Jesina-Trodica, big match dal profumo di cadetteria nel campionato di Eccellenza
C’è un fascino particolare nelle prime giornate di questo campionato di Eccellenza Marche. Sembra quasi di tornare indietro nel tempo, a quando certi nomi scaldavano i pomeriggi di Serie B. Oggi, quegli stessi protagonisti calcheranno i campi marchigiani, regalando alla categoria un livello che sa di cadetteria.
È il caso di Trodica e Jesina, neopromosse solo per le statistiche, ma già pronte a vivere un torneo da grandi. Il loro avvio non è stato esaltante – la rimonta subita dal Trodica contro la Fermignanese e la sconfitta della Jesina a Fabriano hanno lasciato qualche amarezza – ma le due società hanno risposto da club ambiziosi, piazzando colpi che fanno brillare gli occhi agli appassionati.
Basterebbe leggere i numeri: 126 presenze in B per Gianvito Misuraca, 181 per Giuseppe Bellusci, 77 per Pedro Costa Ferreira. A questi si aggiunge il destino un po’ beffardo di Luca Cognigni, bomber fermano che solo per la malasorte non ha calcato a lungo i palcoscenici della cadetteria, dopo l’esordio a inizio carriera con l’Ascoli.
Sul fronte leoncello, invece, l’annuncio di Marco Romizi ha il sapore del grande colpo d’altri tempi: sei stagioni nel Bari, 146 presenze in Serie B, oltre 400 in carriera, una trafila giovanile con la Fiorentina e un Mondiale giocato con l’Italia Under 20. Una mediana che, con lui, non può che profumare di calcio vero, di categorie superiori.
Trodica-Jesina sarà anche la partita di Lion Giovannini, fantasista ascolano, che pochi mesi fa guidava il Trodica al double tra campionato e coppa, e che ora ritroverà da avversario i suoi ex compagni. Anche lui, giovanissimo, aveva assaggiato la B con la maglia dell'Ascoli: due apparizioni che restano comunque un timbro da raccontare.
Domenica al Carotti, alle 15:30, non sarà dunque una semplice sfida di inizio stagione. Sarà un big match che rievoca carriere, stadi e ricordi di grande calcio, ora pronto a rivivere sui campi dell’Eccellenza. Perché il bello del pallone, a volte, è proprio questo: far rivivere grandi storie anche dove meno te l’aspetti.
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