Circa quindici bambini dai tre ai cinque anni sono venuti a conoscere Palazzo Sforza. La visita illustrata dall’Assessore alla Famiglia, al Welfare e all’Istruzione, Barbara Capponi, in collaborazione con la Scuola dell’Infanzia di Via dei Mille, sez.E, “Casa dei bambini Montessori”, ha avuto la finalità di avvicinare i piccoli cittadini alla Pubblica amministrazione.
“Siamo stati molto felici di questa visita che ha dato l’opportunità di spiegare in modo semplice e con esempi concreti il funzionamento della ’macchina amministrativa’. I bambini ci hanno portato spunti interessanti su come migliorare la nostra città e viverla al meglio. Per questo li ringrazio di cuore e ringrazio le insegnanti che li hanno accompagnati in questo percorso, preparandoli anticipatamente a scuola”. Ha dichiarato l’Assessore Capponi.
“I Bambini, infatti, sono venuti muniti di telecamera e microfono, realizzati da loro in cartone, per farmi un’intervista molto articolata con domande specifiche e discutendo con me su cosa significhi essere buoni cittadini fin da piccoli, riflettendo anche sull’ambiente e sul rispetto degli spazi comuni”.
“Inoltre – ha concluso Capponi - mi hanno consegnato degli elaborati grafici con suggerimenti di miglioramento della Città che hanno riguardato, una proposta di area camper, una proposta di un parco divertimenti e anche progetti di migliorie della loro scuola e della città in genere. Disegni graditissimi già appesi nella mia stanza”.
La classe ha visitato l’Ufficio dello Stato civile, presentato dall’Assessore Belletti, gli uffici dei Servizi Educativi Formativi, l’Ufficio stampa, la stanza del Sindaco, la Sala Giunta e la Sala Consiliare. In uscita i bambini hanno ricevuto dalla Capponi in dono carmelle colorate e il gargliadetto del Comune che hanno promesso di tenere ben esposto in classe.
La classe 3^ D, battendo in finale la 1^ A, ha vinto il primo campionato scolastico di basket in carrozzina dell’Istituto Comprensivo “Raffaello Sanzio” di Porto Potenza Picena. Un’iniziativa unica nel suo genere che ha coinvolto i 260 ragazzi e ragazze della scuola media in un percorso teorico-pratico che si concluderà ad aprile prossimo, per un totale di 52 ore.
I due progetti adottati con entusiasmo dalla Preside dell’Istituto Comprensivo “Sanzio”, Prof.ssa Federica Lautizzi, su proposta dell’Associazione Sportiva Santo Stefano Sport del Presidente Mario Ferraresi, con la collaborazione del Comune di Potenza Picena e della Twinssebastiani per le riprese video e fotografiche, denominati “Su Ruote a Scuola & Canestro” e “Io Tifo Sano”, sono partiti lo scorso mese di novembre: “Una prima parte teorica – ha detto il coordinatore del progetto Roberto Ceriscioli, allenatore della locale squadra di basket in carrozzina miltante in serie A1 nonché vice coach della Nazionale Italiana – è servita per costruire una relazione educativa con i ragazzi.
Lo sport vuole essere solo uno strumento per pensare e riflettere insieme su valori come la legalità, l’inclusione, la collaborazione, il rispetto reciproco e l’importanza del gruppo. Abbiamo utilizzato anche audio visivi e, nella seconda parte, quella pratica, i ragazzi hanno conosciuto direttamente sul campo il basket in carrozzina diventando loro i protagonisti nel torneo scolastico appena conclusosi. L’ultimo step è quello fuori scuola partecipando con un tifo attivo ed educativo al campionato del Santo Stefano”. Lo scopo del progetto è quello di sensibilizzare le nuove generazioni nei confronti della disabilità, delle barriere mentali e culturali, specie in un territorio come quello del Comune di Potenza Picena che ha una delle percentuali più alte in Italia di residenti portatori di handicap.
Un programma collaborativo di studio delle zone colpite dal terremoto del 2016 lega l’Università di Camerino alla Toyo University di Tokyo.
La scorsa settimana un team composto da esperti di gestione dei disastri ha effettuato un monitoraggio a Camerino, Pievetorina, Montecavallo, Castelsantangelo e Visso. I professori Matsumaro e Kashiwazaki accompagnati dalla prof.ssa Lucia Ruggeri e dal dott. Roberto Garetto di Unicam, hanno incontrato i sindaci di questi comuni per verificare lo stato della ricostruzione.
Pur nella varietà delle situazioni è emerso un dato unitario: al momento dappertutto continuano le opere di messa in sicurezza oppure di demolizione, ma non sono stati riscontrati cantieri che possano definirsi di ricostruzione.
Le cause sono state individuate in una moltiplicazione di passaggi istituzionali e burocratici, nelle carenze di organico, ma soprattutto nel permanere di una tempistica pensata per una gestione ordinaria dell’urbanistica, non adatta alla gestione di situazioni susseguenti a disastri.
Durante un partecipato seminario, organizzato dalla School of Advanced Studies UNICAM, i professori giapponesi, affiancati da due funzionari dell’organizzazione non governativa Platform Japan, hanno delineato il quadro regolamentare e operativo adottato dal Giappone in caso di disastri.
Tra le più significative differenze la presenza di una legge nazionale a carattere generale dedicata ai disastri siano essi naturali o provocati da attività umane.
Con grafici e statistiche i professori giapponesi hanno illustrato quanto sia importante il fattore tempo: la possibilità di sviluppo economico della zona colpita decresce esponenzialmente al crescere degli anni impiegati per la ricostruzione.
Molti dei dati e delle informazioni illustrate hanno fatto riferimento alla Carta dell’ONU sulla gestione dei disastri (Sendai Framework del 2015) quale fondamento di buone pratiche legislative.
La delegazione ha avuto modo di intervistare abitanti delle SAE e tecnici impegnati nella progettazione del recupero di edifici pubblici, visitando il Palazzo Ducale, la Cattedrale e il Palazzo Arcivescovile, il Palazzo Comunale e il Teatro di Camerino.
La delegazione nel corso di un incontro con il Rettore Claudio Pettinari e il Pro-Rettore Graziano Leoni ha anticipato che nel prossimo settembre sarà organizzato un programma di attività che coinvolgerà 40 studenti provenienti dalla Facoltà di Studi Globali e Regionali della Toyo University.
Dal suo osservatorio di rettore della Bicocca di Milano, centro tecnologico d’avanguardia, Cristina Messa si confronta con una Università prettamente umanistica come quella di Macerata per individuare le linee che devono coniugare, in modo ancora più indispensabile, i diversi saperi. L’appuntamento è per giovedì 28 febbraio alle ore 11.30 al Polo Pantaleoni, dove il vertice dell’Ateneo milanese dialogherà con il rettore Unimc Francesco Adornato sul tema dell’Università e il suo futuro. “I grandi risultati della ricerca - commenta quest’ultimo - nascono sempre più spesso dall’incrocio tra discipline, dipartimenti, Atenei e tra essi e le strutture esterne: l’Università di eccellenza è anche il luogo della ibridazione delle competenze per la ricerca avanzata”.
L’incontro rientra all’interno di una riflessione globale sulle diverse dimensioni accademiche - didattica, ricerca, rapporti con il territorio - lanciata da Adornato dall’inizio del suo mandato e culminata, lo scorso anno, negli Stati Generali dell’Ateneo. “Stiamo attraversando una fase di mutamenti epocali – ha dichiarato il rettore in quella occasione -, che trasformano economie, società e culture e determinano nuove ragioni di scambio e una nuova divisione sociale del lavoro, riposizionando i rapporti di forza e gli equilibri politico-economici mondiali. All’interno di questo scenario, le Università - e la nostra, in particolare - devono essere in grado non solo di costruire conoscenze specialistiche, ma saperi integrati e complessi, come sono i sistemi che dobbiamo gestire. L’Università vive nel futuro. Produce futuro e prepara il Paese a rispondere alle sfide del futuro”.
Maria Cristina Messa è professore ordinario di diagnostica per immagini e radioterapia e rettore dell’Università di Milano Bicocca dal 2013. Ha lavorato e condotto attività di ricerca in prestigiose strutture italiane ed estere: Philadelphia, Los Angeles, Londra. Dal 2011 è vicepresidente del Cnr. E’ stata nominata anche tra i rappresentanti italiani di Horizon 2020, il programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione, e tra i componenti del Consiglio Superiore di Sanità. Ha pubblicato oltre 130 lavori scientifici. I suoi principali argomenti di ricerca riguardano in generale l’uso di tecniche medico nucleari per la valutazione e la caratterizzazione funzionale di patologie del sistema nervoso centrale e delle neoplasie. Scopo finale di tale ricerca è la messa a punto di metodi trasferibili alla diagnostica clinica per l’ottimizzazione della diagnosi, prognosi e terapia di tali patologie.
Il progetto Donaction fa tappa a Camerino. Lo scorso 23 febbraio gli studenti delle classi dell’Itc Antinori di via Madonna delle Carceri di Camerino hanno fatto lezione di donazione e volontariato, come strumento di partecipazione attiva. Il momento ha rappresentato l'occasione per presentare ai giovani il progetto, sostenuto dalla Regione Marche, e le attività di sensibilizzazione a esso collegate.
Donaction coinvolge circa 10mila studenti delle scuole secondarie di secondo grado delle Marche, a cui viene proposta la realizzazione di elaborati per raccontare con creatività il significato e l’importanza della donazione di organi e tessuti. Le scuole che risulteranno vincitrici del concorso, scelte da una commissione di valutazione, si aggiudicheranno un premio in denaro: 900 euro a ciascuna delle cinque scuole che realizzeranno l’elaborato in forma di testo giornalistico più meritevole; 900 euro alle cinque scuole che realizzeranno lo spot-video più bello. Gli istituti scolastici potranno spendere il premio in attrezzature didattiche e viaggi di istruzione.
Recentemente il Ministero della Salute ha reso pubblico il report del 2018 sui trapianti: l’attività di donazione si consolida e, grazie alla possibilità di registrare la propria dichiarazione di volontà alla donazione al rinnovo della carta d’identità elettronica, le richieste sono quasi raddoppiate rispetto al passato. I dati 2018 registrano l’ottimo stato di salute della Rete nazionale trapianti, che a vent’anni dalla sua nascita (con la Legge 91 del 1 aprile 1999) si conferma come una delle realtà più efficienti del Servizio sanitario nazionale.
Promosso dalle associazioni Adisco, Admo, Aido, Aned, Antr, Avis e Lifc Marche, il progetto è nato nel 2012 su impulso della Regione Marche ed è stato elaborato in concerto con l’Assessorato all’Istruzione, la Formazione Orientamento Regione Marche, con il supporto scientifico del Centro Regionale Trapianti, Centro Trasfusionale, Registro Midollo e Registro Sangue Cordonale.
La Bandiera d’Italia nota per antonomasia come il Tricolore e decantata nell’inno nazionale ("…Raccolgaci un'unica bandiera, una speme: di fonderci insieme, già l'ora suonò…"), è stata espressione, nel corso della sua lunga storia, prima di speranza e poi di una testimoniata unità fino alla nascita della Repubblica Italiana di cui ne è diventata il vessillo nazionale.
Sancita dall'art. 12 della Costituzione e tutelata dalla legge ulteriormente disponendo l'insegnamento nelle scuole insieme agli altri simboli patri italiani, a dimostrazione del memorabile passato racchiuso nel Tricolore, garrisce presso l'Altare della Patria a Roma.
Nel 2001, l’allora Presidente della Repubblica, dichiarava come il Tricolore non fosse "una semplice insegna di Stato" piuttosto un “vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito” sottolineandone un’identità radicata sui "principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia” e “nei valori della propria storia e della propria civiltà…”.
Ma, gli alunni della classe V^ A della scuola primaria di Porto Potenza, pur consapevoli studiosi grazie alla loro Insegnante Cristiana Gironelli, non potevano ammirare il fascino incontrastato e simbolico della Bandiera italiana nella loro scuola. Essi infatti frequentano le lezioni in un edificio temporaneamente adattato da quando, si ricorderà, gli ultimi eventi sismici avevano decretato e costretto alla chiusura del plesso in piazza Douhet.
Poi arriva Nonno Fernando, dal buon cuore, che dona alla classe di sua nipote una splendida bandiera. Allora ecco l’idea: perché non consentire a tutti gli alunni di provare quei sentimenti così fortemente evocati dal Tricolore ancorando quell’emblema alla culla del sapere quale è la Scuola? Ha avuto inizio, così, una mobilitazione su più fronti, non essendovi di sicuro esperti nel fissaggio di bandiere! E dopo varie vicissitudini, tutto si concretizza quando un Docente della scuola secondaria, che oltre a disporre di tanta buona volontà (dote già di per sé rara…) deve anche possedere infinite risorse multidisciplinari, insieme alla Docente della classe (mossa dall’unico intento di vedere realizzato il desiderio dei propri alunni …), hanno stabilizzato e poi issato la Bandiera d’Italia al di fuori della Fondazione Divina Provvidenza, ad oggi, plesso della scuola primaria.
La Dirigente Scolastica, Dr.ssa Federica Lautizi, informata preventivamente di quanto gli alunni desiderassero, nonostante fosse fuori sede per impegni istituzionali, non ha mancato nel provvedere a una celerissima autorizzazione, espressa, con grande entusiasmo definendo l’iniziativa in assoluto “meritoria” e sottolineando il valore del Tricolore quale risorsa fondante “…per la scuola e il Paese tutto..”.
I genitori referenti per i fatti della inconsueta vicenda, aggiungono poi una nota: "Ringraziamo con tutto il cuore i Docenti coinvolti e la Dirigente Scolastica perché il loro impegno è andato molto oltre quella didattica nozionistica, pur necessaria, ma non esaustiva. I dicenti, non solo hanno veicolato ai nostri figli “Valori” importanti in cui credere e “ancorarsi” nell’arduo percorso della vita, ma, essi stessi, hanno rappresentato un “modello positivo” agli occhi degli alunni. E considerato il pericoloso diffondersi di miti e modelli fuorvianti, propinati ormai quotidianamente da mass media e social network, passibili di disorientare i giovani e rendere sempre più gravoso l’onere educativo nelle famiglie, allora, in siffatto scenario, non possiamo che concludere come i protagonisti della nostra “storia di Valori” abbiano integrato un concetto di“Scuola”di cui essere davvero orgogliosi nella nostra comunità portopotentina!»”
Presentato oggi in conferenza stampa presso l’Università di Camerino, il nuovo Centro “Legalità, Diritti e Senso Civico” dell’Ateneo, un centro interscuola di studi, ricerche e formazione per lo studio delle mafie e di altri fenomeni sociali devianti, che sarà coordinato dal prof. Marco Giovagnoli, docente della Scuola di Giurisprudenza. Nel Centro, docenti e ricercatori metteranno a disposizione ciascuno il proprio contributo e le proprie competenze sulle questioni che riguardano i topics.
“Oggi per noi è una giornata molto importante perché presentiamo una di quelle iniziative che devono essere patrimonio non solo di un Ateneo, ma di una comunità, di una intera nazione – il commento del Rettore Pettinari -. Abbiamo deciso di fare qualcosa per il nostro territorio, prendendo spunto da ciò che avvenne con il terremoto del 1997, affrontando i temi della legalità, del senso civico, dei diritti umani.”
“Abbiamo bisogno di un contenitore – ha proseguito il Rettore -, che sia in grado di raccogliere tutti questi temi e dobbiamo farlo perché siamo un’Università moderna, che deve discutere con il proprio territorio. Un grandissimo ringraziamento va a Nando Dalla Chiesa, che ha creduto in questo progetto quanto me e il Dottor Giovagnoli.”
Un ringraziamento molto sentito quello indirizzato al professor Dalla Chiesa anche nelle parole di Giovagnoli: “Una persona dotata di competenza, empatia e profondità umana, che ha condiviso, insieme al nostro gruppo, la prospettiva a lungo periodo del progetto.”
“Camerino è uno dei comuni colpiti dal sisma del 2016 – ha proseguito Giovagnoli – e ha colpito a diversi livelli il nostro territorio. Credo che dove rimangono dei vuoti si infiltra il malaffare: noi vogliamo lavorare su questo. La criminalità organizzata di stampo mafioso è il cuore da cui parte il Centro, anche perché parliamo di fenomeni di dimensioni globali che attraversano territori molto estesi.”
“La struttura dei doveri non deve essere scontata, non dobbiamo mai abbassare la guardia – ha concluso Giovagnoli -. Il drammatico incremento, ad esempio, degli atti razzisti espliciti che avvengono nel nostro Paese è molto preoccupante: dobbiamo tutelare i diritti di chi ha meno diritti.”
Alla conferenza stampa è intervenuto telefonicamente anche il Professor Nando Dalla Chiesa, direttore dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano. “Ho accettato il progetto con entusiasmo perché penso sia un’iniziativa importante – ha commentato -: mi piacerebbe inoltre poter portare avanti il Centro con più università e migliorare il Paese.”
Il primo progetto che il Centro avvierà è una serie di seminari tenuti dal prof. Nando Dalla Chiesa e dai suoi collaboratori dell’Università di Milano, in particolare Federica Cabras, Ilaria Meli e Thomas Aureliani. Il ciclo prenderà il via lunedì 4 marzo alle ore 16 con l’evento di presentazione.
Sono previsti sei seminari nei mesi di marzo e aprile, che verteranno sul tema delle mafie e antimafia. Il ciclo si conclude l’11 aprile con la presentazione del libro di Nando Dalla Chiesa “Per fortuna faccio il prof”.
Tutti gli incontri, aperti alla cittadinanza, si terranno presso la sala convegni del Rettorato dell'Università di Camerino e sono consultabili CLICCANDO QUI.
All’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Tolentino, per il secondo anno consecutivo, nel mese di Febbraio è stata organizzata la “Settimana Culturale”, rivolta a tutti gli alunni delle Scuole Primarie e della Scuola Secondaria di I grado.
Gli studenti, attraverso una didattica innovativa, hanno sperimentato attività stimolanti e appassionanti, mirate al recupero e al potenziamento delle competenze disciplinari soprattutto di italiano e di matematica.
Gli alunni, attraverso l’apprendimento cooperativo e l’utilizzo delle nuove tecnologie, sono stati coinvolti nel mondo dei giochi linguistici e logico-matematici che trovano applicazione nelle attività di gruppo svolte in classe o a classi aperte, anche nella modalità interdisciplinare.
I più piccoli hanno allestito simpatici teatrini con marionette e costruito libretti dopo la lettura di storie, i più grandi hanno approfondito gli argomenti di studio con attività ludiche e cooperative.
Durante tale settimana i bambini e i ragazzi sono stati dispensati dai compiti a casa di italiano e matematica che normalmente vengono assegnati. Gli alunni hanno molto apprezzato l’iniziativa, partecipando alle attività con impegno ed entusiasmo.
La prevenzione è la migliore arma contro la diffusione delle droghe.
Sono ormai numerosissime e sempre più diversificate le droghe proposte ai consumatori nel mercato italiano, come la recente e funesta “eroina gialla” che ha drammaticamente colpito le Marche, ma non solo.
Per questo i volontari di Mondo Libero dalla Droga, venerdì mattina erano presenti all’ingresso della scuola media “Lucatelli” di Tolentino (MC), dove hanno distribuito centinaia di opuscoli informativi sulle droghe ai giovani studenti.
Veritiere e precise informazioni permettono ad un giovane di ottenere una maggiore consapevolezza e poter ragionare in merito alle droghe. Ecco perché le campagne informative e di prevenzione sono la miglior arma contro la diffusione dell’eroina gialla e delle droghe in genere. Infatti, come scrisse il filosofi e umanitario L. Ron Hubbard “L’arma più efficace nella guerra contro le droghe è l’istruzione.
Ancora successi per la ricerca dell’Università di Camerino. Il gruppo di ricerca guidato dal prof. Roberto Ciccocioppo, della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam, che da anni si occupa brillantemente e con successo di ricerche nel settore della neurofarmacologia, ottenendo eccellenti risultati e prestigiosi riconoscimenti, è entrato a far parte di un progetto internazionale, nato dalla collaborazione tra Unicam, Medical University of South Carolina, University of California di San Diego, Queen’s University di Belfast, finanziato dal “National Institute of Drug Abuse” (NIDA), l’organismo governativo americano che guida le politiche di prevenzione della dipendenza da sostanze e coordina le attivita’ scientifiche relative allo sviluppo di nuove terapie e allo studio delle basi neurobiologiche e genetiche di questo disturbo.
“Si tratta di un risultato assai prestigioso – ha sottolineato il prof. Ciccocioppo – poiché permetterà al nostro gruppo di ricerca di lavorare in collaborazione con i migliori laboratori americani che si occupano di problematiche inerenti la dipendenza da sostanze. La soddisfazione è ancora maggiore se consideriamo che il nostro Ateneo è l’unico in Italia non solo ad essere entrato a far parte di questo consorzio, ma anche a ricevere finanziamenti dal National Institute of Health, che comprende anche il NIDA”.
Il progetto, nello specifico, avrà come obiettivo quello di effettuare una analisi genetica su oltre mille campioni di DNA con lo scopo di individuare i geni specifici che predispongono oppure proteggono dallo sviluppo di dipendenza da oppioidi, per poter avviare strategie preventive e sviluppare terapie innovative. Saranno, poi condotte analisi epigenetiche per identificare l’impatto dell’ambiente su questi geni.
“I dati raccolti – ha sottolineato il dott. Nazzareno Cannella, ricercatore presso la Scuola del Farmaco di Unicam e responsabile della conduzione dello studio – saranno utili per l’implementazione di strategie preventive e per lo sviluppo di nuove terapie per la dipendenza da oppioidi. Dai dati raccolti ci si aspetta inoltre di ottenere informazioni utili ad ottimizzare le terapie del dolore che fanno uso di farmaci analgesici narcotici, quali ad esempio morfina e idrossicodone. Conoscere la vulnerabilità individuale all’eventuale sviluppo della dipendenza permetterà, infatti, al medico di scegliere più correttamente, personalizzandola, la terapia ed il farmaco da usare.”
Negli ultimi anni, l’uso di sostanze oppioidi è aumentato esponenzialmente, tanto che negli Stati Uniti si parla di “Opioid Epidemics”, non solo negli Stati Uniti, ma nell’ultimo periodo anche in Europa, interessando in particolar modo la popolazione giovanile; anche dal punto di vista sociale, dunque, è necessario provare a frenare questa crescita.
Il progetto ha durata quinquennale ed è stato finanziato complessivamente per un totale di 2,5 milioni di dollari, 400 mila dei quali saranno a disposizione di Unicam.
Gli studenti del terzo anno della sezione A del Liceo Classico di Recanati hanno incontrato questa mattina (20 febbraio) i responsabili del progetto Donaction.
L’obiettivo del progetto è quello di coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Regione Marche, per diffondere l’importanza della donazione di organi e tessuti. Gli studenti recanatesi sono stati chiamati a realizzare degli elaborati, utilizzando diversi linguaggi artistici, per raccontare con creatività il significato che ha la donazione. Le scuole che risulteranno vincitrici del concorso si aggiudicheranno un premio in denaro (900 euro a ciascuna delle 5 scuole che realizzeranno l’elaborato video più meritevole; 900 euro alle 5 scuole che realizzeranno il video più bello) spendibile in attrezzature didattiche e viaggi di istruzione.
Promosso dalle associazioni Adisco, Admo, Aido, Aned, Antr, Avis e la capofila Lifc Marche, il progetto è nato nel 2012 su impulso della Regione Marche ed è stato elaborato in concerto con l’Assessorato alla Istruzione, la Formazione Orientamento Regione Marche e con l’Ufficio Scolastico Regionale, con il supporto scientifico del Centro Regionale Trapianti, Centro Trasfusionale, Registro Midollo e Registro Sangue Cordonale.
Referente del progetto di lavoro è la Lega Italiana fibrosi Cistica Marche Onlus (Tel. 071 94480 – 3478985178. Mail: direzione@donactioncontest.it; segreteria@fibrosicistica-marche.org). Tutte le info, regolamento, associazioni aderenti, scadenza concorso su www.donactioncontest.it.
Gettata la platea di fondazione. Due enormi pompe in azione e un via vai continuo di betoniere per tutta la giornata tra via Nuzi e via Robusti.
Il cantiere di realizzazione della nuova Villalba procede spedito e ieri ha vissuto uno dei momenti più “scenografici” dell’intero intervento.
Con un “pubblico” d’eccezione: gli studenti dell’IIs Bramante di Macerata che hanno assistito ai lavori.
65 ragazzi, delle classi 3 F, 4 E, 5 E e 5 F, accompagnati dalla vice Preside Maria Colcerasa e dagli insegnanti, tra cui il referente Paolo Dignani, sono stati infatti in visita didattica al cantiere della struttura sanitaria.
Una visita che ha fatto seguito all’illustrazione, la scorsa settimana presso l’auditorium dell’Istituto, del progetto per la nuova Villalba.
A illlustrare il progetto, prima, e fare da “ciceroni” al cantiere, poi, il Direttore dei lavori Enrico Giustozzi, il Direttore dei lavori per la parte strutturale Sergio Fallironi e quello per l’impiantistica Michele Sparvoli, il responsabile dei lavori Sergio Paolucci, i due co-progettisti, gli architetti Andrea Gentili e Fabio Emiliani.
“Per i nostri ragazzi è senza dubbio un momento di grande arricchimento delle loro competenze – ha detto la vice preside Maria Colcerasa – inoltre è davvero molto bello essere qui nel vivo dei lavori di una struttura così importante per la città”.
“Poter assistere nella pratica a quello che studiamo sui libri è un’esperienza che ci da un grande valore aggiunto”, ha detto la rappresentante della classe 5 F, Melissa Fondati.
“Per noi si tratta di un progetto sociale con il quale intendiamo essere vicini alle scuole ed ai giovani del territorio – dice Alessandro Rossini, project manager della Nuova Villalba – e cercare, per quanto possibile, di agevolare un percorso di avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro, andando incontro al fabbisogno di competenze per quella che sarà la loro professionalità in futuro”.
Ricordiamo che la nuova Villalba sarà dotata di un Polo Diagnostico e di un Poliambulatorio con ingresso lungo via Robusti, e di una Residenza Sanitaria Assistita da 80 posti letto, con ingresso lungo via Roma.
In attesa di avere la nuova Villalba, le attività della Clinica (prenotabili al numero unico 07331930310) sono state temporaneamente trasferite presso la sede del Polo Diagnostico Villalba di via Cassiano da Fabriano 45, presso la sede del Polo Diagnostico Salus/Villalba di viale Piave 36 e presso la sede del Polo Diagnostico dell’Istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena, per quanto riguarda le prestazioni di Diagnostica Avanzata e della Clinica Dentale.
Gli studenti della classe 2° PIA dell’Istituto Professionale “Ercole Rosa” di San Severino Marche saranno premiati venerdì 8 marzo presso la sala “Ricci” del Palazzo delle Marche di Ancona per aver ottenuto il “Premio speciale per le scuole del cratere” nell’ambito del concorso didattico “Sulle vie della parità nelle Marche”, indetto dall’Osservatorio di Genere di Macerata con il patrocinio della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche e del Consiglio delle Donne del Comune di Macerata, in collaborazione con il Sistema Museale dell'Università di Camerino, CGIL, CISL e UIL.
“Women at work. Le Marche si raccontano” è il titolo del lavoro che gli studenti hanno realizzato e che è stato premiato dalla Commissione di valutazione per la rilevanza dei temi che esso mette in risalto. Si tratta di una video-inchiesta nella quale i ragazzi, dopo aver ricostruito il percorso storico-giuridico che ha portato al riconoscimento della parità tra uomo e donna, hanno voluto verificare nel concreto l’effettiva realizzazione di questo importante principio nella società attuale ed in particolare in quella marchigiana.
Per questo motivo si sono rivolti direttamente alle donne marchigiane, alle quali hanno chiesto di raccontare la loro esperienza e di ricostruire il percorso che hanno affrontato, riflettendo anche sulla permanenza o meno di stereotipi discriminatori, sull’importanza del linguaggio di genere come strumento per plasmare la realtà, sulle quote rosa, nonché sulle aspettative per il futuro.
Gli studenti hanno scelto di intervistare donne che ricoprono ruoli che nell’immaginario collettivo erano e sono appannaggio degli uomini, ad esempio donne impegnate in politica, nelle forze armate, nel sindacato, nella formazione o che ricoprono ruoli apicali in ambito aziendale: Ninfa Contigiani, presidente del Consiglio delle donne del Comune di Macerata e consigliera comunale, Veronica De Angelis, carabiniera in servizio presso la stazione CC di San Severino Marche, Alice Lanzoni, studentessa del corso di Meccanica presso l’Ipsia “Ercole Rosa” di San Severino Marche, Irene Manzi, deputata della XVII Legislatura, Rosa Piermattei, sindaca del Comune di San Severino Marche, Rossella Marinucci, sindacalista della CGIL, già segretaria regionale della FIOM ed attualmente segretaria provinciale del NIDIL, Orietta Maria Varnelli, A.D. della Distilleria Varnelli di Muccia, e le sue collaboratrici: Maura Calvigioni e Carla Epifani, esperte di marketing e comunicazione.
I ragazzi, dopo la premiazione dell’8 marzo ad Ancona, parteciperanno anche alla cerimonia di premiazione nazionale, che si svolgerà a Roma nel mese di aprile, essendo il concorso regionale parte del concorso nazionale “Sulle vie della parità”, promosso da Toponomastica femminile.
Per questo motivo, l’iniziativa prevede anche l'intitolazione di vie, piazze e di altri luoghi pubblici a donne che abbiano avuto un ruolo significativo nella crescita sociale, economica e culturale della società, contribuendo allo sviluppo di una toponomastica rispettosa della presenza femminile.
A questo proposito gli studenti della classe 2°PIA hanno proposto l’intitolazione dell’Aula Magna del loro Istituto a Marta Bellomarì, insegnante e medica di San Severino Marche, che nella sua vita si è distinta per la dedizione ai giovani e per l’impegno sociale, oltre che per il coraggio e la determinazione.
Le insegnanti che hanno coordinato il progetto, le prof.sse Silvia Casilio e Monia Caciorgna, quindi, esprimono la loro soddisfazione per il premio ricevuto e per il lavoro realizzato dagli studenti, i quali, grazie a questa iniziativa, hanno avuto una duplice l’opportunità.
Da una parte hanno potuto confrontarsi con tematiche importanti per la loro crescita personale e per la loro formazione come cittadini consapevoli, dall'altra hanno avuto modo di guardarsi intorno e scoprire che il loro territorio, sebbene fortemente colpito dal terremoto del 2016, offre molteplici occasioni e potenzialità a chiunque, uomo o donna che sia, abbia voglia di mettersi in gioco con professionalità e competenza.
“Operattivamente”, programma educativo dell’Università di Macerata, è stato selezionato tra oltre 120 proposte per far parte del progetto europeo "Get Close to Opera", lanciato per Matera, Capitale europea della cultura 2019, allo scopo di aprire le porte dei Teatri dell’Opera ripensandoli come spazi di innovazione sociale e luoghi di inclusione, di scambi culturali, di apprendimento.
Il progetto “Are-Nati: Ampliamento dei pubblici all’arena dello Sferisterio”, quindi, dopo essere approdato alla Boston University come presentazione scientifica, sarà ospite questa settimana della cittadina lucana. La dottoranda Sara D’Angelo presenterà i fondamenti teorici, la metodologia messa a punto e alcuni risultati del percorso di dottorato Eureka, co-finanziato dalla Regione Marche e dall’azienda Esserci di Macerata. Il progetto, coordinato da Paola Nicolini per l’Ateneo e da Carlo Scheggia per l’azienda, è incentrato sul tema dell’avvicinamento di un pubblico di bambine e bambini all’Opera Lirica tramite la narrazione delle storie che essa racconta.
“Operattivamente – spiega la professoressa Nicolini - è il formato scelto per un programma educativo basato sul coinvolgimento dei più piccoli attraverso un approccio ludico nei confronti all’Opera Lirica, declinato in differenti attività che fanno riferimento alla teoria di Jerome Bruner per gli aspetti della narrazione come strumento di facilitazione nell’ingresso a forme anche complesse di realtà. La possibilità di interagire con i contenuti che l’opera metta in scena in modo ampio e inclusivo, è invece affidata alla teoria delle intelligenze mutliple di Howard Gardner”. Il percorso di sensibilizzazione coinvolge non solo i più piccoli, ma anche gli studenti universitari, chiamati a studiare le trame delle opere e a riscriverle per renderle fruibili alle capacità di comprensione di bambini e bambine fin dai primi anni di vita. Alcune esperienze sono state infatti condotte anche in scuole dell’infanzia del territorio maceratese.
Il prodotto più tangibile del progetto è la serie dei libricini pubblicati grazie alla collaborazione con EUM – Edizioni Universitarie Maceratesi, che quest’anno verrà ampliata con la narrazione delle opere in programma nella prossima stagione dell’Arena Sferisterio: Il flauto magico, La Traviata e l’elisir d’amore. Le attività con i bambini e le bambine saranno ripetute a Macerata, come negli anni scorsi, all’interno del programma dell’Opera Off.
Oggi, gli studenti dell’ITCG Corridoni di Civitanova, nell’ambito delle iniziative educative di legalità e cittadinanza organizzate dall’Istituto, accompagnati dai Professori Galandrini, Menichelli, Antognini, Marincioni e Boldrini, hanno visitato la Camera dei Deputati e incontrato il Presidente Roberto Fico e la Deputata Mirella Emiliozzi, che era docente nell’istituto prima dell'incarico in Parlamento.
Il Presidente della Camera dei Deputati si è intrattenuto con gli studenti, mostrando grande disponibilità e spontaneità nel rispondere alle loro domande, che si sono concentrate non solo sull’attività istituzionale, ma anche sulle sue emozioni nel presiedere i lavori dei deputati. La Dirigente Scolastica, la Professoressa Antonella Mercatili, ha fatto pervenire un messaggio di ringraziamento per la disponibilità riservata agli studenti in visita a Montecitorio.
Grande entusiasmo è stato manifestato dagli studenti durante l’incontro, poiché hanno vissuto una vera esperienza di confronto con le istituzioni, affiancando alla visita dei luoghi il contatto diretto con i deputati. L’opportunità offerta agli studenti dell’ITCG costituisce una formula di cittadinanza attiva adeguata ed efficace, che affianca allo studio dei contenuti l’emozione dell’esperienza dalle democrazia direttamente dai protagonisti.
L’ITCG Corridoni prosegue nel programma delle iniziative di legalità e cittadinanza, che offrono agli studenti esperienze concrete, grazie anche a risorse eccezionali quale quell’incontro con il Presidente Fico, nel percorso educativo diretto a formare lavoratori partecipi e responsabili.
Si scende tra scaffali di libri e, alzando lo sguardo, si può vedere uno scorcio del San Paolo incorniciato dal cielo: risplende di luce la rinnovata Biblioteca Giuridica dell’Università di Macerata, interessata da un’importante opera di ristrutturazione e riqualificazione, interamente firmata dall’Area tecnica di Unimc guidata dall’architetto Francesco Ascenzi, grazie anche ai fondi Miur per il progetto di eccellenza del Dipartimento di Giurisprudenza: 700 mila euro per recuperare uno spazio di 900 metri quadri, che può ospitare fino a 160 utenti seduti e 70 mila volumi, oltre ai 120 mila custoditi nell’archivio sotterraneo.
Oggi il taglio del nastro, benedetto da don Jacopo Foglia in rappresentanza del vescovo, alla presenza del prefetto Iolanda Rolli, della presidente dell'ordine degli avvocati Maria Cristina Ottavianoni, del comandante della Compagnia dei Carabinieri Luigi Ingrosso insieme al comandante della stazione Andrea Petroselli.
“Inauguriamo questo spazio nel 2019, anagramma di 1290, anno della fondazione, che rappresenta il futuro - ha commentato il rettore Francesco Adornato -. Architettare il cambiamento, come noi vorremmo anche attraverso la nuova biblioteca, vuol dire collegare cose e pensieri, persone e discipline, arte e scienza, analisi e intuizione, connettendo più piani di una stessa realtà di cui non abbiamo ancora scoperto tutta la potenzialità. Gli edifici dedicati allo studio universitario diventano anche un modo per costruire il senso di comunità, che si sta sempre più perdendo in una società smarrita di sconnessi individualismi”.
Come hanno sottolineato il direttore del Dipartimento Stefano Pollastrelli e il suo predecessore Ermanno Calzolaio, la struttura, interna alla sede storica dell’Ateneo, rappresenta oggi un polo specialistico del sapere giuridico, con raccolte anche molto prestigiose, un luogo - come ha fatto notare Elisabetta Michetti, delegata ai servizi bibliotecari - di conservazione del passato e della memoria. “Uno spazio di integrazione e inclusione tra studenti, docenti e personale tecnico amministrativo”, ha aggiunto Marco Fortuna, rappresentante degli studenti del Dipartimento.
Forte è il legame di molti maceratesi con questo edificio, realizzato negli anni ’60 del Novecento, nello spazio vuoto della corte dell’ex Convento dei Barnabiti. “È emozionante – è intervenuto il direttore generale Mauro Giustozzi, che tra quei banchi ha trascorso tanti momenti della sua vita universitaria – ricordare avvenimenti e persone”. L’interno della struttura ha mantenuto la sua peculiare connotazione spaziale, caratterizzata da vorticosi e “piranesiani” ambienti a doppia e tripla altezza. Mediante la riconfigurazione di elementi quali luce, finiture, colori, materiali e design, è stata valorizzata l’originaria identità spaziale, non rinunciando a un’immagine più contemporanea e adatta alle esigenze dell’attuale utenza universitaria, grazie anche all’impianto wi-fi.
Una delle novità più significative è la riqualificazione dei due lastrici solari presenti all’interno del cortile, trasformati e attrezzati per farne luoghi per la socializzazione e l’incontro degli studenti.
L’ingresso, più visibile e rappresentativo, si apre al centro del corridoio principale del Dipartimento, vicino alle aule. Gli spazi sono stati adeguati alle attuali normative di sicurezza. Il vecchio ascensore è stato sostituito con un nuovo impianto in grado di soddisfare i requisiti di accessibilità. L’efficienza energetica è stata aumentata attraverso la riqualificazione degli impianti e la completa sostituzione di tutte le ampie superfici vetrate del piano terra, dei lucernai e delle finestre in legno lungo il corridoio principale dell’immobile.
Che senso ha oggi studiare il latino, da molti considerato obsoleto e inadeguato alla formazione nel mondo attuale? “Studiare il latino non è sinonimo di noia, la disciplina non è un male necessario, ma un’opportunità di crescita culturale e intellettuale ancora più importante in un mondo globalizzato e in continua trasformazione” scrive Andrea Balbo, docente dell’Università di Torino, che domani pomeriggio, mercoledì 20 febbraio 2019, alle ore 15.30 sarà ospite dell’Università di Macerata alla biblioteca Casb (Piazza Oberdan 4) per l’incontro sul tema “Sermo Latinus: dialogo sull'attualità della lingua latina e incontro tra proposte didattiche”.
Con lui ci sarà anche Luigi Miraglia, che da una ventina d'anni forma giovani alle lingue e alle lettere antiche in un collegio, l'Accademia Vivarium Novum, dove si parla latino e greco antico. L’iniziativa, moderata da Francesca Boldrer, docente Unimc di lingua e letteratura latina, rientra nell'ambito del progetto “Le lingue della cultura” del Dipartimento di Studi Umanistici. Sarà presente anche il direttore Carlo Pongetti.
La classe 3^ F del Liceo Linguistico “Giacomo Leopardi” di Recanati partecipa quest’anno al concorso di idee “Piazza Affari Tedesco- Unternehmen Deutsch” promosso dal Goethe Institut con l’obiettivo di favorire una collaborazione tra scuole e aziende e far scoprire il plusvalore della lingua tedesca nel mondo del lavoro.
La 3^ F ha aderito al progetto operando un’indagine economica sul territorio, individuando in particolare le imprese con rapporti commerciali con la Germania e scegliendo, tra queste, l’azienda partner “Garofoli vini” di Castelfidardo.
Nei giorni scorsi le ragazze, accompagnate dalle docenti di Lingua tedesca Gattari e Marchegiani, si sono recate nell’azienda dove sono state accolte calorosamente.
La visita è stata divertente e istruttiva, le studentesse hanno rivolto numerose domande a Manuela, che si occupa del mercato tedesco, e sono state poi intrattenute dalla titolare dell’azienda, Caterina Garofoli, in una specie di simpatica “lectio magistralis” sia sulla primaria valenza della lingua tedesca per i quadri aziendali dediti all’export, sia sulle potenzialità delle nostre ragazze - che sono forgiate in “quell'italian lifestyle che è un faro nel mondo” - in quanto “servono nuove idee e figure professionali che ancora non esistono. Guardate oltre e altrove, viaggiate, siate curiose, pensate anche l’impossibile, siete donne!, potete farlo, non abbiate paura di dire la vostra e di prendere decisioni”.
L’ulteriore fase del progetto, ora, consiste nell’ideare un prodotto che rientri nel profilo dell’azienda e che sia fruibile sul mercato. Verrà dato un nome al prodotto e simulato il lancio pubblicitario sul mercato tedesco. Sarà una fase impegnativa ma anche divertente per gli alunni che, con slogan e video promozionale, cercheranno di riuscire nell’impresa.
Questo pomeriggio, l’Università di Camerino e la Regione Marche hanno presentato una serie di azioni volte alla ripartenza e allo sviluppo dei territori colpiti dagli eventi sismici. Presenti al tavolo, il Rettore Unicam Claudio Pettinari, l’Assessore Regionale alle Politiche Produttive Emanuela Bora e la Dirigente Regionale Patrizia Sopranzi.
È stata da poco costituita, presso l’Università di Camerino, un’Unità Interdisciplinare di Ricerca presso Terzi (URT) del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, su tematiche scientifiche multidisciplinari, nella quale confluiranno le competenze dei ricercatori dell’Ateneo nei settori della chimica, della fisica e del restauro dei beni culturali, che andranno ad affiancarsi e a integrare le tematiche proprio dei dipartimenti CNR coinvolti, quali il Dipartimento di Scienze Umane, Patrimonio Culturale, il Dipartimento di Scienze Fisiche e Tecnologiche della Materia, il Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologiche dei Materiali.
L’Università di Camerino e l’ENEA, congiuntamente ad altri partner del mondo della ricerca e del sistema imprenditoriale marchigiano, avvieranno il Centro BIO-KIC “Bio Product Knowledge and Innovation Centre”, un centro interdisciplinare per la conoscenza e l’innovazione, con un ampio settore dedicato allo sviluppo di bio-prodotti da impiegare in diversi settori.
“Sono questi – ha commentato il Rettore Pettinari – possibili strumenti per la ripresa di un territorio che stenta ancora a riprendersi. Unicam ha cercato di operare in questa direzione con i ricercatori spesso coordinati dalla squadra di governance. Il 31 gennaio c’è quindi stata la firma del protocollo reale con l’ENEA, che oggi è qui rappresentato da Marco Antonini, dove vengono indicate le linee di sviluppo nei materiali bio. La realizzazione del progetto sarà anche utile per la creazione di una piattaforma tecnologica sui nuovi materiali e per lo sviluppo di attività imprenditoriali nel settore dei materiali per la ricostruzione, materiali bio, materiali compositi e materiali di restauro: speriamo che questo progetto si porti dietro le imprese e i nostri laureati.”
“A ciò si è aggiunta, l’8 febbraio, l’istituzione dell’unità di ricerca presso terzi e multidisciplinare che interessa i dipartimenti di chimica, fisica e beni culturali: un unicum in Italia – ha concluso il Rettore -. L’obiettivo era quello di avere un luogo in cui diverse scienze potessero confluire e quindi contaminarsi e dare quindi un valore aggiunto. Abbiamo fiducia che, con la comparsa sulla nostra collina del CNR, saremo in grado di dare importanti risposte alle imprese di questo territorio.”
Una collaborazione forte e reale quella dell’Unicam con la Regione Marche. “È opportuno condividere con il territorio le risorse dell’Asse 8 – sono state le parole di Emanuela Bora -. La Regione Marche ha dimostrato di saperle intercettare con successo, dando un forte spinta propulsiva al nostro territorio che vuole reagire. Ringrazio per questo il lavoro di tutti, mosso anche dalla voglia di riscatto della nostra Regione: noi faremo sempre la nostra parte con grandissima attenzione.”
Le risorse sono quelle europee (Por-Fesr 2014-2020), messe a disposizione con alcuni bandi che assegnano 46 milioni di contributi nelle aree del cratere e nei comuni limitrofi. “Il successo registrato, in termini di domande pervenute, testimonia la voglia di ripartire e la determinazione delle comunità locali a programmare il proprio futuro” ha aggiunto l’Assessore Bora.
Alla scadenza, sono pervenute richieste di finanziamento per 363 progetti che coinvolgono 539 imprese, per un investimento complessivo superiore a 225 milioni di euro e una stima di oltre mille occupati aggiuntivi. Una delle caratteristiche dei bandi è la trasversalità, intesa come opportunità di investimenti e incentivi ad assumere.
A spiegare nel dettaglio i cinque bandi proposti è stata la Dirigente Sopranzi. “Un bando sostiene la competitività delle filiere produttive del Made in Italy, un secondo invece promuove i nuovi insediamenti produttivi nelle aree colpite dal sisma, gli ampliamenti e le ristrutturazioni degli stabilimenti già esistenti e la diversificazione dei processi aziendali. Un terzo bando favorisce la nascita e la crescita delle imprese sociali nel settore dei servizi alla persona nelle zone terremotate, dove un quarto della popolazione è composta da anziani, in larga parte non autonomi. Il quarto bando si concentra sull’industrializzazione economica dei risultati della ricerca prodotta nell’area del sisma e un ultimo bando sostiene l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali nelle micro e piccole medie imprese dell’area terremotata.”
Entro metà marzo sarà possibile consultare la graduatoria definitiva dei cinque bandi che, disporranno, lo ricordiamo, di un contributo pari a 46 milioni di euro così suddivisi: 15 milioni; 10 milioni (più 11 aggiuntivi); 6 milioni; 2,1 milioni; 1,9 milioni.
Giornata intensa quella del 20 febbraio all’Università di Camerino con due appuntamenti sulle tematiche dell’open science e della scienza in occasione del Darwin Day.
Sarà infatti ospite in Ateneo per una lezione teorico-pratica rivolta in particolar modo ai dottorandi, la dott.ssa Elena Giglia dell’Università di Torino, la massima esperta di politiche e procedure in Open Science in Italia. Il seminario verterà in particolar modo sui cosiddetti “FAIR Data” ossia quei dati che costituiscono l’elemento fondante dell’European Open Science Cloud e che devono essere reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili (aggettivi le cui iniziali in inglese danno origine all’acronimo FAIR).
I dottorandi Unicam sono molti impegnati sul fronte dell’Open Science, tanto che hanno di recente redatto il booklet “How to be an open scientist", e la formazione su queste tematiche rientra nelle azioni stabilite nella Strategia Risorse Umane per i Ricercatori di Unicam (HR- Excellence in Research).
Sempre nella mattinata di mercoledì 20 febbraio il personale del Museo delle Scienze di Unicam sarà presso l’Aula Magna dei Licei di Camerino per “Darwin Ten”, una serie di racconti scientifici della durata di 10 minuti dedicati a Charles Darwin. L’incontro sarà aperto dal Direttore del Sistema Museale di Ateneo, prof. Gilberto Pambianchi.