"Con un atto di immensa generosità ha salvato una vita e ha migliorato quella di altre quattro persone": a comunicarlo la dottoressa Daniela Corsi, sub commissario dell'Area Vasta 3. È accaduto all'ospedale di Camerino, dove il 19 dicembre il reparto di rianimazione diretto dal dottor Angelo Leo e dalla coordinatrice locale donazione Tiziana Ciccola ha accertato la morte cerebrale di un paziente di 59 anni.
Paziente che, proveniente dalla terapia intensiva dell'ospedale di Torrette di Ancona, era arrivato a Camerino in stato di coma. Il quadro clinico però era repentinamente peggiorato a seguito di una nuova emorragia cerebrale. La famiglia, già sensibile al tema della donazione, ha acconsentito al prelievo di organi e cornee interfacciandosi con gli stessi sanitari affinché questo gesto d'amore potesse essere possibile.
A Camerino sono arrivate ben tre equipe chirurgiche: i cardiochirurghi di Bergamo, i chirurghi prelevatori del fegato da Torino e quelli dei reni da Ancona. La donazione è un processo complesso che richiede la collaborazione tra diversi professionisti per diverse ore: medici, infermieri, oss, tecnici di neurofisiopatologia e di radiologia, biologi e persino autisti, centralinisti e personale delle pulizie dalle 6 di ieri mattina e per 30 ore hanno collaborato alla realizzazione di questo grande obiettivo.
"Voglio esprimere un grande ringraziamento ai familiari del nostro cittadino per la grande generosità dimostrata" conclude Daniela Corsi. "La donazione - il commento dell'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - è soprattutto cultura della solidarietà. Si tratta sostanzialmente di restituire un pezzo di vita a chi corre il pericolo di non averla più. Quindi è un gesto di umanità, condivisione dei valori e carità cristiana. Sono riconoscente ai dottori Angelo Leo e Tiziana Ciccola, a tutto il personale sanitario e non per aver regalato una speranza a ben cinque persone".
Nella regione Marche, data l’alta prevalenza della malattia psoriasica (circa 4%), sono circa 20.000 le persone colpite da spondiloartriti, un gruppo di malattie reumatiche immuno-mediate croniche caratterizzate da infiammazione e forti dolori alla colonna vertebrale e alle articolazioni di mani, piedi, ginocchia. Si tratta di malattie infiammatorie croniche - tra cui spondilite anchilosante e artrite psoriasica - che interessano principalmente gli adulti nel pieno della loro vita sociale e professionale, caratterizzate da un ritardo diagnostico ancora troppo alto.
E allora gli esperti della clinica medica dell’azienda ospedaliero universitaria delle Marche, da tempo impegnata nella diagnosi precoce e terapia delle spondiloartriti assiali, grazie alla stretta collaborazione con altre specialità cliniche e con prestigiosi centri di diagnosi e cura esteri come l’ospedale universitario della Charitè (Berlino, Germania) lanciano un appello: “Le spondiloartriti possono avere conseguenze anche molto gravi, per cui è importante imparare a riconoscerle subito. In caso di mal di schiena o dolori alle articolazioni che si manifestano prima dei 40 anni e durano più di 3 settimane, occorre rivolgersi al medico e non tentare soluzioni fai da te”.
Come conferma il professor Gianluca Moroncini, direttore della clinica medica, Dipartimento di medicina Interna, azienda ospedaliero universitaria delle Marche, e promotore locale degli studi registrativi internazionali Select-1/2: “I sintomi della spondilite anchilosante e dell’artrite psoriasica possono trarre in inganno ed essere confusi con un mal di schiena aspecifico legato a sforzi fisici, oppure in molti casi si associano ad una malattia cutanea comune come la psoriasi".
"Raggiungere una diagnosi precoce e dare rapidamente l’avvio alle cure rappresenta un vantaggio significativo non solo per il benessere del paziente ma anche per ridurre le possibili conseguenze negative a medio-lungo termine, visto che abbiamo a disposizione terapie efficaci che permettono il ritorno a una vita normale".
Dopo l’approvazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), è ora disponibile nelle Marche una terapia innovativa sia per la spondilite anchilosante che per l’artrite psoriasica che si somministra una volta al giorno per via orale. L’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche è fra i centri italiani che hanno partecipato allo sviluppo clinico del farmaco.
“Oggi i medici hanno a disposizione terapie efficaci come upadacitinib, appena approvato dall’AIFA e già disponibile nel nostro centro, capaci di indurre la remissione in una elevata percentuale di casi” dichiara il professore Michele Maria Luchetti Gentiloni, responsabile clinico locale degli studi registrativi internazionali SELECT-1/2 (Ambulatorio Spondiloartriti, Clinica Medica). “Con il termine ‘remissione’ si intende una condizione di malattia inattiva, assenza di dolore ed arresto della progressione del danno articolare. Questi obiettivi sono raggiungibili a patto che le terapie vengano iniziate tempestivamente, per cui è determinante la diagnosi precoce ottenuta mediante il tempestivo riferimento del paziente allo specialista esperto in malattie reumatiche”.
Le spondiloartriti – che colpiscono circa 600mila persone in Italia (secondo i dati dell’Apmarr, associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare) - possono causare dolore intenso, mobilità limitata e danni osteoarticolari a lungo termine in una popolazione relativamente giovane, ancora nel pieno della propria vita sociale e produttiva, in quanto il picco d’esordio è tra i 25 e i 40 anni. Successivamente ad un corretto inquadramento diagnostico il paziente sarà avviato il più precocemente possibile alla terapia.
Al via nelle Marche le vaccinazioni anti-Covid per i bambini fragili tra i 6 mesi e i 4 anni. È quanto annuncia la Regione recependo le indicazioni del Ministero della Salute, dopo il via libera della Commissione Tecnico Scientifica di Aifa.
Parte da mercoledì 21 dicembre, alle ore 10, la possibilità di prenotare la somministrazione sulla piattaforma delle Poste italiane per i centri vaccinali ma è possibile prenotare anche presso gli ambulatori dei pediatri che hanno aderito alla campagna vaccinale.
La somministrazione, su richiesta del genitore e considerata l’indicazione all’utilizzo autorizzata da Ema e Aifa, è estesa anche a tutti i bambini compresi in questa fascia di età che non presentino condizioni di fragilità e nelle Marche si conta una potenziale platea complessivamente di 42.214 bambini. Il vaccino usato è il Pfizer nella specifica formulazione da 3 microgrammi/dose.
Dovrebbe giungere a conclusione nelle prossime settimane, l’iter che consentirà nuovamente a Monte San Martino di avere un medico di base. La questione era stata sollevata dal capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia Raffaele Anselmi alla fine dello scorso mese di aprile, quando il medico di famiglia che assisteva i cittadini di Monte San Martino è andato in pensione.
Da quel momento, è iniziato un vero e proprio calvario per i pazienti che avevano necessità di usufruire delle prestazioni del medico di medicina generale e Anselmi aveva interessato sia la Regione che l’Area Vasta.
“Finalmente la situazione sembrerebbe essersi sbloccata grazie all’accordo che la Regione ha raggiunto con il rientro dell’ex medico di Monte San Martino, dottoressa Carlotta Cristallini, che instaurerà con l’Area Vasta un rapporto in prestazione aggiuntiva", ha affermato lo stesso Anselmi.
"Sono felice che la questione vada verso una soluzione positiva” dice Anselmi “grazie al lavoro svolto in sinergia fra le istituzioni. A tal proposito, ringrazio per l’interessamento il presidente Francesco Acquaroli, la senatrice Elena Leonardi, l’assessore Filippo Saltamartini, il consigliere Pierpaolo Borroni e, naturalmente, la dottoressa Daniela Corsi per l’Area Vasta 3”.
Lo scorso 14 ottobre l'Asur, dopo l'ispezione all’interno della sede di una società privata operante in ambito sanitario nel territorio di Potenza Picena, ha trasmesso al Comune un verbale nel quale veniva segnalato che la struttura, dichiarata come sede di studi medici e professionali, poteva invece essere "configurabile come Poliambulatorio", chiedendo al Comune le verifiche e gli adempimenti di rispettiva competenza.
"Considerata la corposa e complessa normativa di riferimento e l’impossibilità di intervenire in maniera immediata, poiché era necessario acquisire informazioni che non risultavano presenti nel verbale trasmesso, l’ufficio competente (Area Lavori Pubblici e Urbanistica – Divisione Suap), dopo alcuni approfondimenti, ha coinvolto Regione Marche e Asur in quanto enti sovraordinati competenti in materia" spiega il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, "anche al fine - prosegue - di evitare di adottare provvedimenti affrettati che avrebbero potuto comportare un ricorso nei confronti dell'ente, con costi a carico della macchina comunale nonché dei cittadini"
A seguito di diversi confronti con Regione e Asur, è stata condivisa la procedura da seguire. Il Comune ha emesso, ai sensi di legge, apposita diffida in data 17 novembre con cui si intimava alla società, pena la sospensione dell’attività, di fornire entro 7 giorni tutti gli elementi mancanti nel verbale Asur, indispensabili per una corretta ed inequivocabile descrizione della situazione. "La società ha fornito la documentazione richiesta entro i termini", sottolinea Tartabini.
"Lo scorso 5 dicembre, nel corso di un ulteriore incontro con Regione e Asur, visionata la documentazione prodotta, è stato confermato che la struttura opera come sede di studi medici e professionali, dunque non si configura come Poliambulatorio. Tuttavia - rimarca il sindaco -, qualora la società decidesse di divenire in futuro Poliambulatorio, l’evoluzione sarà possibile previa autorizzazione degli enti competenti e con tutti gli accorgimenti previsti dalla normativa in atto".
A conclusione della complessa istruttoria, in data 15 dicembre, è stata emessa l’ordinanza comunale di sospensione dell’attività per uno dei professionisti che opera nella struttura, poiché non in possesso dell’autorizzazione amministrativa comunale, necessaria a svolgere la propria professione presso quella sede. "Nessun esercizio abusivo della professione - chiarisce Tartabini -, solo un mero adempimento amministrativo. Lo stesso professionista ha subito provveduto a sanare la propria posizione, inoltrando richiesta di autorizzazione al Comune e sospendendo temporaneamente l’attività sino alla concessione della stessa".
"A margine di questa vicenda - conclude il sindaco - c’è un atteggiamento dannoso e ingiustificato dei consiglieri di opposizione che hanno in tutti i modi ostacolato la corretta informazione verso i cittadini e l’operato sereno degli uffici competenti. La questione in oggetto ha riguardato esclusivamente degli adempimenti amministrativi. Nessun rischio legato alla salute dei cittadini. come invece poteva intendersi alle comunicazioni del Partito Democratico".
Situazione covid in progresso nelle Marche nella settimana 9-15 dicembre, secondo il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe che rileva un miglioramento dell'incidenza per 100mila abitanti (428,4) e una diminuzione dei nuovi casi di -18,7% rispetto alla settimana precedente.
Sopra media nazionale i posti letto in area medica (23%) mentre sono sotto media nazionale i posti letto in terapia intensiva (1,3%) occupati da pazienti Covid-19. La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 12,8% (media Italia 10,6%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni temporaneamente protetta, in quanto guarita da COVID-19 da meno di 180 giorni, pari al 1,9%.
La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto la terza dose di vaccino è pari a 12% (in linea con la media Italia 12%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni guarita da meno di 120 giorni, che non può ricevere la terza dose nell'immediato, pari al 4,5%.
Marche sempre indietro nel tasso di copertura vaccinale con quarta dose, che è del 21,% rispetto alla media Italia del 28,4%. La popolazione 5-11 che ha completato il ciclo vaccinale è pari 20,6% (media Italia 35,3%) a cui aggiungere un ulteriore 2,% (media Italia 3,2%) solo con prima dose.
Gimbe fornisce anche l'elenco dei nuovi casi per 100mila abitanti dell'ultima settimana suddivisi per provincia: Fermo 559 (-14,7% rispetto alla settimana precedente); Ascoli Piceno 515 (-15,1%); Macerata 411 (-9,3%); Ancona 388 (-25%); Pesaro Urbino 311 (-21,8%)
Si stanno registrando numeri importanti per la campagna di somministrazioni dei vaccini antinfluenzali nelle oltre 130 farmacie della regione Marche: ad oggi sono più di 5.500 le dosi effettuate.
Per Andrea Avitabile, presidente di Federfarma Marche "ricevere la vaccinazione nella farmacia vicino casa valorizza ulteriormente il ruolo di queste attività all’interno del sistema sanitario, sono tanti i marchigiani che hanno scelto questa modalità semplice e immediata, un momento di confronto che rafforza il rapporto di fiducia tra cittadino e farmacista". Conclude
"Dobbiamo dare atto alla regione Marche, con la sensibilità del presidente Acquaroli e dell'assessore Saltamartini, di avere sostenuto questa nuova impostazione che rappresenta il futuro della sanità, portare i servizi vicino ai cittadini riconoscendo il ruolo fondamentale che le farmacie hanno in questo percorso" conclude Avitabile.
Marco Meconi, vice presidente regionale e delegato alla farmacia dei servizi, sottolinea che "è l’ulteriore conferma del valore della 'farmacia dei servizi'. Dopo l’esperienza del Covid tutti abbiamo compreso che molti servizi possono essere affidati alla rete delle farmacie, sia per la presenza capillare nel territorio sia per l’apertura oraria molto ampia".
Anche come delegato delle farmacie rurali, Meconi precisa "bisogna utilizzare ancora di più questa risorsa, compiendo ulteriori passi in avanti nel servizio che offriamo ai nostri pazienti; dopo la positiva esperienza dei tamponi e delle vaccinazioni anti-Covid, siamo pronti a dialogare con tutte le figure professionali del territorio, dal medico di medicina generale, all'ospedale, agli infermieri, ai pediatri di libera scelta, confermando la farmacia come strumento vincente per assicurare ai cittadini un’efficace assistenza sanitaria di prossimità".
“La Regione Marche ha a disposizione 374.000 dosi di vaccino antinfluenzale, con possibilità di incrementarle ulteriormente e la campagna vaccinale è partita il 18 ottobre. Le 138 farmacie che hanno aderito alla campagna di vaccinazione (133 per il Covid) hanno ricevuto fino ad ora oltre 5.500 dosi da somministrare su loro richiesta perché in farmacia il vaccino va prenotato”. Lo spiega l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, che aggiunge “abbiamo scorte a sufficienza per soddisfare la domanda e non registriamo alcun tipo di carenza”.
“Per vaccinarsi contro l’influenza – spiega - non ci sono solo le farmacie: come ogni anno la campagna di vaccinazione antinfluenzale è affidata principalmente ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. I servizi igiene e sanità pubblica collaborano alle attività e il vaccino può essere somministrato anche presso i Punti vaccinali di popolazione (PVP) in concomitanza con la vaccinazione anti Sars-Cov-2”.
Il vaccino è somministrato, su base volontaria, ai soggetti di età pari o superiore ai 60 anni e a tutte le altre categorie previste: i residenti di strutture per anziani e lungodegenza, le persone ad alto rischio di complicanze o di ricovero ospedaliero correlato all’influenza, i familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze, le donne in gravidanza, gli operatori sanitari e gli altri soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e i donatori di sangue.
La vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata anche ai bambini nella fascia di età 6 mesi - 6 anni, per proteggere la popolazione pediatrica (che attualmente è la più colpita dall’influenza) e per ridurre la circolazione del virus influenzale (per la fascia pediatrica ci sono 7500 vaccini spray nasale).
“Per queste categorie – conclude Saltamartini – il vaccino è gratuito, ma chiunque può vaccinarsi dal proprio medico, o in farmacia, presso i servizi di igiene e sanità pubblica o presso i punti vaccinali di popolazione. In base alle condizioni soggettive è bene valutare l’opportunità di vaccinarsi: la priorità deve essere mettere in sicurezza le categorie più deboli, prevalentemente anziani e fragili”.
Si è rivolto al ministro della Salute Orazio Schillaci, a pochi giorni dalla sua nomina, e presente al teatro dell’Aquila, il vice presidente e assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini nel suo intervento alla Giornata delle Marche in corso a Fermo.
In apertura e poi nel corso della tavola rotonda, Saltamartini ha ringraziato il presidente Francesco Acquaroli per aver posto il tema della sanità al centro della Giornata delle Marche, poi al ministro ha voluto sottoporre una serie di richieste concordate con tutte le regioni italiane, nel corso della conferenza della Regioni svolta ieri.
Al primo punto, il personale sanitario “che abbiamo chiamato eroi solo nel momento dell’emergenza Covid” - ha detto Saltamartini - “ma occorre intervenire ora con risorse e investimenti per nuovi medici e infermieri, occorrono le stabilizzazioni dei medici dei pronto soccorso, occorre sanare il precariato, prolungare la pensione dei medici e autorizzare chi vuole continuare a lavorare, borse di studio e riteniamo si debba intervenire anche per far rientrare i cervelli italiani. Tutto quanto è necessario per rendere la sanità un diritto fondamentale”.
“Siamo una regione dai conti in ordine”, ha detto l’assessore che ha ricordato l’ultima manovra di bilancio: sono state confermate per il 2023, 110 nuove borse di studio per i medici di medicina generale e 42 nuove borse per i medici specialisti. La medicina del territorio sarà rafforzata con l’acquisto e alla fornitura di apparecchiature sanitarie per le Case di Comunità, Case della Salute e Studi associati di MMG e PLS, per oltre 9 mln sul triennio 2023-2025. “Per le Case di Comunità, inoltre, abbiamo finanziato e stiamo per stringere un accordo con la medicina territoriale per anticiparne l’operatività”.
“Abbiamo responsabilità di governo - ha consluso Saltamartini - e dobbiamo soccorrere i nostri cittadini. La sanità è un diritto fondamentale su cui dobbiamo intervenire, lo stiamo facendo, con la riforma sanitaria. È un’emergenza, per questo vanno adottate misure straordinarie, quello delle sanità è il tema centrale”.
“I dati dell'Istituto superiore di sanità dimostrano che c'è un calo nell'incidenza e un lieve aumento nei ricoveri ordinari e in terapia intensiva, ma è un qualcosa di controllabile e non a livelli preoccupanti e quindi credo che possiamo stare tranquilli". Sono le dichiarazioni del ministro della Salute, Orazio Schillaci, riguardante il numero di pazienti Covid registrato negli ultimi giorni anche nelle strutture sanitarie marchigiane.
"Seguiamo con attenzione i dati - ha aggiunto Schillaci, a margine della 18/a Giornata delle Marche al Teatro dell'Aquila di Fermo, dedicata al tema ‘La Sanità che cambia’ - e laddove ci fosse necessità interverremo, ma in questo momento siamo tranquilli e sereni".
"Abbiamo lanciato una campagna invitando i soggetti fragili e gli anziani a vaccinarsi - ha concluso -, sia per la quarta dose del Covid che per l'influenza che quest'anno sembra essere particolarmente severa".
In una settimana nelle Marche cresce il numero dei ricoveri legati al Covid, dal 192 a 242 (+50), dei quali 6 in terapia intensiva (-3), 2 in semi intensiva (+1) e 234 in reparti non intensivi (+78). Ci sono poi 28 persone in osservazione nei pronto soccorso (la scorsa settimana erano 20). Questo è quanto emerge dai dati settimanali diffusi dalla Regione Marche.
Sono 7.070 i muovi casi rilevati nella settimana, su 11.954 tamponi analizzati (la scorsa settimana erano stati 7.318), scende l'incidenza da 486,57 a 470,08 su 100mila abitanti.
Sono tredici, invece, i decessi refertati nell'arco di 7 giorni che fanno salire il totale regionale a 4.226 dall'inizio della pandemia. In crescita anche il numero di persone in isolamento domiciliare o quarantena che passano da 10.863 a 11.211 di cui 44 con sintomi.
"Il sovraffollamento dei pronto soccorso marchigiani va avanti da alcuni giorni e non solo all'ospedale di Torrette di Ancona. È dovuto a influenza stagionale e Covid". Così l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini ha riferito agli organi di stampa sulla situazione dopo l'impennata di pazienti registrati.
"Secondo gli ultimi dati - ha proseguito l'assessore - a Civitanova Marche l'accesso è stato oggi di 50 pazienti, a Senigallia di 40 e a Jesi di 50. Al Torrette di Ancona, la media odierna degli accessi è stata di 80 pazienti, di cui 30 in attesa di ricovero. Dieci di loro sono pazienti Covid”.
“Quando si devono effettuare ricoveri - ha aggiunto - si riuniscono i primari. La soluzione è stata trovata, vengono sospesi per tre giorni gli interventi programmati. C'è un’urgenza nei pronto soccorso, ma non siamo in emergenza per gli acuti. Purtroppo è un problema di tutti i pronto soccorso in Italia in questo momento". Saltamartini, infine, ha escluso per ora una riconversione dei reparti per creare reparti Covid come nelle fasi più intense della pandemia.
Un importantissimo riconoscimento per la sanità marchigiana arriva oggi da Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari. L’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona (Torrette) è stata premiata come migliore ospedale pubblico d’Italia (all’Istituto Humanitas di Rozzano il riconoscimento come realtà privata).
Il premio è stato assegnato a sorpresa questa mattina a Roma, durante la presentazione del Programma Nazionale Esiti 2022 (PNE). Le due strutture sono le uniche, su 227 valutate, ad aver ottenuto "semaforo verde", cioè valutazione alta per almeno 6 aree cliniche, rispetto agli indicatori individuati dal Programma Nazionale Esiti (Pne).
"Siamo estremamente orgogliosi di ricevere questo riconoscimento – afferma il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli – Agenas attesta l’eccellenza del nostro ospedale regionale che è il polo di riferimento per l’intera rete sanitaria e ospedaliera di territorio che stiamo implementando attraverso le riforme messe in campo. Ne parleremo nel corso della prossima Giornata delle Marche, insieme al Ministro Schillaci, in programma sabato a Fermo, e ricevere questo riconoscimento proprio in questa settimana rafforza il nostro messaggio e la volontà di continuare a lavorare in questa direzione. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti gli operatori del sistema sanitario regionale che dimostrano grande professionalità e spirito di sacrificio per la comunità".
"Gli indicatori di Agenas certificano la qualità delle nostre decisioni – ha aggiunto l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – la Regione, con la riforma della Legge 13, ha scelto Torrette come ospedale unico di secondo livello e ha investito per far sì che raggiungesse livelli di eccellenza, le aspettative che abbiamo sull’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona sono quindi di questa caratura".
Per descrivere sinteticamente la qualità delle cure delle strutture ospedaliere, il Programma Nazionale Esiti utilizza il treemap, una rappresentazione grafica sintetica basata su indicatori relativi a 7 aree cliniche valutate: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare. Come ha sottolineato il presidente Agenas Domenico Mantoan, il premio è stato istituito quest’anno ed è "assegnato alle due aziende che hanno raggiunto livelli buoni in almeno 6 delle 7 aree cliniche individuate".
Donare è una bella occasione per crescere, non solo perché si dà qualcosa di utile a qualcuno che ne ha bisogno, ma soprattutto perché il dono suscita un sorriso in chi lo riceve. Con questo spirito è nata la nuova iniziativa.
“Un dono sospeso”, una raccolta di doni nuovi per bambini e ragazzi ricoverati presso il reparto di oncoematologia pediatrica al Salesi di Ancona, promossa dall’assessorato alla Famiglia del Comune di Civitanova Marche nell’ambito della progettualità di Civitanova città con l’Infanzia e da “Progetto Gaia onlus”, avviato nel 2018 da genitori che hanno avuto esperienza di cura all’ospedale pediatrico.
Alla conferenza stampa per il lancio del progetto erano presenti l’assessore alla Famiglia Barbara Capponi, il presidente di Gaia Filippo Marilungo, il dottor Antonello Maraldo, direttore amministrativo dell'Azienda Ospedaliero Universitaria "Ospedali Riuniti Umberto I - G.M. Lancisi - G. Salesi" di Ancona, la dottoressa Paola Coccia, direttore della SOsD Oncoematologia Pediatrica Ospedale Salesi e Giulia Palego, psicologa psicoterapeuta Fondazione Salesi.
“Sono grata di poter sostenere questa raccolta di doni per chi sta affrontando una dura quotidianità dentro l’ospedale – ha detto l’assessore Capponi. L’assessorato vuole sensibilizzare le famiglie a coinvolgere anche i propri figli nella scelta di un regalo, che sarà vissuto come un gesto di vicinanza e solidarietà da chi affronta la malattia".
"Non importa l’entità del dono, è importante che sia accompagnato da un biglietto di saluto e speranza. Questo gesto è sicuramente una occasione per crescere insieme. Grazie a chi si impegna per essere accanto ai pazienti e a chi saprà essere vicino a loro anche da lontano”.
I regali potranno essere consegnati all’hotel Cosmopolitan che ha messo a disposizione la sede per la distribuzione che avverrà dopo il 6 gennaio. “L’ospedale regionale esce dal territorio per cercare di mettere tante persone in rete – ha spiegato il dottor Maraldo – Senza un circolo virtuoso di aiuti non si va da nessuna parte, c’è bisogno di progetti che ci colleghino e ci connettano per crescere tutti insieme. A Civitanova Marche abbiamo trovato una bella risposta, un grazie all’assessore: serve la giusta determinazione per avere risultati efficaci”.
“Gaia – ha sottolineato Marilungo - è una realtà composta dai genitori che hanno vissuto e vivono in prima persona la vita del reparto e continuano a lavorare per aiutarsi reciprocamente. È fondamentale organizzare eventi solidali perché grazie alla generosità delle donazioni raccogliamo fondi per le attività e i progetti che sosteniamo, compresi la ricerca nelle Università. Ringraziamo l’assessore Capponi per la sensibilità dimostrata”.
La dottoressa Coccia ha messo in luce come il percorso di cura non sia solo farmaci e terapia, ma anche un clima familiare e di serenità che aiuta sia i giovani malati che la famiglia che viene stravolta dalla diagnosi di tumore. Sono dodici i posti letto in reparto, tante le donazioni che arrivano e che permettono ai ragazzi di vivere un momento diverso della quotidianità.
“Ricevere un dono è un momento che tutti aspettano – ha riferito la psicologa che si occupa del sostegno e anche dell’accoglienza. L’ospedale non fa mancare nulla, ma i gesti che arrivano da casa sono quelli che danno più emozioni e aiutano a non pensare solo ai momenti difficili”.
Lo scorso anno la città di Civitanova ha ricevuto dall’associazione Gaia una targa di riconoscimento con la scritta “Comune dal cuore d’oro” perché figura tra gli Enti pubblici e le comunità che sostengono il progetto.
Si possono acquistare e donare giocattoli nuovi, abbigliamento, trucchi, ed accessori vari per bambini aedolescenti fino a 18-19 anni. Non è necessario incartare i doni con carta-regalo.
Il giorno 29 novembre alle ore 13,30 una delegazione del comitato “Salviamo l’Ospedale di Camerino”, convocata dal vicepresidente del consiglio regionale Pasqui a Palazzo Raffaello, ha incontrato l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il presidente dell’unione montana Gentilucci ed il Sindaco di Camerino Lucarelli. L’esito dell’incontro è stato oggetto di un comunicato pubblicato da Pasqui che lo ha definito “cordiale e costruttivo”.
"Siamo spiacenti - si legge in nota stampa -, ma noi della delegazione non abbiamo tratto le stesse conclusioni dall’incontro. Intanto, nulla di nuovo è stato detto rispetto alle ripetitive comunicazioni precedenti da parte dell’assessore Saltamartini. Sono state poste domande specifiche come ad esempio se l’ospedale rimarrà di I° livello, considerato che alcune prerogative necessarie a tale qualifica non sono al momento presenti; è stato chiesto se fossero state indagate le ragioni delle scelte fatte da numerosi medici, specie della cardiologia, di trasferimento o di licenziamento".
"L’assessore Saltamartini non solo non era a conoscenza dell’attuale situazione della cardiologia - continua la nota -, ma gli erano stati forniti dati errati sulla effettiva presenza di medici (attualmente una sola unità presente). È stato chiesto cosa si voglia fare delle spoglie della cardiologia, dato che ad intervalli più o meno regolari si parla di riabilitazione cardiologica, medicina dello sport, ecc., ma anche qui nessuna risposta. Le uniche affermazioni fatte sono state una richiesta di aiuto e collaborazione, cosa molto difficile da assecondare dato che ad occuparsi di questo dovrebbero essere i rappresentanti regionali politici e sanitari e non un comitato di semplici cittadini, anche se non del tutto sprovveduti".
"L’assessore ha più volte affermato che la sanità deve fare ciò che ordina la politica: potrebbe anche essere così, quantunque l’affermazione possa essere opinabile e meritevole di saggio approfondimento - concludono i membri della delegazione -, ma a nostro modesto avviso ci sembra che né la politica, né la sanità attuali abbiano la minima idea di ciò di cui si stanno occupando. In conclusione, dato che l’appuntamento sarà per gennaio 2023, quando sembra che avverrà l’epifania del piano sociosanitario della regione, esprimiamo l'auspicio che siano presenti le Istituzioni (cittadini, sindaci, ambiti sociosanitari, ecc) anche vicine, afferenti all’ospedale di Camerino in una utile assemblea pubblica".
La pelle e le varie tipologie di dermatiti e allergie della cute. Sarà questo il tema dell’incontro di martedì prossimo, 6 dicembre, alle ore 18 presso la sala conferenze del Banco Marchigiano, terzo ed ultimo appuntamento di un ciclo di incontri dedicati a informare la cittadinanza e sensibilizzarla sui temi legati alle allergie.
Gli incontri sono stati promossi dall’associazione civitanovese NoiAllergici, in collaborazione con l’equipe della Unità Operativa Complessa di Allergologia dell’ospedale di Civitanova Marche e con il contributo e l’ospitalità del Banco Marchigiano.
Dopo il primo incontro in cui si è parlato di allergie respiratorie e quello successivo con focus sulle allergie alimentari, questa volta l’attenzione si sposterà come detto sulle dermatiti da contatto, orticaria e dermatiti atopiche. Un focus molto interessante sarà dedicato anche alle allergopatie complesse come quelle da farmaci e da ipersensibilità al veleno di insetti.
Gli allergologi presenti in sala, guidati come al solito da Stefano Pucci, primario di allergologia dell’ospedale di Civitanova, e coordinati da Stefano Torresi, presidente di NoiAllergici, daranno indicazioni chiare e divulgative sui vari aspetti gestionali, dalla diagnosi alle cure appropriate di queste patologie. Gli interessati sono invitati a comunicare la propria partecipazione all’indirizzo email info@noiallergiciodv.it.
La Corte Costituzionale "salva" l'obbligo del vaccino anti Covid introdotto dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali e gli over 50. La Corte ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari.
La Consulta ha, in particolare, ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiamo adempiuto all'obbligo vaccinale, di svolgere l'attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali.
Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull'obbligo vaccinale del personale sanitario. Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell'obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico. È quanto rende noto l'Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale, in attesa del deposito delle sentenze.
Una montagna di sanzioni, che sfiorano i due milioni, scatteranno da oggi per chi era tenuto a vaccinarsi contro il Covid e non l'ha fatto: scadono infatti i 180 giorni fissati per giustificare il mancato adempimento all'obbligo vaccinale. Si tratta di professori, operatori sanitari, forze dell'ordine e over 50 che dovranno pagare multe pari a 100 euro a testa.
L'avversione al vaccino è stata più forte in alcune regioni: la maglia nera in termini di multe ai no vax over 50 va al Friuli Venezia Giulia, seguito dalla Calabria e dall'Abruzzo. Mentre tra i territori più virtuosi ci sono Puglia, Lazio, Toscana e Molise, con percentuali delle persone che si sono vaccinate almeno con due dosi che superano il 90% nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni.
Si tratta di una decisione destinata a far discutere. Già ieri una cinquantina di no vax provenienti da tutta Italia avevano manifestato davanti alla Consulta con tricolori stretti al collo, cartelloni e felpe con scritte inneggianti alla libertà. E toni accesi erano stati usati durante l'udienza pubblica della Consulta dagli avvocati dei dipendenti e dei professionisti sospesi per non essersi vaccinati, che avevano parlato di un "ricatto dello Stato".
(Fonte Ansa)
Incontinenza urinaria femminile: un sintomo invalidante e molto comune che coinvolge le donne a tutte le età e ne modifica in senso negativo la qualità di vita. Nella popolazione di età compresa tra i 15 ed i 64 anni la prevalenza fra le donne marchigiane va dal 30 al 60%, e il problema è tanto più evidente quanto maggiore è l’età della paziente.
È questo l’argomento del nuovo convegno che si terrà venerdi 2 dicembre all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche, organizzato dal dottor Filiberto di Prospero, direttore della unità operativa complessa di ginecologia ed ostetricia dell'ospedale di Civitanova Marche e presidente del convegno insieme alla ginecologa e sua collaboratrice Elisabetta Garbati, responsabile scientifica.
L’evento, di rilevanza regionale, che per la sua importanza riunisce in dibattito direttori delle U.o.c. e dirigenti medici di ginecologia, urologia e medicina fisica e riabilitativa, ostetriche e fisioterapisti delle Marche, affronterà l’argomento con una disamina delle tecniche diagnostiche e terapeutiche più moderne e porrà particolare attenzione alle strategie preventive.
All’apertura dell’evento parteciperanno l’assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini, il sindaco della città Fabrizio Ciarrapica, la direttrice sanitaria di Area Vasta 3 Daniela Corsi, il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Macerata Romano Mari.
Per l’occasione sono stati coinvolti anche i rappresentanti delle più importanti istituzioni e società scientifiche del settore, come il professor Andrea Ciavattini, direttore clinica ostetrica e ginecologica Ospedali Riuniti delle Marche- Ancona, il dottor Gianluca Grechi direttore U.O.C di Ginecologia ed Ostetricia Ospedale di Jesi e responsabile regionale AIUG (Associazione Italiana UroGinecologia), e il dottor Mario Massacesi, direttore U.O.C di Ginecologia ed Ostetricia Ospedale di Senigallia e Responsabile regionale AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani).
"Il nostro reparto si avvale di una Unità operativa semplice di Uroginecologia, della quale è Responsabile la dottoressa Elisabetta Garbati, che si inserisce in un progetto complessivo più ampio che parte dall’assistenza e prevenzione in gravidanza e puerperio fino ad approdare alla chirurgia vaginale e del pavimento pelvico - spiega il dottor Di Prospero -. Grazie a questo riconoscimento, siamo riusciti ad istituire un servizio ambulatoriale che supporta le donne con incontinenza urinaria, e che le accompagna nel percorso di prevenzione, diagnosi e terapia medico-chirurgica”.
L'appuntamento sarà occasione per un Up to Date di settore sull’incontinenza urinaria femminile, una problematica molto diffusa e sentita che merita oggi più che mai un confronto multidisciplinare.
"Negli anni '80 era una malattia quasi sconosciuta contro la quale non si avevano armi che non fossero la prevenzione. Dopo la parola cancro, l'altra parola che terrorizzava di più era Aids. Alla fine di quegli anni apparivano i primi spot del Ministero della Sanità, dai toni crudi e allarmistici. Oggi che la malattia ha superato il traguardo dei 40 anni ha ancora senso il primo dicembre ricordare la Giornata mondiale dell’Aids". Lo ha dichiarato l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini.
L'Hiv, virus dell'immunodeficienza umana, è un virus che attacca e distrugge i linfociti responsabili della risposta immunitaria dell’organismo. L'Aids identifica uno stadio clinico avanzato dell'infezione da Hiv, quando il sistema immunitario non è più in grado di difendersi neanche dai virus più banali. Benché ormai la medicina nella cura abbia fatto passi da gigante, ci sono ancora troppe diagnosi tardive che ne limitano l’efficacia.
Nel 2021 nelle Marche le nuove diagnosi di Hiv sono state 48, in aumento rispetto ai 25 casi del 2020. Nel 2019 i casi risultavano 56 e l’anno precedente 64. L’incidenza (il numero dei casi rapportati alla popolazione residente) risulta uguale al dato nazionale (3,0/100.000). Dei 48 casi di nuova infezione da HIV, 30 risultavano italiani e 18 stranieri.
La trasmissione è avvenuta prevalentemente per via sessuale, meno per via ematica (ad esempio attraverso scambio di siringhe o condivisione di strumenti per l'assunzione di sostanze stupefacenti o trasfusioni di sangue infetto). La maggior parte dei contagi ha riguardato la fascia di età 25 - 59 anni.
"Oggi le nuove diagnosi avvengono per lo più in soggetti asintomatici, ma nel 30% dei casi le diagnosi sono tardive - ha detto l’assessore - una diagnosi precoce è essenziale per l’attivazione tempestiva di cure efficaci, oggi in grado di ridurre al minimo il rischio di trasmissione e ritardare l’insorgenza di Aids. Ma è importante anche entrare nelle scuole e insegnare la prevenzione ai giovani”.
Ad Ancona esiste un check point, unico nelle Marche e uno dei pochissimi attivi in Italia: si tratta di un punto che offre la possibilità di effettuare i test di screening e di fare sensibilizzazione grazie alla collaborazione tra Clinica di Immunologia degli Ospedali Riuniti di Torrette, Comune di Ancona, Opere Caritative Francescane Odv, Freewoman Odv, Caritas di Ancona – Osimo, Anlaids Marche e Arcigay Ancona.
Dal 24 marzo 2022, giorno di apertura, ai primi di novembre, sono stati effettuati circa 1100 test tra Hiv, Hcv e sifilide per un totale di 349 persone testate. Due persone sono risultate positive all’Hiv. Il 28 novembre e si è riunita la commissione regionale Aids, recentemente aggiornata, un gruppo tecnico multidisciplinare che sta lavorando ad un piano di comunicazione per la popolazione generale e per target specifici.
A livello nazionale la parola chiave del 2022 è "Equalize" un invito all’azione e uno stimolo a lavorare per affrontare le disuguaglianze e aiutare a porre fine all’AIDS. Se il Piano Nazionale Aids prevedeva il “target 90-90-90”: il 90% della popolazione stimata con HIV deve avere consapevolezza della propria situazione, ricevere il sostegno della terapia antiretrovirale, e raggiungere la soppressione della carica virale, per il 2030 l’ambizioso progetto è la formula 95-95-95: ovvero avere il 95% delle persone con HIV consapevoli del proprio stato, il 95% delle persone con l’HIV in cura con terapie antiretrovirali (ART) e 95% delle persone in terapia ART con carica virale soppressa.
Sabato 3 dicembre, alle ore 10, nella Sala consiliare del Comune di Camerino, si svolgerà l’incontro che precederà la cerimonia di posa della prima pietra della struttura di assistenza agli anziani "Casa Amica Camerino" realizzata dalla Croce Rossa Italiana.
L’opera, la quattordicesima avviata dalla Croce Rossa nei territori colpiti dal Sisma del 2016, si sviluppa su una superficie complessiva di oltre 1.000 metri quadrati. Al suo interno verranno realizzate: un’ampia area residenziale (circa 700 mq), aree servizi ed accoglienza, uffici amministrativi, una sala per attività polifunzionali (sala pranzo/attività ricreative) e un soggiorno.
Alla cerimonia parteciperanno: Lucia Albano, sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze; Roberto Lucarelli, sindaco di Camerino; Rosario Valastro, vicepresidente della Croce Rossa Italiana; Gianfranco Broglia, presidente del Comitato CRI di Camerino; Sante Elisei, presidente della Fondazione Casa Amica Camerino; Graziano Leoni, pro rettore vicario dell'Università di Camerino (Unicam); Valerio Principi, area manager della Marche di Bnl, tra i partner della Croce Rossa Italiana nell’iniziativa, insieme ad Ambasciata di Berna, Caf America, Becton Dickinson e Croce Rossa Svizzera (CRS).
A seguire, alle ore 12:30, nella sede del comitato locale in viale Giacomo Leopardi, verrà inaugurato lo "Sportello Sociale". Si tratta di un "Punto Unico di Accesso" ai servizi sociali e socio-sanitari forniti dalla Croce Rossa Italiana per mezzo della sua fitta rete di Comitati attivi su tutto il territorio nazionale.
Lo scopo è perseguire la tutela della dignità della persona in situazioni di disagio e l’intento è quello di aumentare la capacità dei Comitati di farsi carico della persona in condizioni di fragilità e articolare, in un contesto fortemente collaborativo con il servizio sociale pubblico, i partene privati e la rete del Terzo Settore.
“Lo Sportello Sociale di Camerino – spiega il presidente del comitato locale CRI di Camerino Gianfranco Broglia – inizialmente sarà aperto tutti i martedì dalle ore 9.30 alle 12.30. Il progetto è sponsorizzato dall’Enel che ha fornito gli strumenti informatici e il mobilio per l’apertura di 100 sportelli in tutta Italia. Sarà presente personale qualificato, come gli operatori speciali di sportello che saranno coadiuvati dagli operatori sociali generici”.