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Scuola e università Macerata

Missione in Cina per UniMC: intesa con la Shandong University su ricerca e didattica

Missione in Cina per UniMC: intesa con la Shandong University su ricerca e didattica

In un momento in cui cresce costantemente il numero di studenti cinesi interessati a proseguire gli studi in Europa, l’Università di Macerata riafferma il proprio impegno per l’internazionalizzazione e per il dialogo accademico e culturale con la Cina. La visita del rettore John McCourt, avviata domenica scorsa, si inserisce all’interno di una lunga tradizione di scambi tra i due Paesi, che risale al XVI secolo con l’opera di Matteo Ricci — il gesuita maceratese, noto in Cina come Li Madou — tra i primi europei a stabilire un autentico e duraturo dialogo culturale con l’allora Impero Cinese, contribuendo alla diffusione del pensiero scientifico e umanistico occidentale nel contesto confuciano.

Nel corso della visita, il rettore McCourt ha espresso la sua soddisfazione per la calorosa accoglienza ricevuta e per il clima di apertura e collaborazione. «Italia e Cina condividono un passato ricco e una straordinaria profondità culturale. Oggi, al di là delle differenze politiche, il mondo accademico dimostra una grande capacità di comprensione reciproca e una volontà concreta di lavorare insieme. È nostro dovere, come università, creare ponti tra culture e generazioni, per formare cittadini del mondo e contribuire a un futuro in cui la cooperazione internazionale sia sempre più solida».

 La missione si è aperta con una visita altamente simbolica a Qufu, città natale di Confucio, figura centrale della filosofia cinese. Il rettore e tutta la delegazione di UniMC ha reso omaggio alla tomba del grande pensatore e ha incontrato alcuni rappresentanti della Qufu Normal University, ateneo noto per il suo impegno nella valorizzazione della tradizione educativa confuciana. Lunedì la delegazione è statadelle istituzioni accademiche più antiche e autorevoli della Cina, con oltre 65 mila studenti distribuiti in sei campus. Dopo la visita al Centro di Ricerca e Sperimentazione sulla Cultura Tradizionale Cinese, McCourt ha incontrato i vertici dell’ateneo e sottoscritto un importante protocollo d’intesa volto a rafforzare la cooperazione accademica tra le due università.

Ad accompagnarlo, Giorgio Trentin, direttore dell’Istituto Confucio dell’Università di Macerata, che da anni promuove con successo la conoscenza della lingua e della cultura cinese in Italia, contribuendo al dialogo tra le due realtà accademiche. Nel corso dell’incontro con il vicepresidente della Shandong University, Yi Fan, e con alcuni presidi di facoltà, è emersa una volontà comune di sviluppare nuove collaborazioni nei settori delle lingue e letterature, della filosofia, dell’economia, dell’archeologia e delle scienze sociali. Particolare attenzione è stata rivolta anche alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale, strumenti sempre più centrali nella didattica e nella ricerca contemporanea.

 “Questa visita – conclude Mc Court - non rappresenta solo un passo significativo verso nuove sinergie internazionali, ma si inserisce nel solco di una relazione storica tra Italia e Cina che attraversa i secoli e si rinnova oggi con slancio e visione. L’Università di Macerata, anche forte del suo ruolo all’interno dell’Alleanza Europea Erua, si conferma un ponte culturale attivo e consapevole tra due grandi civiltà della conoscenza, impegnata nella costruzione di un sapere globale, inclusivo e orientato al futuro”.

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