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Dal Bahrein alle Marche: straordinaria collaborazione medica restituisce il sorriso a una 15enne

Dal Bahrein alle Marche: straordinaria collaborazione medica restituisce il sorriso a una 15enne

Un intervento multidisciplinare di altissima complessità ha restituito il sorriso a una ragazza di 15 anni, affetta da una grave malformazione congenita al volto. L’operazione, perfettamente riuscita, è stata resa possibile grazie a una collaborazione internazionale che ha visto in prima linea l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche.

Il delicato intervento è stato eseguito all’ospedale San Gerardo di Monza, dove i chirurghi marchigiani hanno lavorato fianco a fianco con colleghi lombardi e specialisti provenienti dal Bahrein e dall’Arabia Saudita. A guidare l’équipe, tra gli altri, il dottor Giuseppe Consorti della Chirurgia Maxillo-Facciale (diretta dal dottor Paolo Balercia) e il professor Maurizio Iacoangeli, direttore della Clinica di Neurochirurgia Oncologica e d’Urgenza dell’AOU delle Marche.

Al loro fianco, i neurochirurghi Carlo Giussani e Andrea Trezza, i chirurghi maxillo-facciali Mattia Moretti e Fabio Mazzoleni, e il dottor Nabeel Alshafai, impegnato tra Bahrein e Arabia Saudita. Fondamentale anche il supporto della Smile House Fondazione ETS, di cui fa parte la stessa Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche.

Il caso di Fatima (nome di fantasia) richiedeva una manualità straordinaria: il team di chirurghi è rimasto in sala operatoria per molte ore per affrontare la severa malformazione, che negli anni aveva provocato conseguenze soprattutto estetiche, ma con il rischio di evolvere in problemi cerebrali gravi.

La giovane, che in passato si era già sottoposta a due tentativi di correzione senza risultati soddisfacenti, presentava un marcato aumento della distanza tra le orbite oculari e una divisione evidente del naso. L’intervento ha previsto una complessa osteotomia, il riavvicinamento delle orbite attraverso il disancoraggio cranico degli zigomi, la ricostruzione della base cranica con osso sintetico e il rimodellamento del naso. La sutura è stata eseguita sotto la cute, senza cicatrici visibili sul volto, garantendo così anche un importante risultato estetico.

“Fino a oggi – spiegano Consorti e Iacoangeli – la patologia non aveva invaso l’ambito cerebrale. Ma con la crescita e l’aumento delle dimensioni del cervello, le conseguenze sarebbero state inevitabilmente gravi. Grazie al lavoro congiunto siamo riusciti a intervenire nel momento giusto, in sicurezza”.

Dopo l’operazione, la ragazza è tornata nel suo Paese, il Bahrein, dove sta recuperando gradualmente la sua vita quotidiana con una rinnovata autostima. “Non finiremo mai di ringraziare i chirurghi italiani – scrive la famiglia in alcuni messaggi – per il grande risultato raggiunto. Siamo felici, anche se servirà tempo perché i tessuti si rimodellino completamente”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal dottor Alshafai, che auspica che questa esperienza possa aprire la strada a ulteriori collaborazioni internazionali, anche direttamente in Bahrein e in Arabia Saudita.

 

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