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"Uno schiaffo alla storia centenaria dei club": restrizioni e divieti svuotano Osimana-Civitanovese

"Uno schiaffo alla storia centenaria dei club": restrizioni e divieti svuotano Osimana-Civitanovese

Doveva essere una delle partite più attese della stagione, una sfida “classica” del calcio marchigiano. Invece, Osimana-Civitanovese è diventata un caso di restrizioni, divieti e polemiche, culminato in un dato che parla da sé: appena 178 spettatori presenti, di cui 47 con ingresso gratuito, per quello che doveva essere uno dei match di cartello del campionato di Eccellenza Marche.

La vicenda affonda le radici nella decisione, presa la scorsa settimana, di vietare la trasferta ai tifosi della Civitanovese (LEGGI QUI), motivata con la “accesa rivalità tra le due tifoserie e gli episodi di intemperanza, lancio di fumogeni e petardi” avvenuti in precedenti occasioni. Una misura che aveva già suscitato perplessità e discussioni, poiché tra Osimana e Civitanovese non è mai esistita una storica rivalità.

Come se non bastasse, a pochi giorni dalla partita – giovedì – è arrivata un’ulteriore disposizione: biglietti nominali e prevendita obbligatoria tramite prenotazione via mail (LEGGI QUI), con la vendita riservata ai soli residenti della provincia di Ancona. Un provvedimento che ha complicato notevolmente la gestione organizzativa della società giallorossa e, nei fatti, ha disincentivato la partecipazione del pubblico.

A due giorni dalla gara, l’U.S.D. Osimana ha diffuso un comunicato che fotografa in modo netto la situazione: “L’atteso match contro la Civitanovese ha fatto registrare il record negativo stagionale di presenze allo Stadio Diana, persino inferiore alla partita infrasettimanale di Coppa contro il Matelica. (178 tagliandi emessi di cui 47 gratuiti). Quella che doveva essere la sfida interna clou della stagione, nonostante gli sforzi organizzativi per ovviare alle disposizioni di ordine pubblico, al fascino di una partita ‘classica’ del calcio marchigiano e il buon momento della squadra, è risultata un flop”.

Il comunicato prosegue sottolineando come “una partita che presentava tifoserie amiche non dava spunto a preoccupazioni” e come sia stato “affliggente colpire il pubblico di casa con limitazioni all’ingresso, due soli giorni di prevendita (di cui uno festivo) e l’esclusione di tutti i residenti nei paesi limitrofi”.

Un “classico” del calcio regionale, dunque, che poteva facilmente superare il migliaio di presenze, è diventato — nelle parole della società osimana — “uno schiaffo alla storia centenaria di due club che tanto hanno dato al calcio marchigiano”. Partite come questa, inoltre, rappresentano spesso un’importante fonte di introito per le società, chiamate a sostenere spese significative durante l’intera stagione sportiva, e che quindi subiscono un danno economico diretto da simili limitazioni.

Il comunicato si chiude con un appello rivolto agli organi competenti: “Chi decide di premere un ‘bottone’, magari con buoni motivi, senza consultare i diretti interessati, sappia che così si fa male alla passione delle persone e alla voglia di chi per quella passione si fa in quattro tutta la settimana”.

 

 

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