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Con la primavera tornano le allergie: dall'efficacia del vaccino al perché ne soffriamo sempre di più

Con la primavera tornano le allergie: dall'efficacia del vaccino al perché ne soffriamo sempre di più

È primavera, la stagione della temperatura più mite dopo il freddo dell’inverno, del risveglio della natura, della fioritura degli alberi e del verde sempre più vivo. È considerata la stagione più bella dell’anno, ma può nascondere delle insidie per la nostra salute, soprattutto legate alle reazioni allergiche verso i pollini che sono nell’aria che si respira.

Sono condizioni sempre fastidiose che possono anche includere una certa gravità e pericolo per la salute degli individui che ne soffrono. Ne parliamo con il dottor Fabrizio Franceschini, specialista in pediatria, allergologia e immunologia clinica con lunga esperienza di dirigente medico presso l’ospedale Salesi di Ancona ed oggi consulente del gruppo medico Associati Fisiomed.

Dr. Franceschini, è vero che le allergie sono in aumento e se sì perché accade questo?

"Le allergie, sia negli adulti che soprattutto nei bambini sono in costante aumento negli ultimi decenni. Nel 1960 le allergie respiratorie colpivano l’1-2% della popolazione, 10 anni dopo aumentavano al 4%, negli anni ‘80 sono arrivate al 9% e attualmente colpiscono circa il 30% della popolazione (circa 1 persona su 3). L’Oms parla di epidemia allergica e stima che nel 2050 arriveranno a colpire il 50% della popolazione (circa 1 persona su 2). Le allergie alimentari aumentano di pari passo: un tempo quasi sconosciute, dagli anni ‘90 ad oggi hanno registrato una crescita esponenziale".

Parlando di allergie respiratorie, che sono quelle con cui abbiamo a che fare durante ogni primavera, le cause dell’aumento sono diverse. I cambiamenti climatici fanno sì che le stagioni inizino sempre prima, il periodo di fioritura delle piante aumenta ogni anno, il caldo eccessivo e la scarsità delle piogge fanno aumentare i pollini nell’atmosfera e facilitano la liberazione di ozono nell’aria, gas che irrita le vie respiratorie e che facilita l’infiammazione allergica.

Inoltre va considerato l’inquinamento dell’aria. Contrariamente a quanto si può pensare chi abita in centri urbani è più predisposto alla allergia a pollini e non chi abita in campagna. La ragione di questo risiede nella capacità del polline di legarsi ai particolati dei gas di scarico delle auto, legame che potenzia l’azione patogena del polline. Quindi le erbe e gli alberi di città sono più pericolosi di quelli in campagna".

Come si curano le allergie respiratorie?

"Dipende dal tipo di patologia e anche dal tipo di allergia. L’asma è una della patologie più frequenti e pericolose in medicina. Di asma si muore ancora oggi. Essendo una patologia che noi medici definiamo multifattoriale (cioè può essere causata da diversi fattori e non solo dalla allergia quali le infezioni, il fumo di sigaretta, lo sforzo fisico) la sola cura dell’allergia spesso non la risolve. La diagnosi tempestiva, il precoce uso di farmaci broncodilatatori, il controllo regolare della spirometria permettono di metterla sotto controllo. 

Il vero problema è la terapia della rinocongiuntivite allergica, che quasi sempre precede l’asma, ma che nella maggior parte dei casi viene sottovalutata, curata incostantemente e basandosi troppo spesso sui consigli sbagliati che si ottengono consultando il  'Dott. Google'.

La terapia precoce della rinite allergica si è dimostrata in grado di prevenire lo sviluppo di asma. Per questo è necessario curare in tempo questa patologia, soprattutto nel bambino". 

I vaccini antiallergici funzionano?

"L’allergia è una risposta immunitaria verso sostanze innocue, ma che l’organismo riconosce come pericolose. È quindi una patologia dovuta ad una alterazione del riconoscimento dell’antigene. 

Uno dei metodi che viene sfruttato in clinica per la cura delle allergie respiratorie è indurre la tolleranza immunitaria che si ottiene somministrando alte dosi della sostanza allergizzante (alte dosi rispetto alla concentrazione dell’esposizione all’allergene naturale, che consiste in pochi microgrammi). 

I vaccini antiallergici di oggi sono molto più efficaci di quelli di una volta. Molti obiettano che sono costosi. Oggi però molti di questi sono riconosciuti come farmaci, si prendono in farmacia, sono prescrivibili con piano terapeutico e mutuabili. Costituiscono la vera terapia della rinocongiuntivite allergica perché sono capaci di agire specificamente sugli agenti causali.

Antistaminici e spray nasali possono dare sollievo temporaneo, ma non sono in grado di modificare la storia naturale della malattia. Agire con i vaccini antiallergici nel bambino è quindi di importanza fondamentale".

 

 

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