con un muro efficace (20-18). La formazione gialloblù accelera nuovamente nel finale (24-20) e chiude sfruttando un’ingenuità dei marchigiani (25-20).
Nel secondo set la Lube cresce in attacco (58% con 7 punti di Nikolov) e piazza 5 muri, ma i dettagli e i 9 punti di Gabi Garcia, gettato nella mischia fanno la differenza. Il parziale si apre col punto a punto interrotto dall’ace di Sbertoli (12-10). Civitanova impatta a muro (12-12), ma anche i lunghi gialloblù fanno il loro dovere in copertura e timbrano due block (15-12). Nel cuore del set i marchigiani schierano per alcuni scambi Orduna e Dirlic. Civitanova si rifà sotto (17-16) e impatta su un errore dei locali (18-18). L’Itas trova il break in modo fortuito (20-18) e allunga con Michieletto (22-19). I muri di Lagumdzija e Chinenyeze riaccendono le speranze (23-22). Michieletto firma un mani out (24-22), chiude l’attacco di Gabi Garcia che buca il muro ospite (25-23).
Anche nel terzo set è fatale lo strappo conclusivo. L’Itas parte con intensità e i punti di Gabi Garcia (8-6). L’attacco trentino mette pressione, Medei dà spazio a Orduna in cabina di regia e sul 13-8 inserisce Podrascanin per Gargiulo. Dopo un riavvicinamento dei cucinieri, la forbice si riallarga per un attacco e un muro vincente del team di Soli (17-13). Chinenyeze va a segno e sul 17-14 Medei inserisce Loeppky per Bottolo, mentre Nikolov trova l’ace (17-15). Le offensive dei campioni d’Europa tengono a distanza la Lube (20-16), ma il break di Boninfante al servizio impone un time out a Soli (20-18). Sul 21-20 Civitanova si divora il pallone del pareggio per una dormita collettiva e Trento ne approfitta per prendere il largo con Michieletto (23-20), che si ripete per il 24-21. La chiude Flavio (25-21).
Tabellino
Itas Trentino - Cucine Lube Civitanova 3-0 (25-20, 25-23, 25-21)
Itas Trentino: Bristot ne, Pesaresi (L) ne, Kozamernik 5, Michieletto 20, Sbertoli 2, Pellacani ne, Gabi Garcia 11, Rychlicki 1, Magalini ne, Laurenzano (L), Lavia 7, Bartha, Flavio 9, Acquarone. All. Soli.
Cucine Lube Civitanova: Boninfante 2, Bottolo 3, Gargiulo 6, Lagumdzija 17, Nikolov 13, Chinenyeze 6, Loeppky, Orduna, Balaso (L), Bisotto ne, Poriya 1, Dirlic 1, Podrascanin, Tenorio (L) ne. All. Medei.
ARBITRI: Vagni (PG) e Curto (TS).
NOTE: Durata: 27’, 30’, 28’. Totale: 1h 25’. Trento: battute sbagliate 10, ace 2, muri 11, attacco 52%, ricezione 47% (21% perfette). Civitanova: battute sbagliate 13, ace 7, muri 9, attacco 42%, ricezione 44% (16% perfette). Spettatori: 4.000. MVP: Michieletto.
Un pomeriggio da brividi all’Helvia Recina-Pino Brizi, dove la Maceratese firma un netto 4-0 contro il Monturano Campiglione e conquista, all’ultima giornata, lo spareggio per la promozione in Serie D. Grazie anche alla contemporanea sconfitta del Montecchio Gallo contro l'Urbino, i biancorossi riagganciano i pesaresi in vetta e domenica prossima si giocheranno tutto in campo neutro.
I ragazzi di Possanzini scendono in campo privi degli infortunati Nasic e Albanesi e dello squalificato Mastrippolito. Recuperato Lucero (tenuto a riposo inizialmente), il tecnico sceglie il ritorno di Gagliardini tra i pali e rilancia dal 1’ Del Moro e Monteiro Ribeiro. Dall'altra parte il Monturano Campiglione degli ex Sfredda e Iulitti, privo di Wahi, rinuncia inizialmente anche a Russo, Palestini e Altobello.
La Maceratese parte fortissimo: bastano cinque minuti per sbloccare la gara. Splendida azione corale: Cognigni apre per Marras, assist perfetto per Vrioni che davanti a Monti non sbaglia. Gli ospiti provano subito a reagire con Cheddira, ma Gagliardini è attento. Al 16’ arriva il raddoppio: lancio millimetrico di Nicolosi per Marras, che in diagonale infila il 2-0, baciando il palo interno.
Nella ripresa la Maceratese continua a dominare: dopo alcune occasioni sventate, al 32’ Oses, servito da Cognigni, sigla il 3-0. A chiudere definitivamente i conti ci pensa ancora Marras, che dalla distanza sorprende Santoni per il poker.
Nel frattempo, dalla tribuna, i tifosi biancorossi seguono col fiato sospeso il finale di Montecchio, dove l'Urbino ribalta il risultato. Quando arriva il fischio finale dal Montefeltro, esplode la festa: sarà spareggio. Per il Monturano, invece, si complicano i piani salvezza: servirà vincere tra due settimane contro l’Atletico Mariner per mantenere la categoria.
(Foto di Francesco Tartari)
La CF Maceratese riceve l’Aurora Treia nel sentito derby valevole per il penultimo turno di Eccellenza femminile.
Gara traslocata al “Michele Gironella” di Villa Potenza a seguito di un incendio che all’alba è divampato al “Della Vittoria” di Macerata.
Le maceratesi si giocano il primo match point per chiudere il discorso campionato e blindare il primo posto. Mister Torresi ritrova Ranalli tra i pali e diversi elementi per schierare una formazione equilibrata.
Sull’altro versante, Mister Tedeschi sceglie il modulo “scuola Bielsa” 3-3-1-3, con Capponi a sostegno del tridente Mari, Senigagliesi e Porcarelli.
PRIMO TEMPO:
Buon avvio per l’Aurora che inizia subito a presidiare l’area locale creando densità. Le padrone di casa difendono con ordine cercando di prendere le redini del gioco.
La prima occasione degna di nota è collezionata dalla capolista: Rita tenta di sfruttare una indecisione di Acqualagna in uscita senza però riuscire ad insaccare.
Al 12’, Fermani batte una punizione da posizione interessante ma la sfera fa la barba alla traversa.
La Rata continua a spingere ma l’Aurora è attenta e risponde alle sortite avversarie.
Al 18’, Stollavagli si coordina perfettamente in girata e trova il buon intervento di Acqualagna.
Prova a mettersi in proprio Crispini che tenta il goal olimpico calciando dalla lunghissima distanza, brivido per Acqualagna che osserva il pallone depositarsi sul fondo.
Le due squadre vanno al riposo sul punteggio di 0-0 dopo una prima frazione di gara combattuta e giocata con buona intensità.
SECONDO TEMPO:
Nella ripresa è l’Aurora Treia a sbloccare il punteggio dopo un solo giro di lancette.
Bernacchini pesca il jolly direttamente dalla bandierina depositando alle spalle di Ranalli che non può far altro che raccogliere la sfera in fondo al sacco.
La reazione della Maceratese è rabbiosa con tutta la squadra riversata in avanti alla ricerca del pari.
Al 50’, Stollavagli si invola verso la porta liberando un tiro a giro che si perde poco lontano dall’incrocio dei pali.
Poco dopo Crispini pennella per Salvucci che inzucca senza riuscire a tenere basso il pallone.
L’Aurora attende cercando di pungere in contropiede con le azioni più pericolose costruite dal duo Mari – Senigagliesi.
Il raddoppio delle treiesi si concretizza dagli undici metri. Mari mette un pallone con il contagiri per Senigagliesi che costringe Ranalli al fallo dopo averla superata in velocità.
Dal dischetto si presenta Fiorentini che trasforma con estrema freddezza.
Le biancorosse del capoluogo non si abbattono e tornano subito all’attacco per cercare di riaprire la contesa. Pericolose le conclusioni di Giustozzi e Stollavagli che però mancano di poco il bersaglio.
Con gli spazi aperti l’Aurora approfitta della velocità di Senigagliesi che a dieci dalla fine ha tra i piedi la palla dello 0-3 ma Ranalli chiude in rimessa laterale con una uscita stile baseball.
Gli ultimi assalti della Maceratese sono ad opera di Salvucci e Stollavagli ma la palla finisce prima sul fondo e successivamente tra le braccia di Acqualagna.
Il goal del definitivo 0-3 arriva in pieno recupero con la sfortunata autorete di Crispini che mette fuori causa il proprio portiere con un colpo di testa all’indietro.
Il direttore di gara dichiara la fine delle ostilità al termine di quattro minuti di recupero.
Colpo esterno dell’Aurora Treia che rimanda l’ultimo verdetto della stagione al prossimo turno. Per le ragazze di Mister Tedeschi quello odierno è il primo derby vinto dalla costituzione della squadra.
Esce sconfitta la CF Maceratese che la prossima settimana sarà attesa da una sfida al cardiopalma contro la Recanatese inseguitrice.
CF MACERATESE: Ranalli, Ciccale, Tedeschi (68’ Persichini), Trombaccia (68’ Ferrini), Crispini, Fodali, Fermani (68’ Giustozzi), Creti (67’ Leskaj), Rita (67’ Picchio), Stollavagli, Salvucci. A disposizione: Karmeshtna, Carducci, Pierluigi, Tarulli. Allenatore: Claide Torresi.
AURORA TREIA: Acqualagna, Ceresani, Castelli, Lo Presti, Bernacchini, Capradossi, Fiorentini, Capponi, Senigagliesi, Mari, Porcarelli (83’ Gerez). A disposizione: Del Zoppo, Aran.
Allenatore: Luigi Tedeschi.
MARCATRICI: Bernacchini 46’, Fiorentini (RIG) 68’, Crispini (AG) 92’.
ARBITRO: Gismondi – Sezione di Macerata.
NOTE: ammonite Giustozzi, Castelli e Capradossi, recuperi 0’-4’, angoli 10 – 5, presenti circa oltre 100 spettatori al “Gironella” di Villa Potenza, prima del fischio d’inizio è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco.
Il Tolentino batte il Matelica per 2-1 nell'ultima giornata del campionato di Eccellenza Marche e si regala i playoff. Allo stadio "Giovanni Paolo II" i cremisi si impongono sui padroni di casa grazie alle reti di ottima fattura siglate da Tizi e Lovotti nella ripresa. Per i biancorossi a segno Aquila all'86'. Un successo che garantisce al Tolentino l'accesso alla post-season e la possibilità di sfidare il Chiesanuova nella semifinale playoff.
Proprio il tecnico dei treiesi, mister Roberto Mobili, era presente sugli spalti per "spiare" il prossimo avversario. Splendido il colpo d'occhio nella tribuna riservata agli ospiti, la gradinata "Pallorito" ha riempito tutti i posti a propria disposizione.
LE FORMAZIONI - Passarini, che ritorna da ex a Matelica dopo la vittoria del campionato di Promozione dello scorso anno, schiera il proprio schema di base (il 4-3-1-2) con lo squalificato Strano sostituito al centro della difesa da Di Biagio. In avanti Peluso viene preferito a Lovotti. Biancorossi con in campo il tridente pesante Bagnolo-Iori-Strupsceki.
LA CRONACA - Prima chance ospite. Al 6' Peluso viene pescato al limite dell'area da Capezzani: il diagonale dell'attaccante esce di un soffio. La replica biancorossa arriva all'11' con il colpo di testa di Iori, che termina altissimo sopra la traversa. Ancora Matelica pericoloso un minuto più tardi con il fendente di Frulla deviato in angolo da Bucosse.
Anche Strupsceki ci prova un paio di volte prima del quarto d'ora di gioco, senza fortuna. Padroni di casa che si fanno preferire in avvio.
Con il passare dei minuti, però, il Tolentino prende confidenza con la sfida. Al 28' Capezzani è impreciso con la conclusione di prima intenzione. Al 40' clamorosa chance per Strupsceki che si fa ipnotizzare da Bucosse a tu per tu con il portiere. Nell'unico minuto di recupero del primo tempo Gomis va vicino a una clamorosa autorete colpendo di testa il montante della propria porta sugli sviluppi di corner.
SECONDO TEMPO - Al rientro in campo il Tolentino passa in vantaggio dopo soltanto due minuti. Tizi firma un gol da antologia prendendo palla sulla sua metà campo e, dopo aver dribblato avversari in serie e approfittato anche di un rimpallo, incuneandosi in area per poi battere Ripani con un piazzato preciso. La "Pallorito" si esalta dedicando un coro al capitano cremisi.
L'uno a zero libera la squadra di Passarini da ogni preoccupazione. Ancora più bello è il raddoppio. Lovotti, entrato al 51' per Moscati, si inventa la rete della domenica otto minuti dopo l'ingresso in campo. Il 'puntero' argentino di prima intenzione calcia dalla metà campo e scavalca Ripani. Un gesto tecnico splendido simile a quello già compiuto a Montefano nella prima giornata di ritorno.
Segnali di reazione da parte del Matelica giungono al 69' con il tentativo debole di Strupsceki parato da Bucosse. Duello che si ripete al 73' e dal quale esce nuovamente vincitore il portiere del Tolentino.
Il match si mantiene più che godibile. Iori da una parte e Massini dall'altra vanno vicini al gol. All'82' scatta l'allarme in casa cremisi: Lovotti chiede il cambio per un fastidio muscolare. Lo rileva Pesaresi. Il Matelica ne approfitta e all'86' accorcia le distanze con Aquila su azione d'angolo. Nei cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara nulla accade. Il Tolentino sfiderà il Chiesanuova nella semifinale playoff, per il Matelica un mesto congedo da un campionato con più ombre che luci.
Tabellino Matelica-Tolentino 1-2
TOLENTINO (4-3-1-2): Bucosse; Tizi, Tomassetti (64' Massini), Di Biagio, Stricker; Tortelli, Badiali (65' Cicconetti), Manna; Capezzani (59' Conti); Peluso, Moscati (51' Lovotti [82' Pesaresi]). All: Passarini
MATELICA (4-3-3): Ripani, Rouiched (88' Tomassini), Zappasodi, Giovannini, Lucarini (66' Aquila); Gomis, Frulla, Gabrielli (62' Pecci); Iori, Bagnolo (75' Amico), Strupsceki (85' Antonioni). All: Ionni
Arbitro: Leonardo Crincoli di Ascoli Piceno
Reti: Tizi 47' (T), Lovotti 59' (T), 86' Aquila (M)
Ammoniti: Frulla, Tizi, Iori, Strupsceki, Pesaresi Espulsi: Nessuno
Angoli: 8-4. Recupero: 1', 5'
Si chiude con un pareggio il sentitissimo match tra Civitanovese e Recanatese, valido per la XXXIII giornata del campionato di Serie D. Allo stadio, gremito e commosso per l’omaggio a Papa Francesco — con un minuto di raccoglimento e il lutto al braccio per entrambe le squadre —la partita si è conclusa sull’1-1, risultato maturato già nella prima frazione.
Partenza aggressiva degli ospiti, che al 6’ sfiorano il vantaggio con Zini, fermato in extremis dalla difesa locale. Due minuti più tardi Ferrante di testa non inquadra lo specchio su calcio d’angolo. La risposta della Civitanovese è letale: al 10’ Bevilacqua, implacabile nel cuore dell’area, sblocca il risultato e manda in visibilio i tifosi rossoblù. La Recanatese non ci sta e al 35’ trova il pari: l’arbitro Martini assegna un rigore molto discusso, trasformato da D’Angelo con freddezza.
Nel finale del primo tempo, Petrucci si oppone a un pericoloso contropiede recanatese, mentre Padovani sfiora il nuovo vantaggio per i padroni di casa.
La ripresa si apre ancora con la Civitanovese in avanti: Buonavoglia non trova il guizzo vincente all’8’, poi al 19’ prova il diagonale, ma senza fortuna. La Recanatese si fa rivedere al 28’ con un colpo di testa di Pierfederici deviato in corner da Petrucci, mentre al 38’ viene annullato per fuorigioco un’azione promettente di Padovani.
Nonostante gli otto minuti di recupero, il punteggio non cambia.
Un pareggio che fa sorridere soltanto la Recanatese. La penultima posizione che significherebbe retrocessione diretta vede ben 3 squadre interessate a pari punti (34). Oltre ai rossoblù, ci sono anche Isernia e Roma City.
ARES Safety Macerata sarà in trasferta domenica 27 aprile (ore 15) sul campo di Italposa Forlì, dove si riproporrà il confronto tra le sorelle maceratesi Giorgia e Ilaria (Forlì) Cacciamani, per la quinta giornata della Serie A1 di Softball.
Ma il pensiero di società e squadra è innanzitutto rivolto alla scomparsa di Alice Morelli, trovata senza vita a Bologna giovedì sera, 23enne giocatrice e allenatrice delle giovanili di Mia Office Blue Girls Pianoro.
Lo scorso 6 aprile, in occasione dell’incontro di campionato, il presidente di Macerata Softball Carlo Migliorelli parlò a lungo con Alice Morelli, persona e sportiva molto stimata.
Come allenatrice di under 13 aveva anche svolto alcune attività con giovani atlete maceratesi.
Macerata Softball si sente vicina alla famiglia e alla società di appartenenza, alle quali ha inviato le condoglianze.
In sua memoria, su tutti i campi, è stato disposto un minuto di raccoglimento.
Domenica 27, per il turno di campionato, Italposa Forlì-ARES Safety Macerata sarà l’unico match in programma.
Le altre squadre hanno giocato venerdì 25, con Bollate e Saronno che vincono le loro partite, mentre pareggiano Caronno e Collecchio. Rinviata Rovigo-Pianoro per la tragedia di Alice Morelli.
Le ragazze dell’head coach Rafael Garcia in questi giorni si sono allenate con molto impegno.
Lo staff tecnico sta lavorando per affinare i meccanismi di gioco e dare una fisionomia ottimale alla squadra, dopo un inizio campionato con organico non al completo e ancora in attesa della seconda straniera.
Tra Forlì e Macerata è quasi un derby, per i buoni rapporti tra le società ma sempre accese rivali sul campo, soprattutto nei periodi in cui il softball maceratese ha collezionato titoli italiani ed europei.
RISULTATI 5a GIORNATA SERIE A1 (venerdì 25 aprile)
Pubbliservice Old Parma - MKF Bollate 0-9 (al 5° inning) e 0-16 (al 3° inning)
Rheavendors Caronno - Bertazzoni Collecchio 6-5 (al 9° inning) e 2-11
Inox Team Saronno - Thunders Castellana 8-6 e 7-0 (al 5° inning)
Italposa Forlì – ARES Safety Macerata (domenica 27 aprile ore 15)
Itas Mutua Rovigo – Mia Office Blue Girls Pianoro (rinviata)
CLASSIFICA
MKF Bollate (9 vittorie-0 sconfitte) 1.000, Inox Team Saronno (9-1) .900, Italposa Forlì (5-3) e Mia Office Blue Girls Pianoro (5-3) .625, Rheavendors Caronno (4-4) e Bertazzoni Collecchio (5-5) .500, Ares Safety Macerata (1-4) .200, Itas Mutua Rovigo (2-6) .250, Thunders Castellana (2-8) .200, Pubbliservice Old Parma (1-9) .100
La Macagi Cingoli mette la prima ciliegina sulla torta chiamata salvezza. I ragazzi di Palazzi, infatti, hanno vinto 34-28 contro Bolzano, ottenendo la quarta vittoria consecutiva in casa in Serie A Gold di pallamano e mantenendo l’imbattibilità casalinga nelle gare giocate nel 2025.
Strappini e compagni hanno condotto il match in vantaggio fin dalle prime battute, scappando solo nel finale contro una squadra ospite mai doma. Si tratta del miglior modo di chiudere la stagione al PalaQuaresima e di salutare coach Sergio Palazzi che lascerà il club alla fine di quest’annata.
Sebbene la partita non dica più molto per la classifica, con Cingoli già salvo e Bolzano già fuori dai play-off, il pubblico ha risposto presente riempiendo il palasport cingolano. La Macagi parte subito bene, portandosi sul 3-0 con i gol di Makulouf e Strappini (2) al 4° minuto, con Albanesi attento su Udovcic. Quest’ultimo e Martinovic piazzano i primi due acuti per Bolzano (4-2), ma i locali riescono a ribadire sempre il +3 fino al 6-3.
Dopo il 6-4 di Udovicic, Gazzini sbaglia il -1: Cingoli ringrazia e vola a +4 con Naghavialhosseini e Renaud per l’8-4 al 9’. Brantsch accrocia, ma la Macagi piazza addirittura il +5 con Mangoni e Ciattaglia per il 10-5. Bolzano, però, non molla e risponde con un break di 0-4 firnato Udovcic, Martinovic, Walcher e ancora Udovicic, con il risultato che è di 10-9 al 16’.
D’Benedetto e Mangoni ribadiscono il +2, poi un 7 metri di Somma vale il 13-10 al 18°, con Albanesi decisivo su Udovicic. Sul 15-12 Somma fallisce un 7 metri, spedendolo sul palo: fortunatamente per i locali D’Benedetto e Strappini piazzano i gol del nuovo +4 sul 16-12 a 5 minuti dalla prima sirena, supportati dalla parata di Albanesi su Martinovic.
Siamo sul 17-14 quando Bolzano recupera due reti con Udovcic e Martinovic per il 17-16: in questi frangenti Andelici è reattivo su Renaud. Trevisiol risponde a Compagnucci: si va al riposo sul 18-17, con Albanesi a evitare il pari sul tiro di Boev.
Nella ripresa la Macagi trova la sterzata decisiva solamente nell’ultimo quarto d’ora di gioco. Brantsch pareggia subito i conti (18-18), ma segue una fase con tanti errori, da una parte e dall’altra. Andelic è attento su Makhlouf, Walcher colpisce una traversa, Martinovic e Makhlouf non trovano la porta, Albanesi para un tiro di Martinovic.
L’empasse si sblocca con i colpi di Makhlouf e Renaud per il 20-18, con in mezzo la respinta di Coppola sul tiro di Udovicic. Quest’ultimo riesce comunque ad accorciare, ma Mangoni e Naghavialhosseini mettono a segno le reti del 22-19 al 39’. Coppola compie tre parate in rapida successione su Brantsch, Martinovic e Udovcic. Bolzano, però, è un osso duro e non molla: resta tra -3 e -2 con i colpi di Udovicic e Trevisiol e sul 25-23 Andelic ipnotizza Strappini.
Coppola, dall’altra parte, non è da meno e dice di no a Brantsch: i compagni ringraziano e torna a +4 grazie ai gol di D’Agostino e Mangoni a porta vuota su situazione di extraplayer, parziale di 27-23 al 49’.
Gli alto-atesini tentano un ultimo disperato rientro in gara e, a 7 minuti dalla fine tornano a -2 sul 28-26 di Brantsch. Mangoni e Mahlouf, però, ristabiliscono il +4 sul 30-26, Boev fa -3 ma Ciattaglia, Renaud-David e Somma trovano la fuga definitiva con il 33-27. Makhlouf risponde a Martinovic, poi Gasser manda fuori un 7 metri: il PalaQuaresima resta imbattuto nel 2025.
Per la Macagi Cingoli, che mai aveva vinto contro Bolzano in 9 precedenti, si tratta così della settima vittoria in otto partite, con un girone di ritorno super, caratterizzato da 15 punti in 12 sfide. Nel 2025, poi, i cingolani non hanno mai perso al PalaQuaresima, con un pareggio e 4 vittorie in 5 gare.
La squadra di Palazzi ha giocato con la mente libera, visto il raggiungimento della salvezza nella passata stagione ed è riuscita a tenere dalla propria parte il pallino del gioco. Il miglior marcatore della gara è stato l’ospite Erik Udovcic con ben 12 reti segnate, seguito a 7 da Martinovic e a 6 dal duo Mangoni-Makhlouf.
Al termine del match, la società ha ringraziato con una dedica e una maglia ricordo Sergio Palazzi per l’impegno in quasi 5 anni da allenatore della squadra: dalla prossima annata, infatti, il tecnico pugliese non guiderà Strappini e compagni. In attesa delle partite di domenica, Cingoli aggancia all’ottavo posto il Fasano con 20 punti: proprio i campioni d’Italia uscenti saranno gli avversari della Macagi nell’ultima giornata di regular season in programma sabato 3 maggio in Puglia.
Tabellino
Macagi Cingoli 34-28 Bolzano (18-17)
Macagi Cingoli: Albanesi, Coppola, Jaziri, D’Agostino 2, D’Benedetto 2, Ciattaglia 5, Naghavialhosseini 2, Mangoni 6, Somma 2, Bordoni, Latini, Strappini 4, Renaud-David 4, Compagnucci 1, Gigli, Makhlouf 6. All. Palazzi
Bolzano: Andelic, Putzer, Trevisiol 2, Martinovic 7, Walcher 1, Zanon, Brantsch 5, Sontacchi, Boev 1, Udovcic 12, Dalvai, Gazzini, Galvan. All. Sporcic
Arbitri: Rinaldi – Tempone
Foto di Monica Cavalletti
Giacomo Grasselli – ufficio stampa Polisportiva Cingoli
Sarà una coppia della sezione di Macerata a dirigere il posticipo della 34ª giornata di Serie A tra Lazio e Parma, in programma lunedì 28 aprile alle ore 20:45 allo stadio Olimpico di Roma. L'arbitro dell'incontro sarà Gianluca Sacchi, alla sua undicesima gara stagionale nel massimo campionato. A coadiuvarlo ci sarà, nel ruolo di quarto ufficiale, Marco Monaldi, altro rappresentante della sezione maceratese, alla decima designazione stagionale in Serie A come quarto ufficiale.
Una designazione che porta in alto il nome di Macerata nel panorama arbitrale nazionale, confermando la qualità e la preparazione degli ufficiali di gara cresciuti nel territorio.
La lunga pausa sta per finire nel campionato di Eccellenza. Per molti ma non per tutti come recitava uno spot, perché il Chiesanuova (e il Fano) riposerà domenica. Anzi per i biancorossi la sosta rischia di prolungarsi ulteriormente se K-Sport e Maceratese dovessero terminare appaiate e dunque sfidarsi nello spareggio, programmato in tal caso il 4 maggio.
Un break snervante anche se rigenerante. Ne abbiamo parlato con mister Roberto Mobili.
Come è stato questo periodo pasquale? “Ci siamo riposati qualche giorno e poi siamo ripartiti, anche attraverso un paio di amichevoli, contro Casette Verdini e Potenza Picena. Ne faremo un’altra con l’FC Osimo. Certo che è dura attendere così tanto prima di tornare alle gare ufficiali”.
Unico vantaggio il fatto che vi ha permesso di recuperare Monaco, più Sbarbati e Carnevali. Avete fatto anche un richiamo atletico o ormai non ha senso? “L’abbiamo fatto seguendo le disposizioni del preparatore Magnaterra (al seguito dei team marchigiani al Torneo delle Regioni). Era importante farlo in ottica playoff, sperando di fare più strada possibile”.
Intanto il campionato del Chiesanuova è terminato con il 3° posto aritmetico. Dopo l’1-0 sull’Urbania finalmente l’abbiamo vista esultare e saltare sotto i tifosi…”Beh voleva essere una sorta di ringraziamento, ci hanno sempre supportati”. Ve lo siete meritato, terzi per il secondo anno di fila nella massima categoria regionale. Che voto dà alla squadra oppure che aggettivo vuol usare? “Il voto è alto perché ri-confermarsi era più difficile. Bravi tutti, iniziando dalla società. Come parola voglio usare coerenza. Siamo stati coerenti con quanto ci eravamo prefissati in estate e in generale la parola coerenza si sposa bene con il Chiesanuova”.
Per i playoff meglio sfidare il Tolentino o l’Urbino? “Molti ricordano la brutta sconfitta che abbiamo patito contro i cremisi nel girone di ritorno, ma all’andata avevamo vinto a casa loro. Con l’Urbino abbiamo vinto entrambi i match. Non lo so, chi sarà sarà. E’ bello potersi misurare contro le big. Serve a posizionarci sempre più in alto e a farci abituare a questo tipo di sfide”. Domenica vedrà una partita? “Forse Matelica- Tolentino”.
Impresa storica al PalaBarton: la Lube rimonta da 0-2 nella serie e stacca anche il pass per la Champions 2026. Bottolo show con 7 ace e MVP del match.
Dal mal di trasferta della Regular Season alla straordinaria rimonta nei Play Off: la Cucine Lube Civitanova compie una vera e propria impresa in Gara 5 della Semifinale Scudetto, superando al PalaBarton Energy i padroni di casa della Sir Susa Vim Perugia per 1-3 (29-27, 19-25, 17-25, 22-25). Una vittoria che vale doppio: accesso alla Finale per il titolo e qualificazione matematica alla CEV Champions League 2026.
È la decima Finale Scudetto nella storia del club marchigiano, un traguardo che fotografa al meglio la crescita mentale e tecnica della squadra guidata da Giampaolo Medei. Dopo essere finita sotto 0-2 nella serie, la Lube ha ribaltato tutto con tre successi consecutivi, due dei quali arrivati in casa dell’imbattuta Perugia. Ora il sogno tricolore si deciderà contro l’Itas Trentino, vincente per 3-0 nella serie contro Piacenza. La Finale, al meglio delle cinque gare, inizierà domenica 27 aprile (ore 18) alla ilT quotidiano Arena.
A fare la differenza sono stati i 17 ace dei cucinieri, con un devastante Bottolo (7 ace e 16 punti totali, MVP del match) affiancato da un altrettanto ispirato Nikolov (16 punti) e da Lagumdzija (top scorer con 18). Per Perugia in evidenza Ben Tara (15 punti), Ishikawa (13) e Solé (10).
Il racconto del match
Primo set thriller:Civitanova parte forte grazie agli ace di Lagumdzija e Nikolov (3-5) e all’ingresso positivo di Poriya. I marchigiani volano sul 17-21, ma l’innesto di Plotnytskyi cambia l’inerzia del parziale. Due ace di Ben Tara regalano il sorpasso (24-23), e alla sesta palla set è Semeniuk a chiudere (29-27).
Lube dominante nel secondo:La reazione ospite non si fa attendere. Bottolo guida la fuga con due ace e 5 punti nel parziale. Perugia cede anche sotto i propri errori (13-21), e Nikolov sigilla il set sul 19-25.
Assolo biancorosso nel terzo:Civitanova mette in campo tutto il suo arsenale: 5 ace nel set, Lagumdzija al 73% in attacco e Nikolov implacabile dai nove metri. La Sir regge finché può, poi si arrende sul 17-25.
Cuore Lube nel quarto:Perugia parte meglio (8-5), ma la Lube risponde con grinta e qualità. Bottolo suona la carica con due ace, Gargiulo è letale al centro e Poriya mette a terra palloni pesanti. Il break decisivo arriva sul 20-18: Nikolov e Bottolo firmano il contro-sorpasso, il muro di Civitanova fa il resto. Sul servizio out di Perugia, esplode la festa biancorossa (22-25). Ora la Lube sogna in grande
Tabellino
Sir Susa Vim Perugia - Cucine Lube Civitanova 1-3 (29-27, 19-25, 17-25, 22-25)
Sir Susa Vim Perugia:Giannelli 2, Plotnytskyi 3, Solé 10, Ben Tara 15, Semeniuk 7, Loser 7, Piccinelli (L) ne, Zoppellari, Herrera, Colaci (L), Ishikawa 13, Candellaro ne, Cianciotta, Usowicz ne.All. Lorenzetti.
Cucine Lube Civitanova:Boninfante 1, Bottolo 16, Gargiulo 11, Lagumdzija 18, Nikolov 16, Chinenyeze 6, Loeppky ne, Orduna ne, Balaso, Bisotto (L), Poriya 3, Dirlic, Podrascanin ne, Tenorio (L).All. Medei.
ARBITRI: Zanussi (TV) e Pozzato (BZ)NOTE: Durata: 37’, 31’, 29’, 38’. Totale: 2h 15’.Perugia: battute sbagliate 21, ace 6, muri 7, attacco 50%, ricezione 38% (12% perfette).Civitanova: battute sbagliate 23, ace 17, muri 6, attacco 49%, ricezione 46% (19% perfette).Spettatori: 4.986MVP: Bottolo
Un ritorno da vere regine del volley, quello delle campionesse della CBF Balducci HR Macerata, fresche vincitrici della finale playoff di Serie A2 contro Messina, che ha sancito il ritorno in massima serie. Intorno alle 13 di oggi, il pullman della squadra ha fatto il suo ingresso nel parcheggio del Banca Macerata Forum, strombazzando il clacson in segno di festa. Ad attenderle alcuni tifosi con striscioni e trombette, giornalisti e, immancabile, il commendatore Franco Balducci insieme alla sua famiglia.
La prima a scendere dal pullman è stata la capitana Alessia Fiesoli, con la coppa stretta tra le mani e il sorriso di chi ha appena scritto una pagina di storia sportiva. Applausi, cori, abbracci, e un emozionate abbraccio con il commendatore Balducci che ha voluto congratularsi personalmente con la sua capitana e con tutte le giocatrici.
Dopo Fiesoli, anche tutto il resto della squadra, lo staff tecnico e l’allenatore Valerio Lionetti hanno fatto il loro ingresso, accolti dall’affetto dei presenti e dal meritato clima di festa.
Coach Lionetti, visibilmente emozionato, ha commentato così il momento: "Una bella sensazione, che eguaglia tutto il lavoro fatto quest’anno. Aldilà di tutto è stato un anno molto bello, vissuto con una serenità e uno spirito bellissimo durante gli allenamenti in palestra e chiuderlo con questa vittoria è davvero la ciliegina sulla torta”.
Anche Alessia Fiesoli ha espresso tutta la sua soddisfazione: "Una trasferta difficile, una partita bellissima coronata con il raggiungimento di un sogno. Per noi è un onore e una gioia aver riportato Macerata in Serie A1”.
Un traguardo che premia la costanza, l'impegno e l'unità di un gruppo straordinario. Adesso Macerata guarda al futuro con entusiasmo e orgoglio, pronta a tornare protagonista anche tra le grandi del volley nazionale.
Grazie al pareggio a reti bianche sul campo del Sestri Levante, l'Ascoli può finalmente "festeggiare" la matematica salvezza in Serie C. Uno 0-0 di certo non memorabile, specchio di una stagione davvero difficile per i bianconeri, segnata da cambi di allenatori e delusioni. Tre allenatori cambiati, quattro esoneri, e una serie di risultati che non possono di certo soddisfare una piazza così importante come quella di Ascoli. Ora è fondamentale guardare avanti e concentrarsi sulla prossima stagione.
Il vero tema che attira ora l’attenzione di tifosi e addetti ai lavori è il ritorno del derby con la Sambenedettese, una sfida che mancava da ben 39 anni. La Samb, vincitrice del campionato di Serie D, ha infatti conquistato la promozione fra i professionisti, e la prossima stagione vedrà finalmente il tanto atteso incrocio tra le due squadre. L’ultimo Ascoli-Samb risale al primo giugno 1984, quando il match si concluse con un altro 0-0.
Quel derby è entrato nella storia per il suo doppio significato. Il pareggio per 0-0 permise all'Ascoli di conquistare la promozione in Serie A, mentre la Samb si salvò dalla retrocessione in Serie C. Nonostante il punto che coronava la promozione, i tifosi bianconeri contestarono aspramente la squadra, sospettando che ci fosse stato un accordo tra le due società per quel risultato.
Fu una giornata di tensione, con scontri fuori dallo stadio e l'intervento delle forze dell'ordine, inclusi rinforzi e un elicottero. Da quel giorno, sono passati ben 39 anni, e il derby tra le due squadre non si è mai più disputato, nemmeno in amichevole.
L'Ascoli, pur avendo concluso una stagione deludente, può ora concentrarsi sulla costruzione di un futuro più solido, con l'aspettativa di prepararsi a questa sfida che, a livello emotivo e calcistico, segnerà un nuovo inizio per entrambe le squadre. La stagione 2025/26, con il ritorno del derby con la Samb, è destinata a risvegliare una rivalità che ha radici profonde nella storia calcistica delle due città.
La prima edizione del Memorial "Graziano Colotti" è andata al Tolentino. Con una rimonta ai danni della Maceratese, sfruttando l'uomo in più, i cremisi si sono aggiudicati per 3-1 il torneo di calcio giovanile organizzato proprio dal club biancorosso per ricordare e omaggiare la figura di Colotti.
Una prima volta riservata alle categorie Under16 e Under17 che ha portato allo Stadio della Vittoria di Macerata tante persone e coinvolto pure società di altre regioni come gli abruzzesi del Cepagatti Pescara e gli umbri del Ducato Spoleto. Tolentino e Maceratese hanno raggiunto l'ultimo atto superando rispettivamente per 3-1 Ducato Spoleto e per 4-2 il Cepagatti Pescara.
Nella finale i baby della "Rata" hanno sbloccato l'incontro grazie a Giustozzi, poi nella ripresa la squadra di Paolo Morresi è rimasta in dieci e il Tolentino ha iniziato a premere sempre di più trovando le reti di Cicconetti, Casoni e Battellini.
Complimenti dunque ai cremisi di mister Maurizio Francucci ma applausi per tutti a cominciare dalla stessa Maceratese che, su idea del responsabile del settore giovanile Paolo Morresi, ha ideato questo quadrangolare.
Alla cerimonia di premiazione ha preso parte anche la vedova, la signora Maurizia e non potevano mancare gli amici di Graziano che in questi anni hanno organizzato convegni in memoria di Colotti e del suo stimato lavoro nei settori giovanili di vari club delle Marche.
Nonostante una stagione ancora tutta da scrivere, con l’ultima giornata dei play-in Gold in programma sabato prossimo a L’Aquila — dove con un successo la Svethia partirebbe dai playoff da seconda forza del girone — a Recanati si guarda già avanti. La società gialloblù ha infatti annunciato con orgoglio il rinnovo di Arminas Urbutis anche per la stagione 2025/2026.
Ala-pivot classe 1986, 205 cm di talento ed esperienza, Urbutis è ormai una colonna portante della Svethia. Dopo otto mesi in maglia gialloblù, il lituano non ha più bisogno di presentazioni: 30 gare disputate, oltre 17 punti di media, 22,2 di valutazione, 52% da due, 43% dall’arco, 84,2% ai liberi e 9,1 rimbalzi a partita. Numeri che raccontano solo in parte il suo impatto dentro e fuori dal campo. Leader silenzioso, ma fondamentale, si è inserito da subito nel sistema di coach Di Chiara, diventandone uno degli interpreti principali.
La carriera del numero 28 è di quelle chilometriche: NCAA con Hofstra University dal 2005 al 2009, poi Serie A con Cantù e Pesaro, quindi Prienai in patria, Ucraina, Francia (Blois) e un ritorno da protagonista nella LKL lituana con le maglie di Siauliai, KK Juventus Utena e Nevezis fino al 2023.
“L’idea iniziale era quella di smettere al termine di questa stagione – ha dichiarato Urbutis – poi una volta arrivato a Recanati ho capito di essere circondato da brave persone e di avere ancora le motivazioni giuste per proseguire. Questa città mi ha accolto con calore, qui si vive una grande passione per il basket e non posso che essere felice di concludere la mia lunga carriera in questo posto fantastico”.
La società, soddisfatta dell’impatto tecnico e umano dell’atleta, non ha esitato nel chiudere l’accordo. Un ringraziamento speciale è stato rivolto all’agente FIBA Davide Bellinzona della Bell Basketball Agency per la riuscita della trattativa.
In attesa di calcare il parquet di L’Aquila per chiudere i play-in Gold e lanciarsi nella corsa playoff, Recanati piazza così un primo, significativo tassello in vista della prossima stagione.
È arrivata l’ufficialità: al termine della stagione, la Settempeda e Lorenzo Ciattaglia si diranno addio. La decisione è maturata di comune accordo tra la società biancorossa e il tecnico cingolano, al termine di un recente incontro che ha sancito la conclusione di un percorso condiviso, iniziato nel dicembre 2023.
Fu allora che Ciattaglia prese in mano le redini della Settempeda, guidandola verso la vittoria del campionato di Prima Categoria. Un traguardo importante, frutto del lavoro e della sintonia instaurata tra allenatore e società. La conferma in estate per affrontare insieme l’impegnativa avventura in Promozione aveva confermato la volontà reciproca di proseguire un progetto che si è rivelato solido: la stagione si è infatti conclusa con il raggiungimento della salvezza, obiettivo fondamentale per una neopromossa.
Dopo quasi un anno e mezzo di collaborazione, si chiude dunque una parentesi significativa, segnata da risultati di rilievo e da una crescita costante della squadra, sotto la guida di un tecnico capace e apprezzato. Prima dei saluti, però, resta ancora un’ultima sfida da affrontare: quella casalinga contro il Montegiorgio, in programma sabato 3 maggio alle 16.30. Un’occasione per salutarsi sul campo, davanti ai tifosi, e suggellare un’esperienza che ha lasciato il segno.
La società Settempeda ha voluto ringraziare mister Ciattaglia "per la professionalità dimostrata e per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione", augurandogli il meglio per le sue future esperienze professionali.
Intanto, secondo alcuni rumors di mercato, Ciattaglia sarebbe già stato sondato dal Matelica, deciso a ripartire proprio da lui dopo la tribolata salvezza ottenuta in Eccellenza. Un possibile nuovo capitolo che confermerebbe il valore del tecnico, ormai pronto per una nuova sfida.
La CBF Balducci HR Macerata scrive un’altra pagina indimenticabile della sua storia e conquista con merito la promozione in Serie A1. Le arancionere espugnano il PalaRescifina di Messina con una vittoria per 3-1 (LA CRONACA) contro l’Akademia Sant’Anna in Gara 2 della Finale dei playoff, sigillando il ritorno nel massimo campionato nazionale dopo due stagioni in A2.
Una prestazione di cuore, tecnica e grinta quella delle ragazze guidate da coach Valerio Lionetti, capaci di imporsi con autorità anche in trasferta, trascinate da una super Clara Decortes, autrice della schiacciata che ha fatto esplodere la gioia in campo e a centinaia di chilometri di distanza. A Macerata, infatti, l’emozione si è vissuta minuto per minuto grazie al maxi schermo allestito al Banca Macerata Forum, dove la società, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha riunito tifosi e appassionati per seguire insieme la decisiva sfida. Ogni punto è stato accolto con un boato, ogni azione vissuta con il fiato sospeso, fino all’esultanza liberatoria al termine del quarto set.
Tra i presenti al palazzetto, anche il cavaliere Franco Balducci, che ha ricevuto l’abbraccio dei maceratesi: “Non ci sono parole per descrivere l’emozione – ha dichiarato tra i cori festanti –. Dal piccolo paese di Villa Potenza ora possiamo dire con orgoglio che andiamo in giro per l’Italia”.
Il ritorno in A1 è il frutto di un progetto solido, costruito anno dopo anno con passione e competenza, e che ora riporta Macerata sul palcoscenico più prestigioso della pallavolo italiana. Un sogno che si realizza ancora, grazie a una squadra che non ha mai smesso di crederci.