Vaccinazione bambini 5-11 anni, c'è il via libera: "Potenziati anche gli hub"
Nella tarda serata di ieri il Ministero della Sanità ha emanato la circolare per la vaccinazione dei bambini tra 5 e 11 anni, dopo il via libera dell’Aifa. A renderlo noto è l’assessore alla Sanità regionale, Filippo Saltamartini.
“Nello stesso tempo – spiega - il Commissario Figliuolo ha accordato la prosecuzione del servizio per 41 medici vaccinatori i cui contratti si erano esauriti a ottobre. Da lunedì della prossima settimana l’Agenzia interinale che si occupa del reclutamento dei medici, potrà mettere a disposizione del SSR queste importantissime risorse. In questo modo potranno essere attenuati i disagi e le code che si sono verificate nei giorni precedenti davanti ai punti vaccinali".
"È molto importante - prosegue l'assessore - che tutti i cittadini debbano prenotarsi per permettere alle Aziende l’organizzazione ottimale, anche se l’accesso è consentito anche ai non prenotati. Rispetto ai mesi precedenti, dove la maggior parte delle risorse professionali della sanità erano impiegate nella vaccinazione e nel contact racing, in questa fase si cerca di portare avanti anche le attività preventive e cliniche per moltissime patologie molto gravi come i tumori.
Mettiamoci nei panni di molte persone affette da malattie croniche o gravissime in cui si rischia la vita per valutare che oltre alla vaccinazione ( e all’esigenza di eliminare le file) esistono i diritti degli ammalati. Non per ultimo, nel raccomandare a tutti l’importanza della vaccinazione, si rinnova la sollecitazione a valutare, nel caso di sintomi iniziale da Covid 19, la possibilità di cura con gli anticorpi monoclonali.
La procedura è semplice: il medico di medicina generale o gli Usca devono valutare la condizione clinica della persona e sottoporre la valutazione dell’impiego degli anticorpi monoclonali agli specialisti presenti negli ospedali. L’infusione si pratica seduti in ospedale, mediante la somministrazione di 100ml di soluzione. In tutti i casi trattati, anche di persone immunodepresse come i trapiantati, gli anticorpi hanno garantito la guarigione. La cura, non può sostituire la profilassi che si consegue con la vaccinazione – sottolinea Saltamartini - seppur non ne costituisca il presupposto".
Commenti