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Volley femminile, Lara Lugli citata per danni perché incinta: "Sconfitta per tutto il movimento"

Volley femminile, Lara Lugli citata per danni perché incinta: "Sconfitta per tutto il movimento"

Il mondo della pallavolo è ancora scosso dopo la brutta vicenda che ha coinvolto Lara Lugli, pallavolista classe 1980, ex tesserata della Volley Pordenone (squadra militante nel campionato B1) costretta a rescindere il suo contratto in quanto sprovvisto di clausola maternità.

Molto si è discusso, e si sta discutendo, sulle disparità sia in termini di stipendi che di diritti, esistenti tra i due livelli professionistici della disciplina: quello maschile e quello, appunto, femminile. Così come molto si è discusso, e spesso taciuto, sulla famosa legge non scritta che vale un pò dappertutto,che scoraggia le giocatrici nel procreare, pena, l'immediata rescissione del contratto in essere.

Non un fatto isolato nel mondo della pallavolo femminile, in quanto era già successo qualcosa di simile lo scorso autunno alla palleggiatrice statunitense Carli Lloyd, tesserata con Casalmaggiore, insultata sui social dai suoi tifosi all'annuncio della gravidanza e per questo costretta a fare ritorno negli U.S.A. 

"Premettendo che non tutte le società sono uguali al proprio interno e che i contratti delle giocatrici, in certi casi, prevedono delle clausole volte a tutelare il club, mi sento di dire che questo fatto è una sconfitta per tutta la pallavolo femminile italiana" asserisce Pietro Paolella, presidente della CBF Balducci HR Volley Macerata "posso comprendere la volontà del club di tutelare i propri interessi rescindendo il contratto a causa di una clausola non rispettata, ma citare la ragazza per danni, trovo sia di una bassezza inaudita".

Massimiliano Balducci, mainsponsor e Ceo della HR Volley, commenta con rammarico la vicenda: "è un fatto molto imbarazzante, che riguarda tutto il movimento. La situazione poteva e doveva essere gestita diversamente. Quando si decide di investire in un uno sport femminile si conoscono i rischi nei quali una società può incappare; le clausole contrattuali devono essere rispettate e su questo non ci piove, ma in casi come questo, umanità e buon senso sarebbero stati forse più produttivi." 

Anche l'Assist, associazione che tutela e rappresenta i diritti di tutte le atlete, si è apertamente schierata in favore della pallavolista chiedendo un incontro con il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e Mario Draghi, per sollecitare una riforma che sopperisca la disparità dei diritti delle atlete professioniste.

Non è mancata la solidarietà delle alte cariche istituzionali nei confronti della Lugli, la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini ha dichiarato: "Lara Lugli citata per danni dalla sua società per essere rimasta incinta è l'emblema di come la donna nello sport sia ancora vittima di atteggiamenti che hanno radici medievali"

La senatrice PD, Tatjana Rojc ha rincarato la dose: "Sarà mio dovere presentare un'interrogazione al presidente del Consiglio sull'assurda vicenda della maternità punita di un'atleta, una donna che ha avuto il merito di scoperchiare una realtà consolidata e insopportabilmente arcaica."

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