Sanità

Marche, riforma completa del sistema sanitario: Asur rimpiazzato da 5 nuove aziende territoriali

Marche, riforma completa del sistema sanitario: Asur rimpiazzato da 5 nuove aziende territoriali

 Potenziamento dei servizi sanitari sul territorio e centralità dei cittadini per il riequilibrio dell'offerta sanitaria regionale. Ha preso il via, con l’approvazione della revisione dell'organizzazione degli enti del servizio sanitario regionale, approvata ieri in giunta, l’iter che porterà entro la fine dell’anno alla soppressione della Azienda sanitaria unica regionale, alla valorizzazione delle aree vaste attraverso la creazione di cinque AST, Aziende Sanitarie Territoriali, ciascuna con propria personalità giuridica e alla riconfigurazione dell'Agenzia Sanitaria Regionale (ARS).      Di questo si è parlato oggi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Leopardi con il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini e il dirigente del Dipartimento Salute Armando Gozzini, durante la quale è stata presentata la riforma: ”Ritorniamo ad un modello più vicino ai territori – ha spiegato Acquaroli -. Nel 2003 quando venne istituita l’Asur si effettuò un’opera di centralizzazione: un’unica grande azienda da Ancona gestiva tutta la regione. Oggi vediamo la redistribuzione in cinque aziende sanitarie territoriali che avranno la possibilità di individuare la governance migliore in base al loro contesto, e di sviluppare una trasversalità e una sinergia tra la rete ospedaliera e i servizi territoriali.   Si tratta di un’azione moto importante che rende protagonisti i territori - continua il presidente delle Marche -. È un’inversione di tendenza per cui ovviamente non basta solo una legge, sarà un iter che ci porterà nei prossimi mesi a porre le basi del nuovo modello di sanità che vogliamo, che abbia come presupposto il miglioramento delle risposte nei confronti dei cittadini anche in vista del nuovo piano socio-sanitario e di una seria spending review. L’approccio di questa riforma è programmatico e scientifico, si basa sugli studi di settore in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e vuole riorganizzare le risorse evitando doppioni in funzione delle reali esigenze di una comunità che negli ultimi venti anni è profondamente cambiata dal punto di vista demografico (bassa natalità e allungamento della vita media) sviluppando nuove esigenze e bisogni per cui dobbiamo programmare soluzioni in termini di servizi e personale”.      "Dopo 20 anni una riforma significativa dell’assetto sanitario della nostra Regione. Abbiamo previsto una riorganizzazione del sistema sanitario in base alla domanda – ha proseguito Saltamartini –. Avremo aziende sanitarie più aderenti ai rispettivi territori con disponibilità di risorse finanziarie, strumentali e personale e che saranno chiamate ad essere autosufficienti in base al principio di prossimità delle cure. Nel modello che perseguiamo è previsto anche un intervento sul sistema delle prenotazioni: dal medico di medicina generale direttamente al presidio ospedaliero. Questo richiede un ammodernamento del sistema che potremo avviare con le risorse del PNNR. Obiettivo, prestazioni adeguate e abbattimento delle liste d’attesa. Mettiamo in campo tutte le risorse del nostro sistema per giocare una partita che speriamo possa cambiare la sanità che abbiamo conosciuto finora”.     Nella nuova organizzazione sono Enti del Servizio sanitario regionale: - le 5 Aziende Sanitarie Territoriali (AST): AST Ancona; AST Ascoli Piceno; AST Fermo; l’Ast Macerata; l’AST di Pesaro-Urbino - l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche; - l'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per anziani (INRCA) di Ancona. Ciascuna AST si articolerà in: - distretti: articolazioni territoriali delle AST che assicurano il coordinamento e l’erogazione dei servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie; - dipartimenti, tra cui il Dipartimento di prevenzione per l'organizzazione e la promozione della tutela e della salute della popolazione e il miglioramento della qualità della vita (funzioni di prevenzione collettiva e sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare); - uno o più presìdi ospedalieri. Per ciascuna AST è prevista una delimitazione territoriale che riprende l’articolazione delle precedenti Aree Vaste. Le AST subentrano in tutti i rapporti e le competenze in precedenza facenti capo all’ASUR.     L'Azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Marche Nord" viene incorporata nell’AST di Pesaro e Urbino. Gli organi degli Enti del SSR sono: il direttore generale; il collegio di direzione; il collegio sindacale. Il Direttore Generale è coadiuvato Il direttore generale è coadiuvato nell’esercizio delle proprie funzioni dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario. Nelle AST il direttore generale è coadiuvato anche da un direttore socio-sanitario con compiti di direzione e di coordinamento delle attività di integrazione socio-sanitaria. Gli Enti hanno una organizzazione in forma dipartimentale e integrata in reti. Per ottimizzare ed efficientare la spesa riconducibile agli Enti del SSR, si prevede di costituire all’interno dell’Agenzia Regionale Sanitaria, una apposita unità organizzativa, altamente specializzata, a supporto del soggetto aggregatore regionale (SUAM) nell’espletamento delle procedure di acquisto da avviare nell’interesse di uno o più Enti del SSR.

05/07/2022 18:45
Marche, primo caso accertato di vaiolo delle scimmie

Marche, primo caso accertato di vaiolo delle scimmie

Registrato il primo caso di vaiolo delle scimmie accertato nelle Marche. Dopo il falso allarme scattato a fine maggio per la sospetta infezione di una donna dell’Anconetano, questa volta il laboratorio di Virologia degli Ospedali riuniti di Ancona, guidato dal dottor Stefano Menzo, ha certificato che si tratta proprio di Monkeypox. A contrarlo, un uomo residente lungo la costa dell’Ascolano, che ha mostrato i sintomi tipici di questo virus.  “Le sue condizione di salute sono comunque buone – afferma l’Area Vasta 5 -  tanto da non rendere necessario il ricovero nel reparto di Malattie infettive. S si trova già a casa e qui verrà monitorato il decorso dell’infezione. “Il vaiolo delle scimmie – ricorda l’Aur -  si trasmette infatti il contatto diretti, il che significa vicinanza stretta: la pelle della persona infetta contro la pelle o il sangue di chi viene contagiato. Ma anche tramite contatto con le mucose, genitali o orali, e con la saliva. A differenza del Covid, dunque, non bastano piccole goccioline per trasmetterlo. Questo sta limitando la sua diffusione. Nella rilevazione fatta dall’Organizzazione mondiale della sanità e aggiornata allo scorso 8 giugno, i casi di Monkeypox accertati in Italia erano 29”.  “Nella fase iniziale, compaiono sintomi simili a quelli di una forte influenza. Si va dalla febbre al mal di testa, passando per dolori muscolari, lombalgia, stanchezza e malessere generale. Poi compaiono le pustole. L’incubazione dura da una a tre settimane prima che si manifestino le vescicole, ovvero lesioni cutanee che si riempiono di liquido, fino a evolversi, in giorni o settimane, verso la crosta. Chi ha già fatto il vaccino contro il vaiolo, obbligatorio fino al 1981, può contare su una protezione che dovrebbe assestarsi sull’85%”. Incrociando l’anagrafe vaccinale con una stima della popolazione regionale, emerge come nelle Marche siano circa 650 mila le persone già immunizzate”.  

05/07/2022 11:40
Tumore alla mammella, Macerata nuovo di riferimento: "Il 90% delle pazienti guarisce definitivamente"

Tumore alla mammella, Macerata nuovo di riferimento: "Il 90% delle pazienti guarisce definitivamente"

Una giornata di alto profilo scientifico presso l’Aula Magna del comune di Recanati (Macerata). Illustri prof­essionisti hanno partecipato all’incontro "Neoplasia della mammella: il traguardo all’orizzonte”, organizzato dal dottor Nicola Ba­ttelli - direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncolo­gia di Macerata e dal dottor Paolo Dec­embrini Cognigni - responsabile dell’Unità Semplice Dipartimentale di Seno­logia Interventistica dell’Area Vasta 3. A portare i saluti della città, anche il sinda­co di Recanati Anton­io Bravi. “Siamo fe­lici di ospitare eve­nti come questo che non soltanto danno lustro alla città ma rappresentano momenti di confronto ad al­ti livelli”. "Con il dottor Decem­brini abbiamo deciso di af­frontare un argomento che è forse il più importante per il genere femminile – spiega il dottor Nicola Battelli – Inf­atti, una donna su otto in Italia si amm­ala di tumore alla mammella. Una malattia che possiamo consi­derare della famigli­a, una malattia soci­ale. La cosa che mi preme sottolineare però è che circa il 90% di queste donne oggi può gua­rire definitivamente. In questa giornata di studio hanno partecipato non solo gl­i oncologi, ma anche tutte le figure san­itarie che si occupa­no di tumore alla ma­mmella: dai radiologi ai radioterapisti, dai patologi ai med­ici di medicina gene­rale e tanti altri. Sono proprio i me­dici di medicina gen­erale, conoscendo sia la storia della paziente che della sua famiglia, i primi a svolgere un ruolo fondamentale per rag­giungere la percentu­ale del 90%, invitando le donne che hanno precedenti in famig­lia a fare un test genetico per verifi­care la predisposizi­one o meno al tumore alla mammella. Ogni anno nell’Area Vasta 3 affrontiamo 320 nuovi casi di tu­more della mammella, un numero molto imp­ortante in una regio­ne che ne conta circa 1300. Il lavoro che stiamo facendo con la senologia di Mac­erata è molto import­ante ed oggi siamo un punto di riferimen­to anche per altri centri. Lo scorso anno abbiamo seguito on­cologicamente 450 ca­si. Il nostro obie­ttivo è quello di di­ventare sempre di più un’eccellenza e qu­esto è possibile ott­enerlo solo mettendo al centro il pazien­te”. “Anche se la chirurgia viene con­siderata la parte pe­ggiore della terapia del tumore mammario, in realtà, grazie all'insegnamento del professor Veronesi, nostro punto di riferimento, oggi assistiamo a modificazioni co­ncettuali e struttur­ali fenomenali – evidenzia il dottore Paolo Decemb­rini - Si è passati dalla conce­zione per cui doveva essere portata via tutta la mammella ad una aggressività mo­lto più limitata, più settoriale. Ques­to è stato possibile non soltanto per i progressi della tec­nica, ma anche perché i professionisti si sono confrontati, hanno sperimentato, hanno fatto squadra e rete. Non vi è più l'équipe chirurgica, ma vi è un’equipe multidis­ciplinare". Particolarmente atte­so l’intervento del professor Paolo Veronesi, di­rettore del programma di senologia dell'­Istituto Europeo di Oncologia di Milano. “Oggi parliamo di tumore della mammella, il più diff­uso in assoluto in tutti i Paesi occiden­tali - ha affermato il Prof. Paolo Vero­nesi - La notizia buona è che il tasso di incid­enza di guarigione continua ad aumentare ed oggi siamo oltre il 90% di guarigione complessiva grazie alla diagnosi preco­ce e a trattamenti sempre più mirati ed efficaci. Da un punto di vista della chirurgia, enormi progressi si sono fatti in questi ultimi cinquant'anni, perché fino agli an­ni ’70 tutte le donne venivano trattate inevitabilmente con la mastectomia totale per qualunque tipo di tumore. Negli anni ’80, la chi­rurgia conservativa ha permesso di prese­rvare il seno a mili­oni di donne con tum­ore in fase iniziale e da qui l'importan­za della prevenzione, di fare una diagno­si precoce, accedere a trattamenti chiru­rgici conservativi. Oggi i trattamenti medici sono sempre più innov­ativi ed efficaci, tanto che in un futuro non lontano possiamo pensare ad una ch­irurgia sempre meno invasiva se non addirittura ad una gua­rigione completa del­la malattia solo con la terapia medica”.

04/07/2022 11:00
Usca, Saltamartini: "Serve proroga sino al 31 dicembre o adeguamento compensi"

Usca, Saltamartini: "Serve proroga sino al 31 dicembre o adeguamento compensi"

“Ho chiesto al Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga di farsi promotore col Governo della nostra richiesta di proroga delle Usca fino al 31 dicembre, o in alternativa l’adeguamento del trattamento economico delle nuove Uca a quello attuale delle Usca". A dirlo l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini in replica alle polemiche emerse sugli organi di stampa a seguito della fine dell’attività delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale che curavano a domicilio i malati di covid proprio in un momento di riacutizzazione dei contagi. "La Regione Marche ne ha da tempo chiesto la proroga, ma non è stata ascoltata – prosegue – è quindi paradossale che esponenti di partiti che appoggiano la scelta del Governo nazionale ora lamentino la situazione che si viene a creare in tutte le regioni, non solo nella nostra". La polemica è quella che riguarda la scadenza dei contratti Usca il 30 giugno. Il Dipartimento Salute, su richiesta dell’assessore, ha diramato una nota che prevede la possibilità di utilizzare l’esperienza del personale operante nelle Usca nella cura del Covid e per alleggerire la pressione sui pronto soccorso delle Marche, fino al 31 dicembre 2022. I medici opererebbero nella gestione domiciliare dei pazienti Covid ma anche nella cura dei codici bianchi nei Pronto Soccorso, per un compenso però inferiore, e pari a quello della continuità assistenziale (23,40 euro all’ora contro i 40 precedenti). "E’ per questo –-sottolinea l'assessore - che ho chiesto a Fedriga di rendere il compenso delle Uca pari a quello delle vecchie Usca, altrimenti non stupisce il fatto che pochissimi medici ex-Usca abbiano manifestato l’intenzione ad aderire (al momento una decina sui 150 in servizio fino al 30 giugno)". "L’Asur si è attivata contattando tutti i medici con telefonate e mail – conclude Saltamartini – ma solo prorogando le Usca o adeguando il compenso il Governo ci può aiutare a mantenere un servizio che si è dimostrato efficace ed efficiente, soprattutto in un momento in cui il numero dei positivi cresce ma molti pazienti possono essere trattati a casa, anche con l’utilizzo di medicinali come il Molnupiravir e il Paxlovid, prodotto nello stabilimento ascolano della Pfizer”.  

01/07/2022 16:13
Marche, le Usca cambiano nome e incarichi: ora aiuteranno nei Pronto soccorso

Marche, le Usca cambiano nome e incarichi: ora aiuteranno nei Pronto soccorso

Si chiameranno Unità di Continuità Assistenziale (Uca) ma il personale sarà lo stesso: dal 30 giugno scade la legge che aveva previsto l’impiego dei medici Usca. “La Regione ha chiesto – ha detto l’Assessore Filippo Saltamartini -  la proroga fino al 31 dicembre 2022, ma la richiesta ancora non è stata accolta”. Per queste ragioni una Nota diramata del Dipartimento Salute della Regione Marche su direttiva dell’Assessore regionale alla Sanità prevede la possibilità di Utilizzare l’esperienza del personale operante nelle Unità Speciali di Continuità Assistenziale nella cura del Covid e per alleggerire la pressione sui Pronto Soccorso delle Marche, fino al 31 dicembre 2022. Nella sostanza, spiega l’assessore, il personale medico ha la possibilità di continuare la sua attività attraverso l’istituto della prestazione in qualità di continuità assistenziale o attivando contratti CO.CO.CO per la gestione domiciliare dei pazienti Covid ma anche per la cura dei codici bianchi nei Pronto Soccorso delle Marche.  Tra i compiti dei medici ci sarà infatti la presa in carico e il follow up dei pazienti domiciliari durante i focolai epidemici. La nota si è resa necessaria, come detto, per garantire la continuità dell’assistenza nel periodo di passaggio tra la dismissione delle Usca e la nascita delle UCA previste dal DM 77 del 2022, (equipe composte da un medico ed un infermiere ogni 100 mila abitanti). Gli incarichi di lavoro autonomo saranno offerti sia al personale medico già operante nelle USCA in scadenza al 30 giugno 2022, sia ai medici specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione. Si tratterà, di norma, di incarichi di 24 ore settimanali della durata di tre mesi, prorogabile al massimo fino al 31 dicembre 2022.  

30/06/2022 09:17
Camerino,  118 spostato a Castelraimondo: "La Giunta regionale intervenga"

Camerino, 118 spostato a Castelraimondo: "La Giunta regionale intervenga"

“Spostare la postazione del 118 significa privarsi di una risorsa umana preziosissima proprio perché scarsa e dover far fronte alla cronica mancanza di personale di Pronto Soccorso attraverso il ricorso ad altri medici di reparto quali, ad esempio, quelli di Anestesia/Rianimazione già gravemente provati dalla crisi di organico”. Il gruppo di minoranza del Comune di Camerino, “Ripartiamo”,  esprime la propria ferma contrarietà allo spostamento del servizio 118 presso i locali Asur della sede di Castelraimondo (leggi qui per saperne di più). “Una decisione che lascia perplessi e disorientati con riferimento alle motivazioni apposte. Sembrerebbe che l’iniziativa sia da ricondurre all’impossibilità di coprire il turno di notte nelle postazioni di Camerino e Matelica a causa della mancanza di medici 118. Si sarebbe, quindi, salomonicamente deciso per lo spostamento del servizio presso Castelraimondo, risultando baricentrica rispetto alle due località”, scrivono i consiglieri in una nota. “Questo – proseguono -  garantirebbe il rispetto dei tempi di intervento previsti dalle normative vigenti (20 minuti). Vorremmo far osservare come il problema della carenza del personale non può essere risolto attraverso lo spostamento delle strutture. Se ciò fosse vero, l’attuale Giunta Regionale delle Marche dovrebbe rivedere tutta la sua politica sanitaria atteso che per fronteggiare la cronica mancanza di medici, sarebbe ineludibile un accentramento dei servizi sanitari. Una vera e propria marcia indietro rispetto alle innumerevoli dichiarazioni di volontà di potenziamento degli ospedali periferici”. “Condividiamo pienamente le considerazioni di dissenso fatte da medici e associazioni locali alle quali aggiungiamo l’ulteriore riflessione che lo spostamento del medico di 118, dalla postazione ubicata presso l’ospedale camerte, (ricordiamo si tratta ancora di Ospedale Dea di I livello) toglie alla struttura la disponibilità potenziale di un medico da impiegare in quelle situazioni di sovraffollamento o di urgenza che non di rado si verificano nei Pronto Soccorso (pensiamo ai periodi estivi) e per fronteggiare le quali la stessa Regione Marche è recentemente intervenuta con Dgr 734 del 13 giugno scorso”.  “Ci si chiede, inoltre, se la nuova postazione garantisca effettivamente le migliori condizioni di lavoro per quelle professionalità in termini di adeguatezza della struttura rispetto a quelle offerte dall’ospedale camerte (basti pensare alla sicurezza sismica; alla disponibilità di spazi per il personale medico e paramedico ecc.)”. “Infine – concludono -  auspichiamo l’intervento dei nostri rappresentanti locali in consiglio regionale, fino a questo momento rimasti in religioso silenzio, affinché si facciano carico di intervenire nelle sedi opportune per garantire l’implementazione del personale necessario ad assicurare adeguati livelli di sicurezza sanitaria su tutto il territorio della provincia e in special modo su quello montano troppo spesso sacrificato”.

27/06/2022 16:03
Sanità pubblica, Cisl Fp Marche: "Aumenti in busta paga per circa 175 euro al mese, ora urgono assunzioni"

Sanità pubblica, Cisl Fp Marche: "Aumenti in busta paga per circa 175 euro al mese, ora urgono assunzioni"

"L'importante rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Sanità 2019/2021, sottoscritto nei giorni scorsi, avrà importanti ricadute economiche e normative anche sugli oltre 14.000  lavoratori del comparto della sanità marchigiana: dagli infermieri, agli operatori socio sanitari, tecnici  personale amministrativo". A sottolinearlo è Luca Talevi, responsabile Cisl Funzione Pubblica Marche.  "Il nuovo articolato del contratto nazionale, oltre al doveroso riconoscimento economico, rafforza il processo di innovazione e modernizzazione della pubblica amministrazione - aggiunge Talevi -. Considerando anche le nuove indennità, l'accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro lordi al mese. Un passo decisivo nella direzione di una reale valorizzazione delle professionalità che operano in un settore delicatissimo, ancora oggi fortemente esposto , come quello della salute dei cittadini". "Quanto sottoscritto prevede importanti risorse anche per aumenti legati a specifiche professionalità: infermieristiche, sanitarie, socio-sanitarie e lavoratori del pronto soccorso, avviando un percorso che ci avvicina a quanto avviene a livello europeo in materia di retribuzioni - precisa il responsabile Cisl Fp Marche -. Importante anche la parte normativa con la riforma dell'ordinamento professionale, un  nuovo sistema di classificazione e la definizione del lavoro agile non più strumento 'emergenziale' ma bensì importante strumento di organizzazione del lavoro".  "Ora si necessita di un piano di rafforzamento degli organici da parte della Regione Marche con nuove assunzioni, anche per compensare i pensionamenti, superando definitivamente la lunga pagina del precariato attraverso stabilizzazioni, fine del precariato e scorrimento delle graduatorie concorsuali vigenti - rilancia e conclude Talevi - Un obiettivo fondamentale da conseguire alla luce anche dell'annunciato ridisegno organizzativo del SSR che avrà necessità di un potenziamento degli organici in tutte le strutture presenti". 

27/06/2022 10:39
Covid Marche, continua a salire l'incidenza del virus. Calo dei ricoveri, nessun decesso

Covid Marche, continua a salire l'incidenza del virus. Calo dei ricoveri, nessun decesso

Prosegue il calo di ricoveri per Covid-19 nelle Marche nonostante l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti abbia ampiamente superato quota 500 nell'ultima giornata (da 496,94 a 533,78): attualmente, fa sapere la Regione, i degenti sono 73 (-6 rispetto a ieri), di cui tre in Terapia intensiva (invariato), quattro in Semintensiva (-1) e 66 in reparti non intensivi (-5). Sono 21 le persone in osservazione nei pronto soccorso e 19 quelle in strutture territoriali per post-critici. Rilevati nelle ultime 24 ore 1.283 casi (in tutto sono stati eseguiti 3.305 tamponi), mentre non si è registrato alcun decesso: il totale regionale di vittime resta fermo a  3.932. Inoltre, per quanto riguarda le percentuali di occupazione di pazienti Covid, resta invariata nelle terapie intensive (3 su 230 posti letto; 1,7%) e risulta in diminuzione quella in Area medica (70 su 983 posti letto; 7,1%). Registrati quasi 11mila isolamenti domiciliari (10.834). (fonte ANSA)

26/06/2022 15:58
Carenza di medici nelle Marche, la Regione stanzia 6,6 milioni: "Inizia una nuova fase"

Carenza di medici nelle Marche, la Regione stanzia 6,6 milioni: "Inizia una nuova fase"

 La Regione Marche stanzia per l’anno in corso 6.608.000 euro di risorse proprie, oltre il fondo sanitario, al fine di portare a 110 le borse di studio per i medici di Medicina generale e a 42 i contratti di formazione per i medici specialisti. Obiettivo, combattere il depauperamento professionale e favorire il ricambio generazionale del sistema sanitario regionale. “Con questo provvedimento – ha spiegato questa mattina nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – andiamo a colmare un differenziale che vedeva un numero di medici prossimi alla pensione molto più elevato rispetto ai medici in ingresso nel nostro circuito di medicina territoriale e nelle reti ospedaliere”. “Già dallo scorso anno abbiamo iniziato ad invertire una tendenza che andava ad aumentare ogni anno il gap. Oggi con questo importante investimento, che riposiziona le Marche tra le primissime posizioni in percentuale alla popolazione, si dà inizio ad una fase che ci consentirà di recuperare decine di medici ogni anno, per dare finalmente risposte in termini di servizi ai cittadini. È uno sforzo che stiamo cercando di fare anche attraverso i bilanci delle nostre aziende perché vogliamo recuperare e ottimizzare l’impiego di risorse senza pesare sui cittadini, per investire sui giovani e sul futuro in termini di personale, tecnologie e servizi. Riteniamo che questo sia l’approccio giusto per risultati evidenti in pochi anni. In 20 mesi abbiamo già finanziato più borse rispetto a tutti i cinque anni precedenti”. “Oggi diamo una notizia positiva. Per la prima volta - ha spiegato il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori - la Regione ha aggiunto un numero molto consistente di borse di studio passando dalle 4 o 5 annuali a 42. Tutto questo è stato fatto in collaborazione con il nostro Ateneo e in particolare con la facoltà di Medicina e Chirurgia diretta dal preside Mauro Silvestrini. Offriamo nuove opportunità ai nostri studenti e alle nostre studentesse diventati medici. Si tratta di una risposta alle nostre comunità ai nostri territori e a questa esigenza di salute sempre più forte. Mancano i medici e dobbiamo intervenire”. “Parliamo di una inversione di tendenza totale, una svolta – ha sottolineato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -. Questo piano garantisce che la nostra Regione nei prossimi anni possa superare le criticità che abbiamo trovato per la scarsa programmazione passata. Siamo certi che dal prossimo anno avremo i medici del primo anno di specializzazione in grado di lavorare sul territorio e negli ospedali. Vero è che dobbiamo superare questo anno con le sue criticità a partire dall’affollamento dei pronto soccorso e la scarsità di medici di famiglia e pediatri”. “Una lacuna che stiamo affrontando con i provvedimenti di riorganizzazione e potenziamento presentati nei giorni scorsi. Non possiamo però prescindere dall’affrontare il tema della scarsa appetibilità di alcune specializzazioni come quelle legate alla medicina di urgenza, al 118, alla medicina territoriale. Per questo motivo come Regione stiamo sollecitando il tavolo di contrattazione nazionale collettiva affinchè si applichi il rinnovo del contratto della dirigenza e venga previsto un aumento degli emolumenti per le prestazioni usuranti, notturne e festive”. “Si prevede che al 2030 oltre il 20% dei medici marchigiani verrà collocato in quiescenza, con incidenza ancora maggiore nelle discipline ospedaliere legate all’emergenza urgenza e nella medicina generale. Il numero di borse di studio per medici di medicina generale e di contratti di specializzazione non coprono il reale”.

21/06/2022 13:43
Ospedale Civitanova, la lettera di un paziente: "Esempio di efficienza, ma..."

Ospedale Civitanova, la lettera di un paziente: "Esempio di efficienza, ma..."

Una lunga lettera inviata da un nostro lettore alla redazione di Picchio News con oggetto l'ospedale di Civitanova Marche. Paolo Piccinelli, generale dei carabinieri in pensione, è stato vittima di un brutto infortunio domestico alcune settimane fa. Un infortunio che gli è costato ricovero e intervento presso il reparto di Ortopedia dell'ospedale locale. Una fotografia chiara tra pro e contro della sanità pubblica.  Di seguito la lettera inviata: "Uno dei sensori del livello di civiltà e dello stato di benessere di un’area è sicuramente l’efficienza del sistema sanitario. Il sistema sanitario nazionale non esiste da sempre, ma è anzi una conquista relativamente recente. È stato infatti istituito nel 1978. Alla sua base, fin dalla sua nascita, il sistema sanitario nazionale italiano ha tre princìpi fondamentali: l’universalità (ossia l’estensione delle prestazioni sanitarie a tutta la popolazione), l’uguaglianza (l’accesso alle cure senza nessuna discriminazione) e l’equità (la parità di accesso in relazione a uguali bisogni di salute). Recentemente ho dovuto verificare sulla mia pelle lo “stato di salute” dell’Ospedale di Civitanova Marche. Laceratomi completamente il legamento del quadricipite femorale, proprio quello di Ronaldo il fenomeno (tra le tante differenze, lui giocando a calcio, io scivolando uscendo di casa….), sono dovuto ricorrere alle cure del personale del Reparto di Ortopedia. C’è stato qualche (rarissimo) scetticismo sul perché mi affidassi alla sanità pubblica e non a qualche centro specializzato o a qualche luminare nello specifico settore: ho sempre confidato nell’eccellenza della sanità pubblica (è il mio 5° intervento), la stessa che, in più circostanze, ha salvato mia madre e mio padre da una morte prematura. Paradossalmente, più piccola la struttura, più accurato il livello di tutto il personale medico, infermieristico, amministrativo, persino il vitto era migliore! Tornando al Reparto diretto dal Dott. Maurizio Belletti, devo dire che la mia fiducia nel sistema sanitario nazionale è stata ben riposta. Ho condiviso la stanza, per poco più di tre giorni, con Otello, anch’egli con ginocchio da “sistemare”, ed insieme abbiamo potuto constatare e commentare l’elevata efficienza di tutto il reparto: medici (e primario) molto presenti in corsia (quando non impegnati in sala operatoria), infermieri costantemente disponibili e di una pazienza lodabile, tutto il personale impegnato sempre cordiale. Ma oltre al lato umano, l’efficienza e l’efficacia la danno anche il materiale che si ha a disposizione. E qui forse qualcuno che gestisce la parte del PIL destinata alla sanità dovrebbe essere più oculato. A partire dai letti di ricovero, che hanno l’unica opzione di regolamento dello schienale tramite una manovella (e chi si opera o è in genere ricoverato tribola molto nel trovare la giusta posizione di decubito). Ma soprattutto l’aspetto che a parere di scrive stupisce è la gestione del paziente che è fatta ancora in modalità cartacea.  Vi sono strutture ospedaliere che hanno adottato efficaci sistemi operativi che consentono la gestione informatizzata del paziente e della relativa cura, con notevoli vantaggi in termini di correttezza della terapia (l’infermiere, tramite un codice univoco assegnato ad ogni paziente sa costantemente, tramite un palmare, la storia medica e che tipo di farmaci deve essere somministrato, senza possibilità di errore, a seguito delle informazioni inserite dal medico nel sistema) e di risparmio sul costo dei farmaci (vengono forniti i farmaci necessari per ogni paziente, oltre ad una piccola scorta di quelli indispensabili, senza necessità di effettuare costose scorte degli stessi nei magazzini degli ospedali, che comportano il mancato utilizzo a seguito della scadenza o per altri motivi meno nobili). Questa gestione informatizzata è stata di recente, oggetto di uno specifico studio accademico del Politecnico di Torino, dal titolo “La logistica farmaceutica in tempi di spending review”, nel quale, dopo esser stato analizzato tale modello e la sua concreta attuazione, viene sottolineato, nelle sue conclusioni, che: “per quanto concerne la valutazione economica complessiva si rileva che l’A.O. ha avuto un risparmio complessivo, che corrisponde al 28 % circa”.  Ed essendo la spesa sanitaria probabilmente una delle più onerose del Paese Italia (per il triennio 2019-2021 erano stati stanziati per il fabbisogno sanitario nazionale una media di oltre 116.000 milioni di euro annui, poi incrementati a seguito dell’emergenza COVID), si comprende l’entità dei soldi che potrebbero essere risparmiati e reinvestiti in altri settori sanitari. Comunque, il mio intervento, e anche quello di Otello, è perfettamente riuscito. Ora ci aspetta un lungo periodo di riabilitazione!"              

21/06/2022 11:25
A Roma un convegno sul futuro della sanità: medici maceratesi in prima linea

A Roma un convegno sul futuro della sanità: medici maceratesi in prima linea

Circa 200 medici si confronteranno a Roma al Meeting Saqure 2022, organizzato dal Sindacato dei Medici Anestesisti Rianimatori e dell’Emergenza-Urgenza che si svolgerà a "Roma Eventi – Fontana di Trevi" il 21 e il 22 giugno. Parteciperanno cattedratici di varie università italiane e primari di importanti strutture sanitarie nazionali. Significativa la presenza di medici marchigiani e in particolare maceratesi, a cominciare dal responsabile Scientifico del Congresso, Emanuele Iacobone, responsabile della Rianimazione dell’Ospedale Civile di Macerata, istruttore al centro 'Simulearn' di Bologna, in prima linea al Covid Hospital di Civitanova Marche nel 2021. “La pandemia da Sars Cov 2 - afferma Emanuele Iacobone - ha sconvolto la vita delle persone, imponendo profondi cambiamenti al mondo sanitario. Ricorderemo sempre un prima e un dopo non solo nella vita di tutti i giorni, ma anche nell’organizzazione e nella gestione ospedaliera, non solo durante l’impatto pandemico, ma anche e soprattutto in prospettiva post-pandemica. È il motivo per cui la terza edizione di Saqure mai come questa volta, è fortemente proiettata nel futuro". Nell’ottica di una condivisione multidisciplinare delle problematiche che verranno prese in esame tra i medici marchigiani sono stati invitati come relatori il ginecologo Stefano Cecchi, che illustrerà nell’ambito del governo clinico e Risk Management lo stato dell’arte sulla pianificazione dei punti nascita, il chirurgo Massimo Sartelli, presidente e fondatore della “Global Alliance for Infections in Surgery”. Inoltre, il responsabile del blocco operatorio di Macerata, l’anestesista Daniele Elisei, anche lui istruttore al centro Simulearn di Bologna, evidenzierà gli aspetti organizzativi e di management del percorso chirurgico del paziente, mettendo in risalto anche esperienze locali. Tra gli altri relatori marchigiani ci saranno il presidente del comitato etico regionale Paolo Pelaia, sotto i riflettori per i primi due casi di suicidio assistito in Italia, la dottoressa Cristina Scala dell’ospedale di Senigallia e i direttori di Anestesia e Rianimazione del Salesi e di Torrette, Alessandro Simonini e Abele Donati, insieme al presidente Regionale Aroi-Emac Marco Chiarello. Tema centrale del meeting è la sicurezza intesa come sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti e del rapporto medico-paziente. Non a caso, argomento di primo piano del meeting è la comunicazione, da considerarsi come risorsa di qualità e sicurezza. “Essere in grado di comunicare un evento avverso in Area Critica – sottolinea Iacobone –, così come parlare e condividere il fine vita con un familiare deve far parte del bagaglio professionale e umano di ogni medico, in particolare di un anestesista rianimatore". "Ed è per questo che nel corso della sessione verranno ascoltati anche i punti di vista dei familiari, con la testimonianza di un familiare e di un paziente che ha vissuto la terapia intensiva, mentre le tematiche più delicate della bioetica e le loro controversie giuridiche verranno affrontate da esperti del settore”. Trovare soluzioni condivise per temi così complessi costituisce un obiettivo molto ambizioso, ma l’importanza dei relatori rende conseguibile tale difficile risultato.  

20/06/2022 18:01
Sofia Raffaeli nella storia: è la prima ginnasta italiana a vincere 2 ori agli Europei

Sofia Raffaeli nella storia: è la prima ginnasta italiana a vincere 2 ori agli Europei

Storico doppio oro dell'azzurra Sofia Raffaeli agli Europei di ginnastica ritmica in corso a Tel Aviv. La diciottenne marchigiana si è laureata campionessa europea al cerchio e alle clavette, oltre a conquistare un argento alla palla. La ritmica azzurra nelle 37 edizioni passate della rassegna continentale non aveva mai raggiunto il podio individuale. L'atleta delle Fiamme Oro - già medaglia di bronzo al cerchio al mondiale di Kitakyushu - nella sua prima finale di specialità è salita sul primo gradino del podio con 36 punti netti davanti all'israeliana Daria Atamanov - vincitrice dell'All Around di ieri - argento con 34.900 punti e alla bulgara Boryana Kaleyn, bronzo con 33.900. Nella palla Raffaeli, reduce dall'amaro quarto posto nel concorso generale europeo, ha fatto segnare il suo personale con 34.250 e ha conquistato la medaglia d'argento. Davanti a lei la bulgara Boryana Kaleyn con 35.350 punti e dietro la tedesca Darja Varfolomeev con 33.750 punti. Settimo posto per l'altra azzurra in gara, Baldassarri. Le clavette hanno chiuso la presenza delle italiane sulla pedana dell'Expo. In questa finale la ginnasta di Chiaravalle, allenata da Julieta Cantaluppi alla Ginnastica Fabriano, ha messo insieme 34.550 punti validi per la prima posizione davanti alla padrona di casa Atamanov, argento con 34.250 punti e alla slovena Ekaterina Vedeneeva, bronzo con 32.550. "Un oro storico.Congratulazioni Sofia! #LaPrimaDonna". Lo scrive la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti in un tweet riferendosi alla medaglia conquistata da Sofia Raffaeli nella finale di Specialità al cerchio agli Europei di Ginnastica Ritmica    

19/06/2022 13:03
Covid Marche,  aumentano i ricoveri nelle ultime 24 ore

Covid Marche, aumentano i ricoveri nelle ultime 24 ore

Balzo dei  ricoveri legati al Covid nelle Marche, sono 74, +12 rispetto a ieri: 5 in terapia intensiva, 7 in semi intensiva, 62 in reparti non intensivi. L'occupazione dei posti letto da parte di malati covid nelle intensive è, però, invariata al 2,2%, nei non intensivi invece in  crescita al 7%. Questo ciò che emerge da i dati resi noti dalla Regione Marche I nuovi positivi rilevati nell'ultima giornata sono 800, con il tasso di incidenza cumulativo che sale al 315,56 (ieri 294,88) su 100mila abitanti. Nelle ultime 24 ore è stato segnalato un solo decesso legato al covid, che porta il totale a 3.924. Le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 6.835, di cui 129 con sintomi.

18/06/2022 19:12
Prevenzione malattie genetiche, il PD Marche presenta tre proposte di legge

Prevenzione malattie genetiche, il PD Marche presenta tre proposte di legge

Sono ben tre le proposte di legge depositate dal gruppo assembleare del Partito Democratico a prima firma della consigliera Manuela Bora volte a prevenire e contrastare lo sviluppo delle malattie genetiche nei bambini. A presentarle alla stampa sono stati questa mattina la stessa consigliera, il commissario regionale Alberto Losacco, Fabiano Amati, consigliere dem del Consiglio regionale della Puglia, promotore di analoghi provvedimenti nella sua regione, e i consiglieri Romano Carancini e Antonio Mastrovincenzo. La prima proposta di legge mira a rendere obbligatorio lo screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale (Sma) attraverso l’attivazione di un “progetto pilota”. Attualmente è disponibile una terapia che dà risultati eccellenti se iniziata il più precocemente possibile, ma per farlo è necessario diagnosticare la malattia genetica sin dalle prime ore di vita del bambino grazie a un test neonatale. La seconda proposta di legge si inserisce sulla scia della precedente e punta a estendere lo screening neonatale a tutte alle immunodeficienze congenite severe e alle malattie da accumulo lisosomiale che colpiscono il sistema immunitario e si manifestano con la tendenza a contrarre infezioni frequenti e particolarmente gravi. La terza e ultima proposta di legge, infine, intende istituire un Servizio di analisi genomica avanzata con sequenziamento della Regione codificante individuale come previsto dal Piano per l'innovazione del sistema sanitario basato sulle scienze omiche in totale esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. L’obiettivo è un Centro dedicato, capace di erogare un numero di analisi esomiche all’anno più consistente rispetto a quelle erogate attualmente.  “Il Pd - ha affermato il Commissario regionale Losacco - ribadisce ancora una volta il suo impegno per la salute e lo fa con tre proposte di grande valore. Tutti conosciamo la straordinaria importanza dei percorsi di accompagnamento e di prevenzione durante la nascita di un figlio. Le tre proposte consolidano questo quadro e puntano a migliorare la qualità complessiva dell’offerta sanitaria regionale. Spero quindi che trovino riscontro in Consiglio e Giunta Regionale, perché su certi temi non deve mancare l’impegno di tutti.” “L’approvazione di queste proposte di legge – ha aggiunto Bora – può significare salvare vite umane, di neonati che rischiano di andare incontro a una esistenza breve e soffocata da indicibili sofferenze. Rappresenta anche un atto di civiltà nei confronti dei soggetti economicamente più fragili, quelli che non possono autonomamente permettersi di accedere ad indagini diagnostiche più approfondite e molto costose in quanto, ad oggi, non garantite dal sistema sanitario nazionale e quindi ancora a completo carico del cittadino”.  “La storia naturale delle malattie gravi e rare può essere cambiata solo attraverso la diagnosi precoce e il relativo utilizzo delle terapie più innovative”, ha dichiarato il consigliere Amati. “Per raggiungere questo obiettivo c’è solo il potenziamento della genetica, disciplina ancora allo stato di Cenerentola. Purtroppo. E allora non ci resta che attivare una gara di virtù tra le regioni italiane, introducendo percorsi di legislazione d’avanguardia”. “Siamo reduci da un tempo straordinario, quello pandemico – ha aggiunto Carancini - che se da una parte ha messo in luce le carenze del sistema sanitario nazionale, d’altro canto ha confermato l'intoccabile valore di un impianto pubblico, che, se ben organizzato e ben alimentato, rappresenta una delle forme più alte di democrazia e parità di un Paese. E’ doveroso da parte della politica e dei governi unire alla rivoluzione sanitaria disegnata dal Pnrr anche un approccio più tempestivo, innovativo e capillare della prevenzione alle malattie genetiche nei bambini e della conseguente necessaria cura”. “In questi primi due anni di legislatura – ha concluso Mastrovincenzo – quasi mai la maggioranza ha accolto le proposte che il Pd, con lealtà e spirito di collaborazione, ha portato in Assemblea. Qui stiamo parlando di leggi che riguardano la salute pubblica, in particolare dei bambini; spero quindi che le tre Pdl possano diventare patrimonio di tutto il consiglio regionale e trovino unanime consenso”

17/06/2022 17:44
Potenza Picena, donati mille tamponi al Comune. "Saranno utilizzati per lo screening Covid"

Potenza Picena, donati mille tamponi al Comune. "Saranno utilizzati per lo screening Covid"

Nei giorni scorsi, nella sala giunta del Palazzo Comunale, l’azienda Ausilia, che si occupa di produzione e distribuzione di presidi medici, sanitari e DPI, ha donato all’amministrazione comunale mille tamponi tra test salivari e per il controllo degli anticorpi da Covid 19. La consegna è avvenuta alla presenza del sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, dell’assessore al Bilancio, Marco Mazzoni, di Aldo Faraldo, fondatore dell’azienda e di Enrico Faraldo.  Nel corso dell’incontro, il sindaco ha ringraziato i referenti di Ausilia sottolineando “l’importanza di una tale donazione, che verrà impiegata a supporto dello screening nelle strutture di competenza e sull’intero territorio comunale”. Un’iniziativa, quella dell’azienda con sede a Serrungarina (PU), pensata proprio per supportare la pubblica amministrazione “nel delicato e gravoso processo di gestione della diffusione del Covid"– hanno commentato Aldo ed Enrico Faraldo, confermando la completa disponibilità della realtà da loro rappresentata rispetto ad iniziative di prevenzione a tutela della salute della cittadinanza potentina.

17/06/2022 11:30
Addio a 'Mario', fu il primo caso di Suicidio Assistito in Italia. "Lo Stato non l'ha aiutato"

Addio a 'Mario', fu il primo caso di Suicidio Assistito in Italia. "Lo Stato non l'ha aiutato"

È morto questa mattina Federico Carboni, alias ‘Mario’ (nome di fantasia con il quale volle farsi conoscere dall’opinione pubblica, per motivi di privacy), 44enne di Senigallia (AN), tetraplegico da 12 anni – in seguito ad un incidente stradale – e che aveva nei mesi scorsi richiesto e ottenuto, attraverso il sostegno dell’Associazione Luca Coscioni, il via libera a procedere con il trattamento per il fine vita. Ma nonostante il riconoscimento a fine novembre 2021 da parte del comitato etico dell'Asl delle Marche (Asur) - in merito ai requisiti necessari all’eutanasia legale – lo Stato italiano ha scelto di non coprire il costo della procedura, indipendentemente dal valore della sentenza Cappato / Dj Fabo già approvata dalla Corte Costituzionale. "Lo Stato non ha erogato il farmaco, né fornito la strumentazione idonea e il medico", aveva sottolineato nei giorni scorsi l’Ass. Coscioni, che si è trovata costretta a una raccolta fondi per aiutare Federico. "Per poter finalmente scegliere sulla propria vita, 'Mario' ha dovuto sostenere una spesa di circa 5mila euro in apparecchiature e farmaci: in particolare, uno strumento infusionale del valore di 4.147,50 euro" (leggi qui). Dopo il ‘no’ della Consulta lo scorso febbraio e gli sviluppi del caso Fabio Ridolfi (scomparso il 13 giugno scorso, senza ricevere anche lui assistenza dallo Stato, leggi qui), il tema dell’Eutanasia Legale torna nuovamente al centro del dibattito sociopolitico, oltre che del contesto più ampio riferito ai diritti civili per i quali molti sostenitori continuano a battersi. “Non nego che mi dispiace congedarmi dalla vita – l’ultimo messaggio di Federico ‘Mario’ - sarei falso e bugiardo se dicessi il contrario perché la vita è fantastica e ne abbiamo una sola. Ma purtroppo è andata così. Ho fatto tutto il possibile per riuscire a vivere il meglio possibile e cercare di recuperare il massimo dalla mia disabilità, ma ormai sono allo stremo sia mentale sia fisico. Non ho un minimo di autonomia della vita quotidiana, sono in balìa degli eventi, dipendo dagli altri su tutto, sono come una barca alla deriva nell'oceano". "Sono consapevole delle mie condizioni fisiche e delle prospettive future - ha concluso - quindi sono totalmente sereno e tranquillo di quanto farò. Con l'Associazione Luca Coscioni ci siamo difesi attaccando e abbiamo attaccato difendendoci, abbiamo fatto giurisprudenza e un pezzetto di storia nel nostro paese e sono orgoglioso e onorato di essere stato al vostro fianco. Ora finalmente sono libero di volare dove voglio”.  

16/06/2022 12:52
Laboratorio analisi Tolentino, lo sfogo di un cittadino: "Procedura inadeguata per la prestazione del servizio"

Laboratorio analisi Tolentino, lo sfogo di un cittadino: "Procedura inadeguata per la prestazione del servizio"

"Non voglio innescare alcuna polemica, ma raccontare la mia esperienza in modo che si possa prendere coscienza dello stato di attenzione nei confronti dei cittadini che pagano le tasse per garantirsi servizi efficienti". A scriverlo, in una lettera inviata alla nostra redazione, è il tolentinate Massimo Marcheggiani, che ha voluto rendere pubblica la lunga e infruttuosa trafila affrontata per avvalersi dei servizi del laboratorio analisi di Tolentino. "Circa una settimana fa ho telefonato all'ex ospedale di Tolentino per prenotare analisi prescrittemi dal mio medico di medicina generale - racconta Massimo -. Sono stato informato che la prenotazione può essere effettuata solo presentandosi di persona allo sportello per il pubblico presso la struttura stessa. Così il giorno dopo mi reco presso lo sportello e ottengo la prenotazione". "Mi viene consegnata a mano: 14 giugno, ore 7.39, numero di chiamata BC300", spiega il cittadino.  Ieri, quindi, Massimo si reca presso il laboratorio: "Scopro che il numero di prenotazione, BC300, non serve a nulla. C'é un distributore di 'numeretti' e questi fanno 'fede'. Prendo con pazienza il mio (79), mentre stanno servendo il 60. Allo sportello di accettazione c'è un solo operatore che non riesce a smaltire efficacemente la fila, tanto che gli operatori addetti ai prelievi vengono continuamente nella sala accettazione a 'prelevare' clienti in fila che hanno l'esenzione dal ticket".  "Noto inoltre che molti miei concittadini non hanno nemmeno la prenotazione di chiamata col numero BC300 - aggiunge Massimo -. Alle 8.30 arriva finalmente il mio turno: sfortunatamente il mio medico di medicina generale ha sbagliato un codice sulla ricetta". "Dopo brevi consultazioni fra accettazione e laboratorio vengo invitato a richiedere al medico la prescrizione esatta, a ripetere la prenotazione di persona e a ripresentarmi. Sono quindi andato finalmente al lavoro, e mi sono ri-prenotato presso una struttura privata convenzionata" conclude amareggiato il cittadino tolentinate.  

15/06/2022 20:17
Green pass fino al 2023 e mascherine per tutta l'estate. Ecco le nuove regole

Green pass fino al 2023 e mascherine per tutta l'estate. Ecco le nuove regole

Con l’estate alle porte e il timore di una nuova ricaduta sul fronte dei contagi da Covid 19, Italia e Ue hanno deciso di correre ai ripari con un nuovo aggiornamento delle restrizioni sanitarie: in particolare, per quel che riguarda l’uso della mascherina e il possesso del green pass. Mezzi di trasporto, ospedali e Rsa: sono questi i luoghi dove il presidio medico di protezione sarà ancora obbligatorio fino al 30 settembre, in attesa della norma ufficiale che entro le prossime ore verrà pronunciata direttamente dal Consiglio dei Ministri - in aggiornamento dell’art 11 della legge 18/02/2022 riferita alla «Proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19». Allo stesso tempo, non sarà più necessario indossare la mascherina presso cinema, teatri, eventi musicali e sportivi al chiuso già a partire da domani 16 giugno (in concomitanza con la scadenza dell’ordinanza del Ministero della Salute dello scorso aprile). L’obbligo, tuttavia, rimane ancora oggetto di dibattito per quel che concerne gli esami di Stato di quest’anno. Al momento – sia per la terza media che per il quinto liceo – la possibilità rimane a discrezione del sistema scolastico: sarà una circolare esplicativa, infatti, a fornire alle varie strutture tutte le raccomandazioni del caso. I vari istituti dovranno ad ogni modo aspettare il via libera definitivo prima di sospendere l'uso delle mascherine, sebbene in alcuni siano già partiti gli esami di terza media. Un orientamento, quello ipotizzato in modo specifico per i mezzi di trasporto (aerei, treni, autobus, metropolitane ecc), confermato nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, e in linea con le decisioni prese dalla stessa Commissione Europea. E proprio quest’ultima ha raggiunto nelle ultime ore l’accordo con il Parlamento Europeo e il Consiglio sulla proroga dell’utilizzo del green pass. Dall’originaria scadenza prevista per la fine del mese, si passerà direttamente al 30 giugno 2023: si potrà continuare ad utilizzare il proprio certificato verde per viaggiare all’interno dell’Ue (ladove richiesto), sebbene alcuni paesi come la Francia abbiamo del tutto revocato le restrizioni anti-Covid e, più in generale, non sussista l’obbligo di fornire all’ingresso di un altro Stato prove di vaccinazione, guarigione, o risultati negativi dei test. Nel frattempo, a dispetto del generale calo dei contagi, gli esperti raccomandano prudenza in virtù delle potenzialmente pericolose sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 già presenti in Europa. "Queste mutazioni – spiega il Centro europeo per il controllo delle malattie Ecdc - diventeranno dominanti in tutta l’Ue probabilmente con conseguente aumento dei casi di Covid nelle prossime settimane. Ma non ci sono prove che siano associate a una maggiore gravità dell’infezione". "Tuttavia - aggiunge l’Ecdc - come nelle ondate precedenti, un aumento complessivo dei casi può comportare un aumento di ricoveri ordinari, di quelli in terapia intensiva e di decessi".    

15/06/2022 13:31
Covid Marche, 489 positivi e zero decessi. Continua a calare l'incidenza

Covid Marche, 489 positivi e zero decessi. Continua a calare l'incidenza

Sono 489 i nuovi positivi al Covid rilevati nell'ultima giornata nelle Marche, con l'incidenza in calo a 219,68 su 100mila abitanti (ieri 223,60). Secondo i dati resi noti dalla Regione sono in calo anche i ricoverati che scendono a 54 (-2 su ieri): 3 in terapia intensiva, 5 in semi intensiva, 46 in reparti non intensivi.  L'occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti Covid è invariato a 1,3%, in diminuzione a 5,2% per i non intensivi. Ci sono poi 4 persone in osservazione nei pronto soccorso e 17 ospiti di strutture territoriali (post critiche) a Galantara (PE) e Ripatransone (AP). Nessun decesso nelle ultime 24ore: il totale delle vittime resta fermo a 3.919. Le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 10.580, di cui 280 con sintomi.

11/06/2022 19:34
“Mia madre con un ictus lasciata senza posto letto per tre giorni”. Il caso di Barbara (FOTO)

“Mia madre con un ictus lasciata senza posto letto per tre giorni”. Il caso di Barbara (FOTO)

Il dramma del covid ha messo a dura prova il sistema sanitario nazionale, facendo emergere in maniera ancor più evidente le varie criticità figlie dei tagli operati con l’ultima 'spending review' (una cifra che si aggira intorno ai 40 mld di euro in 10 anni). Le ripercussioni sul piano locale sono state inevitabili, come testimoniato anche dalla regione delle Marche, dove ospedali e pronto soccorso hanno più volte sfiorato negli ultimi due anni il collasso totale. Carenza di personale, dei posti letto, insufficienza delle strutture: si tratta delle maggiori problematiche cui ancora oggi – nonostante la discesa dei contagi e dei ricoveri da coronavirus – si ritrovano a dover fare i conti soprattutto i cittadini. Insieme a quelli rimasti nel frattempo in lista d’attesa – per terapie di vario genere o interventi chirurgici urgenti – si aggiungono, inevitabilmente, i casi emergenziali più estemporanei, spesso “parcheggiati” per l’indisponibilità dei nosocomi. È il caso della mamma di Barbara Piergentili, di 75 anni e originaria di Apiro, vittima dell’ennesimo caso di malasanità all’interno della Provincia di Macerata: colta da malore nella mattinata del 2 giugno scorso, è iniziata così la sua disavventura che ha richiesto l’intervento diretto persino dell’assessore Filippo Saltamartini. “Eravamo dalle parti di Serrapetrona – racconta Barbara – quando mia madre si è sentita male. Siamo corsi all’Ospedale di San Severino e lì i medici hanno confermato con una TAC che si trattava di ictus ischemico. Purtroppo non avevano il farmaco che solitamente viene subito somministrato in quei casi per evitare peggioramenti, e solo dopo 5 ore di attesa ci è stato disposto il trasferimento d’urgenza al Pronto Soccorso di Macerata”. Da qui in poi la situazione assume contorni ancor più surreali: la donna anziana viene ricevuta nella struttura, sottoposta alle prime cure farmacologiche e, infine, “parcheggiata” nei corridoi dell’ospedale senza più un’assistenza costante. “I medici ci hanno detto che non c’erano posti letto liberi in tutta la provincia – prosegue Barbara - e quindi siamo rimasti per 3 giorni senza ricevere più indicazioni precise nemmeno dal neurologo: non sapevo come dar da mangiare a mia madre, che tipo di terapie dovesse seguire. Dovevo persino misurarle da sola la pressione per tenerla sotto controllo, quando non ero costretta ad aspettare nella sala d’attesa (in pessime condizioni) o direttamente fuori all’entrata col rischio di finire sotto qualche autoambulanza che arriva di corsa”. Un vero e proprio “girone infernale” come lo ha definito la donna, cui è capitato nell’arco dello stesso weekend di assistere ad ulteriori episodi incresciosi: pazienti senza posti letto anche per 5 giorni, indisponenza del personale infermieristico, carabinieri allertati per una diciotenne “infuriata” del fatto che non fosse seguito e curato a dovere il fratello afflitto da forti dolori. Indecisa sul trasferimento ulteriore della madre al Torrette di Ancona, Barbara ha scelto nella giornata di sabato 4 giugno di alzare la voce: telefonando direttamente l’assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini. “Ho chiamato l’assessore intorno alle 19.30", spiega. "Era molto risentito per l’accaduto e nell’arco di pochi minuti si è messo in contatto con l’ospedale disponendo 'come d'incanto' che mia madre fosse ricoverata al reparto di neurologia, dove tuttora si trova in cura. Nonostante le tempistiche, la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi. Ma nessun cittadino dovrebbe vivere una simile vicenda: per risolvere certi problemi occorre farsi sentire in prima persona, altrimenti non cambierà nulla”.  

07/06/2022 20:00
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