Sanità

Covid Marche, impennata nei ricoveri del +10,4% nelle ultime 24 ore. 2827 i nuovi positivi

Covid Marche, impennata nei ricoveri del +10,4% nelle ultime 24 ore. 2827 i nuovi positivi

Impennata di ricoveri legati al covid nelle Marche: +15 in 24 ore, secondo i dati della regione. Complessivamente sono 159, di cui 6 in terapia intensiva, 17 in semintensiva, 136 in reparti non intensivi. Sono 2.827 i nuovi positivi rilevati nell'ultima giornata, mentre il tasso di incidenza continua a salire e arriva a 1.230,98 su 100mila abitanti (ieri 1.179,72).  Nelle ultime 24 ore ci sono stati 3 decessi, che fanno salire il totale delle vittime a 3.953, Negli ospedali ci sono anche 34 persone in osservazione nei pronto soccorso, sono 6 invece gli ospiti di strutture territoriali di area post critica. Continua salire anche il numero delle persone in isolamento domiciliare o quarantena: sono 25.826 (ieri 25.024), di cui 298 con sintomi.  

09/07/2022 18:42
Centro vaccinale Macerata, si cambia: 9 luglio il trasferimento nella nuova sede

Centro vaccinale Macerata, si cambia: 9 luglio il trasferimento nella nuova sede

Trasferimento per il Centro vaccinale di Macerata, fino ad ora ubicato in Via Teresa Noce n. 22 a Piediripa, che da domani, sabato 9 luglio, sarà attivo presso la nuova sede di Via Annibali n.114, di fronte agli uffici amministrativi dell’Area Vasta 3. L’Asur annuncia che l’ufficio resterà aperto nei giorni di lunedì, mercoledì e sabato solo al mattino, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Gradita la prenotazione per la somministrazione del vaccino tramite il sistema informatico Poste italiane.  

08/07/2022 14:33
Marche -"Nei prossimi anni crollo delle nascite e aumento malattie croniche negli over 65"

Marche -"Nei prossimi anni crollo delle nascite e aumento malattie croniche negli over 65"

Nei prossimi anni le nascite continueranno a diminuire mentre gli over 65 aumenteranno insieme alla domanda stimata di prestazioni legate a patologie croniche come ipertensione e diabete. È quindi necessario un adeguamento del sistema di offerta di servizi da parte del sistema sanitario regionale. Su questo assunto si basa il nuovo approccio della Regione Marche alla programmazione sanitaria: le scelte vengono impostate attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi basati sull’evidenza scientifica. È stato dunque definito un modello, in partnership con la Facoltà di Economia della Politecnica delle Marche, di analisi del fabbisogno di prestazioni di assistenza sanitaria (ospedaliera e ambulatoriale), sviluppato attraverso un monitoraggio dettagliato dei percorsi di mobilità sanitaria: percorsi di mobilità sanitaria in uscita (extra-regionale/intra-regionale) e percorsi di mobilità sanitaria in entrata (mobilità attiva: di attrazione). Lo studio è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Regione Francesco Acquaroli insieme all’assessore Filippo Saltamartini e al rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori. Sono intervenuti anche il professor Stefano Marasca dell’Univpm, il professor Claudio Travaglini dell’Università di Bologna e il dirigente del Dipartimento Salute Armando Gozzini. “I numeri ci raccontato lo stato della nostra sanità. In particolare – ha spiegato Acquaroli - abbiamo sviluppato un percorso pianificato sui fabbisogni reali della popolazione, attraverso l’analisi e lo studio delle caratteristiche della domanda di assistenza in modo da scoprire punti forti e punti deboli. Le indicazioni che emergono sono precise, le cure di prossimità vanno ad incidere meno dell’ospedalizzazione, e di fronte a poche risorse e all’invecchiamento della popolazione che ha bisogno di assistenza, vanno ponderate con i numeri le scelte più efficaci ed efficienti riportando i servizi sui territori come intendiamo fare con la riorganizzazione delle aziende sanitarie”. “Allo stesso tempo vanno analizzati i dati della mobilità attiva e passiva valutandone cause e conseguenze e l’incidenza dei privati. La scelta di un modello decisionale basato sui bisogni della popolazione, e non sulla spesa storica dei servizi, ci dà la possibilità di orientare meglio le risorse verso le prestazioni più utili ai cittadini e di evitare sprechi. Potremo fare scelte a ragion veduta al di là dei campanilismi”. “I dati a consuntivo sulle performance sono sicuramente importanti – ha detto il rettore – ma non ci dicono cosa fare. Come Università ci siamo focalizzati su un’analisi di contesto in chiave prospettica e multidisciplinare che tenga conto degli aspetti evolutivi, economici, demografici, delle nuove tecnologie e del capitale umano che è determinante per realizzare le cose. Su questo aspetto ci siamo particolarmente concentrati con l’incremento delle borse di studio (110) e i corsi di formazione (42), con i corsi di laurea magistrali a ciclo unico che sono passati dai 212 del 2020 ai 355 del 2022/2023 dei corsi triennali per le professioni sanitarie che da 535 sono diventati 750”. “I numeri spazzano via le opinioni e sono oggettivi – ha sottolineato Saltamartini - e a quelli dobbiamo rispondere i termini di scelte. Grazie a questo studio ora abbiamo la possibilità di impegnare le risorse in modo più coerente per garantire i servizi più appropriati. Si tratta di un dovere etico oltre che politico. L’obiettivo è arrivare ad un modello con una corretta offerta Comune per Comune”. La programmazione basata sui bisogni è partita dalla conoscenza dettagliata del territorio, della sua complessità e variabilità da un punto di vista demografico e socioeconomico. I fattori rilevati come modificanti la domanda di salute, sono innanzitutto in una prima fase di tipo demografico: il numero di anziani (con distribuzione territoriale e con analisi temporali), il numero di anziani che vivono soli o con coniuge non autosufficiente, il numero di anziani non autosufficienti, il numero di anziani non autosufficienti (con patologie degenerative: demenze), la tipologia di struttura della rete familiare e i contesti di assistenza territoriale (formali e informali)”. “Attraverso lo studio del fabbisogno espresso e latente e attraverso lo studio delle dinamiche demografiche è stato possibile calcolare il fabbisogno di assistenza ospedaliera e ambulatoriale, stimando la domanda di assistenza per patologie croniche (valutate con i percorsi di PDTA), al fine di raggiungere i livelli di fabbisogno predefiniti e supportare la Regione nella pianificazione dell’offerta territoriale. L’analisi offre chiare indicazioni per la riorganizzazione della rete dell’assistenza territoriale in funzione della stima del bisogno di salute nei prossimi 10 anni”.

07/07/2022 17:41
San Severino, riattivazione posti letto Covid al Bartolomeo Eustachio? Il secco no del sindaco

San Severino, riattivazione posti letto Covid al Bartolomeo Eustachio? Il secco no del sindaco

“L’Asur sta lavorando alla riattivazione di posti letto Covid all’interno dell’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche. Si tratta di una scelta sulla quale l’Amministrazione comunale ha avuto modo di esprimere fortissime perplessità. Come sindaco ho apertamente fatto presente all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, e al direttore generale dell’Asur Marche, dottoressa Nadia Storti, di non condividere assolutamente né i tempi né, ancora una volta, i modi”. Così il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, anticipa in una nota la netta contrarietà e si dichiara pronta a protestare, a nome di tutta la comunità settempedana, contro quello che insieme all’assessore comunale alla Sanità, Jacopo Orlandani, il sindaco definisce “l’ennesimo atto di forza da parte di chi dovrebbe ascoltare i territori”. Una decisione, quella dell’Asur, che non è stata ancora resa nota pubblicamente ma che, secondo Piermattei, “sarà quasi sicuramente come sempre calata dall’alto. Il nostro sarebbe il primo ed unico nosocomio – spiega il sindaco – a aprire un reparto Covid in tutta l’Area Vasta 3 quando a Civitanova Marche, ad esempio, ancora esiste un Covid Hospital che però resterebbe chiuso”. “Il nostro ospedale – prosegue il primo cittadino -  non può essere sfruttato solo nel momento del bisogno se ci sono strutture deputate, ad esempio, all’emergenza Covid. Già abbiamo dato la nostra disponibilità una prima volta, come era giusto perché ci trovavamo in una emergenza di tutt’altra portata, mettendo a disposizione posti letto ma poi, va ricordato, il Covid è entrato in tutta la struttura e ne abbiamo pagato le conseguenze. Non sono stati fatti investimenti, negli ultimi mesi, che garantirebbero i percorsi sporco pulito e questo risulta grave e preoccupante”. “La sanità regionale ha già più di un conto in sospeso con il nostro territorio – ricorda ancora la Piermattei, che elenca una serie di situazioni – Aspettiamo che sia nominata un pediatra che rimpiazzi una professionista andata in pensione: al momento ci sono più di 400 bambini senza un medico loro dedicato. Attendiamo che si proceda al potenziamento sia dell’oculistica che della week surgery. Nonostante le promesse dopo il pensionamento della Ferretti non è stato ancora aperto lo Iom, il 118 registra la carenza di dottori e infermieri. Il nostro primo punto di intervento, nonostante abbia più accessi di altre strutture ospedaliere con il pronto soccorso, è carente di specialisti”. “E ancora, in radiologia ci sono macchinari che attendono da tempo di essere sostituiti. Per l’Hospice si è in attesa di nomina di un primario, attualmente sono stati dati 6 mesi di proroga al dottor Giorgetti che è andato in pensione. I locali del Cup risultano chiusi addirittura dai primi giorni dell'emergenza terremoto 2016 e non sono stati mai ripristinati. Concludo, ma non che l’argomento abbia meno importanza – sottolinea il primo cittadino settempedano – ricordando che la Determina dirigenziale Asur Marche 742 del 31/12/2019 con la quale sono state declassate tre Unità dipartimentali semplici deve ancora essere revocata e al momento risulta ancora solo sospesa”. “L’azione di protesta sarebbe solo all’inizio. Il sindaco Piermattei, infatti, spiega ancora: “Nei prossimi giorni incontreremo i comitati e le associazioni settempedane e non, per valutare insieme la situazione dell’ospedale Bartolomeo Eustachio”.

07/07/2022 14:51
Firmato l'accordo per la costruzione del nuovo ospedale di Macerata: "Inizio lavori previsto per il 2025"

Firmato l'accordo per la costruzione del nuovo ospedale di Macerata: "Inizio lavori previsto per il 2025"

Firmato lo storico accordo fra la Regione Marche e il Comune di Macerata per la costruzione del nuovo ospedale nel capoluogo di provincia. Un progetto "mastodontico" che promette una struttura sanitaria aggiornata alle ultime tecniche e strumentazioni, completa di personale competente e adeguato. Il nuovo ospedale sorgerà in località “La Pieve”, un sito consono allo scopo in quanto di dimensioni sufficienti, parzialmente pianeggiante ed adiacente alla strada intervalliva di Macerata. “In linea con le necessità imposte da un progetto simile – spiega l’architetto Goffi –tenere al minimo i consumi per garantire l’attività dell’ospedale e il rispetto verso le norme anti-sisma non possono che essere i primi punti da soddisfare per rientrare nel bando”. Parte da oggi infatti il processo burocratico che entro il 2025 (stando a quanto affermato da Goffi) dovrebbe portare all’inizio dei lavori.   "Aspettavo questo giorno da due anni - esordisce il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli - e finalmente il progetto del nuovo ospedale vede la luce. Abbiamo rispettato i tempi che ci eravamo prefissati e sono emozionato e contento di poter oggi annunciarne che l’apertura del bando di concorso”.   “Si parla di un investimento enorme da parte della Regione Marche – continua l’assessore ai lavori pubblici della regione Francesco Baldelli - una cifra enorme che riunisce i fondi statali per la ricostruzione post sisma (55 milioni di euro) e quelli recuperati dal presidente Acquaroli (circa 80 milioni)”.   Baldelli ha anche sottolineato come, prima del progetto oggi presentato, non ci fosse traccia in regione di un qualsiasi atto formale in merito alla nuova struttura sanitaria (vedi il piano socio sanitario della regione Marche del 2020, ndr): “Macerata avrà finalmente il suo ospedale dopo le tante illusioni vendute da chi ci ha preceduto. Questo è un atto concreto che darà finalmente il via ai lavori: abbiamo dovuto iniziare da zero, vista la totale assenza di documentazione precedente al 2020”, ha dichiarato Baldelli.  Ha preso poi la parola l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, attento nel precisare l’importanza di un intervento di tale portata: “L’ospedale di Macerata rientra pienamente nella classificazione di DEA di I livello (ovvero una struttura che comprensiva delle unità operative di pronto soccorso ed anestesia e rianimazione, con dotazione di posti letto di terapia intensiva n.d.r.) con le sue 14 specializzazioni. È nostro primario interesse quello di garantire attrezzature adeguate, organico competente e liste d’attesa più corte, oltre che completare i lavori senza contenziosi di sorta”.  “Metteremo la prima pietra sul nuovo ospedale di Macerata – commenta poi la direttrice dell’Asur regionale Nadia Storti -, impegnandoci particolarmente per assicurare contenuti all’altezza della struttura progettata: è necessario riempire l’ospedale di persone competenti, in grado di stare al passo con la digitalizzazione e l'informatizzazione previste dal progetto".  Proprio sul tema del personale pone un particolare accento il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, ultimo ad intervenire: “Stiamo tracciando un nuovo modello di sanità nelle Marche, tenendo particolarmente conto della preoccupante carenza di personale medico che affligge tutta la nazione: abbiamo infatti istituito 110 (+40 rispetto lo scorso anno) borse di studio in Medicina generale e 42 contratti di formazione per i medici specialisti, cercando di trovare una soluzione almeno per la nostra realtà territoriale”.  “Negli scorsi due anni abbiamo investito nella sanità più di quanto non fosse stato fatto nel quinquennio precedente – continua il presidente-. Non sono però qui a puntare il dito, mi preme piuttosto ristrutturare un sistema sanitario stravolto dalla crisi pandemica: abbiamo deciso di utilizzare i fondi destinati alla ricostruzione dell’ospedale, inutile se non come tampone momentaneo, per un progetto ex-novo che vada davvero incontro alle necessità dei cittadini.  Saremo irreprensibili sui tempi, questa è una vera e propria urgenza per tutta la provincia”. 

06/07/2022 13:30
Marche, riforma completa del sistema sanitario: Asur rimpiazzato da 5 nuove aziende territoriali

Marche, riforma completa del sistema sanitario: Asur rimpiazzato da 5 nuove aziende territoriali

 Potenziamento dei servizi sanitari sul territorio e centralità dei cittadini per il riequilibrio dell'offerta sanitaria regionale. Ha preso il via, con l’approvazione della revisione dell'organizzazione degli enti del servizio sanitario regionale, approvata ieri in giunta, l’iter che porterà entro la fine dell’anno alla soppressione della Azienda sanitaria unica regionale, alla valorizzazione delle aree vaste attraverso la creazione di cinque AST, Aziende Sanitarie Territoriali, ciascuna con propria personalità giuridica e alla riconfigurazione dell'Agenzia Sanitaria Regionale (ARS).      Di questo si è parlato oggi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Leopardi con il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini e il dirigente del Dipartimento Salute Armando Gozzini, durante la quale è stata presentata la riforma: ”Ritorniamo ad un modello più vicino ai territori – ha spiegato Acquaroli -. Nel 2003 quando venne istituita l’Asur si effettuò un’opera di centralizzazione: un’unica grande azienda da Ancona gestiva tutta la regione. Oggi vediamo la redistribuzione in cinque aziende sanitarie territoriali che avranno la possibilità di individuare la governance migliore in base al loro contesto, e di sviluppare una trasversalità e una sinergia tra la rete ospedaliera e i servizi territoriali.   Si tratta di un’azione moto importante che rende protagonisti i territori - continua il presidente delle Marche -. È un’inversione di tendenza per cui ovviamente non basta solo una legge, sarà un iter che ci porterà nei prossimi mesi a porre le basi del nuovo modello di sanità che vogliamo, che abbia come presupposto il miglioramento delle risposte nei confronti dei cittadini anche in vista del nuovo piano socio-sanitario e di una seria spending review. L’approccio di questa riforma è programmatico e scientifico, si basa sugli studi di settore in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e vuole riorganizzare le risorse evitando doppioni in funzione delle reali esigenze di una comunità che negli ultimi venti anni è profondamente cambiata dal punto di vista demografico (bassa natalità e allungamento della vita media) sviluppando nuove esigenze e bisogni per cui dobbiamo programmare soluzioni in termini di servizi e personale”.      "Dopo 20 anni una riforma significativa dell’assetto sanitario della nostra Regione. Abbiamo previsto una riorganizzazione del sistema sanitario in base alla domanda – ha proseguito Saltamartini –. Avremo aziende sanitarie più aderenti ai rispettivi territori con disponibilità di risorse finanziarie, strumentali e personale e che saranno chiamate ad essere autosufficienti in base al principio di prossimità delle cure. Nel modello che perseguiamo è previsto anche un intervento sul sistema delle prenotazioni: dal medico di medicina generale direttamente al presidio ospedaliero. Questo richiede un ammodernamento del sistema che potremo avviare con le risorse del PNNR. Obiettivo, prestazioni adeguate e abbattimento delle liste d’attesa. Mettiamo in campo tutte le risorse del nostro sistema per giocare una partita che speriamo possa cambiare la sanità che abbiamo conosciuto finora”.     Nella nuova organizzazione sono Enti del Servizio sanitario regionale: - le 5 Aziende Sanitarie Territoriali (AST): AST Ancona; AST Ascoli Piceno; AST Fermo; l’Ast Macerata; l’AST di Pesaro-Urbino - l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche; - l'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per anziani (INRCA) di Ancona. Ciascuna AST si articolerà in: - distretti: articolazioni territoriali delle AST che assicurano il coordinamento e l’erogazione dei servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie; - dipartimenti, tra cui il Dipartimento di prevenzione per l'organizzazione e la promozione della tutela e della salute della popolazione e il miglioramento della qualità della vita (funzioni di prevenzione collettiva e sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare); - uno o più presìdi ospedalieri. Per ciascuna AST è prevista una delimitazione territoriale che riprende l’articolazione delle precedenti Aree Vaste. Le AST subentrano in tutti i rapporti e le competenze in precedenza facenti capo all’ASUR.     L'Azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Marche Nord" viene incorporata nell’AST di Pesaro e Urbino. Gli organi degli Enti del SSR sono: il direttore generale; il collegio di direzione; il collegio sindacale. Il Direttore Generale è coadiuvato Il direttore generale è coadiuvato nell’esercizio delle proprie funzioni dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario. Nelle AST il direttore generale è coadiuvato anche da un direttore socio-sanitario con compiti di direzione e di coordinamento delle attività di integrazione socio-sanitaria. Gli Enti hanno una organizzazione in forma dipartimentale e integrata in reti. Per ottimizzare ed efficientare la spesa riconducibile agli Enti del SSR, si prevede di costituire all’interno dell’Agenzia Regionale Sanitaria, una apposita unità organizzativa, altamente specializzata, a supporto del soggetto aggregatore regionale (SUAM) nell’espletamento delle procedure di acquisto da avviare nell’interesse di uno o più Enti del SSR.

05/07/2022 18:45
Marche, primo caso accertato di vaiolo delle scimmie

Marche, primo caso accertato di vaiolo delle scimmie

Registrato il primo caso di vaiolo delle scimmie accertato nelle Marche. Dopo il falso allarme scattato a fine maggio per la sospetta infezione di una donna dell’Anconetano, questa volta il laboratorio di Virologia degli Ospedali riuniti di Ancona, guidato dal dottor Stefano Menzo, ha certificato che si tratta proprio di Monkeypox. A contrarlo, un uomo residente lungo la costa dell’Ascolano, che ha mostrato i sintomi tipici di questo virus.  “Le sue condizione di salute sono comunque buone – afferma l’Area Vasta 5 -  tanto da non rendere necessario il ricovero nel reparto di Malattie infettive. S si trova già a casa e qui verrà monitorato il decorso dell’infezione. “Il vaiolo delle scimmie – ricorda l’Aur -  si trasmette infatti il contatto diretti, il che significa vicinanza stretta: la pelle della persona infetta contro la pelle o il sangue di chi viene contagiato. Ma anche tramite contatto con le mucose, genitali o orali, e con la saliva. A differenza del Covid, dunque, non bastano piccole goccioline per trasmetterlo. Questo sta limitando la sua diffusione. Nella rilevazione fatta dall’Organizzazione mondiale della sanità e aggiornata allo scorso 8 giugno, i casi di Monkeypox accertati in Italia erano 29”.  “Nella fase iniziale, compaiono sintomi simili a quelli di una forte influenza. Si va dalla febbre al mal di testa, passando per dolori muscolari, lombalgia, stanchezza e malessere generale. Poi compaiono le pustole. L’incubazione dura da una a tre settimane prima che si manifestino le vescicole, ovvero lesioni cutanee che si riempiono di liquido, fino a evolversi, in giorni o settimane, verso la crosta. Chi ha già fatto il vaccino contro il vaiolo, obbligatorio fino al 1981, può contare su una protezione che dovrebbe assestarsi sull’85%”. Incrociando l’anagrafe vaccinale con una stima della popolazione regionale, emerge come nelle Marche siano circa 650 mila le persone già immunizzate”.  

05/07/2022 11:40
Tumore alla mammella, Macerata nuovo di riferimento: "Il 90% delle pazienti guarisce definitivamente"

Tumore alla mammella, Macerata nuovo di riferimento: "Il 90% delle pazienti guarisce definitivamente"

Una giornata di alto profilo scientifico presso l’Aula Magna del comune di Recanati (Macerata). Illustri prof­essionisti hanno partecipato all’incontro "Neoplasia della mammella: il traguardo all’orizzonte”, organizzato dal dottor Nicola Ba­ttelli - direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncolo­gia di Macerata e dal dottor Paolo Dec­embrini Cognigni - responsabile dell’Unità Semplice Dipartimentale di Seno­logia Interventistica dell’Area Vasta 3. A portare i saluti della città, anche il sinda­co di Recanati Anton­io Bravi. “Siamo fe­lici di ospitare eve­nti come questo che non soltanto danno lustro alla città ma rappresentano momenti di confronto ad al­ti livelli”. "Con il dottor Decem­brini abbiamo deciso di af­frontare un argomento che è forse il più importante per il genere femminile – spiega il dottor Nicola Battelli – Inf­atti, una donna su otto in Italia si amm­ala di tumore alla mammella. Una malattia che possiamo consi­derare della famigli­a, una malattia soci­ale. La cosa che mi preme sottolineare però è che circa il 90% di queste donne oggi può gua­rire definitivamente. In questa giornata di studio hanno partecipato non solo gl­i oncologi, ma anche tutte le figure san­itarie che si occupa­no di tumore alla ma­mmella: dai radiologi ai radioterapisti, dai patologi ai med­ici di medicina gene­rale e tanti altri. Sono proprio i me­dici di medicina gen­erale, conoscendo sia la storia della paziente che della sua famiglia, i primi a svolgere un ruolo fondamentale per rag­giungere la percentu­ale del 90%, invitando le donne che hanno precedenti in famig­lia a fare un test genetico per verifi­care la predisposizi­one o meno al tumore alla mammella. Ogni anno nell’Area Vasta 3 affrontiamo 320 nuovi casi di tu­more della mammella, un numero molto imp­ortante in una regio­ne che ne conta circa 1300. Il lavoro che stiamo facendo con la senologia di Mac­erata è molto import­ante ed oggi siamo un punto di riferimen­to anche per altri centri. Lo scorso anno abbiamo seguito on­cologicamente 450 ca­si. Il nostro obie­ttivo è quello di di­ventare sempre di più un’eccellenza e qu­esto è possibile ott­enerlo solo mettendo al centro il pazien­te”. “Anche se la chirurgia viene con­siderata la parte pe­ggiore della terapia del tumore mammario, in realtà, grazie all'insegnamento del professor Veronesi, nostro punto di riferimento, oggi assistiamo a modificazioni co­ncettuali e struttur­ali fenomenali – evidenzia il dottore Paolo Decemb­rini - Si è passati dalla conce­zione per cui doveva essere portata via tutta la mammella ad una aggressività mo­lto più limitata, più settoriale. Ques­to è stato possibile non soltanto per i progressi della tec­nica, ma anche perché i professionisti si sono confrontati, hanno sperimentato, hanno fatto squadra e rete. Non vi è più l'équipe chirurgica, ma vi è un’equipe multidis­ciplinare". Particolarmente atte­so l’intervento del professor Paolo Veronesi, di­rettore del programma di senologia dell'­Istituto Europeo di Oncologia di Milano. “Oggi parliamo di tumore della mammella, il più diff­uso in assoluto in tutti i Paesi occiden­tali - ha affermato il Prof. Paolo Vero­nesi - La notizia buona è che il tasso di incid­enza di guarigione continua ad aumentare ed oggi siamo oltre il 90% di guarigione complessiva grazie alla diagnosi preco­ce e a trattamenti sempre più mirati ed efficaci. Da un punto di vista della chirurgia, enormi progressi si sono fatti in questi ultimi cinquant'anni, perché fino agli an­ni ’70 tutte le donne venivano trattate inevitabilmente con la mastectomia totale per qualunque tipo di tumore. Negli anni ’80, la chi­rurgia conservativa ha permesso di prese­rvare il seno a mili­oni di donne con tum­ore in fase iniziale e da qui l'importan­za della prevenzione, di fare una diagno­si precoce, accedere a trattamenti chiru­rgici conservativi. Oggi i trattamenti medici sono sempre più innov­ativi ed efficaci, tanto che in un futuro non lontano possiamo pensare ad una ch­irurgia sempre meno invasiva se non addirittura ad una gua­rigione completa del­la malattia solo con la terapia medica”.

04/07/2022 11:00
Usca, Saltamartini: "Serve proroga sino al 31 dicembre o adeguamento compensi"

Usca, Saltamartini: "Serve proroga sino al 31 dicembre o adeguamento compensi"

“Ho chiesto al Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga di farsi promotore col Governo della nostra richiesta di proroga delle Usca fino al 31 dicembre, o in alternativa l’adeguamento del trattamento economico delle nuove Uca a quello attuale delle Usca". A dirlo l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini in replica alle polemiche emerse sugli organi di stampa a seguito della fine dell’attività delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale che curavano a domicilio i malati di covid proprio in un momento di riacutizzazione dei contagi. "La Regione Marche ne ha da tempo chiesto la proroga, ma non è stata ascoltata – prosegue – è quindi paradossale che esponenti di partiti che appoggiano la scelta del Governo nazionale ora lamentino la situazione che si viene a creare in tutte le regioni, non solo nella nostra". La polemica è quella che riguarda la scadenza dei contratti Usca il 30 giugno. Il Dipartimento Salute, su richiesta dell’assessore, ha diramato una nota che prevede la possibilità di utilizzare l’esperienza del personale operante nelle Usca nella cura del Covid e per alleggerire la pressione sui pronto soccorso delle Marche, fino al 31 dicembre 2022. I medici opererebbero nella gestione domiciliare dei pazienti Covid ma anche nella cura dei codici bianchi nei Pronto Soccorso, per un compenso però inferiore, e pari a quello della continuità assistenziale (23,40 euro all’ora contro i 40 precedenti). "E’ per questo –-sottolinea l'assessore - che ho chiesto a Fedriga di rendere il compenso delle Uca pari a quello delle vecchie Usca, altrimenti non stupisce il fatto che pochissimi medici ex-Usca abbiano manifestato l’intenzione ad aderire (al momento una decina sui 150 in servizio fino al 30 giugno)". "L’Asur si è attivata contattando tutti i medici con telefonate e mail – conclude Saltamartini – ma solo prorogando le Usca o adeguando il compenso il Governo ci può aiutare a mantenere un servizio che si è dimostrato efficace ed efficiente, soprattutto in un momento in cui il numero dei positivi cresce ma molti pazienti possono essere trattati a casa, anche con l’utilizzo di medicinali come il Molnupiravir e il Paxlovid, prodotto nello stabilimento ascolano della Pfizer”.  

01/07/2022 16:13
Marche, le Usca cambiano nome e incarichi: ora aiuteranno nei Pronto soccorso

Marche, le Usca cambiano nome e incarichi: ora aiuteranno nei Pronto soccorso

Si chiameranno Unità di Continuità Assistenziale (Uca) ma il personale sarà lo stesso: dal 30 giugno scade la legge che aveva previsto l’impiego dei medici Usca. “La Regione ha chiesto – ha detto l’Assessore Filippo Saltamartini -  la proroga fino al 31 dicembre 2022, ma la richiesta ancora non è stata accolta”. Per queste ragioni una Nota diramata del Dipartimento Salute della Regione Marche su direttiva dell’Assessore regionale alla Sanità prevede la possibilità di Utilizzare l’esperienza del personale operante nelle Unità Speciali di Continuità Assistenziale nella cura del Covid e per alleggerire la pressione sui Pronto Soccorso delle Marche, fino al 31 dicembre 2022. Nella sostanza, spiega l’assessore, il personale medico ha la possibilità di continuare la sua attività attraverso l’istituto della prestazione in qualità di continuità assistenziale o attivando contratti CO.CO.CO per la gestione domiciliare dei pazienti Covid ma anche per la cura dei codici bianchi nei Pronto Soccorso delle Marche.  Tra i compiti dei medici ci sarà infatti la presa in carico e il follow up dei pazienti domiciliari durante i focolai epidemici. La nota si è resa necessaria, come detto, per garantire la continuità dell’assistenza nel periodo di passaggio tra la dismissione delle Usca e la nascita delle UCA previste dal DM 77 del 2022, (equipe composte da un medico ed un infermiere ogni 100 mila abitanti). Gli incarichi di lavoro autonomo saranno offerti sia al personale medico già operante nelle USCA in scadenza al 30 giugno 2022, sia ai medici specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione. Si tratterà, di norma, di incarichi di 24 ore settimanali della durata di tre mesi, prorogabile al massimo fino al 31 dicembre 2022.  

30/06/2022 09:17
Camerino,  118 spostato a Castelraimondo: "La Giunta regionale intervenga"

Camerino, 118 spostato a Castelraimondo: "La Giunta regionale intervenga"

“Spostare la postazione del 118 significa privarsi di una risorsa umana preziosissima proprio perché scarsa e dover far fronte alla cronica mancanza di personale di Pronto Soccorso attraverso il ricorso ad altri medici di reparto quali, ad esempio, quelli di Anestesia/Rianimazione già gravemente provati dalla crisi di organico”. Il gruppo di minoranza del Comune di Camerino, “Ripartiamo”,  esprime la propria ferma contrarietà allo spostamento del servizio 118 presso i locali Asur della sede di Castelraimondo (leggi qui per saperne di più). “Una decisione che lascia perplessi e disorientati con riferimento alle motivazioni apposte. Sembrerebbe che l’iniziativa sia da ricondurre all’impossibilità di coprire il turno di notte nelle postazioni di Camerino e Matelica a causa della mancanza di medici 118. Si sarebbe, quindi, salomonicamente deciso per lo spostamento del servizio presso Castelraimondo, risultando baricentrica rispetto alle due località”, scrivono i consiglieri in una nota. “Questo – proseguono -  garantirebbe il rispetto dei tempi di intervento previsti dalle normative vigenti (20 minuti). Vorremmo far osservare come il problema della carenza del personale non può essere risolto attraverso lo spostamento delle strutture. Se ciò fosse vero, l’attuale Giunta Regionale delle Marche dovrebbe rivedere tutta la sua politica sanitaria atteso che per fronteggiare la cronica mancanza di medici, sarebbe ineludibile un accentramento dei servizi sanitari. Una vera e propria marcia indietro rispetto alle innumerevoli dichiarazioni di volontà di potenziamento degli ospedali periferici”. “Condividiamo pienamente le considerazioni di dissenso fatte da medici e associazioni locali alle quali aggiungiamo l’ulteriore riflessione che lo spostamento del medico di 118, dalla postazione ubicata presso l’ospedale camerte, (ricordiamo si tratta ancora di Ospedale Dea di I livello) toglie alla struttura la disponibilità potenziale di un medico da impiegare in quelle situazioni di sovraffollamento o di urgenza che non di rado si verificano nei Pronto Soccorso (pensiamo ai periodi estivi) e per fronteggiare le quali la stessa Regione Marche è recentemente intervenuta con Dgr 734 del 13 giugno scorso”.  “Ci si chiede, inoltre, se la nuova postazione garantisca effettivamente le migliori condizioni di lavoro per quelle professionalità in termini di adeguatezza della struttura rispetto a quelle offerte dall’ospedale camerte (basti pensare alla sicurezza sismica; alla disponibilità di spazi per il personale medico e paramedico ecc.)”. “Infine – concludono -  auspichiamo l’intervento dei nostri rappresentanti locali in consiglio regionale, fino a questo momento rimasti in religioso silenzio, affinché si facciano carico di intervenire nelle sedi opportune per garantire l’implementazione del personale necessario ad assicurare adeguati livelli di sicurezza sanitaria su tutto il territorio della provincia e in special modo su quello montano troppo spesso sacrificato”.

27/06/2022 16:03
Sanità pubblica, Cisl Fp Marche: "Aumenti in busta paga per circa 175 euro al mese, ora urgono assunzioni"

Sanità pubblica, Cisl Fp Marche: "Aumenti in busta paga per circa 175 euro al mese, ora urgono assunzioni"

"L'importante rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Sanità 2019/2021, sottoscritto nei giorni scorsi, avrà importanti ricadute economiche e normative anche sugli oltre 14.000  lavoratori del comparto della sanità marchigiana: dagli infermieri, agli operatori socio sanitari, tecnici  personale amministrativo". A sottolinearlo è Luca Talevi, responsabile Cisl Funzione Pubblica Marche.  "Il nuovo articolato del contratto nazionale, oltre al doveroso riconoscimento economico, rafforza il processo di innovazione e modernizzazione della pubblica amministrazione - aggiunge Talevi -. Considerando anche le nuove indennità, l'accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro lordi al mese. Un passo decisivo nella direzione di una reale valorizzazione delle professionalità che operano in un settore delicatissimo, ancora oggi fortemente esposto , come quello della salute dei cittadini". "Quanto sottoscritto prevede importanti risorse anche per aumenti legati a specifiche professionalità: infermieristiche, sanitarie, socio-sanitarie e lavoratori del pronto soccorso, avviando un percorso che ci avvicina a quanto avviene a livello europeo in materia di retribuzioni - precisa il responsabile Cisl Fp Marche -. Importante anche la parte normativa con la riforma dell'ordinamento professionale, un  nuovo sistema di classificazione e la definizione del lavoro agile non più strumento 'emergenziale' ma bensì importante strumento di organizzazione del lavoro".  "Ora si necessita di un piano di rafforzamento degli organici da parte della Regione Marche con nuove assunzioni, anche per compensare i pensionamenti, superando definitivamente la lunga pagina del precariato attraverso stabilizzazioni, fine del precariato e scorrimento delle graduatorie concorsuali vigenti - rilancia e conclude Talevi - Un obiettivo fondamentale da conseguire alla luce anche dell'annunciato ridisegno organizzativo del SSR che avrà necessità di un potenziamento degli organici in tutte le strutture presenti". 

27/06/2022 10:39
Covid Marche, continua a salire l'incidenza del virus. Calo dei ricoveri, nessun decesso

Covid Marche, continua a salire l'incidenza del virus. Calo dei ricoveri, nessun decesso

Prosegue il calo di ricoveri per Covid-19 nelle Marche nonostante l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti abbia ampiamente superato quota 500 nell'ultima giornata (da 496,94 a 533,78): attualmente, fa sapere la Regione, i degenti sono 73 (-6 rispetto a ieri), di cui tre in Terapia intensiva (invariato), quattro in Semintensiva (-1) e 66 in reparti non intensivi (-5). Sono 21 le persone in osservazione nei pronto soccorso e 19 quelle in strutture territoriali per post-critici. Rilevati nelle ultime 24 ore 1.283 casi (in tutto sono stati eseguiti 3.305 tamponi), mentre non si è registrato alcun decesso: il totale regionale di vittime resta fermo a  3.932. Inoltre, per quanto riguarda le percentuali di occupazione di pazienti Covid, resta invariata nelle terapie intensive (3 su 230 posti letto; 1,7%) e risulta in diminuzione quella in Area medica (70 su 983 posti letto; 7,1%). Registrati quasi 11mila isolamenti domiciliari (10.834). (fonte ANSA)

26/06/2022 15:58
Carenza di medici nelle Marche, la Regione stanzia 6,6 milioni: "Inizia una nuova fase"

Carenza di medici nelle Marche, la Regione stanzia 6,6 milioni: "Inizia una nuova fase"

 La Regione Marche stanzia per l’anno in corso 6.608.000 euro di risorse proprie, oltre il fondo sanitario, al fine di portare a 110 le borse di studio per i medici di Medicina generale e a 42 i contratti di formazione per i medici specialisti. Obiettivo, combattere il depauperamento professionale e favorire il ricambio generazionale del sistema sanitario regionale. “Con questo provvedimento – ha spiegato questa mattina nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – andiamo a colmare un differenziale che vedeva un numero di medici prossimi alla pensione molto più elevato rispetto ai medici in ingresso nel nostro circuito di medicina territoriale e nelle reti ospedaliere”. “Già dallo scorso anno abbiamo iniziato ad invertire una tendenza che andava ad aumentare ogni anno il gap. Oggi con questo importante investimento, che riposiziona le Marche tra le primissime posizioni in percentuale alla popolazione, si dà inizio ad una fase che ci consentirà di recuperare decine di medici ogni anno, per dare finalmente risposte in termini di servizi ai cittadini. È uno sforzo che stiamo cercando di fare anche attraverso i bilanci delle nostre aziende perché vogliamo recuperare e ottimizzare l’impiego di risorse senza pesare sui cittadini, per investire sui giovani e sul futuro in termini di personale, tecnologie e servizi. Riteniamo che questo sia l’approccio giusto per risultati evidenti in pochi anni. In 20 mesi abbiamo già finanziato più borse rispetto a tutti i cinque anni precedenti”. “Oggi diamo una notizia positiva. Per la prima volta - ha spiegato il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori - la Regione ha aggiunto un numero molto consistente di borse di studio passando dalle 4 o 5 annuali a 42. Tutto questo è stato fatto in collaborazione con il nostro Ateneo e in particolare con la facoltà di Medicina e Chirurgia diretta dal preside Mauro Silvestrini. Offriamo nuove opportunità ai nostri studenti e alle nostre studentesse diventati medici. Si tratta di una risposta alle nostre comunità ai nostri territori e a questa esigenza di salute sempre più forte. Mancano i medici e dobbiamo intervenire”. “Parliamo di una inversione di tendenza totale, una svolta – ha sottolineato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -. Questo piano garantisce che la nostra Regione nei prossimi anni possa superare le criticità che abbiamo trovato per la scarsa programmazione passata. Siamo certi che dal prossimo anno avremo i medici del primo anno di specializzazione in grado di lavorare sul territorio e negli ospedali. Vero è che dobbiamo superare questo anno con le sue criticità a partire dall’affollamento dei pronto soccorso e la scarsità di medici di famiglia e pediatri”. “Una lacuna che stiamo affrontando con i provvedimenti di riorganizzazione e potenziamento presentati nei giorni scorsi. Non possiamo però prescindere dall’affrontare il tema della scarsa appetibilità di alcune specializzazioni come quelle legate alla medicina di urgenza, al 118, alla medicina territoriale. Per questo motivo come Regione stiamo sollecitando il tavolo di contrattazione nazionale collettiva affinchè si applichi il rinnovo del contratto della dirigenza e venga previsto un aumento degli emolumenti per le prestazioni usuranti, notturne e festive”. “Si prevede che al 2030 oltre il 20% dei medici marchigiani verrà collocato in quiescenza, con incidenza ancora maggiore nelle discipline ospedaliere legate all’emergenza urgenza e nella medicina generale. Il numero di borse di studio per medici di medicina generale e di contratti di specializzazione non coprono il reale”.

21/06/2022 13:43
Ospedale Civitanova, la lettera di un paziente: "Esempio di efficienza, ma..."

Ospedale Civitanova, la lettera di un paziente: "Esempio di efficienza, ma..."

Una lunga lettera inviata da un nostro lettore alla redazione di Picchio News con oggetto l'ospedale di Civitanova Marche. Paolo Piccinelli, generale dei carabinieri in pensione, è stato vittima di un brutto infortunio domestico alcune settimane fa. Un infortunio che gli è costato ricovero e intervento presso il reparto di Ortopedia dell'ospedale locale. Una fotografia chiara tra pro e contro della sanità pubblica.  Di seguito la lettera inviata: "Uno dei sensori del livello di civiltà e dello stato di benessere di un’area è sicuramente l’efficienza del sistema sanitario. Il sistema sanitario nazionale non esiste da sempre, ma è anzi una conquista relativamente recente. È stato infatti istituito nel 1978. Alla sua base, fin dalla sua nascita, il sistema sanitario nazionale italiano ha tre princìpi fondamentali: l’universalità (ossia l’estensione delle prestazioni sanitarie a tutta la popolazione), l’uguaglianza (l’accesso alle cure senza nessuna discriminazione) e l’equità (la parità di accesso in relazione a uguali bisogni di salute). Recentemente ho dovuto verificare sulla mia pelle lo “stato di salute” dell’Ospedale di Civitanova Marche. Laceratomi completamente il legamento del quadricipite femorale, proprio quello di Ronaldo il fenomeno (tra le tante differenze, lui giocando a calcio, io scivolando uscendo di casa….), sono dovuto ricorrere alle cure del personale del Reparto di Ortopedia. C’è stato qualche (rarissimo) scetticismo sul perché mi affidassi alla sanità pubblica e non a qualche centro specializzato o a qualche luminare nello specifico settore: ho sempre confidato nell’eccellenza della sanità pubblica (è il mio 5° intervento), la stessa che, in più circostanze, ha salvato mia madre e mio padre da una morte prematura. Paradossalmente, più piccola la struttura, più accurato il livello di tutto il personale medico, infermieristico, amministrativo, persino il vitto era migliore! Tornando al Reparto diretto dal Dott. Maurizio Belletti, devo dire che la mia fiducia nel sistema sanitario nazionale è stata ben riposta. Ho condiviso la stanza, per poco più di tre giorni, con Otello, anch’egli con ginocchio da “sistemare”, ed insieme abbiamo potuto constatare e commentare l’elevata efficienza di tutto il reparto: medici (e primario) molto presenti in corsia (quando non impegnati in sala operatoria), infermieri costantemente disponibili e di una pazienza lodabile, tutto il personale impegnato sempre cordiale. Ma oltre al lato umano, l’efficienza e l’efficacia la danno anche il materiale che si ha a disposizione. E qui forse qualcuno che gestisce la parte del PIL destinata alla sanità dovrebbe essere più oculato. A partire dai letti di ricovero, che hanno l’unica opzione di regolamento dello schienale tramite una manovella (e chi si opera o è in genere ricoverato tribola molto nel trovare la giusta posizione di decubito). Ma soprattutto l’aspetto che a parere di scrive stupisce è la gestione del paziente che è fatta ancora in modalità cartacea.  Vi sono strutture ospedaliere che hanno adottato efficaci sistemi operativi che consentono la gestione informatizzata del paziente e della relativa cura, con notevoli vantaggi in termini di correttezza della terapia (l’infermiere, tramite un codice univoco assegnato ad ogni paziente sa costantemente, tramite un palmare, la storia medica e che tipo di farmaci deve essere somministrato, senza possibilità di errore, a seguito delle informazioni inserite dal medico nel sistema) e di risparmio sul costo dei farmaci (vengono forniti i farmaci necessari per ogni paziente, oltre ad una piccola scorta di quelli indispensabili, senza necessità di effettuare costose scorte degli stessi nei magazzini degli ospedali, che comportano il mancato utilizzo a seguito della scadenza o per altri motivi meno nobili). Questa gestione informatizzata è stata di recente, oggetto di uno specifico studio accademico del Politecnico di Torino, dal titolo “La logistica farmaceutica in tempi di spending review”, nel quale, dopo esser stato analizzato tale modello e la sua concreta attuazione, viene sottolineato, nelle sue conclusioni, che: “per quanto concerne la valutazione economica complessiva si rileva che l’A.O. ha avuto un risparmio complessivo, che corrisponde al 28 % circa”.  Ed essendo la spesa sanitaria probabilmente una delle più onerose del Paese Italia (per il triennio 2019-2021 erano stati stanziati per il fabbisogno sanitario nazionale una media di oltre 116.000 milioni di euro annui, poi incrementati a seguito dell’emergenza COVID), si comprende l’entità dei soldi che potrebbero essere risparmiati e reinvestiti in altri settori sanitari. Comunque, il mio intervento, e anche quello di Otello, è perfettamente riuscito. Ora ci aspetta un lungo periodo di riabilitazione!"              

21/06/2022 11:25
A Roma un convegno sul futuro della sanità: medici maceratesi in prima linea

A Roma un convegno sul futuro della sanità: medici maceratesi in prima linea

Circa 200 medici si confronteranno a Roma al Meeting Saqure 2022, organizzato dal Sindacato dei Medici Anestesisti Rianimatori e dell’Emergenza-Urgenza che si svolgerà a "Roma Eventi – Fontana di Trevi" il 21 e il 22 giugno. Parteciperanno cattedratici di varie università italiane e primari di importanti strutture sanitarie nazionali. Significativa la presenza di medici marchigiani e in particolare maceratesi, a cominciare dal responsabile Scientifico del Congresso, Emanuele Iacobone, responsabile della Rianimazione dell’Ospedale Civile di Macerata, istruttore al centro 'Simulearn' di Bologna, in prima linea al Covid Hospital di Civitanova Marche nel 2021. “La pandemia da Sars Cov 2 - afferma Emanuele Iacobone - ha sconvolto la vita delle persone, imponendo profondi cambiamenti al mondo sanitario. Ricorderemo sempre un prima e un dopo non solo nella vita di tutti i giorni, ma anche nell’organizzazione e nella gestione ospedaliera, non solo durante l’impatto pandemico, ma anche e soprattutto in prospettiva post-pandemica. È il motivo per cui la terza edizione di Saqure mai come questa volta, è fortemente proiettata nel futuro". Nell’ottica di una condivisione multidisciplinare delle problematiche che verranno prese in esame tra i medici marchigiani sono stati invitati come relatori il ginecologo Stefano Cecchi, che illustrerà nell’ambito del governo clinico e Risk Management lo stato dell’arte sulla pianificazione dei punti nascita, il chirurgo Massimo Sartelli, presidente e fondatore della “Global Alliance for Infections in Surgery”. Inoltre, il responsabile del blocco operatorio di Macerata, l’anestesista Daniele Elisei, anche lui istruttore al centro Simulearn di Bologna, evidenzierà gli aspetti organizzativi e di management del percorso chirurgico del paziente, mettendo in risalto anche esperienze locali. Tra gli altri relatori marchigiani ci saranno il presidente del comitato etico regionale Paolo Pelaia, sotto i riflettori per i primi due casi di suicidio assistito in Italia, la dottoressa Cristina Scala dell’ospedale di Senigallia e i direttori di Anestesia e Rianimazione del Salesi e di Torrette, Alessandro Simonini e Abele Donati, insieme al presidente Regionale Aroi-Emac Marco Chiarello. Tema centrale del meeting è la sicurezza intesa come sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti e del rapporto medico-paziente. Non a caso, argomento di primo piano del meeting è la comunicazione, da considerarsi come risorsa di qualità e sicurezza. “Essere in grado di comunicare un evento avverso in Area Critica – sottolinea Iacobone –, così come parlare e condividere il fine vita con un familiare deve far parte del bagaglio professionale e umano di ogni medico, in particolare di un anestesista rianimatore". "Ed è per questo che nel corso della sessione verranno ascoltati anche i punti di vista dei familiari, con la testimonianza di un familiare e di un paziente che ha vissuto la terapia intensiva, mentre le tematiche più delicate della bioetica e le loro controversie giuridiche verranno affrontate da esperti del settore”. Trovare soluzioni condivise per temi così complessi costituisce un obiettivo molto ambizioso, ma l’importanza dei relatori rende conseguibile tale difficile risultato.  

20/06/2022 18:01
Sofia Raffaeli nella storia: è la prima ginnasta italiana a vincere 2 ori agli Europei

Sofia Raffaeli nella storia: è la prima ginnasta italiana a vincere 2 ori agli Europei

Storico doppio oro dell'azzurra Sofia Raffaeli agli Europei di ginnastica ritmica in corso a Tel Aviv. La diciottenne marchigiana si è laureata campionessa europea al cerchio e alle clavette, oltre a conquistare un argento alla palla. La ritmica azzurra nelle 37 edizioni passate della rassegna continentale non aveva mai raggiunto il podio individuale. L'atleta delle Fiamme Oro - già medaglia di bronzo al cerchio al mondiale di Kitakyushu - nella sua prima finale di specialità è salita sul primo gradino del podio con 36 punti netti davanti all'israeliana Daria Atamanov - vincitrice dell'All Around di ieri - argento con 34.900 punti e alla bulgara Boryana Kaleyn, bronzo con 33.900. Nella palla Raffaeli, reduce dall'amaro quarto posto nel concorso generale europeo, ha fatto segnare il suo personale con 34.250 e ha conquistato la medaglia d'argento. Davanti a lei la bulgara Boryana Kaleyn con 35.350 punti e dietro la tedesca Darja Varfolomeev con 33.750 punti. Settimo posto per l'altra azzurra in gara, Baldassarri. Le clavette hanno chiuso la presenza delle italiane sulla pedana dell'Expo. In questa finale la ginnasta di Chiaravalle, allenata da Julieta Cantaluppi alla Ginnastica Fabriano, ha messo insieme 34.550 punti validi per la prima posizione davanti alla padrona di casa Atamanov, argento con 34.250 punti e alla slovena Ekaterina Vedeneeva, bronzo con 32.550. "Un oro storico.Congratulazioni Sofia! #LaPrimaDonna". Lo scrive la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti in un tweet riferendosi alla medaglia conquistata da Sofia Raffaeli nella finale di Specialità al cerchio agli Europei di Ginnastica Ritmica    

19/06/2022 13:03
Covid Marche,  aumentano i ricoveri nelle ultime 24 ore

Covid Marche, aumentano i ricoveri nelle ultime 24 ore

Balzo dei  ricoveri legati al Covid nelle Marche, sono 74, +12 rispetto a ieri: 5 in terapia intensiva, 7 in semi intensiva, 62 in reparti non intensivi. L'occupazione dei posti letto da parte di malati covid nelle intensive è, però, invariata al 2,2%, nei non intensivi invece in  crescita al 7%. Questo ciò che emerge da i dati resi noti dalla Regione Marche I nuovi positivi rilevati nell'ultima giornata sono 800, con il tasso di incidenza cumulativo che sale al 315,56 (ieri 294,88) su 100mila abitanti. Nelle ultime 24 ore è stato segnalato un solo decesso legato al covid, che porta il totale a 3.924. Le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 6.835, di cui 129 con sintomi.

18/06/2022 19:12
Prevenzione malattie genetiche, il PD Marche presenta tre proposte di legge

Prevenzione malattie genetiche, il PD Marche presenta tre proposte di legge

Sono ben tre le proposte di legge depositate dal gruppo assembleare del Partito Democratico a prima firma della consigliera Manuela Bora volte a prevenire e contrastare lo sviluppo delle malattie genetiche nei bambini. A presentarle alla stampa sono stati questa mattina la stessa consigliera, il commissario regionale Alberto Losacco, Fabiano Amati, consigliere dem del Consiglio regionale della Puglia, promotore di analoghi provvedimenti nella sua regione, e i consiglieri Romano Carancini e Antonio Mastrovincenzo. La prima proposta di legge mira a rendere obbligatorio lo screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale (Sma) attraverso l’attivazione di un “progetto pilota”. Attualmente è disponibile una terapia che dà risultati eccellenti se iniziata il più precocemente possibile, ma per farlo è necessario diagnosticare la malattia genetica sin dalle prime ore di vita del bambino grazie a un test neonatale. La seconda proposta di legge si inserisce sulla scia della precedente e punta a estendere lo screening neonatale a tutte alle immunodeficienze congenite severe e alle malattie da accumulo lisosomiale che colpiscono il sistema immunitario e si manifestano con la tendenza a contrarre infezioni frequenti e particolarmente gravi. La terza e ultima proposta di legge, infine, intende istituire un Servizio di analisi genomica avanzata con sequenziamento della Regione codificante individuale come previsto dal Piano per l'innovazione del sistema sanitario basato sulle scienze omiche in totale esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. L’obiettivo è un Centro dedicato, capace di erogare un numero di analisi esomiche all’anno più consistente rispetto a quelle erogate attualmente.  “Il Pd - ha affermato il Commissario regionale Losacco - ribadisce ancora una volta il suo impegno per la salute e lo fa con tre proposte di grande valore. Tutti conosciamo la straordinaria importanza dei percorsi di accompagnamento e di prevenzione durante la nascita di un figlio. Le tre proposte consolidano questo quadro e puntano a migliorare la qualità complessiva dell’offerta sanitaria regionale. Spero quindi che trovino riscontro in Consiglio e Giunta Regionale, perché su certi temi non deve mancare l’impegno di tutti.” “L’approvazione di queste proposte di legge – ha aggiunto Bora – può significare salvare vite umane, di neonati che rischiano di andare incontro a una esistenza breve e soffocata da indicibili sofferenze. Rappresenta anche un atto di civiltà nei confronti dei soggetti economicamente più fragili, quelli che non possono autonomamente permettersi di accedere ad indagini diagnostiche più approfondite e molto costose in quanto, ad oggi, non garantite dal sistema sanitario nazionale e quindi ancora a completo carico del cittadino”.  “La storia naturale delle malattie gravi e rare può essere cambiata solo attraverso la diagnosi precoce e il relativo utilizzo delle terapie più innovative”, ha dichiarato il consigliere Amati. “Per raggiungere questo obiettivo c’è solo il potenziamento della genetica, disciplina ancora allo stato di Cenerentola. Purtroppo. E allora non ci resta che attivare una gara di virtù tra le regioni italiane, introducendo percorsi di legislazione d’avanguardia”. “Siamo reduci da un tempo straordinario, quello pandemico – ha aggiunto Carancini - che se da una parte ha messo in luce le carenze del sistema sanitario nazionale, d’altro canto ha confermato l'intoccabile valore di un impianto pubblico, che, se ben organizzato e ben alimentato, rappresenta una delle forme più alte di democrazia e parità di un Paese. E’ doveroso da parte della politica e dei governi unire alla rivoluzione sanitaria disegnata dal Pnrr anche un approccio più tempestivo, innovativo e capillare della prevenzione alle malattie genetiche nei bambini e della conseguente necessaria cura”. “In questi primi due anni di legislatura – ha concluso Mastrovincenzo – quasi mai la maggioranza ha accolto le proposte che il Pd, con lealtà e spirito di collaborazione, ha portato in Assemblea. Qui stiamo parlando di leggi che riguardano la salute pubblica, in particolare dei bambini; spero quindi che le tre Pdl possano diventare patrimonio di tutto il consiglio regionale e trovino unanime consenso”

17/06/2022 17:44
Potenza Picena, donati mille tamponi al Comune. "Saranno utilizzati per lo screening Covid"

Potenza Picena, donati mille tamponi al Comune. "Saranno utilizzati per lo screening Covid"

Nei giorni scorsi, nella sala giunta del Palazzo Comunale, l’azienda Ausilia, che si occupa di produzione e distribuzione di presidi medici, sanitari e DPI, ha donato all’amministrazione comunale mille tamponi tra test salivari e per il controllo degli anticorpi da Covid 19. La consegna è avvenuta alla presenza del sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, dell’assessore al Bilancio, Marco Mazzoni, di Aldo Faraldo, fondatore dell’azienda e di Enrico Faraldo.  Nel corso dell’incontro, il sindaco ha ringraziato i referenti di Ausilia sottolineando “l’importanza di una tale donazione, che verrà impiegata a supporto dello screening nelle strutture di competenza e sull’intero territorio comunale”. Un’iniziativa, quella dell’azienda con sede a Serrungarina (PU), pensata proprio per supportare la pubblica amministrazione “nel delicato e gravoso processo di gestione della diffusione del Covid"– hanno commentato Aldo ed Enrico Faraldo, confermando la completa disponibilità della realtà da loro rappresentata rispetto ad iniziative di prevenzione a tutela della salute della cittadinanza potentina.

17/06/2022 11:30
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