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Scuola e università Macerata

UniMc, "Il futuro siamo noi": inaugurato l'Anno Accademico nel segno del dialogo culturale (FOTO)

UniMc, "Il futuro siamo noi": inaugurato l'Anno Accademico nel segno del dialogo culturale (FOTO)

Cultura, dialogo e internazionalizzazione sono stati i temi dominanti dell'Inaugurazione del 729° anno accademico dell'Università di Macerata.

L'Università come polo di attrazione di una città, una sorta di Campus Urbano Internazionale protagonista delle dinamiche economiche, sociali e urbanistiche di un territorio.

Questo un passaggio del discorso tenuto dal rettore Francesco Adornato alla cerimonia che si è svolta questa mattina nella splendida cornice del Teatro Lauro Rossi di Macerata . "Le città universitarie sono imprese parastatali che investono e al contempo attraggono investimenti"-  ha affermato Adornato  citando l'urbanista Michelangelo Savino - "per tali ragioni ciò che è utile per l'Università deve esserlo per la città".

La cerimonia dell'inaugurazione è iniziata con il consueto corteo degli accademici composto dal rettore, dai docenti, dai rappresentanti del personale tecnico amministrativo e degli studenti, dalle delegazioni internazionali, dai rettori ospiti e dal direttore generale che, come da rituale, hanno attraversato la piazza per fare ingresso in teatro preceduti dal gruppo Vox Ulmi della Rievocazione Storica La Margutta di Corridonia.

Ad aprire l'inaugurazione sono stati gli interventi di Elisabetta Baldassini, rappresentante degli studenti, Antonella Tiberi, rappresentante del personale tecnico amministrativo e Giuseppina Larocca rappresentante del personale docente, tutti indirizzati a ribadire l’importanza di una dimensione internazionale a più livelli che coinvolga tutti i componenti dell’Università e delle istituzioni.

Valore imprescindibile il tema dell'Internazionalità, dunque, come affermato anche dal direttore generale Unimc Mauro Giustozzi nel suo discorso. "In Italia si fa difficoltà ad abbandonare la competitività interna per dar vita a un sapere sempre più condiviso, Unimc vanta una presenza internazionale superiore alla media con rappresentanze di 60 paesi provenienti da quattro continenti". Il direttore ha anche evidenziato gli investimenti fatti dall'ateneo per rendere ben visibile la sua presenza nella città e nel territorio, come il recupero della villa storica e del parco messo a disposizione della città. Inoltre sono stati completati i lavori per il recupero dell’Orto dei Pensatori, della Biblioteca giuridica centrale e sono in corso gli iter progettuali per realizzare nuovi impianti sportivi in viale Indipendenza e per l’ampliamento del Polo Bertelli di Vallebona dove entro il 2020  sarà realizzata anche una fermata della tratta ferroviaria . Il nostro è un Ateneo – faro in quanto motore culturale, sociale ed economico per il territorio che è stato sconvolto anche dai fatti sismici del 2016" - ha concluso - .

L'intervento di Gian Paolo Brizzi, professore emerito dell’Università di Bologna, è stato invece  volto a tracciare la storia delle Università dalla loro fondazione fino all’attualità, dove  lo studio e il potere intellettuale sono intesi come pilastri fondamentali della società. Proprio attraverso l’apertura del sapere e la collaborazione tra atenei si può sviluppare quello spirito europeo che dovrebbe caratterizzare la contemporaneità.

Una Università slegata dal potere politico, come sottolineato anche dal discorso del rettore Francesco Adornato. "Ho molto rispetto per le istituzioni a causa della mia formazione – ha affermato–  ma, se non altro per i contributi che l’ateneo offre alla città, esso meriterebbe ben diversa attenzione e disponibilità da suoi primi interlocutori naturali, a partire da un tavolo di ampio confronto strategico e non da incontri motivati da occasionali convenienze". Allusione non troppa velata all'amministrazione Comunale maceratese, rappresentata in sala dal vice sindaco Stefania Monteverde (assente il sindaco Carancini per impegni in Cina).

"Università come protagonista principale della città" - ha continuato il rettore - "che riverbera prestigio sul territorio per la sua tradizione , per il suo prestigio e il ranking internazionale che ricopre anche grazie agli effetti diretti e indiretti della presenza vitale degli studenti senza i quali la componente sociale della città sarebbe totalmente diversa". Infine anche uno sguardo rivolto al futuro, che sarà sempre più all'insegna dell'internazionalizzazione per l'Ateneo maceratese, un futuro fatto di ponti e non di barriere, "un futuro del quale non si deve aver paura perché il futuro siamo noi" -  ha concluso Adornato nel suo discorso - tra gli applausi dei presenti.

La cerimonia inaugurale è terminata con un accordo, tra tutte le università partner, per elaborare la Carta di Macerata, ovvero un impegno concreto verso una sempre maggiore condivisione di pratiche, intenti e saperi. I rappresentanti delle Università di Albania Cina, Francia, Polonia, Russia, Spagna e Ucraina, insieme al rettore Francesco Adornato, hanno posto la loro firma sulla pergamena per proiettare l'Università verso  il futuro che guiderà l’ateneo verso un avvenire in grado di elaborare strategie nuove per affrontare le sfide della società.

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