La nuova biblioteca dell’ITE “Gentili” di Macerata è stata inaugurata il 30 ottobre scorso e a tagliare il nastro è stata la dirigente scolastica Alessandra Gattari insieme al presidente del Consiglio di Istituto, Massimo Marchionni.
Grazie ai fondi del Pnrr ed alla volontà di docenti, assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici, in primis Luigino Francavilla, Elisa Matellicani e Laura Orazi, i nuovi locali hanno preso vita, distribuiti in tre ampi e colorati spazi che ospitano numerosi volumi catalogati con certosina cura dal professor Fabio Natali.
Presenti alla cerimonia il vicario vescovile Don Andrea Leonesi, i membri del Consiglio d’Istituto, i rappresentanti degli studenti. Particolari riconoscimenti sono stati manifestati nei confronti del DSGA dottor Alessio Coli e della professoressa Marica Ialenti che hanno profuso tante energie per la realizzazione dell’imponente lavoro.
Alessandra Gattari ha sottolineato con entusiasmo come la biblioteca dell’ITE "debba essere un luogo vivo e pulsante per la comunità, uno spazio sicuro e confortevole dove fare ricerca, approfondimento, intessere relazioni sociali e sperimentare esperienze significative che arricchiscano la formazione delle ragazze e dei ragazzi".
Dopo l’esperienza positiva dello scorso anno l’organismo paritetico (composto da rappresentanti di Confindustria Macerata, Cgil, Cisl e Uil ai sensi dell’art.51 del D.Lgs. 81/08) ha riproposto, presso le sedi della Scuola Primaria “G.Natali” di Sforzacosta, della Scuola Primaria “Montessori” e della Scuola “Salvo d’Acquisto” dell’Istituto Comprensivo Enrico Mestica, il progetto “Napo per gli insegnanti”, progettualità che ha l’obiettivo di diffondere i primi concetti della Sicurezza sul Lavoro nelle scuole primarie.
Utilizzando il popolarissimo personaggio di Napo, l’Eu-Osha (l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro), unitamente al consorzio Napo, ha creato una serie di strumenti didattici per gli insegnanti atti a promuovere e diffondere la sicurezza e la salute sul lavoro.
La finalità è presentare agli studenti gli argomenti relativi alla salute e alla sicurezza con un approccio adatto alla loro età, didattico, ma divertente, utilizzando proprio gli episodi di Napo.
Nella mattinata i vari componenti l’Organismo hanno presenziato nelle classi interessate al Progetto (sono state coinvolte una classe 2°, due classi 3°, tre classi 4° ed una classe 5°) e hanno dialogato sui vari temi della sicurezza sul lavoro (sostanze chimiche, DPI, segnaletica, pericoli, ecc.) con i bambini attenti e partecipi.
L’intenzione dell’Organismo è di proseguire a diffondere in modo capillare il progetto, così da promuovere in modo sempre più efficace tra i più piccoli una vera e propria cultura di comportamenti corretti e virtuosi sul luogo di lavoro.
Il Macerata Humanities Festival si conferma come un importante punto di riferimento per il dialogo culturale e sociale, come dimostrano i numeri della sua seconda edizione. Con il tema “Scoprire la pace: percorsi di giustizia per la guarigione del mondo”, il festival ha affrontato questioni di grande rilevanza attraverso dibattiti, laboratori, spettacoli e mostre, attirando oltre 3.500 presenze in quattro giornate intense.
“Sono profondamente orgoglioso - commenta il rettore John Mc Court - dei risultati ottenuti da questa edizione del Macerata Humanities Festival. Non è solo una questione di numeri. Le tante presenze di studenti e di cittadini testimoniano non solo la qualità e la varietà degli eventi, ma anche la crescente attenzione che il festival sta riscuotendo, affermandosi come un appuntamento di rilevanza nazionale. Il nostro obiettivo è rendere il festival sempre più ricco e accessibile, e auspico che il territorio possa supportarci con ancora più forza.
Questo evento è una straordinaria opportunità per qualificare ulteriormente Macerata come luogo di cultura, con l'Ateneo che ne costituisce il cuore pulsante da secoli, e per dare spazio a temi di grande attualità che toccano la società. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa edizione e sono convinto che, con il sostegno della comunità locale, ma anche, mi auguro, di ulteriori sponsor di livello, il festival possa crescere ulteriormente”.
La manifestazione ha proposto più di 40 eventi, tra cui laboratori, spettacoli teatrali, formazione aziendale, mostre e concerti, distribuiti in luoghi chiave dell'Ateneo e della città, proposti e organizzati dai docenti dei cinque dipartimenti con il coordinamento della delegata del rettore Fabiola Falappa. “La proposta - sottolinea la stessa - ha permesso di mettere in luce il contributo che può essere donato alla comunità, grazie agli studi e alle ricerche condotte all'interno dell'Università, non solo per una migliore comprensione dell'attualità, ma anche per trovare vie euristiche concrete per agire più consapevolmente come persone e cittadini”.
Il festival ha visto la partecipazione di circa 190 tra studiosi e ricercatori, artisti e personalità di spicco del mondo della cultura e della scienza, come Lella Costa, Edoardo Leo, Giovanni Grasso, Franco Arminio, Pasquale Ferrara, Giuseppe Civati, Adrian Bravi e William Parete. Il Festival ha acceso l'interesse anche a livello nazionale, con articoli dedicati su Repubblica e il Corriere della Sera.
Quest'anno il Premio letterario Humanities, destinato agli studenti delle scuole superiori e delle università, ha registrato un'importante partecipazione con 50 domande di candidatura, suddivise tra la categoria poesia e la categoria narrativa. I componenti dei vincitori e le riflessioni degli autori intervenuti alla premiazione – Franco Arminio, Adrian Bravi, Evita Greco e William Wall - saranno raccolti in una pubblicazione curata dalla casa editrice Eum, Edizioni Università di Macerata, in uscita il prossimo dicembre.
La fiera ha accolto 14 case editrici universitarie provenienti da tutta Italia, da Bolzano a Cagliari. La tavola rotonda conclusiva, intitolata “Open Science e democrazia del sapere: il ruolo delle University Press”, ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo accademico e dell'editoria, i quali hanno proposto la candidatura di Macerata come sede annuale di un forum sulle politiche editoriali più innovative a supporto della ricerca universitaria.
Il festival ha beneficiato della collaborazione con numerosi partner, a partire dal Comune di Macerata, la Regione, in particolare con Fondazione Marche Cultura, il Comune di Tolentino e il Museo internazionale di Arte Umoristica, e i sostenitori privati tra cui Lube cucine, Bper Banca, Bcc Recanati e Colmurano, Simonelli Group e Fior di Grano, che hanno sostenuto l'Università di Macerata nell'organizzazione. Grazie alla sinergia con istituti scolastici, compagnie teatrali, scuole di danza e librerie locali, l'evento ha coinvolto un pubblico ampio e variegato, attirando studenti, cittadini e visitatori interessati ai temi del festival.
Con il successo di questa edizione, il Macerata Humanities Festival si conferma come un appuntamento centrale per il dialogo culturale e l'Università di Macerata rinnova il proprio impegno a promuovere eventi capaci di unire conoscenza e riflessione su temi di grande rilevanza sociale.
Il Centro Studi Storici Maceratesi organizza per mercoledì 6 novembre, alle ore 16,30, nella Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, una conferenza tenuta dal professore Tommaso di Carpegna Falconieri, sul tema:
“La storia vista come un labirinto. Viaggio alla scoperta delle fake news nella storia”. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Università di Camerino che ha anche concesso il patrocinio.
È stato scelto questo tema perché molto attuale, in quanto oggi siamo immersi nelle fake news. I social diffondono con velocità vorticosa voci, dichiarazioni e smentite, tutti parlano e tutti scrivono, tutti pubblicano, tutti modificano. Il Web, che è diventato il maggiore canale di informazione per la maggioranza delle persone, è pluralista, ma è anche pieno di bufale. Siamo arrivati al punto che le cose inventate sembrano le più vere. Anche la storia è vittima delle fake news. Si tenta di utilizzarla e presentarla come un racconto fascinoso, incantevole, da rendere il più possibile spettacolare e intrigante. In tal modo diventa sempre più difficile fare distinzione tra fatto e racconto, tra avvenimento e propaganda, tra vita reale e virtuale.
Se è così, ci chiediamo se serve ancora la storia. Durante la conferenza il professor Tommaso di Carpegna Falconieri, da grande esperto della materia, affronterà la questione e spiegherà perché la storia serve ancora ed è necessario conoscerla. Il metodo critico della storia è fondamentale per riprenderci e orientarci, distinguendola da tutto ciò che le somiglia. La storia, che altro non è che conoscenza del passato umano realmente accaduto, si fa solo con i documenti e non con la fantasia.
Tommaso di Carpegna Falconieri è professore ordinario presso l’Università di Urbino dove insegna Storia Medievale. Da anni si occupa del “medievalismo”, ossia dell’invenzione del Medioevo dopo il Medioevo e le sue rappresentazioni nella contemporaneità, con l’intento di rivalutare i caratteri distintivi del Medioevo, di frequente presentato come simbolo di ingiustificato oscurantismo. Di Carpegna Falconieri spesso è presente come ospite nei programmi di Rai3 e Rai Storia, condotti da Paolo Mieli (Passato e Presente), per parlare dei suoi studi e delle sue pubblicazioni e per far conoscere la storia vera, quella non contaminata dalle fake news.
Il programma dell’incontro di Camerino prevede un'introduzione al tema del professore Alberto Meriggi, presidente del Centro Studi Storici Maceratesi, a cui faranno seguito i saluti delle autorità presenti. A seguire la conferenza del professore Tommaso di Carpegna Falconieri e in chiusura gli interventi del pubblico in un dibattito.
Trasferiti 420 mila euro all'Ufficio Speciale per la Ricostruzione Marche per l'intervento di adeguamento della scuola primaria "A. Grandi" nel comune di Tolentino. A firmare il decreto il commissario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli. Si tratta del primo acconto per l’opera, che vale in totale 2,1 milioni di euro.
"Le scuole sono presidio essenziale del territorio e vanno ricostruite con la massima attenzione alle esigenze didattiche, di sicurezza e di sostenibilità ambientale – dichiara il Commissario Castelli -. A Tolentino insieme al sindaco Mauro Sclavi continuiamo a lavorare per il bene di una comunità studentesca che ha molto sofferto le conseguenze del sisma sulle strutture educative. Ringrazio l’Usr e il presidente Francesco Acquaroli con cui condivido una visione concreta per il futuro di questo territorio, dove la ricostruzione può e deve essere occasione di sviluppo e innovazione”.
L'intervento sulla scuola Grandi di Tolentino è inserito nel Programma finanziato dall'Ordinanza Speciale n. 31, che nelle Marche comprende la riparazione di 228 scuole per 722 milioni di euro
Concluse le campagne di scavo del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata a Gortina, in Creta, e nella valle del Drino, ad Antigonea, in Albania. Sotto la direzione di Roberto Perna, queste attività coinvolgono ricercatori e studenti e sono parte integrante del nuovo corso di laurea magistrale in “Archeologia e sviluppo dei territori”, progettato in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Diritto. L'obiettivo è formare archeologi con competenze anche nelle problematiche economiche e gestionali.
L’Università di Macerata è attiva a Gortina dal 1978, inizialmente sotto la guida di Antonino Di Vita e, successivamente, fino al 2012, di Giovanna Maria Fabrini. In questa antica città greco-romana, l’ateneo collabora con un consorzio di università italiane, partecipando a un progetto coordinato dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene. L'iniziativa mira a studiare l'evoluzione di un centro urbano la cui storia inizia nel I millennio a.C. e termina duemila anni dopo, quando Gortina, un tempo capitale della provincia di Creta e Cirenaica, viene definitivamente abbandonata.
Il professor Perna sottolinea l'importanza di queste esperienze per gli studenti: “Si tratta di un’opportunità unica, sia a livello umano che formativo. Interagire con ricercatori e colleghi provenienti da tutta Italia e dall'estero è fondamentale per la crescita professionale. Gortina è una delle principali città greco-romane-bizantine del Mediterraneo e le ricerche avviate dagli archeologi italiani nel XIX secolo hanno aperto importanti temi di studio. I nostri studenti affrontano questioni cruciali, come la nascita della polis e l'evoluzione della città romana in una cristiana e bizantina, preparandosi così a diventare archeologi attraverso l'uso delle più moderne tecnologie.”
Dopo le attività in Grecia, i ricercatori e gli studenti maceratesi si sono spostati in Albania, dove da quattro anni si concentrano sullo scavo della città ellenistica di Antigonea, fondata da Pirro e dedicata alla moglie. Qui, il progetto dell’Università di Macerata si propone anche di riflettere su come la ricerca archeologica possa sostenere lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali.
Il rettore John Mc Court, ha espresso la sua soddisfazione per il coinvolgimento del progetto nell’elaborazione del Piano di gestione del Parco archeologico di Antigonea. “Questo strumento è fondamentale non solo per il Parco, ma per l’intero territorio circostante, creando relazioni proficue. Le discipline umanistiche, come dimostra il prossimo Humanities Festival, devono contribuire a delineare gli obiettivi e i valori dei progetti di sviluppo, evitando che siano semplici applicazioni di tecniche e tecnologie.”
In questo contesto, gli archeologi maceratesi sono stati coinvolti dal Ministero della cultura, economia e innovazione di Tirana nell’organizzazione di un convegno che ha fornito un'importante piattaforma di discussione su come l'archeologia possa contribuire allo sviluppo dei territori.
Si è svolta nei giorni scorsi a Civitanova Marche, nell’Area Floristica Regionale n. 48 “Tre Case”, l’esercitazione di rilievo e monitoraggio della vegetazione costiera con gli studenti di “Ecologia applicata” e “Conservazione della Natura” del corso di laurea in “Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali” di Unicam. Gli studenti sono stati guidati dal professor Stefano Chelli e dal dottor Marco Cervellini.
Gli studenti hanno raccolto dati sulla composizione floristica del sito, confrontando e integrando i dati di un precedente campionamento del 2023. Nel complesso i dati saranno utilizzati sia per confermare la presenza di specie vegetali di interesse conservazionistico che per classificare gli ecosistemi costieri secondo i manuali ISPRA.
Le informazioni non saranno solo utilizzate a fini didattici, ma avranno anche un riscontro applicativo visto che saranno inviate agli enti competenti, ossia il Comune di Civitanova Marche e la Regione Marche, in un’ottica di collaborazione istituzionale e condivisione delle informazioni.
Gli ecosistemi costieri dunali sono infatti di fondamentale importanza dal punto di vista conservazionistico e perciò riconosciuti come habitat di interesse comunitario dall’Unione Europea. La stessa Area Floristica è attualmente oggetto di proposta, da parte della Regione Marche, per l’istituzione di un sito Natura 2000 (Direttiva Europea “Habitat”).
Il corso di laurea triennale “Ambiente e Gestione sostenibile delle Risorse Naturali” di Unicam è strutturato in due curricula. Il primo, Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali, è maggiormente incentrato sulla figura del rilevatore naturalistico ed ha come obiettivo quello di fornire allo studente le conoscenze di base sui temi della botanica, zoologia ed ecologia abbinati ad una forte acquisizione di capacità pratiche finalizzate alla gestione sostenibile degli ecosistemi e della biodiversità. Il secondo, Sostenibilità Ambientale delle Produzioni e Green Economy, ha invece l’obiettivo di formare una figura professionale in grado di affrontare le nuove sfide ambientali e cogliere le opportunità di lavoro della “svolta green” dettata dalle principali economie mondiali e basata sui principi dell’economia circolare, sulla sostenibilità delle produzioni e la qualità degli ambienti rurali e urbani.
Nutre, protegge, porta prosperità e fortuna. È semplice, innocua e innocente, come le storie dei più piccoli. Ma anche simpaticamente colorata, calda, accogliente e soprattutto ha ali per volare. Cos’è? È la nuova biblioteca della Scuola Primaria del Convitto, inaugurata il 19 ottobre scorso, che ha visto la partecipazione inattesa di una piccola coccinella: appoggiata sulle mani della maestra Erika ha assistito al taglio del nastro, tra l’entusiasmo dei bambini.
Una casa per i libri, il posto delle storie, il cuore di un labirinto dove tanti nastri rossi, come fili d’Arianna, partono e finiscono a indicare la via da percorrere per trovare se stessi e unire simbolicamente ogni alunno di quella che è la scuola primaria più antica della provincia di Macerata.
"Così sono le storie / ci sono mani e abbracci / e piccole memorie", ha ricordato Lucia Paciaroni leggendo i versi di Alessandro Riccioni. Una biblioteca come tesoro di parole e pensieri che abbracciano scuola e famiglia da un capo all’altro dell’arcobaleno, spazio neutro dove leggere, ma anche ascoltare e scrivere storie, per riprendere una definizione espressa dalla maestra Marilisa Gentili durante la cerimonia.
Protagonisti dell’evento, molto atteso dall’intero Istituto, un folto gruppo di giovanissimi, in rappresentanza di tutti gli studenti del Convitto: venti bambini e bambine provenienti dalle classi della scuola primaria e, per la secondaria di I grado, l’alunna Sara Cipolletti, vincitrice del primo premio al contest di scrittura “Macerata Racconta Giovani” nell'anno scolastico 2023-2024, attualmente frequentante la classe 3^A.
Ospiti d’eccezione l'assessore alla cultura del comune di Macerata Katiuscia Cassetta, la professoressa Anna Ascenzi, docente di Storia della Letteratura per l’Infanzia presso l’Università di Macerata e la sua collaboratrice Lucia Paciaroni, insegnante di Letteratura per l’infanzia presso lo stesso ateneo.
Tante le domande, le curiosità e le riflessioni che le autorità presenti hanno stimolato nei bambini, partendo sempre dai libri. Alla domanda “Cosa c’è di bello nel leggere?”, posta dall’Assessore Cassetta dopo aver letto "Un leone in biblioteca" di Michelle Knudsen, i bambini hanno aperto il vaso di Pandora della fantasia: “leggere fa volare”, “leggere fa sognare”, “leggere fa viaggiare”.
Una macchina del tempo, la nuova biblioteca, che la professoressa Ascenzi con emozione ha legato ad un'altra biblioteca, quella storica del Convitto, nato come scuola nel 1862, ma già convento domenicano nei secoli precedenti, da tempo sotto la lente di ingrandimento dell’Università di Macerata per il suo eccezionale fondo librario, con testi risalenti anche al Settecento.
"Siate orgogliosi di appartenere a questa Istituzione che ha con i libri un dialogo privilegiato di amicizia da secoli - ha ricordato la professoressa Ascenzi ai bambini presenti -. Leggere ci permette di entrare in un altro mondo e quando, a fatica, si ritorna nella realtà, il carico di ciò che abbiamo dentro è così importante che merita e necessita di essere condiviso”.
A fare gli onori di casa, il dirigente scolastico Roberta Ciampechini, che ha ringraziato le autorità intervenute, il Comune, l’Università di Macerata, il DSGA Alessio Coli, la Vice Rettrice Moira Marconi, le maestre Marilisa Gentili e Barbara Bacaloni e tutti i soggetti e gli enti che hanno contribuito alla realizzazione della biblioteca, docenti ma anche genitori.
Fondamentale l’adesione a progetti come “Dona un libro” o “Io leggo perché”, la vittoria a concorsi con premi librari e non ultimi i fondi Pnrr, che hanno consentito di implementare e innovare arredi e strumentario tecnico.
"Questa biblioteca non è solo un nuovo spazio fisico, ma una porta aperta verso l'immaginazione, il sapere, la creatività. La dimostrazione che quando si lavora in rete i risultati sono sempre eccezionali. Sarà un luogo in cui i nostri studenti e le nostre studentesse potranno crescere anche come cittadini consapevoli", ha commentato il dirigente nel suo discorso inaugurale.
Accanto alla rettrice, presenti all’evento, la vicepreside Barbara Fausti e la fiduciaria Erika Battellini, la maestra Marilisa Gentili, responsabile della neo biblioteca e ideatrice dell’evento, la maestra Barbara Bacaloni che con estro e creatività ha preparato gli origami decorativi con i bambini e, per la scuola secondaria di I grado, le professoresse Simona Marconi, referente con la maestra Gentili del progetto lettura verticale del Convitto, e Maria Chiara Paparelli in rappresentanza dei docenti di Lettere.
Vivo il legame testimoniato ai bambini tra la biblioteca della primaria e quella della secondaria, che annovera anche riviste e libri nelle Lingue Straniere studiate nell’Istituto. L'inaugurazione si è conclusa con un momento di festa, durante il quale gli studenti hanno ricevuto in dono i “Diari dei mondi in tasca” da riportare in classe, speciali quaderni dei prestiti pronti a registrare le avventure che li attendono.
Un segnale tangibile dell’impegno delle istituzioni locali, del Comune e del mondo accademico a favore dell’educazione e della cultura, un passo avanti importante per il futuro degli studenti e della città di Macerata.
La città di Matelica ha dato il benvenuto alle matricole che, in queste settimane, sono state accolte per la prima volta nella facoltà di bioscienze e medicina veterinaria dell’Università di Camerino. Con un incontro che si è tenuto nel primo pomeriggio di oggi, presso il polo didattico Giacomo Renzoni di via Fidanza, gli studenti hanno ricevuto il saluto dei vertici dell’ateneo insieme a quelli del sindaco Denis Cingolani e dell’assessore alla Cultura e all’Istruzione Barbara Cacciolari.
Una bella giornata di ambientamento per gli iscritti ai corsi di laurea della sede matelicese di Unicam. "Siamo contenti di accogliere nuovi ragazzi e ragazze a Matelica – ha commentato Denis Cingolani – la presenza dell’Università di Camerino è una ricchezza incalcolabile per una città come la nostra. Siamo onorati di poter collaborare con Unicam e di ospitare centinaia di studenti che scelgono questa realtà per formarsi e diventare dei professionisti in ambito veterinario”.
In linea l’intervento dell’assessore Cacciolari: "È un’opportunità straordinaria per la nostra comunità di interagire con giovani brillanti, carichi di entusiasmo e voglia di apprendere, che portano con sé nuove idee, prospettive e innovazione - ha detto - Vorrei esprimere come amministrazione comunale la nostra sincera gratitudine all’ateneo, al rettore e a tutti coloro che si dedicano con passione all’educazione e alla formazione dei nostri studenti. La vostra dedizione è un esempio di impegno verso il futuro e un faro di speranza per le nuove generazioni. A voi, studenti, che avete scelto di intraprendere questo percorso formativo, va il nostro più caloroso benvenuto. Siete voi il motore di questa istituzione e insieme possiamo costruire un futuro migliore".
Mercoledì 30 ottobre, presso il Polo Tucci dell'Università di Macerata, le classi V ginnasio del liceo classico "G. Leopardi" di Macerata hanno partecipato ad un incontro con il professor Richard Hodges, presidente emerito dell'American University of Rome e docente di archeologia dell’University of East Anglia.
Il professore, mettendo in evidenza il contributo delle fonti archeologiche per decifrare il passato, ha proposto agli studenti una riflessione sulla fine dell’impero romano e sugli assetti politici alle radici della moderna Europa nell'Alto Medioevo in una conferenza dal titolo "Ripensando Maometto e Carlo Magno e l’origine dell’Europa".
La conferenza, introdotta dagli interventi del professor Roberto Mancini, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata, della professoressa Simona Antolini, docente di Storia romana, e dell’archeologo professor Yuri Marano, è frutto della collaborazione sempre intensa e proficua fra l’Università di Macerata e il Liceo Classico Leopardi.
Si è conclusa nel migliore dei modi per l'Università di Camerino l’edizione 2024 di FameLab Italia. La dottoranda Unicam Martina Coletta, infatti, con la sua performance scientifica sulla biodiversità nel suolo, si è aggiudicata il terzo gradino del podio nella finale nazionale che si è tenuta lo scorso 27 ottobre a Genova ed è stata organizzata dall’Impresa sociale Psiquadro, coordinatrice di FameLab Italia in collaborazione con l'Associazione Festival della Scienza e con il Cnr.
Martina Coletta, dottoranda Unicam in Biologia, ha parlato del ruolo dei Collemboli, artropodi fondamentali nella relazione tra salute del suolo e qualità degli alimenti che in esso vengono coltivati.
Tra i 24 finalisti, vincitori delle 12 selezioni locali, che hanno calcato il palco del Teatro della Tosse anche Francesco Catalini, dottorando Unicam di Chimica. Ottime le performance di tutti e tutte che in tre minuti hanno entusiasmato il pubblico raccontando la loro passione per la scienza ed hanno costretto la giuria ad un’ardua scelta.
Composta da Paola Catapano, capo della sezione Produzione dei Contenuti Editoriali (Ecp) e vice capogruppo comunicazione al CERN; Assunta Croce, biologa che si occupa di comunicazione scientifica sviluppando progetti per avvicinare i giovani alla scienza ed è attualmente segretario generale della Fondazione Diasorin; Caterina Zei, geologa e divulgatrice che si occupa di ricerche geologiche per l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’Università di Ferrara e ne parla in blog, radio e TV, la giuria ha decretato vincitore assoluto Francesco Dattilo, dottorando dell'Università di Trieste, mentre il secondo posto è andato a Emine Tasan, dottoranda dell’Università della Calabria.
"Sono davvero felice ed emozionata - ha dichiarato Martina Coletta subito dopo la proclamazione dei vincitori - per questo premio del tutto inaspettato. È stata un’esperienza bellissima, favolosa".
"A nome di tutta la comunità universitaria - ha sottolineato il Rettore Unicam Graziano Leoni - mi complimento con la dottoressa Coletta per il risultato ottenuto e naturalmente anche con il dottor Catalini; li ringrazio per essersi voluti mettere in gioco e per aver trasmesso con grande entusiasmo la loro passione per la scienza comunicando al meglio l’attività di ricerca che li vede impegnati ogni giorno nei nostri laboratori. La comunicazione scientifica rappresenta un efficace strumento per avvicinare i giovani alla scienza e ringrazio i nostri ricercatori e le nostre ricercatrici che condividono con noi questa esperienza”.
È stata inaugurata oggi la nuova sede della Biblioteca di Economia dell’Università di Macerata presso il Palazzo del Mutilato, già sede della biblioteca didattica d’Ateneo. Alla cerimonia hanno preso parte il rettore John McCourt, la direttrice del Dipartimento di Economia e Diritto Elena Cedrola e la delegata d’ateneo Laura Vagni.
Nel corso dell'evento, i docenti Leo Fulvio Minervini e Andrea Bucci hanno approfondito il ruolo fondamentale che la Biblioteca di Economia riveste a supporto della ricerca, sottolineando come la biblioteca sia una risorsa strategica per il Dipartimento di Economia e Diritto, offrendo supporto didattico e scientifico per le attività accademiche e di ricerca.
La Biblioteca di Economia si presenta con una collezione ampia e diversificata, che comprende circa 22.000 monografie, 329 testate di periodici e due fondi di rilievo, “Rossi-Ragazzi” e “Biblioteca centrale,” contenenti materiali rari e di pregio. Con la nuova sede, vengono riunite le collezioni che erano precedentemente dislocate tra vicolo dei Bernabiti e via Crescimbeni, concentrando nella sede principale i volumi più frequentemente richiesti. Il resto del patrimonio è custodito in un deposito appositamente allestito, accessibile con un orario di servizio di prestito raddoppiato e con la possibilità di essere accompagnati.
La biblioteca offre nuovi spazi dedicati allo studio e alla socializzazione, con 110 posti lettura al primo piano, che si aggiungono ai 250 posti della biblioteca didattica. Questo ambiente rinnovato e ampliato si configura come un punto di incontro e un’opportunità di crescita per gli studenti.
Il patrimonio bibliografico, organizzato in sezioni tematiche che spaziano dall’ambito economico-storico a quello aziendale, bancario e statistico-matematico, viene costantemente ampliato per rispondere alle esigenze scientifiche e didattiche del Dipartimento. La politica di acquisizione è infatti orientata verso le discipline dell’economia, della gestione aziendale e del marketing.
Con l’inaugurazione della nuova sede, l’Università di Macerata conferma il proprio impegno a favore degli studenti e dei ricercatori, rafforzando l’offerta di spazi e risorse per una formazione di eccellenza.
Si rinnova l'amicizia tra Civitanova Marche ed Esine. Gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado “Ungaretti” nei giorni scorsi sono stati ospitati dalle famiglie del comune lombardo. I ragazzi, accompagnati dagli insegnanti hanno visitato il parco delle incisioni rupestri a Capo di Ponte (Patrimonio Mondiale Unesco) e il Musil: museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo.
Gli alunni si sono avventurati in un viaggio sorprendente tra turbine, ruote idrauliche e macchine industriali, testimonianze delle grandi innovazioni tecniche dell’Ottocento e del Novecento dell’industria italiana. Gli studenti civitanovesi hanno partecipato ai laboratori proposti con entusiasmo e con stupore hanno scoperto l’unicità e la bellezza dei colori dell’autunno in Val Camonica.
Nella sala consiliare di Esine, infine, si sono rinnovati i saluti tra le istituzioni dei due Comuni, delle Scuole e delle rispettive Avis, ricordando con affetto la figura di Ciro Lazzarini, scomparso un anno fa.
Il progetto RightNets, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del bando Prin 2022 PNRR, ha recentemente presentato i propri risultati in due importanti occasioni. Durante la conferenza internazionale ICON-S "Lo stato delle transizioni" all’Università di Trento, il team RightNets ha esposto le proprie ricerche attraverso due panel.
Il primo ha trattato la regolazione delle campagne elettorali online nel contesto europeo, mentre il secondo ha esplorato la rappresentanza politica e la sua complessa interazione con i social media. Al dibattito hanno partecipato per RightNets Gianluca Bellomo, Francesco Bilancia, Lidia Blumetti, Edoardo Caterina, Angela Cossiri e Giacomo Menegus, affiancati dagli studiosi Alessandro De Nicola, Anna Licastro, Matteo Monti e Matteo Pignocchi, esperti della materia.
In occasione del Macerata Humanities Festival, RightNets ha organizzato un workshop pubblico dal titolo "Campagne elettorali, social media e conflitti", con una grande affluenza di studenti e giornalisti. Giovanni Di Cosimo, principal investigator, ha introdotto il dibattito analizzando i profili più complessi della propaganda politica sui social media, mentre Emanuele Frontoni ha illustrato l’importanza della collaborazione tra informatici e scienziati sociali.
Gli interventi di Paolo Sernani e Christian Morbidoni hanno affrontato la prospettiva informatica, mentre Edoardo Caterina e Angela Cossiri hanno discusso l’anima giuridica del progetto. Angela Cossiri ha poi coordinato il dibattito e tratto le conclusioni.
Il progetto ha messo in luce le sfide che il mondo digitale pone alla democrazia: dalle interferenze straniere, note come guerra ibrida, alla gestione del discorso d’odio (hate speech), fino alla nuova normativa europea sul tema, il Regolamento 900/24, oggetto di una discussione approfondita sotto molteplici punti di vista.
L’Università di Macerata ha partecipato a una visita di studio all’Università della Danimarca Meridionale (Southern University of Denmark) a Odense, nell’ambito del progetto europeo CARDEA. La delegazione, composta dalla professoressa Jessica Piccinini, delegata per la Progettazione europea, e dalle research manager Barbara Chiucconi ed Erica Feliziani, ha presentato i risultati del progetto Cardea, mirato a rafforzare le competenze dei professionisti che supportano la ricerca universitaria (research manager).
Durante l’incontro, ospitato dal responsabile dell’organizzazione di ricerca e innovazione dell’Ateneo danese, Esben N. Flindt, la delegazione maceratese ha presentato i principali risultati del progetto, che includono un innovativo quadro delle competenze della figura professionale del research manager e una serie di moduli formativi, per favorire la crescita e il riconoscimento di questa figura professionale e migliorare il supporto ai ricercatori nella gestione dei progetti.
Un altro tema centrale è stato l’uso dell’intelligenza artificiale nella gestione della ricerca. Lionel Jouvet, esperto dell’Università della Danimarca Meridionale, ha guidato un workshop sull’utilizzo di strumenti digitali avanzati per migliorare la redazione delle proposte di finanziamento. L’università danese ha sviluppato software basati sull’intelligenza artificiale per abbinare i profili dei ricercatori alle opportunità di finanziamento e per verificare la coerenza delle proposte. Tali strumenti, creati internamente per garantire sicurezza e riservatezza, mirano a facilitare il lavoro dei manager della ricerca e a migliorare la qualità delle richieste di finanziamento.
La visita ha offerto anche l’opportunità di approfondire il concetto di Citizen Science, un approccio che coinvolge attivamente i cittadini nella ricerca per promuovere un impatto sociale concreto. Thomas Kaarsted, vicedirettore del Centro di Conoscenza sulla Citizen Science, ha illustrato come l’università abbia lanciato iniziative di ampio respiro come il progetto “A Healthier Southern Denmark”, che ha coinvolto in sei anni oltre un milione di cittadini nel supporto alla ricerca. Attraverso un format televisivo interattivo, i cittadini hanno potuto esprimere preferenze su quali progetti finanziare, rafforzando il legame tra ricerca e comunità e migliorando l’immagine pubblica dell’ateneo.
Questo modello di Citizen Science, che l’Ateneo danese considera complementare alla ricerca tradizionale, include pratiche innovative come i “walking meeting” guidati dal rettore, durante i quali vengono raccolte idee direttamente dai cittadini e dagli studenti. In linea con questa filosofia, l’università sta investendo nella formazione di ricercatori e dottorandi per integrare il coinvolgimento della popolazione nei loro progetti, poiché esperienze dirette di Citizen Science hanno dimostrato di portare a risultati scientifici più rilevanti e concreti.
Questa esperienza di scambio ha permesso all’Università di Macerata di confrontarsi su metodologie innovative per la gestione della ricerca e di consolidare le relazioni internazionali, con l’obiettivo di integrare in futuro le nuove strategie apprese, tra cui l’intelligenza artificiale e la Citizen Science.
In occasione dei cento anni dalla morte dell'economista maceratese Maffeo Pantaleoni, l'Università di Macerata e il Comune di Macerata, in collaborazione con Poste Italiane, promuovono per martedì 29 ottobre una serie di iniziative per celebrarne l'eredità intellettuale, con il supporto scientifico di Stefano Spalletti, docente di storia del pensiero economico.
“Abbiamo deciso di promuovere, come fatto anche in precedenza, una serie di iniziative per celebrare il noto economista e docente legato alla nostra città considerato anche che la nostra biblioteca Mozzi Borgetti conserva il suo prezioso fondo librario – spiega l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Con il suo multiforme ingegno, Pantaleoni contribuì alla ricerca in campo economico e oggi, a 100 anni dalla morte, grazie al lavoro di un prezioso gruppo di ricerca del nostro Ateneo, con un convegno, un’esposizione di opere e l’emissione del francobollo a lui dedicato, abbiamo voluto ripercorrere e celebrare il suo lavoro che tanto ha insegnato alla nostra società”.
Il convegno "Maffeo Pantaleoni. A cento anni dalla morte", realizzato da un gruppo di ricerca transdisciplinare in economia coordinato dai professori Spalletti e Francesca Spigarelli, si terrà martedì 29 ottobre, dalle 9:30 alle 16, al Polo Pantaleoni. La giornata sarà dedicata all'approfondimento dei punti di contatto tra il pensiero di Pantaleoni e le diverse discipline dell'area economica, primo passaggio in vista della preparazione di una prestigiosa pubblicazione internazionale intitolata “A Comprehensive Economic Science”.
Nel pomeriggio, dalle 16:30 alle 18:30, all'Auditorium Mozzi Borgetti, si terrà una sessione dedicata ai legami tra Pantaleoni e la città di Macerata, con la possibilità di visitare la biblioteca di Diomede e Maffeo Pantaleoni. “Maffeo Pantaleoni – sottolinea Spalletti - fu “principe degli economisti” che seppero cogliere il suo lignaggio scientifico. Anche a causa del temperamento personale e scientifico non lasciò allievi ma più di una generazione si è formata, anche inconsapevolmente, secondo la sua scienza”.
In parallelo al convegno, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha programmato l'emissione di un francobollo commemorativo dedicato a Maffeo Pantaleoni, che sarà presentato ufficialmente sempre martedì 29 ottobre alle Poste centrali di Macerata dalle 9 alle 11. L'evento, aperto al pubblico, sarà seguito da una breve cerimonia alle 18 all'Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti, alla presenza delle Autorità cittadine.
Nell’aula di rappresentanza del Dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali in via Don Minzoni 22/A è già allestita un’esposizione delle principali opere di Maffeo Pantaleoni, visitabile durante gli orari di apertura del Dipartimento, dalle 8 alle 20, tranne il sabato.
Parole giovani, azioni grandi, ascolto attivo. Una formula vincente quella di Unicef Italia, in festa, il 14 ottobre, per il 50° anniversario della sua fondazione (1974-2024), nella Sala del ridotto del Teatro delle Muse di Ancona. Sull’autorevole palco del capoluogo, una fucina di idee, canti, musiche e testimonianze toccanti attraverso la voce di 140 alunni e alunne convenuti da tutte le Marche, veri protagonisti e ispiratori dell’incontro.
Tra questi, gli studenti del Convitto Nazionale “Giacomo Leopardi”, unico istituto della provincia di Macerata presente all’evento, già da anni insignito da Unicef del prestigioso titolo di "Scuola Amica dei Bambini, delle Bambine e degli Adolescenti".
La scuola maceratese ha offerto un contributo speciale alla celebrazione con il suo Coro "Insieme cantando", composto da quaranta ragazzi e ragazze frequentanti prima, seconda e terza classe della Scuola Secondaria di I grado e diretto con passione dalla professoressa Claudia Calamita. Sono stati eseguiti, tra applausi a scena aperta e un entusiasmo che ha letteralmente contagiato il pubblico, brani come "We Are the World", "Heal the World" e "Il mondo che vorrei", per trasmettere un messaggio di solidarietà e speranza in perfetta sintonia con i valori di Unicef, rispecchiando l’impegno del Convitto nella promozione di una cittadinanza attiva e di una consapevolezza globale di pace tra i giovani.
Tra le personalità di rilievo convenute, il presidente del Consiglio Regionale delle Marche Dino Latini e il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Donatella D’Amico, che si è congratulata con gli studenti per l’eccezionale valore dei lavori presentati, sottolineando come "l’Unicef siamo tutti noi".
Ad accogliere le delegazioni scolastiche delle cinque province marchigiane, accompagnate dai rispettivi dirigenti, tra cui Roberta Ciampechini per il Convitto Leopardi, la presidente del Comitato Regionale Unicef Mirella Mazzarini, coadiuvata nella conduzione dell’incontro da Patrizia Scaramazza, presidente del Comitato Provinciale Unicef Macerata, e dagli altri presidenti provinciali, dal giornalista Giovanni Filosa, dalla pianista e testimonial Unicef Marta Tacconi e dalla referente scuola provinciale Michelangela Ionna.
Il Convitto ha avuto, nella stessa occasione, il privilegio di presentare e donare alle autorità presenti un libro realizzato in collaborazione con Unicef Italia, intitolato "Un mondo di Pace nei pensieri dei bambini", che racconta le attività svolte dall’ Istituto nel ruolo di "Scuola Amica dei Bambini, delle Bambine e degli Adolescenti".
Questo volume, nato da una felice idea del presidente Unicef di Macerata Patrizia Scaramazza e redatto dalla professoressa Simona Marconi, referente del progetto Unicef per il Convitto, in collaborazione con le maestre Barbara Bacaloni e Luisella Buldorini, rappresenta un viaggio attraverso i tanti progetti educativi e le innumerevoli iniziative sociali che la scuola ha promosso negli anni per sostenere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e per diffondere con successo una cultura di rispetto e inclusione.
Un dialogo continuo dal piccolo al grande, dal locale all’internazionale che tra l'altro porterà gli studenti del Convitto, nell'anno scolastico 2024/2025, a entrare in contatto con l'Hiroshima National Peace Memorial Hall for the Atomic Bomb Victims, in Giappone, grazie ad una speciale progettualità Unicef curata dalla professoressa Simona Marconi, in ideale abbraccio di continuità anche con l’ultimo Premio Nobel per la Pace, assegnato proprio all'organizzazione giapponese dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki "Nihon Hidankyo".
Mezzo secolo di storia e di storie, quella di Unicef Italia, di bambini e di diritti da tutelare, come semi di sorrisi che germogliano nel buio, per riprendere una celebre immagine di Emily Dickinson. Un percorso lungo e impegnato, sempre alla ricerca di un equilibrio mai scontato tra la semplicità che accarezza l'infanzia e la complessità di un mondo in continua evoluzione, spesso in balìa degli eventi, tra il sogno di cieli azzurri e una realtà a volte oscura che però i più giovani hanno il potere di ricolorare con l’arcobaleno delle loro aspirazioni.
"La Voce dei Bambini", questo il titolo dell’evento, ha voluto sottolineare l’importanza di un comitato nato per supportare a livello nazionale le attività globali di Unicef e dare spazio alla partecipazione dei più piccoli nelle decisioni che li riguardano, come sancito dall’articolo 12 della Convenzione Onu per l’Infanzia. "I bambini capiscono le criticità attuali e hanno idee su come fare sinergia per superarle - ha ricordato con forza Dino Latini, portavoce del Consiglio Regionale delle Marche - Faremo sì che le proposte presentate dai giovani alunni marchigiani vengano portate all’Assemblea Legislativa della nostra regione perché possano essere concretizzate in opportunità e servizi".
"In un periodo storico segnato da sfide enormi, i bambini devono poter far sentire la loro voce e partecipare attivamente alla costruzione di un futuro migliore", concorda il dirigente scolastico Roberta Ciampechini, in prima fila con i suoi studenti all’evento.
"Quello tra Unicef e il Convitto è un connubio speciale in quanto entrambe le istituzioni sono volte alla promozione delle stesse finalità: il benessere dei bambini e delle bambine, degli adolescenti e delle adolescenti, nonché la promozione dei loro diritti nella garanzia assoluta di una cultura di pace e condivisione - aggiunge Ciampechini -. Ringrazio anche in questa sede la Presidente Unicef di Macerata Patrizia Scaramazza, che ha dato al Convitto l’opportunità di redigere il volume Un mondo di Pace nei pensieri dei bambini, e la professoressa Simona Marconi, le maestre Barbara Bacaloni e Luisella Buldorini per l’impegno e l’entusiasmo con cui da anni collaborano attivamente per tradurre in proposte concrete i principi fondanti dell’Unicef; un ringraziamento particolare va alla professoressa Claudia Calamita per l’energia e la professionalità con cui ha curato la preparazione del Coro".
Un evento importante per gli studenti dell'Università di Macerata. Ieri pomeriggio, presso il polo Tucci, Edoardo Leo ha presentato il suo nuovo film "Non sono quello che sono", traduzione in dialetto romano e napoletano dell'Otello di Shakespeare.
"Ho tradotto dall'inglese direttamente al romano e al napoletano, riportando Shakespeare a quello che era il suo contesto, quello popolare. Questa versione ha previsto quasi 15 anni di lavoro. Un grande classico può rileggere il presente, non c'è bisogno di adattarlo. Ho lavorato sui silenzi, non sulle parole. Ho avuto la sensazione che questa storia in dialetto potesse leggere la nostra contemporaneità" ha spiegato Edoardo Leo nel suo intervento.
Ha poi continuato spiegando il suo approccio: "Volevo spostare l'accento da vittima a carnefice senza cambiare le parole. Questo è stato il lavoro più grande e difficile. La sensazione però è che sono riuscito a togliere la compassione che in molte trasposizioni si prova per Otello. Otello non è vittima, anzi è vittima di non saper gestire il suo lato emotivo".
Leo ha elogiato la nuova generazione: "Questa generazione, che è dipinta come una generazione che sta solo sui social, in realtà è molto più attenta, informata e curiosa. Sono felice di fare questi incontri all'università. È un posto a cui io sono molto legato. La risposta è incredibile, perche si riescono ad affrontare temi interessanti per gli studenti. Da una parte l'attualità del discorso sulla violenza di genere e sul femminicidio; dall'altra temi più accademici come la traduzione di un grande classico e come i classici rileggono la realtà. quindi è un incontro adatto al contesto universitario".
È intervenuto anche il direttore della Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini: "Una grandissima occasione per Macerata e per le Marche. Questo incontro sta a significare sicuramente un momento di promozionale per il film, ma anche una momento di cultura per l'operazione interessante di rilettura di un classico con due nostri dialetti. I temi poi dell'Otello sono molto attuali e spingono a riflettere".
"Il lavoro di traduzione è necessario per capire il testo. Shakespeare si può sentire in dialetto australiano irlandese. E quindi anche romano e napoletano. Certo, ogni traduttore porta la sua vita personale. ma è importante che i testi vengano tradotti e divulgati. Rinnovare il testo di Shakespeare e tradurlo in qualche modo per i tempi nostri è importante, trovando un linguaggio che abbia un impatto sui giovani. Come università siamo contenti di ospitare questo regista che ha osato, riuscendoci, ad adattare un grande classico" ha aggiunto il rettore dell'Università di Macerata John McCourt. Dopo la discussione l'attore ha recitato le battute finali di un monologo di Franca Rame, Lo Stupro.
Nove progetti presentati, 3 vincitori, 3 menzioni speciali, 4 Atenei in sinergia, 5 sponsor sostenitori: questi i numeri dell’edizione 2024 di Start Cup Marche, la Business Plan competition riservata a studentesse, studenti, ricercatrici e ricercatori che abbiano brillanti idee imprenditoriali a contenuto innovativo, in qualsiasi settore economico, ed aspirino a costituire un’impresa, anche di tipo spin-off universitario. Anche per questa edizione Start Cup Marche è promossa e organizzata da tutte e quattro le Università della Regione Marche, Università di Camerino, Università Politecnica delle Marche, Università di Macerata e Università di Urbino, dando così modo ai giovani studenti e laureati intraprendere un auspicato percorso di autoimprenditorialità, che porterà benefici sia per il loro futuro lavorativo e professionale, sia per il territorio.
Start Cup Marche è realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Intesa San Paolo, Studio Rubino&Partners, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Macerata e Camerino e UNI.CO.
Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il progetto "Dew", che prevede la realizzazione di una microfibra sostenibile utilizzando le alghe, al secondo posto il progetto "Silver Crystal" che vuole sfruttare le proprietà dell’argento ionico in ottica benessere e one health, e al terzo posto il progetto "Gr-ummy", che mira a produrre caramelle funzionali ad azione antiossidante utilizzando prodotti di scarto alimentare, tutti progetti proposti da ricercatori e ricercatrici dell’Università di Camerino.
La menzione speciale Green&Blue per il miglior progetto di impresa ad impatto sul climate change in grado di integrare innovazione, tecnologia, protezione e valorizzazione delle risorse naturali, al fine di generare crescita economica e tutela dell’ambiente è stata assegnata al progetto "Dew".
Per l’edizione 2024 sono state assegnate anche altre due menzioni speciali: quella ‘Social Innovation’ per il miglior progetto di innovazione sociale è andata a "Silver Crystal", mentre il progetto “Studio DMF” si è aggiudicato la menzione speciale ‘Imprenditoria Femminile’ per il miglior progetto con un team a maggioranza femminile. Al progetto "Gr-ummy" è andata anche la menzione speciale "Intellectual property" assegnata da Rubino&Partners.
La cerimonia di premiazione dei tre progetti vincitori, ai quali sono stati assegnati i tre premi da 6.000, 4.500 e 3.000 euro, tutti sotto forma di contributo per l’innovazione da utilizzare esclusivamente per la realizzazione del progetto presentato, si è svolta nella mattinata di oggi a Senigallia presso l’Auditorium San Rocco.
I lavori sono stati aperti dai saluti del rettore Unicam Graziano Leoni, del Delegato Unicam ai rapporti con le imprese e spinoff Fabio Marchetti, della delegata del Rettore Unicam a Brevetti e proprietà intellettuale Serena Gabrielli; presenti anche i rappresentanti degli enti promotori della Start Cup Marche tra i quali Federica Pascucci dell’Università Politecnica delle Marche, Annalisa Sentuti dell’Università di Urbino, Laura Marchegiani dell’Università di Macerata, Marco Pinciaroli dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Macerata e Camerino, Roberto Spagnolo e Noemi Sgammotta dello Studio Rubino&Partners, Alessandro Belli di UNI.CO. È seguita poi la presentazione dei progetti da parte di tutti i finalisti.
"E’ una grande soddisfazione – ha dichiarato il rettore Unicam Graziano Leoni - effettuare oggi la premiazione di questa nuova edizione di Start Cup Marche: abbiamo scelto come sede per l’evento la città di Senigallia, segnale della nostra volontà di portare la competizione anche sul territorio, proprio per far conoscere sempre di più quanto dalla ricerca universitaria possano nascere idee, attività, iniziative che impattano poi in diversi modi nella vita di ognuno di noi".
"L’Università di Camerino crede molto nelle potenzialità di studentesse, studenti, laureate, laureati, ricercatrici e ricercatori e per tale motivo ritiene fondamentale aiutarli nel settore dell’auto-imprenditorialità, per generare occupazione giovanile e creativa - ha proseguito Leoni -. Da brillanti idee dei nostri giovani sono nate diverse imprese di successo che hanno importanti ricadute nel nostro territorio, segnale estremamente positivo, mi auguro che possa essere lo stesso anche per i vincitori di questa edizione. Esprimo inoltre grande soddisfazione per la sinergia instaurata da qualche anno con gli altri Atenei delle Marche che ha dato importanti risultati anche in questa competizione, nonché per la consolidata collaborazione con i sostenitori del progetto".
La Start Cup Marche è l’unica della nostra Regione ad essere accreditata dal Premio Nazionale dell'Innovazione, promosso dall’Associazione PNI-Cube, l’associazione che riunisce gli incubatori e le business plan competition accademiche italiane. Le tre idee progettuali vincitrici entreranno dunque in competizione con i vincitori delle Start Cup di altri atenei italiani, partecipando di diritto all’edizione 2024 del Premio Nazionale dell'Innovazione, che si terrà a Roma ad inizio dicembre.
Torna questa domenica “Illumina il tuo futuro”, la giornata dedicata all’orientamento formativo e alla scelta degli istituti scolastici superiori del territorio, organizzata presso il Varco sul Mare dall’Assessorato ai Servizi educativi e formativi del Comune di Civitanova Marche, in collaborazione con la società cooperativa sociale “Il Faro”, nell’ambito del progetto “Civitanova Città con l’Infanzia”.
L’obiettivo è quello di far conoscere ai ragazzi il mondo della formazione, ma anche le possibilità di carriera nelle Forze armate e dell'ordine, intraprendere percorsi di orientamento personalizzati per scegliere in maniera consapevole il proprio futuro.
L’evento quest’anno raddoppia e si apre venerdì 25 ottobre, alle ore 21,00, nella Sala del Consiglio comunale con un convegno che vedrà relatore il professor Luigi Ceriani, psicologo, pedagogista e psicoterapeuta collaboratore della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano.
"Il consueto appuntamento pensato per tutti i giovani che devono scegliere le scuole superiori quest'anno cresce e raddoppia – spiega l’Assessore ai Servizi educativi e formativi Barbara Capponi -. Su richiesta degli istituti sia comprensivi che superiori, è stato istituito, oltre al tradizionale open day di domenica in cui tutte le famiglie gratuitamente potranno visitare gli stand di tutte le scuole superiori del territorio, l'incontro apposito di venerdì con un formatore di rilievo, docente universitario e già relatore al meeting di Rimini quest'estate, notissimo nel mondo dell'orientamento. Ascoltando la richiesta delle scuole, abbiamo costruito insieme un momento dedicato ai genitori e ai ragazzi, con la presenza anche di aziende del territorio che porteranno la loro testimonianza sulle professionalità assunte e necessarie. Proseguiremo quindi domenica al varco l'intera giornata con la formula già rodata degli stand con tutte le scuole, anche di altre province. Attendiamo ragazzi e famiglie ad entrambi gli appuntamenti, fiduciosi di aver messo in campo concretamente tante risorse per aiutare i nostri figli a scegliere al meglio del proprio futuro".
Tra gli stand espositivi presso l'area del Varco saranno presenti: Il Faro, 4D, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, Esercito, Associazione Nazionale Carabinieri, Finanzieri, Protezione Civile. Inoltre ci saranno undici istituti che offriranno informazioni sul proprio ventaglio formativo: Istituto di Istruzione Superiore “Bonifazi-Corridoni”, Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo Da Vinci”, Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Urbani” - Porto Sant'Elpidio, Istituto di Istruzione Superiore “Enrico Mattei” - Recanati, Istituto di Istruzione Superiore “Francesco Filelfo” -Tolentino, Istituto di Istruzione Superiore “Garibaldi-Bramante-Pannaggi” – Macerata, Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato “Filippo Corridoni”, Istituto Tecnico Tecnologico “G. e M. Montani” - Fermo, Liceo “Giulio Cantalamessa” – Macerata, Liceo Scienze Umane “Stella Maris”.