“Oggi possiamo dare una buona notizia: nelle Marche ci sono i primi due guariti”. Lo ha annunciato il presidente Luca Ceriscioli, dopo aver ricevuto dal Gores la comunicazione ufficiale.
La prima persona guarita è un anziano di Pesaro, di 88 anni, uno dei primi casi delle Marche, risultato positivo il 29 febbraio, ricoverato in rianimazione, poi trasferito in un reparto dedicato ai malati Covid e infine dimesso.
La seconda persona guarita è una signora, anche lei di Pesaro, di 55 anni, anch’essa risultata positiva il 29 febbraio e da quella data in isolamento domiciliare.
Le indicazioni nazionali del Ministero della Salute e del Consiglio Superiore di Sanità stabiliscono che una persona è dichiarata guarita dopo la scomparsa dei sintomi e avendo eseguito due tamponi risultati negativi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro.
Nelle Marche, fino a ieri, i dimessi erano 45.
Enrico Brizioli, amministratore delegato di KOS Care e della Casa di Cura Villa dei Pini, ripercorre l’evoluzione della attività della Casa di Cura Villa dei Pini in questi giorni.
“Nel momento in cui abbiamo deciso di mettere a disposizione la Clinica prima per accogliere i pazienti non contagiati che dovevano essere trasferiti dagli ospedali e poi per ricevere anche pazienti contagiati dal COVID-19, eravamo perfettamente consapevoli di dover affrontare questa emergenza con le stesse variabili che devono affrontare gli ospedali pubblici.
Rispetto alle previsioni inziali le esigenze degli ospedali regionali ci hanno portato ad accogliere non più 8 ma 12 pazienti già classificati COVID-19 e poi a dover rilevare che anche diversi di quelli trasferiti dagli ospedali come non infetti si sono invece rivelati contagiati.
Questi sono fenomeni che oggi avvengono correntemente nelle strutture sanitarie e cui dobbiamo essere preparati nella consapevolezza di dover far fronte ad una epidemia che si sta diffondendo ovunque e che dobbiamo affrontare con fermezza e professionalità.
Si tratta quindi, nella eccezionalità del momento, di una situazione di sostanziale “normalità”.
Di conseguenza abbiamo ampliato l’area destinata al contagio, che è comunque presidiata in sicurezza da personale fortemente motivato che voglio ringraziare per l’impegno che sta profondendo in questa situazione e cui assicuriamo di poter lavorare nel pieno rispetto delle procedure di tutela individuale.
Nel contempo la Casa di Cura sta proseguendo anche la sua attività ordinaria, clinica e diagnostica, per assicurare tutte quelle prestazioni indifferibili necessarie a mantenere la funzionalità del servizio sanitario in un momento in cui molti ospedali hanno difficoltà a garantire la normale operatività”.
Protocollo di sicurezza, stamane, presso la Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche. La procedura è stata attivata a seguito del ricovero di alcuni pazienti, trasferiti dall’Ospedale civile di Civitanova per consentire a quest’ultimo la conversione in Covid-Hospital.
A seguito di informazioni circolate per vie informali, infatti, questi pazienti (non Covid) precedentemente al ricovero presso la Clinica di Viale dei Pini potevano aver avuto contatti potenzialmente contagiosi.
In via prudenziale, dunque, sono scattati tutti i controlli del caso con tamponi per accertare l’eventuale positività al Coronavirus di questi pazienti.
Isolato, come da protocollo, il reparto di Villa dei Pini dove i pazienti erano stati da poco ricoverati.
Ricordiamo che la Clinica, in questo periodo segnato dall’epidemia da Covid19, si è attivata con la massima attenzione per la salute di tutti, pazienti e personale, con personale formato e predisponendo tutte le misure e i dispositivi di protezione individuale necessari per la tutela del personale.
Si avviano oggi d’urgenza i lavori dell’Ospedale dei Sibillini. Sono terminate, infatti, regolarmente, tutte le procedure di appalto. Il 17 marzo c’è stata l’aggiudicazione per l’affidamento dei lavori di ricostruzione del Nuovo Ospedale nel Comune di Amandola alla ditta Torelli & Dottori Spa di Cupramontana.
“Questo passo avanti per il nuovo nosocomio ha un valore ancora più importante per le nostre comunità in un momento di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo. E’ fondamentale l’avvio delle attività di cantierizzazione e della progettazione delle migliorie offerte, in fase di gara, dalla ditta marchigiana che ha vinto l’appalto e che realizzerà questa opera in soli 19 mesi invece dei 24 previsti dal progetto - commenta il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli –. Abbiamo bisogno di presidi che possano rispondere alle esigenze delle nostre Comunità provate dalla duplice emergenza del virus e delle difficoltà della ricostruzione. Il nuovo ospedale rappresenta uno dei punti di riferimento per la salute nelle aree interne e nelle zone terremotate. Sarà un’opera in acciaio, un’opera sicura e moderna”.
"Siamo veramente molto felici, oggi è un grande giorno per tutto il territorio montano, finalmente si completa un sogno da anni rincorso e si rispettano soprattutto le promesse fatte ai cittadini in un momento ancora più difficile e preoccupante dove avere un'assistenza sanitaria completa ed efficiente è di assoluta importanza - commenta il Sindaco di Amandola Marinangeli - Siamo riusciti a completare l'iter burocratico-progettuale in tempi incredibilmente veloci e finalmente oggi sono stati aggiudicati i lavori della più grande opera pubblica della Ricostruzione post-sisma che riconsegna al Territorio dei Sibillini un presidio Ospedaliero di grande importanza. "
Il costo complessivo previsto per la struttura è di 18,8 milioni di euro: 13,8 milioni saranno finanziati grazie alle risorse della Ricostruzione Sisma che la Regione Marche ha deciso di destinare alle opere sanitarie e gli altri 5 milioni sono una donazione della Compagnia petrolifera Rosneft.
In merito al progetto il Gruppo Kos Santo Stefano ha presentato una proposta di sponsorizzazione che ha permesso di accelerare di molto i tempi relativi all'incarico di progettazione e di andare subito a bando, appena terminata la progettazione esecutiva, risparmiando molti mesi.
La nuova struttura di Amandola sarà un ospedale innovativo a misura d’uomo e di territorio con una struttura leggera di circa 9.000 metri quadrati, piani «scalettati» che si adattano all’andamento del terreno, massima altezza di 2 piani, sezione ispirata all’abitato storico.
Sono 80 i posti letto previsti (7 tecnici) di cui 40 per la RSA. Ci saranno il blocco operatorio con due sale, il punto di primo intervento, Potes, l’area diagnostica e di terapia (Tac, radiologia , risonanza magnetica e ambulatori prelievi).
L’area degenza avrà 23 posti letto per acuti e 10 posti letto per post acuti, un’area diurna e ambulatoriale (ambulatori chirurgici, medici, diagnostici, dialisi e riabilitazione) i servizi territoriali, l’area dei servizi sanitari e non (farmacia e cup), con un ampio parcheggio.
Il nuovo edificio sarà spostato in pianura nella nuova Area di Pian di Contro in modo da essere più sicuro grazie alla scelta del terreno e lungo una strada più facilmente raggiungibile da parte di tutti i Residenti dell'area Montana dei Sibillini. Inoltre in questo modo i lavori avranno minori interferenze con la vita cittadina.
Il Consiglio di Amministrazione del Banco Marchigiano ha deliberato un intervento di 30 mila euro da destinare alla sanità pubblica marchigiana per far fronte all’emergenza Covid-19. A questo intervento si è affiancata anche una donazione personale degli stessi componenti del CDA e dei Sindaci della Banca attraverso la rinuncia di un loro “gettone di presenza”.
“Mai come in questo momento – dice il Presidente, Sandro Palombini – la nostra sanità ha necessità di un supporto anche esterno per far fronte a una emergenza che non si era mai verificata prima con queste proporzioni e con questo impatto sull’intero sistema sanitario nazionale e regionale. E’ pertanto nostra intenzione, come Banco Marchigiano, contribuire direttamente a supportare la sanità marchigiana e quindi le nostre popolazioni”.
Nello specifico l’importo verrà distribuito tra la Fondazione Ospedali Riuniti Torrette di Ancona e l’Ospedale civile di Civitanova Marche.
“Siamo accanto a tutti coloro, medici, infermieri, operatori della sanità, che stanno lottando in prima linea per questa emergenza – dice il Direttore Generale Marco Moreschi – e a tutti coloro che stanno soffrendo per questo virus o che hanno perso i loro cari”.
La ViaSoccer LLC ha organizzato una donazione che consiste in 85.000 mascherine (sia di tipo chirurgico, medico che regolare) provenienti dai comuni e settori privati cinesi per sostenere la provincia di Macerata nella lotta contro il COVID-19. In seguito a numerosi tentativi, è stata trovata una soluzione per spedire i prodotti in tre partite:
1. Al comune di Macerata, al reparto di oncologia dell’ospedale di Macerata, l’ospedale di Civitanova, l’ospedale di Camerino e l’Ufficio Scolastico Provveditorato della provincia di Macerata 2. Al comune di Recanati 3. All’Ordine deg li Architetti di Macerata
Tra i donatori ci sono il comune di Taicang (unita da un patto di amicizia con la città di Macerata) il distretto Xiangcheng di Suzhou (unita da un patto di amicizia con la città di Recanati), l’Ordine degli Architetti di Taicang (legato da un accordo con l’ordine degli architetti di Macerata), alcuni imprenditori di Taicang, gli insegnanti di educazione fisica che hanno appreso tecniche di allenamento di calcio dagli allenatori italiani mandati dalla ViaSoccer e persone che hanno partecipato ai nostri scambi culturali tra le Marche e la provincia di Suzhou, “Apprezziamo l’azione rapida e l’amore da parte della gente di Taicang e di Xiangcheng, soprattutto da quelli che hanno visitato la provincia e si sono innamorati della regione. In Cina più di 100 persone hanno collaborato con noi per raccogliere queste donazioni. La loro gentile donazione mostra come i semi dell’amicizia piantati attraverso gli scambi culturali stiano germogliando in buone azioni” ha detto Sue Su, Presidentessa di ViaSoccer.
Dietro l’urgente richiesta da parte degli ospedali nella provincia di Macerata, ViaSoccer ha agito per beneficienza e con tempi e risorse limitati. Queste spedizioni sono i primi tentativi per aprire un canale per future donazioni o importazioni necessarie. “Siamo felici di condividere le informazioni relative ai fornitori di risorse mediche soltanto con le amministrazioni pubbliche e gli ospedali che abbiano necessità. La ViaSoccer desidera aiutare le città e le persone per scopi puramente umanitari” ha detto Dario Marcolini, Vicepresidente di ViaSoccer, “anche perché attualmente c’è molta difficoltà nel riuscire a far arrivare fisicamente in Italia qualsiasi tipo di materiale, a causa dello stop di tutti i voli diretti giornalieri e delle restrizioni alle dogane, il che ci obbliga a focalizzarci agli enti che hanno un reale bisogno”.
“In questo momento di difficoltà per tutti vorremmo porre l’attenzione sulla nostra figura che nonostante il duro lavoro che si trova a svolgere ogni giorno negli ospedali, case di riposo o altre strutture spesso non si sente valorizzata quanto dovrebbe. Questa non vuol essere una critica ma un invito ad informarsi sul ruolo e sul contributo non meno importante che essa da al malato”. È l’appello dei rappresentanti aziendali del sindacato Oss “SHC Human caring” dell’Area Vasta 3 Macerata.
“In questo momento di emergenza credo sia giusto far sentire la gratitudine e la stima verso chi ogni giorno affronta questa situazione e non dimenticare che dietro ogni operatore c’è una persona,un essere umano, una famiglia”, affermano i rappresentanti del sindacato Mario Lippolis e Mauro Menichelli.
“Per svolgere al meglio il proprio lavoro ogni figura deve essere fornita di tutti i dispositivi di protezione indispensabili per salvaguardare la propria salute e quella di chi ha di fronte e di essere informato. Crediamo che questo sia uno degli obblighi principali che il datore di lavoro deve adempiere per far si che il lavoratore si senta maggiormente preso in considerazione e tutelato. Negli ultimi dati diverse tra le persone contagiate nelle Marche sono operatori sanitari e questo deve farci riflettere. Ora come ora non possiamo permetterci che questo accada per di più non dovuta ad una sopravvalutazione dell’operatore ma ad una mancanza vera e propria dei presidi giusti. Si invita quindi ad una maggiore attuazione del senso di responsabilità che deve avvenire però da entrambe le parti. In ultimo ci sentiamo di incoraggiare la nostra figura e di ringraziare tutti gli operatori sanitari per il lavoro e il sacrificio che stanno facendo in questo periodo, augurandoci di vedere il prima possibile dei miglioramenti”, concludono.
L'emergenza Covid-19, con tutti i cambiamenti imposti sulle abitudini di ognuno di noi, non incide sulle nascite e l'inizio di settimana che si è vissuto all’Ospedale Civile di Macerata ne è la più felice delle dimostrazioni: "Tra lunedì e mercoledì abbiamo assistito a 16 parti di cui 2 gemellari per un totale di 18 neonati -ad annunciarlo è il dottor Roberto Castellini, direttore del reparto di Pediatria e Neonatologia-. 2 gemelli sono nati prematuramente, ma godono di buona salute e sono seguiti dal personale del reparto di Patologia Neonatale"
La paura che sta un po’ attanagliando la gente in questo periodo non sembra comunque far scemare la gioia che da sempre accompagna le nuove nascite come ci ha spiegato il dottor Castellini che, insieme alla sua equipe, in questi giorni ha potuto assistere a tanti raggi di sole che hanno reso meno grigio un momento realmente difficile soprattutto per quel personale sanitario impegnato ad affrontare questa emergenza in prima linea: " Assistere a tante nascite in un periodo così duro è sicuramente un dato positivo e che da speranza - spiega il dott. Castellini - fortunatamente di nuovi nati c'è ne sono e sono sempre tanti; per me e la mia squadra c'è un gran lavoro da fare ma la soddisfazione è tanta ,anche cosiderando che tutto ciò sta accadendo a Macerata e questo senza dubbio è un valore aggiunto"-
"La Pediatria può contare su una equipe medica e infermieristica formata da componenti molto validi che forse a volte non vengono apprezzati abbastanza – conclude Castellini - sicuramente in questo momento il loro impegno è minore rispetto a quello di altri che lavorano nelle terapie intensive degli ospedali dove in quei reparti il personale è sottoposto ad uno stress importante. La tensione derivante dal nostro lavoro è senza dubbio in positivo ma è sempre una pressione che va gestita nella miglior maniera possibile".
"Sono in aumento i casi di positività al Covid-19 del personale ospedaliero anche nelle Marche. La situazione è insostenibile: servono dispositivi di sicurezza e riconoscimenti economici a questi eroi della sanità". A comunicarlo, in una nota, è il sindacato Cisl Fp.
"Anche nelle Marche purtroppo sono in costante aumento i casi di personale sanitario risultato positivo per avere, con coraggio, espletato la propria missione in condizioni sempre più complicate, tra mancanza di adeguati DPI, in particolare modo mascherine, orari di lavoro sempre più intensi e pericolosi, ferie e riposi saltati, stress psicologico alle stelle, impossibilità spesso di andare in bagno dopo dieci ore di lavoro".
"La percentuale degli operatori positivi sul totale regionale dei contagiati è intorno all'11% ed è in costante aumento – ammonisce Luca Talevi, Segretario Generale della Cisl Fp Marche -. Tra poco, coprire i turni in ospedale sarà impossibile. Le mascherine FFP2 devono essere consegnate a tutti gli operatori sanitari a prescindere dal reparto ove operano".
"I cittadini – prosegue Talevi - devono comprendere che bisogna stare a casa per provare veramente a fermare il virus, e che è necessario aumentare la tutela dell'intero personale sanitario. La Regione deve, oltre che ringraziare, riconoscere con un apposito stanziamento il valore e l'enorme lavoro quotidianamente assolto dall'intero personale sanitario con particolare riferimento ad infermieri, OSS, personale tecnico ed amministrativo".
"Serve un impegno straordinario per uscire insieme da questo complicatissimo momento» conclude il Segretario Generale della Cisl Fp Marche".
Di seguito il grafico con i casi di contagio del personale sanitario delle Marche e di coloro che sono in isolamento domiciliare:
Come da richiesta del Servizio Sanitario Regionale per affrontare l’emergenza che si è venuta a creare a seguito dell’epidemia Covid-19, Residenze Anni Azzurri, Santo Stefano Riabilitazione e Villa dei Pini mettono a disposizione posti letto in alcune proprie strutture marchigiane, finalizzati a consentire il trasferimento di pazienti dalle strutture pubbliche e liberare queste ultime per i crescenti casi emergenziali di pazienti affetti da Covid-19 che necessitano delle cure in fase acuta.
I posti letto messi a disposizione sono complessivamente 188, tutti destinati a pazienti Covid positivi nelle fasi post-critiche e stabilizzati, sono suddivisi in 100 posti letto presso la Residenza Anni Azzurri Valdaso a Campofilone, 80 presso il Santo Stefano Riabilitazione di Villa Fastiggi a Pesaro e 8 presso la Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche.
Le tre strutture del Gruppo Kos si sono attivate, con la massima attenzione per la salute di tutti, pazienti e personale, con personale formato e predisponendo tutte le misure e i dispositivi di protezione individuale necessari per la tutela del personale (il kit completo, indicato a norma di legge per queste specifiche emergenze).
Tutti i posti letto di cui sopra verranno attivati in modo progressivo a partire da domani (giovedì 19), compatibilmente con la necessità di non sguarnire altre strutture Santo Stefano Riabilitazione e Anni Azzurri che nel frattempo stanno continuando ad operare a favore dei pazienti ricoverati.
Di seguito nello specifico le tipologie di pazienti per posti letto:
- 8 posti letto presso Villa dei Pini + 30 posti letto presso Villa Fastiggi + 20 posti letto presso Campofilone per ricoveri ospedalieri in area medico-riabilitativa, in ossigenoterapia stabilizzati, in respiro spontaneo da almeno 72 ore
- 50 posti letto presso Villa Fastiggi + 80 posti letto presso Campofilone per ricoveri extra-ospedalieri in riabilitazione estensiva, pazienti stabilizzati, in respiro spontaneo da almeno 72 ore.
Quali misure adottare per il trasporto dei pazienti oncologici e dializzati in questo momento di emergenza? Lo chiede in una lettera il sindaco Fabrizio Ciarapica al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, al direttore generale Asur Marche Nadia Storti e dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni.
“Non dimentichiamoci delle persone la cui salute è gravemente compromessa a causa di patologie oncologiche o in trattamento di dialisi e facciamo squadra per garantire gli stessi servizi ai cittadini: le risposte da dare in questo momento sono tante e siamo a lavoro per poter assicurare a tutti i servizi di sempre”. Questo l'appello del sindaco Fabrizio Ciarapica dopo la decisione della Regione Marche di trasformare in Covid-hospital l'ospedale Civitanova. Il Sindaco riferisce che, a cascata, sono sorte una serie di problematiche amministrative per la gestione dei vari servizi di tipo socio-sanitario, come quella del trasporto socio-sanitario dei malati che devono recarsi presso altri nosocomi per le terapie.
“La mia è una semplice richiesta di chiarimenti unita a una proposta – dichiara Ciarapica – perché in questi giorni sto ricevendo tantissime richieste via telefono o e-mail da parte di persone affette da patologie gravi e purtroppo anche per loro c'è emergenza di ricevere cure. Per questo motivo ho scritto alla Regione affinché estenda la gratuità del servizio di trasporto per le terapie dei malati che in precedenza facevano riferimento all’Ospedale di Civitanova Marche e di tutti quelli che facevano riferimento agli altri Presidi Ospedalieri trasformati.
Spesso infatti i malati non possono utilizzare mezzi propri, specie per gli effetti post trattamento, e non possono certamente avvalersi di mezzi pubblici – scrive il Sindaco Ciarapica nella lettera. Trattandosi di persone estremamente fragili ed esposte più di altri ai pericoli di contagio, l’unico trasporto possibile sta diventando solo quello tramite Croce Verde e Croce Rossa, che è a pagamento oltre che a disponibilità limitata per l'emergenza Covid. Sono inoltre da escludere trasporti collettivi proprio in relazione alle necessità di tutela imposte dall’emergenza epidemiologica.
Confidiamo – conclude il Sindaco di Civitanova - nel favorevole accoglimento della richiesta e restiamo in attesa di urgente riscontro necessario per rassicurare cittadini in particolare condizione di fragilità”.
La giunta regionale riunita questa mattina a Palazzo Raffaello ha ratificato una integrazione dell’accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) e con l’Associazione religiosa istituti sociosanitari (Aris), che mette a disposizione 188 posti per i pazienti Covid-19 positivi nelle fasi post critiche stabilizzate.
Lo ha annnciato il Governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli hce quindi comunicato che dei posti letto della sanità privata sarnno messi a disposizione dei pazianti postivi.
Le strutture interessate sono Villa dei Pini di Civitanova, Anni Azzurri di Campofilone e Santo Stefano di Villa Fastiggi di Pesaro.
"Questa notte sono arrivate 300 mila mascherine". Ad annunciarlo con un video messaggio è il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - "è una notizia, che attendevamo, è veramente un passo importante perché ci aiuta a gestire al meglio l'emergenza. Sono 150 mila mascherine FFP2 e 150 mila chirurgiche, strumenti essenziali per chi lavora in sanità, per continuare a offrire assistenza. Ora attendiamo altro materiale".
Consegnate questa mattina all’ospedale di Camerino 100 mascherine dal sindaco Sandro Sborgia, insieme a Stefano Sfascia assessore alla sanità e a Riccardo Pennesi, consigliere comunale camerte. “Ci siamo adoperati nei giorni scorsi – spiega il primo cittadino della città ducale – e un ringraziamento particolare, di vero cuore, va alla Contram che si è resa subito disponibile per aiutarci a reperire le mascherine e si è poi occupata del trasporto dall'Olanda, permettendoci così di consegnarle. Abbiamo pensato di dare la priorità all’ospedale e al personale sanitario. Giorno per giorno stiamo cercando di adoperarci per rispondere anche a tutte le altre necessità”.
Nei giorni scorsi si è anche provveduto a disporre quanto necessario per la nuova riorganizzazione dei servizi sanitari nella città ducale. In particolare l’ambulatorio prelievi sarà attivo due giorni a settimana, martedì e venerdì, nella struttura del Distretti di Camerino, nella sede Avis; negli stessi giorni sarà attivo l’ambulatorio TAO. Resta operativo il Pronto soccorso dell’Ospedale di Camerino, con un percorso differenziato rispetto agli altri, con Radiologia dedicata e un ecografo e un apparecchio radiologico portatile.
La Sanità marchigiana si sta adeguando in queste ore al progredire dell’emergenza sanitaria Coronavirus, con la riorganizzazione approvata in giunta la scorsa settimana. Questo, a oggi, il punto della situazione nelle Area Vasta 3.
Il Covid hospital di Camerino è attivo da domenica scorsa, con 54 posti occupati. Al Civitanova Covid hospital sono stati attivati 20 posti letto Covid, 8 posti letto in più di terapia intensiva e 8 di medicina di urgenza - pronto soccorso. Nei prossimi giorni saranno attivati 7 posti letto di ostericia e ginecologia per donne contagiate dal Coronavirus che devono partorire. L’ospedale di Macerata non è direttamente interessato, al fine di mantenere in Area vasta 3 l’attività di emodinamica Stroke unit e radioterapia. Nei prossimi giorni sarà utilizzata per i pazienti Covid una palazzina separata dal resto dell’ospedale, ex reparto di malattie infettive, con posti letto da definire.
“Certamente dobbiamo fronteggiare tutti insieme e con senso di responsabilità l’emergenza coronavirus, concetto già espresso e di cui sono profondamente convinto, ma chiedo come sindaco una maggior informazione e condivisione tempestiva da parte delle autorità regionali. Noi sindaci siamo i primi interlocutori del territorio e la popolazione si aspetta da noi risposte celeri e certe. Non è accettabile che i sindaci siano tenuti fuori dalle decisioni, noi siamo il primo ‘front office’ dei nostri cittadini”.
Ad affermarlo, in una nota, è il primo cittadino di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, che lamenta una mancata comunicazione da parte della Regione nel prendere alcune iniziative che riguardano l’ormai Covid-Hospital della città rivierasca.
“Pur ribadendo naturalmente la disponibilità del nostro ospedale per fronteggiare l’emergenza coronavirus, vorremmo essere coinvolti nelle decisioni”, continua Ciarapica.
“Ieri con una delibera scritta si era garantito riporto testualmente che “Le UU.OO. (Unità Operative) di Ematologia, Medicina, Allergologia, Cardiologia possono continuare la loro attività secondo le ultime indicazioni”. Anche “Ortopedia potrà garantire tutta la traumatologia e le urgenze con percorsi dedicati”. In sintesi ci era stato messo nero su bianco che questi reparti sarebbero rimasti in sede. Diversamente per altri settori ci sarebbe stato uno smantellamento graduale verso Macerata.
Nel corso della notte, però, si decide - diversamente e senza una comunicazione ufficiale nei confronti delle autorità e di noi sindaci - di smantellare l’intero Ospedale compresa la Medicina e l’Ematologia per un totale di 42 degenti, con in più 4 camere sterili che fra l’altro non possono essere utilizzate per i malati COVID 19.
La comunicazione è arrivata ai medici con una semplice mail. Ora, sapete chi è ricoverato in Medicina ed Ematologia? – domanda Ciarapica - Malati leucemici gravissimi e trapiantati che certo non potrebbero permettersi di sopportare spostamenti”.
“Non posso entrare nel merito, ma certamente questo metodo non trova la mia approvazione. C’è bisogno di condivisione e di correttezza istituzionale, oggi più che mai. La Regione si sta muovendo in modo scorretto senza darci comunicazione e facendoci trovare di fronte a decisioni già prese.
A questo punto, però, esigiamo che ci venga scritto che il nostro Ospedale, finita l’emergenza - che spero davvero termini il prima possibile - ritorni nella situazione ‘ex ante’, cioè come era prima della pandemia avendo rafforzato la struttura con la messa a regime anche dei due piani inutilizzati. I cittadini – conclude il sindaco - devono sapere che abbiamo a disposizione 800 mq per piano (tot. 1600 mq), almeno ora sapranno come sono stati investiti i loro soldi”.
La Regione Marche ha richiesto nei giorni scorsi all'Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) tutte le disponibilità di posti letto da mettere in campo presso la sanità privata per l'emergenza Coronavirus, sia per i pazienti Covid positivi sia per i negativi.
A seguito dell'interlocuzione, sono stati messi a disposizione 455 posti letto, esclusivamente per i pazienti No Covid-19 stabilizzati, ma non ancora pronti per il re-ingresso a domicilio, attualmente ricoverati presso gli ospedali del servizio sanitario regionale e in condizioni cliniche idonee ad essere trasferiti nelle strutture private (stabilizzazione post-operatoria, pazienti internistici post-critici, lungodegenza).
In questo senso è stato firmato ieri un accordo quadro temporaneo, che sarà ratificato nella riunione dell’esecutivo regionale di lunedì 16 marzo.
Le strutture che hanno offerto la disponibilità sono le case di cura private Villa dei Pini di Civitanova Marche, Villa Verde di Fermo, Villa Anna e Stella Maris di San Benedetto del Tronto, Villa San Marco di Ascoli Piceno, Villa Igea di Ancona e Villa Serena di Jesi.
"Voglio lanciare un appello urgente, il personale dell'ospedale di Civitanova ha bisogno di dispositivi di protezione per il covid 19. Le mascherine ffp2 e ffp3 sono irrinunciabili". Questo il messaggio della presidente Pro Ospedali Pubblici della provincia di Macerata, Giovanna Capodarca Agostinelli, dopo la riconversione dell'ospedale di Civitanova Marche a centro di cura per i pazienti affetti da Covid-19.
"A Civitanova c'è la Gammadis di Alberto Angelini - sottolinea Capodarca Agostinelli -. Angelini, da cittadino civitanovese, pensi al nostro personale sanitario in questo momento di caos infernale dovuto al cambiamento radicale".
"Personalmente garantisco che porterò le nostre aziende più importanti alla sensibilizzazione per un aiuto economico, mai si sono tirate indietro. Già c'è stato qualche appoggio. Angelini, già sensibile a questi problemi, spero non ci faccia mancare la velocità che serve in questi casi" conclude Capodarca Agostinelli.
"Il reparto l'Oncologia di Macerata ha bisogno di mascherine e guanti per proteggere gli operatori e soprattutto i nostri assistiti. Se potete aiutarci con una donazione non denaro, ma mascherine e guanti contatatteci".
È il video-appello lanciato via social, dal direttore e dalla coordinatrice del reparto di Oncologia dell'ospedale di Macerata, che denunciano una carenza di dispositivi di protezione, indispensabili per proteggersi dai rischi di contagio soprattutto in questo periodo di emergenza.
I numeri da contattare per la donazione di guanti e mascherine sono i seguenti : n. 0733.2572207, 0733.2572272 o via e-email a ZT9oncologia@sanita.marche.it.
A seguito dell’aggravarsi dell’epidemia da COVID-19 e del moltiplicarsi dei bisogni assistenziali sul territorio regionale, la giunta regionale ha approvato questa mattina una integrazione al piano di organizzazione della sanità della Regione Marche.
Ospedali Non Covid-19
Vengono dedicati esclusivamente ai pazienti NON COVID-19 gli stabilimenti ospedalieri di Urbino, Fano, Fabriano, specifiche aree operative dell’AO Riuniti di Ancona e della struttura di Macerata, Amandola e Ascoli Piceno.
Le strutture sono finalizzate a garantire le risposte ai bisogni sanitari tempo-dipendenti e, in ogni caso, a tutte le attività rivolte a pazienti COVID-19 negativi, non procrastinabili per motivazioni cliniche (es. cardio-vascolari, cerebro-vascolari, traumatologici, oncologici indifferibili, etc.).
Tutte le restanti strutture ospedaliere pubbliche del servizio sanitario regionale sono tenute a garantire le necessarie attività assistenziali rivolte ai pazienti COVID-19 positivi.
Il Punto Nascita della struttura ospedaliera di Civitanova Marche (PU AV3) garantirà percorsi sicuri ed isolati, oltre a supporto specialistico infettivologico, dedicati alle donne in gravidanza, positive per COVID-19, che necessitano di ricovero in ambiente ostetrico-ginecologico.
Sospensione prestazioni “D”, “P” e Malus
Gli Enti del servizio sanitario regionale sono tenuti a garantire esclusivamente le attività improcrastinabili, concentrandole in sessioni dedicate con percorsi esclusivi e sicuri dal punto di vista epidemiologico e, dove possibile, a sospendere temporaneamente e rinviare le attività assistenziali programmate. Resta confermato il mantenimento di tutte le attività d’urgenza con priorità di ricovero di tipo “A”.
E’ sospesa l’attività specialistica ambulatoriale istituzionale, tranne che per le prestazioni con classe di priorità “U” e “B” e per le prestazioni di controllo non differibili. Le prestazioni con classe di priorità “D” e “P” e quelle prenotate in regime di libera professione intramuraria saranno riprogrammate.
Al fine di evitare situazioni di congestione e promiscuità, che possono portare alla diffusione di malattie a trasmissione aerea, anche gli accessi ai punti prelievo devono avvenire solo previa prenotazione. Questa disposizione non si applica alle richieste in urgenza o per le seguenti categorie di pazienti: soggetti in terapia anticoagulante orale, soggetti con malattia rara, oncologici, donne in gravidanza, bambini di età inferiore a 14 anni, ai quali sarà sempre garantito l’accesso diretto, assicurando in ogni caso il mantenimento delle condizioni di sicurezza.
La delibera dispone anche la sospensione temporanea delle procedure inerenti il Malus, per il periodo di durata dell’emergenza epidemica.
Ulteriori laboratori per l’esame dei tamponi
La delibera ha inoltre stabilito che, mantenendo il laboratorio di riferimento regionale dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona per la diagnosi molecolare del Coronavirus, riconosciuto come pienamente affidabile dall’Istituto Superiore di Sanità (concordanza 100%), si demanda agli enti del Servizio sanitario regionale la possibilità di dotarsi autonomamente di analizzatori per test COVID-19, sempre nel rispetto degli standard di qualità stabiliti dai riferimenti nazionali vigenti.
In ogni caso, sarà obbligatorio provvedere all’immediato inserimento dell’esito dell’indagine (positivo/negativo) nel sistema informativo in uso presso il laboratorio, collegato alla nuova piattaforma regionale. Sarà inoltre necessario l’invio del campione all’Isituto Superiore di Sanità per una conferma diagnostica.
Personale sanitario in quarantena attiva
Sono state fornite le linee di indirizzo per favorire la riammissione in servizio degli operatori asintomatici, attualmente in isolamento domiciliare fiduciario (circa 300). Tali linee sono state discusse con i sindacati del comparto, precisando che gli operatori potranno rientrare al lavoro, opportunamente protetti, come da indicazioni fornite dalle Direzioni Generali degli Enti e delle Direzioni delle strutture private regionali sul corretto uso dei DPI.