Fermana-Civitanovese, cambia la categoria ma non le regole: derby vietato ai tifosi ospiti
Dopo un’estate travagliata, fatta di retrocessioni, scosse societarie e contestazioni, Fermana e Civitanovese – definite da diversi addetti ai lavori le due “nobili decadute” del calcio marchigiano – hanno iniziato la nuova avventura in Eccellenza con un punto a testa. I canarini hanno strappato un 1-1 sul difficile campo dell’Urbino, mentre i rossoblù hanno imposto lo 0-0 alla corazzata Montecchio al Polisportivo.
Domenica, alle 15:30, il calendario mette già di fronte le due rivali storiche al “Bruno Recchioni” di Fermo, a distanza di cinque mesi da quel 2-0 conquistato dalla Civitanovese, che aveva condannato la Fermana alla retrocessione e acceso, seppur momentaneamente, le speranze di salvezza del club guidato da Profili.
Molte cose sono cambiate da quel 17 aprile: la categoria, le panchine e gran parte delle rose, completamente rivoluzionate in estate. Non sono invece cambiate le disposizioni in materia di ordine pubblico, che ancora una volta condizionano l’evento. Come comunicato dalla Civitanovese: “In relazione alla gara Fermana – Civitanovese, in programma presso lo Stadio ‘Bruno Recchioni’ di Fermo, si comunica che, in ottemperanza alle disposizioni delle autorità competenti in materia di ordine pubblico: è fatto divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Macerata. È fatto altresì divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Fermo per il settore ospiti”.
Tradotto: niente tifosi rossoblù al Recchioni. Una beffa doppia, perché la tifoseria civitanovese, in segno di protesta contro la società, aveva annunciato a inizio stagione di disertare le gare interne seguendo solo la squadra in trasferta. La prima occasione utile, dunque, salta ancora prima di cominciare.
Il ritorno sugli spalti è rimandato al prossimo derby, quello con il Tolentino, in programma domenica 28 settembre. Nel frattempo, Fermana e Civitanovese si preparano a incrociare nuovamente i destini in una sfida che, nonostante le difficoltà e l’assenza di una delle due tifoserie, resta sempre una delle più sentite del calcio marchigiano.
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