"Abbiamo individuato in Emanuele Pepa, il candidato sindaco che condurrà il centrodestra per offrire alla città una seria, solida e competente alternativa all'amministrazione comunale Bravi/Fiordomo per il bene di Recanati”. Lo annunciano in una nota Roberto Bartomeoli (In Comune), Enrico Fabraccio (Forza Italia), Luca Marconi (Unione di Centro / Costituente Popolare), Benito Mariani (Lega Recanati), Maurizio Paoletti (Per una Recanati Migliore) ed Ettore Pelati (Fratelli d'Italia).
Ieri sera si è riunito il centrodestra recanatese, costituito dai partiti che fanno parte della coalizione a livello nazionale e dalle liste civiche che hanno già partecipato con questa squadra alle precedenti elezioni comunali.
“Riteniamo infatti che il centrosinistra in più di un'occasione si sia dimostrato sordo a qualsiasi richiamo da parte dell'opposizione negli ultimi 15 anni. Emanuele Pepa è una persona concreta, umile, sincera, un instancabile lavoratore, una figura politica con l'esperienza maturata nei 10 anni di Consiglio comunale e forte di quei valori che stanno a cuore a tutta la nostra area politica”.
“Attorno a lui ci sarà una squadra di sei liste (Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Unione di Centro / Costituente Popolare, In Comune e Per una Recanati Migliore): un gruppo forte, coeso, preparato e determinato a restituire ai recanatesi una città che sappia guardare al futuro".
"La coalizione è disponibile ovviamente ad accogliere quelle liste che vogliano mettersi in gioco per Recanati coerentemente con le nostre idee e la nostra visione. Con Emanuele Pepa sindaco, siamo pronti a scrivere, finalmente, una storia nuova per Recanati”.
Firmato nei giorni scorsi al teatro comunale di Treia il protocollo "Forgotten Baby Syndrome", al fine di prevenire e scongiurare il fenomeno dei bambini dimenticati in auto. Soddisfazione è espressa dal consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia, Andrea Mozzoni, che sul tema aveva presentato una mozione col gruppo Prima Treia concretizzatasi ora nella firma del documento.
«Il protocollo impegna da un lato il Comune di Treia a promuovere momenti informativi nei confronti dei gestori dei nidi - scrive Mozzoni -, dall’altro i gestori dei nidi 0-3 anni a predisporre in via sperimentale una strumentazione tecnologica adeguata che consenta di avvisare i genitori o chi per loro in caso di un’assenza non comunicata».
La durata del documento ha per il momento durata annuale: «Vorrei ringraziare il Consiglio comunale di Treia per aver sostenuto con il proprio voto unanime questa iniziativa e di conseguenza quanti si sono attivati per renderla possibile all’interno dell'amministrazione e degli uffici comunali – aggiunge il consigliere di opposizione –, a Treia in questo momento i soggetti coinvolti sono tre e a loro sono riconoscente per la loro disponibilità e per aver accolto tale iniziativa con la consueta professionalità e uno spirito davvero collaborativo».
Le finalità del protocollo vanno a unirsi a quanto previsto grazie all'obbligo dei dispositivi anti abbandono nelle auto dopo la legge voluta dall'oggi presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alle buone pratiche raccomandate dal Ministero della Salute per evitare quella che viene definita 'amnesia dissociativa transitoria' e che purtroppo può colpire chiunque: «Un vero dramma per le famiglie coinvolte e per la comunità - conclude Mozzoni -, per questo bisogna utilizzare tutti gli strumenti necessari per evitare ogni rischio, agevolando il lavoro delle strutture e cercando di attivare momenti di formazione in tal senso anche all’interno di tutto l'ambito territoriale sociale 15».
Continua dunque l'impegno di Fratelli d'Italia e del centrodestra a tutti i livelli per il benessere delle famiglie: «Ultimo, solo in ordine di tempo - ricorda ancora il consigliere Mozzoni -, l'impegno per favorire l’adozione nelle piccole e medie imprese marchigiane di modelli di organizzazione del lavoro 'family friendly' (flessibilità di orario, telelavoro, attivazione di servizi educativi per l'infanzia e nell'ambito di attività estive, nonché pre e post scuola per figli in età scolare) da parte della Regione con risorse pari a 2 milioni di euro».
"Esprimo la mia solidarietà e vicinanza agli agricoltori che giustamente protestano. Spero vivamente che le loro istanze vengano prese immediatamente in considerazione dalle istituzioni Italiane ed Europee". È quanto dichiara il segretario nazionale del Movimento Iniziativa Popolare, Mattia Orioli.
"L'Italia nel secondo dopoguerra seppe rialzarsi e realizzare il cosiddetto 'miracolo economico' grazie all’industrializzazione ma anche grazie agli agricoltori che con grandi sacrifici seppero ricostruire un tessuto agroalimentare di eccellenza nel mondo - prosegue Orioli -, e con loro tutti i lavoratori di ogni settore dal pubblico al privato contribuirono con spirito di solidarietà e rispetto, alla ricostruzione del paese. Se l'Italia divenne una potenza economica è grazie a tutti loro, e a una politica viva e vera vicino alla gente e per la gente".
"L'Italia, l’Europa di allora mettevano al centro la persona in tutti i suoi aspetti tra cui il lavoro e la sua dignità - evidenzia il segretario nazionale del 'Movimento Iniziativa Popolare' -. Ed ecco il tema centrale, la dignità, gli agricoltori italiani ed Europei meritano il massimo rispetto per il loro lavoro così come per tutte le altre categorie; da troppo tempo assistiamo all'urlo di dolore degli agricoltori e di altri lavoratori ed imprenditori che troppo spesso vengono vessati o lasciati all'abbandono con i loro problemi e una sempre più crescente non politica lontana dalla gente e sempre più immersa nella sterile propaganda".
"Le istanze degli agricoltori sono chiare e per quanto mi riguarda giuste, si ridia dignità e slancio a questo importante lavoro. Molti giovani si stanno reintroducendo nell'agricoltura e vanno sostenuti - conclude Orioli -. Oggi al di là del pensiero e colore politico che si possa avere, personalmente credo che sia profondamente importante ricordare le nostre radici, la terra, e per quanto mi riguarda non dimentico la forte vocazione delle Marche e dell'Italia nel campo agricolo di altissima qualità, per questo grazie a coloro che lottano per difendere una civiltà di coltura e cultura fatta anche di storie e tradizioni agricole a vocazione famigliare destinate a morire per regole ingiuste e del tutto svilenti della persona del lavoro e della sua dignità. Sono al loro fianco, le istituzioni li ascoltino".
Torna sul tema dell’assistenza sanitaria il sindaco di Treia Franco Capponi che espone la forte difficoltà lasciata da affrontare ai Comuni dalla Regione Marche che ha approvato il bilancio di previsione 2024-2026 non adeguando l’aumento della spesa a sostegno delle residenze protette. «Siamo stati presi in giro, l’adeguamento delle quote sanitarie nelle Residenze protette da parte della Regione Marche non ricopre neanche l’inflazione 2023 mentre il contributo non viene adeguato da anni. Oggi siamo fermi a 37 euro al giorno per assistenza sanitaria giornaliera per ogni ospite ovvero la stessa cifra che ormai da vent’anni non subisce adeguamenti e aumenti».
«Abbiamo sensibilizzato la Regione su questo argomento perché negli ultimi anni a causa del rincaro dell’energia elettrica, del metano e non solo, i costi sono notevolmente aumentati, ma i Comuni sono stati lasciati da soli ad affrontare questa problematica che, invece, dipende direttamente dalle Regioni. Le nostre nuove rimostranze – spiega Capponi - scaturiscono dall’ultima decisione della Giunta regionale che non copre neanche l’inflazione del 2023 quindi da parte nostra ci sarà una nuova richiesta di adeguamento».
«Nelle altre Regioni siamo a 55 euro giornalieri per ogni ospite e naturalmente questa differenza va a discapito degli ospiti, anziani, soggetti fragili a cui non si possono garantire gli stessi servizi proposti in precedenza perché la cifra che manca va a carico dei Comuni che ovviamente s’impegnano a coprirla, rinunciando però a cose che possono sembrare superflue, ma non lo sono: attività psicomotorie, volte a creare momenti di svago, a impegnare gli ospiti, attività riabilitative, stimolazioni cognitive e altre iniziative che ora non potranno più essere fornite».
Si è tenuto questa mattina, nella sede regionale, un incontro con i Comuni costieri e le associazioni di categoria rappresentative degli operatori balneari, convocato dagli assessori regionali Goffredo Brandoni, con delega al Demanio, e Andrea Maria Antonini, allo sviluppo economico, per condividere aggiornamenti, presentare le strategie della Regione e raccogliere le istanze che verranno poi illustrate in sede nazionale. In risposta al parere motivato di Bruxelles, che lo scorso novembre aveva minacciato una procedura di infrazione se l’Italia non avesse adeguato la sua normativa sulle concessioni balneari al diritto europeo, il Governo recentemente ha chiesto alla Commissione europea altri quattro mesi di tempo per definire i criteri per la determinazione della scarsità della risorsa e i relativi indirizzi di riordino del settore delle concessioni balneari.
“Preoccupati per le sorti delle imprese balneari, riteniamo importante fare il punto della situazione e comunicare la posizione della Regione Marche rispetto alle normative che sono in continua evoluzione”, hanno affermato gli assessori Brandoni e Antonini.
“La Regione condivide la posizione del Governo, anche in sede di Conferenza delle Regioni”. In esito ad alcune riunioni convocate con funzione di armonizzazione delle procedure, la Regione aveva già condiviso, con i Comuni costieri delle Marche, una serie di principi generali. Nella nota inviata a Bruxelles, il Governo difende il lavoro di mappatura delle coste italiane svolto dal Tavolo tecnico istituito che ha dichiarato come solo il 33% dei litorali fosse occupato da imprese e, pertanto, non sussisterebbe il principio della ‘scarsità di risorsa’ previsto dalla direttiva Bolkestein come prerequisito necessario per effettuare le gare delle concessioni: dimostrare che la risorsa non è scarsa, farebbe decadere l’ipotesi delle gare pubbliche per il rinnovo delle concessioni.
“Il sistema balneare italiano e in particolare quello marchigiano è un sistema complesso, composto per lo più da aziende piccole e piccolissime, quasi sempre a conduzione famigliare, che costituiscono il motore vitale della nostra economia turistica - ha sottolineato l’assessore Antonini - cui il sistema Italia, e quello ‘Marche’ in particolare, non possono rinunciare”.
Nella serata di giovedì si è tenuta un’assemblea pubblica per informare i cittadini in merito all'inizio imminente dei lavori per l’abbattimento dei palazzi di via Zorli e via Maffeo Pantaleoni (leggi qui).
L'incontro si è tenuto presso la palestra dell’istituto comprensivo Enrico Fermi ed ha visto una grande partecipazione di pubblico. Presenti, oltre al sindaco Sandro Parcaroli, anche l’assessore alla sicurezza e al decoro Paolo Renna, il commissario alla ricostruzione post-sisma Guido Castelli e il comandante della polizia locale Danilo Doria. Proprio l'assessore si è detto molto soddisfatto di questa assemblea, sia per quanto riguarda l’affluenza di cittadini, che per le questioni affrontate.
"È andata molto bene. Erano presenti fra le 150 e le 200 persone - ha sottolineato l'assessore -. Abbiamo mostrato loro alcune slides e spiegato tutto ciò che la demolizione dei palazzi comporterà per quanto riguarda la circolazione e i parcheggi. In questa fase saremo a disposizione dei cittadini maceratesi, tant’è che li abbiamo invitati anche a segnalare eventuali criticità alla sede operativa della polizia locale. Sono state molto esplicative anche le ditte che si occuperanno della demolizione, rappresentate dall'ingegner Margione, incaricato a parlare a nome di tutti. Non ci sono state domande sul modus operandi dell’abbattimento dei palazzi; quindi, presumo che le slides mostrate abbiano definito in maniera chiara la situazione".
Come previsto, la questione che ha destato maggior curiosità e preoccupazione, è stata quella relativa ai parcheggi. Sull'argomento Renna ha dichiarato: "Sapevamo che le preoccupazioni maggiori avrebbero riguardato i parcheggi per i residenti e per i commercianti. Già nel corso dell’assemblea abbiamo accolto alcune richieste specifiche e siamo a lavoro già da questa mattina per trovare delle soluzioni".
Un'iniziativa che è stata dunque apprezzata, ma soprattutto è stata in grado di generare un prezioso confronto fra amministrazione e cittadini. Su questo ha voluto porre l’accento l’assessore: "Devo dire che da parte dei cittadini c'è stato grande ascolto. Questo mi fa particolarmente piacere perché, quando la politica si mette a disposizione e dialoga con i cittadini, riesce sempre a trovare la soluzione migliore per tutti".
L'assemblea pubblica ha saputo mettere in luce aspetti interessanti e fare chiarezza fra i cittadini, anche secondo il comandante della polizia locale Danilo Doria. "Abbiamo illustrato in maniera piena e completa l’intervento che verrà effettuato. Le domande che sono state poste sono state intelligenti e logiche. Alcune di esse ci hanno aiutato a prendere decisioni in grado di soddisfare le richieste dei cittadini, soprattutto per quanto riguarda le aree parcheggio, il monitoraggio delle aree con disco orario e la realizzazione di parcheggi ad uso esclusivo dei residenti. Al termine dell’assemblea ci sono stati vari applausi. Questo è sicuramente un fatto positivo, perché indice di condivisione del lavoro che stiamo effettuando".
"Bene il decreto approvato dal Consiglio dei ministri relativo al terzo mandato per i sindaci dei Comuni entro i 15mila abitanti, finalmente si esce dall'incertezza, dopo mesi": così Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente di ALI-Autonomie Locali Italiane.
"Dopociché bisogna riflettere sul fatto che, su circa 8mila Comuni italiani, rimarrebbero esclusi dal provvedimento 736 Comuni, sopra i 15mila abitanti", aggiunge Ricci, che prosegue: "non si capisce, pertanto, perché questa stessa norma non debba valere anche per questi ultimi Comuni, che rappresentano circa un decimo del totale".
"Inoltre, non esistono limiti di mandato per il presidente del Consiglio, per i ministri, per i parlamentari italiani, per i parlamentari europei", spiega Ricci, sicché "il limite vigente rimane solo per i sindaci dei Comuni sopra i 15mila abitanti. Guardando all'Europa, infine, l'unico Paese che impone limiti è il Portogallo, che consente tre mandati consecutivi". "Sarebbe dunque, opportuno, allineare il nostro ordinamento all'Europa", conclude Ricci.
Il decreto, dunque, consentirà l’eventuale ricandidatura nel Maceratese ai primi cittadini Franco Capponi (Treia), Leonardo Catena (Montecassiano), Rolando Pecora (Montelupone), Andrea Gentili (Monte San Giusto) e Reano Malaisi (Montecosaro). Tutti e cinque potranno decidere di correre dopo 10 anni da sindaco per una nuova legislatura a guida del Comune. Nessun vincolo di mandato per i Comuni sotto a 5mila abitanti.
L’election day (si voterà anche per il Parlamento europeo) prenderà il via l’8 giugno e le urne saranno aperte dalle 14 alle 22. Poi domenica 9 giugno dalle 7 alle 23. Gli scrutini inizieranno invece lunedì 10. Nella provincia di Macerata sono 37 i comuni chiamati a rinnovare la propria amministrazione. Solo due, tra questi, superano i 15mila abitanti e sono Potenza Picena e Recanati. Per loro potrebbe prospettarsi un ballottaggio.
I restanti, tutti sotto ai 15mila abitanti, sono Appignano, Apiro, Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Colmurano, Fiastra, Fiuminata, Gualdo, Loro Piceno, Matelica, Mogliano, Montecassiano, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte Cavallo, Monte San Giusto, Monte San Martino, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Ripe San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Sefro, Serrapetrona, Serravalle, Treia, Urbisaglia e Visso.
"Quando l'assessore Renna, a nome dell'amministrazione, bolla come follia le zone 30, prende una netta posizione ideologica contro una tendenza in atto nelle più avanzate città italiane ed europee, ma compie anche un atto di arroganza, chiudendo la strada a ogni tipo di discussione". A dichiararlo è il consigliere comunale Alberto Cicarè, capogruppo di "Strada Comune - Potere al Popolo", a seguito del dibattito creatosi intorno all'introduzione del limite di 30 km/h nella città di Bologna, voluto dal sindaco felsineo Matteo Lepore.
"Le zone 30 e gli interventi di moderazione del traffico sono proprio il contrario: necessitano di un percorso di conoscenza, informazione e condivisione", puntualizza Cicarè che aggiunge: "Non sono uno spauracchio che limita la velocità in tutte le strade della città, ma consistono in una serie di interventi su determinate vie e zone, per aumentarne la sicurezza e la vivibilità. Sono uno strumento che va applicato dove serve di più e dove si può fare, discusso con gli abitanti e gli operatori economici".
"Affermare come fa l’assessore Renna che le zone 30 aumentano l'inquinamento perché le auto sono costrette ad andare più piano, citando uno studio di Quattroruote, è un po' come riportare un’indagine sulla castità affidata a Pornhub. Per dire, questa indagine di Altroconsumo dice tutt'altro", punge il consigliere. In una città come Macerata, dice, "non si possono introdurre dall'oggi al domani, ma studiate facendosi accompagnare da esperti. A Olbia, dove il sindaco di centrodestra le ha introdotte con successo, il percorso è stato facilitato dal massimo esperto in campo nazionale, l'architetto Matteo Dondè".
E poi l'affondo contro l’amministrazione Parcaroli: "Ci pare invece che sia follia buttare milioni di euro in fantomatiche piste ciclabili che nessuno percorre in bicicletta. Qui a Macerata ne abbiamo esempi significativi, dal fantasma della ciclabile di Macerata costata circa 200mila euro, ai 3 milioni di euro di fondi sisma destinati a costruire un anello ciclabile intorno alla città e che ha già suscitato tante polemiche, ai 5 milioni di euro di fondi europei che la comunità montana ha impiegato per riempire l’entroterra maceratese di cartelli per percorsi cicloturistici che qui a Macerata ti fanno passare allegramente per le Fosse".
"Gli strumenti di moderazione del traffico sono relativamente poco costosi, perché consistono in interventi puntuali sulla sede stradale per disincentivare la velocità, in modo che in quelle strade lo spazio sia condiviso e più vissuto. Guardate ad esempio un paio di foto di Valencia (vedi sotto, ndr) - dichiara Cicarè -: le auto sono forzate ad andare piano e la strada diventa uno spazio che si riprendono le persone. Tra l’altro, si possono creare anche più parcheggi se la sede stradale viene ridotta e/o resa più tortuosa".
"Corso Cavour, ad esempio: adesso è il regno del caos. Una strada centralissima a 3 corsie che diventa spesso a una corsia per la sosta selvaggia. Dove ci sono scuole e università, negozi e uffici. Dove la velocità delle auto è resa spesso bassissima dall’intasamento, ma dove i pedoni corrono grandi rischi ad attraversare se la strada è libera. Se questa anarchia fosse regolata, creando un percorso che stringendo la carreggiata crei spazi per nuovi posti auto, dehors per i negozi, sosta per il carico e scarico, non sarebbe tutto più democratico e funzionale?", si chiede il consigliere il capogruppo di 'Strada Comune - Potere al Popolo'.
"La strada scelta dall’amministrazione è quella delle telecamere e degli autovelox, in una visione tutta repressiva della società. È stata la stessa polizia locale a riferire che gli incidenti stradali in città sono in continuo aumento. Le cause sono evidentemente l’eccessiva velocità e la distrazione al volante. Le telecamere ti possono scovare dopo l'incidente, ma il danno è fatto ormai. Se questa amministrazione è totalmente contraria alle zone 30, e se Salvini ha trovato l’ennesimo nemico da combattere per ritagliarsi uno spazio di visibilità, è bene cominciare in città una discussione e un approfondimento, aspettando tempi migliori in cui interventi come questi possano essere veramente attuati", conclude Cicarè.
Le recenti votazioni in Parlamento sull'autonomia differenziata suscitano gravi preoccupazioni all'interno del Pd Marche, che denuncia le ricadute negative, in particolare per il settore della sanità nella regione.
Il senatore Pd Francesco Verducci ha dichiarato in aula come questo provvedimento violi il diritto all'uguaglianza, il principio di solidarietà alla base della nostra Costituzione e incida pesantemente sui diritti fondamentali rendendoli diseguali. Analogamente, l'onorevole Marina Sereni, responsabile salute del Pd, ha sottolineato le disuguaglianze attuali nella tutela della salute tra Nord e Sud del Paese, evidenziando come il voto sull'autonomia differenziata possa accentuare ulteriormente questi divari.
Il Pd Marche da tempo critica la Giunta regionale sul fronte della sanità, portando dati ufficiali che mostrano una significativa flessione nelle prestazioni diagnostiche e nelle visite specialistiche.
La segretaria regionale Chantal Bomprezzi specifica la reale situazione: "La giunta Acquaroli non ha approvato nemmeno una Delibera sulle liste di attesa. Ad oggi solo vane dichiarazioni di intenti sulla riduzione delle liste di attesa che non trovano però alcun riscontro nella realtà dei fatti concreti".
A una situazione non certo efficiente si aggiunge ora la mannaia della autonomia differenziata: "Servirebbe - sottolinea la segretaria Pd - anziché una differenziazione nelle competenze regionali, maggiore governance nazionale del Servizio Sanitario Nazionale. La destra sta scardinando la parità di accesso ai beni comuni, su tutti la sanità, rendendo definitivi e irrecuperabili i divari tra territori, con conseguenze drammatiche per i cittadini e intere comunità destinate alla marginalità".
Qui, i fondi del Pnrr rappresentano un passaggio fondamentale: "Non possiamo permetterci di rinunciare a queste risorse preziose né di distoglierle dalla sanità pubblica - ribadisce Bomprezzi. Come partito democratico continueremo a mobilitarci per dire no a 20 diversi sistemi sanitari regionali e sì a un Servizio Sanitario Nazionale che garantisca a tutti, in tutta Italia, prevenzione, cura e prestazioni appropriate".
Aumentare la raccolta differenziata all’interno del porto e sui due lungomare nord e sud di Civitanova. Questo l’obiettivo della riunione operativa che si è tenuta questa mattina nella sala giunta del Comune tra l’assessore all’ambiente e al decoro Giuseppe Cognigni, il Cosmari, la Capitaneria di porto e la polizia locale.
“Una riunione molto utile – dichiara l’assessore Cognigni – per gettare le basi di una strategia che ci consentirà non solo di migliorare il decoro e la pulizia della città, ma anche di aumentare la raccolta differenziata al porto e sul lungomare sud, nord e centro. Una percentuale, che per vari motivi, non ci soddisfa e che tutti insieme vogliamo portare ad un livello più alto”.
Cognigni, dunque, ha voluto “mettere insieme un gruppo di lavoro che, ognuno per le sue competenze, opererà per raggiungere il massimo risultato: la polizia locale e la Capitaneria per i controlli, mentre il Cosmari dovrà informaci sullo stato degli abbandoni”.
L’assessore ricorda, come ad oggi, sono “ancora troppi i rifiuti abbandonati durante il sabato sera in giro per la città e segnalati dai tre dipendenti Cosmari operativi la domenica mattina dalle 6 alle 11, così come i casi di oli abbandonati al porto”.
Il gruppo operativo si riunirà nei prossimi giorni per definire la strategia da adottare e nel frattempo “andrò anche in Regione per cercare di intercettare eventuali fondi necessari al raggiungimento del nostro obiettivo”.
Sono stati pubblicati i redditi imponibili dichiarati dai membri del Consiglio Comunale di Macerata e relativi all'annualità 2022. Chi sono i più ricchi tra chi amministra la città? Quali sono le differenze tra uomini e donne? E come sono cambiate le indennità di funzione negli ultimi anni?
Sul podio c’è il primo cittadino e imprenditore della Juice Sandro Parcaroli che ha dichiarato un imponibile di 226.921 euro; registrando una diminuzione di circa 30 mila euro rispetto all’anno 2021. Al secondo posto l’assessore ai Lavori pubblici e avvocato Andrea Marchiori con 87.287 euro, mentre sul terzo scalino, ad aggiudicarsi la medaglia di bronzo, l’assessore all’Urbanistica e architetto Silvano Iommi, con 81.768 euro.
Scesi dalle vette del podio e aggirandosi tra il resto degli addetti ai lavori dell'assessorato troviamo un trio tutto al femminile con l’assessore al Bilancio, la commercialista Oriana Piccioni, che ha dichiarato un reddito di 65.128. Subito dopo il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali, la professoressa Francesca D’Alessandro con i suoi 59.226 euro (vedendo un aumento di quasi 10.000 euro rispetto ai 49.355 del 2021)
Al di sotto della soglia dei 50mila il restante manipolo degli assessori: l’assessore allo Sviluppo economico e all’ambiente, Laura Laviano, ha registrato 48.922 euro. A seguire, l’assessore allo Sport e al turismo, l’avvocato Riccardo Sacchi con 47.383 euro; l’assessore alla Cultura e all’istruzione, Katiuscia Cassetta, ha dichiarato 47.383 euro e l’assessore alla Sicurezza e al decoro, Paolo Renna, 47.032 euro.
E all’ “ultimo” posto? Troviamo l’assessore ai Servizi amministrativi, l’avvocato Marco Caldarelli, con un imponibile di 46.910 euro. Confrontando la dichiarazione dei redditi attuale con quella dell'anno precedente, nel complesso, soprattutto per quanto riguarda quest’ultima schiera dell’assessorato, si è registrato un aumento di circa 8mila euro annui.
E per quanto riguarda i consiglieri comunali, chi sono i politici più e meno ricchi, quali sono le differenze di reddito tra maggioranza e opposizione, tra professionisti e studenti?
A conquistare di nuovo la classifica con il primo posto c’è una donna, la dottoressa Elisabetta Garbati, nota ginecologa, che fa parte della lista Macerata rinnova; ha dichiarato un reddito totale al netto delle spese deducibili di 151.938 euro. Chi la segue a distanza, al secondo posto, è un altro medico, il vicepresidente del Consiglio comunale Maurizio Del Gobbo, del Partito Democratico. Del Gobbo ha dichiarato un reddito imponibile di 106.912 euro. Un PD che trionfa conquistando anche il terzo gradino del podio con i 78.829 euro dell’avvocato Andrea Perticarari.
Passando dai primi posti agli ultimi, troviamo due consiglieri di maggioranza; si tratta della consigliera leghista Paola Pippa, che ha dichiarato un reddito di 1.736 euro, e del consigliere di Fratelli d’Italia Marco Bravi, che ha dichiarato 6.287 euro. A non dichiarare nessun reddito, dunque fuori dalla classifica, il consigliere e studente Alessandro Bini, della lista Sandro Parcaroli Sindaco. Sempre nella lista Sandro Parcaroli Sindaco ci sono Cristina Cingolani con 28.468 euro e Sabrina De Padova che ha dichiarato 27.755 euro.
Per quanto concerne le dichiarazioni dei restanti consiglieri appartenenti alla maggioranza e gravitanti attorno al centro destra scopriamo che il presidente del Consiglio, Francesco Luciani della Lega percepisce 61.384 euro, Aldo Alessandrini 38.815 euro, Claudio Carbonari 74.109 euro, Laura Orazi 8.477 euro, Giovanni Pianesi 33.089 euro e Roberto Fabiani 24.816 euro.
Tra la schiera dei consiglieri di Fratelli d’Italia, invece, Pierfrancesco Castiglioni ha dichiarato un reddito di 78.165 euro, Andrea Blarasin di 28.504 euro, Paolo Virgili di 25.014 euro, Lorella Benedetti di 35.723 euro, Romina Leombruni di 46.316 euro e Giordano Ripa di 78.693 euro. A rappresentanza di Forza Italia Sandro Montaguti che ha dichiarato 27.232 euro e Barbara Antolini con 9.337 euro. Infine Antonella Fornaro dell'Udc con 32.680 euro annui.
A sedere sui banchi dell’opposizione troviamo l’avvocato Narciso Ricotta che ha dichiarato 29.797 euro e Alessandro Marcolini 53.019 euro. Il consigliere Ulderico Orazi di Italia Viva ha percepito 19.320 euro, mentre a rappresentanza del Movimento 5 Stelle, Roberto Cherubini con 37.859 euro e Roberto Spedaletti che ha dichiarato 29.699 euro.
David Miliozzi della lista Macerata Insieme ha dichiarato un imponibile di 23.871 euro. Ancora in fase di completamento le dichiarazioni di Stefania Monteverde di Macerata Bene Comune e Alberto Cicarè rappresentante della lista Strada Comune – Potere al popolo.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, ha deliberato la proroga per un anno, a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024, dell'incarico di commissario straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l'assistenza alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, conferito al senatore dottor Guido Castelli, ai sensi dell'articolo 2, comma 2 del decreto-legge n. Lo si legge nel comunicato finale del Consiglio dei ministri.
“Ringrazio il presidente Giorgia Meloni e il Consiglio dei ministri che mi hanno nuovamente accordato la loro fiducia confermandomi nel ruolo di Commissario straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016”, ha dichiarato Castelli.
“Onoreró questo impegno continuando a lavorare con dedizione e senza sosta, insieme ai presidenti della Regioni, ai sindaci e a tutta la comunità dell'Appennino centrale. Avanti insieme”.
La notizia dei tagli alla sanità marchigiana è "inesistente ma solo frutto della mistificazione di qualcuno che ha evidentemente l'interesse unico a destabilizzare un sistema che sta già affrontando sfide complesse". Così il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, si è espresso in un post pubblicato su Facebook.
"A chi mi chiede come mai allora ci sia stata questa notizia la risposta è molto semplice - spiega -: abbiamo anticipato alle aziende una parte delle risorse totali che poi verranno incrementate. La sanità ha sicuramente molti problemi strutturali, ma se c'è stato un Governo che ha deciso di invertire la tendenza aumentando i trasferimenti alle Regioni è quello attuale presieduto dal presidente Meloni, e grazie a queste risorse - sottolinea Acquaroli - anche nella nostra regione avremo a disposizione per la prima volta una quota aggiuntiva".
"Stiamo lavorando - aggiunge - e dopo l'approvazione delle due riforme che hanno attribuito maggiore forza alle aziende territoriali e studiato i fabbisogni, dopo aver proceduto alla selezione dei nuovi direttori si stanno finalmente mettendo in campo gli interventi per migliorare la nostra sanità. Resta chiaro - insiste il governatore - che in soli tre anni non si può invertire il deficit del personale, frutto della mancata programmazione dei decenni precedenti, occorrerà molto tempo".
"Come per l'aeroporto, che ha registrato quest'anno il secondo risultato di sempre per numero di passeggeri, e per il turismo, con dati record migliori di sempre, la verità - rileva - non è proprio come qualcuno tenta di raccontarla. Questo non significa che non si può fare meglio e di più, ma semplicemente che il risultato finale dipende anche dal punto di partenza. Stiamo lavorando tutti i giorni per le Marche ed i marchigiani e mai come in questo periodo la nostra Regione viene considerata nel contesto nazionale, questo è l'unica verità inconfutabile" conclude Acquaroli.
Si è svolta giovedì 11 gennaio la discussione in consiglio comunale della mozione presentata dal consigliere Ermanno Dell'Agnolo alla quale il gruppo di maggioranza, "La Buona Amministrazione - Luca Piergentili Sindaco", non ha partecipato per le motivazioni spiegate nel corso della seduta di prima convocazione (leggi qui).
"Ed eravamo stati facili profeti - sottolineano dalla maggioranza - nel dire che quella mozione, per come era stata presentata, non poteva essere condivisibile nella forma e nella sostanza, contenendo, al netto di palesi inesattezze e di alcune circostanze del tutto non veritiere, una miscellanea di 19 punti del tutto eterogenei, impossibili da discutere organicamente durante un consiglio comunale".
"Il consigliere Dell'Agnolo si è sostanzialmente limitato a leggere le tre pagine di mozione e, a parte una minima discussione sul servizio idrico integrato (peraltro nemmeno troppo "tecnica"), sull'ipotesi di riacquisizione da parte del Comune dell'ex ospedale di Sant'Agostino e sulla questione degli impianti di risalita (argomento in realtà nemmeno indicato nella mozione Dell'Agnolo), la seduta è scivolata via senza alcun reale approfondimento delle tematiche proposte", precisa ancora nella nota il gruppo "La Buona Amministrazione".
"Non poteva essere altrimenti per come la mozione era stata confezionata e così l'aspettativa - si aggiunge -, o meglio la 'convinzione' espressa dal consigliere Dell'Agnolo che il consiglio comunale 'approfondisca' le tematiche esposte è andata palesemente delusa: e pensare che il consigliere Dell'Agnolo si era lamentato della poca discussione nel gruppo di maggioranza, quando invece gli stessi argomenti vennero affrontati in una lunga riunione di oltre cinque ore. Un lusso rispetto allo scarno consiglio comunale di ieri, durato poco più di un'ora e senza alcun vero slancio propositivo".
"Noi non diremo mai, come invece fatto in passato dal consigliere Dell'Agnolo ai membri del nostro gruppo consiliare, che il consiglio comunale è una 'farsa': non lo diciamo perché è la massima espressione della democrazia locale e vanno dunque garantite le scelte che ogni consigliere può fare a livello propositivo e quelle conseguenti a livello decisionale. Nella sostanza, la mozione che era stata dipinta come quella che avrebbe cambiato le sorti di Sarnano è stata poco più che una passerella personale: insomma, una montagna che ha partorito un topolino. Un topolino che sa tanto di avvio di campagna elettorale", conclude la nota del gruppo consiliare di maggioranza.
Una proposta di legge, sottoscritta da tutto il gruppo Pd in Consiglio regionale, per l'abrogazione della legge regionale n.35 del 13 dicembre 2021, "con la quale la giunta Acquaroli aveva istituito l'Atim, l'Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione delle Marche, finita al centro del controverso contenzioso con la compagnia Aeroitalia dopo la cancellazione dei voli dall'aeroporto di Falconara verso Bucarest, Vienna e Barcellona, nonché la manifestata intenzione di interrompere quelli di continuità per Roma, Milano e Napoli assegnati con bando Enac".
L'ha presentata il consigliere regionale dem Fabrizio Cesetti come annunciato in una conferenza stampa del Gruppo ad inizio settimana. "L'abrogazione di quella legge - spiega Cesetti - è l'unica soluzione per ripristinare trasparenza ed efficienza, ma soprattutto per impedire che dopo il grande lavoro messo in atto dalla precedente Amministrazione regionale per risanare dal punto di vista economico e finanziario l'Aeroporto delle Marche, si apra una nuova devastante crisi che andrebbe a colpire in primo luogo le imprese marchigiane e il turismo, isolando ancora di più la nostra regione".
"Alla prova dei fatti - prosegue l'esponente dem - credo che nessuno possa negare che Atim si sia rivelata una sovrastruttura tanto costosa quanto inutile per i cittadini marchigiani, e addirittura dannosa. Ciò che è accaduto nelle ultime settimane lo dimostra chiaramente: il contratto del 31 luglio 2023 fra Atim e Aeroitalia, i conseguenti rimpalli di responsabilità contrattuali, i rilanci di Atim da 750 mila euro a un milione, come si fosse a un tavolo di gioco e dimenticandosi che si parla di soldi pubblici, le minacciate, seppur infondate, richieste di risarcimento fino a 25 milioni di euro da parte di Aeroitalia, evidenziano un pressapochismo e una superficialità disarmante da parte di tutti gli attori. Ma il vizio - secondo Ceseti - era già presente in origine e, in qualità di relatore di minoranza della legge istitutiva dell'Atim, avevo denunciato già allora, inascoltato dal presidente Acquaroli e della sua maggioranza, quanto poi si è puntualmente verificato"
“A cinque mesi dalla scadenza elettorale che porterà all’elezione del sindaco e del nuovo Consiglio comunale, la lista Monte San Martino tra la gente è pronta per presentarsi ai cittadini con le sue idee e i suoi programmi”. È quanto afferma il capogruppo della compagine di centrodestra, Raffaele Anselmi - componente del direttivo provinciale di Fratelli D’Italia - il quale mira ad aprire un tavolo di dialogo col sindaco uscente Matteo Pompei, suo competitor alle scorse amministrative.
“Apprendiamo che il sindaco è entrato a far parte del direttivo provinciale dei Civici Marche, gruppo che nel Consiglio regionale delle Marche sostiene fin dal primo minuto il presidente Francesco Acquaroli ed è parte integrante della maggioranza di centrodestra che amministra la Regione”, afferma Anselmi.
“Alla luce di tutto ciò, come abbiamo sempre fatto o perlomeno cercato di fare, non ci sono preclusioni per un dialogo concreto con chiunque abbia a cuore le sorti di Monte San Martino, dove oggettivamente le criticità da risolvere sono tante e il lavoro da fare è sicuramente tanto”.
“Per questo, è nostra volontà quella di aprire un tavolo politico, ma soprattutto di contenuti e progetti, dove discutere insieme del futuro di Monte San Martino. Un tavolo a cui tutte le persone di buona volontà e che vogliono veramente il bene del paese sono invitate a partecipare per costruire insieme il Monte San Martino di domani”.
“Non è un mistero che la nostra sia una lista civica di chiara ispirazione di centrodestra, le cui anime sono compatte e unite per raggiungere l’obiettivo di dare al paese una amministrazione stabile e del fare, con una chiara impostazione politica, senza tentennamenti nè ambiguità che ne possano mettere in discussione l’orientamento”.
Si è costituito in provincia di Macerata il direttivo provinciale del movimento Civici Marche che fa riferimento in Regione al consigliere Giacomo Rossi. In vista dell’Assemblea Generale del movimento prevista a primavera, il direttivo ha scelto come responsabile provinciale l'assessore del comune di San Severino Marche Jacopo Orlandani.
Si registra, inoltre, l’ingresso in Civici Marche e nello stesso direttivo del sindaco di Monte San Martino, Matteo Pompei. Gli altri componenti del direttivo sono: Edi Castellani (consigliere comunale di Treia), Anna Rombini, Lorenzo Fiacchini (responsabile regionale enti locali per Civici Marche) e Leonardo Simoncini (delega regionale alle politiche giovanili). Il movimento del "picchio" continua a crescere in tutta la Regione Marche e resta aperto a nuovi ingressi, che potranno anche integrarsi nei costituendi direttivi provinciali.
"Come recitava Figaro ne 'Il Barbiere di Siviglia', 'Bravo, Bravissimo', così si potrebbe recitare all’assessore Sacchi riguardo alla festa di Capodanno in piazza. È vero, è riuscito a riempire una piazza non da poco conto. Stavolta vanno fatti i complimenti all’assessore. Bravo, Riccardo! Rimane però un dubbio. Ci è chiaro: l’unione delle forze ha ottenuto quello che abbiamo visto, ed allora la domanda è: se tale unione fosse stata più ampia cosa avremmo potuto fare? Se le forze non fossero state solo dei commercianti del centro storico, ma di tutti i commercianti di Macerata che cosa avremmo potuto mettere in piedi?". A dichiararlo in una nota è il consiglio direttivo dell'Associazione Commercianti Macerata, di cui Paolo Perini, titolare di Hab, è il presidente.
"Nei giorni passati abbiamo sentito le voci più disparate e discordanti su come va il commercio a Macerata: da chi lamentava magri incassi a chi elogiava incassi d'oro, fino a chi dichiarava che il commercio a Macerata è realisticamente morto. Il problema non è dunque riempire una piazza per un singolo evento, ma è quello di far tornare a rivivere la città, riportare gente a Macerata", sottolinea Perini puntualizzando: "Dobbiamo fare squadra, una squadra forte e coesa, mettendo da parte tutte le stupide scaramucce, se non vogliamo finire a farci la guerra dei bottoni".
"A Capodanno abbiamo avuto una piazza piena, sì, ma le presenze per la maggior parte erano maceratesi, invece dovremmo essere in grado di richiamare persone dai centri vicini e anche durante tutto l'anno - punge il presidente di Acm -. A Macerata, inutile negarlo, i negozi stanno chiudendo sempre di più. Colpa di Amazon? Sicuramente sì. Colpa dell’amministrazione attuale o di quelle passate? Non crediamo, come non crediamo che sia colpa degli stessi commercianti. Sicuramente qualcuno non è stato al passo con i tempi ma chi cerca di resistere credo che abbia ancora voglia di combattere".
"Il vero problema è la carenza di residenti, è un cane che si morde la coda: se vengono a mancare i negozi, anche l’economia degli immobili rallenta e crolla. A cosa serviranno i locali lasciati vuoti dal commerciante perché tutti ritirati? Subito dopo perderanno valore anche le nostre case. Una città senza commercio non è appetibile. Alla fine di questo, poniamo una domanda seria a tutti proprietari ed affittuari: Macerata ha veramente bisogno di un nuovo mega centro commerciale? Mi rivolgo ai colleghi commercianti, chiediamo un tavolo sulla questione. Questa non è una protesta ma un grido di aiuto, non vogliamo regali ma chiediamo di poter lavorare per la città con la città, insieme a tutte le varie associazioni, amministrazione e ai cittadini, per riportare Macerata ai vertici che le spettano e che erano suoi in un passato non remoto e che tutti ricordiamo fin troppo bene", conclude Perini.
Sinistra Italiana delle Marche fa sentire la propria voce in merito alla vicenda di Matteo Concetti, il detenuto fermano trovato morto alle 18 del 5 gennaio 2024 nella cella di isolamento nel carcere di Montacuto dove era stato rinchiuso. Davanti ai genitori e agli operatori, venerdì aveva minacciato il suicidio se l'avessero condotto in isolamento. Alle 18 è stato trovato morto.
Ieri 6 gennaio nel pomeriggio, la senatrice Ilaria Cucchi – telefonicamente - e attivisti del partito di SI sono stati vicini alla famiglia presso la camera mortuaria, perché nel 2024 la salute e la vita di un detenuto è ancora più di un numero; lo è per noi e dovrebbe esserlo per la Repubblica italiana.
La senatrice Ilaria Cucchi ha dichiarato: “La morte di Matteo Concetti ci racconta il fallimento del sistema carcerario. La sua è stata una morte preannunciata, rispetto alla quale nessuno, di coloro che hanno avuto a che fare con lui nei giorni della sua detenzione, ha avuto il buonsenso di mettere in essere tutte quelle buone norme per evitarla. Non ho fatto in tempo ad evitare la morte di Matteo, ma per la sua famiglia ci sono e ci sarò sempre, perché il loro dolore è anche il mio”.
“Avrei tanto voluto essere accanto ai familiari di Matteo nelle ore difficili all’obitorio; purtroppo ero lontana e non ho potuto raggiungerli; ma per fortuna sapevo che al loro fianco c’era una persona dal cuore grande e compagno di battaglie, come Marcello Pesarini.”
“Quanto tristemente avvenuto conferma le nostre continue denunce sul sovraffollamento degli istituti marchigiani, in particolare ad Ancona e Pesaro; le precarie condizioni di salute e il continuo disattendere le segnalazioni di patologie; particolarmente quelle psichiatriche, come quella da cui Matteo, di soli 25 anni, era affetto”.
“Se il rapporto fra detenuti e personale di polizia penitenziaria è di 1,67%, e la carenza di personale è del 20%, il settore pedagogico soffre di una carenza del 35% sempre sugli organici previsti; a fronte di un’ampia proposta di attività pedagogiche da parte del volontariato”.
“Cifre che parlano dei mancati investimenti nella Giustizia, che dovrebbe rappresentare il grado di civiltà di un Paese e che sempre più viene, invece, considerata un fastidioso ingombro di persone, spesso colpevoli di piccoli reati, commessi in situazioni di disagio sociale”.
“Al di là delle considerazioni generali, su cui torneremo, Sinistra Italiana manifesta rabbia, dolore e vicinanza alla famiglia di Matteo e - dopo avere presentato, per anni, proposte di legge per detenzioni alternative anche nelle Marche, e denunciato il ritardo nell'applicazione delle leggi dello Stato, come appunto le Rems da utilizzare in questi casi – continuerà a battersi, affinché migliorino le condizioni di vita, di detenuti e operatori della giustizia; e perché, secondo il dettato costituzionale, si tuteli la vita e la dignità dei carcerati”, ha concluso Ilaria Cucchi.
"Anche a Tolentino si continua a toccare con mano l'accelerazione nell’aggiudicazione delle opere pubbliche che la Giunta di centrodestra, guidata da Francesco Acquaroli, ha portato avanti in questi tre anni e che continuerà a fare per ridurre l’impressionante gap nel quale le Marche erano finite con decenni di immobilismo della sinistra".
Queste le dichiarazioni congiunte rilasciate dal consigliere regionale Pierpaolo Borroni e del capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d'Italia, Simone Livi, a poche ore dall’ufficializzazione dell'aggiudicazione dei lavori di demolizione e ricostruzione del nuovo presidio ospedaliero SS. Salvatore di Tolentino, inagibile a seguito del sisma del 2016.
"Avevamo ereditato una dotazione economica insufficiente che, anche grazie al lavoro dell’assessore Baldelli, che ringraziamo, abbiamo portato a un valore complessivo di ben 29 milioni di euro per completare doverosamente le procedure per la realizzazione di un’opera sanitaria al servizio dei cittadini di Tolentino e di tutto l’entroterra maceratese - sottolineano Livi e Borroni -. Memori di quanto accaduto negli ultimi anni, con terribili terremoti che hanno colpito la nostra Regione, con il nuovo presidio ospedaliero si potrà garantire l’operatività anche in caso di eventi sismici importanti, senza trascurare inoltre l’aspetto energetico e, dunque, sostenibile".
"Da tre anni, dall’insediamento della Giunta di centrodestra, le Marche stanno compiendo passi da gigante anche nel comparto dei lavori pubblici, con particolare focus sull’edilizia sanitaria. Si stanno sbloccando numerosi cantieri perché si possa completare, in breve tempo, una sanità diffusa e capillare, di prossimità. L'esatto contrario di ciò che avrebbe voluto il Pd e la sinistra che hanno inseguito la chimera di ospedali unici che avrebbero penalizzato molti territori, soprattutto nell’entroterra, e che la pandemia ha dimostrato fosse una strada sbagliata". concludono Livi e Borroni.
"L'aggiudicazione dei lavori - sottolinea anche il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi – è una notizia molto importante. Infatti è da molto che il territorio aspetta questa nuova costruzione e auspichiamo che oltre alla struttura muraria porti con sé la capacità che noi tutti ci aspettiamo e cioè il potenziamento dei servizi sanitari e assistenziali di base oltre ai servizi già esistenti, così da soddisfare tutte le aspettative dei pazienti non urgenti, come ad esempio il punto di primo intervento, il 118 e la diagnostica".
"Adesso che siamo nella condizione di poter interloquire con la Regione bisognerà avere uno stretto rapporto di collaborazione per superare questo difficile momento che riguarda la demolizione e la ricostruzione, in quanto ora abbiamo tutti gli attori coinvolti nel progetto, ossia l'Ast, la regione e il comune oltre alla ditta. E in più bisogna prevedere un dialogo con i medici di famiglia del territorio tolentinate perché auspico che gli stessi medici di famiglia possano essere inseriti all’interno della nuova struttura ospedaliera".
Il nuovo ospedale avrà la seguente configurazione. Al piano seminterrato sarà realizzato il servizio mortuario: saranno presenti inoltre i locali tecnici e un’autorimessa per il personale e per i mezzi di servizio.
Al piano terra saranno realizzate 16 postazioni tecniche di dialisi di cui 4 suddivise in due stanze per il trattamento dialitico in isolamento dotato di servizio igienico con impianto a pressione controllata ed accesso direttamente dall'esterno. Saranno inoltre presenti il punto prelievi e la diagnostica per immagini con i locali per la Radiologia, Mammografia, TAC ed Ecografia.
Con accesso dedicato, inoltre, al piano terra è previsto un punto di primo intervento. Al primo piano la struttura ospiterà il poliambulatorio, con la riabilitazione e un ambulatorio chirurgico a bassa complessità e 40 posti letto di cure intermedie suddivisi due ali distinte ma collegate funzionalmente.
La struttura, inoltre, avrà al suo interno il consultorio per l’erogazione di servizi e prestazioni a tutela della salute della donna, più globalmente intesa e considerata nell’arco dell’intera vita, nonché a tutela della salute dell'età evolutiva e dell'adolescenza, e delle relazioni di coppia e familiari.
Il consultorio è distribuito sui due piani. Al piano terra sono presenti il locale per aiuto, sostegno e consulenza di intervento psicologico ad indirizzo terapeutico ed assistenza sociale; i locali visite e altre attività consultoriali sono individuate al piano primo.