Nell’ambito di un accordo con la Regione Marche siglato dal Presidente Ceriscioli, una delegazione dalla Cina di rappresentanti dell’Health Human Resources Development Service of the Development Center (HHRDC), istituzione nazionale che offre il suo servizio a milioni di medici e infermieri in tutta la Cina, è stata ricevuta oggi in Regione per stringere formalmente la collaborazione in diversi campi della sanità. Un incontro basato su un reciproco scambio di informazioni durante il quale la dirigente regionale del Servizio Salute, Lucia Di Furia ha illustrato le articolazioni e le caratteristiche del sistema sanitario regionale, l’organizzazione manageriale nonché la struttura della popolazione marchigiana anche con riferimento alle condizioni patologiche, agli ospiti cinesi. La delegazione guidata da Zhang Junhua , direttore generale HHRDC e membro della Commissione nazionale Salute e composta da Yang Fang , direttore della Divisione del personale HHRDC e dalla responsabile della Divisione Cooperazione Internazionale HHRDC, ha fatto visita anche ad alcune strutture sanitarie del nostro territorio.
Tali incontri fanno seguito anche all’accordo internazionale di collaborazione sanitaria tra Italia e Cina sottoscritto lo scorso novembre tra il presidente cinese Xi Jinping,, il Presidente della Commissione salute cinese “Health Human Resources Development Center” (HHRDC) e il Ministro della Salute italiano per sviluppare sinergie in nuovi importanti settori quali l’oncologia, la cardiologia e le cure primarie. Nell’approfondimento sulle principali sfide in materia sanitaria con le quali si confrontano tutti i governi, a partire dal management sanitario, all’assistenza primaria e agli anziani, è emerso, da parte del Ministro cinese, come il Sistema Sanitario Nazionale Italiano rappresenti per la Cina un punto di riferimento essenziale. Da qui la volontà di rafforzare il confronto e la collaborazione con le regioni italiane che rappresentano modelli virtuosi di sanità pubblica.
Quella di oggi si aggiunge alle numerose occasioni di collaborazione con la Cina che le Marche hanno stretto in ambito sanitario, soprattutto per quanto riguarda la formazione degli operatori e gli scambi reciproci di buone pratiche. L’interscambio di conoscenze e saperi, coinvolge sia il livello manageriale e istituzionale, con proficue sinergie nell’ambito della formazione del personale medico.
La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, OSAS) è un disturbo respiratorio caratterizzato da ripetuti episodi di completa (apnea) o parziale (ipopnea) ostruzione delle vie aeree superiori associati a riduzioni dei valori della saturazione di ossigeno nel sangue. I sintomi notturni sono rappresentati da russamento, pause respiratorie nel sonno, sonno agitato, risvegli con sensazione di soffocamento, frequente necessità di andare al bagno o eccessiva sudorazione notturna. Le conseguenze diurne dell’OSAS, che incidono negativamente sulla qualità di vita, sono rappresentate da sensazione di sonno non ristoratore, cefalea, sonnolenza diurna (con riduzione dei riflessi e conseguente aumentato rischio di incidenti stradali), disturbi della memoria, deficit cognitivi, ridotta perfomance lavorativa e, in misura minore, depressione ed impotenza. Le ripetute apnee ed ipoapnee determinano, inoltre, modificazioni della frequenza cardiaca e dei valori della pressione arteriosa sistemica e polmonare, mentre la riduzione dei livelli di ossigeno del sangue si traduce in un rilascio di marcatori di infiammazione con un incremento del rischio di sviluppare patologie croniche come malattie cardiovascolari tra cui infarto del miocardio, fibrillazione atriale, ictus, diabete mellito, insufficienza renale e cancro.
Secondo i dati degli ultimi studi europei e mondiali, circa il 49% degli uomini e il 24% delle donne è affetto da questa patologia e si stima che in Italia, a fronte di almeno 7 milioni di persone affette, circa 4 milioni soffrano della forma moderata-grave. Una patologia, tanto diffusa quanto poco diagnosticata, tale da avere un enorme impatto sia economico che sociale, con costi totali per il SSN stimati in circa 31 miliardi di euro annui, di cui ben il 96% prevenibili da un corretto trattamento.
All'interno dell'Area Vasta 3, l'Unità Operativa Complessa di Pneumologia dell'Ospedale di Macerata, diretta dalla dottoressa Francesca Marchesani, ha attivato un ambulatorio specialistico per la diagnosi ed il trattamento dei disturbi respiratori del sonno che, grazie all'attività del personale medico ed infermieristico, provvede annualmente all'esecuzione di oltre 1200 visite ambulatoriali, per i pazienti che afferiscono con impegnativa del proprio curante, e circa 800 esami strumentali rappresentati in gran parte da esami poligrafici svolti a domicilio e adattamenti a ventiloterapia notturna. La competenza del centro, rapidamente diventato un punto di riferimento regionale per la patologia, dimostrata dall'esperienza e dai numeri, è testimoniata dal recente accreditamento della struttura da parte dell'AIMS (Associazione Italiana di Medicina del Sonno), la principale società scientifica italiana multidisciplinare dedicata alla diagnosi e al trattamento delle patologie del sonno, a seguito di un percorso di valutazione e certificazione della conformità agli standard più elevati dell'attività svolta nel nosocomio maceratese. Un risultato di eccellenza reso possibile grazie alla competenza della dottoressa Marchesani, tra le pochissime nella regione Marche ad essere iscritta all'albo degli esperti nazionali della materia, e al lavoro di equipe che consente all'Ospedale di proporre un servizio di qualità ai suoi utenti.
Avere a disposizione tutta la propria storia clinica e di salute con un semplice “clic” è ormai una realtà. Documenti, dati sanitari, referti radiologici e di laboratorio, nonché diagnosi, visite e quant’altro potranno essere contenuti nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) personale.
Questo strumento, in caso di bisogno e da qualunque terminale, tablet, P.C. ecc., permette ai cittadini marchigiani, ovunque si trovino, di accedere direttamente ai propri dati sanitari o di consentirne l’accesso ai professionisti della salute che li prendono in cura. Il tutto in modo sicuro e nel rispetto della normativa sulla privacy.
Attivare il Fascicolo Sanitario Elettronico è semplice: basta rilasciare il proprio consenso privacy presso le strutture della propria Area Vasta, oppure seguire da sé la procedura online indicata dal sito istituzionale dell’ASUR: https://www.asur.marche.it nella sezione “Cittadini”, alla voce appositamente indicata e nel portale della Regione Marche: https://fse.sanita.marche.it
A queste stesse sezioni dei siti si rimanda per tutte le informazioni necessarie. Nel portale della sanità elettronica della Regione Marche ogni cittadino può trovare tutte le informazioni per l’accesso, la fruizione e la gestione dei servizi socio-sanitari messi a disposizione dal Sistema Sanitario Regionale (SSR) in via telematica. Per la registrazione del consenso è necessario disporre di strumenti di “autenticazione forte” riconosciuti dalla Regione Marche quali “PIN cohesion”, “OTP cohesion”, “Smart Card”.
Per ogni ulteriore necessità, ci si può rivolgere agli Uffici Relazioni con il Pubblico delle Aree Vaste.
Tutto pronto per il taglio del nastro all’elisuperficie “Carlo Urbani” di Belforte del Chienti che avverrà domenica 15, alle ore 19.00, a seguito dei lavori per l’omologazione al volo notturno. L’ammodernamento della piazzola esistente è stato finanziato con fondi degli SMS solidali per la ricostruzione e della sanità regionale per un importo totale di circa 24.000 euro.
I lavori hanno interessato principalmente il rifacimento del fondo, delle strisce, l’installazione di luci di avvicinamento e di sistemi di ausilio all’atterraggio necessari per permettere all’eliambulanza l’approccio in qualsiasi orario e anche in condizioni di scarsa visibilità. Grazie a questo passaggio, portato avanti anche dalla precedente amministrazione capitanata dall'ex primo cittadino Roberto Paoloni, anche i cittadini di Belforte del Chienti e delle zone limitrofe potranno usufruire, in caso di emergenza, di un collegamento H24 verso l’ospedale di Torrette, il quale rappresenta l’eccellenza della sanità nelle Marche.
Soddisfatto il sindaco Alessio Vita che ha commentato: “Ritengo che la scelta di destinare questi fondi agli interventi per il volo notturno dell’eliambulanza rappresenti un segnale di vicinanza alle persone colpite dal sisma. Avere la certezza che in caso di necessità esiste una via diretta verso l’ospedale di Torrette ci permette di ridurre le difficoltà legate alla nostra posizione geografica e di poter accedere ad un servizio imprescindibile come quello dell’elisoccorso. Questo rappresenta un passaggio fondamentale per abbattere la discriminazione territoriale di cui spesso i piccoli comuni delle aree interne, martoriati dal sisma del 2016, sono vittima”.
Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti le più alte cariche della Regione Marche, della Protezione Civile e della sanità regionale e il Commissario per la ricostruzione.
In occasione della Giornata di prevenzione e promozione del benessere, e nell’ambito dei Laboratori di prevenzione e promozione alla salute che coinvolgono le classi superiori delle scuole settempedane, domani, mercoledì 11 dicembre, il teatro Italia ospita la presentazione di “Psyche Lab”, a cura dei Servizi Sollievo sul tema della percezione del disagio patologico.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune, è promossa dalla Cooss Marche, dagli Ambiti Territoriali Sociali, dall’Unione Montana Potenza Esino e Musone, dall’Area Vasta 3 dell’Asur Marche.
Dopo i saluti delle autorità intervista in mezz’ora su: “La società che cambia e modifica relazioni ed emotività”, modera Paolo Nanni. Intervengono Maria Grazia Pirani, direttore del Dipartimento Salute Mentale Av3, Anna Ricci, direttore Dipartimento Prevenzione Av3, Valerio Valeriani, coordinatore Ambiti Territoriali Sociali 16, 17 e 18. A seguire Valeria Tinti, psicologa e psicoterapeuta, parlerà di “Hikikomori Itali”. A seguire proiezione video a cura degli studenti dell’Ipsia e dell’Itts di San Severino Marche. Le conclusioni della giornata saranno affidate a un dibattito nel corso del quale gli esperti risponderanno alle domande del pubblico.
“La funzione di Internal Audit quale ulteriore strumento per garantire la Trasparenza dei processi”, è il titolo della 5a Giornata della Trasparenza organizzata dall’ASUR Marche (Azienda Sanitaria Unica Regionale della Regione Marche), che si terrà giovedì 12 dicembre 2019, dalle ore 14.00 alle 17,30, presso le sedi della Direzione Generale e delle cinque Aree Vaste nel territorio
Visto l’apprezzamento delle precedenti giornate tenute in teleconferenza, si conferma la modalità seguita dall’ASUR Marche, al fine di permettere la più ampia partecipazione possibile della cittadinanza.
L’incontro si svolgerà contemporaneamente nelle 6 aule multimediali regionali: nella Direzione Generale- in Via Oberdan, 2 ad Ancona; per l’Area Vasta 3, a Macerata in via Santa Lucia 26; nell’Area Vasta 1 di Fano, in via Ceccherini 38. Presso l’aula multimediale di Fabriano Area Vasta 2, in via Scala 26, a Fermo, Area Vasta 4, in via Zeppilli 18 ed infine ad Ascoli, Area Vasta 5, in via degli Iris1.
Anche in questa occasione -come nelle precedenti-, le associazioni dei consumatori e utenti sono state molto attive nel collaborare con l’ASUR all’organizzazione dell’evento, grazie anche all’accresciuta sensibilità sui temi della legalità e trasparenza.
Nel corso della giornata saranno presentati i documenti principali adottati dall’ASUR: il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e Trasparenza e il Piano Triennale della Performance, oltre alla Relazione della Performance, con particolare riferimento ai risultati delle singole Aree Vaste.
L'associazione Cittadini in Cammino, presieduta da Flavio Corradini, sta organizzando per sabato 14 dicembre, alle ore 8,30, presso l' Auditorium dell'IIS Leonardo Da Vinci in via Mandela a Civitanova Marche, un convegno dal titolo "La Sanità che Vorrei - Analisi, Proposte e Soluzioni per la Salute nelle Marche ".
Per l'occasione mecoledi 11 dicembre, alle ore 12, presso il Bar Ternana in via Deca degli Abruzzi sempre a Civitanova si terrà una conferenza stampa di presentazione dove si parlerà dell'incontro e verranno anticipati i progetti dell'associazione nell'ambito della sanità regionale.
L'evento vuole essere un momento di riflessione sulla realtà sanitaria invitando a mettersi in cammino insieme, dare tempo, spazio, energie su quanto ci accade, utilizzando gli strumenti che abbiamo a disposizione con la stessa serietà metodologica, scientifica, con cui affrontiamo il lavoro di aggiornamento e ricerca in ospedale, sul territorio, in università e con il gusto di arrivare a vedere brillare lo scopo del nostro lavoro - la “cura” della persona - nella pratica quotidiana e nell’organizzazione dei luoghi della cura.
Oggi la situazione che molte persone che lavorano in sanità si trovano a vivere è pesante e contraddittoria e l’unico dialogo rimane spesso un cedere al comune lamento. Chi a vario titolo opera in Sanità sta sperimentando un periodo di grande incertezza, che riguarda lo scopo stesso del proprio lavoro, le modalità attraverso le quali questo si realizza e le risorse disponibili. Tale incertezza è ancora più amplificata in chi esprime il bisogno di salute, i nostri pazienti, spesso disorientati: la quantità di sanità è esplosa richiedendo risorse crescenti e paradossalmente può capitare di avere una sanità al servizio del suo apparato, piuttosto che al servizio della salute dei cittadini.
"Crediamo che questo momento storico rappresenti l’occasione per una sfida radicale ai professionisti della salute e ai cittadini che chiedono salute - spiegano gli organizzatori -. Per questo motivo abbiamo deciso di chiederci esplicitamente “Quale Sanità vorresti?”, nel tentativo di comprendere come sia possibile, nonostante le difficoltà, riprendere a costruire qualcosa di positivo, stabile e gratificante. Come garantire che continui a funzionare in termini di appropriatezza, efficacia e sostenibilità? Analisi dei bisogni (identificando le criticità e le possibili cause), allocazione delle risorse, appropriatezza e ricerca; questi sono a nostro parere i temi da cui ripartire, ad un’unica condizione: qualsiasi nuova intrapresa acquista un valore se la Persona nella sua interezza e complessità è posta al centro."
"Il lavoro di cura a favore delle persone anziane affette da Alzheimer o patologie di decadimento cognitivo - sottolinea il dottor Agostino Basile Presidente dell’Asp Paolo Ricci - interessa e investe molte famiglie presenti nel nostro territorio." L’ASP Paolo Ricci, grazie al contributo della Fondazione Cariverona, in questo anno ha accompagnato gratuitamente più di 50 famiglie che si trovano ad assistere a domicilio un anziano fragile. Il progetto, denominato “Home Training – formazione domiciliare per care givers”, ha previsto azioni di formazione, informazione ed orientamento ai familiari.
Varie figure professionali sono state coinvolte nel progetto (fisiatra, neurologo, psicologo, assistente sociale, fisioterapista, operatore socio sanitario e terapista occupazionale) e la famiglia è stata quindi supportata da un’equipe multidisciplinare che ha elaborato un Piano Formativo Domiciliare calibrato sulle singole esigenze. La formazione si è svolta principalmente a domicilio e, rispetto ai servizi più tradizionali, l’attenzione si è focalizzata sulla formazione/informazione e orientamento dei care givers che spesso vengono messi da parte e considerati già preparati e in grado di soddisfare le necessità della persona malata. La presa in carico è di tutto il nucleo famigliare.
Gli operatori che hanno svolto l’attività a domicilio, principalmente psicologo, operatori socio sanitari, fisioterapisti e terapista occupazionale, hanno concretamente riorganizzato, quando necessario, la gestione del paziente attraverso attività ponderate sullo specifico caso. Il sentirsi parte di un’organizzazione, dove ogni professionista ha messo in campo la propria competenza per un obiettivo comune, ha permesso alle famiglie di “sopportare” meglio il peso della malattia. Nella maggior parte dei casi i nuclei familiari presi in carico grazie al rapporto di fiducia creatosi con gli operatori si sono lasciati guidare, nonostante momenti di crisi e sconforto. Le conoscenze apprese e l’addestramento alle varie tecniche, ad opera delle figure professionali, hanno permesso ai care givers di acquisire una maggiore consapevolezza nei confronti della demenza ed evitare pratiche e modalità di gestione sbagliate e non funzionali. A conclusione del progetto l’Asp Paolo Ricci intende fare una riflessione insieme alle famiglie che hanno usufruito del servizio, rispetto al valore aggiunto apportato da un servizio domiciliare, attraverso i loro feedback.
L’incontro fissato per il prossimo 7 dicembre alle ore 9:00 presso la sala meeting del Paolo Ricci in Via Einaudi, 144 a Civitanova Marche, ha valenza formativa ed è aperto a tutta la cittadinanza.
“Una giornata particolare: come gestire la quotidianità nella demenza”
PROGRAMMA
09:00 registrazione partecipanti
09:15 saluti istituzionali
09.30 interventi
Direttore Medico Elita Di Stefano: “La presa in carico dell’anziano affetto da demenza”.
Assistente Sociale Vanessa Beni: “I servizi domiciliari dell’Asp Paolo Ricci nel territorio dell’ATS 14”.
Psicologa Letizia Coluccini: “Dalla malattia alla persona”.
Fisioterapista Maria Grazie Mogetta “L’importanza del movimento e dell’attività fisica”.
Operatore Socio Sanitario Laila Hadir “L’importanza dell’igiene, della cura di sé e della mobilizzazione”.
L’incontro e gratuito e aperto a tutti. Per info e prenotazioni chiamare lo 0733/78361.
Il Centro medico Blugallery di San Severino è sempre più all'avanguardia nel campo della diagnostica per immagini, grazie a una nuovissima “Tac” a 128 strati, la prima installata in Italia (la seconda in Europa, dopo quella di Monaco) dal colosso tecnologico giapponese Hitachi. È in funzione da un paio di mesi ed è stata già utilizzata per 482 esami. Tanto che il Centro, per presentare ai medici di base i vantaggi della radiologia moderna e le applicazioni di questo macchinario di ultima generazione, ha promosso una giornata di studio - nella sua sede di Taccoli - con il coordinamento scientifico del dottor Umberto Negro, medico radiologo del “Blugallery” e della Clinica Villa Maria di Rimini.
E proprio a lui abbiamo chiesto perché una “Tac” del genere può definirsi rivoluzionaria: “Aumenta tantissimo la qualità delle immagini riducendo notevolmente la dose radiante. E questo – sottolinea il dottor Umberto Negro – è fondamentale per la salute del paziente. Nelle apparecchiature non così performanti si hanno delle immagini qualitativamente inferiori; di conseguenza la capacità diagnostica è ridotta. Con questo macchinario a 128 strati, disponibile al Blugallery, abbiamo invece la possibilità di fare un esame molto accurato con una dose di radiazioni molto più bassa e con tempi assai rapidi di acquisizione delle immagini”.
E, avendo a disposizione un macchinario del genere, il Centro medico di San Severino ha messo in piedi un'equipe di prim'ordine per effettuare ogni tipo d'esame, anche quelli con il mezzo di contrasto. Ci sono quindi un anestesista, un infermiere, dei tecnici esperti di “Tac” e dei radiologi specializzati. Un servizio così importante è rarissimo trovarlo in un Centro medico, magari solo in qualche Clinica privata di assoluto livello.
“Facciamo esami di tutti i distretti corporei – spiega il dottor Umberto Negro – anche se, ovviamente, la fa da padrone l'acquisizione delle 'cardiotac' perché le alte prestazioni di questa macchina ci consentono di 'catturare' la volumetria del cuore e quindi di studiare la pervietà delle coronarie. Aspetto fondamentale per prevenire l'infarto. Ma, ripeto, qui si opera a 360 gradi: dalle angiotac all'analisi di aorta e vasi del collo, fino dal calcolo del calcio coronarico, che è un esame senza mezzo di contrasto grazie al quale possiamo indicizzare la percentuale di possibile malattia coronarica in un paziente. E così via... Siamo partiti il 25 settembre, abbiamo ovviamente tutto ciò che occorre anche per la rianimazione in caso di reazione allergica. Abbiamo già all'attivo un centinaio di esami con il mezzo di contrasto, fra cui una sessantina a livello cardiaco”.
La giornata di studio ha toccato un po' tutte le branche della tomografia computerizzata. Sono intervenuti importanti relatori come la dottoressa Nathalie Herber, dirigente di Neuroradiologia al Torrette di Ancona, il dottor Giorgio Marchetti, dirigente di Radiodiagnostica sempre al Torrette, il chirurgo Marco Massi della clinica Montanari di Cattolica, il cardiologo Raul Brambatti dell'Asur Marche, il radiologo dell'Inrca di Ancona, Leonardo Costarelli (moderatore del convegno), nonché il rappresentante dell'Hitachi, Vincenzo D'Angelo, e il Tsrm del Blugallery, Leonardo Devito. Ha chiuso i lavori la relazione del dottor Umberto Negro.
“Per il territorio è importante avere un'apparecchiatura del genere – ha detto il cardiologo Raul Brambatti – perché si può utilizzare in diversi modi, anche senza mezzo di contrasto: penso ad esempio alle persone di mezza età che vogliono fare sport e sono apparentemente sani. Questi soggetti, facendo una Tac 128 strati, sena contrasto, possono valutare la concentrazione di calcio nelle proprie coronarie e capire così se sono o meno pazienti a rischio. Se il livello fosse alto, occorreranno approfondimenti per evitare una patologia cardiovascolare”.
Accompagnati dal Direttore Generale dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e dal Direttore Amministrativo Massimo Palazzo, l’Onorevole. Francesco Acquaroli unitamente al vice Presidente della Commissione Sanità della Regione Marche Consigliere Elena Leonardi, hanno fatto visita all’Ospedale Civile di Civitanova Marche. Il Deputato ha trascorso l’intera mattinata visionando I reparti del nosocomio ed incontrando anche il personale medico.
“Una visita istituzionale che avevamo calendarizzato da tempo e a cui tenevamo molto – ha sottolineato l’Onorevole Acquaroli – l’ospedale di Civitanova, per il suo bacino di utenza sempre più ampio e per I servizi messi a disposizione alla cittadinanza, è una struttura importante all’interno dell’assetto della sanità pubblica marchigiana. Insieme al Consigliere Regionale Elena Leonardi abbiamo avuto modo di confrontarci con i vertici dell’Area Vasta 3 per capire come implementare ed ottimizzare I servizi al pubblico cercando di conciliare le varie esigenze e lavorando sulle criticità, ma tenendo sempre come punto di riferimento il cittadino utente. Un pensiero non può non andare all’amico Enrico Costantini, che ci ha lasciato pochi giorni fa, con il quale avevamo pianificato proprio questa visita all’Ospedale di Civitanova e alla quale doveva essere presente anche lui”, ha concluso Acquaroli.
Nei giorni scorsi, presso la sede dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Macerata ed in presenza del Presidente Nazionale CIVES Maurizio Fiorda, del Vicepresidente CIVES Fabio Cellini, del Segretario CIVES Marco Ricci e del Presidente OPI Macerata Dr. Sandro Di Tuccio, si è costituita la nuova Associazione Provinciale CIVES di Macerata. Dopo i saluti di rito del Presidente Nazionale CIVES, l’Assemblea dei Soci ha assegnato le cariche sociali che per il prossimo quadriennio prevedono il seguente organico:
CONSIGLIO DIRETTIVO: Presidente Tamagnini Sistino, Vice Presidente Baldoni Emiliano, Segretario Tarquini Fabrizio, Tesoriere Chiarastella Paolo, Direttore Operativo Sclavi Mauro, Consigliere Pigliacampo Massimo, Consigliere Sgamma Rita.
COLLEGIO DEI SINDACI REVISORI DEI CONTI: Coppari Antonella, Marcelletti Gigliola, Andreotti Samanta.
COLLEGIO DEI GARANTI: Di Tuccio Sandro, Ciccarelli Gloria, Tedeschi Alessandro.
Il CIVES è un’associazione di volontariato nazionale articolata su base provinciale formata esclusivamente da infermieri regolarmente iscritti agli Ordini provinciali OPI.
La finalità del CIVES è quella di organizzare lo spirito di solidarietà dei professionisti costruendo un sistema di intervento volontario che sappia esaltare la competenza e le specializzazioni che gli infermieri sono in grado di esprimere. Nell’ottica di valorizzazione di tutte le professionalità infermieristiche, si può parlare di un intervento a tutto campo di professionisti volontari che possono garantire una presenza qualificata in tutti i settori della sanità.
Tra gli scopi principali del CIVES c’è quello di attuare attività informative e formative rivolte alla popolazione al fine di affrontare le emergenze che possono verificarsi nella quotidianità ed in caso di eventi straordinari.
Possono iscriversi al CIVES tutti gli infermieri inseriti nell’Albo provinciale OPI di Macerata. Chi lo desiderasse può chiedere di essere accreditato nell’elenco dei soci operativi, disponibili cioè ad essere mobilitati in caso di necessità alle attività di Protezione Civile in Italia ed all’estero.
Il neo Presidente sottolinea che la nascita del Nucleo Provinciale CIVES di Macerata evidenzia ancor di più che il mondo infermieristico è da sempre, per propria cultura, attento e sensibile al tema della solidarietà e dell’aiuto alle fasce deboli ed alle popolazioni vittime di disastri e calamità.
Non a caso, nonostante la recente costituzione, il sodalizio maceratese ha fornito piena disponibilità per un eventuale intervento coordinato dalla Protezione Civile Nazionale, in favore della popolazione albanese, recentemente colpita dal sisma.
Come riferisce il Presidente dell’Ordine degli Infermieri, Sandro Di Tuccio, si è trattato di "un percorso lungo due anni che ci ha impegnato molto ma che alla fine ha dato i suoi frutti. Infatti il Cives provinciale rappresenta una grande opportunità di crescita per i colleghi infermieri, di qualsiasi età ed esperienza, che vogliono mettersi in gioco, nonché una grande risorsa per la comunità. Esso rappresenta infatti un organo operativo in grado di intervenire prontamente in caso di calamità e necessità importanti al fianco della Protezione Civile ed alla Prefettura di Macerata".
Tra gli obiettivi vi è anche quello di implementare la cultura dell’emergenza tra la popolazione, sia scolastica che non, organizzando corsi gratuiti per insegnare la rianimazione cardio-polmonare in caso di arresto cardiaco e le manovre di disostruzione in caso di ingestione di corpo estraneo, sia nei bambini che negli adulti. Nel caso si trovassero sponsor ed aiuti economici altro obiettivo ambizioso è quello di dotare la città di defibrillatori semiautomatici in maniera di renderla come Piacenza, Osimo e Pesaro una città arresto cardiaco-free. Il lavoro è tanto ma gli infermieri sono pronti, come sempre.
“Marcangolo XI, il congresso annuale itinerante nelle Marche, ha fatto un bilancio delle novità in oncologia dell’anno che sta volgendo al termine . Relatori di prestigio nazionale ed internazionale si sono confrontati sulle nove frontiere terapeutiche e su altre importantissime tematiche”
Illustri relatori di fama nazionale ed internazionale si sono ritrovati a Civitanova Marche in occasione dell'undicesima edizione di Marcangolo. Un appuntamento itinerante ideato dalla Professoressa Rossana Berardi Direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’A.O. Ospedali Riuniti di Ancona- Università Politecnica delle Marche e dal Dottor Renato Bisonni Primario di Oncologia dell’Ospedale Murri di Fermo.
Certamente Marcangolo - ha detto la Professoressa Berardi - è un'occasione per fare il punto della situazione sulle novità emerse in ambito oncologico nel corso dell'anno. Abbiamo lavorato tanto, soprattutto per cercare di ottimizzare i percorsi di presa in carico del paziente oncologico ed ottimizzare quelle che sono le opportunità che il paziente deve ricevere in ogni Oncologia presente in tutte le strutture della regione. Parlando di novità, ciò che è emerso è la possibilità di introdurre nuovi farmaci sia a bersaglio biomolecolare sia di tipo immunoterapico che possano anche variamente essere integrati con le terapie disponibili come ad esempio nel tumore del polmone in stadio terzo: una patologia dove non avevamo grandi armi a parte la chemioterapia e la radioterapia e dove invece oggi sappiamo che integrare queste due armi all'immunoterapia ci permette di raggiungere la potenziale guarigione. Il paziente - ha proseguito la Berardi - deve essere sempre al centro e il percorso che noi attiviamo è assolutamente un percorso che deve essere riproducibile in ogni ospedale e per ogni paziente e la sua famiglia. E' di conseguenza importantissimo che la presa in carico ovunque avvenga in ambito della regione sia efficace nei tempi, nei modi e nelle terapie che offre. E questa oggi è pura realtà".
"Se noi pensiamo soltanto a cinque anni fa troveremo qualcosa di molto diverso - ha detto il dottor Renato Bisonni - per cui è importante il continuo aggiornamento ed è ancora più importante che sia comune a tutti quanti gli oncologi delle Marche. Le terapie innovative si basano sull'immunoterapia che pian piano è entrata, prima in punta di piedi con il melanoma e con il polmone, e adesso sta sempre di più interessando tutte le aree. Abbiamo grandi speranze sulla riattivazione delle nostre difese per combattere il tumore. È qualcosa che sta sconvolgendo completamente il panorama a cui eravamo abituati e cioè il ricorso alla chemioterapia, adesso invece riattiviamo le nostre difese per combattere il tumore. È qualcosa di straordinario che sta dando dei grandissimi successi".
"Marcangolo è un congresso molto importante per le Marche e siamo molto contenti sia approdato a Civitanova Marche che è l'unità operativa dipartimentale di oncologia che io dirigo - ha sottolineato il dottor Giovanni Benedetti. Quest'anno ci sono molte novità sia per gli approcci diagnostici che sono sempre più specifici e meno invasivi sia per le terapie. Abbiamo fatto grandi passi in avanti ma c'è un aspetto che mi piace sottolineare e che riguarda sia il paziente che i medici. E'un nuovo atteggiamento da considerare soprattutto per i pazienti con malattia avanzata, con malattia metastatica inoperabile e che fino a pochi anni fa avevano pochissime possibilità di sopravvivere a lungo termine. Ora con i nuovi farmaci biologici e in particolare con l'immunoterapia la possibilità di vivere negli anni diventa concreta".
Nel corso della giornata di studio si è parlato anche del tumore alla mammella che purtroppo come ha detto il Dottor Nicola Battelli Direttore di Oncologia dell'Ospedale di Macerata "colpisce circa una donna su 8 in Italia e nelle Marche. Dopo l'intervento - ha proseguito Battelli - la cosa di cui le donne hanno più paura di dover fare è la chemioterapia. Oggi ad esempio esistono dei macchinari che ci dicono se dopo l'intervento la chemioterapia è obbligatoria o la si può evitare dopo aver valutato dal punto di vista molecolare il tumore della mammella.
Delle novità per quanto riguarda il tumore alla prostata ha parlato il dottor Roberto Sabatini, Responsabile delle Attività di Uro-ginecologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Modena. "Le novità - ha detto - sono numerosissime. Intanto abbiamo nuovi agenti ad attività ormonale che sono in grado di impattare in maniera significativa su quella che è la patologia prostatica in diverse fasi della malattia. Ci sono almeno tre molecole ad attività ormonale che sono in grado di ritardare la comparsa di metastasi. Abbiamo inoltre nuovi trattamenti per quanto riguarda una categoria del tumore alla prostata estremamente aggressivo in quei pazienti che esordiscono cioè con questa neoplasia ed hanno già le metastasi a distanza e riusciamo ad aumentare la loro sopravvivenza.
Massimo Di Maio Professore presso il Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino e Direttore dell'Oncologia dell'Ospedale Mauriziano di Torino ha sottolineato come "per l'immunoterapia sia stato un anno di importanti novità in quanto il numero delle indicazioni dimostrate di efficacia per i farmaci immunoterapici sta aumentando rapidamente e quindi nel prossimo futuro aumenterà di conseguenza anche il numero dei pazienti che riceveranno questa pratica clinica non soltanto in ionoterapia, cioè come agenti singoli, ma anche in combinazione con la chemioterapia o farmaci immunoterapici. Abbiamo imparato - ha proseguito Di Maio - che quando un farmaco viene introdotto nella pratica clinica spesso il percorso della conoscenza è tutt'altro che compiuto. C'è tanta ricerca ancora da fare per meglio definire la selezione dei pazienti e l'incontro di oggi è stato anche l'occasione per ribadire l'importanza della sperimentazione non soltanto prima della registrazione clinica del farmaco ma anche quando diventa disponibile per la pratica clinica".
"Per la dottoressa Domenica Lorusso - Ginecologia Oncologica e Direzione Scientifica Fondazione Policlino Gemelli RCCS - il 2019 è stato un grande anno per i tumori ginecologici. Conoscevamo già un'importante classe di farmaci che sono i parp inibitori e che usavamo però solo nei momenti di recidiva della malattia. Invece l'anno scorso abbiamo scoperto che possono essere usati anche in prima linea solo nelle pazienti con mutazioni BRCA ma quest'anno abbiamo scoperto che possono essere usati anche nelle pazienti senza mutazione BRCA e quando sono dati come terapia di mantenimento al termine della chemioterapia prolungano in maniera significativa il tempo e la successiva ripresa della malattia.
"Marcangolo - ha detto il dottor Michele Caporossi Direttore Generale dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona - in questi anni rappresenta il segno di una rete in crescita, una rete che è regionale in una regione da un milione e mezzo di abitanti ma il cui territorio è abbastanza vasto. Una regione nella quale ci sono delle complessità e ci sono anche le condizioni ideali per concepire un sistema a rete oncologica che non è semplicemente il sistema dell'offerta - dei punti di erogazione delle prestazioni -, ma è un sistema che coinvolge fino in fondo tutti i cittadini all'interno di quello che è il concetto della presa in carico delle persone. Nelle Marche – ha concluso Caporossi – oggi credo che ci sia molto di più rispetto al passato anche grazie a Marcangolo".
Sabato, 30 novembre, la Croce Verde di Corridonia organizza, in collaborazione con medici e infermieri del 118, una serata dimostrativa ed illustrativa su un argomento interessantissimo e molto importante: “Sulle manovre salvavita pediatriche”.
La serata sarà completamente gratuita e si svolgerà presso il Teatro Lanzi di Corridonia, in Piazza San Pietro, alle ore 21,30.
I militi della Croce Verde, il Consiglio Direttivo dell’Associazione e la Centrale Operativa credono fortemente in queste serate in cui tutti coloro che parteciperanno potranno essere introdotti nel mondo dell’emergenza e, con piccole spiegazioni e poche manovre non difficili, potranno capire come aiutare una persona.
Perché chiunque può trovarsi in una situazione d’emergenza e chiunque può fare la differenza nell’aiutare una persona, se si sa cosa fare e come intervenire.
Se poi a dover essere aiutato è un bambino, il valore delle proprie azioni, la soddisfazione nel rendersi utile e il risultato ottenuto sembrano ancora più grandi.
“Orgogliosi di essere sempre, pronti a sostenere la nostra città e desiderosi di condividere con tutti semplici conoscenze che però possono veramente salvare una vita”, affermano i militi della Croce Verde di Corridonia.
Tra le patologie dell’occhio, il glaucoma è certamente la più pericolosa e sicuramente la più diffusa. È fra le prime cause di cecità nel mondo, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo: si calcola che nel mondo dai 4,5 ai 9 milioni di persone siano cieche per glaucoma.
Il glaucoma interessa il nervo ottico - che collega l’occhio al cervello – ed è presente quando si ha un aumento della pressione endoculare insieme ad una alterazione della papilla ottica. L’evoluzione naturale della malattia, non trattata, é progressiva: il campo visivo si danneggia inizialmente nelle sue parti più periferiche, poi anche nella parte centrale e la persona - nello stadio finale della malattia – diviene completamente cieca.
In tutti i glaucomi, escluso il glaucoma acuto, la malattia insorge e progredisce a lungo senza che la persona noti alcun disturbo: è per questo che il glaucoma viene definito come “silenzioso ladro della vista”. Nel momento in cui ci si rende conto di avere difficoltà a vedere di lato, o in basso o in alto (difetti del campo visivo) il danno al nervo ottico é già molto avanzato.
Per questi motivi, grazie alla collaborazione degli oculisti delle Unità Operative Complesse delle ASUR Fabriano-Jesi-Senigallia e San Severino Marche-Macerata, rappresentati rispettivamente dal Dr. Stefano Lippera e dal Dr. Vincenzo Ramovecchi, è stato organizzato il Convegno “Il Glaucoma nella Terra del Terremoto”. Durante il congresso verrà affrontata questa patologia in ogni suo aspetto: dalla prevenzione, alla diagnosi al trattamento chirurgico.
Il convegno si svolgerà nelle giornate del 28 e 29 novembre a Matelica, con sede presso il Teatro Comunale Piermarini e, dopo i saluti del Sindaco Dr. Massimo Baldini, vedrà la partecipazione di Illustri Relatori di livello nazionale. Presidenti del Convegno saranno il Prof. Carlo Cagini , direttore del Dipartimento di Oftalmologia dell’Università di Medicina di Perugia ed il Prof. Cesare Mariotti, Direttore della Clinica Oculistica dell’Università Politecnica delle Marche.
Le relazioni, i casi clinici presentati e i dibattiti scientifici permetteranno di delineare delle linee guida per una ottimale cura della malattia glaucomatosa. Infine i Relatori - provenienti da tutta Italia - ed i 180 partecipanti - provenienti dalle Marche e regioni limitrofe - potranno rendersi conto personalmente della situazione post-terremoto di questa antica e affascinante area geografica. Ricevuti dal sindaco di Camerino Sandro Sborgia, visiteranno la “zona rossa” del centro storico dove il Prof. Pier Luigi Falaschi, accompagnato dal Prof. Ettore Orsomando , illustrerà gli aspetti storico-architettonici degli edifici più importanti della città fortemente colpita dalla sequenza sismica del 2016.
Un convegno quindi che permette ai partecipanti sia un accrescimento scientifico sul glaucoma, sia una conoscenza del nostro territorio e delle difficoltà della ricostruzione post-sisma.
Negli ultimi decenni la Sanità ha avuto e sta avendo una forte attenzione al paziente fragile ed anziano, mettendo in atto tutta una serie di percorsi sanitari rivolti verso il domicilio del paziente, cercando sempre più di curare la persona nel suo ambiente familiare.
L’Italia (e le Marche non fanno eccezione) presenta una forte componente di persone anziane, fragili, malati cronici e disabili, e i servizi sanitari stanno evolvendo da una visione ospedalo-centrica ad una visione rivolta sul territorio e sui servizi domiciliari.
Lo sviluppo dell’Assistenza Sanitaria a domicilio è stato anche possibile grazie alla disponibilità di moderne tecnologie che permettono di poter curare il paziente a casa attraverso, per esempio, pompe d’infusione per il rilascio programmato di dosi di farmaci, possibilità di poter sostituire o mettere cateteri venosi che consentono sia terapie endovenose, ma anche una nutrizione artificiale appropriata e bilanciata, nonché eseguire esami Diagnostici, siano essi radiografici o ecografici, attraverso apparecchiature (ecografi /sistemi RX) portatili.
L’obiettivo è quello di portare l’assistenza verso il domicilio del paziente con fragilità e non il paziente nei servizi sanitari, evitando il più possibile spostamenti non appropriati.
La telemedicina può consentire di usufruire di esami diagnostici presso l’ambulatorio del Medico di Medicina Generale, la farmacia, il domicilio del paziente, con una successiva valutazione dello specialista. L’evoluzione tecnologica permette oggi di eseguire a casa del paziente: esami radiologici (RX) programmabili su arti superiori, arti inferiori, torace, bacino, anca, spalla, gomito, polso, ginocchio e caviglia, femore, gamba, omero, avambraccio, mano e piede, posizione PICC/CVC.
Recentemente l’Unità Operativa di Radiologia dell’AV3 si è dotata di un apparecchio portatile per la Diagnostica Radiologica Domiciliare da utilizzare per gli esami a persone fragili al loro domicilio o in RSA o in Cure Intermedie. L'esecuzione delle radiografie nel luogo di residenza del malato ha un effetto “rassicurante” e contribuisce a un miglioramento della qualità di vita dei pazienti.
L’acquisto è stato finanziato con delibera n. 1414 del 27/11/2017, con la quale la Giunta regionale ha approvato il programma di miglioramento e riqualificazione ai sensi dell’art. 1 e ss della Legge 11/12/2016 n. 232, finalizzato alla qualificazione dell’Assistenza Domiciliare, residenzialità/cure intermedie e supporto alla Telemedicina.
L’équipe multidisciplinare che effettua tali esami è composta: dai Tecnici Sanitari di Radiologia Medica(TSRM) che eseguono l’esame presso il domicilio del paziente; dai Medici Radiologi che refertano gli esami eseguiti, presso la Radiologia dell’Ospedale di Macerata; dai Fisici Medici dell’AV3 che periodicamente effettuano, insieme ai TSRM, controlli di qualità e radio protezionistici sulle apparecchiature RX in uso, attraverso procedure definite ad hoc per la Radiologia Domiciliare, così come rappresentate nelle normative sia Europee che Italiane.
Il servizio pubblico di Radiologia Domiciliare in AV3, attivo da ottobre 2018, è destinato esclusivamente a pazienti per i quali il trasporto in Ospedale è oggettivamente difficoltoso: persone affette da patologie polmonari, cardiache, oncologiche, neurologiche, osteoarticolari e per tutte quelle persone disabili con difficoltà di movimento o non deambulanti. La richiesta di esami e assistenza domiciliare deve essere effettuata da parte dei Medici di famiglia e Medici Specialisti e il costo della prestazione è quello del Ticket se dovuto, altrimenti, per le patologie invalidanti, quindi salvo rari casi, il servizio è gratuito. L’attività è in elezione, ed eventuali urgenze potranno essere garantite nei tre giorni previsti dalla norma.
Dall’avvio ad oggi, il nuovo servizio di Radiologia Domiciliare in AV3 ha effettuato circa 100 prestazioni presso il domicilio dei pazienti, in seguito alle richieste da parte dei Medici di Medicina Generale. E’ da sottolineare che tale attività è in incremento.
Il Servizio è garantito dal lunedì al venerdì, sia di mattino che di pomeriggio, su tutto il territorio dei 3 Distretti Sanitari in AV3 e la scelta della zona/orario per l’effettuazione della prestazione radiologica dipende sia dal numero delle richieste/esigenze del paziente che dalla loro distribuzione geografica.
L’erogazione di prestazioni radiologiche a domicilio significa anche ridurre gli accessi impropri alle postazioni di Pronto Soccorso, ai Servizi di Radiologia sia ospedalieri che territoriali e il ricorso a trasporto sanitario. Inoltre questo servizio permette anche di evitare il ricorso al CUP poiché è inserito nell’attività di presa in carico coordinata dall’Assistenza domiciliare integrata (ADI).
La Radiologia Domiciliare è pertanto parte integrante dei servizi assistenziali erogati dall’Area Vasta 3 per garantire i cittadini più fragili, sempre all’interno di una strategia dell’organizzazione sanitaria che pone al centro il paziente e le sue esigenze di salute.
Il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni è intervenuto in merito alle due aggressioni verificatesi nella giornata di oggi nei confronti del personale sanitario provinciale. Dapprima, in mattinata, il dottor Gianni Giuli, si è trovato minacciato con un martello da un paziente, e nel primo pomeriggio il centro "Beata Corte", a Caccamo di Serrapetrona, è stato oggetto di occupazione con una tentata rivolta interna (leggi qui).
"Due episodi gravi - sottolinea Maccioni - che si legano a quanto successo a Civitanova Marche la scorsa settimana. Una psichiatra e un infermiere sono stati malmenati in pronto soccorso, mentre il direttore del Sert di Civitanova Mario De Rosa è stato aggredito nel suo ufficio, minacciato da un paziente per pochi soldi. Episodi che devono farci riflettere in maniera molto seria, sono estremamente preoccupato. Dobbiamo fare una riflessione e analizzare il fenomeno molto attentantamente, anche con l'ausilio delle forze dell'ordine, delle amministrazioni comunali, della Questura e del Prefetto. Non siamo attrezzati per far fronte da soli a questa violenza dilagante. Bisogna ragionare insieme, anche con il coinvolgimento della Regione Marche, visto che queste situazioni si verificano anche in altre Aree Vaste".
Nella giornata di oggi Maccioni si trovava fuori provincia per motivi di lavoro, ma annuncia come da da domani parlerà "con coloro che sono stati coinvolti direttamente in questi episodi, per poi affrontare in maniera sistematica il problema. Non possiamo più sottovalutare quanto sta avvenendo".
Nasce nelle Marche, il primo esperimento pilota al mondo per la prevenzione delle cardiopatie nella donna attraverso gli strumenti dell’intelligenza artificiale. Se ne è parlato oggi a Portonovo a conclusione del Simposio Internazionale “Le Giornate cardiologiche del Lancisi” in programma dal 21 al 23 novembre. Grazie alla firma di un accordo tra AHA e ANMCO in Italia, nella regione Marche in particolare potrà prendere vita questo primo esperimento che vede la Cardiologia di genere adottare strumenti di intelligenza artificiale per la prevenzione delle cardiopatie nella donna.
Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, intervenuto al congresso, dopo aver sottolineato che la Sanità marchigiana è eccellente in moltissimi campi e lo ha dimostrato negli anni, ha aggiunto: “Nel caso del cuore, possiamo prenderlo come esempio di quello che è stato fatto nel corso del tempo. Con quello che era già un punto di riferimento su scala regionale e nazionale con il Lancisi, sono stati fatti ulteriori passi avanti con indici di crescita in termini qualitativi e quantitativi tali da attirare sempre più professionisti di altissima qualità e competenza, esperienze innovative, interventi sempre più complessi dagli esiti imparagonabili. Chi si rivolge al Lancisi di Torrette sa che può contare su un’eccellenza di carattere nazionale, siamo sul podio e rappresentiamo un punto di riferimento. La crescita ulteriore sta nell’attirare qualità con la qualità e sulle nuove frontiere della tecnologia, come l’intelligenza artificiale sul tema della prevenzione nelle cardiopatie, uno strumento che riesce a bilanciare un doppio effetto: eccessivi controlli quando non servono o non farli quando ce n’è bisogno. Uno strumento che permette di orientare sia il medico che il paziente verso quello di cui ha veramente necessità e salvando molte vite. Un esempio notevole di quella qualità di cui le Marche devono andare fiere.”
L’esperimento, condotto in collaborazione con l'American Heart Association (AHA), fa capo a Go Red for Women (https://www.goredforwomen.org/), il movimento volontario internazionale per combattere le malattie cardiache e l'ictus nelle donne. L'iniziativa femminile firmata dall'American Heart Association e Go Red for Women, è una piattaforma completa progettata per aumentare la consapevolezza della salute del cuore delle donne e fungere da catalizzatore per il cambiamento al fine di migliorare la vita delle donne a livello globale. Sono intervenuti al congresso Alejandro Barbagelata (Duke Univ, Dhuram, USA) che ha introdotto il tema, Kathryn Taubert (Vice President, AHA, USA) sul ruolo di GO RED FOR WOMEN nel mondo, Claire Kinzie (Led Portfolio GRFW, Institute for Precision Cardiovascular Medicine, USA) su GO RED FOR WOMEN e l’Istituto di Medicina Cardiovascolare di Precisione e Marco Mazzanti (RBHT, London, UK) sugli Applicativi di Intelligenza Artificiale nella fase Pilota della Regione Marche.
Tutti hanno ribadito che è indispensabile che le donne apprendano i segnali di avvertimento e i sintomi delle malattie cardiache e dell’ictus, consultino un medico regolarmente e conoscano la loro storia familiare. Genoma e Cardiopatia, cardiologia e oncologia, Prevenzione cardiovascolare nella donna, Depressione e cardiopatia/ictus, sesso e cardiopatia sono solo alcuni temi approfonditi. Grazie alla firma di un accordo tra AHA e ANMCO in Italia, nelle Marche in particolare, potrà prendere vita questo primo esperimento di cardiologia di genere che adotta strumenti di intelligenza artificiale e che opera tramite “assistenti virtuali” fruibili anche da device mobili (smartphone, tablet, ecc). Grazie alle informazioni cliniche, di laboratorio, di diagnostica, ecc inserite facilmente dalle donne nel “super-computer”, Go Red diventa in grado, in modo interattivo e pro-attivo, di classificare e predire il rischio e in collaborazione con il medico di fiducia di suggerire test e aspetti comportamentali che aiutino a ridurre il rischio stesso.
Il 17 novembre, in oltre 60 paesi del mondo, si celebra la Giornata mondiale del Nato Prematuro e si svolgono numerose iniziative sia per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo diffuso problema, sia per supportare ed accompagnare le famiglie in questo, non sempre facile, percorso. Un bambino su dieci nasce pretermine e le statistiche sulle nascite, nel nostro paese, confermano questo dato.
L'Area Vasta 3 aderisce a quest'importante iniziativa. L’U.0.C. di Pediatria e Neonatologia di Macerata, diretta dal Dottor Roberto Castellini (Facenti Funzioni) organizza un evento a Recanati, insieme ai volontari delle associazioni “Nati per leggere”, “Nati per la musica” e il “Baule dei Sogni”. All’incontro, aperto a tutti, che si svolgerà il 24 novembre alle ore 16.30 presso il vivaio di Alessandro Magagnini, sono state invitate le famiglie dei bambini “ex-prematuri”, nati in reparto. L'evento rientra in un più ampio progetto di miglioramento dell'accoglienza dei piccoli e delle loro famiglie.
Il personale medico e paramedico del reparto presenterà le attività dell'Unità Operativa che riserva un'attenzione particolare ai neonati prematuri, che vengono assistiti in maniera individuale e personalizzata. Viene, inoltre, favorito l'instaurarsi di un precoce rapporto con le figure genitoriali, infatti, fiore all'occhiello della Divisione di Macerata, è la possibilità, per le mamme, di essere ospitate e vicine al proprio piccolo 24 ore su 24.
Nel corso della giornata si alterneranno letture, momenti di musica, interventi dei clown dottori e simpatiche attività creative riservate ai bambini che parteciperanno.
Si è svolto la scorsa settimana nella sede comunale di Recanati un incontro a cui sono state invitate le associazioni che operano nel campo del volontariato socio-sanitario e i comitati di quartiere che spesso forniscono attività di “cura” delle proprie comunità, attraverso iniziative e azioni di tipo pro-sociale.
"Presenti - spiegano dall'Amministrazione - oltre 50 persone, tra cittadini e cittadine, in rappresentanza di una vasta parte della popolazione che si adopera per costruire il bene comune e per prendersi cure delle fasce più fragili della collettività recanatese, bambine, bambini, persone con disabilità, anziani, immigrati, persone in situazioni di indigenza o di marginalità sociale, donne vittime di violenza."
“Fa particolarmente piacere vedere una così ampia risposta al nostro invito, teso a creare un primo momento di incontro e di dialogo in vista della formazione di una consulta istituzionalmente formata, in base a un regolamento a cui l’amministrazione sta lavorando. Conosciamo l’impegno che quotidianamente viene profuso da parte del volontariato per offrire sostegno e presenza ad altri concittadini” ha sottolineato il sindaco Antonio Bravi nel suo saluto iniziale.
Accanto alla proposta di istituzione della Consulta, l’Assessora Paola Nicolini, con deleghe alle Politiche sociali e alla partecipazione, ha illustrato le azioni d’interesse per il volontariato sociale finora intraprese, che riguardano in particolare l’adesione alla Rete delle città delle bambine e dei bambini, l’avvio di contatti per la partecipazione al progetto Città amiche delle persone con demenza e la sottoscrizione di un protocollo d’intesa per l’abitare solidale, oltre alla prossima istituzione di un Albo dei cittadini attivi.
È stato sottolineato "il valore delle azioni di volontariato sia per il benessere di chi le mette in campo sia per quanti le ricevono: al di là dell’effettivo sostegno nella ricerca di soluzioni a situazioni problematiche, la loro forza risiede nella creazione di reti di solidarietà sociale e di relazioni costruttive di cui tutta la comunità ha bisogno. Inoltre si è evidenziata l’importanza della partecipazione, che sostiene la trasparenza nei rapporti istituzionale e stimola un attaccamento positivo al proprio territorio - spiegano dall'Amministrazione -. Si è trattato di un momento informale, utile a una prima conoscenza e funzionale a raccogliere i dati per poter redigere un catalogo completo di tutte le informazioni utili per i contatti e per il progressivo coordinamento delle attività. Un primo passo sarà la pianificazione congiunta, per quanto possibile, di un calendario delle attività delle diverse associazioni, almeno quelle stabilmente in programma e quelle preventivabili in anticipo. Nella parte finale dell’incontro si sono raccolte alcune domande e indicazioni da parte dei presenti. Nell’esprimere gratitudine a tutti i partecipanti e a quanti comunque si adoperano disinteressatamente per la cura delle persone e la custodia dei beni comuni, si invita altresì a segnalare la presenza di ulteriori forme associative del settore, che siano sfuggite alla redazione di questa prima ricognizione" concludono.
È stata inaugurata ieri a Serra Dè Conti la prima elisuperficie delle Marche attrezzata per l'atterraggio degli elicotteri in volo notturno. Taglio del nastro alla presenza del presidente della Regione Luca Ceriscioli, del sindaco Letizia Parcaroli, del capo della protezione civile regionale, del responsabile del servizio di elisoccorso di Marche e Umbria.
Saranno ben 39 le piste che saranno omologate a breve per il soccorso h24 nell'ambito del progetto di potenziamento dei servizi di emergenza sul territorio su cui la Regione Marche ha investito risorse per 3,21 milioni di euro.
"Il progetto si affianca alla gara appena conclusa per il servizio di eliambulanza esteso a tutte le 24 ore - ha spiegato Ceriscioli -. Si tratta di un servizio molto importante perché consente capillarmente su tutto il territorio regionale il trasporto verso l'ospedale regionale di Torrette dei casi più gravi, politraumi e infarti che necessitano di interventi molto specializzati".
In provincia, ha annunciato la Regione, sono state già ultimate le elisuperfici di Castelraimondo, Cingoli e Belforte.