Tiene banco, a Tolentino, la questione relativa servizio dialisi, con lo spostamento temporaneo del reparto che sarà suddiviso in quota parte tra Camerino e Macerata, nell’attesa della ricostruzione dell’ospedale cittadino danneggiato dal sisma. Il comune perde, dunque, un altro servizio essenziale e la situazione crea non poche preoccupazioni per i cittadini.
Sull'argomento è intervenuto il primo cittadino Mauro Sclavi: “Siamo consapevoli che questo spostamento creerà non pochi disagi– ha esordito il sindaco via social -. “Con i servizi sociali daremo la possibilità di aiutare le persone che hanno bisogno di questa terapia salvavita".
“Vorrei, inoltre, rassicurare i cittadini – ha continuato - che faremo tutto ciò che è possibile per far sì che il servizio torni a Tolentino”. "La decisione dello spostamento è stata presa due anni fa, quindi non compete questa amministrazione. Ci assumiamo, invece, la responsabilità di riportare in città una dialisi che funzioni”.
Un drone capace di trasportare organi da una città all'altra, salvando vite a tempo record e rispettando l'ambiente. Un progetto "made in Marche" dell'ingegnere Gianpietro Calai, residente a Montemarciano, che lavora insieme al giovane ingegnere aeronautico barcellonese Óscar Ruiz Álvarez, e che si è classificato al primo posto, a Santiago de Compostela in Spagna, agli "Innovator Award 2023 - Erasmus for Young Entrepreneurs", programma europeo che connette progettisti e imprenditori favorendo innovazione tecnologica e scambio di conoscenze tecniche.
"Se fossimo partiti un anno prima avremmo potuto impiegare il drone durante l'emergenza Covid ma sarebbe riduttivo pensare ad un uso limitato all'emergenza sanitaria", il commento di Calai. "Sono molte le situazioni in cui un drone così performante potrebbe essere impiegato, per questo ritengo che questo progetto possa davvero trasformarsi in realtà, cambiando radicalmente le nostre vite grazie al suo impiego su vasta scala".
Il veicolo progettato è un drone cargo ad ala fissa con un sistema di propulsione adattato per V-TOL (Vertical-Take Off & Landing) che può trasportare fino a 25 chili di carico utile e decollare da un'area di 10 metri quadrati. L'innovazione si basa soprattutto sulle scelte fatte sul sistema di propulsione elettrica, sulla tecnologia per la navigazione e sui materiali utilizzati per la costruzione delle ali e del corpo del drone, rendendolo di fatto una sintesi perfetta fra efficienza tecnologia ed ecosostenibilità. Il prossimo obiettivo sarà reperire le risorse finanziarie per passare dalla teoria ai fatti.
(Ansa Marche)
"Andrà tutto bene" recitavano gli striscioni appesi sui balconi. "Ne usciremo migliori" dicevano in TV. È andata davvero così? Non esattamente…sta di fatto che sono passati 3 anni dal primo lockdown e un anno dalla fine dell’emergenza sanitaria. Tempo di bilanci, quindi.
Nelle Marche sono più di 700.000 le persone contagiate dall’inizio della pandemia e circa 4400 i decessi attribuiti al morbo. Al momento risultano contagiati più di 700 soggetti, ma il dato non suscita più particolare interesse, anzi, siamo tutti proiettati verso il pieno ripristino della normalità pre-pandemica.
Una voglia di dimenticare più che legittima, se non fosse che esistono ancora delle regole presenti nelle ultime circolari emanate dal Ministero della Salute in materia di Covid-19. Ricordiamo infatti che, per quel che concerne i casi confermati tramite tampone molecolare o antigenico, è previsto un isolamento di 5 giorni qualora non si riscontrino sintomi, dopo i quali si potrà uscire a prescindere dall’effettuazione del tampone.
I soggetti sintomatici, gli immunodepressi e gli operatori sanitari, invece, potranno porre fine all’isolamento solo in presenza di test negativo. Sempre stando alla circolare ministeriale del 31 dicembre 2022, “a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 è applicato il regime dell’autosorveglianza, durante il quale è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare”.
Sebbene le mascherine siano ormai in via di estinzione, ricordiamo che fino al 30 aprile il loro utilizzo resta obbligatorio per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative e le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti. Inoltre, va fatto uso di tali dispositivi di protezione anche negli ambulatori e studi medici.
Dopo questo breve ripasso, ci apprestiamo a fare il punto della situazione nella nostra regione con il professore Stefano Menzo, direttore dell’Istituto di microbiologia e virologia dell’Università Politecnica delle Marche.
Professor Menzo, lei che è nella cabina di regia regionale, per lo meno scientifica, della più importante infezione virale pandemica globale, può dirci se a questo punto siamo definitivamente fuori dal tunnel?
"Indubbiamente la situazione è molto migliorata. Le tante persone che hanno contratto l’infezione con conseguenze anche gravi che hanno maturato una immunizzazione anche se temporanea, il vasto utilizzo dei vaccini e dei farmaci antivirali hanno ridotto di molto l’incidenza del contagio. Naturalmente la casistica di positivi è ancora attiva, alcuni sono ospedalizzati, pochi nelle terapie intensive, pochissimi per fortuna i morti e quasi sempre riconducibili a fragilità preesistenti".
Stando ai dati recenti, nelle Marche sono state somministrate oltre 3.425.000 dosi vaccinali. Come valuta l’andamento della campagna vaccinale? Si sente di consigliare ancora la quarta e la quinta dose a chi non le ha fatte?
"La campagna vaccinale è stata molto positiva. Nelle Marche, in Italia e nel mondo i vaccini hanno limitato la mortalità di una percentuale altissima. Globalmente si stima che la vaccinazione abbia salvato la vita a circa 50 milioni di persone. I vaccini anti Covid hanno una durata di efficacia limitata, 5-6 mesi, per questo si è dovuto ricorrere a più richiami di vaccinazione. Attualmente la quarta e quinta dose non sono in assoluto necessarie.
Lo possono essere però per tutte quelle persone che possono sentirsi più tranquille e serene e per tutti quelli che per età, malattia pregressa o particolari situazioni di necessità fisiologica possono maggiormente temere l’infezione Covid. Ormai c’è una vasta consapevolezza sia nei medici, sia nei cittadini stessi per cui la vaccinazione della quarta e quinta dose può essere consigliata se le condizioni individuali la ritengono opportuna per evitare ogni rischio".
Dal punto di vista scientifico, i vaccini mRNA contro il Covid potrebbero essere propedeutici allo stimolo del sistema immunitario anche per combattere malattie non infettive, ad esempio i tumori?
"I vaccini contro il Covid sono stati messi a punto in tempi record seguendo tutta la rigorosa trafila della evidenza di efficacia e di sicurezza ed hanno usufruito del progresso ed avanzamento degli studi riguardanti lo stimolo delle difese immunitarie rivolti anche a patologie non infettive come possono essere i tumori. I vaccini mRNA provengono proprio dalle ricerche negli Istituti più importanti al mondo sulla possibilità di combattere patologie importanti e letali come possono essere i tumori, proprio partendo dal principio di stimolo ed attivazione del nostro sistema immunitario, lo stesso che da sempre è alla base della vaccinazione".
A gennaio si è temuto l’arrivo dalla Cina di una nuova variante pericolosa. Esiste ancora il rischio varianti?
"Che un virus abbia delle varianti è nella normalità della sua natura. In questo caso non sono state nemmeno molte e soprattutto non hanno interferito negativamente nell’efficacia dei vaccini e dei farmaci utilizzati. Bisogna essere consapevoli che questa pandemia che stiamo superando probabilmente non sarà l’ultima, è stata comunque un’esperienza talmente forte da averci insegnato molte cose, sia dal punto di vista scientifico che organizzativo".
La pandemia ha messo in luce importanti lacune del Sistema Sanitario Nazionale. A suo avviso si è fatto o si sta facendo qualcosa per colmarle?
"È chiaro che ci sono state delle lacune, soprattutto nel primo periodo quando ci si è trovati di fronte ad una patologia infettiva con un altissimo grado di diffusione e potenzialmente molto pericolosa nelle sue conseguenze che impegnava in maniera quasi totalizzante le strutture sanitarie.
Inoltre è da tener conto di tutte le precauzioni limitative che di molto hanno appesantito l’attività nelle strutture. Le lacune sono state ancora più evidenti nel trattamento di tutte le altre patologie, anche le più gravi, che sono state trascurate per l’impegno dovuto contro la pandemia. Siamo ancora in una fase molto critica di riorganizzazione dei servizi che comunque deve essere fatta al più presto. Il potenziamento della medicina di base e territoriale da parte del SSN è di sicuro uno degli insegnamenti che ci vengono dalla pandemia Covid".
Nuovo sodalizio per l’associazione Terme delle Marche che ha sede a Tolentino, società proprietaria delle Terme Santa Lucia. Il nuovo presidente eletto è Marco Nacciarriti, già presidente delle Terme di Sarnano.
“L’associazione composta dagli stabilimenti termali attivi presenti nel territorio marchigiano: Sarnano, Genga, Acquasanta Terme, Tolentino, Petriano, ha lo scopo di sostenere e promuovere lo sviluppo del settore termale marchigiano a livello locale, regionale, nazionale e internazionale attraverso la formazione di una rappresentanza unitaria del settore”, si legge in una nota.
“La filosofia alla base dei centri termali marchigiani è riavvicinare gli ospiti a uno stile di vita sano e attivo, perché un soggiorno alle terme è allo stesso tempo un viaggio verso il benessere e la riscoperta dell’attenzione alla qualità della vita”.
“La Regione Marche propone a livello turistico una varietà di percorsi che si intrecciano fra loro: arte, cultura, cucina, bellezze naturali ma anche e soprattutto il piacere e il relax del piacere termale. La proposta termale delle Marche è variegata, infatti solo in questa zona sono presenti ben 5 località termali su un territorio relativamente ristretto”.
“Le principali destinazioni termali della regione Marche – prosegue la nota - sono collocati in piccoli centri molto meno famosi rispetto a quelli presenti in altre regioni; tuttavia visitando questa terra ci si rende subito conto che c’è molto più da scoprire di ciò che si pensa. I centri termali delle Marche sono delle strutture di eccellenza collocati in contesti naturalistici di grande bellezza”.
L’ospedale di Macerata, nello specifico l’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia diretta dal dottor Mauro Pelagalli, è stato inserito nella mappatura nazionale degli ospedali con i bollini rosa che offrono percorsi e servizi nell’ambito dell’oncologia ginecologica allo scopo di supportare le donne con tumore all’ovaio o all’endometrio.
Questo prestigioso riconoscimento attribuito stamattina da Fondazione Onda, osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nell’ambito di una cerimonia svoltasi a Roma presso il Senato della Repubblica, individua il presidio maceratese tra le strutture che si distinguono per l’alta specializzazione, la multidisciplinarietà della presa in carico e la capacità di offrire un’assistenza ‘umana’ e personalizzata alle donne colpite da questi tumori.
“Il nostro obiettivo è prenderci cura delle donne che nella loro vita incontrano una patologia oncologica. Stare vicino significa, soprattutto, dare risposte terapeutiche che consentano di superare o convivere con la malattia - dichiara l’assessore alla sanità regionale. Filippo Saltamartini - ma è altrettanto importante fornire ai pazienti gli strumenti per capire cosa stanno passando e che in questo percorso non sono soli".
"I tumori all’ovaio e all’endometrio hanno un impatto psicologico importante, ma non sono sentenze senza appello. Per questo ringrazio il dottor Pelagalli e la sua équipe: la loro bravura e umanità hanno ottenuto un importante riconoscimento a livello nazionale”.
“Se consideriamo che all’iniziativa hanno aderito 130 ospedali sul territorio nazionale e solo 40 sono stati individuati a misura di donna, dopo che un apposito Advisory Board ha validato candidature e risultati – commenta il commissario straordinario dell’AST di Macerata Antonio Draisci - l’assegnazione dell’ambito attestato alla nostra U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia e al suo direttore Pelagalli ci rende orgogliosi e testimonia l’elevata competenza professionale dei sanitari che lavorano all’interno della nostra Azienda. Siamo capaci di primeggiare in Italia per l’offerta di servizi erogata, valorizzando l’umanizzazione dell’assistenza e considerando bisogni e aspettative delle donne colpite da tumore all’ovaio e all’endometrio”.
Il cancro dell'ovaio è un tumore piuttosto raro e che sfugge alla diagnosi precoce, spesso ha già dato metastasi quando viene diagnosticato e secondo i dati dell'Associazione italiana registri tumori colpisce, nell'arco della vita, una donna su 82. I tumori dell'endometrio, invece, rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell'utero, e si collocano al quinto posto per frequenza tra i tumori più diagnosticati nelle donne (5 per cento di tutte le diagnosi di tumore nel sesso femminile) con circa 8.700 nuovi casi all'anno in Italia (Fonte: AIRC – Associazione Italiana Ricerca sul cancro).
“Questo riconoscimento - afferma il dottor Pelagalli, direttore dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia e del Dipartimento Materno Infantile dell’AST maceratese - giunge dopo 5 anni in cui abbiamo voluto costruire per le donne un percorso oncologico di altissima qualità chirurgica e medica, con la finalità di creare un Centro nella Regione Marche che potesse essere all’altezza dei network sanitari più importanti in questo ambito e offrisse una valida alternativa ai cosiddetti viaggi della speranza".
"Dopo i primi due anni e, alla luce dei risultati ottenuti nel corso del tempo, la Regione Marche ha attribuito alla Unità Operativa di Ginecologia da me diretta il PDTA regionale (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) del tumore dell’ovaio. Questo è stato il primo riconoscimento oggettivo del valore del nostro operato, che ogni giorno portiamo avanti con tenacia e preparazione per la tutela della salute delle donne. Dopo due anni dall’attribuzione del PDTA, il riconoscimento di oggi è importante perché certifica non solo la qualità terapeutica, intesa come chirurgia di altissimo livello e terapia medica oncologica, ma soprattutto testimonia il cuore del progetto che io avevo sognato: l’umanizzazione di tutto il percorso che le pazienti si trovano ad affrontare, dal momento drammatico della comunicazione della diagnosi fino alla fine del ciclo terapeutico”.
“Ringrazio l’équipe che mi supporta perché siamo una grande famiglia che ha il compito di abbracciare, sostenere e curare le pazienti che si rivolgono al nostro centro”.
"Sulle nomine si è trovata composizione nel corso della riunione tenutasi tra lo scorso 7 marzo prima della riunione di maggioranza". A farlo presente è il segretario comunale della Lega Macerata, Aldo Alessandrini, nell’esprimere "serie preoccupazioni" per "la mancata nomina dei componenti del Cda dell’Ircr scaduto da oltre quattro mesi". Un difetto che "rischia di comportare il commissariamento dello stesso Ente", aggiunge Alessandrini.
Il segretario della Lega ha indicato quale nominativo il dottor Paolo Rapanelli e respinge "ogni illazione in merito a presunte pressioni sul sindaco Sandro Parcaroli per il nominativo della dottoressa Patrizia Scaramazza".
"Auspico che nell’immediatezza il sindaco provveda ad effettuare le nomine considerato che sulle stesse i coordinatori della maggioranza e, dunque, gli stessi partiti hanno trovato piena intesa già dalla scorsa settimana, rilevata la centralità e l’importanza dell’Ircr non solo per la città di Macerata ma per l’intera comunità della Provincia" conclude Alessandrini.
"Sono davvero intollerabili le violenze e le intimidazioni verso il personale della sanità". A dirlo è l'assessore alla Sanità regionale e alla Sicurezza Urbana Filippo Saltamartini, in occasione della seconda Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.
Una giornata istituita dalla legge n. 113 del 14 agosto 2020, ricorda una nota, poiché ogni anno circa 3.000 operatori sanitari e socio-sanitari subiscono aggressioni, di cui più o meno la metà vengono denunciate. I dati Inail dicono che nel 71% dei casi le aggressioni colpiscono donne, oltre un terzo riguardano infermieri ed educatori professionali impegnati in servizi educativi e riabilitativi con minori, tossicodipendenti, alcolisti, detenuti, disabili, pazienti psichiatrici e anziani all'interno di strutture sanitarie o socio-educative.
"La mancata denuncia o querela degli operatori sanitari rende il fenomeno ancora sottostimato - prosegue l'assessore -. Non si capisce perché di fronte a questi fatti, in molte province della nostra Regione, sono stati chiusi i presidi di polizia presso i principali ospedali, lasciando questi servizi coperti solo da guardie giurate e per quelli esistenti l'organico è così esiguo che se ne compromette la funzionalità. Tutti gli ospedali di primo e secondo livello dovrebbero avere un presidio fisso di polizia: in questi ultimi mesi comunque qualcosa si è mosso grazie all'impegno dei prefetti delle nostre province".
Parte da oggi, su Picchio News, una nuova rubrica domenicale dedicata al mondo della salute. A curarla sarà il dottor Fabrizio Scoccia, da 40 anni giornalista medico-scientifico e presidente dell'Associazione Terme delle Marche dal 2013. A presentarne il contenuto ai lettori è lo stesso Scoccio nelle righe che seguono:
"L'informazione medico-scientifica deve essere sicura e di qualità. L’Asmi (Associazione Stampa Medica Italiana) ne è la garanzia. L’Asmi ha caratterizzato la storia dell’informazione medica tutelandone qualità ed autorevolezza. Chi scrive è onorato di esserne un associato dopo aver dimostrato e avuto conferma che il suo lavoro di comunicazione medico-scientifica fosse degno ed idoneo per appartenervi.
Tutti, uomini e donne, sono consapevoli che la salute è la più grande ricchezza che si possa avere. Quando viene a mancare, ogni aspetto della vita ne risente negativamente e, se la malattia e le condizioni croniche di precarietà prendono il sopravvento, crolla tutto come fosse un castello di sabbia; il benessere economico, il benessere psicologico, la carriera, i piaceri e i più svariati interessi della vita subiscono un ridimensionamento drastico di fronte alla mancanza di una buona salute.
Ecco allora che, per preservare questo preziosissimo bene, ognuno di noi ha bisogno di costruirsi il proprio bagaglio culturale in merito, fermo restando che, al di sopra di tutto, deve sempre rimanere il parere degli operatori sanitari.
Bisogna conoscere quali sono i rischi e i benefici di determinati comportamenti, quali possono essere i danni ed eventualmente come è meglio ripararli. Naturalmente, come dicevo, in questa non facile opera ci sono delle figure preposte per aiutarci, consigliarci, prescriverci: sono i nostri medici di famiglia, i nostri specialisti di fiducia, tutto il personale sanitario qualificato.
La cultura del benessere, la conoscenza dei comportamenti da adottare nelle più svariate situazioni, gli stili di vita da prediligere per star bene, i segnali da riconoscere quando la salute è a rischio, sono elementi che, se presenti nei cittadini, aiutano in maniera determinante a sostenere il nostro Sistema Sanitario Nazionale e i professionisti che ne fanno parte. Per tutto questo c’è bisogno di essere informati…di essere ben informati.
L’informazione medico-scientifica negli ultimi decenni ha subito un’accelerazione di pari passo con il grande sviluppo dei mezzi di comunicazione, impressionante è l’immensa quantità di notizie ed argomenti che la rete internet riesce a divulgare con grande velocità e fluidità. L’informazione medico-scientifica ha acquisito sempre più spazio nei giornali cartacei, radio e televisione, interferendo comunque quasi sempre anche con la rete online.
Durante il periodo più nero della pandemia Covid, proprio partendo dai grandi rischi dell’infezione virale, il topic “sanità” ha di fatto invaso la nostra vita quotidiana. Naturalmente tutto ciò non può essere che di grande beneficio per la cultura della salute che dicevamo. Possono però sorgere dei rischi e bisogna evidenziarli.
L’avvento dei social network, in particolare, permettendo a chiunque di esprimersi e divulgare informazioni potenzialmente fruibili da tutti, spesso concede diritto di parola sui più svariati argomenti a chi non ha né le conoscenze né le competenze necessarie per disquisirne. La sanità non fa eccezione, purtroppo, ma l’informazione medico-scientifica è troppo importante perché non sia controllata.
Occorre sempre verificare provenienza e affidabilità delle fonti e valutare le modalità di proposizione dei contenuti. È qui che entra in gioco il giornalista medico-scientifico che, con la sua cultura e la sua esperienza, deve garantire la qualità dell’informazione basandola sulle migliori fonti: medici, biologi ed istituti di ricerca.
È esattamente quello che cercheremo di fare in questa rubrica: offrire a voi lettori un servizio chiaro, semplice e veloce, come richiede il mezzo virtuale che abbiamo a disposizione, ma anche sicuro e, per questo, realmente utile".
In occasione della Giornata Mondiale del rene che si celebra oggi, 9 marzo, parliamo dell’insufficienza renale cronica che colpisce una percentuale del 7-8% della popolazione italiana, in egual misura uomini e donne, con il Direttore dell’U.o.c di Nefrologia e Dialisi dell'ospedale di Macerata Franco Sopranzi e referente per la Regione Marche della Società Italiana di Nefrologia.
Si tratta di una patologia silente, che non causa dolore, e per questo motivo troppo spesso viene ignorata con la conseguenza che la popolazione a rischio non è così sufficientemente sensibilizzata.
Dottore, quanto è importante una diagnosi precoce?
"La malattia renale cronica è una patologia ad andamento progressivo, è definita come una condizione di alterata funzionalità renale o come presenza di un danno renale, che persiste per più di 3 mesi quando ancora la funzione dell’organo è normale o poco ridotta. Si tratta di una condizione cronica, quindi, non legata ad un evento acuto e che può manifestarsi in tutte le fasi della vita: nonostante sia prevalentemente osservabile nell'età avanzata, purtroppo non risparmia i più giovani.
Il vero problema è che si tratta di una patologia asintomatica: si manifesta con sintomi importanti solo quando la riduzione della funzione renale è estremamente avanzata. Per questo motivo è frequente che l’insufficienza renale cronica venga diagnostica troppo tardi, quando fanno la loro comparsa anoressia, anemia, astenia, sensazione di freddo, fiato corto, sintomi aspecifici che non richiamano immediatamente la presenza di una malattia renale".
Quali sono i fattori di rischio?
"Tra i fattori di rischio responsabili del danno renale ci sono: diabete mellito, ipertensione arteriosa, vasculopatia aterosclerotica, displipidemia, sovrappeso e obesità. Si tratta, tuttavia, di fattori modificabili sui quali è possibile compiere interventi di tipo preventivo come promuovere l'adesione a corretti stili di vita: astensione assoluta dal fumo, consumo moderato di sale nel contesto di una dieta di tipo mediterraneo, svolgimento di una regolare attività fisica e astensione dall'assunzione di farmaci potenzialmente nefrotossici, non indispensabili. Non dobbiamo poi dimenticare, tra i fattori di rischio, le malattie croniche “primitivamente” renali legate a malattie autoimmunitarie o ereditarie, meno facilmente prevenibili".
Quante risorse il Sistema Sanitario Nazionale investe sulle malattie renali?
"È importante parlare della malattia renale cronica per diversi motivi: in primis perché la sua prevalenza è molto più elevata di quanto non sia comunemente percepito, anche in ambiti sanitari, poi perché la stessa ha un forte impatto sulla qualità di vita del paziente, ma anche sul Servizio sanitario nazionale per gli elevati costi necessari per sostenere le complesse terapie sostitutive degli stadi terminali di malattia, quali dialisi e trapianto renale.
Le risorse destinate alla dialisi e al trapianto, oltre a quelle per la cura della malattia ancora in terapia conservativa, sono stimate per il nostro SSN intorno al 2% dell'intero finanziamento alla sanità. Una cifra enorme se consideriamo che è destinata ad un numero di pazienti relativamente piccolo rapportato alla popolazione generale".
Come è possibile diagnosticare la malattia del rene?
"Il riconoscimento e l’inquadramento della malattia renale cronica sono semplici grazie ad esami poco costosi, basta un prelievo ematico per la determinazione della creatininemia e l'esecuzione di un esame urine sul primo campione emesso al mattino. Esami che dovrebbero essere effettuati in tutti soggetti a rischio di sviluppare una malattia renale cronica come diabetici, ipertesi, anziani.
Se mettiamo in atto strategie in grado di diagnosticare la malattia nelle sue fasi iniziali o intermedie, grazie ad opportune terapie farmacologiche e provvedimenti igienico-dietetici possiamo rallentarne la progressione, riducendo in questo modo il rischio di ricorrere alla dialisi o al trapianto, oppure di procrastinarle nel tempo".
Quali sono le terapie per curarsi?
"Abbiamo a disposizione numerose opzioni per quanto riguarda le terapie: partiamo da un adeguato controllo dell'ipertensione arteriosa e del diabete a cui aggiungere un corretto approccio nutrizionale sin dagli stadi precoci di malattia. Aggiungiamo anche il trattamento tempestivo di alcune complicanze e poi il fatto che alcune classi di farmaci hanno dimostrato una notevole efficacia nel migliorare la prognosi renale e cardiovascolare dei pazienti, a prescindere o meno dalla presenza di diabete".
I numeri dell’attività nefrologica nell’AST di Macerata?
"Per quanto riguarda la nostra Azienda Sanitaria Territoriale, dobbiamo innanzitutto dire che la degenza di Nefrologia è dotata di 11 posti letto, mentre l’attività relativa al 2022 ha registrato 275 ricoveri ordinari e 52 ricoveri in Day Hospital.
Il flusso di pazienti che prendiamo in cura presenta numeri importanti, che ci collocano fra i primi posti nella Regione per l’attività nefrologica erogata, ad esempio ne abbiamo 98 nell’Emodialisi di Macerata, 28 in quella di Tolentino, 95 a Civitanova e Recanati. In Dialisi Peritoneale contiamo 31 pazienti a Macerata e 5 a Civitanova, infine, registriamo la presenza di 90 pazienti trapiantati a Macerata e 40 a Civitanova".
Porte aperte nelle Dermatologie degli Ospedali Riuniti di Ancona per la terza edizione di "Dalla parte della tua pelle", la campagna nazionale di sensibilizzazione sulla dermatite atopica promossa da SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia e delle Malattie Sessualmente Trasmesse presieduta dal professor Giuseppe Monfrecola.
L’iniziativa gode del sostegno dell’associazione dei Pazienti ANDeA (Associazione Nazionale Dermatite Atopica) ed è realizzata grazie al contributo non condizionante di Sanofi. Lo scopo della campagna sarà duplice, perché intende favorire nei pazienti una percezione più estesa della patologia facilitando la diagnosi di dermatite atopica e indirizzarli verso i centri di riferimento sul territorio nazionale per intraprendere il percorso di cura più adatto alle diverse esigenze. L'appuntamento è per sabato 11 marzo con la professoressa Anna Maria Offidani. Prenotazione è obbligatoria al numero verde dedicato (800086875), attivo 7 giorni su 7 dalle 10:00 alle 18:00.
Giovedì mattina a Villa Cozza, Maurizio Galassi, volontario del gruppo Banco Farmaceutico maceratese, e il dottor Buglioni titolare della Farmacia Cairoli, hanno consegnato a Villa Cozza oltre 250 prodotti da banco fra sciroppi, garze, bende, aspirina, ibuprofene, lassativi, creme per le punture da insetti, cotone idrofilo, vitamine, integratori e molti pacchi di mutandine e pannoloni omaggio delle case produttrici.
Banco Farmaceutico nasce nel 2000, quando un gruppo di giovani farmacisti riconosce e sente la necessità di rispondere ad un problema, fino ad allora, sottovalutato: chi è povero ha bisogno di un lavoro, di un letto, di cibo, di vestiti, ma anche (e spesso in misura superiore) di medicine. Con l’aiuto di Cdo Opere Sociali e Federfarma, tale gruppo getta le fondamenta dell’Organizzazione.
Sul modello della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare di Banco Alimentare, a dicembre 2000 è organizzata per la prima volta, nella sola città di Milano, la prima GRF - Giornata di Raccolta del Farmaco, durante la quale sono raccolte, in 250 farmacie, 15.000 confezioni di medicinali.
Da allora i confini d’azione, inizialmente racchiusi entro la sola provincia meneghina, si sviluppano notevolmente: oggi Banco Farmaceutico è presente in tutta Italia e conta sul sostegno di quasi 5.000 farmacie, oltre 17.000 farmacisti e 22.000 volontari.
“Il Dottor Buglioni e la sua Farmacia Cairoli sono stati tra i primi a Macerata ad aderire alla raccolta di farmaci da banco per chi non può permettersi di acquistarli e per le Case di Riposo - spiega Galassi - Quest’anno la generosità dei cittadini maceratesi ha permesso di incrementare del 25% la donazione dei farmaci da banco rispetto allo scorso anno".
"Credevamo che la difficile congiuntura economica avrebbe ostacolato la nostra iniziativa - continua - invece i maceratesi hanno risposto di più, giustamente con la consapevolezza che se il costo della vita aumenta chi è in difficoltà lo sarà ancora di più”.
“Siamo felici di poter contribuire così alle necessità delle persone in difficoltà e a quelle delle Case di Riposo - ha sottolineato Buglioni - In particolare, vorrei porre l’accento su quei farmaci validi e sigillati, non consumati da persone decedute che i familiari ci portano in Farmacia per non sprecarli, e che possono senz’altro tornare utili ad altre persone. Fra l’altro, un interessante risparmio sulla spesa pubblica…”
Il Presidente IRCR Giuliano Centioni ha ringraziato i volontari del Banco Farmaceutico ed il dottor Buglioni per l’importante donazione, concordando con loro un incontro a brevissimo per organizzare la donazione anche di quei farmaci di base (per diabetici, controllo della pressione e del colestorolo alto, etc.) “riconsegnati” alla Farmacia dai familiari di persone decedute, assolutamente non scaduti, sigillati, validi, tracciati e di grandissima utilità in una Casa di Riposo.
Eleonora Morelli, Responsabile della Struttura di Villa Cozza “Ringrazio infinitamente sia il Banco Farmaceutico che Maurizio Galassi e il Dottor Buglioni per la loro sensibilità non così scontata di questi tempi, visto il periodo delicato in cui anche queste risorse sono un po’diminuite. Grazie per la loro dedizione in questa iniziativa”.
Diverse iniziative di prevenzione gratuita della salute delle donne sono organizzate dall’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata in occasione della Festa dell’8 marzo prossimo. “Fiducia, forza e tenacia, sono le qualità che da sempre contraddistinguono le donne nella vita di ogni giorno, donne che però troppo spesso si dimenticano di sè stesse, - commenta l’Assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini - sperando di esserci lasciati definitivamente la pandemia alle spalle, è giusto riprendere a organizzare occasioni come queste, informative ma anche di screening e prevenzione: ci mettono nella condizione di far emergere problemi di salute di cui magari non ci si sarebbe accorti, e in modo precoce. Ringrazio il personale sanitario che collabora alla realizzazione delle iniziative”.
Come da programma, nell’Aula Biblioteca dell’Ospedale di Macerata, dalle 14 alle 16, ci sarà un Open Day sulla Prevenzione e il benessere della Donna organizzato dalla U.O.C. Ginecologia ed Ostetricia diretta dal dottor Mauro Pelagalli insieme alla U.O.S.D. Breast Unit diretta dal dottor Paolo Decembrini Cognigni e alla U.O.S.D. Ginecologia Oncologica di cui è responsabile la dottoressa Francesca Orici, in collaborazione con i medici di Medicina Generale. Saranno affrontati i temi della prevenzione e diagnosi dei tumori della pelvi femminile e della mammella.
Presso l’Ospedale di Civitanova Marche, invece, la giornata dell’8 marzo sarà dedicata alla prevenzione gratuita per l’infanzia e l’adolescenza. Dalle 14 alle 17,30, presso l’Ambulatorio di Ginecologia ed Endocrinologia dell’Infanzia e dell’adolescenza del locale nosocomio sono previste visite gratuite in Co-presenza Specialistica, con ecografia office, a bambine e adolescenti accompagnate da un genitore, con prenotazione diretta e senza impegnativa telefonando al numero 0733-823054, dalle 8 alle 20, dei giorni feriali.
A seguire, presso la Sala Consiliare del Comune di Civitanova Marche, dalle 18,30 alle 19,30, si svolgerà un incontro aperto in cui saranno affrontati i problemi della pubertà, della crescita, dell’irregolarità mestruale e dell’obesità con gli Specialisti ospedalieri Filiberto di Prospero, Enrica Fabbrizi e Silvia Battistoni e sarà previsto l’intervento dell’Assessore alle politiche sociali Barbara Capponi.
In occasione dell’8 Marzo saranno poi erogate gratuitamente prestazioni sanitarie anche presso i Consultori dell’AST maceratese dislocati sul territorio. I nostri Ginecologi, infatti, offriranno visite ed ecografie gratuite nelle sedi di Macerata, Civitanova, San Severino e Porto Recanati. Le donne interessate potranno prenotarsi chiamando al mattino il Consultorio di Macerata al numero 0733-2572034, quelli di Civitanova e Porto Recanati allo 0733-823416, infine quello di San Severino allo 0733-642248.
Sono previste, inoltre, visite psicologiche gratuite nelle sedi dei Consultori di Civitanova e Porto Recanati telefonando al numero 0733-823464, a Macerata allo 0733– 2572034, a Tolentino allo 0733 -2573363, a San Severino allo 0733-642248, a Camerino allo 0737- 639266 e, infine, a Recanati allo 071-7583613.
Da lunedì 6 marzo nell'azienda sanitaria territoriale di Macerata cambieranno le sedi dove sarà possibile vaccinarsi contro il Covid-19. Bisognerà recarsi presso gli ambulatori del Servizio Igiene e Sanità pubblica della locale Ast dislocati sul territorio, nello specifico a Civitanova Marche in Via Ginocchi nel quartiere San Giuseppe, a Piediripa di Macerata in Via Annibali 31/L e a Camerino presso l’Ospedale Santa Maria della Pietà. Si ricorda che, per prenotarsi, è necessario collegarsi al seguente link: https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Vaccini-Covid/Prenotazioni.
Banca Macerata ha donato al reparto di Chirurgia Generale dell'ospedale di Macerata un ecotomografo Esaote MyLabX8, strumentazione di precisione estremamente all’avanguardia che da ora in poi permetterà laparoscopie al fegato direttamente nel nocosomio del capoluogo provinciale.
La donazione è nata dalla richiesta del primario di reparto, Walter Siquini, alla responsabile dell'area commerciale unificata di Banca Macerata, Debora Falcetta: "Dalla richiesta all'approvazione sono passati un paio di giorni e non posso che essere grato per la rapidità d'esecuzione. I pazienti da oggi non dovranno più essere mandati in altre strutture per questo tipo di interventi".
Presenti all’incontro, oltre al consigliere regionale Pierpaolo Borroni in rappresentanza di Filippo Saltamartini, anche il presidente di Banca Macerata, Ferdinando Cavallini, e il direttore generale Toni Guardiani, il quale ha così commentato durante la conferenza: "Questo intervento entrerà a far parte della storia della nostra banca. Rimarchiamo la nostra vicinanza, sensibilità e disponibilità per il servizio sanitario pubblico e contribuiremo anche in futuro a mettere a disposizione strumenti sempre aggiornati e all’avanguardia".
"Vorrei venire qui più spesso per celebrare questo tipo di eventi – ha aggiunto il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli – Questo ospedale ha tanti anni ma rimane bello grazie alle persone straordinarie che ci lavorano dentro. Con il nuovo ospedale daremo loro un luogo adeguato dove lavorare, con strumentazioni nuove secondo le esigenze dei medici. Voglio sottolineare l’importanza della collaborazione fra pubblico e privato: Banca Macerata è una delle poche banche del territorio rimaste che investe ancora nel luogo che abita e per questo ci tengo a ringraziarli".
"Siamo abituati a leggere di malasanità ma, da medico e direttore sanitario, non posso che essere felice in una buona giornata come questa – dice Daniela Corsi, subcommissario dell’Ast di Macerata - Nell’azienda ospedaliera abbiamo operatori d’eccellenza ma in periodo difficile e angosciante come questo abbiamo bisogno di tutto il supporto possibile per portare avanti la nostra missione.Permettetemi una battuta da rianimatrice: questa donazione è una boccata d’ossigeno".
Nello specifico, questo macchinario risulta utilissimo se si considera che gran parte della chirurgia oncologica effettuata nel reparto di Macerata viene eseguita con approccio mininvasivo. L'ecografo, dotato di due sonde di cui una per l’ecografia laparoscopica intraoperatoria e l’altra per le ecografie a cielo aperto, consente la precisa valutazione intraoperatoria dei rapporti vascolari e la definizione di linee di transezione parenchimale.
"A Banca Macerata va il nostro più sentito ringraziamento per questa donazione - dichiara il comminssario straordinario Antonio Draisci - che si è realizzata grazie ad una collaborazione consolidata e proficua tra le nostre istituzioni, e che mira ad integrare e migliorare l'erogazione dei nostri servizi sanitari"
“Sono più di 6 anni che questo macchinario è la norma per la chirurgia del fegato – spiega il dottor Siquini – Ora possiamo effettuare operazioni di precisione con strumentazioni che non hanno nulla da invidiare al San Raffaele o alla Cattolica. Oggi si chiude un cerchio ed è per me una grande soddisfazione personale: i rischi di emorragia per i pazienti si riducono di molto e noi medici saremo più tranquilli durante le operazioni, senza la paura di complicazioni gravi sul tavolo operatorio”.
Chiude l’incontro il vescovo Nazzareno Marconi, invitato per benedire i nuovi macchinari: "Questo è un salto di qualità sociale in cui il tessuto cittadino prende forma e si compatta in sinergia per il bene di tutti. Il diritto alla sanità deve essere accompagnato dai piccoli doveri che ogni agente sociale deve svolgere, tutti dobbiamo fare la nostra piccola parte".
Dal 4 marzo, torna nello Spazio Multimediale San Francesco di Civitanova Alta, la rassegna "Essenze femminili in arte", iniziativa promossa dalla Pro Loco di Civitanova Marche Alta in collaborazione con il comune di Civitanova Marche e l’Azienda Teatri di Civitanova con la finalità di dare voce al mondo femminile.
La quarta edizione della rassegna è dedicata al tema: "La donna e lo spazio - casa, vita, universo" e si articola in una serie coordinata di eventi di musica, teatro, letteratura, scienza, sport e una mostra collettiva di pittura e scultura, che vede l’esposizione di opere degli artisti Simona Bramati, Judith Mary Offord, Cristina Pallotta, Lara Tosoni, Mirko Amaolo. Tutti gli appuntamenti hanno come comune denominatore di stimolare una riflessione sul tema del ruolo e del valore della donna nella storia, nell'arte e nella società.
L’inaugurazione della mostra è in programma sabato 4 marzo, alle ore 17:30, con apertura tutti i sabati e le domeniche dalle 17:00 alle 20:00, fino al 26 marzo. Ingresso libero. In occasione dell'inaugurazione della rassegna, si svolgerà il concerto "Cadot" con Gloria Foresi accompagnata dal Maestro Marco Martellini alla chitarra. Apertura mostra presso lo Spazio Multimediale San Francesco.
Il programma “Essenze femminili in arte” proseguirà il 5 marzo, alle ore 17:00, con “Cicliste per caso”: incontro con Silvia Gottardi e Linda Ronzoni. Cicliste per caso è un progetto che non parla solo di viaggi, ma anche di donne ed empowerment, prendendo come spunto la bicicletta, uno dei simboli per eccellenza dell'emancipazione femminile e l'obiettivo che si vuole raggiungere è quello di incoraggiare le donne a viaggiare, essere autonome e intraprendenti, in collaborazione con l’Azienda Teatri.
Domenica 12 marzo, alle ore 21.15, al teatro Annibal Caro sarà la volta di Arianna Porcelli Safonov in "Consigli di bellezza per periferie". Il 18 marzo, alle ore 21:15, al teatro Annibal Caro andrà in scena "Le Scemette" con "Sketch in the city" direttamente da Zelig, in collaborazione sempre con Azienda Teatri.
Sabato 25 marzo, alle ore 21:15, Ottavia Orticelli presenta "Una casa di donne di Dacia Maraini". Per la chiusura della rassegna, il 26 marzo, alle ore 18:00, in programma "Artemis" - onoriamo Margherita Hack in un incontro con Molisella Lattanzi, astronoma italiana, su Artemide-Luna, la nuova missione per il ritorno sulla Luna.
Duranta una conferenza stampa congiunta delle forze dell'ordine della provincia di Macerata, il prefetto Flavio Ferdani ha annunciato il ritorno dei presidi di polizia all'interno degli ospedali di Civitanova e Macerata. "Una scelta presa per portare maggiore attenzione e sensibilizzare la popolazione verso il lavoro degli operatori sanitari - ha commentato il prefetto - Mandiamo un messaggio di vicinanza al personale sanitario che, recentemente, ha subito troppe aggressioni".
A partire dal Covid, infatti, sono aumentate le azioni violente intraprese dai pazienti ai danni del personale ospedaliero, con l'ultimo episodio verificatosi proprio ieri a Civitanova in seguito all'accoltellamento ai danni di un giovane durante una lite con il vicino ultrasettantenne (leggi qui). "C'è stato un momento poco sereno all'arrivo del giovane in ospedale - ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri, Nicola Candido - ma siamo intervenuti rapidamente per risolvere la situazione".
Sono ancora in corso i lavori per definire i dettagli dei nuovi presidi, sia per quanto riguarda il numero di agenti impiegati che la posizione di tali postazioni. "Coerentemente con l'organizzazione logistica disposta dagli ospedali, in tempi brevi vedremo riattivato questo servizio dopo la sua cancellazione ben prima del Covid".
L’azienda sanitaria territoriale ha comunicato il calendario delle aperture del centro per le vaccinazioni anti Covid-19 relative al mese di marzo 2023.
La sede di via Gobetti nella zona industriale di Santa Maria Apparente a Civitanova sarà aperta mercoledì 29 marzo, dalle ore 09,00 alle ore 13,00. In provincia di Macerata restano in funzione anche i centri di Macerata, Camerino e Matelica.
Da lunedì 20 febbraio la guardia medica di Civitanova sarà attiva all'interno dell'ospedale, presso gli ambulatori medici situati al piano terra, con orario previsto - in tutti i giorni feriali e festivi - dalle 20 alle 8, mentre in tutti i prefestivi dalle 10 alle 20.
"Come preannunciato, la Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata ha voluto fortemente questo trasferimento della Guardia Medica dai Poliambulatori del Distretto di Civitanova all’interno del locale nosocomio - sottolinea la dottoressa Daniela Corsi, sub commissario sanitario dell’Azienda - per garantire la sicurezza sia degli operatori sanitari che dell’utenza".
"Esprimo un ringraziamento particolare alla direzione medica nella persona della dottoressa Nadia Mosca e al direttore del distretto Gianni Turchetti per aver contribuito a realizzare in breve tempo lo spostamento" conclude Corsi.
“È in corso l’istruttoria per la sostituzione della Tac dell’ospedale Santa Lucia di Recanati” - lo comunica il commissario dell’Ast di Macerata il dottor Antonio Draisci – come è noto, infatti, quella attuale è stata dichiarata fuori uso per un guasto irreparabile verificatosi ad una delle schede dell’Host PC”.
“A causa, infatti, dell’obsolescenza dell’apparecchiatura le parti di ricambio per la manutenzione e la risoluzione dei guasti non sono più disponibili e di conseguenza la Tac non è più utilizzabile – spiega il commissario, che però sottolinea - stiamo provvedendo affinché il presidio recanatese non rimanga sguarnito di una così importante tecnologia”.
Sono 42 le farmacie che, in provincia di Macerata, hanno aderito alla 23° Giornata di Raccolta del Farmaco, promossa dal Banco Farmaceutico (4 in più rispetto allo scorso anno). Come avviene da alcuni anni, l’iniziativa dura una settimana.
Dal 7 al 13 febbraio i cittadini sono stati invitati a recarsi in una delle farmacie aderenti e donare un farmaco, acquistabile senza obbligo di ricetta, che verrà poi consegnato agli enti assistenziali e alle strutture caritative presenti nel territorio che hanno aderito alla raccolta. Sabato 11 è stato il giorno in cui circa 150 volontari hanno contribuito all’iniziativa con la loro presenza in farmacia.
Nella provincia di Macerata, sono state raccolte 6276 confezioni di farmaci (25% in più rispetto allo scorso anno) in 42 farmacie, che aiuteranno le persone indigenti assistite da 32 enti assistenziali del territorio. Il valore dei farmaci raccolti nella provincia è pari a 49136€ (+25%)
Nelle Marche, sono state raccolte 20.200 confezioni di farmaci (+39%) in 184 farmacie, che saranno consegnate a 93 enti presenti nella regione e che hanno aderito alla raccolta del farmaco proposta dal Banco Farmaceutico. I risultati confermano una grande accoglienza dell’iniziativa, che testimonia lo spirito di solidarietà che, pur nelle attuali difficoltà, permane nei maceratesi.