Accorpamento scolastico, Caldarola dice no alla decisione della Regione: "Colpo di grazia per il territorio"
Il Natale 2024 ha portato con sé una decisione controversa per l’entroterra maceratese, suscitando preoccupazione e forte disappunto nelle comunità coinvolte. Un atto deliberativo della giunta regionale, destinato a modificare la struttura scolastica per l’anno prossimo, ha proposto l’accorpamento di alcuni istituti, tra cui l’Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola. Questa scuola, che ha sedi nei comuni di Belforte del Chienti, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona, è stata oggetto di una proposta che prevede la fusione con l’Istituto Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano, creando un’unica realtà con un solo dirigente scolastico e una sola graduatoria interna.
La proposta, che verrà discussa lunedì 30 dicembre dalla Prima Commissione consiliare permanente, è vista con grande preoccupazione dalle amministrazioni locali e dalle comunità dell’entroterra, che si trovano già a fare i conti con le difficoltà post-terremoto, tra cui lo spopolamento e la perdita di servizi essenziali. In particolare, il sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni, ha definito l’accorpamento “un colpo di grazia” per i comuni terremotati, sottolineando che la scuola, inaugurata come una delle prime strutture ricostruite dopo il sisma, "è un simbolo fondamentale per la comunità locale".
"Accorpare l’Istituto De Magistris a una scuola superiore è inammissibile", ha dichiarato Fabbroni, mettendo in evidenza il rischio di smantellare una delle poche identità rimaste sul territorio. Inoltre, ha criticato la proposta come una decisione presa senza considerare la professionalità degli insegnanti e l’offerta formativa, spostando l'attenzione sui numeri piuttosto che sul valore delle scuole e delle comunità.
Il sindaco ha poi denunciato come l’atto della giunta regionale contrasti con le indicazioni della Provincia, che aveva stabilito di non modificare l'assetto scolastico. Fabbroni ha espresso l’intenzione di combattere questa proposta, sostenuto dall’Unione Montana dei Monti Azzurri e dai sindacati, che hanno già manifestato il loro dissenso.
La discussione della delibera da parte della Prima Commissione consiliare, prevista per il 30 dicembre, darà il via a un processo che potrà portare a modifiche della proposta. Tuttavia, la decisione finale, che non passerà per il Consiglio regionale, sarà presa dalla giunta regionale, che potrà accogliere le osservazioni o respingere le modifiche.
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