Il DPCM annunciato ieri dal Premier Conte ha causato qualche incertezza nell’applicazione, soprattutto quando è stata annunciata la chiusura dei centri termali senza specificare l’eccezione di quelli che effettuano l’erogazione delle prestazioni rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza. “Le terme Santa Lucia di Tolentino restano aperte” lo ha confermato il Direttore Sanitario Dott. Danilo Compagnucci. “Siamo convenzionati con il SSN ed eseguiamo prestazioni inserite nei LEA, prestazioni essenziali per la cure di alcune patologie quali le rinosinusiti, le faringiti, le malattie osteoarticolari, le malattie dell’apparato urinario. Tutte patologie che possono trovare giovamento con le cure termali.
Dal punto di vista della sicurezza le Terme hanno un presidio sanitario sempre presente, sono minuziosamente applicati tutti i dispositivi di sicurezza come la distanza, la misurazione della temperatura corporea all’ingresso, la disinfezione delle mani, i pazienti e gli operatori indossano le mascherine di protezione e i controlli e la vigilanza sono sempre costanti. Questo tipo di cure, in questo periodo autunnale, sono molto indicate proprio per problemi legati a patologie stagionali, Inoltre sottoporsi ad un ciclo di cure termali significa aumentare le difese immunitarie contro l’aggressione di agenti esterni che possono essere virus o batteri".
Quindi andare alle terme non solo è sicuro ma aiuta ad affrontare con più forza ogni attacco patogeno.
“Nella nostra regione c’è una crescita del contagio, con un numero prevalente di asintomatici. Ad oggi possiamo affermare che nelle strutture ospedaliere la situazione è assolutamente sotto controllo. Per questo è importante continuare ad essere attenti nei comportamenti individuali e collettivi, non favorire assembramenti, attenersi a tutte le disposizioni per evitare che il contagio possa raggiungere risvolti preoccupanti in futuro per la tenuta del sistema sanitario”. Si è espresso così il presidente regionale, Francesco Acquaroli , ai margini di un incontro avvenuto questa mattina con i vertici della sanità regionale per fare il quadro della situazione complessiva dell’andamento della pandemia nelle Marche, a partire dalla situazione epidemiologica, dalla questione legata al numero dei sintomatici e degli asintomatici, sulle misure da prendere come reti ospedaliere.
“Il fatto che ad oggi la situazione sia sotto controllo – ha spiegato Acquaroli - ci rassicura ma non ci tranquillizza perché il numero dei contagi sta crescendo molto rapidamente. La raccomandazione è che ogni singolo nostro comportamento vada nel rispetto nelle norme e delle disposizioni, per evitare che il virus possa continuare a diffondersi”.
"Nelle Marche sono in arrivo 15 militari per potenziare i drive-in dove si fanno i tamponi che, grazie al Ministero della Difesa che ha messo a disposizione 600 tra medici e infermieri, sono stati ripartiti tra le regioni in base alla popolazione residente. La collaborazione tra le istituzioni è fondamentale." Lo annuncia con un post su Facebook Alessia Morani (Pd), sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico.Nelle prossime ore, con un bando della Protezione civile, saranno assunte 2 mila persone da assegnare alle varie Asl su tutto il territorio nazionale per migliorare il tracciamento dei potenziali contagiati.
"Siamo di fronte a qualcosa di enorme: una pandemia. Non ci sono ricette. Non ci sono esempi da seguire. Stiamo provando - sottolinea la sottosegretaria - a trovare soluzioni efficaci. Tutto è in divenire e dobbiamo essere pronti ad intervenire anche con scelte radicali. Vogliamo evitare che il quadro sanitario si aggravi e scongiurare anche un nuovo lockdown generale. Per questo serve, da parte di ciascuno, collaborazione e senso di responsabilità. Insieme alle regioni e ai comuni stiamo cercando le soluzioni più utili in questo momento ma solo con l’aiuto di tutti le nostre scelte saranno efficaci.""In concomitanza delle nuove misure restrittive - conclude - è importante aiutare subito le imprese e i lavoratori che sono in difficoltà e, per questo, abbiamo stanziato importanti risorse e se ci sarà bisogno provvederemo anche con altri fondi. Siamo consapevoli che abbiamo di fronte un inverno complicato, probabilmente dovremo fare altri sacrifici, ma noi italiani siamo forti e anche questa volta insieme ce la faremo".
"La notizia della nuova riapertura del Covid Center di Civitanova Marche da me auspicata non può che trovarmi favorevole - afferma il Sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica Questo conferma che la mia scelta dello scorso Marzo di mettere a disposizione i nostri spazi fieristici alla sanità regionale per allestire un centro specialistico per la cura dei malati covid era giusta e oggi più che mai continuo ad esserne convinto".
"La priorità in questi giorni drammatici in cui la curva pandemica ha ricominciato a salire è quella di preservare la normale attività del nostro ospedale cittadino - spiega il primo cittadino -Dal neo Assessore alla sanità, Filippo Saltamartini, è arrivato il giusto segnale che va in questa direzione e che non discrimina più i malati Covid da quelli affetti da altre patologie".
"Il modulo da quattordici posti che sarà aperto nel Covid Center è un’assicurazione e un segnale di attenzione per i tanti malati che nella passata ondata avevano trovato serrate le porte dei loro ospedali di riferimento e aveva costretto le strutture ospedaliere ad interrompere cure e soprattutto diagnosi, creando liste di attesa molto preoccupanti - sottolinea -Confido che questa decisione faccia confluire i malati affetti da Coronavirus presso la struttura fieristica della nostra Città, creando percorsi certi per i sintomatici senza dover ‘sporcare’ i Pronto soccorso e gli altri reparti, ma soprattutto non si debba assolutamente riconvertire il nostro ospedale in Covid Hospital come già avvenuto nella passata primavera. La straordinarietà della situazione richiede risposte rapide ed efficaci insieme a indiscusse capacità organizzative". Conclude Fabrizio Ciarapica
Al via la vaccinazione antinfluenzale a Camerino. Nel quartiere Vallicelle è stato allestito il centro vaccini all'interno dei container del Vallicenter.
Il centro sarà aperto tutti i giovedì dalle 9 alle 12:30 e dalle 14 alle 16:30. Per sottoporsi al vaccino è necessaria la prenotazione al seguente numero: 0737/7814360.
È possibile chiamare dalle ore 11:30 alle 13:00, tutti i giorni.
"Riaprire il centro vaccinazioni è motivo di grande soddisfazione per l'amministrazione - ha detto il sindaco Sandro Sborgia - che è riuscita a reperire gli spazi per la ripresa di un servizio essenziale per la comunità. Cogliamo l'occasione per ringraziare l'Asur nelle persone della dottoressa Storti, il dott. Tibaldi e la dott.ssa Laici. Un ringraziamento particolare anche al dott. Renzuglia dell'impresa Cemeco per aver messo a disposizione gli spazi a titolo gratuito".
"Nei prossimi giorni aprirà un modulo da 14 posti di Terapia semintensiva del Covid Hospital di Civitanova Marche". Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, sottolineando la carenza di reparti intensivi nelle Marche in questo momento dell'evoluzione della pandemia.
La struttura di Civitanova, ideata come quella gemella della Fiera di Milano da Guido Bertolaso e realizzata con donazioni private, è chiusa dalla scorsa primavera dopo un'apertura di una decina di giorni.
Le circostanze di non avere "i posti letto di altre regioni" e di una "paurosa carenza di personale", ha riferito Saltamartini, ha spinto la giunta "a chiedere al ministero della Difesa, medici e infermiere della sanità militare, in particolare della Marina perché possano contribuire ai servizi del primo modulo Covid".
Sono i primi provvedimenti decisi e illustrati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Raffaello, dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini in accordo con la giunta per fare fronte all’emergenza pandemica da Covid 19 che in questi giorni si sta di nuovo facendo pressante come testimoniano i bollettini giornalieri dei nuovi positivi.
“Il nostro impegno è quello di salvare vite: siamo in una guerra contro un nemico terribile e non c’è tempo da perdere – ha detto l’assessore –. Il piano pandemico regionale è composto da misure adottate dalla precedente amministrazione. Non abbiamo apportato modifiche al “treno in corsa”, ma dobbiamo implementare gli aspetti carenti e spingere sull’acceleratore per fare quanto ancora non è stato realizzato”.
VACCINI ANTI INFLUENZALI - “Abbiamo ritenuto necessario raddoppiare le dosi ordinarie che i LEA avevano già definito non sufficienti in relazione alle Marche nel 2017. Quindi oltre alle 420mila dosi già consegnate ne abbiamo chieste altrettante: 310mila ad Arcuri e per gli altri 130mila si chiuderà presto la procedura dell’Asur, per arrivare a 860 mila dosi. Ad oggi ne abbiamo ricevuti 294.300 – ha spiegato Saltamartini –. Il raddoppio dei vaccini ovviamente comporta un maggior coinvolgimento e impegno dei medici di famiglia e per questo motivo incontreremo le associazioni di categoria per trovare una modalità di collaborazione valida”.
TERAPIA INTENSIVA - C’è l’urgenza di intervenire per aprire un modulo da 14 posti al Covid Center di Civitanova che da dopodomani dovrebbero essere operativi. “La misura – afferma Saltamartini – si rende necessaria perché abbiamo un numero di posti in terapia intensiva sottosoglia rispetto a quanto doveva essere fatto e perché c’è anche la necessità di mantenere ‘puliti’ gli ospedali per garantire l’attività ordinaria altrettanto importante”.
Dati alla mano prima del Covid i posti di Terapia intensiva nelle Marche erano 115. Nel picco massimo dell’emergenza ne sono serviti 237 e dopo l’emergenza ne sono stati autorizzati 105 (dal decreto legge 34) da aggiungere ai 115 esistenti.
I 105 nuovi posti non sono però ancora pronti: dei 41 a Marche Nord, 10 posti saranno operativi dal 1 novembre e gli altri entro fine anno; dei 38 a Torrette, 20 saranno utili tra 4 o 6 mesi, 8 entro 235 giorni e 10 posti entro la fine di novembre.
I restanti sono suddivisi così: 7 a Jesi e 5 a San Benedetto del Tronto. Manca anche il personale addestrato per le terapie intensive. Per non sguarnire i servizi necessari alla sanità (oncologia e chirurgia per esempio) è essenziale reperire nuove risorse (anestesisti, rianimatori, pneumologi, infermieri).
Il presidente Acquaroli ha già scritto una lettera al Ministero della Sanità e della Difesa per chiedere l’invio di personale militare sanitario (medici e infermieri) della Marina. Allo stesso tempo sono state allertate le Associazioni dei medici in pensione e le Università per utilizzare specializzandi e neolaureati.
TAMPONI - Nelle Marche il sistema sanitario ad oggi riesce a processare solo 2.200 tamponi al giorno. I Servizi della Regione sono al lavoro per aumentarne la dotazione. Il governatore Acquaroli ha inviato una lettera al commissario Arcuri per chiedere una dotazione giornaliera di 5.000 tamponi molecolari 'ordinari', 1.500 tamponi molecolari rapidi e 5.500 tamponi antigenici rapidi.
La richiesta è molto più alta e anche in questo caso sono stati convocati in aiuto i medici di famiglia e i farmacisti per un accordo che allarghi la platea dei tamponi anche ai bambini che devono rientrare a scuola e a tutte le categorie a rischio (sanitari e forze dell’ordine).
Saltamartini ha tenuto a sottolineare che i tamponi per i bambini dovranno essere gratuiti. “Le famiglie – ha sottolineato – oggi pagano il test per riammettere i figli a scuola. È una violazione del principio di uguaglianza dei cittadini. Non possiamo immaginare una discriminazione sociale delle famiglie che non possono pagare il tampone e ritardano il ritorno a scuola dei loro bambini”.
INDENNITA’ DI RISCHIO PER PERSONALE SANITARIO - Già convocati i sindacati per trovare una soluzione. “Le risorse – ha spiegato ancora Saltamartini – erano state stanziate e non si capisce perché non siano stati liquidate. Si tratta di una ingiustizia che vogliamo risolvere al più presto. L’impegno della giunta Acquaroli è di liquidare immediatamente questa partita perché pensiamo che l’impegno e la professionalità di chi rischia la vita vadano concretamente riconosciuti”.
RACCOMANDAZIONI - La maggior parte dei contagi arriva da contatti familiari, tra amici o fidanzati. “Raccomandiamo quindi – conclude Saltamartini – la massima attenzione nelle azioni che ormai ben conosciamo (mascherina, distanziamento, igiene delle mani) a tutti e in particolare a chi vive con congiunti anziani o persone con disabilità. Penso infatti alle persone portatrici sane, quindi asintomatiche, che rientrando a casa possono trasmettere il virus ai nonni, ai genitori anziani e ai familiari più fragili. Parliamo di quella generazione che ha costruito l’Italia nel dopoguerra e ne ha fatto una potenza mondiale e che merita oggi tutto il nostro sostegno e la nostra protezione”
Numero dei contagiati da Covid-19 in costante aumento, così come la sensazione di smarrimento che molti utenti provano quando varcano le porte del nosocomio maceratese. Già la scorsa settimana avevamo raccontato sul nostro giornale la situazione che aveva visto coinvolto il padre di una residente di Monte San Martino, "sballottato" da un reparto all'altro in quanto positivo al virus.
Zone transennate e percorsi obbligatori da seguire. Questo è la cornice in cui si presenta oggi l'Ospedale Civile di Macerata, il tutto per evitare assembramenti nei vari reparti e garantire il distanziamento rievocando un quadro già visto a marzo, proprio quando la pandemie è iniziata (leggi l'articolo)
Già da tempo, anche la porta di entrata è stata serrata onde evitare code e per questo motivo l'ingresso è stato trasferito e sdoppiato ai lati della struttura sanitaria: uno vicino al reparto maternità e l'altro nei pressi dei container installati per effettuare i tamponi.
La preoccupazione più grande da parte degli utenti rimane quella relativa alla sospensione dei vari esami di controllo per altre patologie di routine a causa dei troppi pazienti affetti da coronavirus; un rischio reale almeno finché non si deciderà di riaprire il reparto di medicina Covid, situato presso la palazzina ex malattie infettive della struttura ospedaliera. Un dilemma più che lecito, considerando la capacità di ricovero di 45 posti letto di cui è dotato tale reparto che , durante la prima fase della pandemia, ha accolto dei pazienti che non necessitavano di terapia intensiva.
Un punto interrogativo che si ripropone anche sulla situazione di stallo che sta tutt'ora vivendo il Covid-Center di Civitanova Marche, un centro pensato e creato per far fronte ad una eventuale seconda ondata di contagi che, visti i numeri delle ultime settimane, sembra materializzarsi all'orizzonte sempre più chiaramente. La struttura c'è ed è in buono stato al pari del giorno dell'inaugurazione di maggio, ma allo stesso tempo permangono i problemi legati all'arruolamento di personale sanitario che possa operare all'interno della struttura.
Un altro fronte "caldo" rispetto all'emergenza Coronavirus è l'Ospedale di Civitanova Marche,dove il Pronto Soccorso è attualmente diviso in due aree di processazione pazienti: sospetti covid e non sospetti. I cittadini della città rivierasca attualmente positivi sono 85 con ulteriori 171 persone poste in isolamento fuduciario, come comunicato stamane dal Sindaco Fabrizio Ciarapica.
Numeri che fanno scattare un ulterore campanello di allarme, così come hanno dichiarato due militi del 118 presenti all'esterno del nosocomio civitanovese: "Qui hanno dovuto rinforzare i turni perchè i classici due infermieri che lavorano al triage devono comunque essere garantiti sia per il percorso cosiddetto 'pulito' sia per quello denomitato 'sporco' " - spiegano i due operatori sanitari - . "Se la situazione non cambia e continuano ad arrivare pazienti Covid, anche solo se sopetti, serviranno più infermieri, stessa cosa vale per gli Oss".
L'ultima butta riguarda la tanto invocata riapertura del Covid Center situato nella zona fieristica di Civitanova Marche, un progetto da 84 posti letto costato oltre 10 milioni di euro (leggi l'articolo): "Aprirà sicuramente ma l'importante è che trovino personale". Sentenziano i due sanitari prima di rimettersi al lavoro.
Grazie all'amicizia di lungo corso con il direttore Guido Picchio, la Redazione di Picchio News ha nuovamente raggiunto l’accademico napoletano di fama mondiale, il professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e rappresentante del Ministero dell'Ambiente italiano.
Al professor Giordano, abbiamo chiesto di illustrarci l'evoluzione dell’emergenza Covid-19 in Italia, vista la recente impennata della curva dei contagi nel nostro Paese.
1) Prof. Giordano la curva dei contagi da Covid-19 è in aumento così come i numeri di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Alla luce di questi dati possiamo parlare di seconda ondata epidemiologica in Italia?
"I dati sanitari ed epidemiologici ci mostrano un trend in aumento. I pazienti che necessitano di cure ospedaliere sono altrettanto in aumento ma, ad oggi, ancora vi è un controllo e una gestione della situazione. Dobbiamo scongiurare il collasso delle terapie intensive e subintesive. Sono necessarie pertanto, misure restrittive mirate ma rigide"
2) Considerando la fase di marzo, quale potrebbe essere ora l’atteggiamento corretto per non rischiare di ritornare alla pesante situazione vissuta nella prima parte dell’emergenza sanitaria? C'è un rischio di un nuovo lockdown entro Natale?
"Il rischio di nuovo lockdown è ovviamente da evitare: necessità economiche, politiche ed anche psicologiche imporrebbero di non chiudere nuovamente. La crisi diventerebbe troppo difficile da sanare. Come ho anticipato nella risposta precedente bisogna chiudere laddove necessario, bisogna meglio organizzare le attività collettive ma non chiudere quelle fondamentali"
3) Il Governo ha varato nuove misure di contenimento volte a limitare assembramenti e spostamenti soprattutto per quanto riguarda la movida. Ritiene che queste norme riusciranno fattivamente a risolvere il problema dell’innalzamento dei contagi?
"Le norme da sole non riusciranno a risolvere il problema. Stiamo parlando di una emergenza sanitaria mondiale: è necessaria la collaborazione di tutti: politici, personale medico ma, soprattutto, dei cittadini. Atteggiamenti irresponsabili non sono assolutamente consentiti. Non possiamo sprecare la grande opportunità di ricominciare, dobbiamo rispettare le regole che ci vengono imposte. La gestione della pandemia dipende da noi, dalla nostra responsabilità"
4) Il Comitato Tecnico Scientifico e il Premier Conte hanno rivolto particolare attenzione a palestre e piscine che ora saranno 7 giorni sotto esame. Dal suo punto di vista perché questi luoghi sono indicati come più sensibili per nuovi casi di positività?
"Purtroppo la gestione dello sport è molto complicata. Lo sport è un diritto delle persone e, notoriamente, un toccasana per la salute fisica e psichica delle persone. Tuttavia, condivido l’avvertimento, in quanto nelle palestre e nelle piscine possono esplodere, facilmente, focolai. La responsabilità etica, in questa situazione critica, è richiesta in tutti gli ambiti"
5) Le strutture sanitarie italiane stanno tornano a lavorare lavorando a pieno ritmo, così come gli operatori. Cosa manca ancora sotto questo aspetto per una gestione efficace di tutto l’apparato?
"Forse non sono state attrezzate a sufficienza; in alcune regioni i posti letto in terapia intensiva non sono sufficienti se rapportati alla densità di popolazione. Non bisogna farsi trovare impreparati"
6) Il nuovo Governatore della Regione Marche Acquaroli in merito al Covid Hospital di Civitanova ha affermato che sarà riaperto solo quando ce ne sarà un reale bisogno. Data la sua esperienza ritiene che quel momento sia arrivato?
"Spero di no. Queste settimane saranno cruciali per capire definitivamente come evolverà la situazione. In più l’incubo influenza stagionale è alle porte, questo potrebbe peggiorare la situazione. I sintomi del nuovo coronavirus sono pressoché paragonabili a quelli dell’influenza, quindi si verificheranno situazioni di panico e affollamenti in ospedale. Non dobbiamo consentire che le strutture sanitarie diventino esse stesse focolai di infezione per non rivivere la situazione dello scorso inverno"
7) Avendo lei origini campane, come giudica l'operato e le uscite sopra le righe di cui si è reso ultimamente protagonista il governatore Vincenzo De Luca?
"Sicuramente le scelte prese dal governatore non sono attribuibili a lui come singolo soggetto; ogni politico e’ generalmente consigliato da un team di esperti. Mi rendo conto che la concomitanza delle lacune del sistema sanitario campano insieme alla alta densità di popolazione della Regione abbiano reso necessarie alcune decisioni apparentemente eccessive.
Ma se da un lato comprendo il voler tutelare la salute di una intera regione, dall’altro non comprendo come si sia potuti arrivare impreparati ad oggi. Si parla di apertura di scuole da mesi, e dopo pochissime settimane migliaia di lavoratori si sono trovati con i figli a casa. Bisognava attrezzare per tempo scuole, trasporti pubblici e sistema sanitario. Tutto ciò va riferito non solo alla Campania ma al Paese intero"
8) Molti scuole stanno chiudendo e ogni giorno diverse classi vengono messe in isolamento. In un ambiente così delicato pensa che le misure anti covid messe in campo siano state sufficienti?
"Come ho anticipato nella risposta precedente, è incomprensibile come mai la scuola, un diritto fondamentale, sia arrivato in modo così fortemente impreparato all’apertura"
9) Ad oggi esistono dei tempi certi per la messa in commercio di un vaccino efficace. A tal proposito su quali fronti si sta lavorando?
"La sperimentazione di un vaccino necessita di fasi più o meno lunghe per garantire non solo l’efficacia ma soprattutto la tutela per la salute umana. Nonostante, la pressione esercitata da questa pandemia, la maggior parte degli approcci vaccinali sta rispettando le norme della fase pre-clinica e clinica. Fortunatamente, la scienza sta facendo passi da gigante, riducendo i tempi da 3-5 anni a 12-18 mesi per ottenere un vaccino. Gli approcci più promettenti di vaccini si contano sulle dita di una mano, ma il fatto che i dati ottenuti da diversi gruppi vadano nella stessa direzione, rende gli stessi robusti, affidabili"
10) Una volta che avremo trovato e messo in commercio un vaccino efficace contro il Covid-19, sarà realmente disponibile per tutti?
"L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta attuando una serie di iniziative per accelerare lo sviluppo, sia a livello pubblico che privato, soprattutto per ottenere una produzione accessibile alla popolazione mondiale. Trattandosi di una pandemia, di un’emergenza sanitaria mondiale, la capacità di distribuzione globalmente equa deve essere garantita prima del termine degli studi clinici"
Se fossi un amministratore pubblico cercherei di concentrare tutti i pazienti affetti da coronavirus delle singole regioni nei Covid Hospital dedicati, dando così la possibilità agli altri ospedali di continuare la gestione ordinaria delle attività mediche": a dirlo è Guido Bertolaso che, nei mesi del lockdown, ha coordinato le riconversioni in Covid Center delle fiere di Milano e Civitanova Marche."Occorre garantire l'assistenza sanitaria a tutti i malati, - aggiunge - non solo ai pazienti Covid, altrimenti la gente anche se non morirà per il virus, morirà per le altre patologie non adeguatamente seguite". "Non ci voleva la palla di vetro o essere un premio Nobel per la medicina, prevedere che il virus sarebbe ritornato con forza - continua - Il tutti liberi in estate, con città e spiagge affollate è stato un errore, servivano cautela, norme certe e maggiori controlli". "Chiudere tutto di nuovo è una soluzione facile - conclude Bertolaso- Ma non è questa la soluzione".
(Fonte Ansa)
"Da lunedì 19 ottobre sarà attivo l’ambulatorio per le vaccinazioni antinfluenzale e antipneumococcica presso i locali precedentemente destinati al servizio di igiene mentale nella zona di Piazzale Europa - a renderlo noto è la Dott.ssa Antonella Mariani Consigliere con delega alla Sanità del Comune di Recanati- Le prestazioni saranno effettuate dal personale del Servizio di Igiene della ASUR, mentre i locali sono stati ristrutturati e messi a disposizione dal Comune di Recanati che li offre anche ai medici generici del territorio che ne vorranno usufruire.
"Il Comune si farà carico anche della sanificazione degli spazi. L’ambulatorio sarà aperto tutti i lunedì mattino e pomeriggio e si potrà accedere al servizio su prenotazione, telefonando ad uno dei seguenti numeri dedicati: 0733 823801- 0733 823800- 0733 2572679- 0737 7814360. -Come delegata alla Sanità continuerò a lavorare affinché il risultato ottenuto possa preludere alla riapertura del servizio vaccinale in modo permanente nel nostro territorio, come fortemente richiesto dalla petizione popolare che ha accolto l’adesione di oltre 500 famiglie".
Una possibile riapertura del Covid Hospital di Civitanova Marche, va fatta "se o quando ci sono le condizioni":" Non possiamo aprirla ora, per pochi pazienti in terapia intensiva (attualmente sono 9 in tutte le Marche, ndr)".
Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, rispondendo ai giornalisti durante la presentazione della nuova giunta regionale (Leggi qui l'articolo). La riapertura della controversa struttura realizzata dal Corpo italiano di soccorso dell'ordine di Malta con la supervisione di Guido Bertolaso, fù chiusa dopo una decina di giorni e dopo avere accolto tre pazienti, gemella dell'ospedale della Fiera di Milano, Semmai, "deve essere un'esigenza dei reparti di rianimazione per evitare di 'sporcare' gli ospedali"-secondo il governatore-. "Il numero dei contagi da coronavirus sta salendo anche nelle Marche - ha aggiunto -, crescono, ma non nella stessa percentuale, i ricoverati e i pazienti nelle terapie intensive. Questo non vuole dire essere sereni, dobbiamo mettere in campo tutte le iniziative per evitare il ritorno dell'emergenza, sanitaria". E anche per "scongiurare assolutamente un nuovo lockdown".
(Fonte Ansa)
"Lunedì 19 ottobre inizierà la campagna di vaccinazione nel nostro Comune. Avranno priorità di accesso al trattamento gli ultra sessantacinquenni, dopodiché si continuerà vaccinando gli aventi diritto con meno di 65 anni. I vaccini saranno effettuati all'interno delle tende posizionate all'esterno dell'ospedale". A comunicarlo è il Sindaco di Cingoli Michele Vittori.
"Quest’anno i Medici di Medicina Generale ed il Pediatra di Libera Scelta, in considerazione del particolare momento che stiamo vivendo, hanno chiesto la collaborazione del Comune di Cingoli per poter effettuare le vaccinazioni antinfluenzali garantendo rapidità e sicurezza per tutti i cittadini - spiega il primo cittadino - L’Amministrazione ha raccolto l’invito ed ha coordinato la misura mediante il coinvolgimento dei volontari della Croce Rossa Italiana della sezione di Cingoli che si occuperanno della gestione degli appuntamenti e del triage, nonché dei Volontari del Gruppo di Protezione Civile di Cingoli a cui sarà affidata la logistica."
Ogni variazione nelle modalità di vaccinazione sarà annunciata sui social network del comune, della Protezione Civile e della Croce Rossa.
“L’obiettivo è quello di interessare il maggior numero di cittadini nel minor tempo possibile e allo stesso tempo svolgere le operazioni di vaccinazione in sicurezza” conclude Vittori.
Le prenotazioni potranno essere effettuate telefonicamente chiamando il numero 0733604330 tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20.
Chiuse le indagini per due medici in servizio presso gli Ospedali Riuniti di Ancona per divulgazione di segreto d'ufficio. Nel mirino della Guardia di finanza presunte irregolarità durante un concorso pubblico, indetto dall'Aou, per un posto a tempo determinato (sei mesi) per uno specialista nella cura delle anomalie del linguaggio e dell'articolazione della parola.
I sanitari indagati sono il presidente della commissione d'esame che svolge funzioni di primario in un reparto del nosocomio, e un collega di 34 anni, impegnato nello stesso reparto.
Avrebbero favorito la fidanzata di quest'ultimo facendole conoscere in anticipo gli argomenti della prova e le risposte esatte, tanto che la giovane è risultata l'unica su 40 candidati a conseguire l'idoneità al test con il massimo punteggio.
Secondo gli inquirenti la prova scritta sarebbe stata volutamente resa complessa, in modo tale che solo chi fosse già in possesso delle risposte avrebbe potuto superarla. Trovate nel pc del medico più giovane, che non fa parte della commissione, quiz e risposte.
(Fonte e credit foto: Ansa)
Nel Comune di San Severino Marche si registrano i primi nuovi casi di contagio da Covid-19 dopo la pausa dalla fine del lockdown.
“Una ripresa ancora contenuta - fa sapere il sindaco Rosa Piermattei, che invita comunque ad alzare la guardia - Al momento registriamo 4 positivi e 25 casi in isolamento domiciliare fiduciario".
"Come all’inizio dell’emergenza dobbiamo tornare a prestare massima attenzione per evitare una nuova diffusione di una pandemia che - prosegue il primo cittadino -, lo ricordo, in città ha fatto anche vittime. Invito tutti per questo ad indossare sempre la mascherina sia all’aperto che in luoghi dove si è a contatto con altre persone. Vanno evitati abbracci e strette di mano, va rispettata la distanza interpersonale minima di un metro. Vanno poi messe in atto le misure di igiene respiratoria, ovvero starnutire e tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie. Evitiamo l’uso promiscuo anche di bottiglie e bicchieri e facciamo attenzioni a tutte le altre raccomandazioni da parte dell’autorità sanitaria”.
Un traguardo importante che non ferma la richiesta: la petizione avviata per ottenere dall’Asur la riapertura degli ambulatori vaccinali di Recanati e Porto Recanati, supera le 500 adesioni. E va avanti. “Ogni giorno – spiegano le mamme promotrici dell’iniziativa - raccogliamo testimonianze di genitori che, già provati dai rigidi protocolli sanitari per la gestione dell’emergenza nelle scuole, a causa dei malanni di stagione si vedono rimandare il vaccino dei loro figli anche di due mesi. Per non parlare dell’aspetto logistico legata agli spostamenti, problema che non riguarda solo i più piccoli, ma anche e soprattutto gli anziani”.
A Recanati, a partire dal 19 ottobre, verrà allestito un ambulatorio temporaneo per la somministrazione delle vaccinazioni antinfluenzali. “Ci chiediamo perché, se è stata individuata una struttura che rispetta tutti i protocolli anti Covid, questa debba erogare il servizio solo per un periodo. Non potrebbe essere proprio questa la sede del nuovo ambulatorio vaccinale? E Porto Recanati? Dove verranno somministrati i vaccini antinfluenzali, così preziosi in epoca di pandemia? Vogliamo costringere i cittadini ad effettuare spostamenti chilometrici rischiando che rinuncino a vaccinarsi? Possibile che su tutto il territorio comunale non esista un locale adeguato ad erogare il servizio? Noi non smetteremo di porre domande fino a che non avremo risposte convincenti”.
Tra i firmatari anche il Sindaco di Recanati, Antonio Bravi, e quello di Porto Recanati, Roberto Mozzicafreddo. “Ci aspettiamo di non essere lasciate sole in questa battaglia. Sappiamo che le amministrazioni comunali non hanno potere decisionale sulla questione, ma vorremmo che si facessero comunque portavoce delle difficoltà che stanno vivendo i cittadini di questi territori”. Infine un ringraziamento: “A tutti i medici di medicina generale che in queste settimane hanno appoggiato la nostra iniziativa. Loro più di tutti sanno quanto vale un servizio come quello che ci è stato tolto”.
Arriva l'alt per i premi Covid assegnati a dirigenti e funzionari sanitari delle Marche a seguito degli straordinari svolti durante la prima ondata dell'emergenza coronavirus. Secondo quanto riportato da "Il Fatto Quotidiano" il congelamento delle premialità sarebbe avvenuto su indicazione del neo Governatore Francesco Acquaroli.
Ciò anche a seguito del clamore mediatico suscitato dalla scelta dei vertici di Palazzo Raffaello di autorizzare il pagamento degli emolumenti extra in deroga alla contrattazione collettiva del comparto a 82 tra dirigenti e funzionari, mentre i celebrati "eroi" che hanno affrontato il Covid-19 in prima linea rischiando la loro vita - infermieri, medici e personale sanitario - non hanno ancora visto un euro delle premialità concordate lo scorso maggio attraverso la trattativa portata avanti dai sindacati con la Regione Marche.
A normare il riconoscimento del bonus a dirigenti e funzionari era stata una delibera firmata lo scorso 7 agosto dalla dirigente del Servizio salute della Regione Marche, Lucia Di Furia, poca prima della scadenza della legislatura Ceriscioli.
Nel provvedimento si legge come "ai titolari di incarichi dirigenziali e dipendenti sia riconosciuta per i 6 mesi del periodo emergenziale in questione (31 gennaio-31 luglio, ndr.) una indennità mensile pari al 30% della corrispondente retribuzione mensile di posizione, commisurata ai giorni di effettivo impiego nel periodo in questione. Riconosciute e garantite le prestazioni di lavoro straordinario effettivamente rese nei 6 mesi entro il limite massimo di 50 ore a testa".
Tra i funzionari e dirigenti che avrebbero beneficiato della misura vi sarebbero stati anche quelli occupati in ambiti in cui il Covid non è stato affrontato direttamente, sebbene abbia certamente inciso in termini di mole di lavoro. Tra questi, ad esempio, il turismo, la cultura e lo sport.
Di certo un provvedimento, in termini di opportunità e tempismo, piuttosto discutibile tanto che il nuovo presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli sembra averlo bloccato.
Sta per partire la campagna dei vaccini antinfluenzali nella Regione Marche. Abbiamo chiesto ad alcune farmacie di Civitanova Marche come si stanno preparando a affrontare questa delicata fase in relazione all'enorme richiesta (Leggi l'articolo).
Nella farmacia Foresi e nella comunale n.1 di San Marone non si sono fatti un'idea precisa al riguardo mentre presso l'esercizio delle Sorelle Roani le titolari sostengono: "I grossisti non ci hanno detto la ragione per cui i vaccini non arrivano. Alla televisione ne parlano ma nessuno è chiaro".
Daniele Maria Angelini, titolare dell'omonima farmacia, rompe il silenzio e afferma con convinzione: "Non siamo a conoscenza del motivo per cui ne arrivano così pochi - esordisce -Quello che dicono è che arriverà un primo carico di vaccini alle ASUR, che saranno distribuiti ai medici di base, i quali poi valuteranno a chi farlo fare in base a delle priorità: chi ha superato i 65 anni, chi ha patologie diverse come il diabete o malattie cardiovascolari. Purtroppo quest'anno nonostante siamo sommersi da richieste di prenotazione, perchè rispetto agli altri anni in cui chi si vaccinava era una minoranza, per l'influenza quest'anno abbiamo avuto una moltitudine di richieste, che però oggi privatamente non si trovano. Non riusciamo, ci siamo prenotati con diversi grossisti, ma non ci è dato sapere quando ci arriveranno. E' una cosa incredibile perchè se una persona si vuole vaccinare privatamente, non lo può fare.
E' come se il governo avesse precettato tutta la produzione dei vaccini e noi ad oggi non ne abbiamo visto ancora uno- conclude Angelini - C'è stata anche un'interpellanza del sindacato Federfarma che sta si sta adoperando per far sì che a tutte le farmacie italiane arrivi un quantitativo di vaccini capace di soddisfare le richieste della gente".
Partirà il 15 ottobre la campagna antinfluenzale nelle Marche, con un intero mese di anticipo rispetto al consueto avvio. Come ogni anno il vaccino sarà offerto gratuitamente a tutti gli anziani che abbiano superato i 65 anni di età. Saranno inoltre vaccinati, gratuitamente, i soggetti di qualsiasi età affetti da malattie e condizioni che mettono a rischio di sviluppare severe complicanze.
Altre categorie per le quali la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata sono gli operatori sanitari, gli operatori dei servizi essenziali, le donne in gravidanza, i ricoverati in strutture di lungodegenza, i donatori di sangue. Infine, per la prima volta, potranno essere vaccinati gli adulti tra i 60 e i 64 anni e i bambini in età compresa tra 6 mesi e 6 anni.
L’ASUR Marche, che organizza la vaccinazione anti-influenzale in collaborazione con gli altri Enti del SSR, ha ordinato un totale di 421.000 dosi, con un incremento del 40% rispetto alle dosi previste per la stagione 2019-2020, ampliando la gara alla massima quota possibile. Considerata l’opportunità di estendere la vaccinazione anti-influenzale ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni ed agli adulti tra 60 e 64 anni, come suggerito dal Ministero della Salute, l’Osservatorio Epidemiologico Regionale ha effettuato un’analisi che ha stimato in circa 530mila le dosi necessarie secondo i diversi scenari di copertura vaccinale. Tenuto conto delle dosi totali ordinate dall’Asur le dosi ritenute necessarie per coprire in maniera complessiva le esigenze stimate risultano pari ad almeno ulteriori 110.000 unità.
Questa valutazione è stata trasmessa il 2 ottobre scorso dal Servizio Sanità della Regione Marche al Ministero della Salute e una richiesta di compensazione è stata avanzata da molte altre Regioni. Nel frattempo le dosi ordinate stanno arrivando in tempi scaglionati e già in questi giorni è in corso la distribuzione capillare dei vaccini disponibili. Per far fronte in maniera ordinata a tutte le esigenze di vaccinazione, nel mese di ottobre Asur Marche darà priorità ai soggetti anziani, ai pazienti più fragili e agli operatori sanitari, grazie al consueto impegno dei Medici di Medicina Generale che, insieme ai Pediatri di Libera Scelta, hanno dato ampia disponibilità alla collaborazione, assieme ai Servizi vaccinali dei Dipartimenti di prevenzione. Va infine sottolineato che la circolazione concomitante di influenza e Covid rende quest'anno la vaccinazione ancora piu' importante soprattutto per le categorie a rischio.
Due televisori e due termoscanner in dono dall’associazione Help S.O.S. Salute e Famiglia Onlus al reparto di Pediatria e neonatologia dell’Ospedale di Macerata e per l’ambulatorio pediatrico e il consultorio di San Severino Marche. L’attrezzatura è stata acquistata dall’Associazione grazie ai fondi raccolti con il 5x1000, risorse con le quali il gruppo di mamme settempedane supporta da tempo le attività di famiglie, scuole e ospedali. Le azioni portate avanti da Help sono rivolte, pertanto, al contrasto delle situazioni di disagio familiare, sociale e sanitario, promuovendo durante l’anno, inoltre, una serie di eventi e incontri per aiutare genitori e insegnanti ad affrontare diverse tematiche sensibili.
A ricevere questi speciali doni pre-natalizi stavolta è stato il dottor Roberto Castellini, direttore di Pediatria, insieme alla sua équipe medica e alle infermiere. Le due consegne, altresì, sono state effettuate dalla presidente Cristina Marcucci e, per i termoscanner, dalle consigliere Roberta Spernanzoni e Angela Recchi. «Continuiamo a investire le risorse del 5x1000 sul territorio - ha spiegato la presidente Marcucci -, in questo caso volevamo far la nostra vicinanza al reparto di Pediatria di Macerata e il nostro sostegno al dottor Castellini. Grazie all’attuale direttore - ha aggiunto - nel reparto c’è una evidente armonia e una grande collaborazione nell’ambiente di lavoro: negli ultimi due anni Castellini ha guidato Pediatria con grande competenza, confidiamo che, vista la sua esperienza e il suo curriculum, possa continuare a farlo anche in futuro». Nel dettaglio, infine, le due tv saranno destinate alle camere di degenza dei bambini attualmente non attrezzate. Mancano però altri tre televisori: «L’appello è affinché si possano raccogliere le somme necessarie per completare quanto avviato».
Alla presenza del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, sono stati inaugurati i due nuovi sanificatori d’aria installati presso le due farmacie comunali del territorio.
“Si tratta di macchinari ad alta tecnologia la cui funzione principale è quella di migliorare la qualità dell’aria attraverso una sanificazione ai raggi ultravioletti e perossido di idrogeno – ha detto il Presidente dell’Azienda Municipalizzata Farmacie – A.S.P.P. , Mario Properzi – l’obiettivo è quello di aumentare la sicurezza sia per il personale interno che per la clientela in un momento di particolare attenzione dovuto all’emergenza epidemiologica verso la quale non dobbiamo abbassare la guardia”.
Due i sanificatori acquistati dalla ditta Beyond per un importo di circa 5 mila euro. All’inaugurazione erano, inoltre, presenti il Sindaco Noemi Tartabini, l’Assessore al Bilancio (con delega alle Municipalizzate) Marco Mazzoni e il Consigliere delegato alla Sanità Margherita Fermani.