Sanità, Ciarapica: "Il lavoro fatto finora ha lasciato tutti scontenti. La salute dei cittadini va tutelata diversamente"
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma del sindaco di Civitanova Ciarapica sulla sanità regionale.
Ho chiesto appuntamento al sottosegretario alla sanità Fugatti per andare a Roma a parlare con lui sul tema sanità e ospedale unico e per metterlo al corrente sui disagi che i cittadini della nostra provincia e di tutta la Regione devono sopportare.
Al momento, nelle Marche il lavoro che è stato fatto sulla sanità ha lasciato tutti scontenti, da Pesaro ad Ascoli, creando disservizi, malumori e anche situazioni pericolose per la salute del cittadino.
Quello di Ceriscioli, ancora una volta, si dimostra un piano scellerato, il governatore continua a chiedere sacrifici senza dare certezze sui tempi. L’ho sempre detto e lo ripeto con forza: la salute dei cittadini deve essere tutelata e deve venire prima di ogni interesse politico.
Leggendo gli articoli di cronaca di tutte le Marche è evidente come il governatore Ceriscioli abbia sbagliato ovunque e su tutta la linea.
Gli ultimi dati di Pesaro ad esempio parlano di un investimento che è passato dai 150 ai 212 milioni di euro. I cittadini stanno ancora aspettando di capire se l’ospedale si farà o no e nella sanità regna il caos. Favorendo poi gli accordi col privato e anzi, rischiando di privatizzare quasi del tutto la sanità.
Ricordo poi che nel nostro territorio stiamo ancora applicando il piano sanitario regionale 2012-2014, che seppure vigente è vecchio di ben 4 anni.
Una giunta che non è riuscita a stilare un piano sanitario regionale, come potrà gestire la costruzione di ospedali unici in tutta la Regione?
Così succede che nel Piceno i sindaci sono in rivolta e che, come anche qui da noi, non ci siano certezze, un piano finanziario definito o un giorno fissato in cui si inizierà a costruire.
Anzi, da Macerata non giungono ancora notizie sui dati dei sopralluoghi e, quello che è peggio, è che alla richiesta dei sindaci di parlare col Governatore, lui rispose con un secco “non fate i viaggi della speranza”.
Non so se si farà mai questo ospedale, considerando quello che succede a Pesaro, considerando anche da quanto tempo vanno avanti le analisi dei terreni della Pieve.
Ma di certo so che, anche se non si farà, dei soldi sono stati già spesi e quei soldi sono importanti risorse dei cittadini sottratte alla sanità regionale.
Infine, davvero un algoritmo può decidere dove sia meglio costruire un ospedale? Chi ha programmato l’algoritmo e con quali criteri? Non dimentichiamoci che dietro all’intelligenza artificiale, anche la più avanzata, c’è sempre la mente umana.
Un algoritmo che non tiene conto delle esigenze dei cittadini e della complessa conformazione geografica delle Marche.
A questo punto servono risposte, e occorre una scelta decisa e coraggiosa che metta un veto sull’ospedale unico alla Pieve e che ripensi tutto senza danneggiare l’intero territorio e garantendo trasparenza per i cittadini, prima di tutto.
Ricordo che il grosso della popolazione si trova sulla costa, che d’estate si riempie di turisti
Rimango contrario alla scelta della Pieve, stiamo perdendo tempo e spendendo soldi quando invece il territorio ha bisogno di altro. Occorre una scelta decisa forte. Bisogna rivedere la scelta sbagliata dell’ospedale Unico alla Pieve e ripensare tutto, senza danneggiare il territorio.
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