Una visita molto speciale quella che ha visto protagonisti i piccoli alunni delle classi IV e V della scuola Zavatti, che hanno avuto l'opportunità di esplorare il Palazzo Sforza, sede del Comune di Civitanova Marche. Guidati dal sindaco Fabrizio Ciarapica, i ragazzi e le ragazze sono stati accompagnati in un affascinante viaggio attraverso gli uffici e le stanze simbolo dell'amministrazione comunale, un'esperienza che ha permesso loro di avvicinarsi al funzionamento delle istituzioni locali in modo diretto e coinvolgente.
Glia alunni curiosi e attenti, hanno visitato alcune delle stanze più importanti e significative dal punto di vista architettonico e decorativo, come la Sala Consiliare e la Sala della Giunta e il sindaco ha illustrato loro, con semplicità e chiarezza, i meccanismi e le attività amministrative quotidiane. Ha spiegato come funzionano gli uffici comunali e ha raccontato alcuni dei progetti più importanti che stanno cambiando la città. Tra questi, ha parlato della costruzione di quattro nuovi asili nido, della riqualificazione in corso del Comparto Trieste e ha anche anticipato i dettagli del grande progetto di restyling del Varco sul Mare, che partirà a breve e che rappresenta una delle iniziative più ambiziose per migliorare l’aspetto e la vivibilità della città.
L'incontro si è rivelato un'opportunità unica per i bambini di entrare in contatto con la realtà amministrativa della loro città, comprendendo meglio i processi che influenzano la loro vita quotidiana. Più che una semplice visita, è stata un'esperienza formativa che ha suscitato in loro un forte senso civico.
Nel corso della visita, il sindaco ha anche risposto con grande disponibilità alle numerose domande dei piccoli cittadini ed ha colto l'occasione per chiedere il loro aiuto per una città migliore e più pulita. “Il vostro impegno quotidiano – ha detto il sindaco Ciarapica – può fare la differenza. Ogni piccolo gesto conta e insieme possiamo rendere Civitanova una città più vivibile e accogliente per tutti".
Questa esperienza ha rappresentato un momento di riflessione importante anche per i docenti accompagnatori, che hanno visto in quest’incontro l’occasione ideale per insegnare ai ragazzi il valore della partecipazione civica e dell'impegno per la comunità. È stato un evento che ha avvicinato le nuove generazioni alla politica e alla vita amministrativa, alimentando un senso di appartenenza e di responsabilità.
Le parole si trasformano, si adattano, cercano nuove vie per comunicare in un mondo sempre più digitale. È attorno a questa sfida cruciale che ha preso il via oggi, mercoledì 19 febbraio, all’Università di Macerata il venticinquesimo congresso internazionale dell’Associazione italiana di linguistica applicata (AItLA), tra le più rilevanti società scientifiche nel campo delle scienze del linguaggio.
Per tre giorni, fino a venerdì 21 febbraio, circa cento partecipanti provenienti da oltre venti atenei italiani ed esteri tra linguisti, ricercatori e professionisti della comunicazione esploreranno il tema della semplificazione linguistica per la comunicazione, analizzandone il ruolo chiave nell’era delle tecnologie avanzate. Il programma è disponibile nel sito di ateneo www.unimc.it.
Tema centrale della tre giorni è la semplificazione linguistica per la comunicazione, un aspetto sempre più cruciale nella società contemporanea in relazione agli strumenti digitali: se da un lato questi facilitano un’interazione rapida, dall’altro richiedono chiarezza ed esattezza per garantire una comunicazione efficace. In particolare, la sessione di venerdì pomeriggio sarà aperta alla cittadinanza, con un workshop dedicato alla semplificazione linguistica, promosso nell’ambito del progetto Pnrr Safina Vitality.
Dopo l’incontro inaugurale di oggi, con i saluti del rettore John McCourt, della prorettrice alla ricerca Silvana Colella e della presidente dell’AItLA Silvia Dal Negro, introdotte da Francesca Chiusaroli, il congresso si svilupperà attraverso sessioni parallele presso il Polo Pantaleoni.
Il programma spazia dalla lingua della comunicazione istituzionale e della divulgazione scientifica alla mediazione in ambito specialistico, dagli indici di leggibilità e l’apporto del Natural Language Processing agli strumenti per l’accessibilità per persone con disabilità, dall’interazione e la comunicazione multimodale ai codici sintetici artificiali e interlingua, fino ad approfondire il rapporto tra intelligenza artificiale, large language Models e interazione macchina-persona.
Il congresso è organizzato dalla sezione di linguistica dell’Università di Macerata, con il coordinamento dei docenti Diego Poli e Francesca Chiusaroli, e il contribuito, oltre che di AItLA, del il Dipartimento di Studi Umanistici, del Centro Linguistico di Ateneo e del progetto Pnrr Safina Vitality.
All’Università di Macerata è iniziata una nuova avventura nel campo dell’istruzione superiore grazie al progetto Devices ("Developing Education in Vietnam and Cambodia Enhancing Employability for Students"), finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Erasmus+. Con oltre 600 mila euro di investimento, l’iniziativa mira a migliorare la formazione accademica in Vietnam e Cambogia, mettendo gli studenti al centro di un percorso più digitale, interattivo e connesso alle esigenze del mondo del lavoro.
Nei giorni scorsi, dal 16 al 18 febbraio, i principali attori del progetto, provenienti da università e istituzioni di tutto il mondo, sono stati ospitati dall’Ateneo per l’incontro di avvio. Con il rettore John McCourt, il direttore del dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo, Simone Betti, e la responsabile del progetto Lorella Giannandrea a fare gli onori di casa, l'evento ha posto l’accento sul valore della cooperazione internazionale che punta a migliorare la qualità dell’insegnamento universitario attraverso l’integrazione di competenze digitali nei percorsi di studio e la promozione di metodologie innovative per migliorare l’occupabilità degli studenti.
Saranno 500 gli studenti coinvolti nella fase pilota di questo progetto innovativo, con l’obiettivo di estendere la partecipazione a migliaia di utenti nei prossimi anni. L’idea è semplice ma ambiziosa: costruire una piattaforma digitale multilingue che permetta agli studenti di personalizzare il proprio percorso formativo, interagire tra pari e con il mondo del lavoro, integrando competenze digitali essenziali per il futuro.
Grazie alla partecipazione di partner come l'Università di Alicante, l’Università di Economia di Bydgoszcz, le università vietnamite di Hanoi, Ha Long e Nha Trang, e quelle cambogiane di Cheasim Kamchaymear e Battambang, il progetto è pronto a crescere e a trasformare il panorama educativo nei due paesi asiatici, portando l’innovazione all’interno delle aule universitarie e aprendo nuove opportunità per le generazioni future.
Chi l’ha detto che i calzini devono essere in coppia per essere speciali? Nella scuola primaria del Convitto Leopardi, ogni primo venerdì di febbraio, i colori si mescolano, le fantasie si incrociano e la diversità diventa motivo di festa. È la Giornata dei Calzini Spaiati: un’occasione per indossare calze diverse, ma soprattutto un viaggio straordinario attraverso il valore dell’inclusione, dove ogni differenza si trasforma in ricchezza.
È questo il potere magico dei Calzini Spaiati: un’esplosione di gioia che ha invaso, come tutti gli anni, la scuola primaria del Convitto per una giornata-appuntamento che non è solo un gioco, ma una vera e propria celebrazione della diversità, un invito a guardare il mondo con occhi curiosi e accoglienti.
L'iniziativa ha preso il via con una storia capace di toccare il cuore: “Gigio, il calzino giramondo”, un racconto che ha accompagnato i bambini in un viaggio emozionante, insegnando loro che la diversità non è un difetto, ma un superpotere. I piccoli lettori di classe quarta, ispirati dalle parole, si sono poi lasciati trasportare dalla creatività, scrivendo storie in cui il diverso viene accolto, ascoltato e celebrato come un valore inestimabile.
Anche la classe terza ha seguito il racconto con grande attenzione e curiosità, immergendosi in un'avventura ricca di emozioni. Nel frattempo, la classe prima ha letto il testo "Una giornata straordinaria per i calzini spaiati", scoprendo il significato della diversità.
Ma la magia non si è fermata alle parole: le insegnanti di classe seconda hanno deciso di rendere l’esperienza ancora più speciale. Hanno acquistato calzini nuovi, li hanno mescolati per renderli spaiati e li hanno riempiti di dolci e sorprese. Al rientro a scuola, dopo l’Epifania, ad attenderli c’era un grande sacco misterioso sopra la cattedra. Con curiosità e trepidazione, uno alla volta hanno infilato la mano e pescato un calzino, scoprendo così che anche ciò che è diverso può regalare attimi di meraviglia e felicità condivisa.
La festa è poi continuata nel mese di febbraio, nella Giornata dedicata ai Calzini Spaiati, con laboratori, giochi e riflessioni che hanno permesso agli alunni di esplorare il concetto di inclusione in modo creativo e coinvolgente. Attraverso disegni, racconti e attività di gruppo, i bambini hanno imparato che ogni persona è un tassello unico di un sorprendente mosaico. Per rendere questa esperienza ancora più simbolica, i bambini sono stati invitati a riportare a scuola il loro calzino ormai svuotato dai dolcetti; gli insegnanti, poi, hanno consegnato loro l’altro calzino corrispondente, creando così una coppia volutamente spaiata.
“La Giornata dei Calzini Spaiati è molto più di una semplice ricorrenza: è un messaggio di inclusione ed accettazione che ogni anno lascia un’impronta indelebile nella mente di chi partecipa”, ha sottolineato il dirigente Roberta Ciampechini, congratulandosi con maestre e bambini per il successo dell’iniziativa. “Proprio come ci insegna il Convitto Leopardi, che accoglie e valorizza ogni studente con le sue unicità, questa Giornata ha ricordato a tutti che la diversità è un dono da accogliere con entusiasmo”.
Tra calze a righe e pois, tra colori accesi e fantasie stravaganti, la scuola si è trasformata in un luogo dove ogni bambino si è sentito speciale, parte di un tessuto vivace e ricco di emozioni. Perché, alla fine, la bellezza non sta nella perfezione, ma nel caleidoscopio di sfumature che riusciamo a intrecciare insieme agli altri.
L'Università di Macerata e l'Accademia di Belle Arti di Macerata hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che segna un passo significativo nel panorama dell'alta formazione della città. L'intesa, siglata dai vertici delle due istituzioni, punta a rafforzare la sinergia attraverso un'ampia gamma di iniziative congiunte in ambito accademico, culturale e artistico.
"Questa collaborazione rappresenta un'opportunità straordinaria per i nostri studenti, offrendo loro un ambiente sempre più stimolante, e per la città di Macerata", ha dichiarato il rettore John McCourt, che ha presentato i contenuti dell’accordo insieme al presidente dell’Accademia Gianni Dessìe ai rispettivi direttori Domenico Panetta e Piergiorgio Capparucci. "Unire le competenze dell'Università e dell'Accademia ci permetterà di sviluppare progetti innovativi e di valorizzare ulteriormente il nostro territorio".
L'accordo prevede la cooperazione nella realizzazione di progetti concreti, come l'orientamento agli studi universitari, l'organizzazione di attività formative rivolte anche a studenti stranieri e la progettazione di eventi di ampio respiro che coinvolgano la cittadinanza. Altri aspetti centrali dell'accordo riguardano il riconoscimento reciproco dei crediti formativi acquisiti dagli studenti nei rispettivi percorsi di studio e la formazione dei docenti. Inoltre, l'intesa favorirà l'attivazione di un programma congiunto di visiting professor e la creazione di percorsi editoriali condivisi, con pubblicazioni realizzate in sinergia tra la casa editrice dell'Università e l'Accademia, che curerà la parte illustrativa.
“L’Accademia sta crescendo bene e vuole esserci. Trovare un’intesa con l’Università è un ulteriore segno positivo”, ha ribadito il presidente Dessì. “Questo accordo ci permette di dimostrare nel territorio che l’intero settore Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica) può dare il suo apporto, non solo nel trasmettere, ma nel produrre conoscenza” ha sottolineato il direttore dell’Accademia Capparucci, mentre il direttore generale di UniMc Panetta ha evidenziato come questa collaborazione permetta di valorizzare le rispettive eccellenze e di offrire opportunità di crescita e formazione sempre più ampie e diversificate.
Università e Accademia si impegnano, infatti, a mettere a disposizione le proprie competenze e risorse, collaborando nella produzione di contenuti grafici e multimediali, nella gestione e valorizzazione di spazi museali e infrastrutture culturali, nonché nella catalogazione e digitalizzazione di beni letterari, artistici e musicali. Un ruolo di rilievo sarà riservato anche all'allestimento di mostre, spettacoli, concerti ed eventi culturali, nell’ambito delle iniziative già programmate dalla città di Macerata, come la stagione lirica, sinfonica e teatrale, nonché alle iniziative promosse dai due enti, come il Festival delle Humanities.
Assai proficua "In acque libere", l’iniziativa di didattica orientativa inclusiva promossa dall’Ipseoa "Varnelli" di Cingoli in collaborazione con il Centro Nuoto Macerata. Il progetto ha coinvolto la classe 5BTs e quattro studenti con disabilità, l’obiettivo era ed è stato quello di promuovere l’inclusione attraverso lo sport. Pertanto sono state svolte 4 ore di formazione con Franco Pallocchini, tecnico del Centro Nuoto Macerata e consigliere FIN Marche e la classe, nel ruolo di tutor, ha approfondito il concetto di disabilità e il valore dello sport come strumento di inclusione e crescita personale.
Alla giornata conclusiva erano presenti Mauro Antonini, presidente del Centro Nuoto Macerata e della Federazione Italiana Nuoto Marche e le referenti del progetto, le docenti Silvia Casilio, Marta Gambella e Giulia Tartaglini. Durante l’incontro si sono analizzati punti di forza e criticità del progetto, dando spazio alle emozioni vissute dai partecipanti.
Lo studente Thomas Ruggieri ha detto: "Il progetto mi ha permesso di relazionarmi ancora di più con i ragazzi con disabilità. Ogni volta che partecipo a iniziative simili vedo il mondo in modo più bello, con i loro occhi e il loro stupore, anche per cose semplici come una nuotata." Il compagno Federico Petrini ha aggiunto: "Ho arricchito la mia scarsa conoscenza su questo mondo, sempre visto come lontano e complesso. Grazie a persone competenti ho vissuto l’esperienza con leggerezza e tranquillità".
Come riconoscimento per l’impegno e l’attenzione dimostrati, il Cn Macerata ha consegnato un attestato a tutti gli alunni. La dirigente scolastica, professoressa Annamaria Marcantonelli, ha espresso grande soddisfazione, sottolineando l’importanza di tali iniziative per il consolidamento dell’offerta formativa dell’istituto. Non solo, in virtù dell’indirizzo di Accoglienza turistica con curvatura sportiva dell’Alberghiero “Varnelli”, ha discusso con Antonini di possibili sviluppi futuri assieme.
I risultati del progetto saranno presentati il 4 aprile, durante un seminario della “Settimana dell’inclusione”, organizzato dalla professoressa Francesca Salis. Un appuntamento scaturito dalla convenzione scientifica tra l’Università di Macerata e l’Ipseoa “Varnelli” per riflettere sui traguardi raggiunti e sulle prospettive dell’inclusione scolastica. Gli studenti e le studentesse racconteranno la loro esperienza e le competenze acquisite.
Questi gli alunni protagonisti del progetto: Kaur Harshpreet (4CC), Valeria Tomassetti (5BC), Matteo Tomassetti (4BC), Mirco Gobbi (3AS), Giada Ripani (5BTs - tutor), Irene Mattioni (5BTs - tutor), Thomas Ruggieri (5BTs - tutor), Karol Julieth Montemarani (5BTs - tutor), Riccardo Vallesi (5BTs - tutor), Niko Ciccarelli (5BTs - tutor), Ruben Rosario Gennaro (5BTs - tutor), Samuel Ottobri (5BTs - tutor), Federico Petrini (5BTs - tutor), Riccardo Milletti (5BTs - tutor), Omrani Achraf (5BTs - tutor).
Questa mattina, l'Università di Camerino ha accolto gli studenti delle scuole superiori, offrendo loro l'opportunità di scoprire da vicino i corsi, la struttura dell'ateneo e le diverse possibilità di crescita accademica e professionale. Con oltre 1200 presenze previste tra oggi e domani, l’edizione 2025 di “Porte aperte” ha registrato un vero e proprio record di partecipazioni.
Graziano Leoni, rettore dell'Università di Camerino, ha commentato con entusiasmo l’iniziativa: “Porte aperte e braccia aperte. Siamo qui oggi pronti a incontrare tutti questi studenti. Per noi è chiaramente un record quello che abbiamo raggiunto in questa edizione del 2025. L'Università di Camerino si apre e si mostra. Gli studenti avranno la possibilità di visitare i dipartimenti e conoscere più approfonditamente i corsi di laurea. La nostra università è fortemente orientata alle scienze dure, con attività laboratoriali che sono il centro della nostra offerta scientifica”.
Isolina Marota, delegata all'orientamento, ha messo in risalto l’approccio umano e inclusivo dell'ateneo: “Gli studenti entreranno in un'università che li considera prima di tutto persone e non un numero – ha dichiarato – Troveranno un posto che li accoglie a braccia aperte. Le porte sono sempre spalancate per loro, sin dal momento in cui decidono di iscriversi. Qui è facile parlare con i professori e visitare i laboratori per scoprire le attività di ricerca. Unicam non è solo didattica, ma un luogo dove didattica e ricerca si intrecciano”.
Emanuele Tondi, prorettore dell’ateneo, ha sottolineato, invece, le opportunità internazionali offerte a chi studia a Camerino: “Unicam è un'università aperta al mondo e al contesto internazionale. I nostri studenti hanno numerose opportunità di mobilità all’estero, sia per frequentare corsi che per completare la tesi di laurea. Inoltre, partecipiamo a molti progetti internazionali che offrono la possibilità di ottenere un doppio titolo, creando così una grande opportunità per chi si iscrive a Unicam”.
Infine, Edoardo Pettinari, presidente del Consiglio degli studenti, ha raccontato come Unicam sia un ateneo “a misura di studente”: “Qui il rapporto tra studenti e docenti è molto stretto, come in una grande famiglia. Consiglio a chi vuole iscriversi di valutare tutte le opportunità che l’ateneo offre, perché sono moltissime”.
L'evento di oggi ha così permesso agli studenti delle scuole superiori di entrare in contatto diretto con il mondo accademico di Unicam, scoprendo un ateneo accogliente, inclusivo e pronto ad accompagnarli nel loro percorso di formazione e crescita professionale.
Settimana di visite formative in aula consiliare per gli studenti dell’Istituto Matteo Ricci di Macerata. In quattro distinte mattinate sono arrivati a Palazzo Leopardi circa 200 studenti di terza classe.
Questa mattina è stata la volta dei ragazzi iscritti all’indirizzo chimica, materiali e biotecnologie (settori ambientale e sanitario). Li avevano preceduti, nelle giornate del 10, 12 e 13 febbraio, gli studenti del liceo delle scienze umane, dell’economico sociale e del tecnico del turismo.
Nel corso della visita di giovedì, il consigliere regionale Romano Carancini ha portato i saluti dell’Assemblea legislativa e risposto alle domande dei ragazzi. Dai banchi dell’Ufficio di presidenza, della Giunta e dei consiglieri, gli studenti hanno ascoltato una breve lezione sul funzionamento del Consiglio regionale che ha permesso loro di conoscere meglio l’Assemblea legislativa e riflettere sull’importanza delle cittadinanza attiva. Prima di lasciare l’aula, a tutti gli studenti è stato donato il pieghevole contenente una copia della Carta costituzionale, lo Statuto della Regione e il glossario del Consiglio regionale.
Le visite formative sono organizzate nell’ambito del progetto “Conoscere il Consiglio” attraverso il quale si vuole stimolare i giovani alla partecipazione attiva e al senso civico.
In occasione di “M’illumino di meno”, la giornata nazionale dedicata al risparmio energetico e agli stili di vita sostenibili promossa da Caterpillar e Rai Radio2 che si celebra questa domenica, 16 febbraio, ma prosegue per tutta la settimana con diverse iniziative di informazione e sensibilizzazione, l’Università di Macerata, nell’ambito della Rus– Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, propone due giornate di approfondimento sul tema dello spreco energetico nel settore del fast fashion e sulle alternative virtuose che promuovono il riuso e la valorizzazione degli abiti. Tutti gli eventi sono a ingresso libero e aperti a tutti.
Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 19 febbraio alle 21, nella sala Sbriccoli della biblioteca del Casb, Palazzo del Mutilato, piazza Oberdan 4, con la proiezione di “Slay. La verità nascosta dietro la moda e la sua crudeltà verso gli animali”. Il documentario porta il pubblico dietro le quinte dell’industria della moda per indagare l’uso di pellicce, pelle e lana, il fenomeno del greenwashing e l’impatto della produzione tessile sulle persone, sul pianeta e sugli animali.
Giovedì 20 febbraio alle 16, nel Palazzo della Loggia del Grano in via Don Minzoni 22A, si terrà il talk “Vestire il cambiamento: la moda consapevole fa la differenza!”. L'incontro vedrà il contributo di esperti e professionisti del settore che porteranno la loro esperienza nel campo della moda sostenibile: Marta Giovannetti dell’Università di Macerata, Giulia Alberti di Sibillana, Marta Baldassarri di Ètico - Sartoria Marchigiana, Rachele Moscatelli di 94 Idee, Bottega Tessile ed Elena Scarinci di #CircularMonday.
A seguire, dalle 18 sotto il loggiato, si svolgerà uno Swap Party, un evento dedicato allo scambio di capi d’abbigliamento, accessori e piccoli oggetti (come libri e bigiotteria), purché in ottimo stato. Per partecipare, è sufficiente seguire le regole disponibili sul sito www.unimc.it.
Gli studenti delle classi quinte dell’Ite Gentili di Macerata hanno avuto l'opportunità di partecipare a un incontro molto significativo nell’ambito dell’Orientamento, organizzato con Confindustria. Il tema trattato è stato quello della transizione dall'Industria 4.0 a 5.0, un’evoluzione rapidissima che comporta sfide e opportunità, ma anche grandi responsabilità. Carlo Rotili, membro di Confindustria Giovani Macerata, ha invitato i ragazzi a riflettere sull'importanza di un confronto continuo, della formazione permanente e dell’esperienza pratica per portare avanti progetti di successo nel mondo del lavoro.
Un altro intervento di rilievo è stato quello di Giovanna Francucci, titolare della Francucci Srl e ex studentessa dell’Ite. La sua testimonianza ha messo in evidenza come la tradizione familiare dell’azienda, unita alla solida formazione scolastica, rappresenti una base fondamentale per il successo di un'impresa.
Importante anche l’intervento del regista e attore Francesco Facciolli, che ha sottolineato la centralità dell’uomo nei processi tecnologici, l'importanza dell'intelligenza umana e della passione nel lavoro quotidiano, motivando gli studenti a coltivare sempre nuove capacità.
Le professoresse Eleonora Giannangeli e Silvia Pasquali, referenti dell’Orientamento, hanno ribadito quanto siano cruciali queste attività, che forniscono agli studenti prospettive concrete e indirizzi utili per orientarsi in un mondo del lavoro sempre più complesso. La dirigente scolastica Alessandra Gattari ha confermato l'importanza di fornire agli studenti un quadro completo delle opportunità future, sottolineando la responsabilità della scuola nel preparare i ragazzi a un futuro ricco di possibilità.
In un altro ambito dell'Orientamento, le classi prime dell’Ite Gentili hanno partecipato a un’attività speciale: l’osservazione del Sole con strumentazioni apposite, guidati dall’esperto di fotografia e astronomia Cristian Fattinnanzi. Durante l'incontro, gli studenti hanno esplorato i principi di ottica e fotografia applicati all'astronomia, grazie al progetto finanziato con i fondi del Pnrr. Questo percorso, iniziato dalla professoressa Rosella Ancillai, proseguirà con una visita al centro astronomico Crab Nebula di Serrapetrona, dove gli studenti avranno l'opportunità di osservare altri corpi celesti.
La dirigente Alessandra Gattari ha sottolineato l'importanza della continuità nel percorso di “astrofilia”, evidenziando la collaborazione della scuola con enti scientifici e culturali che arricchiscono le competenze professionali degli studenti e li preparano a diventare cittadini consapevoli e competenti.
Il progetto di Gianluca Sampaolo è stato selezionato con un punteggio altissimo tra oltre diecimila domande per un finanziamento da 430 mila euro.
Un risultato straordinario per l’Università di Macerata: Gianluca Sampaolo, assegnista di ricerca in Economia applicata, è stato premiato con una delle prestigiose Marie Curie Global Fellowships, uno dei programmi di ricerca più competitivi al mondo, finanziato dalla Commissione Europea. Ogni anno, il programma – dedicato alla memoria della leggendaria scienziata e due volte premio Nobel Marie Sklodowska Curie – seleziona i progetti di ricerca più promettenti a livello globale. Nel bando 2024, su oltre diecimila domande provenienti da tutto il mondo, solo 1.700 progetti sono stati premiati. Tra questi, spicca il lavoro innovativo di Gianluca Sampaolo.
Il progetto di Sampaolo, con un punteggio eccezionale di 98,80/100 da parte degli esperti della Commissione Europea, è stato interamente finanziato per 430 mila euro. Intitolato Realise ("Produce actionable policy insights that enable a sound balance between security and openness of the Eu research and innovation ecosystems"), il progetto affronta una delle sfide più urgenti per l’Europa contemporanea: come bilanciare sicurezza e apertura nei suoi ecosistemi di ricerca e innovazione. In un contesto geopolitico sempre più teso, con un focus particolare sull’industria dei semiconduttori, il progetto mira a sviluppare soluzioni pratiche e strumenti avanzati di governance per gestire questo delicato equilibrio.
“È una opportunità prestigiosissima di formazione e ricerca al servizio del progresso scientifico”, è il commento a caldo di Sampaolo. “Un motivo di orgoglio per l’Ateneo, oltre che una soddisfazione personale incredibile”.
"Questa borsa di ricerca rappresenta una straordinaria opportunità per il nostro Ateneo", sottolinea il rettore John McCourt. "Il finanziamento Marie Curie colloca l’Università di Macerata ancora una volta in un panorama internazionale di ricerca di altissimo livello, offrendo nuove possibilità di collaborazione con istituzioni prestigiose come l’Università di Berkeley. Si tratta di un risultato eccezionale che rafforza ulteriormente il nostro impegno nell'innovazione e nella ricerca. Complimenti sentiti a Gianluca e un ringraziamento speciale al team dell’Ufficio Ricerca Internazionale, il cui supporto ha contribuito a creare consapevolezza all’interno dell’Ateneo sull'importanza di partecipare a bandi europei di questa portata”.
Jessica Piccinini, delegata per la progettazione europea, Erua e Open Science, evidenzia il ruolo cruciale del team Unimc: "L'esperienza e le competenze della nostra squadra sono state fondamentali per la creazione di una candidatura vincente, nonostante la complessità di un bando tra i più difficili in ambito di ricerca europea”.
Gianluca Sampaolo condurrà il suo progetto sotto la supervisione di Francesca Spigarelli, docente di economia applicata all’Università di Macerata. La ricerca inizierà con un soggiorno di due anni alla University of California, Berkeley, dove lavorerà con Vinod Aggarwal, uno dei massimi esperti mondiali di relazioni internazionali e politiche tecnologiche. Successivamente, il progetto prevede un periodo di collaborazione in Olanda con la Vrije Universiteit di Amsterdam, per poi proseguire con il ritorno all’Università di Macerata per un anno di ricerca. Infine, il progetto si concluderà con un placement internazionale presso Inside, un’associazione industriale leader nel settore dei sistemi digitali intelligenti nei Paesi Bassi.
"Il programma Marie Curie è fondamentale per la ricerca di base," sottolinea Piccinini.
"Questi finanziamenti dimostrano l'impegno dell'Europa nel sostenere la conoscenza scientifica in tutti i settori, dalle scienze esatte a quelle umanistiche e sociali, che rivestono un ruolo cruciale nel comprendere le dinamiche geopolitiche che l'Europa si trova a fronteggiare".
Sono stati completati i lavori di adeguamento sismico e riqualificazione della palestra del plesso scolastico di Chiesanuova, situata in via Don Luigi Sturzo, nell’ambito del progetto finanziato Pnrr, con il sostegno dell’Unione Europea NextGenerationEU. Il taglio del nastro sarà domenica alle ore 10,30 insieme alle società sportive.
Un intervento per l’importo di 825 mila euro con il quale è stato possibile garantire la sicurezza strutturale dell’edificio, migliorare le prestazioni energetiche e ottimizzare il comfort ambientale. Tra le opere realizzate: l’adeguamento sismico con l’installazione di controventi di falda e verticali in acciaio; il miglioramento strutturale con interventi di ritegni sismici, connessioni tra elementi portanti e rinforzo dei pilastri mediante sistemi innovativi in PBO; l’efficientamento energetico, con isolamento termico della copertura, sostituzione e potenziamento dell’impianto fotovoltaico, installazione di una pompa di calore per la climatizzazione e di un impianto di ventilazione meccanica controllata; interventi sulle finiture, tra cui il risanamento con intonaco deumidificante nelle aree di servizio e il miglioramento dell’isolamento termico negli spogliatoi.
«Un’opera di miglioramento – ha spiegato il sindaco Franco Capponi - che rappresenta un investimento concreto nella sicurezza e nella qualità delle infrastrutture scolastiche, permettendo agli studenti e alle associazioni sportive del territorio di usufruire di uno spazio moderno, sicuro ed efficiente dal punto di vista energetico».
I lavori sono stati seguiti dall’architetto Lauretta Massei, il progetto è stato redatto dagli ingegneri Roberto Bertuccioli (che è stato anche direttore dei lavori), l’ingegner Marino Cossi, l’ingegner Cristina Deleanu; coordinatore sicurezza: l’ingener Marco Palmili. A occuparsi dei lavori l’impresa Tekno Consulting Srl
La Scuola di specializzazione in diritto sindacale, del lavoro e della previdenza dell’Università di Macerata, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, Inps, promuove un ciclo di incontri rivolti a studenti e cittadini con l’obiettivo di approfondire le opportunità e le novità offerte dalla legislazione previdenziale. Gli incontri saranno ospitati dalla Biblioteca Mozzi Borgetti, in piazza Vittorio Veneto 2, e offriranno un’occasione di confronto diretto con esperti del settore. L’accesso agli incontri è libero fino a esaurimento posti, senza necessità di prenotazione. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.unimc.it o scrivere a angela.compagnucci@unimc.it
Il primo appuntamento è previsto per martedì 18 febbraio, dalle 14 alle 16, e sarà dedicato al tema del riscatto della laurea ai fini pensionistici, illustrandone utilità, tempi e procedure, oltre alle modalità di accesso ai servizi Inps tramite Spid. L’incontro si rivolge principalmente agli studenti universitari e vedrà la partecipazione del direttore della Scuola di specializzazione Guido Canavesi, del direttore della sede provinciale Inps di Macerata Marco Mancini, del responsabile Urp dell’Inps di Macerata Ubaldo Camilletti e della responsabile del conto assicurativo individuale e dei fondi alternativi all’Ago Giusy Lapertosa.
Il secondo incontro, in programma per martedì 18 marzo dalle 14 alle 16, sarà rivolto ai dottorandi di ricerca e agli assegnisti di ricerca, approfondendo le tutele previdenziali a loro riservate e le modalità di accesso ai servizi. Interverranno nuovamente Canavesi e Mancini, affiancati da Ubaldo Camilletti, Milena Gatti, responsabile assicurato pensionato Inps di Macerata, e Gianfranco Tamagnini Pisani, funzionario Inps di Macerata.
L’ultimo incontro si terrà martedì 8 aprile, dalle 15 alle 17, e sarà dedicato alle più recenti novità in materia di pensioni e tutele previdenziali, rivolgendosi a tutti i cittadini interessati. A discuterne saranno Canavesi, Mancini, Francesca Castellani, responsabile dell’Agenzia Prestazioni Individuali, e Giacomo Fiorani, funzionario Inps di Macerata.
“La collaborazione tra l’Università di Macerata e l’Inps rappresenta un’opportunità importante per diffondere una maggiore consapevolezza sui temi della previdenza e dell’assistenza sociale, che riguardano tutti i cittadini, dagli studenti agli studiosi, fino ai lavoratori e ai pensionati”, sottolinea il professor Guido Canavesi. “Questi incontri offriranno un’occasione concreta per approfondire argomenti complessi con l’aiuto di esperti, fornendo strumenti utili per orientarsi tra le possibilità offerte dal sistema previdenziale”.
L’iniziativa nasce nel solco del protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso anno tra l’Università di Macerata e l’Inps regionale, volto a promuovere la cultura previdenziale e assistenziale.
Per il ciclo di incontri dedicato al tema "Meditazione e presenza mentale. Come affrontare le situazioni quotidiane con maggiore armonia interiore" organizzato dal dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata Arianna Fermani, docente di storia della filosofia antica, terrà una conferenza sul tema "Meditazione e cura di sé". L’appuntamento è per venerdì 14 febbraio alle ore 18 nell’aula "Omero Proietti" in via Garibaldi 20, terzo piano. La partecipazione agli incontri è libera e non richiede prenotazione.
Arianna Fermani, molto nota e stimata per i suoi studi sul pensiero di Aristotele e sulla saggezza dell’umanesimo classico, proporrà una riflessione per mostrare come l’antica sapienza dei Greci sia tuttora valida per ispirare uno stile di vita quotidiana che sia più consapevole e armonico. In particolare, si approfondirà che cosa significhi concretamente prendersi cura di sé stessi, prendendo distanza sia dall'adattamento a un modello di vita spersonalizzante, sia alla trappola dell'egocentrismo.
(Nella foto: il primo incontro con Duccio Demetrio)
“Fuori Unilink dalle Marche”, “No alla privatizzazione dell'università” e “Atenei privati, fondi stanziati”. Sono solo alcune delle scritte che campeggiavano su striscioni e cartelli esposti dagli studenti di diverse associazioni universitarie – Udu Gulliver, Adi e Rete degli Studenti – durante il sit-in organizzato questa mattina davanti a Palazzo Leopardi, sede del Consiglio regionale delle Marche.
Alla manifestazione hanno preso parte anche la Cgil Marche, alcuni consiglieri regionali del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, oltre all'Istituto Gramsci Marche. L'iniziativa è nata per contestare il parere favorevole espresso dalla Regione Marche riguardo l'avvio del processo di autorizzazione per l'istituzione di corsi di Medicina e Odontoiatria promossi dalla Link Campus University in tre città marchigiane: Fano, Ascoli Piceno e Macerata.
La protesta degli studenti si è fatta sentire con forza, come spiegato da Sabrina Brizzola, rappresentante di Udu Gulliver: “Il diritto allo studio e la formazione devono essere garantiti da un'università pubblica e libera. Le università private, essendo a scopo di lucro, non hanno come obiettivo la crescita formativa dei giovani, ma piuttosto la massimizzazione dei profitti, spesso a scapito della qualità della didattica”. Brizzola ha poi puntato il dito contro le rette elevate che caratterizzano gli atenei privati, citando costi che possono arrivare fino a 20mila euro l'anno. “Rette così alte non garantiscono pari opportunità ai giovani. La nostra opposizione non è ideologica, ma basata su esperienze pregresse che dimostrano come l'offerta formativa di atenei privati sia spesso scadente”.
Come detto, anche la Cgil Marche si è unita alla protesta, ribadendo la necessità di un sistema educativo pubblico. “L'istruzione deve essere garantita per tutti e a tutti i livelli, come sancito dalla Costituzione”, ha dichiarato Eleonora Fontana, segretaria regionale Cgil. La sindacalista ha evidenziato come, dalla scorsa estate, i fondi di finanziamento ordinario destinati agli atenei pubblici siano stati significativamente ridotti, mettendo a rischio la qualità della didattica e le borse di studio. Fontana ha poi criticato il percorso scelto dalla Regione per portare avanti il progetto: “L'ingresso di un'università privata nelle Marche sottostà a logiche di mercato che sono inaccettabili per un sistema educativo. Inoltre, non risolve il problema della carenza di medici, perché non esistono garanzie che i laureati in un ateneo privato restino poi a lavorare nella nostra regione”.
Mentre le proteste continuano, il tema rimane centrale nell'agenda politica regionale, con la richiesta da parte degli studenti e delle organizzazioni coinvolte di un ripensamento del progetto e di un maggiore investimento nelle università pubbliche.
Cosa succede quando l'idea dell'Erasmus, che tradizionalmente porta gli studenti a spostarsi all'estero, si trasferisce all'interno dei confini italiani? Nasce l'Erasmus Italiano, un'opportunità che sta già facendo parlare di sé, e che ha visto le prime studentesse dell'Università di Macerata partire per una nuova avventura accademica. Francesca, Linh An ed Eleonora sono le pioniere di questo programma, un'iniziativa promossa dal Ministero dell'Università e della Ricerca che vuole avvicinare gli studenti italiani alle diverse realtà universitarie del Paese.
Linh e Eleonora, entrambe iscritte a Scienze della comunicazione, sperimenteranno per la prima volta la vita universitaria in un altro ateneo, mentre Francesca, che frequenta la magistrale in Scienze filosofiche, sfrutterà questa opportunità per arricchire la sua ricerca bibliografica in vista della tesi. La loro meta? L'Università degli Studi di Perugia, una delle otto università coinvolte in questo programma.
Venerdì scorso, le tre studentesse hanno avuto l'opportunità di incontrare il rettore John McCourt, che non ha mancato di congratularsi per il loro spirito di iniziativa. "Si tratta di una straordinaria opportunità per ampliare i propri orizzonti accademici e culturali," ha commentato il Rettore.
Questa esperienza non riguarda solo le ragazze di Macerata: nove studenti dell'ateneo si sono candidati a questa iniziativa, e altri studenti arriveranno da altre università italiane. Un'occasione per arricchire il proprio percorso accademico, ma anche per confrontarsi con nuove visioni, metodologie didattiche e, perché no, nuovi amici.
I nidi d’infanzia del Comune di Civitanova Marche, gestiti dall’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona - ASP “Paolo Ricci”, aprono le porte alle famiglie e le aspettano per conoscere gli spazi dei nidi.
Sabato 22 febbraio dalle ore 15:30 alle ore 18:30 sarà possibile visitare i nidi comunali e chiedere informazioni sull’organizzazione e sulla linea educativa così da poter fare una scelta pedagogica consapevole. Tutti i bambini presenti saranno liberi di giocare e familiarizzare con l’ambiente.
I nidi aperti sono i seguenti: Il Pesciolino d’oro – via Vecellio, Civitanova Marche; Il Cavalluccio marino – sede temporanea; via Nelson Mandela (vicino alla Farmacia Comunale n.3), Civitanova Marche; La Lumachina – via Quasimodo, Civitanova Marche; Il Grillo parlante – sede temporanea, via Saragat (piano terra, scuola Don Bosco), Civitanova Marche.
Il personale educativo accoglierà le famiglie e sarà a disposizione per visitare gli ambienti, mostrare i materiali e il progetto pedagogico. I genitori potranno trovare risposta ad una serie di domande: “Come sono strutturati i servizi? Qual è la soluzione più adatta, tra le diverse offerte di servizio proposte, che mi permette di conciliare i tempi di vita e di lavoro? Quali scelte pedagogiche guidano il lavoro delle educatrici? Quali sono gli obiettivi educativi?”.
La visita è un’occasione utile per maturare liberamente la scelta del servizio più consona alle proprie esigenze e non comporta alcun impegno.
«I nidi comunali – spiega la coordinatrice pedagogica, Gioia Di Chiara - accolgono bambini dai 3 ai 30 mesi e, offrendo opportunità e stimoli specifici, rappresentano un luogo privilegiato per lo sviluppo delle potenzialità cognitive, affettive e sociali. Il nido, operando in continuità e collaborazione con la famiglia, si propone di favorire un’armonica crescita psico-fisica del bambino e di promuoverne il benessere.»
Per una migliore organizzazione dell’iniziativa si consiglia di prenotarsi cliccando il seguente link: https://forms.office.com/e/L0Dsrw0xVv
Le domande per l’iscrizione ai nidi per l’anno 2024/2025 potranno essere presentate entro il 31 maggio 2025 indirizzandole all’ASP Paolo Ricci (modulistica e informazioni sul sito www.paoloricci.org – sezione Nidi di Infanzia)
Nell’ambito degli incontri promossi per il percorso formativo “Le competenze trasversali nella Scienza”, l’Università di Camerino ospita giovedì 13 febbraio la giornalista Donata Columbro.
Giornalista, divulgatrice, scrittrice e femminista dei dati, è stata definita “data humanizer” per il suo modo accessibile e inclusivo di divulgare la cultura dei dati. Collabora con diverse testate tra cui SkyTg24, Internazionale e La Stampa, per cui ha curato la rubrica Data Storie.
Ad Unicam terrà un intervento dal titolo “L’etica dei dati”. L’incontro si terrà presso la Sala Convegni della Scuola di Studi Superiori “C. Urbani” con inizio alle ore 17. L’evento è aperto a tutte e tutti, è rivolto alla comunità universitaria, alla cittadinanza e a quanti interessati.
La Scuola di Studi Superiori "Giacomo Leopardi" dell'Università di Macerata ha pubblicato un bando per residenze d'artista (Artist in Residence e Writer in Residence) rivolto ad artisti e collettivi operanti nel campo dell'arte contemporanea.
Le residenze, della durata di un mese, si svolgeranno a Macerata nelle strutture messe a disposizione dalla Scuola, nel periodo compreso tra marzo 2025 e maggio 2026. L'iniziativa mira a offrire un ambiente unico per la ricerca e la produzione artistica con particolare attenzione alla comunità studentesca e aperto a tutta la cittadinanza interessata a partecipare attivamente.
I progetti dovranno esplorare temi quali la pace, la giustizia in tutte le sue sfaccettature, la memoria, la migrazione, le dinamiche tra identità e differenze, le pratiche di riparazione e rigenerazione e la cura del mondo. Il progetto è finanziato con i fondi stanziati in favore delle Scuole Superiori Universitarie all’interno del network “Educating Future Citizens”.
Le scadenze per la presentazione dei progetti sono fissate al 17 febbraio, 7 aprile e 6 ottobre 2025. Per ulteriori dettagli e per scaricare il bando completo si invita a visitare il sito ufficiale della Scuola: www.scuolastudisuperiori.unimc.it
In occasione del Giorno del Ricordo 2025, il Centro interdipartimentale di Ricerca sull’Adriatico e il Mediterraneo (CiRAM) dell'Università di Macerata e l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Macerata, in collaborazione con il comune di Macerata, organizzano un incontro di approfondimento dal titolo "Trieste e il confine orientale italiano a 50 anni dal Trattato di Osimo". L'appuntamento, aperto al pubblico, si terrà giovedì 13 febbraio alle ore 17 nell’Aula 2 della Loggia del grano, in via Don Minzoni 22A.
Il Trattato di Osimo, sottoscritto nel 1975, sancì definitivamente la configurazione del confine orientale italiano risolvendo un problema lasciato aperto dal Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, con il mai costituito Territorio Libero di Trieste, poi parzialmente definito dal Memorandum di Londra del 1954, che sancì la partizione di quel territorio tra Italia e Jugoslavia.
A cinquant'anni di distanza, il panorama geopolitico lungo quel confine è profondamente mutato, con la dissoluzione della Jugoslavia, la ridefinizione degli assetti balcanici e l'ingresso di Slovenia e Croazia nell'Unione Europea. L'incontro proporrà un'analisi storica, giuridica e letteraria per comprendere le trasformazioni vissute dalle comunità lungo il confine orientale italiano e il loro significato per il contesto geopolitico contemporaneo.
Dopo i saluti istituzionali del rettore John McCourt, interverranno Edoardo Bressan, già docente di storia contemporanea di Unimc, che ripercorrerà il periodo che va dalla Liberazione al ritorno di Trieste all'Italia; Andrea Caligiuri, docente di diritto internazionale, che analizzerà il Trattato di Osimo e le sue implicazioni nei rapporti tra l'Italia e gli Stati successori della Jugoslavia; Giovanni Di Cosimo, docente di diritto costituzionale, che approfondirà il tema dell'autonomia speciale del Friuli-Venezia Giulia; e Giulia Natka Badurina, docente di slavistica dell'Università di Udine, che esaminerà la memoria letteraria della Risiera di San Sabba. A coordinare il dibattito sarà Laura Salvadego, docente di diritto internazionale di Unimc.
L'incontro offrirà un'occasione di riflessione su un tema complesso, tentando di restituire una visione ampia delle vicende che hanno segnato l’evoluzione del confine orientale italiano nel secondo dopoguerra, col fine di contribuire a mantenere viva la memoria su eventi anche tragici che hanno inciso sulla vita delle comunità locali interessate e sull’identità nazionale in Italia e in ex Jugoslavia.