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Sanità Macerata

Struttura a misura di donna, ospedale di Macerata premiato con il bollino rosa

Struttura a misura di donna, ospedale di Macerata premiato con il bollino rosa

L’ospedale di Macerata, nello specifico l’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia diretta dal dottor Mauro Pelagalli, è stato inserito nella mappatura nazionale degli ospedali con i bollini rosa che offrono percorsi e servizi nell’ambito dell’oncologia ginecologica allo scopo di supportare le donne con tumore all’ovaio o all’endometrio.

Questo prestigioso riconoscimento attribuito stamattina da Fondazione Onda, osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nell’ambito di una cerimonia svoltasi a Roma presso il Senato della Repubblica, individua il presidio maceratese tra le strutture che si distinguono per l’alta specializzazione, la multidisciplinarietà della presa in carico e la capacità di offrire un’assistenza ‘umana’ e personalizzata alle donne colpite da questi tumori.

“Il nostro obiettivo è prenderci cura delle donne che nella loro vita incontrano una patologia oncologica. Stare vicino significa, soprattutto, dare risposte terapeutiche che consentano di superare o convivere con la malattia - dichiara l’assessore alla sanità regionale. Filippo Saltamartini - ma è altrettanto importante fornire ai pazienti gli strumenti per capire cosa stanno passando e che in questo percorso non sono soli".

"I tumori all’ovaio e all’endometrio hanno un impatto psicologico importante, ma non sono sentenze senza appello. Per questo ringrazio il dottor Pelagalli e la sua équipe: la loro bravura e umanità hanno ottenuto un importante riconoscimento a livello nazionale”.

“Se consideriamo che all’iniziativa hanno aderito 130 ospedali sul territorio nazionale e solo 40 sono stati individuati a misura di donna, dopo che un apposito Advisory Board ha validato candidature e risultati – commenta il commissario straordinario dell’AST di Macerata Antonio Draisci - l’assegnazione dell’ambito attestato alla nostra U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia e al suo direttore Pelagalli ci rende orgogliosi e testimonia l’elevata  competenza professionale dei sanitari che lavorano all’interno della nostra Azienda. Siamo capaci di primeggiare in Italia per l’offerta di servizi erogata, valorizzando  l’umanizzazione dell’assistenza e considerando bisogni e aspettative delle donne colpite da tumore all’ovaio e all’endometrio”.

Il cancro dell'ovaio è un tumore piuttosto raro e che sfugge alla diagnosi precoce, spesso ha già dato metastasi quando viene diagnosticato e secondo i dati dell'Associazione italiana registri tumori colpisce, nell'arco della vita, una donna su 82. I tumori dell'endometrio, invece,  rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell'utero, e si collocano al quinto posto per frequenza tra i tumori più diagnosticati nelle donne (5 per cento di tutte le diagnosi di tumore nel sesso femminile) con circa 8.700 nuovi casi all'anno in Italia (Fonte: AIRC – Associazione Italiana Ricerca sul cancro).

 “Questo riconoscimento - afferma il dottor Pelagalli, direttore dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia e del Dipartimento Materno Infantile dell’AST maceratese -  giunge dopo 5 anni in cui abbiamo voluto costruire per le donne un percorso oncologico di altissima qualità chirurgica e medica, con la finalità di creare un Centro nella Regione Marche che potesse essere all’altezza dei network sanitari più importanti in questo ambito e offrisse una valida alternativa ai cosiddetti viaggi della speranza".

"Dopo i primi due anni e, alla luce dei risultati ottenuti nel corso del tempo, la Regione Marche ha attribuito alla Unità Operativa di Ginecologia da me diretta il PDTA regionale (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) del tumore dell’ovaio. Questo è stato il primo riconoscimento oggettivo del valore del nostro operato, che ogni giorno portiamo avanti con tenacia e preparazione per la tutela della salute delle donne. Dopo due anni dall’attribuzione del PDTA, il riconoscimento di oggi è importante perché certifica non solo la qualità terapeutica, intesa come chirurgia di altissimo livello e terapia medica oncologica, ma soprattutto testimonia il cuore del progetto che io avevo sognato: l’umanizzazione di tutto il percorso che le pazienti si trovano ad affrontare, dal momento drammatico della comunicazione della diagnosi  fino alla fine del ciclo terapeutico”.

“Ringrazio l’équipe che mi supporta perché siamo una grande famiglia che ha il compito di abbracciare, sostenere e curare le pazienti che si rivolgono al nostro centro”.

 

 

 

 

 

 

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