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Sangiustese, intervista al dg Cossu dopo il pari contro l'Isernia

Sangiustese, intervista al dg Cossu dopo il pari contro l'Isernia

Torna al lavoro sul terreno del Comunale di Villa San Filippo la Sangiustese, che, dopo il pari di sabato in casa con l’Isernia, mercoledì sarà chiamata ad affrontare nel turno infrasettimanale la Vastese.

Appuntamento difficile quello che si prospetta all’Aragona. La parola, come ogni anti-vigilia del match, spetta al Direttore Alessandro Cossu.

Qual è il suo giudizio sulla gara con l'Isernia?

Come previsto, abbiamo affrontato la prima gara dopo venti giorni, contro una buona squadra gestita da un allenatore esperto, forse con la testa non ancora completamente connessa. Non va però dimenticato che in 21 partite ne abbiamo perse solo due. Dunque, sempre tanto di cappello a questi ragazzi e all’allenatore. Sono cose che possono capitare: la voglia di andare a vincere la gara poteva costarci cara nel finale, così come la disattenzione iniziale. Probabilmente dobbiamo rimetterci riga. Il pensiero costante deve essere quello di restare uniti, pensando a salvarci il prima possibile, raggiungendo l’obiettivo che avevamo prefissato in partenza senza spostarci in altri obiettivi che in questo momento non ci competono.

Si iniziano a fare i primi conti per quanto riguarda la quota salvezza. Anche lei pensa che 48 punti siano quelli necessari per stare tranquilli?

Credo di sì, ma bisogna vedere se nelle prossime gare, che saranno difficilissime per noi, così come per tutte le altre squadre che si scontrano tra loro, si creerà un distacco tra le prime della classe e le ultime dalla zona play-out in giù. Solo dopo potremmo dire, a mio avviso, se in realtà servono 48 punti o ne basterà qualcuno di meno.

Se in parte la partita con l’Isernia può essere considerata un bicchiere mezzo vuoto, c'è comunque l'opportunità di tornare immediatamente in campo per riscattarsi. E' meglio rigiocare subito dopo pochi giorni?

Per la prestazione che abbiamo fatto, ma le critiche sono riferite solo al punto di vista dell’attenzione, sì. Anzi, se fossimo stati un pizzico più fortunati e fosse andata dentro la palla di Cerone su punizione dove il portiere dell’Isernia ha fatto un miracolo, staremmo parlando di altre cose, ma non avremmo comunque meritato. Alla fine abbiamo veramente rischiato di perdere. E’ stata una partita che ci ha aperto gli occhi per proseguire il campionato in un’altra maniera.

Un campionato falcidiato anche dai recuperi che devono essere disputati. Può in parte modificare la reale percezione della classifica almeno per il momento?

Noi non dobbiamo assolutamente pensare che dobbiamo recuperare una partita, ma solamente che siamo lì a 34 punti, sempre in zona playoff dove siamo stati sin dall’inizio dell’anno. Ciò non conta tanto per la posizione in sé, quanto piuttosto vuol dire che siamo lontanissimi dalla zona play-out, la cosa più importante per noi è quella. L’obiettivo deve essere continuare così per poterci stare lontani più a lungo possibile. 

 
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