Le risorse destinate alle scuole della Regione Marche, per il potenziamento della didattica a distanza, ammontano a 2.309.933,31 euro. In seguito alla firma del decreto di riparto degli 85 milioni stanziati nel decreto del Governo “Cura Italia, avvenuta da parte della Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina lo scorso 26 marzo, sono state infatti individuate le somme regione per regione.
In particolare, nelle Marche 272.177,13 euro sono destinati alle piattaforme e agli strumenti digitali, 1.901.667,53 alla connettività di rete e ai dispositivi digitali e 136.088,65 alla formazione del personale scolastico.
“Stiamo lavorando con rapidità per potenziare la didattica a distanza, mettendo tutti gli studenti in condizioni di poterla seguire e dando a tutti gli insegnanti le conoscenze per poterla effettuare - sottolinea la Ministra Azzolina -. Per la ripartizione delle risorse abbiamo scelto un criterio che ci consente di raggiungere meglio le zone del Paese e le famiglie dove c’è maggiore necessità. Ma se oggi rispondiamo a un’emergenza, al contempo costruiamo un patrimonio per il futuro e gettiamo le basi affinché la scuola possa crescere e migliorarsi, utilizzando queste tecnologie anche quando saremo tornati alla normalità” conclude.
L'Ufficio scolastico comunale comunica che il M.I.U.R. ha prorogato i termini di riscossione delle borse di studio relative all’a.s. 2018/2019. Gli aventi diritto potranno recarsi presso gli ufficipostali entro e non oltre il 30/06/2020 muniti della dichiarazione allegata al presente avviso e di un documento di identità. Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile contattare l’Ufficio Scuola inviando una mail all’indirizzo: luca.macellari@comune.civitanova.mc.it
Da Martedì 31 Marzo per le scuole del Comune di Civitanova Marche è stato attivato un servizio supplementare di assistenza scolastica gestito dalla Cooperativa sociale IL FARO, nato per supportare i ragazzi con disabilità e le loro famiglie, particolarmente colpiti dall’emergenza che stiamo vivendo.
La Cooperativa, a seguito di specifico affidamento dell’Amministrazione comunale, ha infatti attivato un servizio di assistenza scolastica in modalità completamente telematica: un supporto non solo per lo svolgimento dei compiti, ma pensato soprattutto per la socializzazione e l’integrazione degli alunni con disabilità.
In questo modo gli studenti potranno collegarsi in videochiamata con l’operatore utilizzando semplicemente un computer o uno smartphone, ricevendo il sostegno necessario nelle attività di studio.
Marcella Catini, coordinatrice della coop. Il Faro, ha sottolineato l’importanza della collaborazione degli insegnanti nella individuazione degli alunni che hanno necessità di maggior sostegno e nel consigliare la modalità più efficace di intervento. L’assistenza offerta non ha infatti un formato standard, ma viene modellata sulla base delle esigenze di alunni e insegnanti, per fornire ai ragazzi e alle loro famiglie un servizio effettivamente utile ed efficace.
Al momento le scuole che si sono attivate sono l’Istituto Comprensivo "Sant’Agostino", l’I.I.S. "V. Bonifazi" e l’Istituto Tecnico Commerciale "Filippo Corridoni".
Il servizio rimane comunque aperto a tutte le scuole di Civitanova Marche: per attivarlo gli Istituti dovranno far pervenire al Comune - Servizio S.E.F., un'apposita richiesta in cui sia specificato il nome dell'alunno che fruirà dell'assistenza online.
L’Università di Macerata in questi tempi di emergenza si mette a disposizione delle scuole per condividere e riflettere sulle esperienze in atto. L’Ateneo organizza per domani (2 aprile), alle ore 15, un dibattito con le scuole per l’infanzia, primaria e secondaria di primo grado degli Istituti comprensivi che ospitano abitualmente i tirocinanti di Scienze della formazione. Dirigenti scolastici, insegnanti e docenti universitari si confronteranno sul comune impegno formativo, sulla necessità di far dialogare esperienze educative, proposte didattiche, problematiche, riflessioni e dubbi di chi sta cercando di mantenere e rafforzare la relazione educativa con le classi ai tempi del Covid-19.
“Nella situazione attuale Scuola e Università hanno un compito sociale ed educativo oltre che formativo – commenta il rettore Francesco Adornato -: non solo continuare nella formazione, ma mantenere vive e salde le reti sociali. Le aule sono vuote, ma gli insegnanti di ogni ordine e grado, dall’infanzia all’università, e i dirigenti scolastici sono fortemente coinvolti in un impegno educativo che, in questo momento di particolare complessità, richiede di cambiare le tradizionali modalità di insegnamento. E’ necessario ripensare la didattica, i suoi tempi e i suoi luoghi, la valutazione. Bisogna utilizzare strumenti inediti di comunicazione tra docenti e studenti, scegliere nuove modalità per proporre attività agli studenti, per valutare gli apprendimenti. La Scuola sta dimostrando una straordinaria capacità di resilienza e sta cogliendo anche questa drammatica occasione per farne un’opportunità di apprendimento e di crescita”.
Il webinar, organizzato responsabile scientifico dei tirocini Pier Giuseppe Rossi, dalla direttrice del dipartimento di Scienze della formazione, beni culturali e turismo Lorella Giannandrea, dalla presidente del corso di laurea in Scienze della formazione primaria Anna Ascenzi, può essere seguito in diretta on line sul canale YouTube https://tinyurl.com/v6nn9gz. Interverranno il rettore Francesco Adornato, la direttrice del dipartimento Lorella Giannandrea, la presidente del corso Anna Ascenzi, le tutor del tirocinio e il responsabile scientifico Pier Giuseppe Rossi, dirigenti e insegnanti.
Il tempo sembra essere sospeso nell’epoca del Coronavirus. È un tempo che vive di contraddizioni. Il tempo infinitamente lungo da colmare nei giorni confinati a casa e il tempo che non basta mai a medici e infermieri sulle corsie. Ovviamente anche i bambini risentono molto del particolare momento che stiamo vivendo, dove ogni cosa assume un altro sapore, anche le prossime vacanze pasquali. Eppure da ogni evento negativo, si deve e si può trarre una forza propulsiva, un’occasione di crescita. Per questa ragione la maestra Elisabetta Nardi ha voluto scrivere una lettera di auguri di Pasqua ai suoi alunni delle classi IA, IIIA, IIIB, IVA, VA, della scuola primaria Anna Frank di Pollenza, per far comprendere loro e a tutti ibambini l'importanza di questo tempo "sospeso".
Ecco la lettera integrale scritta dalla maestra e inviata al nostro giornale
“Buona Pasqua, cari bambini!
Stanno per arrivare le vacanze. Quest’anno non hanno il sapore degli altri anni, ma non permettiamo al coronavirus, il piccolo fantasmino che si è insinuato nelle nostra vita, di toglierci anche la Pasqua.
Il tempo è diventato tutto uguale, scandito da una dolorosa quotidianità, intrappolata nelle nostre case, che prima amavamo tanto ed ora ci sembrano prigioni. Non si può uscire di casa, il fantasmino è in agguato! Ci impedisce di andare a passeggio e goderci la primavera, ci impedisce di andare al supermercato, in piscina, in chiesa, a casa dell’amichetto.
Ci impedisce perfino di andare a scuola! Chi l’avrebbe mai detto che quel luogo, che prima ci sembrava una prigione, dove dovevamo trascorrere tanto del nostro tempo a faticare per imparare l’Inglese, la Lingua Italiana e tante altre discipline, ora …beh diciamocelo pure, ora lo vediamo come il luogo dell’accoglienza, della libertà, della comunità con cui crescere in allegria, confrontandoci con i nostri compagni.
E i nostri maestri, che dire di loro? Prima ci sembravano carcerieri, ora di nascosto, sulla classe capovolta scriviamo loro: “Maestra, mi manchi tanto!”
Pure a noi maestri, cari bambini, ci mancate da morire!
E’ bello avervi rincontrato virtualmente attraverso il video del computer , ma non eravate i soliti bambini chiassosi: eravate lì, gelidi ed impauriti, quasi a domandarvi: “Ma allora i nostri maestri esistono ancora? Si occupano e preoccupano ancora di noi? Possiamo contare ancora su di loro?”
Ebbene sì, dietro a quel video i maestri ancora ci sono e non vedono l’ora di riabbracciarvi, di farvi sentire quanto siete indispensabili alle loro esistenze! Un maestro da solo non può esercitare la sua professione, è come un giardiniere in un deserto, cosa può coltivare?
Un maestro ha bisogno di comunicare, ha bisogno della vostra attenzione, della vostra intelligenza, della vostra memoria e della vostra curiosità, per aprirvi la finestra del sapere e lasciar entrare in voi tutto ciò che egli per primo ha imparato e ha trovato: la chiave della vita.
La chiave per aprire il domani: la Matematica per fare i conti della spesa, l’Italiano per leggere e scrivere tutto ciò che i nostri avi ci hanno lasciato in dote: dai segreti dell’universo, alle tradizioni culinarie, alle lingue per comprendere popoli di Paesi diversi, alla Religione per comprendere quel Dio che ci ama e che non ci lascia mai soli!
Qualcuno quel Dio, lo chiama Allah, qualcuno Adonai, noi lo chiamiamo Padre. In questi giorni il Padre ci ha lasciati soli a combattere il fantasmino che si è intrufolato nelle nostre vite e ci toglie le vacanze pasquali? No, Dio non ci ha lasciati soli: Dio è come i nostri maestri, ci guarda da dietro uno schermo e ci ha dato un compito importantissimo da svolgere e vuole che siamo noi, con la nostra intelligenza, sensibilità e disponibilità umana a capire che questo tempo “sospeso” è un tempo in cui dobbiamo mettere a frutto tutto ciò che apprendiamo a scuola. E’ il modo di Dio nell'essere maestro, il suo modo di farci comprendere che gli insegnanti sono fondamentali per crescere nella conoscenza del mondo e di noi stessi. Al computer posso vedere dei video meravigliosi che mi spiegano la geografia, le scienze e le altre materie, meglio perfino del mio maestro; ma non mi esortano, non mi incoraggiano, non mi sgridano se io sono distratto; i video seguitano a scorrere senza per nulla accorgersi del mio stato d’animo, non mi sgridano come fa la maestro, quando si accorge che la mia testa vaga in altre dimensioni mentre lui si accinge a spiegarmi i concetti più difficili, cercando tutti i modi possibili per semplificarmi i meccanismi della conoscenza. Impagabile Maestro.
Ed il valore dei compagni di scuola? Non avrei mai capito quanto siano importanti per me, se non ne avessi provato la separazione, eppure spesso mi nascondevano gli oggetti o mi davano le spinte o mi disturbavano proprio in quel raro momento in cui volevo concentrarmi! Roba da matti! Adesso sento anche la loro assenza e non ho nessuno con cui confrontarmi, con cui gareggiare nel conoscere meglio le materie che i maestri mi insegnano!
Non posso andare da nessuna parte, se non nelle diverse stanze di casa e comprendo il valore della vita all’aria aperta, delle passeggiate per i paese, o le ore spensierate passate al parco giochi: tutto mi sembra un ricordo lontano.
Ecco, sì, ora ho tanto tempo: devo pensare al tempo in cui potrò essere un bravo medico che combatte e distrugge il fantasmino, o un infermiere che porta le cure ai nonni che sono soli negli ospedali, o un bravo sacerdote, un imam o un rabbino che porta la consolazione di Dio nelle corsie e nelle case dove ci sono le persone sofferenti a causa della malattia o della morte.
Intanto questo tempo è da riempire già ora degli affetti che abbiamo vicini: mamma, papà, i fratelli, le sorelle e i nonni, tutti coloro che il fantasmino ha reso prigionieri in casa insieme a me.
È un tempo da impiegare al computer a collegarmi con la mia classe virtuale, la classe capovolta, mentre io sono solo in casa. E i miei compagni, che condividono con me la mia solitudine, non li posso toccare, non posso correre con loro, ma so che ci sono e che mi vogliono più bene di prima.
È il tempo dell’impegno per costruire un mondo migliore, un mondo fatto di affetti, della consapevolezza che per vincere il fantasmino dobbiamo tutti unire le nostre forze e le nostre esperienze, solo così lo vinceremo e ritorneremo a scuola per sognare il giorno in cui saremo anche noi in corsia per guarire, confortare, sorridere”.
Laurearsi ai tempi dell’emergenza del Coronvirus. Potrebbe essere il titolo di una tesi di laurea e invece è la realtà che tanti studenti universitari stanno vivendo, soprattutto in questo periodo dove di solito si festeggiano le lauree.
Un momento sicuramente carico di gioia e aspettative per tutti i laureandi ed è stato così anche per Maria Caterina Grassetti che questa mattina è diventata dottoressa in "Scienze giuridiche applicate e criminologia", presso l'Università degli Studi di Macerata, direttamente dalla sua abitazione discutendo la sua tesi dal titolo "Costi Economici e Sociali delle Criminalità" Ambientali" con valutazione di 92/110.
Genitori, parenti ed amici si congratulano con Maria Cristina per il traguardo raggiunto “da remoto” in questa straordinaria sessione digitale.
La Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” di Unicam sostiene e collabora attivamente al progetto lanciato da IsInnova (https://www.isinnova.it/easy-covid19/), progetto che vuole far fronte alla scarsa dotazione negli ospedali di maschere C-PAP per la terapia sub-intensiva, riadattando una maschera da snorkeling già in commercio e mettendo in rete il produttore delle maschere, i makers, i laboratori di prototipazione e le strutture sanitarie che ne hanno bisogno.
Trasformare una maschera da sub in un respiratore di emergenza da utilizzare nelle terapie intensive dei Covid-Hospital è quindi possibile? Sì, si può. E dunque l’Università di Camerino non poteva non dare il proprio contributo a questo importante progetto.
Unicam ha deciso di sostenere il progetto Easy-covid19 producendo le valvole necessarie “all’hackeraggio”, per così dire, della maschera: le stampanti 3D che sono disponibili nel Laboratorio #Prototype, presso la sede di Sant’Angelo Magno ad Ascoli Piceno, laboratorio di cui è responsabile il dott. Davide Paciotti in collaborazione con i colleghi Daniele Rossi, Alessandro Di Stefano, Jacopo Mascitti, Antonello Garaguso e Carlo Scartozzi, sono state subito messe in funzione e con il coordinamento dalla Regione Marche, è iniziata la produzione di circa 250 valvole, per l’equivalente numero di maschere che sono state donate dalla ditta produttrice, che saranno consegnate alla Regione stessa per essere assemblate, testate e distribuite nei vari presidi provinciali marchigiani.
"In questo momento di emergenza e smarrimento collettivo, - ha sottolineato il Direttore della Scuola di Architettura e Design professor Giuseppe Losco – crediamo che ognuno debba fare la propria parte, per quello che può. I dispositivi che stiamo realizzando ed il loro impiego sono naturalmente subordinati alla situazione di straordinaria emergenza in atto, ma anche noi abbiamo voluto comunque contribuire”.
“Avendo a disposizione nel nostro laboratorio tutta la strumentazione ed i materiali necessari – ha affermato il dottor Davide Paciotti – sia io che i miei colleghi ci siamo subito attivati con il Direttore della Scuola per poter contribuire a questo importante progetto. Abbiamo cercato il modello più idoneo e più resistente e non appena abbiamo avuto l’ok del Rettore, che ringraziamo, abbiamo subito avviato la produzione. Con le nostre 4 stampanti 3D riusciamo a produrre circa 15-20 pezzi al giorno. Giovedì saremo in grado di consegnare le prime 40 valvole alla Regione Marche per testarle ed illustreremo come poterle “hackerare” prima di consegnarle ai presidi ospedalieri”.
“Come Ateneo abbiamo ricevuto tanto – ha sottolineato il Rettore Unicam professor Claudio Pettinari – ora è tempo di restituire in tutti i modi possibili e questo è uno di quelli. Sostengo da sempre che l’innovazione tecnologica che si produce nei laboratori universitari debba essere messa a disposizione del territorio, in ogni sua forma; questo è uno dei principi della Terza Missione degli Atenei e questa volta abbiamo voluto declinarla in una azione concreta a beneficio della collettività e della salute pubblica. Ringrazio il professor Losco ed i colleghi designer ed architetti che si sono subito attivati per la messa in produzione delle valvole, utilizzando la moderna strumentazione a disposizione nei nostri laboratori”.
Sono passati tanti secoli dalla prima laurea documentata rilasciata dall’Università di Macerata in “utroque iure”, ossia diritto civile e diritto canonico. Ed è sempre nel campo degli studi giuridici che oggi, 30 marzo, l’Ateneo pone un’altra pieta miliare della sua storia: Sara Antinori è la prima a conseguire il titolo finale discutendo la sua tesi completamente on line. E, con lei, altre undici colleghe per la classe di teorie, culture e tecniche del servizio sociale: Monia Batassa, Beatrice Pini, Talita Rucchi e Letizia Zaharia per la triennale insieme a Chiara Cammertoni, Valentina Cerma, Lucia Consuelo Curella, Sofia, Giacchetta, Giada Jakupi, Sara Tempera e Sara Tiburzi per la magistrale. E’ iniziata la sessione speciale di aprile, che vedrà laurearsi a distanza oltre 700 studenti dei cinque dipartimenti. Nei prossimi giorni proseguiranno le lauree in giurisprudenza e scienze giuridiche per un totale di 93 candidati, a cui si aggiungeranno, dalla seconda settimana di aprile, gli oltre 180 laureandi di scienze della formazione, beni culturali e turismo e, successivamente, quelli di scienze della comunicazione, scienze politiche, economia, per finire con studi umanistici. Cambiano le modalità, ma restano immutate le emozioni. “Ci siamo tutte commosse. Anche se telematica, è stata una laurea molto sentita, grazie alle persone che abbiamo intorno, alla famiglia, agli amici”, racconta Talita Rucchi. Per tutti è stato un test superato: la connessione è rimasta stabile e la piattaforma Teams ha permesso un buon collegamento audio-video tra relatori e membri della commissione. “Un momento storico per la nostra università”, ha sottolineato il rettore Francesco Adornato che ha salutato i laureandi all’inizio della seduta e, al termine, ha virtualmente consegnato loro il tocco di laurea. “Chi avrebbe pensato, fino a poche settimane fa – ha aggiunto -, che tutte le attività didattiche, esame di laurea compreso, si sarebbero dovute trasferire su una piattaforma telematica. Anche questo è un test per il nostro Ateneo, che fa dell’umanesimo un tratto distintivo e innovativo. Sono orgoglioso di questo traguardo che state per raggiungere e ancor più sono fiducioso rispetto al vostro futuro. Festeggeremo insieme a voi questo importante momento con una cerimonia pubblica, non appena avremo superato questa difficile, ma transitoria circostanza”. Genitori, fratelli e sorelle intorno o davanti al computer in salotto, brindisi e scherzi on line con amici, parenti e fidanzati lontani. Corone fatte con l’alloro raccolto sotto casa. Per ogni tesi, una storia personale da raccontare. “Mia sorella lavora a Torrette come infermiera, non la vedo da quando è iniziata la quarantena”, dice Talita. Monia Batassa, alla sua terza laurea, vive con il marito all’interno di una delle Sae in cui sono ancora costretti gli abitanti di Gualdo a quattro anni dal sisma. Alle sue spalle, il violino. “Lo suonavo. Dopo il terremoto, molte cose sono cambiate. Sono una supplente precaria che sta lavorando da casa. Tolto il tailleur, mi rimetto in pantaloni e maglione per fare videolezioni già oggi pomeriggio. Il sabato e la domenica collaboro come pedagogista con una struttura socio sanitaria per supportare psicologicamente gli anziani soli che, in questi giorni così difficili, non possono vedere i familiari. Anche la solitudine è una brutta malattia”. Per molte di loro, il prossimo traguardo è l’abilitazione come assistente sociale. L’esame di Stato sarebbe dovuto essere a giugno. Ma il coronavirus scuote ogni certezza. “Oggi e domani riposo, poi riprendo a studiare per il concorso, anche se non so se si terrà. Vorrei abilitarmi e trovare qualche impiego, così da mantenermi da sola per la laurea magistrale”, è il proposito di Sara Antinori. “Brancoliamo tutti nel buio, facciamo quello che possiamo, viviamo giorno per giorno come tutta Italia”, conferma una sua collega. Per la categoria degli assistenti sociali, il lavoro non mancherà nel prossimo futuro. “Avremo a che fare con forme nuove di disagio, difficoltà e povertà – è la riflessione di Talita -. Avremo bisogno di nuovi strumenti, i vecchi non basteranno”.
Anche l’Università di Camerino aderisce al progetto “iorestoacasa.work” (https://iorestoacasa.work/), una piattaforma informatica che consente di offrire gratuitamente strumenti di videoconferenza basati su software open.
L’iniziativa è stata promossa da un gruppo di professionisti di Fabriano, che tra tempo supporta lo sviluppo e l’uso di FOSS (Free and Open Source Software). Del gruppo fa parte anche Francesco Coppola, studente di Informatica dell’Università di Camerino, che ha ideato e realizzato l’iniziativa insieme al PDP Free Software User Group d Fabriano, Luca Ferroni, Riccardo Serafini e Dawid Weglarz, e la BeFair.
Unicam metterà a disposizione del progetto un proprio server, che consentirà agli organizzatori di poter ampliare la piattaforma rendendola fruibile ad un sempre maggiore numero di utenti.
“Si tratta di un progetto di grande utilità sociale – sottolinea il prof. Andrea Polini, docente della sezione di Informatica e delegato del rettore per lo Sviluppo delle infrastrutture digitali – che offre la possibilità a tutti di poter comunicare in questo periodo di emergenza in cui tutti dobbiamo rimanere a casa. Per questo abbiamo voluto subito rispondere positivamente alla richiesta del nostro studente ed abbiamo messo a disposizione una nostra macchina”.
“Ancora una volta mi piace sottolineare – afferma il Rettore Unicam Claudio Pettinari – come Unicam sia sensibile ai temi di utilità sociale e declini la terza missione degli Atenei in azioni concrete per lo sviluppo ed il benessere della collettività. In questa occasione siamo stati doppiamente lieti di aderire al progetto sia perché offre gratuitamente uno strumento per la videoconferenza sia perché a promuoverlo è stato un nostro studente di Informatica, a dimostrazione, ancora una volta, di quanto siano importanti la scienza e la tecnologia per il nostro vivere quotidiano”.
La piattaforma, che sta già riscuotendo notevole successo, consente agli utenti, in particolare quelli che hanno minori risorse, di effettuare videochiamate in modo immediato, semplice e gratuito e può essere utilizzata sia per esigenze lavorative che per lezioni ed attività didattiche.
Importanti cambiamenti nell’offerta formativa dell’Università di Camerino: dal prossimo anno accademico, infatti, il corso di laurea in “Geological, Natural and Environmental Science” lascerà il posto a due differenti percorsi, il corso di laurea in Scienze geologiche e tecnologie per l'ambiente ed il corso di laurea in Ambiente e Gestione Sostenibile delle Risorse Naturali.
Unicam dunque decide di investire ancora nella sostenibilità ambientale. Il corso di laurea in “Scienze Geologiche e Tecnologie per l’Ambiente”, in particolare, torna ad essere erogato in lingua italiana con diverse novità e rinnovate competenze, con l’obiettivo di formare una figura professionale in grado di affrontare le nuove sfide ambientali e cogliere le opportunità di lavoro della “svolta green” dettata dalle principali economie mondiali.
“Nell’ambito del nuovo percorso formativo – sottolinea il prof. Claudio Di Celma, docente della sezione di Geologia di Unicam e responsabile del corso di laurea – lo studente acquisirà competenze specifiche per lo studio dei cambiamenti climatici e la mitigazione dei rischi da eventi naturali (idrogeologico, sismico, vulcanico, da inquinamento delle falde, dei suoli), che rappresentano tematiche chiave per una società più sicura e resiliente. Contestualmente, insegnamenti e percorsi specifici riguarderanno l’utilizzo sostenibile delle risorse (geofluidi, acqua, geotermia, nuovi materiali naturali, geoarcheologia), di fondamentale importanza in materia di transizione energetica ed economia circolare”.
Il nuovo percorso formativo è stato inoltre progettato in collaborazione con l’Ordine Professionale dei Geologi, per far sì che il laureato sia in grado di effettuare le indagini preliminari alla base della costruzione di edifici di qualsiasi genere e di opere infrastrutturali (ponti, dighe, gallerie, strade, autostrade, ferrovie, ecc.).
La presenza di una sede INGV-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, poi, inaugurata recentemente, rappresenta indubbiamente un valore aggiunto per lo studente di Geologia di Unicam. “Con l’obiettivo di contribuire alle attività di ricerca e di didattica della Scuola di Scienze e Tecnologie, la Sede INGV - afferma il prof. Emanuele Tondi, docente della sezione di Geologia e responsabile della sede INGV – favorisce le collaborazioni scientifiche nell’ambito dei rischi geologici e delle risorse naturali, rappresentando un’importante opportunità che consentirà al futuro giovane Geologo di svolgere esperienze di studio (stage, tirocini, tesi di laurea, alta formazione) in laboratori di eccellenza e in stretta collaborazione con i massimi esperti delle fragilità e delle risorse del nostro Pianeta”.
“Con questa nuova riorganizzazione – ha sottolineato il Rettore Unicam, prof. Claudio Pettinari – abbiamo voluto caratterizzare ancora di più e rendere più specifici i due percorsi di geologia e scienze naturali, dando così la possibilità agli iscritti di acquisire competenze molto più specifiche e professionalizzanti. L’Università di Camerino ha infatti scelto da tempo di proporre un’offerta formativa moderna e innovativa, frutto anche di confronti con il mondo imprenditoriale e delle professioni. Riteniamo estremamente importante, poi, rivolgere una attenzione particolare al territorio, alla sua sicurezza ed alla sua sostenibilità, attraverso la formazione di figure professionali competenti che siano in grado di fornire pareri e soluzioni adeguati”.
La nuova laurea triennale in “Scienze Geologiche e Tecnologie per l’Ambiente” ha una forte caratterizzazione internazionale, che comincia già in aula con la possibilità di frequentare i corsi di alcune discipline in lingua inglese e la presenza di ricercatori, docenti e dottorandi provenienti da diversi Paesi. L’opportunità di approfondire l’aspetto internazionale viene poi offerta dalla laurea magistrale (biennale) in “Geoenvironmental Resources and Risks”, completamente in lingua inglese, a cui sono iscritti numerosi studenti provenienti da tutto il Mondo.
Informazioni aggiuntive relative al nuovo corso di laurea sono disponibili al seguente indirizzo web: https://geologia.unicam.it/
Sono 150 le studentesse e gli studenti dell’Università di Camerino partiti per la mobilità Erasmus all’estero. Unicam li ha fin da subito contattati uno ad uno per avere notizie sulla loro situazione ed ha attivato uno sportello telematico, un nuovo account Skype con il nome utente UnicamErasmus, per avere un contatto più veloce ed immediato con loro.
L’Ateneo, grazie all’interessamento diretto del Rettore Pettinari e del delegato del Rettore per la mobilità internazionale prof. Renato De Leone, è stato anche in continuo contatto con la Farnesina fornendo tutti i nomativi degli studenti all’estero e cercando di agevolare il più possibile le operazioni di rientro in Italia di chi lo avesse richiesto, ma è anche in contatto con coloro che non sono riusciti a rientrare a causa delle restrizioni attuate dal Paese ospitante oppure hanno volontariamente scelto di restare all’estero.
Tra coloro che sono rientrati in Italia anche Damiano Serpetta, iscritto al terzo anno del corso di laurea in Informatica, in Erasmus presso l’Università di Murcia in Spagna.
“Sono partito lo scorso 27 gennaio – ci ha raccontato Damiano Serpetta – e sarei dovuto restare fino alla metà di luglio, per seguire le lezioni e sostenere gli esami secondo il piano di studi programmato. Purtroppo questa incredibile situazione mi ha costretto a cambiare tutto il mio programma. Ho riflettuto molto se fosse stato più opportuno tornare a casa, oppure restare. Ho comunque deciso di tornare per stare con la mia famiglia, anche perché purtroppo non si hanno certezze su quanto potrà durare. Sono quindi rientrato lo scorso 19 marzo ed ora sono in quarantena nella mia casa di Recanati, come previsto dalla normativa. Ringrazio l’Università di Camerino per essersi subito interessata alla nostra situazione e per averci costantemente seguito”.
“Seppur breve, questa esperienza Erasmus è stata comunque davvero emozionante, utile per conoscere altre persone ed altri ambienti, ma anche per conoscere meglio noi stessi. La consiglio vivamente a tutti. Quando tutto sarà finito, è sicuramente mia intenzione poter ripartire”.
Per agevolare gli studenti e per non vanificare il piano di studi programmato per il periodo all’estero, l’ateneo ha inoltre stabilito che agli studenti in mobilità Erasmus che ne facciano richiesta sia consentito, anche durante il predetto periodo di mobilità, sostenere esami di profitto in sede.
All’estero per motivi di studio ci sono anche alcuni dottorandi di Unicam, che sono in costante contatto con l’Ateneo: quelli che hanno potuto tornare in Italia stanno osservando il periodo di quarantena volontaria.
Didattica e sessioni d’esame on line. La Fondazione Its Recanati, punto di riferimento nelle Marche dei percorsi formativi di alta specializzazione post diploma, non si ferma e prosegue le sue lezioni in modalità distance learning.
Gli oltre 100 studenti dei sette corsi dislocati nelle sedi di Ancona, Pesaro, Fano, Recanati e Ascoli Piceno possono continuare così a tenere il passo, seguendo da casa il programma didattico.
Una soluzione strategica, in linea con le disposizioni ministeriali e le successive indicazioni regionali, adottata per consentire ai ragazzi, in questa fase di emergenza, la continuità della formazione, favorendo l’acquisizione delle competenze di cui il sistema economico avrà bisogno con il ritorno alla normalità.
Prosegue dunque, grazie all’utilizzo di diverse piattaforme on line, la formazione di figure professionali altamente qualificate da inserire nei settori strategici: Industria 4.0, meccanica, meccatronica, robotica, innovazione digitale, progettazione, design e marketing di processo/prodotto, industrializzazione e realizzazione di prodotti in materiali compositi.
”Ci siamo mossi in sintonia con tutti i coordinatori - spiega Patrizia Cuppini, direttore dei corsi di Recanati e Ancona della Fondazione Its - in modo da poter garantire ai nostri allievi la formazione da remoto. Con il blocco della didattica in aula abbiamo dovuto necessariamente sospendere i tirocini formativi in azienda, parte integrante e grande punto di forza degli Its, che saranno riattivati non appena la condizioni lo consentiranno. In ogni caso la scelta degli strumenti per la didattica online è in grado di garantire livelli adeguati di insegnamento/apprendimento anche di competenze professionali”.
E proprio on line, i primi di marzo, nel capoluogo marchigiano, si è conclusa la sessione degli esami finali del corso per supertecnici nel settore dell’Industria 4.0. Grazie al sistema digitale predisposto dall'Università di Camerino, partner della Fondazione, la prova orale si è svolta senza particolari problemi e con la piena partecipazione degli allievi, supportati dal professor Marco Cantarini, coordinatore didattico.
In particolare, grazie al sistema Cisco Webex, è stata utilizzata una stanza virtuale e la commissione è rimasta collegata in videoconferenza per tutta la durata della prova, dalle 8 del mattino alle 14. I candidati, dal canto loro, hanno atteso il proprio turno e si sono collegati, uno alla volta, dalla propria abitazione, ad eccezione di due studenti che, non disponendo delle attrezzature adeguate, hanno potuto contare sull’ospitalità di Confindustria di Ancona.
Karina Zabrodina, dottoranda Unicam nell’area “Civil Law and Constitutional Legality” con la supervisione della prof.ssa Lucia Ruggeri della Scuola di Giurisprudenza, si è classificata al terzo posto dell’edizione 2020 del prestigioso premio internazionale “European Chapter Young Lawyers Award”, promosso da IAFL- International Academy of Family Lawyers.
La dott.ssa Zabrodina ha partecipato con un saggio dedicato alla nuova regolamentazione europea in materia di regimi patrimoniali per le coppie cross border, tema che ha avuto modo di sviluppare all'interno del progetto europeo PSEFS-Personalized Solutions in European Family and Succession Law, di cui Unicam è coordinatore.
Si tratta di un grande risultato ottenuto per la prima volta da un giovane ricercatore di Unicam. Oltre al premio in denaro, la dott.ssa Zabrodina avrebbe dovuto partecipare come ospite al congresso 2020 dello IAFL, che però a causa dell'emergenza sanitaria da coronavirus,è stato posticipato a data da definire.
Laurearsi al tempo del Coronavirus. Giovani dottori in "Medicina e Chirurgia” dell’Università dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona hanno voluto raccontare la loro esperienza. Ecco il resoconto di questa atipica sessione di laurea, da "remoto" ,fatto dai laureandi.
“24 marzo 2020: giorno della nostra Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia. Lo sogniamo, desideriamo da sempre. Ne abbiamo tracciato i contorni nella nostra fantasia fin da piccoli quando, orgogliosi, dicevamo a tutti di voler “fare il dottore” da grande (senza nemmeno sapere bene la profondità delle parole che stavamo pronunciando). Lo aspettiamo da quando, sei anni fa, abbiamo passato il test d’ingresso. Questo giorno era per noi come l’atterraggio sulla Luna per un astronauta. Ci è comparso in sogno di notte quando stremati eravamo relegati in casa per una “quarantena da studio” (e quante ne abbiamo vissute e fatte vivere a chi condivide questa meravigliosa avventura, che si chiama vita, con noi).
Oggi raggiungiamo questo giorno importante e no, non è come lo abbiamo sempre immaginato.
Questo giorno è ancora più speciale e non perché è in corso una pandemia, le previsioni meteo prognosticano un ritorno all’inverno dopo mesi di primavera che hanno visto fiorire i ciliegi tra gennaio e febbraio o perché presenteremo i nostri lavori davanti ad un pc e non nell’aula magna della nostra università tra la gioia di familiari, amici e professori che ci hanno accompagnato, sostenuto e sopportato.
Questo giorno è ancora più speciale perché ci ricorda il significato profondo della nostra Professione che è anche il significato della nostra vita. A coloro che credono che essere Medici sia un privilegio noi ricordiamo ancora oggi che si sbagliano. Essere Medici è sacrificio, abnegazione, è rinunciare a giorni di riposo, a feste in famiglia. Significa vivere giornate in cui l’unica luce che vedi è quella di una corsia di reparto o quella della sala operatoria e non importa che sia un giorno feriale o domenica o il compleanno di tuo figlio o Natale. Lo è da quando entriamo in Facoltà e lo sarà per il resto della nostra vita. Ed anche oggi, nel giorno della nostra laurea, ne prendiamo maggior consapevolezza.
Tuttavia siamo grati perché il nostro sogno si realizza e non vediamo l’ora diventi il nostro lavoro. Il nostro posto è al fianco di chi soffre ed ha bisogno di noi.
Il pensiero più bello lo destiniamo al Rettore della Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, al Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Marcello D’Errico, a tutti coloro che negli uffici della nostra università ci hanno permesso di realizzare questo traguardo con ogni mezzo (sotto tutti i punti di vista). In particolare grazie ad Anna e Rosanna della segreteria”.
Continua senza sosta anche il servizio di Consulenza psicologica, attivo già da molti anni, per gli studenti iscritti all’Università di Camerino, e affidato alla dottoressa Maria Cristina Claudi, psicologa e psicoterapeuta che da anni collabora con Unicam.
Come per tutti i servizi dell’Ateneo, anche in questo caso nulla si è fermato, ma è solamente cambiata la modalità di erogazione. Dallo scorso 10 marzo, infatti, la dottoressa Claudi è stata a disposizione degli studenti tramite videoconferenza nelle giornate di martedì e giovedì ed ha proseguito nei colloqui già programmati.
“Non sono ancora pervenute specifiche richieste relative all’attuale situazione emergenziale – sottolinea il Direttore Generale Unicam, dottor Vincenzo Tedesco – ma la dottoressa Claudi sta proseguendo il suo egregio lavoro ed è a disposizione di quanti vogliano avere uno spazio di ascolto e supporto, nonché un aiuto professionale per comprendere eventuali disagi e poterli affrontare e superare”.
Dallo scorso anno, inoltre, la Direzione Generale di Unicam ha voluto estendere il servizio di Ascolto e Consulenza anche al personale tecnico e amministrativo, con l’obiettivo generale di valorizzare sempre di più il benessere organizzativo.
Per poter usufruire del servizio è necessario prenotare un appuntamento inviando una mail all'indirizzo consulenza.psicologica@unicam.it
Nell’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Maria Montessori, la straordinaria figura marchigiana, originaria di Chiaravalle, che ha rivoluzionato nel mondo la pedagogia nell’educazione infantile, il Comune di Recanati da il via alla trasformazione dei locali del Nidotondo da asilo tradizionale ad asilo Montessoriano.
L’asilo comunale Nidotondo non sarà più solo un luogo di assistenza e cura del bambino ma un vero e proprio ambiente preparato per rispondere al suo bisogno di espandere le proprie forze ed energie vitali, per il suo miglior sviluppo sensoriale, motorio, percettivo, affettivo e comunicativo, nel rispetto del metodo e del pensiero dell’educatrice e pedagogista Maria Montessori.
“ Siamo molto sodisfatti di trasformare il Nidotondo in un eccellente servizio educativo, di primaria importanza per il territorio e per le famiglie attuando un miglioramento pedagogico - ha dichiarato Rita Soccio Assessore alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Recanati -I bambini da zero a tre anni hanno tutte le potenzialità che determinano il loro sviluppo futuro e proprio dall’asilo nido parte la loro vita sociale, ricalcando questo pensiero abbiamo deciso di trasformare il nostro nido con l’indirizzo del Metodo Montessori, ritenuto ad oggi lo strumento pedagogico più innovativo e formativo per il mondo dell’infanzia”
Partirà subito la preparazione dei nuovi ambienti comunali che prevedono locali caldi, sereni e accoglienti, pensati per ridurre al minimo l’impatto del distacco dei piccolissimi dalla figura materna e per agevolarne l’ambientamento progressivo. La struttura e la disposizione degli spazi, nonché degli oggetti, saranno organizzate e preparate per stimolare le attività vitali del bambino e modulate sulle varie fasi d’età. Gli arredi saranno studiati e disposti non per intrattenere i bambini, ma per essere essi stessi strumenti per il movimento autonomo e per le attività finalizzate e costruttive previste dal metodo Montessori.
Un innovativo e significativo intervento per l’avvio del prossimo anno scolastico che rientra nella politica di tutela e di formazione dell’ infanzia, da sempre fortemente sostenuta dall’ Assessore Rita Soccio e dall’ Amministrazione Comunale di Recanati.
Per promuovere e sostenere il benessere psicologico ed emotivo dello studente durante le fasi del percorso formativo, l'Università di Macerata ha attivato un servizio di consulenza psicologica che sarà tenuto da Giovanna Bianco, esperta di psicoterapia a orientamento psicodinamico.
Destinato a tutti gli studenti dell'Università di Macerata, il servizio si svolgerà ogni primo e terzo venerdì del mese dalle 9.00 alle 13.00e dalle 14.00 alle 19.00 previo appuntamento da richiedere scrivendo a consulenza.psicologica@unimc.it.
Per tutta la durata dell'emergenza epidemiologica, gli appuntamenti si terranno attraverso modalità telematiche concordate.
"Sono un’insegnante della scuola Primaria e dell’Infanzia e vivo e lavoro nelle Marche". Così inizia la lettera che Laura Sestili, insegnante delle scuole elementari di Pollenza, ha deciso di inviare alla Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina per porre l'accento sulle difficoltà che quotidianamente si trova ad affrontare nello svolgimento del suo lavoro, ai tempi del coronavirus.
A seguito dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, infatti, si è resa necessaria la chiusura degli istituti scolastici e la scelta conseguente è stata quella di adottare, in tutto il territorio italiano, la didattica a distanza.
Una disposizione che ha portato Laura a rivolgere delle domande direttamente alla Ministra. Ecco quali.
Di seguito il contenuto integrale della lettera inviata dall'insegnante alla Ministra:
"Ha pensato alle conseguenze di questa sua iniziativa? Ha pensato alle disparità che si sarebbero potute creare tra gli studenti? Ha pensato alle difficoltà che la maggior parte delle famiglie avrebbe dovuto affrontare, soprattutto quelle con più figli ed in diverse età scolari?
Ha pensato alla mole di lavoro che gli insegnanti avrebbero dovuto sostenere? Badi bene che questa domanda non afferisce al normale svolgimento dell’attività didattica, ma faccio riferimento a quelle insegnanti, magari precarie, che lavorano in più plessi scolastici e che hanno diverse classi da seguire con centinaia di bambini, e penso anche a quelle insegnanti che sono sprovviste dei necessari mezzi tecnologici presso la propria abitazione per svolgere in maniera corretta e proficua la didattica a distanza.
Ha pensato a quale programma si sarebbe dovuto svolgere per ogni ordine e grado di scuola per mantenere l’uniformità d’insegnamento su tutto il Territorio nazionale?
E, sempre avendo riguardo all’uniformità della didattica che ci si aspetta dalla scuola pubblica, ha pensato a dare un’indicazione univoca agli insegnanti su come poter valutare gli studenti?
Avrei ancora tante domande da porre ma corro il rischio di illudermi ancor di più visto che il Ministero posto sotto la Sua guida, a distanza di 15 giorni dalla sospensione per il Covid-19, ancora non riesce a dare indicazioni chiare, semplici ed univoche per svolgere la didattica a distanza.
Peraltro, le solite voci di corridoio (virtuale di questi tempi) parlano anche di una probabile valutazione degli studenti. E sarebbe da domandare con quale criterio dovrebbe svolgersi tale valutazione e che conseguenze avrebbe per gli studenti.
Anzi, in una nota, dice addirittura di inviare su WhatsApp un messaggio, un video leggendo favole per i più piccoli…
Dato che il Ministero sembra incapace di aggiornarsi su che cosa sta accadendo nelle scuole, approfitto di questa mia lettera aperta per informarLa direttamente circa la situazione che si è venuta a creare nelle diverse scuole dove svolgo la mia attività (anche se penso che sia cosa comune in tutte le scuole d’Italia).
Gli insegnati in genere non riescono più a coordinarsi, ognuno fa quello che ritiene più opportuno la mattina quando si sveglia, chi usa WhatsApp, chi Classroom, chi Google Meet; alcuni fanno video su Youtube - improvvisandosi attori per 3-4 minuti - altri caricano infinite quantità di compiti nel registro online pensando poi che qualcuno gli darà il cavalierato al lavoro alla fine di questa quarantena; altri ancora fanno a gara a mettere il lavoretto più bello per la Santa Pasqua, abbinato ad una filastrocca o ad una significativa poesia sulla primavera e alla vita che rinascerà.
Ore e ore di telefonate e messaggi per capire se tutto ciò avrà poi un risvolto positivo, per cercare di comprendere se a settembre si dovrà ricominciare da capo o se si farà finta di niente e si andrà comunque avanti.
Dall’altro lato ci sono le famiglie…
Quelle semplici, quelle con 1,2,3 o più figli da accudire e da aiutare a fare i compiti;
Quelle famiglie che vivono tutto il giorno in casa, perché è giusto che ci stiano, magari in una piccola casa, sempre con 1,2,3, o più figli che devono aiutare a fare i compiti, arrabattandosi per trovare lo spazio e gestire le necessità scolastiche di ognuno;
Quelle famiglie dove i genitori, sempre di quei bambini che devono fare i compiti, fanno il medico o l’infermiera;
Ci sono poi quelle famiglie che non hanno i mezzi per aiutare i loro bambini a fare i compiti, ci sono quelle famiglie che si rifiutano di far utilizzare il pc, il cellulare ai propri figli perché sono piccoli;
E poi ci sono quelle famiglie che hanno bambini con difficoltà come i disabili, dislessici e disturbi dell’attenzione……che devono fare i compiti senza nessun sostegno specifico.
Ill.ma Ministra Azzolina, il mio è un invito ed una preghiera, affinché provveda una volta per tutte a fornire semplici, chiare e soprattutto univoche, indicazioni che siano valide per tutte le scuole d’Italia, affinché ogni insegnante possa continuare a svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi senza che si creino ingiustificabili differenziazioni, facendo in modo che si sostengano e si supportino non solo gli alunni nella didattica – affinché questa non diventi un’ulteriore peso per famiglie – ma che serva anche come sostegno morale e psicologico, perché l’insegnante è anche questo.
È vero che ogni scuola ha la sua autonomia, ma in tempi normali. Questo non è un tempo normale!
Sicuramente Lei saprà tutto questo, è la Ministra dell’Istruzione e avrà già pensato a come risolvere questi piccoli problemi.
La ringrazio comunque per il Suo impegno in un momento difficile come quello che stiano vivendo".
È stata prorogata al 27 aprile la data di scadenza per la presentazione delle domande per le borse di studio messe a disposizione degli studenti dell’Università di Camerino, in particolare di quelli più meritevoli.
Nello specifico, si tratta di 100 borse di studio #talentinunicam, riservate a studenti regolarmente iscritti ad anni successivo al primo e fino al primo anno fuori corso di uno qualsiasi dei corsi di laurea triennale e di laurea magistrale a ciclo unico attivati dall’Ateneo, e di 25 borse di studio #welcomeinUnicam, riservate agli studenti iscritti al primo anno di uno qualsiasi dei corsi di laurea magistrale di Unicam.
“Per l’anno accademico in corso – ha sottolineato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – abbiamo mantenuto l’impegno di aumentare il numero di borse disponibili, a dimostrazione di quanto l’Ateneo sia attento alle esigenze e alle necessità degli studenti e di come si impegni a premiarli ed aiutarli a raggiungere i loro obiettivi. In questo particolare momento, abbiamo voluto prorogare i termini per consentire loro di accedere a questo ulteriore beneficio messo a disposizione dall’Ateneo, rispettando comunque le misure di contenimento imposte dal Governo”.
Tutte le informazioni ed i bandi sono disponibili nel sito www.unicam.it – sezione Bandi
L’Istituto Comprensivo Nicola Badaloni di Recanati, dando seguito ad una ormai consolidata tradizione, anche quest’anno era pronto a celebrare la Giornata Mondiale della Poesia, il 21 marzo, con l’iniziativa delle Invasioni poetiche, che per la sua VIII edizione prevedeva un ricco e coinvolgente programma, ispirato al tema “Dal sogno alla luna” e dedicato alla poesia “Alla luna” di Giacomo Leopardi, a duecento anni dalla sua composizione.
Tutto era pronto ma, causa dell’epidemia di Covid 19, il tradizionale evento che prevede la disseminazione di poesie per le vie della città è stato necessariamente annullato, ma non del tutto cancellato, nella stessa misura in cui la sospensione delle lezioni non ha comportato la cessazione delle attività di didattiche ma una loro trasformazione.
Gli insegnanti non si sono persi d’animo e, consapevoli del fatto che gli alunni sono bambini e ragazzi che hanno bisogno della gioia di vivere, della fiducia nel domani, di un messaggio di speranza, hanno ripensato il programma e, grazie alla “scuola a distanza”, hanno ideato un nuovo contest per Invasioni Poetiche virtuali, in cui è stato possibile sentirsi vicini pur rimanendo a casa.
Gli alunni hanno, infatti, personalizzato delle bandierine poetiche su un format creato per l’occasione dall’animatrice artistica d’Istituto e scaricabile dal sito della scuola, decorandole in modo personale, con tecniche pittoriche differenti, aggiungendo colori e simboli e scrivendovi versi d’autore. Tutte queste variopinte bandierine poetiche il giorno 21 marzo, Giornata Mondiale della Poesia nonché tradizionale primo giorno di primavera, sono state esposte su "balconi, terrazzi e logge” oppure hanno rallegrato come festoni le pareti di sale e camerette, sbocciando come fiori ai raggi della Luna ispiratrice di tante poesie. Poi ogni alunno ha scattato una foto al proprio lavoro e, attraverso il canale virtuale, le bandierine poetiche sono state raccolte ed unite in un video, che sarà possibile visionare visitando il sito dell’Istituto Badaloni.
Tutto ciò va a dimostrazione del fatto che ci si può sentire vicini, seppur fisicamente a distanza, grazie al magico potere della poesia.