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Tolentino e il gemellaggio delle Cantine Riunite con Pieve di Alpago che nasce "per caso"

Tolentino e il gemellaggio delle Cantine Riunite con Pieve di Alpago che nasce "per caso"

Un filo rosso unisce Tolentino a Pieve di Alpago. È una strana storia quella che lega le Cantine Riunite, storica società di calcio a cinque attiva in città dagli anni ’90, ad una squadra che porta lo stesso nome, gioca sotto lo stesso stemma ma ha sede a cinquecento chilometri di distanza. Una "fratellanza" nata quasi per caso, grazie ad una ricerca online, che oggi ha sancito un gemellaggio e un’amicizia sotto il segno del calcio e della solidarietà. 

"Abbiamo scoperto tutto per caso - spiega Marco Salvatori, presidente delle Cantine Riunite Tolentino -. Nel 2018 avevamo deciso di fare un restyling del nostro stemma e, navigando in internet, ci siamo accorti che esisteva uno stemma identico al nostro ma con dei colori diversi, bianco e verde (il colore sociale della squadra tolentinate è il cremisi, ndr). Indagando abbiamo trovato una società, fondata nel 2009, con lo stesso nome e lo stesso logo. Praticamente abbiamo una sorella gemella a Pieve di Alpago, nel Bellunese".

"Ci siamo incuriositi e li abbiamo cercati su Facebook - aggiunge Salvatori -. È nata una corrispondenza in cui il direttivo della squadra ci ha spiegato come fosse rimasta colpita dal nostro stemma e avesse deciso di 'prenderlo in prestito'. Quando ci siamo scritti, invece di una disputa su chi avesse copiato cosa, è nata una bella amicizia che non si è interrotta nonostante le pause forzate dal Covid. Prima ci hanno inviato i loro gadget, poi hanno deciso di organizzare una gita e di venirci a trovare a Tolentino". 

A cinque anni dal primo messaggio sui social c’è stato finalmente un incontro dal vivo. Venerdì scorso la squadra veneta ha raggiunto Tolentino per un fine settimana fuori porta. "È stato davvero un bel weekend di sport e amicizia, e allo stesso tempo le Cantine Riunite bellunesi hanno potuto visitare anche la nostra città. Una curiosità: durante la loro gita abbiamo incontrato anche Sandro Ruiti Spurio, che nel 1991 realizzò a mano il nostro stemma, quindi anche il loro. Per l’occasione siamo anche riusciti a promuovere una raccolta di fondi in favore delle popolazioni colpite dalle alluvioni in Emilia Romagna. Ne siamo molto orgogliosi".

(Credit foto: Leonardo Della Ceca)

 

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