Nell'era digitale, consultare lo psicologo online è diventata una pratica sempre più diffusa per chi soffre di depressione e altri disturbi mentali. La psicoterapia online offre un supporto professionale accessibile da qualsiasi luogo, attraverso piattaforme di videochiamate o chat, rispondendo alle esigenze di coloro che non possono o non vogliono recarsi fisicamente nello studio di uno psicologo.
Servizi come Psicologo Online 24 si dedicano a fornire assistenza immediata e personalizzata, permettendo a chiunque di intraprendere un percorso di guarigione comodamente da casa. Di seguito, approfondiremo i numerosi vantaggi di questa modalità innovativa e come essa possa rappresentare un sostegno concreto nella lotta contro la depressione.
Vantaggi della psicoterapia online per chi soffre di depressione
La psicoterapia online presenta diversi vantaggi rispetto alle sedute tradizionali in studio, soprattutto per chi è affetto da depressione. Uno dei principali benefici è la maggiore accessibilità: chi vive in aree remote o ha difficoltà a spostarsi può comunque accedere a un percorso terapeutico professionale.
Questo servizio elimina le barriere geografiche, offrendo supporto a chi, in passato, avrebbe avuto difficoltà a trovare uno specialista vicino.
Un ulteriore vantaggio è la riduzione dell’ansia legata agli spostamenti e all’incontro faccia a faccia, che spesso rappresentano un ostacolo per chi soffre di depressione o altre forme di disagio psicologico.
La possibilità di partecipare alle sedute dal proprio spazio personale e familiare consente di affrontare il percorso con maggiore serenità, favorendo un ambiente di lavoro più rilassato e produttivo. Per questo motivo, consultare lo psicologo online si dimostra particolarmente efficace nel trattare i casi in cui l’ansia sociale o altre forme di insicurezza limitano il paziente.
Come consultare lo psicologo online per un percorso personalizzato
Iniziare a consultare lo psicologo online è un processo semplice ma che richiede alcune considerazioni per ottenere il massimo beneficio. È fondamentale scegliere professionisti qualificati, come quelli offerti da servizi affidabili quali Psicologo Online 24, per garantirsi un'assistenza specializzata e di alta qualità.
Il primo passo consiste nell'effettuare una valutazione preliminare insieme al terapeuta, per comprendere meglio le esigenze e le problematiche individuali.
A seconda dei risultati, lo specialista proporrà un percorso personalizzato che può includere terapie specifiche come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), particolarmente indicata per affrontare la depressione, considerata non a caso il male del secolo.
L'approccio su misura consente di adattare le tecniche terapeutiche alla situazione personale del paziente, favorendo un recupero più efficace e mirato.
La flessibilità della psicoterapia online: adatta a tutte le esigenze
Uno degli aspetti più apprezzati della psicoterapia online è la sua estrema flessibilità. A differenza delle sedute in presenza, che richiedono appuntamenti prestabiliti e spesso non facilmente modificabili, le sessioni online permettono una maggiore libertà nella gestione degli orari.
Per chi ha una vita particolarmente frenetica o limitazioni di tempo, la psicoterapia online offre la possibilità di prenotare sedute anche in orari non convenzionali, come la sera o nei fine settimana, adattandosi così alle esigenze di ciascuno.
Questa flessibilità include anche la scelta tra diversi formati: sessioni tramite videochiamata, solo audio o anche semplici chat, che permettono di mantenere il contatto senza doversi esporre più del necessario.
In questo modo, la psicoterapia online diventa un'opzione valida per chi trova difficoltà a gestire appuntamenti in presenza, rendendo il processo terapeutico meno gravoso e più accessibile.
Percorsi personalizzati per affrontare la depressione
Un punto di forza della psicoterapia online è la possibilità di creare percorsi personalizzati per ogni paziente, utilizzando tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e la terapia dialettico-comportamentale (DBT), strumenti efficaci nel trattamento della depressione.
Il terapeuta, attraverso un approccio su misura, stabilisce insieme al paziente un piano di lavoro che risponde alle sue specifiche necessità e che può essere modificato in base ai progressi osservati.
Per garantire un supporto costante, il paziente può mantenere il contatto con il terapeuta anche fuori dalle sessioni, tramite messaggi o piattaforme di comunicazione sicure. Questa continuità offre una sensazione di sicurezza e aiuta a non sentirsi soli nei momenti più difficili, contribuendo a migliorare il benessere psicologico.
Nel caso della depressione, che negli ultimi anni ha colpito tanti giovani, la possibilità di avere un canale diretto e rapido con lo psicologo si rivela spesso un fattore determinante.
Come iniziare a consultare lo psicologo online
Avviare un percorso di psicoterapia online richiede pochi passaggi, ma è essenziale rivolgersi a piattaforme affidabili come Psicologo Online 24, che mettono a disposizione specialisti qualificati e competenti nel settore. Attraverso il sito, il paziente può facilmente trovare lo psicologo più adatto alle sue esigenze e prenotare una prima valutazione.
Il processo di selezione del terapeuta è importante per stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione, condizioni necessarie per un percorso di successo. Dopo la valutazione iniziale, si può procedere con l'elaborazione di un piano personalizzato, che può prevedere incontri a cadenza settimanale o bisettimanale, a seconda delle necessità individuali.
Consultare lo psicologo online diventa così un'opportunità per chi desidera iniziare il cammino verso la guarigione in modo rapido e senza complicazioni logistiche, permettendo di usufruire di un supporto psicologico adeguato anche in situazioni di emergenza.
La psicoterapia online rappresenta una risorsa fondamentale per chi cerca di affrontare la depressione e altri disagi psicologici in modo comodo e flessibile. La possibilità di consultare lo psicologo online elimina molte delle barriere tradizionali legate alla terapia, rendendo il supporto accessibile a un numero crescente di persone.
Servizi come Psicologo Online 24 dimostrano l’efficacia di questa soluzione moderna, offrendo assistenza personalizzata e un supporto costante. In un contesto in cui il benessere mentale è sempre più importante, la psicoterapia online si configura come una delle soluzioni più efficaci per coloro che cercano aiuto in modo discreto e adattabile ai loro ritmi di vita.
La Iasp (International Association for the Study of Pain - 1986) definisce il dolore come "un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno". Il dolore è un sintomo secondario di molte patologie di vario genere ed eziologia.
Alcuni tipi di dolore possono essere trattati e ridotti con interventi fisioterapici specifici e mirati, complementari a volte a trattamenti farmacologici, ma comunque sempre efficaci per una risoluzione delle cause che può essere definitiva e che, se ben attuati non comportano nessun effetto collaterale negativo. Ne parliamo con il fisioterapista Vincenzo Di Costanzo, operatore presso il centro medico Associati Fisiomed di Macerata.
Qual è il ruolo della fisioterapia nella gestione del dolore cronico?
"La fisioterapia è una risorsa fondamentale per la gestione del dolore cronico, che spesso riguarda condizioni come la lombalgia, la cervicalgia e le artrosi. Attraverso un approccio personalizzato, il fisioterapista combina tecniche come la terapia manuale, l’esercizio terapeutico e le terapie strumentali per alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita. In alcuni casi, vengono utilizzate anche tecnologie avanzate come le onde d’urto per ridurre l’infiammazione e favorire la rigenerazione dei tessuti. Inoltre, i fisioterapisti educano i pazienti a svolgere esercizi a casa per migliorare la mobilità e gestire autonomamente il dolore, riducendo la dipendenza dai farmaci".
Come la fisioterapia può aiutare gli anziani a gestire il dolore e migliorare la qualità di vita?
"Negli anziani, la fisioterapia svolge un ruolo chiave nella gestione del dolore legato a problemi muscolo-scheletrici come l’artrosi e le patologie degenerative. Attraverso esercizi di rinforzo muscolare, allungamento e tecniche di mobilizzazione articolare, il fisioterapista aiuta a migliorare la mobilità e ridurre la rigidità. Per il dolore cronico, tecniche come la terapia manuale e la laserterapia possono essere efficaci per ridurre le infiammazioni. Inoltre, i fisioterapisti specializzati in riabilitazione vestibolare possono lavorare e migliorare l'equilibrio, insegnano agli anziani movimenti sicuri per evitare sforzi eccessivi e prevenire le cadute, migliorando l’autonomia e la qualità della vita anche in età avanzata".
In che modo la fisioterapia contribuisce alla gestione del dolore negli atleti?
"La fisioterapia è essenziale nella gestione del dolore negli atleti, che spesso affrontano lesioni da sovraccarico o infortuni acuti. I fisioterapisti usano tecniche di terapia manuale per alleviare tensioni muscolari e migliorare la mobilità delle articolazioni, associandole a trattamenti con terapie strumentali e il taping neuromuscolare per ridurre il dolore e favorire la guarigione. Gli atleti ricevono anche programmi di esercizi personalizzati per rafforzare i muscoli coinvolti, prevenendo ricadute. La fisioterapia sportiva aiuta non solo a trattare il dolore esistente ma anche a ridurre il rischio di nuovi infortuni, permettendo agli atleti di mantenere una prestazione ottimale".
Quali sono i benefici dell’esercizio terapeutico nella gestione del dolore?
"L’esercizio terapeutico è una componente fondamentale della fisioterapia per la gestione del dolore, sia cronico che acuto. Attraverso movimenti specifici e progressivi, il fisioterapista guida il paziente a migliorare forza, flessibilità e resistenza, riducendo la percezione del dolore. Gli esercizi terapeutici aiutano a rafforzare i muscoli di sostegno e a stabilizzare le articolazioni, prevenendo ulteriori danni e favorendo un recupero più rapido. Inoltre, l’esercizio fisico rilascia endorfine, sostanze naturali che agiscono come antidolorifici, migliorando il benessere psicofisico. Questo approccio non solo allevia il dolore, ma aiuta i pazienti a recuperare fiducia e autonomia".
Le lunghe liste d'attesa per le prestazioni sanitarie continuano a rappresentare una grave emergenza nella Regione Marche, un fenomeno che mette in discussione l'accesso equo e tempestivo alle cure per tutti i cittadini. Il caso, recentemente segnalato da Spi Cgil Macerata, riguarda un cittadino marchigiano con una prescrizione medica urgente (classe D), a cui è stato negato l'accesso alle cure entro i 30 giorni previsti dalla normativa, a causa dell'esaurimento dei posti disponibili.
Questo episodio non è un caso isolato, ma la punta dell'iceberg di una crisi sistemica che da mesi sta coinvolgendo la sanità regionale. La Regione Marche, attraverso l'Asur, si trova infatti nell'impossibilità di garantire le tempistiche di prenotazione stabilite, con una gestione inefficace delle risorse e una evidente carenza di strutture e personale. Una situazione che costringe molti cittadini a scegliere se rimanere in attesa per mesi o, peggio ancora, a rivolgersi a strutture private con il rischio di veder minato il principio di universalità della sanità pubblica.
"Le liste d'attesa sono un problema che mina profondamente il diritto alla salute di tutti i cittadini", ha dichiarato Romina Maccari, segretaria provinciale SPI CGIL di Macerata. "È inaccettabile che chi ha bisogno di cure urgenti debba subire ritardi che compromettono la propria salute, mentre la Regione continua a rimanere in silenzio. La sanità non è una merce: è un diritto che deve essere garantito a tutti, senza discriminazioni", ha aggiunto Maccari, ribadendo la richiesta di un intervento concreto e immediato da parte delle istituzioni regionali.
Questa denuncia si inserisce nel quadro della campagna “UnaVitaINattesa”, promossa da Spi Cgil Marche e Cgil Marche che da mesi raccoglie le storie e le segnalazioni dei cittadini marchigiani costretti a vivere con l'angoscia di una diagnosi o di una cura che tarda ad arrivare. "Le difficoltà nell'accesso alle prestazioni sanitarie non solo mettono a rischio la salute dei cittadini, ma stanno anche contribuendo a favorire un processo di privatizzazione “silenziosa” della sanità, dove chi può permetterselo si rivolge ai privati, mentre i più fragili restano in attesa", ha proseguito Maccari.
La risposta della Regione secondo i sindacati, è tardiva e insufficiente. “Chiediamo con forza che vengano messe in campo risorse adeguate per potenziare il sistema sanitario pubblico, per garantire l’accesso tempestivo alle cure e per ripristinare il rispetto dei diritti dei cittadini marchigiani", ha concluso Maccari.
La sala degli Stemmi del Palazzo Comunale di San Severino Marche, da poco riaperta al pubblico dopo i lavori post sisma, ha accolto l’ultima della assemblee promosse su tutto il territorio provinciale dalla Lilt di Macerata, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, presieduta dal dottor Nicola Battelli.
Oltre allo specialista, direttore dell'Oncologia dell'Ast 3, all’iniziativa, patrocinata dalla Città di San Severino Marche e promossa in collaborazione con l’Ast di Macerata, sono intervenuti il dottor Luca Faloppi, responsabile dell'Unità Operativa di Oncologia degli ospedali di San Severino Marche e Camerino, che ha parlato della genetica oncologica, e il dottor Paolo Decembrini Cognigni, responsabile della Senologia dell'Ast 3 di Macerata, che ha presentato la sua esperienza nella breat unit.
La conferenza si è inserita nell’ambito degli eventi che la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori organizza, a livello nazionale, ad ottobre, in occasione del “mese rosa per la prevenzione”, e che porta avanti grazie alla campagna “Join the fight. Proteggi il tuo seno: lotta e vinci con la Lilt”. La stessa organizzazione, nel Maceratese, ha anche tenuto in questo periodo screening e incontri, oltre che a San Severino Marche, anche a Macerata, Civitanova e Camerino.
La voce del dottor Nicola Battelli è servita per dare una speranza: “Il tumore alla mammella, in particolare – ha detto – colpisce una donna su otto. Le percentuali di guarigione attualmente sono del 90%. Molto importante è però la prevenzione”.
Nell’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” è attivo un ambulatorio di genetica oncologica rivolto a pazienti con storie familiari di neoplasie, in particolare di patologia mammaria. Una struttura, nata dall’idea del primario Luca Faloppi, piuttosto all’avanguardia dove, tra l’altro, ci si può sottoporre a test genetici e a consulenze oncogenetiche proprio per scoprire la familiarità o la predisposizione a determinati tipi di tumore.
Si svolgerà questo fine settimana, venerdì 8 e sabato 9 novembre presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, la seconda edizione del Congresso cardiologico intitolato "L'arte del cuore", che vede come responsabili scientifici i primari dell'Ast maceratese, rispettivamente delle Cardiologie di Macerata Mario Luzi e Civitanova Marche Umberto Berrettini.
L’evento, accreditato Ecm, ha il patrocinio della Società Italiana di Cardiologia dello Sport (Sicsport) e della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ed è rivolto agli specialisti in Cardiologia, Geriatria, Medicina Interna, Malattie dell’Apparato respiratorio, Medicina Generale, Anestesia e agli infermieri.
"Il convegno si propone di fare il punto su vari argomenti, ancora dibattuti in ambito scientifico, analizzando i nuovi trial clinici aggiornati e le nuove classificazioni sulla ischemia e le coronopatie ostruttive - dichiara il primario della Cardiologia dell’ospedale civitanovese Umberto Berrettini -. Si parlerà anche di trattamenti antidislipidemici preventivi e conservativi post rivascolarizzazione alla luce delle nuove evidenze cliniche. Non saranno tralasciate le patologie come lo scompenso cardiaco, l’ipertensione arteriosa e la fibrillazione atriale affrontando il tema della terapia anticoagulante in quei casi di confine in cui viene coinvolta non solo la Cardiologia, ma anche l’Oncologia, la Medicina Interna e l’elettrofisiologo".
Il convegno ha la finalità di offrire una panoramica a tutto tondo sulle malattie cardiovascolari, rappresentando un’occasione importante di confronto e crescita culturale nei confronti delle varie figure sanitarie cui è rivolto.
Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche : la Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e Congenita salva una bimba da una cardiopatia congenita rara.
Questa è storia di Maria Giovanna (nome di fantasia), una splendida bimba di 5 anni, apparentemente in buona salute, giunta all’osservazione della Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e Congenita – diretta dal Dottor Sergio Filippelli - dopo il rilievo da parte della Pediatra curante di un soffio cardiaco nei mesi precedenti.
I genitori della piccolina hanno così deciso di rivolgersi all’ambulatorio cardiologico dell’ospedale Salesi. Un elettrocardiogramma patologico destava i primi sospetti diagnostici, orientando l’esame del dottor Alessandro Capestro verso la diagnosi di una cardiopatia congenita estremamente rara (incidenza di circa 1 ogni 300.000 nati vivi) e potenzialmente letale se non trattata. Veniva, quindi, disposto l’immediato ricovero presso la CCPC e, dopo una riunione collegiale, i medici hanno deciso di procedere al trattamento chirurgico della cardiopatia. Il dottor Sergio Filippelli, coadiuvato dalla sua equipe, eseguiva il delicato intervento di reimpianto della coronaria sinistra, spostandola dall’arteria polmonare all’arteria aorta (cioè dove nasce abitualmente). Successivamente, la bimba, veniva trasferita in reparto di degenza dove completava la ripresa e solo 12 giorni dopo la piccola è stata dimessa in condizioni eccellenti ed è tornata a casa.
Il neo direttore della CCPC – dottor Sergio Filippelli esprime la sua soddisfazione e dichiara: “Sono molto contento per la piccola Maria Giovanna e i suoi splendidi genitori che oggi possono tornare a casa più sereni, sono orgoglioso di dirigere il reparto di Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e Congenita, che ha dato prova di poter offrire un servizio sanitario ai piccoli pazienti di qualità, di estrema attenzione nelle cure, un doveroso plauso va fatto al dottor Alessandro Capestro per la brillante diagnosi e per la gestione cardiologica del caso. In questi due mesi di lavoro qui, vedo l’attenzione, proattività ed entusiasmo in crescita e questa spirale positiva spero non venga mai meno e ci permetta di trattare in futuro molti altri pazienti”.
“Lo screening cardiologico effettuato in un centro dedicato alla cura delle cardiopatie congenite, come il nostro – sottolinea il dottor Alessandro Capestro - ha consentito di salvare la vita di Maria Giovanna, restituendo alla bimba una vita normale; da genitore prima che medico, voglio esprimere la mia gratitudine alla famiglia della bambina per aver avuto piena fiducia nel nostro ospedale sin dal primo momento, a tutti i miei Colleghi per il supporto necessario alla gestione del caso, agli Infermieri per le competenze e vicinanza che sanno manifestare ai nostri pazienti e alle loro famiglie”.
Il direttore generale – Armando Marco Gozzini – che ha appena ritirato il premio Agenas di Migliore Ospedale Pubblico d’Italia, specifica: “ è un riconoscimento all’opera chirurgica del dottor Sergio Filippelli, capace di riorganizzare in poche settimane dal suo arrivo come nuovo Direttore, una chirurgia di altissimo livello nella nostra regione. Gratitudine e riconoscenza a tutti i nostri operatori sanitari che operano con professionalità e umanità ; soprattutto quando si tratta di bambini e anziani”.
I genitori della piccola, molto commossi, dichiarano: “Difficile descrivere ciò che abbiamo vissuto, sinceramente in questo momento proviamo una profonda gratitudine nei confronti dei medici che abbiamo incontrato lungo il nostro sofferto percorso Tutto è iniziato per un presunto soffio al cuore e fin dal primo controllo siamo stati accolti dal dottor Alessandro Capestro con grande professionalità e umanità. La sua intuizione diagnostica ha portato la nostra bambina ad essere operata al cuore all’ospedale di Torrette in pochi giorni. Il primario Sergio Filippelli che ha fatto la “magia” al cuore, ha dato fin da subito dimostrazione di una forte umanità ed empatia, attitudine che ha aiutato noi genitori ad attraversare i momenti più critici. La sua equipe ci ha supportato in ogni momento delle lunghe giornate passate nel reparto. Ad alleviare le nostre difficoltà, oltre a tutto lo staff infermieristico, sono intervenuti alcuni professionisti della salute emotiva, che ci hanno regalato sorrisi e momenti di spensieratezza. Abbiamo vissuto un'esperienza che ci ha ulteriormente ricordato come la cura del corpo deve necessariamente convivere con la cura dell’anima: Restiamo umani”.
La nostra salute è influenzata dall’ambiente in cui viviamo e dalle nostre abitudini più delle cure mediche e della predisposizione genetica. Nel mondo l’inquinamento atmosferico è, infatti, al secondo posto come fattore di rischio per disabilità e morte, prima dell’ipertensione e dell’uso di tabacco.
Poiché l’innovazione corre incessante e i composti chimici prodotti dall’uomo si trovano ovunque nell’aria, nell’acqua, nel suolo e negli alimenti, oggi risulta difficile quantificare con precisione la porzione di malattie causate da uno specifico inquinante, perché tutte le patologie sono il risultato di molteplici fattori di rischio: stili di vita, attività fisica, fattori ambientali, psicosociali, per citarne alcuni.
Il compito di tutelare la salute umana dai rischi ambientali nella provincia di Macerata è competenza della U.O.C. Igiene Ambienti Aperti e Confinati del Dipartimento di prevenzione dell’Ast, diretta dalla dottoressa Maria Teresa Leoni.
“La multidisciplinarietà è il valore aggiunto del nostro lavoro,” dichiara la dottoressa Leoni “che raggiunge tutto il territorio dell’Azienda Sanitaria di Macerata. Siamo impegnati attivamente come soggetto competente in materia ambientale nelle varie fasi, anche interlocutorie, dei procedimenti autorizzatori a supporto della Regione, della Provincia e delle amministrazioni comunali, insieme all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA Marche).
I procedimenti ambientali che richiedono la nostra valutazione dell’impatto sanitario sono molteplici, a cominciare dai siti contaminati, come quello di interesse regionale del “Basso Bacino del Fiume Chienti”, inoltre, in materia di igiene ambientale per il rilascio di Autorizzazioni Integrate/Uniche Ambientali (AIA, AUA) all’esercizio di impianti industriali e artigianali, tra cui quelle per la gestione dei rifiuti urbani e speciali, fino alle Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) e alle Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS) relative al settore dell’urbanistica.
Emettiamo pareri sanitari per le modifiche dei Piani Regolatori Generali dei Comuni, per la mobilità sostenibile (PUMS) e per i grandi progetti, anche ministeriali, relativi alle modifiche e integrazioni infrastrutturali, associati alle energie rinnovabili con il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) o presentati nell’ambito del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).
Ogni anno la nostra Unità Operativa Ambienti Aperti e Confinati effettua controlli, partecipa a tavoli istituzionali ed emette pareri in numero superiore a mille, ai fini dell’istruttoria di oltre 700 pratiche”.
Dal 2024 l’attività della U.O.C. è in crescita per il lavoro del PNRR relativo alla ricostruzione delle zone interne della Provincia, per i grandi progetti infrastrutturali associati al PNIEC, ad esempio i parchi fotovoltaici ed eolici con le relative opere, nonché per i potenziamenti della rete viaria e ferroviaria.
Una parte importante dell’attività è poi rappresentata dai controlli sulle strutture sanitarie, nel 2023 ne sono state autorizzate 113 dopo aver verificato la rispondenza ai requisiti minimi per la qualità delle cure, ma anche le strutture ricettive, le piscine, o le scuole, di cui controlliamo le caratteristiche strutturali, igieniche e organizzative - spiega la direttrice della U.O.C Ambienti Aperti e Confinati.
A questo elenco si aggiungono la vigilanza sulle manifestazioni di pubblico spettacolo e l’attività di polizia mortuaria, la valutazione dello stato di conservazione dei manufatti contenti amianto, l’identificazione di industrie insalubri e la prevenzione delle Arbovirosi trasmesse dalle zanzare e delle patologie dovute al batterio Legionella.
“È strategica l’attività di prevenzione svolta dall’Unità Operativa Ambienti Aperti e Confinati della nostra Azienda per tutta la Provincia di Macerata, perché nella complessità rappresentata del suo ambito di competenza garantisce ai cittadini la salubrità di tutti gli ambienti di vita” – dichiara il Direttore Generale dell’Ast di Macerata Marco Ricci.
“La Regione Marche è impegnata in un’opera di rafforzamento delle attività di prevenzione a tutela della salute pubblica – dichiara il vicepresidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini – Investiamo in prevenzione guardando al benessere e alla salute dei cittadini marchigiani e delle generazioni future”.
Con il mese di novembre, dopo una pausa, torna la rubrica “Sano a Sapersi” a cura del giornalista medico-scientifico Fabrizio Scoccia. La rubrica ha svolto e continuerà a svolgere il servizio di una corretta informazione medico-scientifica supportata da fonti scientifiche della ricerca e della clinica per la diffusione di una cultura della salute a sostegno della prevenzione della malattia e della ricerca del benessere.
Si è concluso il mese definito Ottobre Rosa dedicato alla prevenzione e sensibilizzazione sul tumore del seno, la patologia più diffusa, più insidiosa e pericolosa per il genere femminile.
Il tumore del seno colpisce una donna su 18 nell’età di massima incidenza (50-69 anni) e 1 donna su 8 considerando il corso dell’intera vita. Nel 2023 in Italia sono state stimate 55.500 diagnosi del tumore del seno nelle donne e anche 500 negli uomini. L’incidenza anno dopo anno sta aumentando, ma per fortuna sta diminuendo la mortalità.
Sono ben conosciuti i fattori di rischio legati alle cattive abitudini come quelle alimentari (abuso di alcol, consumo elevato di grassi animali e zuccheri) e fumo; importante inoltre il rischio ereditario con mutazioni dei geni trasmessi dai genitori. Fondamentale la diagnosi precoce dell’insorgenza del tumore per poterlo controllare e sconfiggere.
I programmi di screening attuati dal Servizio Sanitario Nazionale con mammografia biennale per le donne con età compresa tra i 50-69 anni, in alcune regioni estesa dai 45 ai 74 anni, sono la base del netto calo di mortalità. Nella diagnosi che necessariamente deve essere sempre più precoce un ruolo importante lo riveste il progresso tecnologico, l’ultima risorsa è l’esame di tomosintesi del seno.
Ne parliamo con la dottoressa Cesarina Giustozzi, già dirigente medico radiologo in struttura pubblica ed attualmente consulente del centro medico Associati Fisiomed dove è possibile effettuare l’esame di tomosintesi.
- Dottoressa Giustozzi, ci descriva l’esame di tomosintesi del seno.
La tomosintesi è un’applicazione del mammografo digitale. A differenza di tutti i mammografi precedenti durante l’esecuzione dell’esame il tubo di raggi X si muove tagliando il tessuto mammario in strati millimetrici con evidenza di lesioni anche minime e liberate da ogni sovrapposizione, dunque possiamo parlare di una TAC del seno.
- È previsto un aumento della dose di raggi X erogata alla paziente?
No, assolutamente, la dose finale corrisponde a quella erogata con il digitale.
- Quali sono le principali indicazioni della tomosintesi?
Le mammelle dense tipiche delle donne giovani dove si individua con questa tecnica il doppio dei tumori, poi le mammelle operate con visualizzazione ottimale della cicatrice, micro calcificazioni benigne e maligne, tumori multicentrici, la bilateralità molto frequente.
- Quale futuro per la tomosintesi?
La tomosintesi associata ad iniezione di mezzo di contrasto iodato, i tumori sono riccamente vascolarizzati e quindi assumeranno il mezzo di contrasto in modo marcato e caratteristico. Per concludere possiamo dire che la tomosintesi può accorciare di molto i tempi di diagnosi e quindi favorire una probabile guarigione.
Novembre è il mese dedicato alla prevenzione dei tumori maschili e la LILT sezione di Macerata del neo presidente dr. Nicola Battelli promuove in collaborazione con l’Ast di Macerata screening gratuiti rivolti a cittadini e a soci LILT presso gli Ospedali di Macerata, Civitanova e Recanati per sensibilizzare la popolazione sulle patologie tumorali della sfera genitale maschile, in particolare il tumore della prostata.
Si stima, infatti, che il tumore della prostata abbia un enorme impatto epidemiologico: è il primo per incidenza nel sesso maschile in Italia con 40.500 nuove diagnosi nel 2022 e 7200 decessi nel 2021.
“Gli uomini rispetto alle donne non hanno l’abitudine di sottoporsi a visite specialistiche periodiche, nonostante sia evidente l’importanza della prevenzione primaria e della diagnosi precoce- spiega il Primario dell’Unità Operativa di Urologia di Civitanova e Consigliere LILT Dr. Willy Giannubilo.
Per il tumore della prostata non esistono dei test di screening organizzati di popolazione, come avviene per il tumore della mammella, del colon-retto e della cervice uterina. Il Test del PSA rimane un test di screening opportunistico, individuale, e il soggetto si sottopone ad accertamenti periodici volontariamente o su suggerimento del proprio Medico Curante che valuta il caso specifico”.
“Le campagne di prevenzione a cui aderisce la nostra Azienda offrono ai cittadini la possibilità di intercettare la malattia precocemente, consentendo in questo modo di poter impiegare trattamenti molto efficaci in termini di guarigione e meno invasivi per il paziente” - dichiara il direttore Generale dell’Ast di Macerata Marco Ricci.
“Il rischio di incidenza del tumore alla prostata raddoppia nei soggetti con un familiare di I grado, padre o fratello affetto da tumore della prostata, mentre il rischio aumenta di 5-10 volte se i familiari sono 2 o più di 2”- dichiara il dr. Giannubilo.
Lo screening è dedicato a tutti gli uomini con sintomi delle basse vie urinarie, oppure con macroematuria, cioè minzione con il sangue visibile, perchè questi segnali potrebbero essere indicativi di un tumore prostatico o comunque di altra patologia urologica che può trarre beneficio da una diagnosi precoce”.
Per accedere alle visite urologiche gratuite per i soci LILT sarà la stessa associazione a prenotarle, mentre per i cittadini, non soci LILT, è necessario prenotarsi a partire da lunedì 4 novembre, presso la segreteria della Direzione Medica di Macerata, telefonando dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 10 al numero 0733-2572311.
Giorni e orari in cui si svolgeranno le visite urologiche gratuite:
Ospedale di Macerata
7 Novembre a cura della Dr.ssa Lucilla Servi, Direttore della U.O.C. di Urologia
13 visite in totale, 10 a pazienti non LILT e 3 a soci LILT, dalle ore 9 alle12
Ospedale di Civitanova Marche
11 Novembre a cura del Dr. Willy Giannubilo, Direttore della U.O.C. di Urologia
10 visite in totale, 6 a pazienti non LILT e 4 a soci LILT, dalle ore 14:30 alle 17:30
15 Novembre due visite ogni 30 minuti, dalle ore 14:30 alle 17:30 – doppio ambulatorio
14 visite in totale, 8 a pazienti non LILT e 6 a soci LILT
Ospedale di Recanati (a cura del Dr.Willy Giannubilo)
13 Novembre dalle ore 9 alle 13:30
10 visite in totale, di cui 7 a pazienti non LILT e 3 a soci LILT.
Risultati importanti per l’ospedale di Macerata presentati da Agenas nell’edizione 2024 del Programma Nazionale Esiti, che monitora le performance assistenziali degli ospedali italiani, pubblici e privati, focalizzando l’attenzione su alcuni ambiti cruciali per la salute dei cittadini.
Stamattina alla conferenza stampa, organizzata presso la Sala Biblioteca dell’ospedale maceratese erano presenti l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il direttore sanitario dell’Ast di Macerata Daniela Corsi, il direttore della Cardiologia Mario Luzi, il primario della Cardiologia Interventistica dottor Francesco Pellone e la dottoressa Cinzia Mincarelli della Radiologia Interventistica.
Dall’analisi dello stato di salute delle strutture ospedaliere in Italia l’Unità Operativa della Cardiologia maceratese, diretta dal dottor Mario Luzi, si attesta tra le strutture in cui si è registrato un aumento della tempestività di accesso all’angioplastica coronarica (PTCA), entro 90 minuti, in pazienti affetti da infarto miocardico acuto.
Si tratta di un indicatore di efficienza del sistema molto importante. La tempestività di accesso alla Ptca è passata da un valore mediano del 57% nel 2022 al 63% nel 2023 e l’ospedale di Macerata supera la soglia del 60% indicata nel Dm 70/2015.
“Ieri al Ministero della Salute alla presentazione del Programma Nazionale Esiti dell’Agenas la Regione Marche, su otto tipi di patologie prese in considerazione dal Report dell’Agenzia, ha visto l’ospedale di Torrette come primo ospedale d’Italia, poi le strutture ospedaliere di Macerata e Pesaro si sono distinte per l’infarto e Jesi per la frattura al femore – dichiara il vicepresidente della Giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini -.
“L’ospedale di Macerata si distingue per la sua performance a livello nazionale per la tempestività di accesso all’angioplastica coronarica (PTCA) entro 90 minuti in pazienti affetti da infarto acuto. Questo dimostra come gli investimenti che la Regione sta facendo su Macerata con il nuovo ospedale e con le tecnologie che stiamo acquistando con i fondi Pnrr, ricordando che le Marche sono dopo Bolzano al secondo posto in Italia per tecnologie sanitaria all’avanguardia – sottolinea l’assessore - tendono a far sì che il Servizio Sanitario sia sempre migliore e, soprattutto, sia capace di far guarire le persone, anche affette da patologie molto gravi”.
Nel corso della conferenza è stato poi presentato un dispositivo innovativo e salvavita utilizzato per la prima volta nell’Unità Operativa di Cardiologia Interventistica, diretta dal dottor Francesco Pellone. Si tratta di un dispositivo di assistenza meccanica alla circolazione sanguigna a breve termine, denominato Impella, che aiuterà i malati con gravi patologie cardiache a sostenere interventi coronarici ad alto rischio e a uscire dalla fase più acuta della malattia.
Tale device allevia il lavoro del cuore, sostenendo la circolazione sistemica e il funzionamento degli organi periferici e operando in sicurezza in situazioni dove si corre il rischio della vita.“L’ospedale di Macerata dimostra ancora una volta, attraverso i risultati del Programma Nazionale Esiti l’eccellenza professionale dei medici che vi lavorano"- dichiara il direttore sanitario dell’Ast di Macerata Daniela Corsi-.
"Un plauso e un ringraziamento per le elevate competenze dimostrate da tutta l’equipe dei Reparti di Cardiologia, Emodinamica e Radiologia Interventistica dell’ospedale maceratese, che sono in grado di garantire ai cittadini prestazioni di altissimo livello, anche attraverso l’utilizzo di dispositivi innovativi e salvavita, come quello presentato oggi dal dottor Francesco Pellone”.
Due nuovi medici di famiglia prenderanno servizio nei comuni di Castelraimondo e Montecosaro. L'azienda sanitaria di Macerata, per evitare agli utenti file e disagi agli sportelli dell'anagrafe assistiti per il cambio medico, provvederà in automatico al passaggio dei pazienti ai nuovi dottori incaricati dell'assistenza primaria.
Dal 4 novembre, infatti, nel comune di Castelraimondo prenderà servizio il dottor Tommaso Serretti, in qualità di medico in convenzione con l'Ast maceratese in sostituzione del dottor Carducci Stefano, che cesserà l’attività per pensionamento.
Per garantire la continuità dell’assistenza sanitaria, i pazienti già iscritti con il dottor Carducci e a tutt’oggi non iscritti con nessun medico, passeranno automaticamente con il dottor Tommaso Serretti, senza necessità di spostarsi da casa per recarsi agli sportelli dell’anagrafe assistiti.
Agli utenti è stata già inviata lettera informativa in merito agli orari di apertura del nuovo ambulatorio. Sempre dal 4 novembre, invece, nel comune di Montecosaro prenderà servizio la dottoressa Clara Procacci, in qualità di medico in convenzione con l’Ast di Macerata in sostituzione del dottor Francesco Marangoni, che cesserà l’attività.
Quindi i pazienti già iscritti con il dottor Marangoni passeranno automaticamente con la dottoressa Procacci, senza necessità di spostarsi da casa per effettuare il cambio del medico di Famiglia.
Qualora i cittadini dei Comuni di Castelraimondo e Montecosaro interessati dal cambio del medico, invece, desiderassero essere assistiti da un altro professionista di fiducia rispetto ai dottori Serretti e Procacci, possono direttamente recarsi presso gli sportelli territoriali dell'AST oppure effettuare il cambio medico online, tramite Spid, Carta d’identità Elettronica (CIE), o CNS (TsCns) accedendo al seguente link: https://serviziweb.asur.marche.it/cambiomedico/.
L'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche (AOU Marche) per il terzo anno consecutivo si classifica “miglior ospedale pubblico d’Italia” secondo il Programma Nazionale Esiti (PNE) 2024, presentato oggi a Roma. Il report Agenas, l’Agenzia per i Servizi Sanitari del Ministero della Salute, quest’anno le affianca l’AOU Careggi di Firenze, e l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano tra gli ospedali privati.
Questo importante riconoscimento è frutto di un costante progresso nella qualità e negli esiti delle cure nei vari ambiti di attività sanitaria nel 2023 per le aree di rifermento prese in esame. Si registrano progressi significativi nelle aree cardiovascolare, ginecologica, neurologica, neurochirurgica, ortopedica/traumatologica e chirurgica.
“Ancora una conferma per l'Azienda di Torrette di Ancona, dopo il G7 per la sanità marchigiana, e un ulteriore motivo di orgoglio per l’intera comunità – ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli apprendendo la notizia-. Per il terzo anno consecutivo Agenas premia il nostro ospedale pubblico regionale collocandolo ai vertici delle classifiche nazionali in un sistema sanitario pubblico italiano che è riconosciuto tra i migliori al mondo. Un risultato frutto innanzitutto dell’enorme impegno di medici, infermieri, tecnici e operatori, che ringrazio ad uno ad uno".
"Esaltare la nostra sanità, non solo quella di Torrette, ma anche tutte le altre aziende ospedaliere e territoriali che riescono a tenere le Marche nel gruppo delle migliori in termini di livelli essenziali di assistenza e per la tenuta dei conti (regione Benchmark), non significa comunque negare le criticità su cui siamo concentrati, ma riconoscerne i meriti. Siamo ben consapevoli di tutti i problemi e stiamo cercando le migliori risposte e soluzioni per avvicinare i servizi ai cittadini sul territorio, per formare nuovi medici e per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti sanitari”.
Il vicepresidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, presente alla consegna del riconoscimento a Roma, ha anche lui ringraziato il personale per la sua abnegazione e ha aggiunto: “La riforma sanitaria che stiamo realizzando ha l’obiettivo di permettere al nostro ospedale di secondo livello di esprimere la sua eccellenza rafforzando il territorio per la cura delle patologie meno complesse. Attraverso le risorse regionali e del Pnrr stiamo fornendo all’Aou delle Marche anche le migliori tecnologie: proprio pochi giorni fa abbiamo inaugurato un acceleratore lineare per il trattamento dei pazienti oncologici e grazie a questi finanziamenti, prevediamo l’introduzione di un’ulteriore decina di dispositivi all’avanguardia, che miglioreranno ulteriormente la qualità delle cure. Proseguiremo su questa strada per garantire ai cittadini marchigiani una sanità vicina e di qualità”.
Il direttore generale, Armando Marco Gozzini, ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, affermando: “Un sincero ringraziamento va a tutto il personale, il cui impegno costante negli ultimi tre anni si è rivelato cruciale per offrire cure di alta qualità, non solo ai cittadini marchigiani, ma anche a quelli provenienti da altre regioni. I dati preliminari per il 2024 confermano un trend molto positivo, offrendo nuove speranze per ulteriori miglioramenti e riconoscimenti futuri, sempre centrati sul miglior esito delle cure per i nostri pazienti".
Una innovativa modalità di studio delle malattie croniche del fegato è attualmente praticata nella struttura organizzativa dipartimentale (SOD) di clinica di gastroenterologia, epatologia ed endoscopia digestiva d’urgenza diretta dal professor Antonio Benedetti all'ospedale di Ancona.
Si tratta di una nuova modalità di studio che coniuga l’expertise in eco-endoscopia operativa con la tradizione epatologica-internistica. Tale disciplina è denominata "endoepatologia" ed è stata messa in campo dal professor Marco Marzioni e dal dottor Giuseppe Tarantino entrambi afferenti alla clinica di gastroenterologia, epatologia ed endoscopia digestiva d’urgenza.
È una tecnica che consente di acquisire dati multiparametrici - morfologici, ecografici, flussimetrici vascolari ed emodinamici, nonché bioptici - in un'unica seduta diagnostico-operativa riducendo i tempi diagnostici e quindi i costi attivi e passivi dovuti agli accessi in ospedale.
Molto soddisfatti i due dirigenti medici protagonisti dell’innovativa procedura. Spiega il prof. Marco Marzioni: “In pratica un paziente con sospetta cirrosi epatica e/o ipertensione portale, riuscirebbe a completare la diagnostica definendo le caratteristiche della malattia e la sua gravità in poche ore piuttosto che in 3-4 mesi con conseguente più rapido accesso alle cure specifiche. La procedura viene condotta come se si trattasse di una semplice gastroscopia di maggior durata in sedo-analgesia cosciente ma capace di coprire gli eventuali disagi della comune procedura endoscopica trans-orale. Il nostro gruppo ha introdotto la suddetta tecnica da circa 6 mesi maturando un expertise attualmente pionieristica in ambito nazionale (2° centro in Italia) in numero di procedure eseguite”"
Gli fa eco, il dottor Giuseppe Tarantino che illustra i dettagli della nuova tecnica: "Il cambio di paradigma è stato reso possibile dalla disponibilità di dispositivi integrabili alla piattaforma eco-endoscopica che permettono l’accesso ai vasi del fegato per via transparietale endoluminale (attraverso la parete del tubo digerente) di sofisticati aghi collegati a pressostati digitali. Questi permettono la misurazione della pressione in entrata ed in uscita dal fegato così da definire con estrema precisione la condizione di ipertensione portale che rappresenta la problematica che consegue a varie condizioni patologiche che insistono cronicamente sul fegato provocando un continuo sovvertimento della sua struttura e funzione. Tra queste cause o fattori di rischio in particolare: la steatoepatite alcolica/metabolica, l’esposizione cronica a farmaci epatotossici, le malattie infiammatorie croniche autoimmuni, le immunodeficienze acquisite o congenite".
Molto soddisfatto della sua squadra il professor Antonio Benedetti che dichiara: "Riteniamo che questo approccio possa indirizzare il nostro centro verso il futuro della gastro-epatologia possibile attraverso l’applicazione delle nuove tecnologie alla tradizione clinico-internistica. Siamo certi che tale fusione possa generare delle soluzioni diagnostico-terapeutiche rapide ed efficaci. I successi si raggiungono attraverso un buon lavoro di gruppo dove tutti i componenti integrano le proprie conoscenze e competenze per la migliore cura al paziente”.
In piena sintonia con le parole del prof, Antonio Benedetti è il direttore generale AOUM Armando Marco Gozzini che sottolinea: "L'esperienza clinica e scientifica dell’equipe medica della Clinica di Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia Digestiva d’Urgenza, ha portato all’introduzione di importanti cure mediche per alcune patologie del fegato. Appena venti giorni fa gli stessi protagonisti hanno curato due pazienti - affetti da insulinoma – con una nuova tecnica chirurgica. Tutto questo è possibile grazie all’alta specializzazione del team e delle Strutture presenti all’interno del nostro nosocomio".
Il Rettore Gian Luca Gregori ha rimarcato l’importanza della ricerca e della collaborazione tra Università e Azienda Ospedaliera Universitaria: "È fondamentale l’approccio multidisciplinare per affrontare le sfide che abbiamo di fronte, grazie ad una ricerca di eccellenza si offre una didattica di eccellenza per formare i professionisti della salute di domani e per elevare gli standard di assistenza sanitaria".
Il farmaco Baqsimi è tornato gratuito per i diabetici marchigiani. Per garantire una distribuzione uniforme su tutto il territorio regionale, sarà disponibile attraverso le farmacie convenzionate tramite il canale della Distribuzione Per Conto (DPC), senza oneri aggiuntivi per il Sistema Sanitario Regionale.
"La regione Marche - sottolinea il vicepresidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - ha ritenuto di dare seguito alle numerose richieste pervenute dai cittadini per estendere l'area dei trattamenti gratuiti al fine di riconoscere il diritto fondamentale alla salute stanziando le risorse necessarie".
Il Baqsimi, o glucagone per via nasale, è indicato per il trattamento dell’ipoglicemia severa negli adulti, negli adolescenti e nei bambini dai 4 anni con diabete mellito. Trattandosi non di una iniezione ma di un semplice spray, e più facile da somministrare - ad esempio, a scuola - in caso di necessità. Inoltre, non richiede refrigerazione, e questo facilita la sua conservazione.
"Il farmaco, che prima era in fascia A e quindi rimborsabile, un anno fa è stato riclassificato da AIFA in fascia C, totalmente a carico dei contribuenti ma il costo supera gli 80 euro a confezione – spiega il vicepresidente -. Nelle Marche nel 2023 sono state distribuite quasi 1100 confezioni di Baqsimi a 721 assistiti e sono circa 300 i bambini marchigiani e ragazzi affetti da diabete. Non potevamo quindi non intervenire: l’anno scorso, con il sostegno anche del Consiglio Regionale, abbiamo stanziato 20 mila euro per la Federazione Regionale Associazioni di Tutela dei Diritti dei diabetici marchigiani per fornire una soluzione temporanea al problema, che ora siamo riusciti a rendere strutturale".
Le farmacie convenzionate possono quindi già richiedere il medicinale al magazzino del CO.D.IN Marche (Consorzio per il Coordinamento della Distribuzione Indiretta del farmaco in Convenzione Speciale) inviando il Piano Terapeutico dello specialista diabetologo e la relativa ricetta dematerializzata o rossa.
Nel caso in cui l'assistito non disponga del Piano Terapeutico e della prescrizione specialistica, il farmaco sarà a carico del cittadino, e la farmacia dovrà acquistarlo attraverso canali alternativi, poiché le scorte disponibili presso il CO.D.IN sono riservate esclusivamente agli aventi diritto.
All’ospedale di Camerino è attivo l’ambulatorio della sindrome metabolica, una realtà nuova che vede la collaborazione trasversale tra Medicina Interna, Cardiologia e Diabetologia attraverso un protocollo unico condiviso.
La sindrome metabolica è una condizione clinica, caratterizzata dalla presenza contemporanea di più malattie e/o fattori predisponenti, quali ipertensione arteriosa, dislipidemia, iperglicemia, obesità addominale e interessa quasi la metà della popolazione adulta sopra i 50 anni. La sua incidenza negli ultimi anni è in aumento anche tra adolescenti e giovani adulti, in seguito al dilagare dell’obesità.
“Le cause di tale sindrome sono da ricercare, soprattutto, in stili di vita non corretti quali la sedentarietà e un’alimentazione non equilibrata, - dichiara la dottoressa Annamaria Schimizzi, primario della Medicina camerte - ma il paziente può presentare una certa familiarità causata da fattori genetici, e lo stesso diabete può predisporre al suo sviluppo”.
In generale, una persona con sindrome metabolica è associata a un rischio aumentato di incorrere in patologie cardiovascolari e oncologiche. L’ambulatorio dedicato alla sindrome metabolica si pone come obiettivo la presa in carico di questi pazienti attraverso la definizione di un preciso percorso diagnostico-terapeutico.
I pazienti ipertesi, dislipidemici, con intolleranza glucidica e/o diabete e con obesità, possono accedere, tramite impegnativa del proprio medico curante, all’ambulatorio della Medicina Interna oppure a quello della Cardiologia con il quesito specifico di sindrome metabolica.
In entrambi i casi i pazienti verranno presi in carico e inviati verso il follow-up internistico o cardiologico a seconda se vi è indicazione per una prevenzione di 1° livello o una prevenzione di 2° livello. Nella presa in carico verranno coinvolti anche il servizio di Diabetologia e il Servizio di Nutrizione Clinica con le dovute valutazioni e dieta personalizzata. Il giorno dedicato all’ambulatorio della sindrome metabolica è il giovedì, con visite prenotabili da Cup e successive prese in carico (PIC).
“Abbiamo un nuovo servizio attivo per i cittadini che soffrono di sindrome metabolica nel nosocomio camerte, ringrazio in particolare la sinergia messa in atto dai direttori delle Unità Operative di Medicina, la dottoressa Schimizzi, di Cardiologia, la dottoressa Staine, di Diabetologia la dottoressa Busciantella e la Nutrizionista Bianconi” - dichiara il direttore generale dell’Ast di Macerata Marco Ricci - .
"Stiamo proseguendo nell'opera di potenziamento della sanità dell'entroterra marchigiano colpito dal sisma del 2016 con l'obiettivo di migliorare l'accesso ai servizi nelle aree montane della regione - dichiara il vicepresidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini -Come Giunta regionale abbiamo allocato risorse per avvicinare i servizi sanitari ai cittadini, specie alle fasce di popolazione più fragili, come gli anziani e le persone affette da patologie croniche. L'apertura del nuovo ambulatorio a Camerino rappresenta un ulteriore tassello verso una sanità più capillare e inclusiva".
“Con le borse di specializzazione aggiuntive garantiremo il fabbisogno di personale necessario al nostro Sistema Sanitario Regione, anche di pediatri”. Lo ha detto il Vice Presidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini rispondendo alle opposizioni sul tema della carenza di pediatri nei Comuni di Serra San Quirico e Fano. Il tema è stato affrontato nell’Aula del Consiglio regionale. Con l’occasione Saltamartini ha ricordato che la carenza di medici e anche di pediatri, si è determinata “perché non stati formati proprio dalle opposizioni che oggi ci interrogano sul tema della carenza di personale. Chiedete a noi di rispondere sui problemi che voi stessi avete determinato – ha detto –è una strumentalizzazione”.
Entrando nello specifico ha spiegato che l’assistenza pediatrica nel Distretto di Fabriano attualmente è garantita da tre pediatri su quattro previsti in pianta organica “per sopperire a questa carenza l’AST di Ancona ha già pubblicato un bando per 16 ore di specialistica ambulatoriale, per assicurare un’assistenza più immediata ai bambini che vivono nel territorio” ha spiegato. Inoltre, sempre nel Distretto di Fabriano e nella costituenda Casa della Comunità di Sassoferrato è presente una pediatra ambulatoriale a 20 ore settimanali, in aggiunta ai pediatri di libera scelta.
“La Regione – ha aggiunto - già dal 2021 ha predisposto una formazione aggiuntiva per colmare la carenza di queste professionalità che non sono state formate precedentemente al nostro insediamento: abbiamo previsto 150 borse di specializzazione aggiuntive (prima erano 5 l’anno), e grazie a questa soluzione riusciremo via via ad avere i medici di cui ha bisogno il nostro Sistema Sanitario. Stiamo lavorando per garantire l’assistenza sanitaria necessaria ai bambini del territorio fabrianese, così da coprire anche il Comune di Serra San Quirico”.
Nel comune di Serra San Quirico, al 01 gennaio 2024, erano presenti 89 bambini (0-6 anni) e 169 bambini (7-14 anni) per un totale di 258 bambini (tra 0 e 14 anni), un numero nettamente inferiore a quello necessario a far scattare un pediatra in più in base a quanto previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) - Pediatri di Libera Scelta.
Per quanto riguarda il Distretto di Fano su 11 pediatri previsti dalla tabella organica risulta una carenza di due pediatri che “l’AST di Pesaro Urbino sta lavorando per colmare con la pubblicazione delle vacanze per la copertura di queste due posizioni e con l’aumento degli assistiti in capo ai pediatri attualmente in forza per garantire alle famiglie la scelta. Occorre anche evidenziare che nel Comune di Fano è presente un presidio di primo livello che eroga assistenza sanitaria anche ai bambini”.
Da giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni relativamente alla problematica del parcheggio selvaggio all'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale di Macerata: una situazione fuori controllo e che crea numerosi disagi all'uscita delle ambulanze.
Nonostante i cartelli inequivocabili, si è creata la spiacevole consuetudine di posteggiare in zona rimozione all'altezza della curva della rampa d'uscita dal pronto soccorso, creando impedimento ai mezzi dell'emergenza costretti - in alcuni casi - a complicate manovre. Tra l'altro, nella stessa zona, sono presenti dei calcinacci caduti dal cornicione del tetto, altro aspetto che andrebbe monitorato.
Per di più abbiamo registrato come alcune vetture dell'Ast siano parcheggiate sopra il marciapiede presente all'ingresso dell'ospedale. Una spiacevole abitudine divenuta, però, necessaria a causa della mancanza di un parcheggio riservato a disposizione di tutti i dipendenti dell'ospedale, un problema cronico che si va pericolosamente a intersecare con un potenziale impedimento per mezzi come le ambulanze e le automediche, che devono muoversi con rapidità ed efficienza, visto che ogni minuto guadagnato potrebbe essere quello decisivo per salvare la vita di un paziente.
La responsabile della Libreria Giunti al Punto di Macerata, Raffaella di Gioia, ha donato libri al reparto di Pediatria dell’ospedale maceratese, diretto dalla dottoressa Martina Fornaro, nell’ambito del progetto “Aiutaci a crescere. Regalaci un libro! Edizione 2024”.
“Si tratta di un progetto, organizzato ogni anno presso tutte le Librerie Giunti al Punto, con l’obiettivo di sensibilizzare alla lettura i bambini, rendendoci partecipi della felicità di questi piccoli e delle loro famiglie che devono passare poco o tanto tempo in ospedale” - dichiara Raffaella di Gioia.
Alla donazione erano presenti il primario della Pediatria di Macerata dottoressa Martina Fornaro, la caposala Anastasia Vita e le infermiere del Reparto. Sono stati consegnati 932 volumi, raccolti nel mese di agosto nella Libreria Giunti al Punto di Macerata e in quella del centro storico.
“I clienti ai quali era stato chiesto di partecipare alla donazione di un libro per la Pediatria hanno accettato con grande entusiasmo e la partecipazione all’iniziativa ha trovato l’adesione anche di alcune attività della città di Macerata, che con l’occasione vorrei ringraziare: Osteria Agnese, Osteria dei fiori, Bar Mercurio, Casa Tasso e Buffetti. Un ringraziamento a tutti i clienti che hanno donato con il cuore, lasciando anche una dedica meravigliosa per i bambini sui libri scelti” – conclude la responsabile della libreria Giunti -.
“Un sentito ringraziamento alla Libreria Giunti di Macerata, perché la loro preziosa donazione permette di educare i più piccoli alla lettura e di far vivere loro un momento di spensieratezza quando si trovano a dover sostare, per breve o lungo tempo, presso la Pediatria del nosocomio maceratese” - dichiara il direttore generale dell’Ast di Macerata Marco Ricci -.
L’Ast di Macerata ha introdotto la possibilità di effettuare il cambio del medico di assistenza primaria online, in tempo reale, tramite SPID, Carta d’identità Elettronica (CIE) o CNS (TsCns), collegandosi al seguente link: https://serviziweb.asur.marche.it/cambiomedico/.
“L’introduzione di questa modalità telematica per il cambio del medico di Medicina Generale ha la finalità di ridurre gli spostamenti non necessari, in particolare gli eccessivi assembramenti da parte degli assistiti dell’AST di Macerata presso gli sportelli dell’anagrafe assistiti dislocati sul nostro territorio, – dichiara il direttore generale Marco Ricci – snellendo nello stesso tempo le procedure amministrative”.
Rimangono, tuttavia, attive le consuete modalità e orari di accesso agli sportelli anagrafe assistiti dell’AST di Macerata per la scelta del medico di famiglia in presenza.
Da lunedì la Cittadella sanitaria di Tolentino sarà operativa per la cittadinanza con tutti i servizi già trasferiti nella nuova struttura. Lo rende noto l'Ast tre, che afferma:
"La cittadella è stata costruita nel pieno rispetto del cronoprogramma dei lavori previsto per la sua realizzazione, e sarà pronta a garantire l’erogazione dell’assistenza sanitaria e ambulatoriale alla popolazione tolentinate e dei Comuni limitrofi di riferimento, mentre intanto procedono i lavori di demolizione e ricostruzione del nuovo ospedale di Tolentino".
“Dalla prossima settimana, con l’operatività dei servizi all’interno della Cittadella Sanitaria si restituiscono alla cittadinanza spazi adeguati e funzionali per soddisfare appieno il bisogno di salute della popolazione. Ringrazio in particolare tutte le maestranze, i tecnici e il personale sanitario e infermieristico che hanno lavorato senza sosta per raggiungere questo importante risultato. A breve sarà inaugurata ufficialmente la nuova struttura” - dichiara il direttore generale dell’Ast Macerata Marco Ricci.