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San Severino, il Corteo storico del quarantennale del Palio diviene teatro a cielo aperto

San Severino, il Corteo storico del quarantennale del Palio diviene teatro a cielo aperto

Uno spettacolo nello spettacolo. Il Corteo storico del Quarantennale dei festeggiamenti in onore del Patrono San Severino, con tanto di primo cittadino Rosa Piermattei vestita da dama con al fianco il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, degno corollario, si è rivelato un’autentica manifestazione a tutto tondo. Non soltanto la rituale sfilata di atleti che parteciperanno nel corso della settimana alle gare per l’acquisizione del Palio dei grandi e baby, belligeranti della Compagnia «Grifone della Scala», balestrieri, arcieri, musici, monaci, popolani, tamburini, sbandieratori e mangiafuoco, ma anche la reminiscenza di ciò che avrebbe dovuto essere il «dì di festa» dell’8 giugno 1406.

Dal ricordo pittorico dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni, contemporanei a quell’Onofrio Smeducci che con la giovane Madonna Francesca Simonetti da Jesi allora dominava San Severino, ad ogni fase del giorno del Patrono di medievale ambientazione, scandita dalla sapiente voce del narratore ed opportunamente rappresentata in un gioco di luci ed ombre su uno dei palazzi dell’ellisse di piazza del Popolo gremita come non mai ad accogliere con ogni onore i 1.500 figuranti (record assoluto di presenze) in rigoroso abito storico.

"Il mio paese vestirà gli abiti della festa per omaggiare San Severino – avrebbe detto messer Onofrio Smeducci, signore della città -. I tamburi sveglieranno il paese, richiamando ogni villico al proprio dovere. I popolani interromperanno il loro onesto lavoro di artigiani, fabbri, fornai, e contadini per adornare la piazza con fiori e bandiere, rendendola ancora più stupefacente. I nobili accorreranno per rendere omaggio a me, signore di questo paese, acrobati e sbandieratori delizieranno la mia sposa con le loro evoluzioni, i miei arcieri daranno prova della loro fatale arte bellica illuminando la piazza con frecce incendiarie. Com’è bella San Severino, la città che proteggo».

Così è stato! E dopo la serata domenicale dedicata al Palio dei bambini ed il giorno di riposo del lunedì, martedì 11 giugno i riflettori tornano ad accendersi per la disfida d’archi e balestre dei grandi, per la prima volta ospitata nella centralissima piazza del Popolo.

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