Maceratese, dal campo al ruolo di Team Manager: Cento torna in biancorosso. "Quella salvezza indelebile"
C’è una figura nuova nello staff tecnico della Maceratese 2025/26, ma allo stesso tempo è un volto noto ai tifosi biancorossi. Si tratta di Stefano Cento, classe 1984, che dopo una lunga carriera da calciatore tra Serie D, Eccellenza e Promozione ha deciso di intraprendere una nuova avventura fuori dal campo: quella di Team Manager.
Un ruolo inedito per lui, ma vissuto con grande entusiasmo, all’interno di uno staff che lo ha accolto nel migliore dei modi: “Mi sto trovando bene – racconta Cento –. Qui c’è un gruppo consolidato, con persone esperte come Lucero, Gagliardini e Marras che stanno aiutando i nuovi ad ambientarsi. È un ambiente sano, fatto di valori, ed è bello farne parte".
Per Cento non si tratta di un debutto assoluto in biancorosso. Ha infatti indossato la maglia della Maceratese da calciatore nelle stagioni 2006/07 e 2007/08 in Serie D, lasciando ottimi ricordi e costruendo legami che oggi ritrova in panchina e dietro le quinte: “Conoscevo già l’ambiente da giocatore e non vedo l’ora di riassaporare la Serie D anche da un altro punto di vista. A Macerata ho vissuto due anni intensi, ricchi di emozioni, e tornare qui oggi, con un altro ruolo, mi dà grande carica”.
Il passaggio dal campo al Team Manager è stato naturale, anche grazie alle relazioni costruite negli anni con alcuni membri chiave dell’attuale squadra: “Ho giocato con Emanuele Liberti a Montegiorgio, con Stefano Serangeli a Tolentino e sono stato allenato da Mister Possanzini a Porto Recanati. Cercavano una figura giovane, appena uscita dal campo, capace di stare nello spogliatoio e di interfacciarsi con la gente. Hanno pensato a me e sono contento di aver accettato: il progetto della Maceratese è serio, ha basi solide e credo sarà molto prolifico”.
Dopo i primi giorni frenetici tra aspetti organizzativi e preparativi, Cento ha finalmente potuto godersi l’allenamento della squadra da bordo campo: “Giovedì ho visto per la prima volta l’allenamento con un po’ più di calma. Devo dire che mi è venuto qualche brivido… È una sensazione bella, naturale, che fa parte del mio percorso di crescita in questo nuovo ruolo.”
Infine, un tuffo nei ricordi, quando da calciatore visse una delle giornate più epiche della sua carriera proprio con la maglia della Maceratese: “Era l’ultima giornata della stagione 2007/08, giocavamo a casa della Renato Curi Angolana prima in classifica. A noi servivano punti salvezza, a loro servivano per vincere il campionato. Pareggiammo 0-0, davanti a 5.000 persone, in un clima infuocato: bombe carta, minacce, tensione. Fu un’impresa, conquistammo la salvezza e loro persero il campionato a favore della Sangiustese. Quella partita non la dimenticherò mai”.
La storia continua. Stavolta fuori dal rettangolo verde, ma sempre con lo stesso spirito, la stessa determinazione e lo stesso attaccamento per questi colori.
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