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Unimc, Paolo Mieli ospite all’inaugurazione dei corsi: "Serve pace definitiva, non semplice armistizio" (FOTO e VIDEO)

Unimc, Paolo Mieli ospite all’inaugurazione dei corsi: "Serve pace definitiva, non semplice armistizio" (FOTO e VIDEO)

All’inaugurazione dei corsi del dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali, ospite lo storico e giornalista Paolo Mieli, per la presentazione del suo libro "Fiamme dal Passato: dalle braci del novecento alle guerre di oggi". Un libro che affronta il background di alcune guerre cercando di capire le cicatrici rimaste aperte che hanno portato alla riapertura di divisioni insanabili.

Una discussione che, moderata dal direttore di Spocri il professor Angelo Ventrone, ha affrontato temi quali la differenza tra storia e memoria, e il significato di quest'ultima nella costruzione delle narrazioni odierne.

Presenti il rettore John McCourt, i presidenti dei corsi di laurea Alessia Bertolazzi, Uoldelul Chelati Dirar ed Ernesto Tavoletti, gli altri professori e gli studenti del dipartimento. "Ho speranza per la risoluzione dei conflitti, ma sono ben consapevole del fatto che le guerre sono ancora in corso. Ma la speranza è quella di trovare una pace che non sia un armistizio o una tregua per prendere respiro e poi ricominciare a guerreggiare come prima. Spero che la pace nasca da un desiderio di farla finita una volta per tutte con la guerra. Bisogna trovare una chiave che risolva tutte le questioni", ci ha spiegato Mieli sul suo approccio alla pace.

Andando poi a parlare del contenuto del suo libro: "Non si capisce niente delle guerre e delle polemiche politiche del presente se non se ne intravedono le tracce dal passato. Le tracce del passato sono fiamme che poi magari, raggiunta una finta pace si depositano in braci, ma sono pronte attraverso una scintilla a riaccendersi. Non pretendo di dire parole di verità, ma cerco di spiegare come rinascono continuamente e ciclicamente queste guerre".

Durante l'incontro Mieli ha voluto raccontare in che modo è legato a Macerata e alla sua Università: "Ho un amico fraterno ,Giovanni Sabbatucci, che per oltre 20 anni ha insegnato qui a Macerata e talvolta lo accompagnavo. La cosa che mi colpiva di più già allora era quanto gli studenti dell’Università di Macerata fossero poco consapevoli di che gioiello sia questo Ateneo. Chiunque abbia studiato a Macerata lo ricorda per tutta la vita, come è successo a questo mio amico. Macerata vi rimarrà dentro, sarà una parte costitutiva di una delle fasi più importanti della vostra vita. Non vi trovate in un posto qualsiasi, ma in una Università di grande prestigio in Italia e in Europa. La sua preziosità è anche nell’essere decentrata e per voi è una fortuna essere qui".

"Una grande presenza di studentesse e studenti, ma anche della cittadinanza. L’obiettivo era quello di festeggiare l’inizio dei corsi di scienze politiche della comunicazione e delle relazioni internazionali aprendoci all’intera cittadinanza, chiamando persone che hanno una visibilità non solo scientifica ma anche pubblica", spiega il direttore di Spocri Angelo Ventrone. 

Continua poi sul compito del dipartimento e sul messaggio che il professor Mieli ha voluto lanciare: "Il compito del nostro dipartimento è quello di restare aderenti alla realtà. Di stimolare riflessioni e dare chiavi di lettura alle nostre studentesse e ai nostri studenti per poter interpretare il mondo che si svolge intorno a loro. Il direttore Mieli ha sottolineato come storicamente a fasi di crisi poi seguono momenti di rinascita. Lui si augurava, e noi con lui, che questo sia il futuro delle generazioni che stanno frequentando i nostri corsi". 

 

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