Quello appena trascorso del 15 e 16 giugno 2019 è stato un week-end all’insegna della prevenzione oculistica e ortottica per 115 bambini settempedani, in un clima di grande professionalità ma anche allegro, colorato e divertente. L’Associazione “Non perdiamoci mai di vista” Onlus non ha scopo di lucro ed ha come obiettivo lo svolgimento di attività nel settore di assistenza sociale e socio-sanitaria di carattere oculistico completamente gratuito e, in seguito al sisma che ha colpito il Centro Italia, ha scelto San Severino Marche per il quinto progetto da realizzare, in collaborazione con l’Associazione HELP S.O.S. SALUTE E FAMIGLIA, l’Istituto Comprensivo Padre Tacchi Venturi e con il patrocinio del Comune di San Severino Marche.
Il dott. Andrea Bottoli, Medico Chirurgo fondatore e presidente dell’associazione “Non perdiamoci mai di vista” Onlus, con la Dottoressa Passero Angela, Medico Oculista, e gli Ortottisti Davide Bruschini e Dott.ssa Illary Mena, insieme al suo staff di collaboratori e volontari, dal 2017 ad oggi ha portato avanti diversi progetti: a settembre 2017 65 visite oculistiche gratuite ad Amatrice, ad aprile 2018 70 visite oculistiche pediatriche a Norcia, a ottobre 2018 visite oculiste gratuite alla Casa di Riposo di Gagliole, e quest’anno visite oculiste al centro disabili Castelcovati.
Il lavoro di squadra è il punto di forza dell’associazione, infatti mentre l’equipe di medici professionisti esegue le visite, tutto intorno al bambino si crea un clima di divertimento e serenità grazie all’intrattenimento ludico dei volontari. “Non possiamo sempre fare grandi cose nella vita. Ma possiamo fare piccole cose con grande amore”.
Questi progetti sono stati realizzati grazie alla collaborazione di altre associazioni umanitarie quali il Comitato “La terra trema il cuore no Onlus” di Carmen Stella (Feltre) e l’associazione culturale “San Lorenzo” di Capriolo (Brescia). A tutti loro va il ringraziamento della città di San Severino Marche, in quanto persone speciali che dedicano la loro esperienza in campo medico e il loro tempo alle persone che hanno bisogno, nonostante i molti impegni lavorativi.
“Ho capito che la gente ha sì bisogno di aiuti umanitari, ma necessità soprattutto di umanità, di parlare e sentirsi ascoltata, di calore e di sorrisi, non per dimenticare, ma per rinascere” sottolinea il Dottor Andrea Bottoli.
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