Una storia al limite del paradossale quella vissuta da un maceratese, un farmaco salvavita prescritto ma non fornito, il timore per il complicarsi di una situazione che sembrava sul termine. Questa, in poche righe, la vicenda che vede protagonista Anacleto, imprenditore della provincia di Macerata alle prese con un farmaco salvavita irraggiungibile.
A raccontarla con rassegnazione è lo stesso protagonista in una telefonata quasi surreale. La vicenda inizia nel 2019 quando Anacleto viene ricoverato per un'operazione oncologica all'ospedale di Ancona. L'intervento riesce e il paziente sceglie l'ospedale di Perugia per seguire il ciclo chemioterapico obbligatorio.
Alla visita di controllo compare ciò che terrorizza chiunque faccia questo percorso: qualcosa non va, c'è un'ombra sospetta. Per questo motivo Anacleto viene spedito a Macerata per sottoporsi ad una radioterapia, soluzione che sembra dare respiro.
Si scopre, infatti, che non si tratta di una recidiva, la malattia non è tornata, ma è stata sostituita da un'infezione grave. Si ritorna a Perugia dove, dopo un ricovero da settembre ad ottobre, una biopsia conferma una toxoplasmosi. La cura è semplice, una combinazione di due farmaci, forniti dall'ospedale di Perugia per il ciclo sino a dicembre.
Arriviamo ai giorni nostri, Anacleto viene ricoverato per una risonanza dove confermano il perdurare dell'infezione senza ulteriori complicazioni. La terapia è la medesima, due farmaci specifici in combinazione, ma qui inizia l'inghippo.
Con il foglio di dimissioni dell'ospedale di Perugia e la terapia prescritta, viene inviato all'acquisto del Daraprim in farmacia. Ma qui scopre che la farmacia ne è sprovvista e che il farmaco, essendo compreso in una lista dei farmaci speciali, non può essere ordinato se non tramite ospedale.
Il consiglio è di rivolgersi alla farmacia ospedaliera di Ancona dove Anacleto si reca subito, data la scarsa dotazione di farmaco rimasto. Purtroppo la farmacia degli Ospedali Riuniti nega la fornitura, re-inviando il paziente alla farmacia dell'ospedale di Macerata.
A Macerata la richiesta viene presa in carico con l'obbligo di presentazione del foglio di dimissioni dell'ospedale di Perugia all'atto del ritiro. Sembrava cosa fatta, ma l'inghippo è sempre in agguato.
Al momento del ritiro la situazione cambia, il farmaco non può essere fornito perchè la richiesta è di una struttura al di fuori della regione Marche. Servirebbe una prescrizione di un reparto marchigiano ma, in assenza, il farmaco deve fornirlo Perugia.
Immediata quindi la richiesta all'ospedale di Perugia dove, però, compare un altro diniego: il farmaco non può essere fornito perchè il paziente risiede fuori regione. Bisogna rivolgersi alla sanità della regione Marche per la fornitura. Forte di questa certezza Anacleto si rivolge nuovamente all'ospedale di Macerata dove trova nuovamente un 'no': il farmaco deve essere fornito dall'ospedale di Perugia.
"Onestamente non so come uscirne - dice Anacleto - il farmaco mi serve per sopravvivere e mi è stato regolarmente prescritto. Sono disponibile anche a comprarlo personalmente ma non c'è modo. Dicono sia in una tabella per la quale non è possibile l'acquisto in farmacia con i documenti che ho ma nessuno mi ha dato soluzioni, solo un rimando a qualcun'altro che mi dà sempre le stesse risposte"
Il farmaco Daraprim è un farmaco specifico per la cura delle Toxoplasmosi, importanti infezioni che portano a conseguenze nefaste se non trattate. Tale farmaco è iscritto nella lista dei "farmaci salva vita" ed è largamente usato in tutto il mondo con ottimi risultati
"Non so più come muovermi, spero solo che qualcuno sappia indicarmi la via giusta - conclude Anacleto - Ho lottato contro una malattia credendo fosse la battaglia più importante della mia vita, non pensavo fosse più difficile lottare contro la burocrazia".
Scendono i ricoveri per Covid-19 negli ospedali delle Marche dove si registrano però 4 morti nelle ultime 24 ore. Il dato dei pazienti ospedalizzati è di 202 persone contro i 216 di ieri (-14).
In terapia intensiva è stabile il numero di 7 ricoverati, leggera flessione in semi intensiva che sono 13 (ieri erano 14) mentre è cambiato il numero dei ricoverati in reparti non intensivi che sono 182, anche in questo caso in discesa (ieri erano 195).
In osservazione nei pronto soccorso si registrano 54 pazienti. Il tasso di incidenza continua a diminuire ed è di 1.223,94 su 100mila abitanti (ieri 1.273,94). In salita i nuovi positivi pari a 2.671 e le persone in quarantena o in isolamento domiciliare che sono 34.533, di cui 207 con sintomi.
Performance in peggioramento nelle Marche nella settimana dal 13 al 19 luglio per i casi attualmente positivi per 100mila abitanti (1.489), mentre c'è solo un lievissimo aumento (+0,6%) rispetto alla settimana precedente. Nella stessa settimana, sono risultati sopra la media nazionale i posti letto in area medica (20,5%) mentre sono sotto media nazionale i posti letto in terapia intensiva (3%) occupati da pazienti Covid 19.
La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 8,8% (media Italia 7,7%), cui si aggiunge la popolazione del medesimmo range d'età temporaneamente protetta, in quanto guarita dal Covid da meno di 180 giorni, pari al 6%. La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto la terza dose di vaccino è pari a 10,8% (media Italia 10,8%), al netto dei guariti da meno di 120 giorni, che non può ricevere la terza dose nell'immediato, pari al 6,5%.
Il tasso di copertura vaccinale generale con quarta dose (persone immunocompromesse) è del 39,3% (media nazionale 58,4%); per gli over 80, ospiti Rsa e fragili fascia 60-79 si arriva 4,1% (media Italia 8,3%). La popolazione 5-11 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 20,4% (media Italia 35%) a cui aggiungere un ulteriore 2,2% (media Italia 3,3%) solo con prima dose.
Questo l'elenco dei nuovi casi per 100mila abitanti dell'ultima settimana suddivisi per provincia: Ascoli Piceno 1.523 (-6% rispetto alla settimana precedente); Macerata 1.344 (+7,7%); Fermo 1.328 (+7,8%): Ancona 1.224 (-2,2%); Pesaro e Urbino 948 (-4,7%).
Domenica 24 luglio, il lungomare Lepanto di Porto Recanati ospiterà la seconda tappa dell’ambulatorio dermatologico della Croce Rossa Italiana, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione ideata insieme a Nivea Sun e attraverso la quale si vuole aumentare la consapevolezza sui rischi per la salute dovuti all’esposizione ai raggi UV e prevenire le malattie della pelle.
L’iniziativa prevede l’organizzazione di attività didattiche durante i campi estivi della Croce Rossa Italiana e la presenza di un ambulatorio dermatologico nel quale sarà possibile effettuare screening della pelle gratuiti, oltre a beneficiare di materiale informativo e sampling di prodotto.
Cari lettori, bentornati a un nuovo appuntamento con la mia consueta rubrica, in cui analizzo l'andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Questa settimana notiamo come i casi siano tornati a scendere e, dunque, negli ultimi 7 giorni l'ondata scatenata da Omicron 5 è in fase calante.
A confermarlo è anche il virologo Stefano Menzo, direttore del laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona: "Nelle Marche è stato raggiunto il picco di questa ondata pandemica da Covid 19 - afferma -. È iniziata la fase di discesa che sarà lenta".
Intanto "le varianti Omicron 4 e Omicron 5 (BA.4 e BA.5) nelle Marche hanno raggiunto una prevalenza del 100%", rimpiazzando definitivamente Omicron 2. "Al momento - conclude Menzo - non abbiamo individuato nessun'altra variante del virus sul territorio".
Ricoveri e terapie intensive stanno rallentando la loro corsa che, presumibilmente, si arresterà entro due settimane. I decessi sono ancora in salita ma, come tristemente sappiamo, i ricoveri si muovono con circa due settimane di ritardo dai contagi e i decessi con circa 3 settimane.
Guardando alla situazione delle regioni possiamo dire che il sistema ospedaliero italiano ha retto bene all'ondata. Solo in Umbria si è superato il 40% di ricoveri ordinari occupati, mentre le terapie intensive sono rimaste tutte relativamente vuote con un rapporto di circa 1/4 tra ricoveri intensivi e ricoveri ordinari, indice di come sia ben scesa la gravità dell'epidemia. Con alfa e delta il problema principale era la saturazione delle terapie intensive, ora invece sono i ricoveri ordinari ad essere interessati.
Con i dati attuali, anche per l'autunno, non dovrebbero crearsi situazioni molto peggiori rispetto a quelle attuali, anche se bisognerà vedere le caratteristiche della variante che apparirà in quel momento e se ci sarà un vaccino aggiornato, e a che variante sarà aggiornato.
Nei primi giorni di agosto si terrà il consiglio regionale che discuterà la riforma della riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale annunciata nei giorni scorsi dalla giunta Acquaroli. "Un progetto fortemente sbagliato nel merito e intempestivo" lo definisce il Partito Democratico, che si prepara a dare battaglia in aula. A tal proposito, martedì pomeriggio si è tenuta una riunione tra il commissario regionale Alberto Losacco, il gruppo assembleare e i segretari delle federazioni provinciali.
"C’è grande preoccupazione - afferma Losacco - per quella che, più che una riforma, appare una vera e propria controriforma che non solo non corrisponde al bisogno di tutelare la salute dei marchigiani, ma rischia di produrre effetti devastanti in termini di inefficienza e aumento dei costi a causa della proliferazione di ruoli e poltrone e che, soprattutto non affronta i temi di grave crisi sanitaria che affliggono i nostri cittadini".
"L’impressione è che la maggioranza tirerà dritto e cercherà a tutti i costi di approvare questo provvedimento, ma è evidente già da ora che le enormi criticità che caratterizzano il loro progetto, porteranno quasi certamente il governo nazionale a impugnare l’atto" aggiunge il commissario regionale del Pd.
"Tra queste, forse quella più grave e vistosa, è rappresentata dalla disparità territoriale che l’istituzione di cinque aziende territoriali con personalità giuridica e in competizione tra loro andrà a creare tra una provincia e l’altra, minando di fatto l’universalità del diritto alla salute. Non sfugge, poi, come questa controriforma sia del tutto incoerente con la normativa nazionale e soprattutto con il Piano regionale socio sanitario, che ancora oggi coincide in larga parte con quello varato dalla precedente Amministrazione", puntualizza Losacco.
"L’approvazione del nuovo Piano, infatti, dovrebbe precedere qualsiasi intervento strutturale, al fine di valutarne l’impatto economico-finanziario e renderlo dunque non solo credibile, ma anche possibile - prosegue commissario regionale -. Tanta incompetenza rischia, solo per fare due esempi, di rendere le Marche l’unica regione in Italia priva di ospedali di primo livello e di amplificare il problema della carenza di medici, dato che le Ast risulteranno per loro meno attrattive rispetto a un’azienda complessa".
"Facciamo un appello - conclude Losacco - alla maggioranza e in particolare al presidente Francesco Acquaroli, che spesso ha teorizzato l'importanza della partecipazione delle minoranze su atti di così grande impatto per tutti i cittadini marchigiani, indipendentemente dall’appartenenza. Fermiamoci e apriamo una vera fase di confronto, più seria e partecipata rispetto alla farsa organizzata fin qui dall’assessore Saltamartini e dalla presidente della commissione Leonardi, per dare ai marchigiani risposte che servono davvero e, soprattutto, mettendo al centro la necessità di ridisegnare il modello sanitario dopo il dramma del Covid".
Grande partecipazione, nel pomeriggio di ieri, all’Open day sui “Disturbi respiratori del sonno e russamento", organizzato dal direttore sanitario della Beauty Clinic & Hotel di Borgo Pilotti, il dottor Stefano Spitoni.
L’evento, allestito nella splendida struttura di Penna San Giovanni, ha visto la partecipazione dell’otorino Simonetta Calamita e del responsabile degli anestesisti della clinica di bellezza Borgo Pilotti, il dottor Luigi Carbone.
I disturbi respiratori del sonno sono molto diffusi e vanno monitorati anche perché possono avere delle ricadute e conseguenze anche sui rapporti interpersonali e di coppia, ma purtroppo spesso vengono sottovalutati dai diretti interessati. Invece il problema esiste, è serio e, soprattutto, può essere risolto.
“Anche il 50% dei casi di ipertensione deriverebbe dall’Osas” (sindrome delle apnee ostruttive del sonno), ha spiegato la dottoressa Calamita nel corso del suo intervento. “Questo campo racchiude tutta una serie di collegamenti interdisciplinari ma purtroppo, a causa dei costi di ricerca molto elevati, non desta troppo interesse nella comunità scientifica.
“Al contrario è una complicazione molto diffusa che con delle terapie o anche con dei piccoli interventi può essere notevolmente ridotta restituendo il benessere del sonno a chi ne soffre”. L’evento, che ha visto un’ottima affluenza di pubblico, si è poi concluso con un momento convivale accompagnato dalla musica.
L’Area Vasta 3 ricorda le principali variazioni di orario legate al mese di agosto e, in particolare, ai giorni a cavallo della festività di Ferragosto. L’Accettazione/Cassa Distretto di Macerata rimarrà chiuso al pomeriggio dal primo al 19 agosto.
L’ufficio Accettazione/Cassa Distretto di Civitanova Marche rimarrà chiuso al pomeriggio dal 16 al 19 agosto. L’ufficio Accettazione/Cassa Distretto di Matelica Ufficio Anagrafe Assistiti Distretto di Matelica resteranno chiusi al pomeriggio dal 16 al 19 agosto.
L’ufficio Accettazione/Cassa Distretto di Montecassiano, quello Accettazione/Cassa Distretto di Pollenza e l’ufficio Accettazione/Cassa Distretto di Urbisaglia resteranno chiusi dal 08 al 26 agosto compresi.
L’ufficio Anagrafe Assistiti Ospedale di Tolentino rimarrà chiuso al pomeriggio dal 04 al 18 agosto, mentre gli uffici Accettazione Cassa Cup dei presidi ospedalieri di: Camerino, Civitanova Marche, Macerata, San Severino Marche e Tolentino resteranno chiusi al pomeriggio dal 16 al 20 agosto.
Gesto d'amore a Macerata. La famiglia di un uomo di 72 anni, deceduto all'ospedale civile nella giornata di giovedì, ha acconsentito alla donazione dei suoi organi rendendo possibile il prelievo dei reni. Uno slancio di solidarietà che ha permesso di aiutare due pazienti, in attesa del trapianto.
"L’equipe chirurgica, gli operatori di sala e del coordinamento donazione organi, hanno eseguito l’espianto, in un lavoro di squadra che ha richiesto diverse ore rendendo possibile questo atto di generosità. Si tratta di un evento sempre eccezionale", spiega la direttrice dell'Area Vasta 3, Daniela Corsi.
"Tutta l’equipe impegnata nel prelievo ringrazia la famiglia che con questo gesto ha testimoniato il grande valore della donazione - aggiunge Corsi -. La scelta di donare organi e tessuti è personale, ma ognuno ha il dovere di informarsi e di riflettere per non lasciare che dubbi, pregiudizi o informazioni scorrette interferiscano con il diritto/dovere di fare una scelta consapevole.
"Molti pazienti con patologie non curabili possono migliorare la qualità di vita grazie alla donazione. Il trapianto, consente al paziente una durata ed una qualità di vita che nessun'altra terapia è in grado di garantire" conclude la direttrice dell'Area Vasta 3.
Il nuovo incremento dei contagi di Covid, alimentato dalle ultime varianti di Omicron, sta spingendo - anche nella regione Marche – sempre più cittadini, a correre ai ripari: in crescita la richiesta di tamponi come pure di vaccini .
“Le farmacie marchigiane – ricorda Andrea Avitabile presidente di Federfarma Marche – pure se non hanno mai smesso di vaccinare , sono pronte a dare risposte immediate alla circolare della Regione Marche che ha disposto l’allargamento dell’offerta della quarta dose di vaccino (secondo booster) a tutti i fragili e ai cittadini over 60”.
Soddisfazione nelle parole di Avitabile perché “sono questi segnali molto positivi che confermano la fiducia riposta nei farmacisti di comunità, oggi uno dei pilastri della vaccinazione; è, in sintesi, anche il giusto riconoscimento della popolazione al ruolo svolto durante la pandemia e al fondamentale contributo recato dai farmacisti alla campagna vaccinale, che potranno continuare a fornire anche in questa fase di incremento esponenziale dei contagi”.
“La notevole richiesta di prenotazioni testimonia la consapevolezza dei cittadini sull’efficacia del vaccino che, sebbene non dia la certezza di evitare il contagio, rappresenta l’unica arma a disposizione per proteggersi dalla malattia grave da Covid” argomenta Patrizia Righetti, presidente di Federfarma Ascoli.
“Nell’attuale quadro epidemiologico, la vaccinazione è fondamentale - pone l’accento Patrizia Righetti - non soltanto per difendere le persone più vulnerabili dai rischi associati all’infezione da Sars Cov 2, ma anche per proteggere il servizio sanitario dalla pressione sulle strutture ospedaliere che può compromettere l’erogazione delle cure a beneficio di tutti i cittadini”.
“Molte persone, soprattutto anziane, attendevano l’allargamento della campagna per mettersi in sicurezza e , specie nelle aree interne della nostra regione , si sono rivolte ai farmacisti rurali consapevoli del rapporto di fiducia e familiarità con i professionisti in camice bianco", sottolinea Marco Meconi vice presidente di Federfarma Marche , delegato dei farmacisti rurali .
Quarta dose di vaccino: sarà necessaria la prenotazione. Lo rende noto la Regione Marche che ricorda che da oggi è attiva sul sistema Poste la prenotazione della quarta dose per chi ha 60 o più anni. Per vaccinarsi nei punti vaccinali territoriali occorre necessariamente prenotare tramite il link https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o attraverso il sito della Regione Marche.
Pertanto non si potrà accedere ai centri vaccinali senza la prenotazione per la quale occorre disporre del numero di tessera sanitaria e del codice fiscale, e di un numero di cellulare al quale verrà notificata la conferma.
L’Ente ricorda, inoltre, che è’ possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria), tramite i portalettere che consegnano la posta a casa o inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947 (entro 48-72 ore si verrà ricontattati per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento).
Come per le precedenti dosi, per la somministrazione del vaccino è possibile anche contattare il proprio medico di Medicina Generale oppure una Farmacia aderente alla campagna vaccinale.
Balzo in avanti dei nuovi casi covid nell'ultima giornata nelle Marche: sono 4.110, secondo i dati della Regione, con l'incidenza che sale a 1.310,31 su 100mila abitanti (ieri 1.282,11) per un totale di 19.706 positivi in una settimana. Un decesso fa salire il totale delle vittime a 3.959 dall'inizio della pandemia.
Si ferma, invece, la conta dei ricoveri legati al covid: 174, -1 rispetto a ieri, di cui 8 in terapia intensiva, 19 in semintensiva, 147 in reparti non intensivi. Ci sono poi 39 persone in osservazione nei pronto soccorso e 3 ospiti di strutture territoriali di area post critica. Sono 26.529 le persone in quarantena o isolamento domiciliare, di cui 263 con sintomi.
Al via anche nelle Marche la quarta dose vaccinale (o secondo booster) contro il SARS-CoV-2/COVID-19. Sono stati già contattati i referenti della Piattaforma Poste Italia e da domani (13 luglio) saranno attive le procedure di prenotazione. Ne potranno usufruire tutte le persone di età superiore ai 60 anni e, come per le precedenti, le vaccinazioni potranno essere effettuate nei Punti Vaccinali, dai Medici di Medicina Generale o presso le Farmacie che aderiscono alla campagna vaccinale.
La somministrazione di una seconda dose di richiamo è raccomandata con vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna), nei dosaggi autorizzati purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo.
“I centri vaccinali non sono mai stati smantellati – ha precisato l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini - nonostante al momento ci sia una scarsa adesione alla campagna di immunoprofilassi. In ogni caso invito tutti ad utilizzare ancora la massima cautela, indossando mascherine e rispettando il distanziamento in caso di assembramenti: il picco secondo gli esperti potrebbe arrivare tra la fine di luglio e l’inizio di agosto.
"Ritengo quindi - aggiuge l'assessore - che sia necessario prestare la massima attenzione perché ciascuno di noi ha una condizione fisica da preservare e ciò vale soprattutto per le persone fragili. La prenotazione sulla piattaforma Poste sarà possibile già da domani mattina alle 9 per una platea di over 60 che possono fare la quarta dose di 386.868 persone.”
La raccomandazione della quarta dose, oltre a interessare i soggetti con elevata fragilità e gli over 60, è volta a proteggere anche tutti i soggetti che non hanno ancora ricevuto né il ciclo di vaccinazione primaria, né la prima dose di richiamo (booster), e per i quali la stessa è già stata consigliata.
Ma secondo il presidente della Regione Francesco Acquaroli "il vero problema della nuova emergenza sanitaria è la carenza di personale medico., di cui abbiamo bisogno per combattere la pandemia. E' importante che il governo proroghi le Usca, le squadre che assistono i malati a domicilio, fondamentali per evitare ospedalizzazioni.
Sulle possibile reticenza della popolazione sulla quarta dose di vaccino, il presidente della Regione ha evidenziato che "abbiamo sempre seguito tutte le indicazioni, ma non pensavamo di avere a che fare con il Covid in estate. Ma se oggi mi sento di fare un appello al governo è quello di metterci in condizione di operare operare al meglio, serve personale, abbiamo difficoltà nei pronto soccorso, bisognerebbe facilitare l'utilizzo di medici in quiescenza e specializzandi per avere personale sanitario vaccinazione".
"Per il Covid - ha aggiunto Acquaroli - vediamo un riaccendersi dei contagi, dovremmo potere rimettere in campo quello che funziona, e non fare arrivare i positivi in ospedale, appesantendo la struttura, distinguere tra sintomatici e non, potenziare il sistema sanitario territoriale".
Questa al mattina al Salesi sono stati effettuati, dalla Divisione di “Neurochirurgia Generale con particolare interesse Pediatrico” – guidata dal dottor Roberto Trignani - due delicatissimi interventi . Il primo riguarda un bambino proveniente dalla Puglia, affetto da un tumore benigno della colonna vertebrale lombare che provoca intenso dolore della regione lombare e gambe ed impossibilità a mantenersi in piedi.
La procedura chirurgica ha visto coinvolti, in un approccio multidisciplinare, il neuroradiologo interventista (dottor Stefano Bruni) che ha eseguito una vertebroplastica (iniezione di un cemento liquido nella vertebrale malata che rapidamente solidifica e rafforza la struttura ossea) ed i neurochirurghi, dottor Roberto Trignani, Michele Luzi e Roberta Benigni, che con metodica mininvasiva hanno realizzato un'apertura della colonna vertebrale per liberare i nervi che risultavano compressi.
Prima della procedura chirurgica, l'equipe medica ha incontrato il piccolo paziente e genitori per illustrare il trattamento chirurgico. Al colloquio era presente Estrabot, un robot umanoide della Fondazione Ospedale Salesi attivo dal 2019 e reso operativo dal clown dottore Samuele Ialino.
Il robot è protagonista del progetto denominato “Gestione dell’ansia preoperatoria nel paziente pediatrico: benefici di un robot umanoide” e tale progetto ha contribuito a rendere più efficace ed empatica la comunicazione nella raccolta del consenso informato.
Il robot ha descritto al bambino, chiamandolo per nome, ed ai suoi genitori la procedura chirurgica utilizzando una storiella per rendere più sereno e giocoso un momento di estrema tensione e delicatezza. Estrabot, cantando le canzoni preferite del ragazzino, lo ha poi accompagnato in sala operatoria.
Il secondo paziente è una bambina di 10 anni affetta da una malformazione rara vascolare del cervello (Moya Moya) che provoca uno scarso apporto di sangue in un'area del cervello. La procedura chirurgica è consistita nell'incremento dell’apporto di sangue nella zona sofferente attraverso l'affondamento nella scatola cranica del muscolo e arterie presenti superficialmente nella tempia.
Al termine delle procedure chirurgiche, i due giovanissimi pazienti sono stati trasferiti presso il Reparto di Rianimazione guidato dal Dr. Alessandro Simonini. Questa giornata particolarmente emozionante e allo stesso tempo così importante per il nosocomio regionale è stata portata all’attenzione delle varie reti nazionali e regionali .
Lo stesso assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, spiega: “Quello che è accaduto oggi all’ospedale Pediatrico Salesi incarna perfettamente quello che questa Giunta vuole da un ospedale come l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona. Dobbiamo puntare all’eccellenza – conclude l’assessore – soprattutto quando si tratta di aiutare pazienti giovanissimi ad avere una vita migliore”.
La riflessione del Direttore Generale dell’AOU, Michele Caporossi, è particolarmente attuale: “Sempre più un ospedale pediatrico come il Salesi, che punta a crescere ancora in qualità ed efficacia pratica, può avvalersi di essa per rendere eccellenti i percorsi di cura. Siamo orgogliosi del lavoro che stà svolgendo la Fondazione Salesi in questa direzione. Non bastano i muri nuovi per il Salesi del futuro; ci vogliono innovazione e progettualità su mille fronti “.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) raccomandano la somministrazione del secondo richiamo del vaccino anti-Covid a tutti coloro che hanno più di 60 anni e alle persone vulnerabili.
Così si legge nell'aggiornamento delle linee guida di aprile, in risposta all'attuale situazione epidemiologica: "Non c'è tempo da perdere sulla nuova campagna di vaccinazione per i più vulnerabili. Invito gli Stati membri a lanciare immediatamente un secondo richiamo per tutte le persone di età superiore ai 60 anni e per tutte le categorie più a rischio, ed esorto tutti coloro che hanno diritto a farsi avanti e farsi vaccinare". A parlare la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, dopo le nuove raccomandazioni di Ecdc ed Ema: "È così che proteggiamo noi stessi, i nostri cari e le nostre popolazioni più fragili".
"I vaccini COVID-19" approvati in Ue "funzionano e offrono buoni livelli di protezione contro malattie gravi e ospedalizzazione - evidenzia Kyriakides -. Con i casi e i ricoveri in aumento mentre entriamo nel periodo estivo, esorto tutti a vaccinarsi e procedere con il richiamo il prima possibile".
Impennata di ricoveri legati al covid nelle Marche: +15 in 24 ore, secondo i dati della regione. Complessivamente sono 159, di cui 6 in terapia intensiva, 17 in semintensiva, 136 in reparti non intensivi. Sono 2.827 i nuovi positivi rilevati nell'ultima giornata, mentre il tasso di incidenza continua a salire e arriva a 1.230,98 su 100mila abitanti (ieri 1.179,72).
Nelle ultime 24 ore ci sono stati 3 decessi, che fanno salire il totale delle vittime a 3.953, Negli ospedali ci sono anche 34 persone in osservazione nei pronto soccorso, sono 6 invece gli ospiti di strutture territoriali di area post critica. Continua salire anche il numero delle persone in isolamento domiciliare o quarantena: sono 25.826 (ieri 25.024), di cui 298 con sintomi.
Trasferimento per il Centro vaccinale di Macerata, fino ad ora ubicato in Via Teresa Noce n. 22 a Piediripa, che da domani, sabato 9 luglio, sarà attivo presso la nuova sede di Via Annibali n.114, di fronte agli uffici amministrativi dell’Area Vasta 3.
L’Asur annuncia che l’ufficio resterà aperto nei giorni di lunedì, mercoledì e sabato solo al mattino, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Gradita la prenotazione per la somministrazione del vaccino tramite il sistema informatico Poste italiane.
Nei prossimi anni le nascite continueranno a diminuire mentre gli over 65 aumenteranno insieme alla domanda stimata di prestazioni legate a patologie croniche come ipertensione e diabete. È quindi necessario un adeguamento del sistema di offerta di servizi da parte del sistema sanitario regionale. Su questo assunto si basa il nuovo approccio della Regione Marche alla programmazione sanitaria: le scelte vengono impostate attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi basati sull’evidenza scientifica.
È stato dunque definito un modello, in partnership con la Facoltà di Economia della Politecnica delle Marche, di analisi del fabbisogno di prestazioni di assistenza sanitaria (ospedaliera e ambulatoriale), sviluppato attraverso un monitoraggio dettagliato dei percorsi di mobilità sanitaria: percorsi di mobilità sanitaria in uscita (extra-regionale/intra-regionale) e percorsi di mobilità sanitaria in entrata (mobilità attiva: di attrazione).
Lo studio è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Regione Francesco Acquaroli insieme all’assessore Filippo Saltamartini e al rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori. Sono intervenuti anche il professor Stefano Marasca dell’Univpm, il professor Claudio Travaglini dell’Università di Bologna e il dirigente del Dipartimento Salute Armando Gozzini.
“I numeri ci raccontato lo stato della nostra sanità. In particolare – ha spiegato Acquaroli - abbiamo sviluppato un percorso pianificato sui fabbisogni reali della popolazione, attraverso l’analisi e lo studio delle caratteristiche della domanda di assistenza in modo da scoprire punti forti e punti deboli. Le indicazioni che emergono sono precise, le cure di prossimità vanno ad incidere meno dell’ospedalizzazione, e di fronte a poche risorse e all’invecchiamento della popolazione che ha bisogno di assistenza, vanno ponderate con i numeri le scelte più efficaci ed efficienti riportando i servizi sui territori come intendiamo fare con la riorganizzazione delle aziende sanitarie”.
“Allo stesso tempo vanno analizzati i dati della mobilità attiva e passiva valutandone cause e conseguenze e l’incidenza dei privati. La scelta di un modello decisionale basato sui bisogni della popolazione, e non sulla spesa storica dei servizi, ci dà la possibilità di orientare meglio le risorse verso le prestazioni più utili ai cittadini e di evitare sprechi. Potremo fare scelte a ragion veduta al di là dei campanilismi”.
“I dati a consuntivo sulle performance sono sicuramente importanti – ha detto il rettore – ma non ci dicono cosa fare. Come Università ci siamo focalizzati su un’analisi di contesto in chiave prospettica e multidisciplinare che tenga conto degli aspetti evolutivi, economici, demografici, delle nuove tecnologie e del capitale umano che è determinante per realizzare le cose. Su questo aspetto ci siamo particolarmente concentrati con l’incremento delle borse di studio (110) e i corsi di formazione (42), con i corsi di laurea magistrali a ciclo unico che sono passati dai 212 del 2020 ai 355 del 2022/2023 dei corsi triennali per le professioni sanitarie che da 535 sono diventati 750”.
“I numeri spazzano via le opinioni e sono oggettivi – ha sottolineato Saltamartini - e a quelli dobbiamo rispondere i termini di scelte. Grazie a questo studio ora abbiamo la possibilità di impegnare le risorse in modo più coerente per garantire i servizi più appropriati. Si tratta di un dovere etico oltre che politico. L’obiettivo è arrivare ad un modello con una corretta offerta Comune per Comune”.
La programmazione basata sui bisogni è partita dalla conoscenza dettagliata del territorio, della sua complessità e variabilità da un punto di vista demografico e socioeconomico. I fattori rilevati come modificanti la domanda di salute, sono innanzitutto in una prima fase di tipo demografico: il numero di anziani (con distribuzione territoriale e con analisi temporali), il numero di anziani che vivono soli o con coniuge non autosufficiente, il numero di anziani non autosufficienti, il numero di anziani non autosufficienti (con patologie degenerative: demenze), la tipologia di struttura della rete familiare e i contesti di assistenza territoriale (formali e informali)”.
“Attraverso lo studio del fabbisogno espresso e latente e attraverso lo studio delle dinamiche demografiche è stato possibile calcolare il fabbisogno di assistenza ospedaliera e ambulatoriale, stimando la domanda di assistenza per patologie croniche (valutate con i percorsi di PDTA), al fine di raggiungere i livelli di fabbisogno predefiniti e supportare la Regione nella pianificazione dell’offerta territoriale. L’analisi offre chiare indicazioni per la riorganizzazione della rete dell’assistenza territoriale in funzione della stima del bisogno di salute nei prossimi 10 anni”.
“L’Asur sta lavorando alla riattivazione di posti letto Covid all’interno dell’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche. Si tratta di una scelta sulla quale l’Amministrazione comunale ha avuto modo di esprimere fortissime perplessità. Come sindaco ho apertamente fatto presente all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, e al direttore generale dell’Asur Marche, dottoressa Nadia Storti, di non condividere assolutamente né i tempi né, ancora una volta, i modi”.
Così il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, anticipa in una nota la netta contrarietà e si dichiara pronta a protestare, a nome di tutta la comunità settempedana, contro quello che insieme all’assessore comunale alla Sanità, Jacopo Orlandani, il sindaco definisce “l’ennesimo atto di forza da parte di chi dovrebbe ascoltare i territori”.
Una decisione, quella dell’Asur, che non è stata ancora resa nota pubblicamente ma che, secondo Piermattei, “sarà quasi sicuramente come sempre calata dall’alto. Il nostro sarebbe il primo ed unico nosocomio – spiega il sindaco – a aprire un reparto Covid in tutta l’Area Vasta 3 quando a Civitanova Marche, ad esempio, ancora esiste un Covid Hospital che però resterebbe chiuso”.
“Il nostro ospedale – prosegue il primo cittadino - non può essere sfruttato solo nel momento del bisogno se ci sono strutture deputate, ad esempio, all’emergenza Covid. Già abbiamo dato la nostra disponibilità una prima volta, come era giusto perché ci trovavamo in una emergenza di tutt’altra portata, mettendo a disposizione posti letto ma poi, va ricordato, il Covid è entrato in tutta la struttura e ne abbiamo pagato le conseguenze. Non sono stati fatti investimenti, negli ultimi mesi, che garantirebbero i percorsi sporco pulito e questo risulta grave e preoccupante”.
“La sanità regionale ha già più di un conto in sospeso con il nostro territorio – ricorda ancora la Piermattei, che elenca una serie di situazioni – Aspettiamo che sia nominata un pediatra che rimpiazzi una professionista andata in pensione: al momento ci sono più di 400 bambini senza un medico loro dedicato. Attendiamo che si proceda al potenziamento sia dell’oculistica che della week surgery.
Nonostante le promesse dopo il pensionamento della Ferretti non è stato ancora aperto lo Iom, il 118 registra la carenza di dottori e infermieri. Il nostro primo punto di intervento, nonostante abbia più accessi di altre strutture ospedaliere con il pronto soccorso, è carente di specialisti”.
“E ancora, in radiologia ci sono macchinari che attendono da tempo di essere sostituiti. Per l’Hospice si è in attesa di nomina di un primario, attualmente sono stati dati 6 mesi di proroga al dottor Giorgetti che è andato in pensione. I locali del Cup risultano chiusi addirittura dai primi giorni dell'emergenza terremoto 2016 e non sono stati mai ripristinati. Concludo, ma non che l’argomento abbia meno importanza – sottolinea il primo cittadino settempedano – ricordando che la Determina dirigenziale Asur Marche 742 del 31/12/2019 con la quale sono state declassate tre Unità dipartimentali semplici deve ancora essere revocata e al momento risulta ancora solo sospesa”.
“L’azione di protesta sarebbe solo all’inizio. Il sindaco Piermattei, infatti, spiega ancora: “Nei prossimi giorni incontreremo i comitati e le associazioni settempedane e non, per valutare insieme la situazione dell’ospedale Bartolomeo Eustachio”.
Firmato lo storico accordo fra la Regione Marche e il Comune di Macerata per la costruzione del nuovo ospedale nel capoluogo di provincia. Un progetto "mastodontico" che promette una struttura sanitaria aggiornata alle ultime tecniche e strumentazioni, completa di personale competente e adeguato. Il nuovo ospedale sorgerà in località “La Pieve”, un sito consono allo scopo in quanto di dimensioni sufficienti, parzialmente pianeggiante ed adiacente alla strada intervalliva di Macerata.
“In linea con le necessità imposte da un progetto simile – spiega l’architetto Goffi –tenere al minimo i consumi per garantire l’attività dell’ospedale e il rispetto verso le norme anti-sisma non possono che essere i primi punti da soddisfare per rientrare nel bando”. Parte da oggi infatti il processo burocratico che entro il 2025 (stando a quanto affermato da Goffi) dovrebbe portare all’inizio dei lavori.
"Aspettavo questo giorno da due anni - esordisce il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli - e finalmente il progetto del nuovo ospedale vede la luce. Abbiamo rispettato i tempi che ci eravamo prefissati e sono emozionato e contento di poter oggi annunciarne che l’apertura del bando di concorso”.
“Si parla di un investimento enorme da parte della Regione Marche – continua l’assessore ai lavori pubblici della regione Francesco Baldelli - una cifra enorme che riunisce i fondi statali per la ricostruzione post sisma (55 milioni di euro) e quelli recuperati dal presidente Acquaroli (circa 80 milioni)”.
Baldelli ha anche sottolineato come, prima del progetto oggi presentato, non ci fosse traccia in regione di un qualsiasi atto formale in merito alla nuova struttura sanitaria (vedi il piano socio sanitario della regione Marche del 2020, ndr): “Macerata avrà finalmente il suo ospedale dopo le tante illusioni vendute da chi ci ha preceduto. Questo è un atto concreto che darà finalmente il via ai lavori: abbiamo dovuto iniziare da zero, vista la totale assenza di documentazione precedente al 2020”, ha dichiarato Baldelli.
Ha preso poi la parola l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, attento nel precisare l’importanza di un intervento di tale portata: “L’ospedale di Macerata rientra pienamente nella classificazione di DEA di I livello (ovvero una struttura che comprensiva delle unità operative di pronto soccorso ed anestesia e rianimazione, con dotazione di posti letto di terapia intensiva n.d.r.) con le sue 14 specializzazioni. È nostro primario interesse quello di garantire attrezzature adeguate, organico competente e liste d’attesa più corte, oltre che completare i lavori senza contenziosi di sorta”.
“Metteremo la prima pietra sul nuovo ospedale di Macerata – commenta poi la direttrice dell’Asur regionale Nadia Storti -, impegnandoci particolarmente per assicurare contenuti all’altezza della struttura progettata: è necessario riempire l’ospedale di persone competenti, in grado di stare al passo con la digitalizzazione e l'informatizzazione previste dal progetto".
Proprio sul tema del personale pone un particolare accento il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, ultimo ad intervenire: “Stiamo tracciando un nuovo modello di sanità nelle Marche, tenendo particolarmente conto della preoccupante carenza di personale medico che affligge tutta la nazione: abbiamo infatti istituito 110 (+40 rispetto lo scorso anno) borse di studio in Medicina generale e 42 contratti di formazione per i medici specialisti, cercando di trovare una soluzione almeno per la nostra realtà territoriale”.
“Negli scorsi due anni abbiamo investito nella sanità più di quanto non fosse stato fatto nel quinquennio precedente – continua il presidente-. Non sono però qui a puntare il dito, mi preme piuttosto ristrutturare un sistema sanitario stravolto dalla crisi pandemica: abbiamo deciso di utilizzare i fondi destinati alla ricostruzione dell’ospedale, inutile se non come tampone momentaneo, per un progetto ex-novo che vada davvero incontro alle necessità dei cittadini. Saremo irreprensibili sui tempi, questa è una vera e propria urgenza per tutta la provincia”.