Sanità

Covid, quasi 3mila casi oggi nelle Marche: l'incidenza del virus continua la discesa

Covid, quasi 3mila casi oggi nelle Marche: l'incidenza del virus continua la discesa

Oggi nelle Marche sono stati registrati 2.881 nuovi positivi (ieri erano 2.153), con un tasso di positività del 38,1% (dal 40,7%) sui 7.568 tamponi analizzati (ieri erano stati 2.518). Si stabilizza l'incidenza, che scende ormai da settimane e che oggi si attesta a 1.143,66 casi settimanali ogni 100mila abitanti (ieri era 1.161,71). È quanto emerge dai dati giornalieri diffusi dall'Osservatorio epidemiologico delle Marche.  In sostanza si tratta di una fase di 'appiattimento' della flessione, che dovrebbe portare ad una flessione del 5-10% a settimana. È ancora la provincia di Ancona la più colpita con 772 casi, seguita da Macerata (632), Pesaro Urbino (585), Ascoli Piceno (409) e Fermo (373); sono 110 i casi provenienti da fuori regione. Sono 475 i soggetti con sintomi, 48 i positivi del setting scolastico/formativo, 829 i contatti stretti di casi positivi, 776 contatti domestici, 8 i contatti in ambiente di vita socialità, 723 i casi in fase di approfondimento epidemiologico. Totali più bassi per ogni classe di età, ma sono quelle tradizionalmente più colpite a raccogliere la metà dei contagi giornalieri: 728 per i 25-44enni, 675 per i 45-59enni. Sono poco meno di un terzo, 814, i contagi tra gli under 18: si conferma quella delle scuole elementari (6-10 anni) come la fascia più colpita con 286 positivi. Nelle ultime 24 ore sono scesi a 350 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-2 rispetto a ieri), dei quali 36 in Terapia intensiva (-6 rispetto alle ultime 24 ore) e 314 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 67 (+3 rispetto a ieri) e quelli in reparti non intensivi 247 (+1 rispetto a ieri) mentre 27 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano anche nove decessi correlati al Covid: il più giovane è un 54enne di Filottrano. Ad aver perso la vita anche una 104enne di Ascoli Piceno, un 61enne di Rocca Santa Maria, una 80enne di Senigallia, un 81enne di Jesi, un 82enne di Rotella, un 69enne di Sant'Elpidio a Mara, una 84enne di Porto Sant'Elpidio e un 88enne di Falconara Marittima. 

15/02/2022 11:15
Covid - I vaccini ci hanno aiutato veramente a combattere la pandemia? Ecco i dati

Covid - I vaccini ci hanno aiutato veramente a combattere la pandemia? Ecco i dati

Al netto di una quarta ondata di contagi che sembra affievolirsi, di una gestione governativa bisognosa di ricorrere a nuovi obblighi e ordinanze – giustificata dalla necessità di raggiungere l’immunità di gregge e dalle fasi di collasso altalenante della Sanità – i dubbi sull’effettiva utilità dei vaccini restano per molti italiani ancora in piedi. All’indomani delle ultime misure adottate nei confronti degli over 50 – ad oggi la comunità più refrattaria alla profilassi – il nostro Paese conta ancora 2,284 milioni di ultracinquantenni potenzialmente no vax, distribuiti all’interno di quel 10% totale di irriducibili di tutte le età. Dopo due anni di emergenza, le argomentazioni addotte in merito a quella che risulta essere una “sfiducia patologica” sono ancora le stesse. “Il vaccino non è stato sperimentato”, “il Covid non esiste”, “siamo sotto dittatura sanitaria”, “chissà cosa c’è nel siero” miste a cospirazioni governative, informazione asservita al potere e un pozzo senza fondo di certezze. Eppure, se si prendono in esame i dati rilasciati dall’Iss nel periodo compreso fra fine novembre e inizio del 2022 – nel quale cioè è stato evidenziato l’ultimo, grande picco di contagi legato alla variante Omicron – è possibile ricostruire quelli che sarebbero stati gli scenari plausibili qualora la campagna vaccinale non fosse mai stata realizzata. Dal 10 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022 sono stati confermati circa 1.983.622 casi di Covid-19, di cui il 19,9% sono risultati non vaccinati, a fronte del 10% comprensivi anche di booster. Di conseguenza, i ricoverati no vax sono arrivati al 48%, mentre i vaccinati al 4,9%. Sul fronte terapie intensive e decessi, i numeri arrivano a 66% e 45,9% (no vax), rispetto ai più contenuti 2,8% e 4,2% (si vax). Nel periodo preso in esame i casi positivi sarebbero potuti ammontare a circa 3.206.604 qualora nessuno fosse stato vaccinato. Ovvero un numero triplicato rispetto quello reale. Va da sé che i ricoveri ordinari avrebbero potuto quadruplicarsi (77.557 anziché 19.647) e addirittura arrivare a cinque volte tanto per le terapie intensive (11.093 anziché 2.075).In ultimo, la stima dei decessi sarebbe stata di 11.702 unità, a fronte degli effettivi 3.141. E se invece la copertura vaccinale avesse raggiunto il 100%? Casi positivi: 1.334.088. Ricoveri ordinari: 6.336. Terapie intensive: 393. Morti: 880.

15/02/2022 10:00
Sanità Marche, tutti i numeri del Piano Pnrr: già disponibili 60 milioni per il nuovo ospedale di Macerata

Sanità Marche, tutti i numeri del Piano Pnrr: già disponibili 60 milioni per il nuovo ospedale di Macerata

"Una svolta storica per la sanità marchigiana in particolare quella territoriale e nel disegno delle infrastrutture sanitarie nelle Marche per i prossimi anni". Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che, affiancato dagli assessori Filippo Saltamartini, Francesco Baldelli, Mirco Carloni e Guido Castelli, ha presentato Il Piano di attuazione del Pnrr nella sanità e l'aggiornamento del Masterplan per l'edilizia ospedaliera, approvati oggi dalla giunta. Per quanto riguarda il Pnrr si tratta di 68.269.911,16 euro (su un totale di 182 milioni che comprendono anche macchinari, digitalizzazione, informatizzazione) di investimenti per reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriali: in particolare interventi su 29 case della comunità (circa 42,5 milioni), 9 ospedali di comunità (circa 23,2 milioni) e 15 centri operativi territoriali Cot (circa 2,6 milioni). Quanto al Masterplan dell'edilizia sanitaria, che prevede investimenti complessivi di 923 milioni di euro di cui 759,3 milioni di euro già finanziati, la giunta ha stanziato 157.595.19,33 euro di risorse aggiuntive di varia estrazione tra cui fondo ospedali sicuri (33 mln) e Fondi Por Fesr (78 mln).  Nel Masterplan, in particolare, è prevista la costruzione di tre nuovi ospedali: Pesaro (costo 150 milioni), Macerata (già oltre 60 milioni disponibili sui 140 milioni previsti) e San Benedetto del Tronto (costo 80 milioni; 400mila euro per la progettazione); ci sono poi sei nuove strutture per le emergenze (Urbino, Fano, Senigallia, Fabriano, Civitanova Marche, Ascoli Piceno). La programmazione per l'edilizia comprende tre nuovi ospedali di comunità (Cagli, Fano, Tolentino); in corso di esecuzione quattro nuovi ospedali (Salesi, Inrca ad Ancona, Fermo e Amandola). L'ospedale di Pergola sarà integralmente ristrutturato e verranno riqualificati 33 strutture sanitarie e ospedali esistenti. Nel piano anche 34 interventi di adeguamento previsti dal dl 34/2020 riguardante misure urgenti per sostenere interventi nell'ambito dell'emergenza epidemiologica. Ecco nel dettaglio tutti gli interventi previsti in provincia di Macerata:  AREA VASTA 3 | MACERATA Per quel che riguarda l’Area Vasta 3, l’opera più significativa sarà il nuovo ospedale a Macerata che sorgerà in contrada Pieve. Sono stati stanziati oltre 60 milioni di euro. Altri interventi sono previsti per il Pnrr Sanità: Casa della Comunità a Recanati (5,1 mln); Corridonia: Casa della Comunità (1 mln) e Ospedale di Comunità (1,7 mln); Macerata: Casa di Comunità (1,8 mln) e Centro operativo territoriale; Treia: Casa della Comunità (200mila euro) e Ospedale di Comunità (800mila euro); Camerino: Casa della Comunità (1,8 mln); San Severino Marche: Casa della Comunità (2 mln) e Centro operativo territoriale. Al Pnrr Sanità, si aggiungono gli interventi del Masterplan dell’edilizia sanitaria ed ospedaliera delle Marche. Per l’Area Vasta 3 sono: Nuovo ospedale a Tolentino (22,80 milioni); nuovo Distretto sanitario a San Ginesio (6,35 milioni); nuovo Distretto sanitario a Sarnano (3,05 milioni); Riqualificazione ospedale a Civitanova Marche (16 milioni); lavori di edilizia sanitaria palazzina Spdc Macerata (3,70 milioni); Rsa a Corridonia (3,90 milioni).  Creare una "progressione" nell'assistenza medica nelle Marche un "secondo anello" che colleghi l'assistenza primaria a quella per acuti, partendo dall'insegnamento dell'emergenza Covid nella quale pronto soccorso e ospedali si sono intasati di pazienti. L'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini spiega il progetto di sanità diffusa sul territorio con interventi di attuazione del Pnrr per la Sanità, con l'evoluzione delle case della comunità (ex case della Salute), e con il Masterplan per l'edilizia ospedaliera.  "Oggi il sistema prevede l'assistenza primaria, con i medici di medicina generale/pediatri di libera scelta, e ospedale per acuti di primo livello e ospedale di secondo livello" mentre il percorso sarà: "medico generico/pediatra, case della comunità, ospedale di comunità, e man mano che l'assistenza diventa più importante, l'ospedale per acuti, Dea di secondo livello (Torrette ad Ancona)". "Le case della comunità sono un'evoluzione moderna delle case della salute, - spiega Saltamartini - l'idea del governo per sopperire alla carenza di servizi sul territorio e alla carenza di medici, raggruppando i servizi territoriali (medici, pediatri, Adi, infermieri famiglia, psicologi, sociologi ecc.)". "Il contratto di lavoro che si sta rinnovando per la medicina generale - ricorda - prevede l'ipotesi di far trascorrere almeno 20 ore del servizio dei medici di medicina generale nelle case di comunità che rappresentano la struttura, con telemedicina, teleconferenza, e tutto ciò che di digitale può essere usato in sanità compresa l'intelligenza artificiale, per dare un servizio d'immediatezza". Nella direzione di ovviare alla carenza di assistenza di prossimità, ricorda l'assessore, "voleva andare il centrodestra, si sta spostando il governo e si sta muovendo la sanità regionale". I criteri per le case di Comunità? "Si è guardato alle case della salute esistenti di proprietà pubblica, strutture corollario a ospedali per acuti". "Abbiamo 12 ospedali per acuti, ognuno avrà come riferimento l'ospedale di comunità e una casa di comunità". 

14/02/2022 17:45
Covid Marche, 2.153 casi oggi: 512 contagi  e un decesso nel Maceratese

Covid Marche, 2.153 casi oggi: 512 contagi e un decesso nel Maceratese

Nell'ultima giornata è proseguito ulteriormente il calo dell'incidenza di casi Covid ogni 100mila abitanti nelle Marche: in 24 ore registrati 2.153 positivi che porta l'incidenza a 1.161, 58 (ieri 1.185,95). È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale. Tra gli ultimi positivi 451 persone presentano sintomi; i casi comprendono anche 750 contatti stretti di positivi, 617 contatti domestici, 2 in ambiente scolastico/formativo, 1 in ambiente lavorativo, 3 in ambiente di vita/socialità, 2 in ambito sanitario e 1 in quello assistenziale; su altri 318 sono in corso un approfondimento epidemiologico. In 24 ore sono stati analizzati 7.925 tamponi (6.010 nel percorso diagnostico, con il 35,8% di positivi, e 1.915 nel percorso guariti). Tra le fasce d'età il numero più alto di casi ha riguardato quella tra 25 e 44 anni (601); seguono 45-59 anni con 473 casi e 6-10 anni (200). A livello provinciale Ancona registra 556 positivi in un giorno; poi Macerata (512), Pesaro Urbino (376), Ascoli Piceno (352), Fermo (271); 86 i casi da fuori regione.  Nelle ultime 24 ore sono dimunuiti a 343 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-1 rispetto a ieri), dei quali 44 in Terapia intensiva (-2 rispetto alle ultime 24 ore) e 299 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 65 (-1 rispetto a ieri) e quelli in reparti non intensivi 234 (+2 rispetto a ieri) mentre 31 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano anche sei decessi correlato al Covid: tre uomini della provincia di Ancona (rispettivamente di 76, 61 e 78 anni), una donna di Grottammare (89 anni), una 84enne di Potenza Picena e una 79enne di Mondavio. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse  

13/02/2022 15:53
Macerata, medico non le concede esenzione dal vaccino: paziente distrugge lo studio medico

Macerata, medico non le concede esenzione dal vaccino: paziente distrugge lo studio medico

Parapiglia in uno studio medico di Macerata: paziente fa irruzione e pretende l'esenzione dal vaccino. "E' una situazione insostenibile. Non deve passare il messaggio che con la prepotenza si possa intimorire i medici e ottenere di tutto, togliendo anche tempo a persone che hanno veramente bisogno di cure e assistenza". Lo testimonia all'Ansa Laura Sarnari, medico di medicina generale di Macerata, 32 anni ancora da compiere, che pochi giorni fa ha subito l'irruzione in ambulatorio in via Merelli di una paziente che ha messo a soqquadro lo studio, ha scaraventato a terra un pc portatile e il monitor, e l'ha insultata perché non ha acconsentito a esentarla dal vaccino anti-Covid, senza alcuna documentazione. Il fatto, anticipato dal Resto del Carlino, è avvenuto giovedì verso le 13:30. La paziente, molto agitata, aveva aperto con prepotenza la porta dello studio mentre c'era un'altra persona a colloquio con la dottoressa: urla e rumori avevano richiamato i presenti tra cui un informatore medico-scientifico, consigliando di chiedere l'intervento dei carabinieri per ricondurre la donna a più miti consigli.  Poi, riferisce la dottoressa, la paziente si sarebbe scusata con lei per il tramite dei militari. La dottoressa sta comunque valutando se sporgere denuncia: "L'evento in sé ha creato scompiglio ma fortunatamente non ero sola in quel momento e la donna non era 'imponente' ma bisogna parlarne per dare un segnale: non si possono ottenere le cose con prepotenza, si può chiedere qualsiasi cosa con tranquillità".  

13/02/2022 13:44
Covid Marche, 2.409 casi oggi: 551 contagi nel Maceratese, solo il 21% è sintomatico

Covid Marche, 2.409 casi oggi: 551 contagi nel Maceratese, solo il 21% è sintomatico

Nell'ultima giornata, seppure in misura contenuta, è proseguito il calo dell'incidenza di casi Covid ogni 100mila abitanti nelle Marche: in 24 ore registrati 2.409 positivi che porta l'incidenza a 1.185, 95 (ieri 1.190,95). È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale. Tra gli ultimi positivi 419 persone presentano sintomi; i casi comprendono anche 812 contatti stretti di positivi, 753 contatti domestici, 22 in ambiente scolastico/formativo, 5 in ambiente lavorativo, 3 in ambiente di vita/socialità, un caso rispettivamente in ambito sanitario e assistenziale; su altri 381 sono in corso un approfondimento epidemiologico. In 24 ore sono stati analizzati 8.139 tamponi (6.279 nel percorso diagnostico, con il 38,4% di positivi, e 1.860 nel percorso guariti). Sono 1.909 i positivi che emergono dai test antigenici. Tra le fasce d'età il numero più alto di casi ha riguardato quella tra 25 e 44 anni (691); seguono 45-59 anni con 517 casi e 6-10 anni (244). A livello provinciale Ancona registra 725 positivi in un giorno; poi Macerata (551), Pesaro Urbino (383), Ascoli Piceno (353), Fermo (296); 101 i casi da fuori regione.  Nelle ultime 24 ore sono dimunuiti a 344 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-4 rispetto a ieri), dei quali 46 in Terapia intensiva (-1 rispetto alle ultime 24 ore) e 298 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 66 (-2 rispetto a ieri) e quelli in reparti non intensivi 232 (-1 rispetto a ieri) mentre 34 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano anche cinque decessi correlato al Covid: un 80enne di Ancona, un 95enne di Montecassiano, un 82enne di Fermo, una 53enne di Lapedona e un 70enne di Fabriano. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse

12/02/2022 11:29
Covid - Riprendono le visite presso gli ospedali, ma solo per 45 minuti. Ecco le modalità

Covid - Riprendono le visite presso gli ospedali, ma solo per 45 minuti. Ecco le modalità

Il programma studiato dal Governo per un graduale ritorno alla normalità post pandemia si arricchisce di un nuovo provvedimento. Dal 10 marzo, infatti, sarà previsto il rispristino delle visite parentali presso le strutture ospedaliere. Ma per non più di 45 minuti al giorno. A reintrodurre il permesso è l’emendamento approvato nelle ultime ore dalla Commissione Affari Sociali, con una riformulazione del decreto governativo antecedente - in scadenza il 22 febbraio - e presentato da Annamaria Parente e Davide Faraone, parlamentari di Italia Viva “Era necessaria una norma che facesse chiarezza e ristabilisse uniformità – ha dichiarato Parente – e l’iter per l’approvazione finale di Camera e Senato non dovrebbe comportare problemi. Con questo emendamento abbiamo colto le istanze di tante associazioni e persone singole, testimoniando le forti difficoltà e sofferenze nel non poter far visita ai propri parenti ricoverati gravemente in ospedale. Il nostro obbiettivo è dare dar tempo ai direttori sanitari di tutte le strutture per potersi organizzare” A causa dell’ultimo picco dei contagi – oltre che della situazione generale da due anni a questa parte – ai familiari è stato consentito finora solamente di sostare in sala d’attesa con orari molto brevi. In virtù del termine dello stato di emergenza (31 marzo), l’accesso presso le Rsa potrà avvenire secondo il rispetto delle norme anti Covid: mascherina Ffp2, e certificato di completamento del ciclo di vaccinazione primario più guarigione (con tampone) oppure con dose booster (senza tampone).

11/02/2022 21:20
Pnrr sanità Marche, Pd: "Giunta regionale senza strategia, le risorse andranno disperse"

Pnrr sanità Marche, Pd: "Giunta regionale senza strategia, le risorse andranno disperse"

Ad appena due settimane dalla consegna al ministero dei piani operativi riguardanti i 183 milioni di fondi europei assegnati dal Pnrr alla Regione Marche, la giunta regionale appare in confusione e senza una visione strategica. A denunciarlo è il gruppo assembleare del Partito Democratico, che vede a rischio il potenziamento della sanità territoriale nella fase post Covid.   “Sono mesi - spiega il capogruppo Maurizio Mangialardi - che si conosce l’entità delle risorse che il governo Draghi, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha destinato alla Regione Marche per quanto riguarda la missione salute. La giunta regionale, con grande imbarazzo da parte di tutti, ha perso intere settimane a tergiversare, tenendo i sindaci, il consiglio regionale, i sindacati e quasi l’intero mondo della sanità all’oscuro della sua strategia. Molto probabilmente perché una strategia non ce l’hanno e non sanno come soddisfare le promesse fatte in campagna elettorale. La paura di confrontarsi è chiaramente testimoniata non solo dal rifiuto di farci partecipare agli incontri con i sindaci delle cinque Aree vaste, ma anche dal fatto che, nonostante ci fosse una risoluzione approvata all’unanimità per convocare un consiglio regionale dedicato al dibattito sui piani operativi elaborati dalla giunta, la maggioranza ha continuamente rimandato la discussione, fissandola infine per il 24 febbraio, data che a tre giorni dalla deadline, di fatto, impedirà all’opposizione di dare il proprio contributo”. “In questo anno e mezzo - afferma Romano Carancini - abbiamo presentato almeno tre atti per far sì che il consiglio regionale e il territorio non arrivasse a questo appuntamento impreparato, ma pronto a cogliere un’occasione, quella del Pnrr, di portata storica. Tutto inutile, perché questi dilettanti allo sbaraglio non hanno dato né a noi né ai sindaci l’opportunità di confrontarsi sui loro progetti e sulle reali esigenze dei territori”. “Hanno costruito delle proposte - precisa la vice capogruppo Anna Casini - senza neppure conoscere i contenuti del Pnrr. Basti pensare che intendevano utilizzare le risorse europee per fare le manutenzioni ordinarie, invece di programmare il potenziamento della medicina del territorio. Vorrebbero creare degli ospedali di comunità a San Benedetto del Tronto, quando c'è già un ospedale. Insomma, sono completamente scollegati dai bisogni delle nostre comunità”. “Abbiamo cercato di capire come volessero investire le risorse del Pnrr - denuncia Andrea Biancani - ma le uniche notizie le abbiamo apprese dai giornali perché la giunta regionale ha deciso di non dialogare con il consiglio e, quando lo ha fatto, è stato addirittura peggio. Infatti, ciò che vanno raccontando nei territori non corrisponde mai a quanto ci dicono rispondendo alle nostre interrogazioni. Il problema è la confusione che regna sovrana, con la struttura tecnica della Regione che va per la sua strada ed elabora le sue proposte, mentre la giunta continua a propagandare tutt’altro all’esterno. Rischiamo che queste risorse indispensabili per rilanciare la sanità marchigiana dopo l'esperienza del Covid vadano letteralmente disperse e sprecate. E farne le spese sarà la salute dei cittadini”.  “Un quadro complessivo fumoso - aggiunge Antonio Mastrovincenzo - dettato dall’assenza di programmazione da parte dell’assessore alla Sanità Saltamartini e dalla mancanza di criteri per decidere quali progetti e strutture finanziare e quali no”. “Le uniche due certezze che abbiamo - dice Micaela Vitri - è che la riapertura dei piccoli ospedali, che è stato il cavallo di battaglia della destra alle elezioni, è stata completamente smentita e smontata. Anzi, la vera notizia è che la giunta regionale intende affidare la gestione degli ospedali di Urbino e Pergola a due soggetti privati, dando inizio, questa volta davvero, allo smantellamento della sanità pubblica. L’altra certezza riguarda la cancellazione di 7 guardie mediche. Per il resto, rischiamo di perdere una grande occasione per realizzare ospedali e case di comunità e potenziare la medicina del territorio, visto che questa giunta superficiale e chiusa al confronto pensa di finanziare con i soldi del Pnrr progetti che non sono ammissibili come l’adeguamento sismico delle strutture sanitarie”. “Oggi - sostiene Manuela Bora - scaricano la loro incapacità di programmare le risorse del Pnrr sulla precedente Amministrazione. Ma dimenticano che Acquaroli ha ereditato un sistema sanitario qualificato, che non noi, ma il ministero, ha riconosciuto per i livelli di assistenza tra i migliori in Italia dopo quelli delle regioni Veneto, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna”. “Non ci sono idee - conclude Fabrizio Cesetti - si va avanti a tentoni e la giunta è completamente assente. Le risorse dovrebbero essere indirizzate a ridurre e superare le disparità territoriali nei livelli di assistenza e prevenzione, come previsto dalle linee guida dello stesso Pnrr. Dunque, i progetti dovrebbero essere inquadrati nell’ambito di una strategia quanto meno regionale. Invece il centrodestra preferisce inseguire logiche di campanile e rispondere alle esigenze elettorali di assessori e consiglieri di maggioranza anziché quelle dei territori”.

11/02/2022 15:14
Covid Marche, oltre 2500 nuovi casi oggi: 231 nella fascia 6-10 anni, ma l'incidenza scende ancora

Covid Marche, oltre 2500 nuovi casi oggi: 231 nella fascia 6-10 anni, ma l'incidenza scende ancora

Prosegue la discesa dei numeri della quarta ondata Covid nelle Marche ormai da due settimane. Oggi, il Gores ha segnalato 2.556 nuovi positivi (ieri erano 2.935), con una percentuale di positività del 38,4% (dal 41%) sui 6.656 tamponi analizzati (ieri 7.158). L'incidenza conferma il recente trend in deciso calo e si attesta a 1.190,95 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.289,12). Continua la regressione della curva epidemica: la settimana si chiude con circa 18 mila casi/settimana, in riduzione del 43% in comparazione con quella precedente a quota 31mila. Si conferma la provincia di Ancona quella più colpita con 736 casi, seguita da Macerata (587), Pesaro Urbino (446), Ascoli Piceno (355) e Fermo (325); sono 107 i contagi provenienti da fuori . Totali in discesa in tutte le classi di età, ma restano quelle consuete le più colpite: 650 casi tra 25 e 44 anni e 577 per 45-59enni. Ancora sotto osservazione i contagi tra i più giovani, sono infatti 748 tra gli under 18, con i numeri più alti, di nuovo, per i bimbi delle scuole elementari (6-10 anni) con 231 positivi. Nelle ultime 24 ore sono dimunuiti a 348 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-13 rispetto a ieri), dei quali 47 in Terapia intensiva (-3 rispetto alle ultime 24 ore) e 301 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 68 e quelli in reparti non intensivi 233 (-10 rispetto a ieri) mentre 42 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano anche sei decessi correlato al Covid: un 83enne di Fabriano, una 93enne di Ripatransone, un 88enne di Monteprandone, una 72enne di Montelabbate, un 60enne di Cupramontana e un 81enne di origini albanesi spirato all'ospedale di Ancona. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse

11/02/2022 10:31
Recanati, "In un'ala dell'ospedale Santa Lucia sorgerà una Casa di Comunità"

Recanati, "In un'ala dell'ospedale Santa Lucia sorgerà una Casa di Comunità"

Dopo la richiesta di una convocazione urgente del sindaco di Recanati Antonio Bravi per chiarimenti sull’utilizzo concreto dei 183 mln assegnati dal PNRR nel piano della Sanità regionale, si è tenuta ieri pomeriggio una riunione  con l’Assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il Direttore Generale dell’Asur Nadia Storti e il direttore Asur Area Vasta 3 Daniela Corsi e tutti i sindaci dell’Area Vasta 3.  A soli 16 giorni dalla scadenza del 28 febbraio prossimo, prevista per la consegna da parte della Regione Marche al Ministero dei piani operativi per la gestione dei fondi, i sindaci dell’Area Vasta 3, a cui sono destinati 72 milioni di euro, sono stati messi al corrente dei progetti studiati dalla Regione. “Siamo abbastanza soddisfatti della riunione di ieri – ha affermato il sindaco Antonio Bravi – i fondi del PNRR previsti per il territorio recanatese prevedono la ristrutturazione di una intera ala dell’Ospedale Santa Lucia per l’attivazione di una Casa di Comunità, ovverosia  un luogo  dove i cittadini possono  entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria con un approccio integrato e multidisciplinare". “La nuova struttura si aggiungerà all’Ospedale di Comunità – ha aggiunto la delegata alla sanità Antonella Mariani - che, alla luce delle ultime scelte, appare essere ritenuta dalla Regione la decisione più giusta fatta negli anni scorsi dall’Amministrazione precedente. Al contrario di quanto affermato in questi giorni dal consigliere della Lega del Comune di Recanati Benito Mariani, il governo regionale ha in più occasioni ribadito l’importanza della scelta fatta a suo tempo, nell’aver trasformato la struttura ospedaliera del Santa Lucia in un Ospedale di Comunità". Una scelta opportuna, quindi, intrapresa con l’obiettivo principale di offrire in cambio maggiori servizi di prevenzione e assistenza alle cronicità, alle fasce più fragili della comunità e, in generale, per essere sempre più vicini ai bisogni sanitari dei cittadini. Servizi che però a causa anche delle due ondate di emergenza pandemica hanno subito contrazioni e alcune sospensioni. "L’attuale grave problema della mancanza del personale a causa del blocco del tetto di spesa per il personale sanitario è purtroppo un problema che riguarda tutte le regioni d’Italia - ha proseguito Mariani -  accanto all’impossibilità di attuare un turn over per la mancanza di personale titolato già formato". "La volontà espressa dalla Regione sembra essere quella di reperire nei prossimi mesi il personale specialistico necessario per far divenire l’Ospedale di Recanati un ospedale di qualità. Sarà importante anche l’incremento dei servizi di assistenza sanitaria con specialisti a distanza grazie alle efficaci ed innovative tecnologie della telemedicina, accanto al ripristino, anche con nuove formule, dei servizi socio-assistenziali, da troppo tempo sospesi, che lasciano famiglie in difficoltà ancora senza una risposta".

11/02/2022 10:29
Vaccini, "Non ci sarà una quarta dose, si va verso un richiamo annuale"

Vaccini, "Non ci sarà una quarta dose, si va verso un richiamo annuale"

"Il quarto vaccino, "non sarà una quarta dose ma un richiamo, speriamo annuale e dovremo fraternizzare anche quello". Così Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa, ad Elisir, su Rai Tre. "L'efficacia di questi vaccini - ha detto - è andata anche meglio del previsto, rispetto al fatto che si siano scoperti così in fretta, che il dato degli studi sia stato del 95% di efficacia e che sia stato confermato nel 1° trimestre di utilizzo reale". "C'è stata poi una lenta graduale perdita di efficacia anche per una variante che l'ha parzialmente ridotta". La comunità scientifica, "ne ha concordemente visto lo straordinario beneficio ovunque". Per quanto concerne, invece il Novavax “dovrebbe arrivare il 24 di questo mese e essere disponibile. È un vaccino proteico, come quelli antinfluenzali. Sarà una piccola integrazione rispetto agli altri vaccini a mRna". "Alcuni che sembrano preferirlo, quindi Novavax sarà presto un'opzione per un milione o due di persone che vogliono comunque vaccinarsi", ha affermato Magrini, commentando i dati del rapporto sui vaccini presentato ieri.  "Mentre Valneva", ha aggiunto, è un vaccino ancor più classico e con una tecnologia più vecchia, si tratta di un vaccino inattivato che arriverà ancora più avanti". In qualsiasi caso, quelli a mRna "si sono rivelati i vaccini più efficaci" e "su cui non c'è da avere nessun dubbio rispetto a interferenze geniche, genetiche".

11/02/2022 09:51
Macerata, inaugurati 5 nuovi spazi per il CSM. “La Sanità riparte, ma il percorso è lungo” (FOTO)

Macerata, inaugurati 5 nuovi spazi per il CSM. “La Sanità riparte, ma il percorso è lungo” (FOTO)

Si è svolta oggi la cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali presso il Centro di Salute Mentale – I° piano della Palazzina Ex Scuola Infermieri adiacente all’Ospedale di Macerata – alla presenza del personale medico, i rappresentanti della Fondazione "Girolamo Colonna", la vicesindaco Francesca D’Alessandro, gli assessori Anna Menghi, Filippo Saltamartini e la direttrice di Area Vasta 3 Daniela Corsi. Cinque spazi restaurati e arredati grazie al contributo d’investimento della famiglia Colonna, in collaborazione con Giessegi Industria Mobili Spa, Cimar e Ariro Srl. L’azione vuole assicurare maggiore assistenza e comfort ai pazienti in carico e quelli futuri, in virtù di patologie psichiatriche in costante aumento insieme all’utilizzo – più frequente soprattutto fra i giovani – degli psicofarmaci. “Si tratta un intervento importante – ha dichiarato Stefano Nassini, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Area Vasta 3 – perché il nostro obbiettivo è quello di migliorare ancora di più l’offerta riabilitativa per i nostri utenti. La nostra equipe di medici, psicologi, educatori e tecnici lavora in maniera presente e costante, anche se il Covid ci ha molto rallentato. Sono convinto che saper intervenire per tempo sulla salute mentale delle persone sia il segnale di una società che funziona”. “Quando le istituzioni lavorano in sinergia i risultati ci sono – ha aggiunto D’Alessandro, che ha anticipato il taglio del nastro ringraziando assieme all’assessore Menghi tutte le parti che hanno collaborato alla rigenerazione del reparto. Un pensiero rinnovato anche dalla direttrice Corsi, che promette “continuerò ad impegnarmi per ascoltare le esigenze di tutte le strutture sanitarie. La collaborazione fra gli addetti ai lavori è diventata fondamentale, ora che ci prepariamo a ripartire”. “Il nostro contributo in quanto fondazione privata – ha sottolineato il vicepresidente Nicola Colonna, accompagnato dagli avvocati Francesco Ciotti e Manuel Seri – vuole dare un segnale preciso a tutti gli operatori sanitari: non siete soli. Voi fate il grosso del lavoro, ma noi vogliamo continuare ad assistervi nel miglior modo possibile”. Ad intervenire per ultimo è stato l’assessore regionale alla Sanità Saltamartini, che ha voluto anticipare anche i futuri interventi legati al PNRR. “L’eccezionalità di questa inaugurazione ci ricorda quanto sia importante nel nostro mestiere la solidarietà. Molti operatori del CSM hanno contribuito direttamente in questi due anni alla campagna di vaccinazione, vista soprattutto la forte carenza di personale.  E visto che in generale saper curare significa prevenire tutta una serie di conseguenze a livello sociale, le istituzioni, l'amministrazione pubblica e gli operatori devono ridurre gli attriti fra loro e collaborare per il bene delle Marche. Il nostro Piano per il PNRR è pronto - ha concluso l'assessore - e prevede l’investimento di 15,7 milioni di euro per l’apertura di case e ospedali di comunità – in particolare, a Camerino, Recanati, San Severino, Macerata, Civitanova, Corridonia, Treia e Tolentino, che dovranno rispettare anche le norme sismiche che oggi mancano in molte strutture. Purtroppo il turnover dei medici rimane ad oggi un’incognita: molti andranno in pensione a breve, ma sostituirli non sarà facile. Servono fondi da investire nella formazione dei giovani, contratti di lavoro dignitosi, maggiori assunzioni nei reparti del 118. Sarà un percorso lungo e complicato. Ma oggi dobbiamo dare alle nostre famiglie un segnale positivo di fiducia e speranza”. 

10/02/2022 16:10
L'allarme del Cobas: "Al Santo Stefano focolai Covid, alto rischio di contagio per i degenti"

L'allarme del Cobas: "Al Santo Stefano focolai Covid, alto rischio di contagio per i degenti"

Il Cobas Santo Stefano esprime "forte preoccupazione per la situazione venutasi a creare presso l'istituto di riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena", dove "diverse unità operative si trovano da diversi giorni a fronteggiare veri e propri focolai di coronavirus, con numerosi pazienti (ad oggi più di 40, ricoverati in diversi reparti) e lavoratori contagiati". Le misure adottate dalla struttura appaiono "intempestive e insufficienti", denuncia il Cobas, con "unità operative ibride in cui non vi è netta separazione tra zona covid e non covid, con i lavoratori che di conseguenza si trovano ad assistere nella stessa unità operativa pazienti positivi e non, esponendo perciò sé stessi e i degenti ad un alto rischio di contagio". "Auspichiamo che la direzione si attivi quanto prima per organizzare una specifica unità operativa dedicata ai degenti positivi al coronavirus, al fine di tutelare coloro che non hanno ancora contratto il virus" conclude in una nota il Cobas Santo Stefano.  

10/02/2022 15:32
Vaccini, nel 2021 morte 22 persone dopo la somministrazione. Con Pfizer e Moderna le reazioni peggiori

Vaccini, nel 2021 morte 22 persone dopo la somministrazione. Con Pfizer e Moderna le reazioni peggiori

Ventidue decessi su cento milioni di somministrazioni totali. Un caso di reazioni avverse ogni milione di inoculazioni. Sono questi i numeri riportati dall'ultimo studio di Aifa in merito alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Nello specifico, nel periodo compreso tra il 27/12/2020 e il 26/12/2021, sono stati 10 i morti per trombosi legati ai vaccini a Pfizer e Moderna, mentre negli altri casi si parla di «fallimenti vaccinali» o «eventi sistemici» su persone fragili. Le segnalazioni di eventi avversi accertati nell’arco di 14 giorni dalla profilassi ammontano a 758, dato che inizia a calare dopo la terza dose. La maggiore sorveglianza da parte della Rete nazionale di Farmacovigilanza evidenzia poi quelle che sono le patologie più preoccupanti emerse dopo la vaccinazione, escludendo i sintomi più comuni come febbre, cefalea o dolori muscolari. Fra questi l'anafilassi (grave reazione allergica acuta) imputata per un totale di circa 28 segnalazioni legate ai due vaccini m-Rna. Segue la "trombocitopenia trombotica" o trombosi (embolie, complicanze dei seni intracranici o cerebrali) dove, nell'età media compresa fra i 40 e i 60 anni (più colpite le donne), i maggiori casi sono imputati stavolta ad AstraZeneca e Johnson & Johnson.  Fra le altre, "paralisi acuta del nervo facciale", "sindrome di Guillain-Barré" o paralisi ascendente, "miocarditi" e "pericarditi", dove i vaccini Pfizer e Moderna tornano a incidere maggiormente sui casi, colpendo anche la popolazione più giovane di età compresa fra i 12 e i 40 anni.     

10/02/2022 13:15
Covid Marche, i nuovi casi scendono sotto soglia 3mila: Macerata seconda provincia per contagi

Covid Marche, i nuovi casi scendono sotto soglia 3mila: Macerata seconda provincia per contagi

Confermata la decrescita dei contagi nelle Marche, un trend che lascia intatte le speranze di un ritorno in zona gialla a stretto giro. Sono 2.935 i nuovi positivi (ieri erano 3.213) con un tasso di positività del 41% (dal 39,7%) sui 7.158 tamponi analizzati (ieri erano 8.087). Continua anche la discesa dell'incidenza, che oggi si attesta a 1.289,12 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.400,89). Rimane sempre Ancona la provincia più colpita con 836 casi, seguita da Macerata (675), Pesaro Urbino (536), Ascoli Piceno (414) e Fermo (359); sono 119 i contagiati provenienti da fuori regione. Tra gli ultimi positivi sono 527 le persone che accusano sintomi (lievi, severi o critici); i casi comprendono 916 contatti stretti di positivi, 806 contatti domestici, 35 in ambiente di scuola/formazione, quattro in setting lavorativo, otto in ambiente di vita/socialità, uno sia in setting assistenziale sia in setting sanitario. Per quanto riguarda le fasce d'età, si confermano quelle tradizionalmente con più infetti ad essere le più colpite. Sono infatti 770 positivi per i 25-44enni e 663 per i 45-59enne. Attenzione anche ai casi tra i più piccoli, con 817 contagi tra gli under 18. La fascia più esposta è quella degli studenti delle superiori: sono stati infatti 241 i casi nella fascia tra 14 e 18 anni, mentre calano i positivi tra gli alunni delle elementari (239 casi).  Nelle ultime 24 ore sono dimunuiti a 361 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-6 rispetto a ieri), dei quali 50 in Terapia intensiva (-1 rispetto alle ultime 24 ore) e 311 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 68 (+2) e quelli in reparti non intensivi 243 (-7 rispetto a ieri) mentre 41 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risulta anche un decesso correlato al Covid: un 82enne di Cingoli spirato all'ospedale di Jesi.   

10/02/2022 12:24
Pnrr, la bozza Sanità alla prova delle Aree Vaste. Saltamartini: "Il Piano è pronto, siamo nei tempi"

Pnrr, la bozza Sanità alla prova delle Aree Vaste. Saltamartini: "Il Piano è pronto, siamo nei tempi"

Si terranno tra domani e venerdì le Assemblee con i sindaci delle cinque Aree Vaste delle Marche per la presentazione e la discussione della bozza definitiva del Pnrr relativo alla sanità marchigiana. Domani, 10 febbraio, alle 13:30 sarà la volta dell'Av2 della provincia di Ancona, a seguire l'Av3 di Macerata e l'Av1 della provincia di Pesaro Urbino. Nella giornata di venerdì invece gli incontri con l'Av4 di Fermo e l'Av5 di Ascoli. "Il Piano è pronto - ha detto l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - ma vogliamo ulteriormente condividerlo con i territori prima della approvazione definitiva. Gli investimenti da fare sono importanti e vanno utilizzati per andare incontro alle esigenze reali dei cittadini, per cui le osservazioni degli enti locali sono fondamentali". Le assemblee, programmate per giovedì scorso, sono state rinviate per esigenze programmatiche e istituzionali legate alla pandemia. Nei prossimi giorni la bozza verrà presentata anche alle parti sociali, agli ordini professionali e ai comitati dei cittadini. La Missione 6 Salute del Pnrr si articola in due componenti: reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale, e poi innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. Allo stato attuale per la componente 1 sono previsti stanziamenti per quasi 43 milioni per la realizzazione di 29 Case di Comunità, 23 milioni per 9 Ospedali di Comunità e quasi 2,6 milioni per 15 Centrali Operative Territoriali. I Piani Operativi Regionali vanno perfezionati entro il 28 febbraio con le relative Schede di Intervento. "Siamo perfettamente nei tempi previsti - conclude Saltamartini - abbiamo dovuto apportare delle minime variazioni per via delle richieste avanzate solo in questi giorni dal Ministero". La bozza del Pnrr Sanità infine verrà discussa in Consiglio Regionale per il confronto con le opposizioni prima della approvazione definitiva in Giunta.

09/02/2022 19:27
Marche - La Sanità è destinata a peggiorare, nonostante il PNRR. Ecco perché

Marche - La Sanità è destinata a peggiorare, nonostante il PNRR. Ecco perché

Le mancate riforme e revisioni dei modelli sanitari attesi da anni e richiesti a gran voce negli ultimi due hanno solo reso più evidente il profondo stato di confusione in cui riversa il Ministero della Salute in Italia. Segno di un’emergenza pandemica gestita in maniera fallimentare. Dal Piemonte alla Calabria mancano 17 mila medici e 350 mila infermieri per raggiungere gli standard fissati a livello europeo dall’Ocse, per cui servirebbero almeno 8,8 infermieri ogni mille abitanti. L’Italia invece si ferma a 5,6. Di più: la carenza del comparto infermieristico – il più sfruttato durante l’emergenza, oltre che il più vessato dal punto di vista stipendiale (previsti entro febbraio tagli fino a 500 euro) – non è stato nemmeno compensato dai cosiddetti rinforzi arrivati durante la prima ondata di contagi. Il motivo? Troppe assunzioni a tempo determinato: delle 83.180 figure iniziali solo 17.151 sono state stabilizzate a livello contrattuale, di cui 8,7 mila nuovi infermieri. Tutti gli altri hanno lasciato la trincea all’alba della variante Omicron. PER FARE CHIAREZZA Gli ultimi dati aggiornati da Istat nel 2019 rendono conto di 603.856 operatori sanitari, e circa 330 mila OSS. Ma ad oggi il primo dato sembra essersi sensibilmente ridimensionato (fra decessi, abbandoni e sospensioni), così come il secondo del quale però non vi è alcun Albo di riferimento per essere appurato ufficialmente. L’ASUR Marche contava nel 2019 circa 13.795 dipendenti così distribuiti: 2.176 (Area Vasta 1), 4.084 (Area Vasta 2), 3.403 (Area Vasta 3), 1.651 (Area Vasta 4), 2.481 (Area Vasta 5).* A questi vanno aggiunti i 1.411 operatori sanitari reclutati durante l’emergenza Covid, di cui 1.246 precari fra medici (292), infermieri (601) e altro personale (353). Stabilizzati solo 165. Inoltre, tanto per la categoria medici/infermieri quanto per gli operatori socio sanitari non è consultabile alcun Elenco Regionale di iscrizione, per il quale solo un anno fa è stata presentata una proposta di legge (n 32 del 4 marzo 2021) rimasta ferma. QUINDI? Chi pensa che i 20 mld del PNRR destinati alla Salute in Italia (ad oggi 15,63 accertati in via ufficiale) riusciranno a tamponare in maniera significativa le varie criticità, dovrà ricredersi. Solo la metà dei fondi, infatti, verrà utilizzata per realizzare 1.288 case di comunità, 602 centrali operative territoriali per l’assistenza domiciliare e 381 ospedali di comunità per le cure di lunga degenza. Il resto verrà dirottato su digitalizzazione, innovazione e ricerca. Risultato? Per evitare che le strutture restino vuote sarà necessario entro 5 anni assumere almeno 30.485 infermieri, ma senza sapere quali soldi verranno impiegati per la loro formazione – dato che il Ministero della Salute non dispone delle risorse necessarie. Di conseguenza il debito italiano rispetto al PNRR vedrà aumentare i propri oneri, dato che solo per il personale sanitario neo assunto bisognerà in qualche modo garantire le retribuzioni. In mancanza di riforme radicali l’orizzonte dei nuovi tagli alla sanità appare inevitabile, con conseguente nuova carenza di medici e infermieri. Inoltre, bisogna tenere conto del 28 febbraio 2022, la deadline stabilita dal Governo per lasciar presentare a ciascuna regione il proprio progetto di risanamento della Sanità locale. La bozza presentata il 20 gennaio scorso in giunta dall’assessore Filippo Saltamartini – secondo il progetto “Italia Domani” - vuole sfruttare i primi 182 mln assegnati del PNRR distribuendoli fra servizi territoriali (come case della salute e ospedali di comunità) e adeguamento strutturale, tecnologico e digitale della rete ospedaliera. A livello nazionale, difficile non temere anche per il futuro più imminente una vera e propria battaglia fra le regioni nel tentativo di accaparrarsi quanti più fondi possibili. Con il rischio – nemmeno così assurdo - per qualcuno di fare carte false. Di sicuro, a rimetterci saranno le certezze di cura per gli italiani. *dati PIANO PERFORMANCE 2021-2023 Asur Marche

09/02/2022 10:30
Saltamartini: "Marche in arancione per un posto letto di Terapia Intensiva"

Saltamartini: "Marche in arancione per un posto letto di Terapia Intensiva"

Il passaggio delle Marche in zona arancione per lo sforamento contemporaneo dei tre parametri (incidenza, occupazione in terapia intensiva e area medica) è avvenuto "per un posto letto di terapia intensiva". Lo ha sostenuto l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, a margine della seduta odierna del Consiglio regionale, facendo però notare che "nell'ultima settimana il calo dei positivi è del 30%". "È ingiusto quello che è avvenuto - ha aggiunto - si potevano valutare adeguatamente i posti letto che le Marche offrono al Covid, ma anche l'efficienza del sistema, tenendo conto che in un mese siamo riusciti a somministrare 500mila dosi booster e che evidentemente stanno producendo l'effetto desiderato perché c'è un calo netto dei positivi".  Nel frattempo oggi - secondo i dati forniti dalla Regione - i parmetri sono tornati "quasi" da zona gialla con 11 ricoverati in meno (leggi qui). I valori superano di poco la soglia per la zona arancione (30,7% rispetto al 30%).

08/02/2022 19:32
Santo Stefano Ascoli, attivi due nuovi ambulatori: uno di ortopedia e l’altro di ozonoterapia

Santo Stefano Ascoli, attivi due nuovi ambulatori: uno di ortopedia e l’altro di ozonoterapia

Si arricchisce di professionisti di valore e di nuovi servizi l’offerta di salute nel territorio ascolano. Presso il Centro Santo Stefano “Venerabile Marcucci” di via dei Narcisi, infatti, sono attivi due nuovi ambulatori, uno di ortopedia e l’altro di ozonoterapia, con due medici molto noti ed apprezzati. L’ambulatorio ortopedico è diretto dal dottor Marco Mulazzani, già primario presso l’Ospedale di Urbino, si occupa principalmente di visite specialistiche per patologie dell’anca, ginocchio e caviglia, traumatologia dello sport, infiltrazioni peri ed intrarticolari ed è accessibile con prenotazione tutti i sabato mattina. Mulazzani è specialista anche nel trattamento dell’osteoartrosi (OA), la forma più comune di patologia articolare di natura infiammatoria-degenerativa considerata tra le malattie o condizioni croniche più diffuse nel nostro Paese.  L’ambulatorio di ozonoterapia, invece, è guidato dal dottor Alessio Bernardini, viene dalla consolidata attività nel Polo Diagnostico Santo Stefano di Porto Potenza Picena e, per l’offerta ambulatoriale del Centro Santo Stefano Venerabile Marcucci di Ascoli Piceno, rappresenta una assoluta novità. L’ossigeno-ozonoterapia, anche detta per semplicità ozonoterapia, consiste nella somministrazione di una miscela di ossigeno puro e ozono e può essere impiegata in numerose patologie. I campi di applicazione spaziano dall’ortopedia alla medicina interna, dalla reumatologia alla neurologia, e poi la dermatologia ed altre specialità possono beneficiarne. Gli effetti di questa terapia sono di carattere anti-infiammatorio, antiedemigena e antidolorifica, ma anche riattivante il microcircolo, rigenerante i tessuti, cicatrizzante, neurotrofica diretta, antibatterica, antivirale, antimicotica. “Abbiamo voluto ampliare la nostra offerta di servizi - dice la Direttrice del Centro Santo Stefano Riabilitazione di Ascoli, la dottoressa Silvia Cocci Grifoni – andando ad integrare e potenziare le già consolidate professionalità del nostro team di lavoro con due ambulatori nuovi e con un valore aggiunto non solo per noi ma anche per tutto il territorio”.   Intanto continua, presso la struttura di via dei Narcisi, l’attività del punto tamponi in modalità drive-in e con un’attenzione particolare per i bambini e per i più anziani, per via delle caratteristiche tecniche dei tamponi utilizzati che lo rendono particolarmente delicato e poco invasivo. Il servizio (in questi giorni con particolari agevolazioni economiche e carnet di promozione) e’ garantito - previa prenotazione - nei giorni feriali dalle alle ore 7 alle ore 10.00 e dalle ore 13.30 alle ore 15.00 .  

08/02/2022 12:27
Covid, focolaio alla casa di riposo di Pollenza: sono 21 i positivi

Covid, focolaio alla casa di riposo di Pollenza: sono 21 i positivi

Sono 21 su 24 gli ospiti della casa di riposo di Pollenza ad essere risultati positivi al Covid. Tutti i pazienti erano stati già vaccinati con terza dose e nessuno versa in gravi condizioni di salute. Si trovano adesso tutti in isolamento. Il focolaio è divampato la scorsa settimana, quando erano stati registrati i primi cinque positivi dopo un giro di screening generale per la sicurezza dei pazienti in età avanzata. Per prevenire eventuali focolai, la direzione aveva giocato d'anticipo adibendo il secondo piano della struttura per i casi di isolamento. Nella casa di riposo di via Leopardi il problema adesso è il personale: sono sei in tutto gli operatori socio assistenziali risultati contagiati e posti in isolamento. L’Asur 3 si è nel frattempo messa al lavoro per trovare del personale a tempo determinato che possa garantire la continuità di servizio.  

08/02/2022 11:55
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