Sono 42 le farmacie che, in provincia di Macerata, hanno aderito alla 23° Giornata di Raccolta del Farmaco, promossa dal Banco Farmaceutico (4 in più rispetto allo scorso anno). Come avviene da alcuni anni, l’iniziativa dura una settimana.
Dal 7 al 13 febbraio i cittadini sono stati invitati a recarsi in una delle farmacie aderenti e donare un farmaco, acquistabile senza obbligo di ricetta, che verrà poi consegnato agli enti assistenziali e alle strutture caritative presenti nel territorio che hanno aderito alla raccolta. Sabato 11 è stato il giorno in cui circa 150 volontari hanno contribuito all’iniziativa con la loro presenza in farmacia.
Nella provincia di Macerata, sono state raccolte 6276 confezioni di farmaci (25% in più rispetto allo scorso anno) in 42 farmacie, che aiuteranno le persone indigenti assistite da 32 enti assistenziali del territorio. Il valore dei farmaci raccolti nella provincia è pari a 49136€ (+25%)
Nelle Marche, sono state raccolte 20.200 confezioni di farmaci (+39%) in 184 farmacie, che saranno consegnate a 93 enti presenti nella regione e che hanno aderito alla raccolta del farmaco proposta dal Banco Farmaceutico. I risultati confermano una grande accoglienza dell’iniziativa, che testimonia lo spirito di solidarietà che, pur nelle attuali difficoltà, permane nei maceratesi.
Una "campagna di ascolto" per il nuovo ospedale di Macerata destinata al personale sanitario che vi svolgerà la propria attività e sul nuovo Piano Socio-Sanitario: è quella che ha voluto organizzare l'assessore alla Sanità della regione Marche Filippo Saltamartini e che si è svolta oggi nella Sala Biblioteca dell’ospedale. Si tratta del primo di una serie di incontri che si svolgeranno nei territori dove sorgeranno le nuove strutture ospedaliere.
Con lui Antonio Draisci, Commissario Straordinario della AST Macerata, Daniela Corsi, Sub-Commissario Sanitario e il Sub-Commissario amministrativo Milco Coacci, il Direttore ad interim dell’Agenzia Regionale Sanitaria Paolo Aletti e il Dirigente dell’Assistenza ospedaliera, emergenza-urgenza e ricerca Giovanni Lagalla. Ad ascoltarli e a porre domande i direttori delle Uoc e Uosd, coordinatrici infermieristiche e coordinatori.
L’intento era verificare con gli operatori come progettare il nuovo ospedale di Macerata dal punto di vista strutturale per superare le criticità della struttura attuale e individuare le esigenze di personale per meglio rispondere ai bisogni dell'utenza.
"È imprescindibile una sanità pubblica che sappia soddisfare i bisogni dei cittadini - ha detto l'assessore Saltamartini - stiamo per varare il nuovo Piano Socio Sanitario che verrà comunque prima sottoposto al personale sanitario, a voi medici e infermieri, che meglio di tutti conoscete le esigenze della Sanità regionale".
"La programmazione sanitaria, seppur strategica, non può prescindere dall’ascolto dei bisogni degli utenti – ha sottolineato Antonio Draisci - l'incontro di oggi nasce proprio in quest'ottica per dare risposte concrete ai problemi reali esistenti”.
Il nuovo ospedale sorgerà in località "La Pieve", sito adiacente alla strada intervalliva di Macerata: l’accordo tra Regione, Comune di Macerata e la vecchia Asur fu firmato il 6 luglio scorso alla presenza del presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, e prevede stanziamenti complessivi per 160 milioni di euro.
Due azioni rivolte alle famiglie che svolgono un ruolo di cura del familiare affetto da Sla e da malattia rara, sono state decise ieri dalla giunta regionale attraverso due distinti provvedimenti con i quali vengono stanziati complessivamente 2 milioni e 50 mila euro.
“Si tratta del consolidamento e prosecuzione di misure di politiche sociali positivamente collaudate a favore delle famiglie – ha spiegato il vicepresidente e assessore alla Salute e Servizi Sociali, Filippo Saltamartini - famiglie che hanno in carico un malato grave e a cui la Regione – ora attraverso le Ast – riconosce per gli affetti da Sla o di giovani con malattie rare o portatori di handicap grave, un contributo mensile commisurato sulla gravità della malattia. Lo scorso anno i beneficiari raggiunti sono stati complessivamente 210, 150 affetti da Sla e 60 da malattie rare".
Più in particolare, per quanto riguarda i malati di SLA, per le famiglie “caregiver” sono stai messi a disposizione 1 milione e 350 mila euro che saranno erogati attraverso l’Azienda territoriale sanitaria di residenza, alla quale va presentata la richiesta di contributo per beneficiare mensilmente di 833 euro se il malato si trova nella condizione di poter respirare autonomamente senza l'uso continuativo di macchine; o di 1000 euro se tracheostomizzato e respira attaccato continuamente ad una macchina per la ventilazione invasiva.
Analogamente, per quanto riguarda le famiglie di malati tra 0 e 25 anni affetti da malattie rare o portatori di handicap grave certificato e che necessitano di ventilazione e/o nutrizione artificiale, sono stati stanziati 700 mila euro. Le Ast di riferimento provvederanno a liquidare un contributo mensile di 1000 euro alle famiglie che faranno domanda sulla base dei requisiti richiesti.
Le Marche superano “quota 100”. Nel 2022 hanno registrato 105 trapianti d’organo (fegato, rene, combinati) effettuati in regione. Un traguardo “storico” che premia la generosità dei donatori (60 marchigiani, 44 da fuori regione, 1 vivente) e l’attività del Centro regionale trapianti Marche: coordinato da Francesca De Pace e istituito nel 2002, la struttura ha iniziato il programma dei trapianti di fegato e rene nel 2005. Alla data del 5 febbraio 2023, inoltre, i dati del report del Centro nazionale trapianti attribuiscono alle Marche 47,7 donatori utilizzati ai fini di trapianto per milione di popolazione.
“Siamo per ora in testa in questa classifica tra tutte le regioni italiane, Toscana compresa, da sempre prima della classe per donatori sulla popolazione - ha dichiarato De Pace - Il risultato dimostra l’enorme generosità e sensibilità dei marchigiani ma anche l’altissima professionalità delle nostre Rianimazioni e dei nostri specialisti negli ospedali, coinvolti in un processo lungo ed estremamente complesso, come quello della donazione e trapianto di organi. È probabile che il nostro record durerà poco, ma questo testimonia la grande attività e il grande entusiasmo della nostra rete trapianti nazionale”.
I 105 trapianti d’organo effettuati nel 2022 sono il frutto di un lavoro in crescendo, come sottolineato dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini: “Un risultato eccezionale, se pensiamo che l’anno scorso furono 90 (comunque sei in più dell’anno ancora precedente). Siamo arrivati addirittura a 105, il segnale di una sensibilità crescente su un tema tanto delicato e importante.
La donazione è simbolo supremo di generosità: è una scelta che ha salvato molte vite. Mi sento di ringraziare col cuore le famiglie dei donatori che prendono talvolta decisioni difficili, ma in grado di salvare vite e migliorarne altre. Le persone più anziane sono erroneamente convinte di non poter donare gli organi: invece non dovrebbero registrare un’opposizione al momento del rinnovo della carta di identità, perché ci sono organi particolarmente longevi come il fegato.
Non dimentichiamo che la donatrice più anziana d’Italia è marchigiana: a 97 anni, 6 mesi e 29 giorni a Fabriano ha donato il fegato, poi trapiantato a un paziente dell’ospedale Torrette di Ancona. Con il nuovo Piano socio sanitario cercheremo di dare ancora più impulso e stimolo a questa attività. Ringrazio la dottoressa Francesca De Pace e il suo staff per il grande lavoro svolto quotidianamente”.
Nel 2019 furono effettuati, nelle Marche, 82 trapianti d’organo, cresciuti a 84 nel 2020 e a 90 nel 2021. I 105 effettuati nel 2022 comprendono 46 di fegato (22 donatori da fuori regione e 24 dalle Marche), 57 di rene (rispettivamente 21 e 36) e un trapianto combinato (fegato + rene) con donatore da fuori regione. Un intervento ha invece riguardato il trapianto di rene “da vivente”.
Nel 2022 in Italia sono aumentate le donazioni e i trapianti di organi, tessuti e cellule staminali emopoietiche. Ecco quanto emerge dal report 2022 del Centro Nazionale Trapianti (CNT) e anche dall’Ospedale di Camerino si pone in linea con tali dati visti gli atti di grande solidarietà degli ultimi giorni.
“Sono stati effettuati espianti di organi a seguito di due decessi e sono già stati tutti impiantati”, commenta il Direttore dell’U.O.C Anestesia e Rianimazione di Camerino, Angelo Leo che insieme a Tiziana Ciccola, coordinatrice locale donazione, hanno gestito il complesso e delicato intervento realizzato da un’equipe multidisciplinare giunta dall’Ospedale Torrette di Ancona.
Si è trattato di un paziente di 73 anni di Camerino deceduto a causa di un evento cerebrovascolare acuto, i cui parenti hanno acconsentito alla donazione, in questo caso il fegato è stato trapiantato a Milano, mentre i reni a Genova presso l’Ospedale San Martino.
Il secondo paziente, invece, di Potenza Picena è deceduto a 68 anni per un’emorragia cerebrale e sono statiprelevati i reni, di cui uno è stato trapiantato ad Udine e l’altro a Vicenza, mentre il fegato è stato trapiantato ad Ancona e le cornee sono state destinate alla Banca degli Occhi di Fabriano, che provvederà di conseguenza sulla base delle richieste.
“E’ straordinario come attraverso la donazione di organi si realizzi un servizio alla vita - sottolinea Antonio Draisci, Commissario Straordinario dell’AST di Macerata - per questo porgo la mia riconoscenza ai donatori e alle loro famiglie che permettono, in questo modo, di tutelare il bene più prezioso della persona”.
L’Assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini ha rimarcato come “I marchigiani si sono dimostrati particolarmente generosi nel 2022: abbiamo superato quota 100 trapianti, a breve comunicheremo i dati definitivi, e molti degli organi arrivavano proprio dalla nostra regione. E la provincia di Macerata sta dando molto al sistema: è di pochissimi giorni fa anche la notizia del decesso di una 73enne a Civitanova, che ha regalato una speranza a ben tre persone donando fegato e reni. Mi sento di ringraziare le famiglie per il grande gesto di generosità, amore e altruismo che compiono, e poi tutto il personale sanitario che contribuisce a realizzare il miracolo di salvare vite mettendo a frutto tanta solidarietà”.
Dal 7 al 13 febbraio, si sta svolgendo, nelle farmacie di tutta Italia, la Giornata di Raccolta del Farmaco organizzata dal Banco Farmaceutico. I clienti potranno acquistare un farmaco da banco da donare a chi ha bisogno. I medicinali saranno ritirati da una delle oltre 1.800 realtà socio-assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico, nel caso di Matelica dalla casa di riposo cittadina.
La farmacia comunale matelicese di viale Martiri della Libertà aderisce all’iniziativa e in queste giornate sta raccogliendo tantissimi medicinali che saranno poi consegnati appunto alla struttura per anziani gestita dalla Fondazione De Luca-Mattei. A fare visita ai volontari impegnati nella raccolta, il vicesindaco Denis Cingolani, che tra le varie deleghe ricopre anche quella dedicata alla farmacia comunale.
«Ricordiamo a tutti i nostri concittadini che la raccolta prosegue fino al 13 febbraio – commenta Cingolani – si tratta di un piccolo gesto per tanti di noi che nasconde un grande risultato finale. Ringraziamo i volontari impegnati in queste giornate e il personale della farmacia comunale che come sempre è a massima disposizione dell’utente».
L’assessore alla sanità Filippo Saltamartini in mattinata ha effettuato un sopralluogo nel presidio di Osimo dell’ospedale Inrca per verificare lo stato di avanzamento dell’installazione della nuova Tac Revolution Evo che sarà operativa entro la fine del mese.
Una Tac di ultima generazione, capace di fornire immagini ad altissima risoluzione a fronte di un abbattimento dell’80% delle radiazioni, che permetterà prestazioni più veloci con maggiore sicurezza per i pazienti. Ad accompagnarlo il presidente del Consiglio Regionale Dino Latini.
La nuova Tac Revolution Evo prenderà il posto del vecchio Tomografo Assiale Computerizzato, datato 2012. “L’Inrca è una grande eccellenza a servizio del territorio e questo nuovo macchinario – ha commentato Saltamartini – è un segnale tangibile che rientra nella strategia che la Regione sta mettendo in campo per rinnovare la sanità marchigiana. Una rivoluzione organizzativa e tecnologica che ci permetterà di migliorare i servizi e rispondere con maggiore efficacia alle esigenze dei cittadini”.
“In questi giorni – spiega la nuova direttrice generale Maria Capalbo – stiamo già provvedendo all’installazione mentre per la prossima settimana è prevista la fase di collaudo e la formazione del personale. Per l’Istituto si tratta di un grande passo in avanti. La nuova Tac andrà infatti a sostituire un macchinario con oltre 10 anni e ci consentirà diagnosi più accurate grazie all’elevata qualità delle immagini, maggiore velocità di esecuzione e confort per i pazienti”.
Nel corso della visita l’assessore Saltamartini ha avuto modo di recarsi anche nell’attuale Pronto Soccorso e nell’area destinata alla realizzazione del nuovo pronto soccorso finanziato dal DL. 34 che è nella fase di progettazione esecutiva.
“Ringraziamo l’assessore Saltamartini – ha sottolineato il presidente del Consiglio, Dino Latini - per questo sopralluogo in occasione dell’arrivo della nuova Tac e dell’avvio dei lavori presso il pronto soccorso. Problematiche che sono ferme da anni, ma che ora sembrano aver imboccato la giusta strada.
Ovviamente il ringraziamento è per l’interesse complessivo dimostrato nei confronti della nostra sanità, anche per quanto concerne lo snellimento delle richieste di prestazioni accumulate presso il Cup, per la valorizzazione dell’Inrca e dell’ospedale di Osimo.
L’augurio che mi sento di formulare, ribadendo la positività di questa nostra unità di intenti, è quello di buon lavoro lungo il cammino intrapreso, al fine di fornire risposte ai cittadini, sempre più caratterizzate da efficienza ed efficacia”.
A seguito della riforma sanitaria che vede la migrazione delle funzioni dall’Azienda sanitaria unica regionale ( Asur) alle aziende sanitarie territoriali (AST), tutti i dati identificativi dei cittadini della regione Marche, oggi associati all’azienda Asur, da lunedì 13 febbraio dovranno essere associati alle nuove Ast in base al comune di residenza.
Così anche i medici di medicina generale e i pediatri saranno associati alle nuove Ast che saranno configurate con nuovi codici identificativi presso il Cup. “A causa di queste necessarie operazioni di aggiornamento dell’anagrafe sanitaria regionale, il Cup lavorerà normalmente con tutte le sue funzioni (prenotazione, accettazione, cassa) fino alle ore 13.00 di sabato 11 febbraio 2023. Le attività si concluderanno nella giornata di domenica 12 febbraio e lunedì 13, effettuati i test di verifica, si riaprirà regolarmente alle ore 8.
L’impatto della sospensione temporanea dell’operatività dei Cup potrà riguardare le prenotazioni e i pagamenti che vengono effettuati on line o le prenotazioni effettuate in farmacia nel pomeriggio di sabato. L’interscambio informativo tra il CUP e le altre strutture sanitarie ( come ad esempio i pronto soccorso o altri punti di accesso) non avverrà quindi in tempo reale, ma sarà aggiornato al momento della riattivazione dei flussi informativi lunedì 13 febbraio.
A 73 anni muore, ma regala una speranza a ben 3 persone, migliorandone la vita, "con un atto di immensa generosità". A comunicarlo il dottor Antonio Draisci, commissario straordinario dell'Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata nel commentare quanto accaduto all'ospedale di Civitanova, dove questa notte la dottoressa Anna Monaco, responsabile del reparto di Rianimazione, ha accertato la morte cerebrale di una paziente di 73 anni.
La donna era arrivata in ospedale per una grave emorragia cerebrale il 5 febbraio scorso e, nonostante le cure del caso, il quadro clinico è repentinamente peggiorato. La famiglia, già sensibile al tema della donazione, ha acconsentito al prelievo di organi interfacciandosi con gli stessi sanitari affinché questo gesto d’amore potesse essere possibile.
E così a Civitanova è giunta l’equipe chirurgica dell’Azienda Ospedaliera di Ancona che ha prelevato il fegato, già impianto nella stessa sede anconetana e i reni in attesa di destinazione.
"La donazione è un processo complesso - riferisce la dottoressa Daniela Corsi, sub commissario sanitario -, che richiede la collaborazione di più professionisti per diverse ore: medici, infermieri, oss, tecnici di elettroencefalografia e di radiologia, biologi e persino autisti, centralinisti e personale delle pulizie che fin da ieri hanno collaborato alla realizzazione di questo grande obiettivo. Il trapianto consente ai pazienti una qualità della vita che nessuna altra terapia sarebbe in grado di garantire".
La direzione dell’Azienda Territoriale Sanitaria di Macerata esprime "un grande ringraziamento ai familiari della paziente per la grande generosità dimostrata poiché la donazione è soprattutto cultura della solidarietà, si tratta di restituire un pezzo di vita a chi corre il pericolo di non averla più".
Incontro in Regione per i sindaci dell'Ambito territoriale sociale 15 che, dopo aver sollecitato un incontro con l'assessore alla sanità e ai servizi sociali Filippo Saltamartini, sono stati ricevuti potendo affrontare la problematica riguardante le tariffe delle Residenze protette (Strutture residenziali per anziani).
I primi cittadini sono riusciti a strappare la promessa del convenzionamento al 100 per cento dei posti accreditati, il che significa che la compartecipazione della Regione si estende a tutti gli utenti delle residenze protette, ma resta irrisolto il problema relativo al contributo regionale alla spesa sanitaria, a oggi insufficiente e per il quale le Marche sono l'ultima regione in Italia.
I primi cittadini hanno ribadito la necessità improrogabile e immediata di adeguamento al 50 per cento, così come da regolamento statale, sottolineando anche la grande disparità della spesa regionale tra le Residenze protette, quindi pubbliche, verso le quali è previsto un trattamento di 33 euro al giorno a ospite, contro le RSA private che arrivano a ricevere fino a 140 euro al giorno per ogni ospite.
"Sottraendo un posto letto al privato si riuscirebbe a rispondere alle esigenze per 15 posti letto pubblici" ha detto nel corso dell’incontro il sindaco di Treia Franco Capponi. È emerso, inoltre, che nel 2018 la regione aveva adeguato la convenzione delle Residenze protette al 100 per cento solo con i comuni della provincia di Ascoli Piceno perché "gravemente colpiti dal sisma 2016", non adottando lo stesso adeguamento per la provincia di Macerata che risulta la più colpita dal terremoto e per la quale la copertura della spesa da parte della Regione è rimasta all’80 per cento.
"Non possiamo ritenerci soddisfatti delle risposte ricevute - hanno sottolineato i sindaci dell’Ambito sociale 15 - perché l'assessore Saltamartini non è stato risolutivo, ma ci ha lasciati col dubbio che sia possibile trovare una soluzione che, invece, non può più essere rinviata perché è un compito che spetta alla Regione. Nelle Marche da 15 anni non si adeguano le tariffe relative alla spesa sanitaria e ciò va a ripercuotersi sui bilanci comunali che devono intervenire direttamente per non lasciare senza servizi gli ospiti delle residenze protette".
"Siamo fiduciosi che in tempi rapidi la Regione voglia sostenere le politiche per gli anziani incrementando la compartecipazione alla spesa almeno a livello delle altre Regioni italiane il che ci consentirebbe di salvaguardare i bilanci e di ripristinare e potenziare i servizi nelle strutture" hanno concluso i primi cittadini.
Torna da domani (martedì 7) a lunedì 13 febbraio, la GRF - Giornata di Raccolta del Farmaco, in oltre 5.200 farmacie che aderiscono in tutta Italia. I cittadini potranno donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi (elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org).
A Civitanova Marche la raccolta vedrà coinvolte 11 farmacie: le 6 Farmacie Comunali e le farmacie private Alighieri, Angelini, Fontespina, Foresi, Marcelli. I farmaci raccolti sosterranno realtà del territorio che si prendono cura dei bisognosi e che hanno espresso un fabbisogno di oltre n. 1900 confezioni di farmaci.
“L’Amministrazione comunale ringrazia il Banco Farmaceutico, i volontari e le associazioni che collaborano al progetto – ha detto l‘assessore ai Servizi sociali Barbara Capponi - per la proattività e l’ottica di crescita culturale e di sensibilizzazione concreta della comunità e di ricaduta sul territorio al fianco delle persone più fragili. Invitiamo tutti i cittadini di Civitanova a partecipare a questa iniziativa lodevole”.
Durante l’edizione del 2022, nella provincia di Macerata sono state raccolte 4581 confezioni di farmaci (pari a un valore di € 33.895) in 38 Farmacie che hanno aiutato 2781 ospiti di 30 enti.
I farmaci raccolti (nel 2022, 479.470 confezioni, pari a un valore di 3.819.463 euro) saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura di almeno 400.000 persone in condizione di povertà sanitaria offrendo gratuitamente cure e medicine. Il fabbisogno segnalato a Banco Farmaceutico da tali realtà supera il milione di confezioni di medicinali.
Serviranno, soprattutto, analgesici e antipiretici, antiinfiammatori per uso orale, preparati per la tosse, farmaci per dolori articolari e muscolari, antimicrobici intestinali e antisettici. I volontari di Banco Farmaceutico saranno presenti nella giornata di sabato 11 febbraio. L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 18.000 farmacisti (titolari e non) che oltre a ospitare la Grf la sostengono con erogazioni liberali.
Banco Farmaceutico invita i cittadini ad andare in farmacia per donare un medicinale per chi ha bisogno perché, come ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus: “La crisi internazionale ha causato un aumento del costo della vita che si ripercuoterà sulle famiglie povere, sulle stesse realtà assistenziali a cui si rivolgono quando hanno bisogno d’aiuto, ma anche su tante famiglie non povere".
"Donare un farmaco per chi non può permetterselo è un modo per esprimere, attraverso un semplice gesto di gratuità, il meglio della nostra umanità e per dare un segnale di speranza; una speranza di cui la nostra società, scossa prima dal Covid e ora dalla guerra alle porte dell’Europa, sente forte il bisogno, e che riecheggerà forte, sabato 11 febbraio (il giorno più importante della settimana di raccolta), anche in occasione della "Giornata mondiale del malato”.
Si è recentemente insediato il nuovo Consiglio direttivo della Fesmed, la federazione sindacale dei medici dirigenti, con la nomina di Giambattista Catalini a nuovo presidente. Il sindacato si è dunque subito messo in moto per cercare di dare una risposta a tutti i professionisti del settore che negli ultimi anni, fra pandemia e crisi bellica, ambientale ed energetica, sono stati messi a dura prova e hanno visto i loro diritti venire messi in discussione.
“Il momento che stiamo vivendo non è affatto semplice – si legge in nota stampa -: la pandemia ha lasciato il servizio sanitario nazionale con le ossa più rotte di prima; il Paese è chiamato ad affrontare, da ormai diversi mesi, una crisi bellica, energetica ed economica. Questo non può in alcun modo giustificare l’assenza perenne della sanità dall’agenda politica. Noi medici tuteliamo un diritto fondamentale di tutti, e le istituzioni devono rendersi conto della necessità di impegnarsi in difesa del servizio sanitario nazionale, altrimenti destinato al fallimento”.
“In questo scenario il ruolo dei sindacati di categoria è essenziale, e per questo Cimo (il sindacato dei medici ndr) e Fesmed hanno deciso di unirsi in una federazione, in modo da avere maggiora rappresentatività e quindi potere contrattuale: sono i sindacati che devono farsi portavoce dei professionisti, che conoscono meglio di chiunque altro i problemi degli ospedali, da affrontare e risolvere rapidamente; sono i sindacati che devono ottenere un contratto collettivo nazionale di lavoro soddisfacente, che migliori le condizioni di lavoro e blocchi la fuga dei medici dagli ospedali; un contratto che, in ogni caso, deve essere reso esigibile a livello aziendale, prevedendo un termine perentorio entro il quale le direzioni generali devono convocare i sindacati per avviare e concludere le trattative, pena la responsabilità erariale diretta del direttore generale”.
“L’obiettivo principale che dobbiamo cercare di raggiungere - prosegue il sindacato - è il superamento dei tetti di spesa al personale, per poter attuari forti politiche di assunzione che recuperino i tagli del passato, escludendo il precariato ed il reclutamento di personal “a gettone”.
"È poi essenziale completare la legge sulla responsabilità professionale depenalizzando l’atto medico, un aspetto ritenuto assolutamente prioritario soprattutto dai chirurghi e dai ginecologi: bisogna distinguere il bisturi del chirurgo dal coltello dell’assassino, e bisogna mettere mano alla questione assicurativa, raggiungendo un accordo per la copertura dei professionisti e delle Aziende Sanitarie. Non si guida senza assicurazione, figuriamoci se si può operare in assenza di copertura. Infine, si dovrà introdurre il contratto di formazione-lavoro per i medici specializzandi e avviare un processo di riforma della formazione post-laurea”.
Obiettivi che dunque rispecchiano il “manifesto per la nuova sanità” sottoscritto da tutta l’intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, compresa dunque la federazione Cimo-Fesmed. “Senza una riforma complessiva che dia vita a una nuova sanità, potremo solo assistere al tramonto della sanità pubblica”.
“Le grandi dimissioni dei colleghi e le sempre maggiori difficoltà di reclutamento del personale, anche a causa del rischio altissimi di denunce medico-legali, che riguardano soprattutto alcune specialità, come quelle chirurgiche e quelle nell’ambito dell’emergenza – sono segnali forti che non vanno ignorati".
"L’unico modo per mantenere in vita qul gioiello italiano che è la sanità universalistica, che cura tutti senza distinzioni sociali o economiche, è adeguare le condizioni di lavoro alle richieste del mercato. Dobbiamo in tutti i modi e quanto prima disinnescare quella che, altrimenti, esploderà come una vera e propria bomba sociale”.
“Saranno i dottori Gabriele Gagliardini e Michele Ercolino a sostituire il dottor Franco Paolucci che cesserà la convenzione per raggiunti limiti d’età il prossimo 12 febbraio: i suoi assistiti di Cingoli e Filottrano quindi potranno ricollocarsi fin da subito ”, lo comunica l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini dopo il confronto avuto con la direzione dell’Ast Ancona e col distretto competente.
“Il dottor Gagliardini avrà un incarico provvisorio dal 13 febbraio e potrà seguire i circa 700 pazienti del dottor Paolucci a Cingoli, mentre il dottor Ercolino ha già ricevuto un incarico provvisorio il 30 gennaio e potrà seguire quelli della zona di Filottrano”- prosegue l’assessore - .
“Nonostante le carenze che si registrano sul mercato delle professioni mediche – conclude - ci siamo assunti l’impegno di tutelare le zone disagiate come Cingoli che si trova nell’area del cratere e Filottrano che rientra tra le aree interne produttive”.
“Chi volesse iscriversi con il dottor Ercolino – fa sapere ancora l’Ast - lo può fare fin da subito, per il dottor Gagliardini la scelta potrà essere effettuata dal 13 febbraio, giorno in cui prenderà servizio”.
“Gli assistiti possono effettuare la scelta/revoca del medico di medicina generale presso tutti gli sportelli Cup del distretto. In particolare a Cingoli e Filottrano gli sportelli restano aperti dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì pomeriggio dalle 15 alle 17.30”.
"Con gli enti gestori delle case di riposo e con l’Ambito Territoriale Sociale 15 abbiamo un tavolo aperto ormai da mesi, da quando cioè abbiamo dovuto affrontare l’emergenza pandemica". Così l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini interviene sulla questione sollevata dai sindaci dell'Ambito territoriale sociale 15 del maceratese e dalle strutture che hanno segnalato un aumento delle spese di gestione.
"C’è una interlocuzione aperta con il Governo per riuscire ad ottenere risorse più adeguate a quelle che sono le spese attuali, tenendo conto dei costi legati al covid e della normativa che impone una riduzione degli ingressi, e attualmente soprattutto dei rincari delle bollette dovuti all’aumento del costo dell’energia".
"Le tariffe attuali sulla compartecipazione della regione alle rette delle case di riposo sono fissate da una Delibera Regionale del 2014 che ritoccava di poco quella precedente del 2004 - continua Saltamartini - in ogni caso c’è da parte del presidente Acquaroli, mia e della Giunta Regionale la massima disponibilità a trovare un accordo con gli enti gestori. Ho già convocato per lunedì 6 febbraio alle ore 15:30 qui in regione Sandro Parcaroli in qualità di presidente della provincia e i sindaci dell'Ats 15 per individuare soluzioni condivise anche per le emergenze della zona del cratere".
Votata oggi in Consiglio la Proposta di legge, di iniziativa dei Consiglieri di Forza Italia Jessica Marcozzi e Gianluca Pasqui, e del Consigliere Rinasci Marche, Gabriele Santarelli sugli “incentivi all’insediamento nei piccoli comuni dell’entroterra marchigiano di personale dipendente del Servizio sanitario”.
"Quante volte abbiamo affrontato e discusso in merito - spiegano i Consiglieri - allo spopolamento dell'entroterra, un'emorragia che va arrestata per non perdere definitivamente le ricchezze e i saperi di quei borghi che da sempre rappresentano le nostre radici, custodi delle tradizioni e delle eccellenze sotto ogni punto di vista della nostra regione”.
“Oggi abbiamo approvato una proposta di legge che va proprio in questa direzione, una legge che promuove infatti l'insediamento di personale dipendente del servizio sanitario, nei piccoli Comuni dell'entroterra marchigiano, a partire da quelli compresi nel cratere sismico”.
“Lo spopolamento, infatti, è purtroppo alimentato anche dal progressivo impoverimento sanitario e chi resta sui territori in questione è sempre più soggetto a difficoltà logistiche e di accesso ai servizi. Spesso si è parlato di carenza di medici, anche di medicina generale, di guardie mediche, di presidi sanitari”.
“Con questa legge si vuole invertire la tendenza promuovendo anche progetti per incentivare la residenzialità e definendo al contempo quali sono i piccoli comuni dell'entroterra con, però, spesso vasti territori e una diffusione sparsa su molti chilometri quadrati della popolazione. Dunque una situazione che, seppur ben nota, va affrontata in maniera complessiva".
Passato a maggioranza, il testo ha ricevuto il voto contrario di Pd, per il quale la proposta di legge è “inutile, probabilmente incostituzionale, ma soprattutto fortemente iniqua nei confronti di quei tanti territori collocati nelle aree interne che non ricadono nel cratere sismico”.
Il gruppo sottolinea anche “l’assoluta mancanza di criteri per l’assegnazione delle poche risorse stanziate, tanto che la legge approvata non individua neanche la tipologia delle figure professionali a cui questi contributi saranno destinati”. Critica pure la reazione del Movimento 5 Stelle.
Per la capogruppo Marta Ruggeri, la proposta di legge ha “un’impronta strumentale che agita la tragedia del terremoto per nascondere una marchetta che il consigliere Pasqui potrà ora rivendere sul proprio territorio”, mentre “sarebbe stato più serio e utile mirare a risolvere, in base a parametri oggettivi, la carenza di personale sanitario nelle aree interne e disagiate di tutte le province marchigiane”.
"Stiamo riuscendo ad assumere medici nonostante le note carenze che riguardano tutto il territorio nazionale". Lo comunica l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini relativamente alle diverse assunzioni previste dall'azienda sanitaria territoriale di Macerata. "La nostra missione, affianco a quella dell’Ast, è quella di dare risposte ai territori", aggiunge l'assessore.
A cominciare dall'assunzione a tempo indeterminato della dottoressa Irene Coati, dirigente medico di anatomia patologica, mentre per l'unità operativa di anestesia e rianimazione sono in arrivo a tempo indeterminato due nuovi dirigenti medici, i dottori Raimondo Castronovo e Perseo Gregori. Sono stati assunti dallo stesso concorso, ma a tempo determinato perché collocati nella graduatoria dei medici specializzandi, altri otto medici: Chiara Sampaolo, Maria Elena Bagnarelli, Camilla D’Angelo, Rachele Giorgetti, Filippo Rasetti, Alberta Anna Conte, Sara Marzialetti e Paolo Giaccaglia.
Nella specialità di otorinolaringoiatria si registra l'assunzione a tempo indeterminato di tre nuovi professionisti: Giorgio Tommy Bruno Cabrini, Giulia Bianchi e Giovanni Agostini, mentre in ortopedia e traumatologia arriva il nuovo dirigente medico Denis Lulla.
Per l’Uoc di malattie dell'apparato respiratorio dell'ospedale di Macerata è in arrivo la dottoressa Silvia Castelli, medico specializzando assunto con contratto di collaborazione coordinata e continuativa.
Due nuove figure professionali sono state assunte grazie alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, dopo aver conseguito la relativa specializzazione: si tratta del dottor Angelo Antonio Carrieri, dirigente medico di chirurgia generale e della pediatra Chiara Gianfelici.
È stato anche pubblicato l’avviso, per titoli e colloquio, per l’assunzione a tempo determinato di 5 dirigenti medici nella disciplina di psichiatria. Infine rimarrà in servizio oltre il limite d’età e fino all’agosto 2026 il dottor Stefano Pucci, Direttore dell’U.O.C. di Allergologia dell'ospedale di Civitanova, punto di riferimento regionale nel settore.
Sul fronte della Medicina Convenzionata, invece, si segnalano: la stipula di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa per la durata di sei mesi con il dottor Guido Marcucci, medico di Medicina Generale in quiescenza, che andrà a garantire l’assistenza territoriale nell’ambito del distretto di Camerino, presso le aree di Fiastra e Valfornace, e il conferimento di due incarichi provvisori di assistenza primaria, per la durata di 12 mesi, a Treia con il dottor Tarakji Abdul Latif, e a Camerino con la dottoressa Daniela Re.
Per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale per potenziare gli organici e ridurre le liste d’attesa, nella Branca di Otorinolaringoiatria è stato attribuito un incarico a tempo indeterminato alla dottoressa Elisa Spaccini, per 9 ore settimanali, suddivise tra il Distretto di Civitanova e quello di Macerata.
Il Comitato di Croce Rossa di Cingoli offre l’occasione di partecipare al Servizio Civile Universale, promuovendo due progetti volti alla prevenzione, alla salute e al trasporto sanitario nel territorio marchigiano.
A seguito della pubblicazione del bando 2022, il comitato è pronto ad accogliere sei giovani, aventi tra i 18 e i 28 anni di età. Il servizio dura 12 mesi, con rimborso mensile per 25 ore settimanali.
Ciascun aspirante in possesso dei requisiti di partecipazione presenta la domanda per un unico progetto, partecipa alla selezione e, se supera l’iter selettivo, viene contattato dal comitato e invitato a presentarsi il primo giorno di servizio. I volontari del Comitato di Cingoli rispondono allo 0733/604330, per il supporto alla compilazione e alla presentazione della domanda, con scadenza alle ore 14:00 del 10 febbraio.
"Scegliere il Servizio Civile significa rispondere attivamente alle crescenti richieste di assistenza dei cittadini, essere di sostegno alle tante fragilità della popolazione, prendere una posizione responsabile nei confronti degli altri – sottolinea il presidente della CRI di Cingoli Maurizio Massaccesi -. Durante l’anno di Servizio Civile i giovani hanno l’opportunità di formarsi, di confrontarsi con il mondo del lavoro, di crescere umanamente e di acquisire competenze trasversali utili al loro futuro". Per ogni approfondimento è possibile visitare il sito del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
L’Asur Marche ha comunicato il calendario delle aperture del centro per le vaccinazioni anti Covid-19 relative al mese di febbraio 2023.
La sede di via Gobetti nella zona industriale di Santa Maria Apparente a Civitanova sarà aperta nei giorni di mercoledì 01 e mercoledì 22 febbraio, dalle ore 09:00 alle ore 13:00.
In provincia di Macerata restano in funzione anche i centri vaccinazioni di Macerata, Camerino e Matelica. Eventuali cambi di programma verranno comunicati.
Da mercoledì 25 gennaio, arriva nei punti vaccinali delle Marche un nuovo tipo di vaccino anti Sars-CoV-2 rispetto a quelli a mRNA, il VidPrevtyn Beta (Sanofi), un vaccino a base proteica contenente una versione della proteina spike che si trova sulla superficie della variante Beta del virus Sars-CoV-2 e un "adiuvante", una sostanza per aiutare a rafforzare le risposte immunitarie al vaccino. Le modalità di prenotazione restano le stesse utilizzate finora per la campagna vaccinale (sul portale di Poste italiane) e sarà possibile farne richiesta al personale sanitario presente.
"Si tratta - ha spiegato l’assessore alla sanità, Filippo Saltamartini - di un vaccino creato e sviluppato completamente in Francia che potrà essere utilizzato come dose di richiamo in parallelo con altri vaccini e come valida alternativa a quelli già noti ad mRNA. Secondo i dati della ricerca questo richiamo sarebbe infatti efficace quanto quelli di Pfizer e Moderna".
L’indicazione di utilizzo è come dose di richiamo in adulti che hanno precedentemente ricevuto un vaccino anti-Covid-19 a base di mRNA o a vettore adenovirale. Pertanto è incluso nel programma di vaccinazione come dose di richiamo eterologa, nel caso in cui non sia ritenuta opportuna la somministrazione di un vaccino a m-RNA bivalente, a distanza di almeno 120 giorni dall’ultima dose di vaccino ricevuta.
Può essere utilizzato a partire dai 18 anni di età. Attualmente è autorizzato per essere somministrato una sola volta (non sono ancora autorizzati successivi richiami con lo stesso vaccino). Non è invece autorizzato per il ciclo primario e può essere utilizzato unicamente come dose di richiamo.
"La pandemia ha accentuato la resistenza dei batteri agli antibiotici: da tale certezza deriva l'impegno di Federfarma Marche a far sì che anche i farmacisti si attivino per far comprendere al cittadino come prendersi cura della propria salute, con il corretto uso degli antibiotici e una responsabile aderenza alla terapia".
Queste le considerazioni di Andrea Avitabile, presidente di Federfarma Marche, che ha confermato un crescente impegno della categoria condiviso anche con il Servizio Sanitario della regione Marche, ricordando il ruolo centrale delle farmacie in questo contesto, come indicato dal Piano nazionale di Contrasto all’Antibiotico-resistenza 2022-2025, che attribuisce ai farmacisti il compito "di guidare cittadini e pazienti nell'applicare le indicazioni sul corretto uso degli antibiotici e sulla prevenzione delle infezioni".
Parte del problema deriva, nel pensiero di Federfarma Marche, anche "dall'uso inappropriato degli antibiotici in ambito veterinario perché l’incidenza del fenomeno è strettamente legata anche all’alimentazione e all'assunzione di alimenti contaminati da eccessive quantità di antibiotici”.
Marco Meconi, vice presidente e delegato alle farmacie rurali marchigiane, ha sottolineato come la resistenza antibiotica sia "uno dei più importanti problemi di salute pubblica, sia in ambito umano che veterinario, a cui le farmacie, specie nelle aree più distanti dalle strutture ospedaliere, possono dare risposte serie ed efficaci".
Nel dibattito interviene Ida Kaczmarek, presidente di Federfarma Macerata, per sostenere che "il ruolo delle farmacie all’interno del Servizio Sanitario nella lotta all’antibiotico resistenza è strategico perché il titolare della farmacia, con i suoi preziosi collaboratori, può accompagnare il paziente in percorsi di cura per ridurre la conseguenze derivanti da un utilizzo inappropriato dell’antibiotico".