Civitanova, Capodarca Agostinelli risponde a Maccioni: "Troppe le domande inevase sull'Ospedale Unico"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Giovanna Capodarca Agostinelli, presidente provinciale Pro Ospedali Pubblici:
Dispiace come sia stato presentato alla città il piano sanitario: si aveva l'impressione di sentire una bella favola con l'utente al centro e il governo che fa scelte difficili ma oculate. Non solo spacciano per campagna di ascolto ciò che è solo informazione dopo aver deciso e dopo aver disertato i workshop organizzati dal comitato che è stato evitato anche sotto il palazzo della Regione.
Quali risparmi hanno ottenuto dalla chiusura dei 13 Ospedali? Quanti ne otterranno con l'ospedale unico (da costruire a debito) che non è d'eccellenza per gli acuti, ma solo per alcune specialità. Il comitato ribadisce il no assoluto all'ospedale unico e quindi a un solo pronto soccorso, vuole il mantenimento e il potenziamento delle strutture esistenti con un proprio efficiente pronto soccorso, essi servirebbero l'intero territorio provinciale ed extra provinciale (ora Civitanova serve tutti i paesi limitrofi e in estate raddoppia).
Reparti adeguati con personale sufficiente con posti letto per acuti di media e bassa complessità proporzionati al bacino d'utenza, poter rafforzare il 118 nelle zone montane e disagiate sempre con un medico a bordo, un punto di primo intervento h24 con un medico formato per l'emergenza ad esso esclusivamente dedicato e con anestesista sono alcuni punti che il comitato chiede da tempo, Civitanova e Macerata chiuderanno in un prossimo futuro con le stesse motivazioni addotte per altri luoghi senza tener conto delle differenze territoriali e ,quando succederà, i medici di base gestiranno la famosa rete prospettata nella stessa riunione con i presenti in massima parte di partito oltre agli addetti ai lavori.
Oggi i medici di base dovrebbero già filtrare per i pronti soccorso coloro che ne hanno bisogno, sono obbligati a seguire i pazienti a casa, non ci serviranno gli infermieri che, secondo loro, seguiranno gli anziani a casa con le cure domiciliari. Quali infermieri se già oggi esiste una cronica carenza di personale?
Forse saranno a pagamento? Tutte domande inevase. I cittadini sono determinati a denunciare coloro che non osserveranno gli articoli 28 e 32 della costituzione.
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