"Massima e totale solidarietà alle vittime ma soprattutto sdegno per l’aggressione al personale del pronto soccorso di Civitanova Marche, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato". È quanto dichiarano i segretari regionali della Cisl Funzione Pubblica Marche Paola Ticani e Giuseppe Donati.
"Non è purtroppo il primo episodio di violenza in ambito sanitario - si aggiunge -. Quello di Civitanova Marche è l’ultimo di una serie preoccupante di vili aggressioni, che mostra come alcuni ambiti della sanità pubblica siano ormai diventati luoghi di lavoro pericolosi per chi vi opera e per questo meriterebbero l'eccezionale attenzione da parte del legislatore nazionale e regionale ma anche delle direzioni aziendali che sono tenute a rendere sicuri i posti di lavoro".
"Sono accadimenti di una gravità estrema ed è altrettanto inaccettabile che l’area dell’emergenza degli ospedali sia diventata 'zona franca' dove tutti possono accedere senza controlli e presidi di sicurezza dovuti" sottolineano i segretari Ticani e Donati.
La segreteria Cisl Fp Marche denuncia come "in preoccupante aumento" degrado e l’inciviltà oltre che "rabbia e violenza scatenati e indotti anche da uso di alcool e droghe. Parimenti i continui tagli alle risorse economiche di cui la sanità marchigiana è stata vittima, unitamente a quelli sul comparto sicurezza, hanno lasciato medici, infermieri, Oss senza le sufficienti garanzie di poter operare nella piena sicurezza e incolumità personale".
La Cisl Fp Marche auspica, quindi, "un segnale concreto anche se non minimamente risarcitorio, di vicinanza e di attenzione agli infermieri dei pronto soccorso marchigiani".
"Il Governo già con la Legge 234/2021, ha stanziato fondi specifici per un’indennità agli operatori sanitari del pronto soccorso riconoscendone il disagio", precisano Ticani e Donati che proseguono: "Alle Marche sono stati assegnati circa 1.280.000 euro. La norma di legge prevede che tali fondi debbano essere inseriti in qualità di indennità specifica per il personale operante presso i pronto soccorsi, all’interno del nuovo Ccnl 2019-21 di cui è stata sottoscritta l'ipotesi ma solo per una parte".
"Per riconoscere la restante parte sarà necessario un accordo regionale - chiariscono i segretari della Cisl Fp Marche -. Sarebbe importate, che in attesa della sottoscrizione definitiva, si aprisse fin da subito il confronto con l'assessore Saltamartini per definire l’accordo che permetterebbe già al momento dell’entrata in vigore del nuovo contratto, il pagamento totale dell’indennità e non solo l'anticipo".
"Un presidio fisso di polizia all'interno dei pronto soccorso" e la "convocazione di un incontro con le organizzazioni sindacali territoriali" per "un confronto sui percorsi e protocolli esistenti finalizzati a prevenire che infermieri e oss del pronto soccorso si trovino da soli a dover fronteggiare utenti esagitati e violenti". È quanto richiedono, in conclusione, alla direzione di Area Vasta 3, i segretari regionali della Cisl Fp Marche Paola Ticani e Giuseppe Donati.
"Sono davvero intollerabili le violenze e le intimidazioni verso il personale della sanità. Anche ieri un soggetto si è reso protagonista di un episodio del genere presso il pronto soccorso di Civitanova Marche, ha accompagnato un congiunto e, in preda all’ira, ha aggredito alcuni operatori sanitari". Ad affermarlo l’assessore alla sanità e alla sicurezza urbana della regione Marche Filippo Saltamartini facendo riferimento a quanto accaduto sabato.
Un addetto alla vigilanza e due infermieri del pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche sono rimasti feriti durante un'aggressione da parte di un giovane di 27 anni, un italiano residente in città. La sua compagna era arrivata al pronto soccorso e lui ha dato in escandescenze, colpendo a calci e pugni i sanitari. Era ubriaco: due infermieri hanno riportato lesioni guaribili in 20 giorni.
Sul posto sono intervenute una guardia giurata e la polizia che ha portato via l'uomo, denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale oltre che per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.
Gli infermieri e i medici sono i professionisti sanitari più colpiti nel nostro Paese. Si parla di oltre 100 mila aggressioni fisiche in Italia, negli ultimi anni. La situazione si è peraltro aggravata con le misure di contenimento degli accessi per il Covid nelle strutture sanitarie. L’Inail parla del 46% di aggressioni agli infermieri (sono i primi nel contatto di triage) e del 6% ai medici ogni anno.
"La mancata denuncia o querela degli operatori sanitari rende il fenomeno ancora sottostimato - prosegue l’assessore - Tuttavia nei reparti e nei parcheggi si assiste a fenomeni di criminalità predatoria (piccoli furti), anch’essi sottostimati, che richiedono l’apertura di posti di polizia".
"Non si capisce - ha aggiunto Saltamartini - perché di fronte a questi fatti, in molte province della nostra regione, sono stati chiusi i presidi di polizia presso i principali ospedali, lasciando questi servizi coperti solo da guardie giurate e per quelli esistenti l’organico è così esiguo che se ne compromette la funzionalità".
"Anche il servizio sanitario sconta la carenza di migliaia di medici e infermieri, ma il personale deve essere difeso alla stregua di ogni altro cittadino. Ho già preparato una lettera per il Ministero dell’Interno a cui compete la responsabilità della tutela della sicurezza pubblica - conclude - per riaprire in tutti gli ospedali di primo e secondo livello un presidio fisso di polizia".
Settimo caso di vaiolo delle scimmie nelle Marche. Si tratta di un 31ennne di Fermignano (Pesaro Urbino) già in via di guarigione, che non aveva viaggiato nelle ultime settimane. Lo rende noto la Regione Marche.
Il 31enne sarebbe risultato positivo al tampone, ma presenta solo delle vescicole del virus Monkeypox. Si trova in isolamento domiciliare.
Il primo caso di vaiolo delle scimmie era stato confermato i primi di luglio nelle Marche, mentre il sesto risale a pochi giorni fa ed era stato accertato in un 31enne di Senigallia.
Sono arrivati oggi nelle Marche i vaccini per il vaiolo delle scimmie: le prime 160 fiale sono state ritirate dal deposito nazionale a Roma. Lo comunica la Regione Marche: "Già da domani i centri vaccinali dislocati territorialmente per la somministrazione delle dosi potranno programmare le sedute e contattare gli utenti, personale di laboratorio con possibile esposizione diretta al virus e persone delle categorie di rischio indicate nella circolare del Ministero della Salute del 5 agosto scorso".
"È prevista - si spiega in una nota - la somministrazione di due dosi di vaccino Jynneos (solo a persone maggiorenni) e tra la prima e la seconda dovrà intercorrere un intervallo di almeno 28 giorni (leggi di più). Per le persone vaccinate in precedenza contro il vaiolo sarà invece necessaria la somministrazione di una sola dose". Intanto la Regione ha fatto richiesta di "ricevere dosi del farmaco Tecovirimat Siga, l'unico antivirale che ha specifica indicazione per la cura del vaiolo delle scimmie: sarà destinato solo ai soggetti fragili o immunodepressi che rischiano complicanze nel caso di infezione".
Sei pazienti con ernia discale sono stati operati con una nuova tecnica mini-invasiva che ha permesso la loro dimissione nella giornata stessa dell'operazione. È accaduto venerdì 26 agosto all'ospedale di Fabriano.
Questo risultato è stato ottenuto grazie alla collaborazione clinica che l’unità operativa di anestesia rianimazione e terapia del dolore ha avviato con la neurochirurgia di Ancona diretta dal dottor Trignani, con la Uosd di riabilitazione di Fabriano diretta dalla dottoressa Giorgi e con la Uosd di Radiologia di Fabriano diretta dal dottor Tei che ha fornito tecnici e spazi necessari all’esecuzione di questi interventi.
Dal 2021 l’Uoc di anestesia rianimazione e terapia del dolore di Fabriano, diretta dal dottor Piangatelli, ha avviato un programma di trattamento multidisciplinare per la patologia lombare di origine discale e non.
Nello specifico l’intervento viene eseguito in anestesia locale con paziente sveglio sotto guida radiologica. Tramite un’unica puntura si inserisce un ago introduttore da cui viene fatto passare un sistema di navigazione nel disco lombare che, in prossimità dell’ernia, genera un campo di termocoagulazione determinando una progressiva retrazione dell’ernia stessa.
La procedura ha una durata di circa un'ora e, dopo un breve periodo di osservazione, il paziente viene dimesso a domicilio con un unico cerotto in prossimità del punto di inserzione dell’ago. Il percorso si completa con la successiva valutazione riabilitativa e i controlli presso l’ambulatorio di terapia del dolore.
"Trattare una patologia così diffusa e causa spesso di problematiche socio sanitarie importanti con l’utilizzo di nuove tecnologie a bassissima invasività garantisce oggi un percorso di recupero molto rapido con risultati clinici sovrapponibili a quelli ottenuti chirurgicamente" ha detto Nadia Storti, Direttore Generale di Asur Marche.
L’utilizzo di questa e la contemporanea introduzione di ulteriori nuove tecniche mini-invasive per il trattamento delle patologie lombari permettono oggi al centro di terapia del dolore dell’ospedale "Engles Profili" di Fabriano di offrire un ampio ventaglio di opzioni diagnostiche e terapeutiche a tutti i cittadini che accedono agli ambulatori della struttura ospedaliera.
La crescita professionale degli operatori è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione scientifica con altri centri nazionali specialisti nella terapia del dolore. L’innovazione tecnologica è stata acquisita con il supporto della direzione generale per garantire le migliori prestazioni in termini di efficienza ed efficacia, ma anche quella medicina di prossimità che è oggi fondamentale in un territorio come quello in cui gravita l’Ospedale di Fabriano.
"Prosegue il processo di potenziamento dell'ospedale di Fabriano – ha dichiarato l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – poco più di un mese fa era stato annunciato l’impianto di due protesi totali di ginocchio 'su misura' a pazienti affetti da artrosi degenerativa dall’equipe di ortopedia, a dimostrazione della qualità che la sanità pubblica mette a disposizione dei suoi cittadini".
Prosegue la campagna di vaccinazione Covid-19 predisposta dall’Asur Marche nel centro comunale di via Gobetti n.80 a Civitanova. Fino al 30 settembre 2022, il polo della zona industriale di Santa Maria Apparente sarà aperto il martedì e il venerdì dalle ore 09,00 alle ore 13,00. Queste le date di apertura: 02, 06, 09, 13, 16, 20, 23, 27 e 30 settembre 2022. Eventuali cambi di programma verranno comunicati.
Nelle Marche inizieranno, nei prossimi giorni, le somministrazioni del vaccino contro il vaiolo delle scimmie. La vaccinazione avverrà su base volontaria ed è consigliata ai soggetti più a rischio di contagio, che avviene, prevalente, per via sessuale.
Le prime 160 fiale saranno, a breve, ritirate presso il deposito nazionale. Nelle Marche, a oggi, sono stati accertati 6 casi, compreso quello odierno, notificato alla Regione nel pomeriggio, relativo a un 31enne del Senigalliese, già guarito domiciliarmente e mai ricoverato.
Sono due le categorie "ad alto rischio" alle quali potrà essere offerta la vaccinazione: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta al virus e persone delle categorie di rischio indicate nella circolare del ministero della Salute n. 35365 del 5 agosto scorso (leggi qui).
Come specificato nella Circolare ministeriale del 23 agosto scorso, è prevista la somministrazione di due dosi di vaccino Jynneos (solo a persone maggiorenni) e tra la prima e la seconda dovrà intercorrere un intervallo di almeno 28 giorni. Per le persone vaccinate in precedenza contro il vaiolo sarà invece necessaria la somministrazione di una sola dose.
Per richiedere il vaccino o anche solo per avere informazioni, è possibile contattare gli ambulatori PrEP (Profilassi Pre-Esposizione)/HIV delle Unità Operative di Malattie infettive e i centri Hiv. È infatti l’infettivologo la figura di riferimento per la valutazione dell’eventuale eleggibilità alla vaccinazione in base al livello di rischio identificato, come prevede la circolare del ministero della Salute.
La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target - come indicato nella stessa nota - potrà essere successivamente aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di vaccino, al momento estremamente limitata. Nelle Marche i riferimenti dei centri PrEP/HIV, dove gli interessati possono rivolgersi per manifestare la volontà di vaccinarsi o per informazioni, sono i seguenti:
Per i richiedenti che rientrano nei criteri ministeriali, i centri provvederanno a vaccinare direttamente, oppure segnaleranno i riferimenti ai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica territorialmente competenti, che contatteranno le persone per la somministrazione del vaccino presso i centri vaccinali.
"La Cgil Marche in questi anni è sempre stata in prima linea sulla legge 194 e ha sempre denunciato il comportamento della Regione Marche in merito alla non piena applicazione della stessa, una legge di civiltà che tutela la libertà di scelta delle donne, la loro autodeterminazione e il loro diritto alla salute". A scriverlo, in una nota, è la segreteria provinciale della sigla sindacale nel sottolineare come, a febbraio di quest’anno, insieme ad altre organizzazioni "ha diffidato formalmente la Regione ad applicare le indicazioni del Ministero della Salute in merito alla somministrazione della RU486".
"È necessario che da subito la Regione Marche colmi i ritardi accumulati per quanto riguarda l’interruzione di gravidanza farmacologica, ferma al solo 6%, e ben lontana dalla media nazionale - prosegue la nota -. Per non parlare della situazione dei medici obbiettori che nelle Marche rappresentano il 73% dei medici ospedalieri, e il 30% di quelli nei consultori, il 45% degli anestesisti".
"Ma oltre a ciò ad aggravare la situazione vi è anche la significativa riduzione del numero dei medici ginecologi - aggiunge la Cgil Marche -. È necessario intervenire subito per garantire in maniera omogenea in tutto il territorio marchigiano i servizi per tutelare la salute e i diritti delle donne, ma anche quelli del personale non obbiettore".
Il sindacato chiede di "investire nella rete dei consultori, nell’accesso all’aborto farmacologico, senza che le donne siano costrette ad andare fuori regione o recarsi in cliniche private. Perché non dobbiamo dimenticarci di quanto dolore si cela dietro a queste scelte".
Fondamentale è, poi, "garantire un’adeguata educazione alla sessualità e all’affettività nelle scuole, e l’accesso a concezionali sicuri. Dobbiamo far rivivere lo spirito autentico della legge 194 che afferma la centralità della maternità consapevole, riconoscendo il valore sociale della maternità, e l’importanza della prevenzione", conclude la Cgil.
Si svolgerà domenica 4 settembre, a partire dalle 9:30, in piazza della Libertà a Macerata, la cerimonia di consegna degli encomi al personale sanitario operativo a tutti i livelli, dal marzo 2020 a tutt’oggi, durante le varie fasi dell’emergenza pandemica presso le strutture Covid dell’Area Vasta 3.
La cerimonia è stata promossa dal sindaco Sandro Parcaroli, dal presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani e dal delegato alla Sanità Giordano Ripa. Il 5 luglio 2021, il Consiglio comunale, su proposta del consigliere Ripa, ha votato all’unanimità, l’ordine del giorno che invitava l’Amministrazione comunale a organizzare e realizzare una cerimonia pubblica al fine di conferire un attestato di riconoscimento a tutti coloro che, per mesi, hanno esercitato la propria attività professionale presso le varie strutture Covid.
«Sulla spinta della riconoscenza per l’impegno profuso e l’abnegazione dimostrata dagli operatori sanitari. l’Amministrazione ha ritenuto opportuno riconoscere a tali figure professionali un attestato di benemerenza per il lavoro svolto, in condizioni eccezionali e senza precedenti, per far fronte all’emergenza pandemica – hanno detto Parcaroli, Luciani e Ripa -. Professionisti che si sono dedicati completamente alla cura dei malati dimostrando non solo professionalità a livello sanitario e lavorativo ma anche umanità, vicinanza e solidarietà».
Persiste il trend in discesa per i ricoverati da Covid-19 nelle Marche. Nelle ultime 24 ore, stando all'Osservatorio Epidemiologico, restano invariati i numeri per i degenti in terapia intensiva (5) e semi intensiva (5) mentre quelli in reparti non intensivi scendono da 125 a 124.
In calo anche le persone in osservazione nei pronto soccorso, sono 16, contro i 17 di ieri. Calano i nuovi positivi, 780 (-151 rispetto a ieri). Sostanzialmente stabile ma in lieve risalita il tasso di incidenza su 100mila abitanti pari a 432,45 (ieri 452,33).
Registrati nelle ultime 24 ore 3 decessi (+1 su ieri). Si riduce il numero delle persone in quarantena o isolamento domiciliare, 13.463 con soli 51 sintomatici.
Prosegue il trend settimanale in discesa dei ricoveri per Covid-19 nelle Marche: -4 nell'ultima giornata e -50 da inizio settimana. Giù ulteriormente anche l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti da 465,36 a 452,33; Sono 931 i positivi registrati in un giorno nella regione (3.238 i tamponi eseguiti) e il totale settimanale scende a 6.803.
L'aggiornamento pubblicato dalla Regione dà conto anche di due deceduti; il numero vittime correlate alla pandemia sale a 4.067. Per quanto riguarda i ricoveri, ce ne sono cinque in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri), 5 in semintensiva (invariato) e 125 in reparti non intensivi (-5). In calo anche le persone in osservazione nei pronto soccorso (da 24 a 17).
Dopo l'ondata pediatrica di casi Covid rilevata a metà luglio al Pronto Soccorso dell'ospedale Salesi di Ancona, nella quale le infezioni da Sars-Cov-2 avevano registrato un picco mai visto da inizio pandemia (6-7 casi al giorno), ora si registra una "situazione di stabilità". Lo ha spiegato all’Ansa la responsabile del Pronto Soccorso dell'ospedale materno infantile di Ancona, la dottoressa Elisabetta Fabiani.
Attualmente tra tutti i pazienti pediatrici (0-14 anni) che arrivano al Pronto Soccorso del Salesi con sintomi riconducibili al Covid, quelli nei quali l'infezione da Sars-Cov-2 viene confermata, spiega la dottoressa Fabriani, sono mediamente circa "4-5 al giorno ed il quadro clinico è caratterizzato prevalentemente da febbre e sintomi gastrointestinali. Si è bloccata la crescita esponenziale dei contagi. - aggiunge - . Non possiamo ancora parlare,tuttavia, di flessione".
I più colpiti dall'infezione Sars-Cov-2 restano ancora i bambini nella fascia d'età pre-scolare e scolare. In vista delle partenze per le ferie estive, con la settimana di ferragosto da 'bollino nero', la responsabile del Pronto Soccorso del Salesi di Ancona consiglia di "evitare i luoghi affollati e di indossare la mascherina in presenza di assembramenti".
Inoltre, in caso di sintomi riconducibili al Covid, "sarebbe opportuno fare il tampone dopo circa tre giorni dalla comparsa della sintomatologia per avere un risultato più attendibile". Fabiani consiglia infine di sottoporsi "al test in farmacia, piuttosto che all'auto-test, in modo tale da essere certi nell'esecuzione di una procedura corretta e, quindi, in un risultato attendibile e tracciabile".
Altri due casi di vaiolo delle scimmie nelle Marche: il bilancio sale ora a quattro. Nella giornata di ieri sono stati isolati altri due positivi al monkeypox nelle province di Ancona e Pesaro.
In particolar nel capoluogo dorico è giunto dal pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera universitaria di Ancona alla clinica dermatologica, diretta dalla professoressa Annamaria Offidani, un 44enne per dermatosi papulo-vescicolosa.
Accolto prontamente dalla professoressa Anna Campanati e dalla dottoressa Barbara Marconi, le condizioni cliniche dermatologiche deponevano per sospetto “Vaiolo delle scimmie”, diagnosi definitivamente confermata ieri mattina dal laboratorio di Virologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria diretto dal dottor Stefano Menzo.
“Attualmente il paziente, posto in isolamento domiciliare, è in buone condizioni cliniche e regolarmente monitorato”, fa sapere l’Azienda ospedaliera universitaria. Nelle Marche il primo caso confermato di monkeypox risale al 4 luglio scorso, quando era stato rilevato in un uomo residente nell’Ascolano, poi se n’è verificato un altro in regione.
Per la provincia di Ancona, invece, si tratta del primo caso accertato. La malattia generalmente si manifesta con le classiche lesioni cutanee: papule e vescicole, a volte con croste, che al contatto sono molto contagiose. Prima c’erano stati febbre, stanchezza, mal di testa, ingrossamento delle linfoghiandole. Di solito, però, quando compare l’eruzione cutanea gli altri sintomi sono già passati. È una patologia ancora rara, benché i casi siano in aumento. In genere i sintomi della malattia scompaiono in 2 settimane.
“Una sanità a misura di territorio, a filiera corta nelle decisioni non più centralizzate e che salvaguarda le peculiarità di ciascuna provincia delle Marche. Questa la riforma degli enti della sanità marchigiana fortemente voluta da tutta la maggioranza di centrodestra, a partire dal presidente Francesco Acquaroli, che nasce per andare incontro alle reali esigenze dei marchigiani a prescindere da dove risiedano”.
È il commento di Elena Leonardi, consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, presidente della IV Commissione consiliare Permanente Sanità, del capogruppo Fdi Carlo Ciccioli e del consigliere regionale, nonché componente della commissione Sanità Nicola Baiocchi, sull’approvazione a maggioranza della Legge regionale 128 che riforma degli enti sanitari regionali.
“Siamo stati coerenti nei confronti dei nostri elettori, della maggioranza dei marchigiani che ha appoggiato la nostra piattaforma programmatica portandoci alla guida della Regione. Una nuova filosofia in campo sanitario rispetto al passato che – il commento di Elena Leonardi - si è rivelato fallimentare anche alla luce della crisi sanitaria dovuta al Covid.
“Si elimina l’Asur in favore di 5 Aziende Sanitarie Territoriali che sapranno meglio intercettare i reali e concreti bisogni dei cittadini. La campagna di ascolto effettuata prima della stesura della Legge e durante le audizioni in Commissione ci ha consentito di poter migliorare la stessa. È il primo pilastro che, nei prossimi mesi, sarà affiancato dal secondo pilastro: il nuovo Piano Socio Sanitario”.
“Il binomio territorio-sanità rappresenta la stella polare di questa riforma. La velocità nelle decisioni – ha dichiarato Carlo Ciccioli garantirà una risposta rapida non burocratica, con maggiore sinergia tra ospedali e strutture, distretti e medici sui territori. Su queste basi andremo ad affrontare i tre argomenti ancora aperti: l’emergenza-urgenza sanitaria per la quale ancora non c’è una risposta sufficiente; gli atti aziendali; piano socio-sanitario per redigere il quale abbiamo affidato, per la prima volta, all’Università di Ancona un Piano di fabbisogno. Infine, si avrà una nuova governance, dove non tutto il vecchio è da buttare via, ma avere un rinnovamento con apporti anche da fuori regione può rappresentare una solida base sulla quale ripartire”.
“Accentrare in ospedali unici, spogliando di servizi costituzionalmente garantiti larga parte di territori, ha determinato una progressiva perdita di prestazioni e un’eccessiva mobilità passiva, soprattutto nel pesarese. I fatti – ha concluso il consigliere Nicola Baiocchi - imponevano un cambiamento di rotta verso una sanità capillare, con centri di eccellenza e strutture che facciano da filtro agli affollamenti dei pronto Soccorso.
“ Inoltre, gli interventi avviati dalla Giunta per sopperire alle problematiche nazionali di carenza di medici e personale sanitario rappresentano un unicum a livello di Regioni italiane: stanziati 1.750.000 euro per almeno 110 borse di specializzazione per medici di Medicina Generale; incrementati da 5 a 42, i contratti di formazione per medici specialisti”.
“Siamo molto soddisfatti dell’approvazione di questa Legge Regionale che pone le basi per la prossima implementazione del Piano Socio Sanitario per una sanità vicina a tutti i marchigiani”, concludono i consiglieri regionale di Fdi: Andrea Assenti, Marco Ausili, Pierpaolo Borroni e Andrea Putzu.
In discesa il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche (213; -6 rispetto a ieri) ma risultano raddoppiati i degenti in Terapia intensiva (9; +5). Invariati, inotre, i pazienti in Semintensiva (8), mentre sono in forte calo i ricoveri nei reparti non intensivi (196; -11). Lo rende noto la Regione Marche nel consueto bollettino giornaliero.
Sono 677 i casi di positività rilevati nelle ultime 24ore (numero basso come di consueto dopo il weekend), sulla base di 1.785 tamponi, con l'incidenza ogni 100mila abitanti che scende a 914,43 (il giorno precedente era 932,787).
Cinque le persone decedute in un giorno; il totale regionale di vittime sale a 4.031. In forte diminuzione il numero di quarantene: ora sono 25.454 (-1.802) tra le quali sono 94 con sintomi. Attualmente sono 50 le persone in osservazione nei pronto soccorso e due ospiti di strutture territoriali.
Civitanova Marche ospita sabato 30 luglio dalle 10 alle 18, nella zona portuale (Largo donatori di sangue), la tappa della campagna di sensibilizzazione alla prevenzione delle malattie urologiche con possibilità di visite gratuite per scoprire lo stato di salute dell’apparato urinario.
I cittadini potranno usufruire dello screening organizzato con il patrocinio del comune e dell’Asur area vasta 3, in collaborazione con la Società italiana di urologia territoriale, il gruppo di Macerata del corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta e i Marinai d’Italia.
L’obiettivo è sensibilizzare alla prevenzione delle malattie urologiche e informare la cittadinanza che, per l’occasione, avrà la possibilità di ricevere le visite in maniera gratuita.
Come si spiega nell’informativa diramata dall’Asur, il tumore alla prostata colpisce gli uomini, mentre l’incontinenza urinaria femminile e le cistiti sono condizioni patologiche molto invalidanti per le donne, specie in giovane età.
Il tumore della vescica e del rene sono molto frequenti tra i due sessi e con un’incidenza in significativa ascesa negli ultimi anni: la prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali.
Prosegue la campagna di vaccinazione a protezione del contagio da Covid-19, predisposta dall’Asur Marche nell’hub di via Gobetti 80 a Civitanova Marche.
Il Comune fa sapere che dal primo fino al 31 agosto 2022, il polo della zona industriale di Santa Maria Apparente sarà aperto il martedì e il venerdì dalle ore 09,00 alle ore 13,00. Queste le date di apertura: 02, 05, 09, 12, 16, 19, 23, 26 e 30 agosto 2022. Eventuali cambi di programma verranno comunicati.
I dati della Regione indicano che il numero dei nuovi positivi rilevati nelle ultime 24 ore torna salire: 3.104 (ieri erano meno di mille anche per l'effetto lunedì con meno tamponi analizzati), mentre continua scendere il tasso di incidenza cumulativo, che arriva a 1.049,93 su 100mila abitanti (ieri 1.091,09).
In lieve aumento i ricoveri legati al covid negli ospedali marchigiani: 191, +2 su ieri, dei quali 6 in terapia intensiva, 11 in semi intensiva, 174 in reparti non intensivi. In aumento anche le persone in osservazione nei pronto soccorso, 62, +4, e ci sono anche 2 ospiti di strutture territoriali di area post critica.
Con 7 decessi nelle ultime 24 ore, le Marche sfiorano le 4.000 (3.999) vittime dall'inizio dell'emergenza pandemica legata al covid. Le persone in quarantena o isolamento domiciliare scendono da 29.579 a 28.378, di cui solo 138 con sintomi.
Scendono i ricoveri per Covid-19 nelle Marche. Nelle ultime 24 ore sono 189, tredici meno di ieri quando erano 202 le persone in ospedale di cui 6 in terapia intensiva, 13 in semi intensiva e 170 in reparti non intensivi.
Solo il dato dei non intensivi è cambiato rispetto a ieri ed è in diminuzione, -13 (ieri erano 183). Gli altri due dati sono stabili. In discesa anche il numero dei nuovi positivi, 953 (ieri erano 1.980), anche per minori tamponi effettuati la domenica.
Nell'ultima giornata si registrano 4 decessi (che portano il totale a 3.992) e diminuisce ancora il tasso di incidenza, 1.091,09 su 100mila abitanti. In osservazione al pronto soccorso si registrano 58 persone. Leggero aumento dei quarantenati o in isolamento volontario che sono 29.579 (ieri 29.568) di cui 147 con sintomi.
La Commissione Sanità ha approvato a maggioranza la proposta di legge 128 che riorganizza il servizio sanitario regionale nelle Marche. Il quadro generale della proposta di legge, ad iniziativa della Giunta regionale, indica, nell’assetto istituzionale, regioni, comuni, enti del servizio e agenzia regionale sanitaria (Ars) con compito di provvedere allo svolgimento delle funzioni istituzionali in materia di sanità, ciascuno per il proprio ambito di competenza.
Gli enti del servizio sanitario sono le aziende sanitarie territoriali (le Ast, coincidenti con le cinque province), l’Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche, l’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Inrca di Ancona. Nell’articolato di legge, che ora attende il parere di Cal e Crel prima di giungere al voto definitivo dell’Aula entro il mese di agosto, sono indicati anche gli organismi di partecipazione, come la conferenza dei sindaci, e gli strumenti di programmazione e di monitoraggio.
La presidente di commissione Elena Leonardi (Fratelli d'Italia), relatrice di maggioranza, ha parlato di “un grande lavoro anche in termini di ascolto e partecipazione”. “Una riforma attesa, importante ed urgente – ha affermato Leonardi - per il rilancio della sanità marchigiana, attraverso lo spostamento dell’asse delle scelte sui territori, con le Ast che potranno incidere in maniera più diretta sui bisogni specifici dei cittadini di quella zona”.
Il relatore di minoranza sul provvedimento, il consigliere Pd Romano Carancini, ha spiegato le ragioni del voto di astensione (con lui, astenuta anche la vicepresidente di commissione del gruppo misto, Simona Lupini). “L’approfondimento dei contenuti in Commissione e la raccolta dei contributi dei soggetti ascoltati – ha detto Carancini - rafforzano la convinzione di una legge avventata nei tempi, sbagliata nel merito, confusa rispetto alla attuabilità. Una legge che peggiorerà l’organizzazione sanitaria e le risposte alla richiesta di salute per i cittadini marchigiani”.