"La consigliera Iezzi non perde occasione per denigrare Civitanova dipingendola come la peggiore città che esista. Èd è così tanto impegnata nel farlo che non sa neppure leggere quanto ho dichiarato". Così il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica replica, in una nota, alla consigliera del Partito Democratico Lidia Iezzi.
"Capisco che far sapere ai civitanovesi che abbiamo installato nuovi giochi per bambini al parco Calogero Zucchetto, ricevendo molti ringraziamenti, e dire che insieme alla giunta e agli uffici comunali stiamo lavorando per rendere Civitanova una città sempre più a misura di bambino, possa aver infastidito la consigliera che omette di ricordare come questa amministrazione non ha solo sostituito tre giochi al parco sul Lungomare sud, ma ha già riqualificato impianti sportivi, il parco Norma Cossetto, che sono in corso i lavori per la realizzazione di due nuovi asili nido e che altrettanti verranno sistemati, sono in programma nuove piste ciclabili e sempre alta è l’attenzione alla pulizia e al verde", sottolinea il primo cittadino.
"Capisco, ma non se la deve prendere - aggiunge -. Il nostro modo di amministrare la città, per fortuna, non ha nulla a che vedere con quello della sinistra. Ci hanno lasciato una Civitanova allo sbando, in preda a zingari, commercio abusivo e accattonaggio molesto. Una città nel degrado e “vittima” di infinite opportunità perse: penso all’Università, al sottopasso di via Einaudi, al cavalcavia, all’ascensore a Civitanova Alta tanto per citarne alcune. Oggi Civitanova non è più la città che abbiamo ereditato: è più pulita, più attrattiva e dinamica, vivace sotto il profilo culturale e commerciale. Cito Luois Vuitton, Iginio Massari, Iginio Straffi e molte altre attività che hanno deciso di investire nel nostro territorio".
"Certo, c’è molto lavoro da fare, ma è una città in continua crescita e proprio per questo con problematiche, tra cui viabilità e parcheggi, che vanno gestite ed affrontate come stiamo facendo. Pertanto la sostanza è nelle opere che abbiano fatto e che porteremo a compimento. La propaganda di facciata, invece, è l’unica cosa di cui la sinistra può andare fiera", conclude Ciarapica.
La Giunta comunale ha approvato, per un importo complessivo di 346mila euro, i lavori di manutenzione straordinaria di alcuni impianti sportivi della città con l’obiettivo di proseguire nel programma di rigenerazione dell’impiantistica sportiva attraverso interventi puntuali e costanti. Saranno interessati dalle manutenzioni il plesso sportivo Palavirtus (210mila euro), i campi da tennis di via Alfieri (50mila euro), il campetto da calcetto di via Cioci (64mila euro) e il campetto da basket della scuola elementare IV novembre (22mila euro).
“Investimenti comunali importanti e significativi che si inseriscono nel solco della valorizzazione dell’impiantistica sportiva cittadina dove, sportivi e non, potranno praticare le attività e favorire, al contempo, momenti di aggregazione e socializzazione” ha detto il sindaco Sandro Parcaroli.
“Il 2024 inizia in continuità con gli anni precedenti e in coerenza con il programma di governo: rigenerazione sia dei principali impianti sportivi della città che dei campetti di quartiere – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. Il Palavirtus è il simbolo positivo della storia sportiva maceratese, mentre il campetto di via Cioci quello negativo del degrado e abbandono. Con l'amministrazione Parcaroli sport, giovani e benessere sono al centro dei lavori pubblici”.
“La nostra Amministrazione dimostra con i fatti di porre lo sport al centro della propria attività. Con nuovi investimenti per 346mila euro valorizziamo e implementiamo la disponibilità e la qualità degli spazi per le associazioni sportive con l’obiettivo di agevolarle, facendo aumentare sempre più il numero degli appassionati e, di conseguenza, generando un benefico indotto – ha aggiunto l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. Con questi ulteriori interventi, mirati e concreti, andiamo a eseguire delle manutenzioni straordinarie che doteranno la città di impianti sempre più moderni e sicuri”.
Per quanto riguarda i lavori relativi al Palavirtus, si procederà alla sistemazione degli infissi esterni della sala di ginnastica artistica - per eliminare le infiltrazioni e migliorare l’efficientamento energetico - e alla demolizione e al rifacimento della pavimentazione in parquet. Nella sala fitness, in quella pesi e spinning si prevede la demolizione e il rifacimento delle pavimentazioni con l’installazione di un manto impermeabile. Previsti, infine, il rifacimento dell’intonaco interno e la ripresa delle lesioni dovuta ai cedimenti del terreno al di sotto delle unità abitative con la contestuale tinteggiatura delle stanze.
La manutenzione straordinaria dei campi da tennis di via Alfieri, dove si interverrà nell’area parcheggio e dove si procederà al ripristino della fognatura, permetterà di garantire il giusto stato di conservazione della struttura esistente oltre a consentire agli utenti di avere un servizio di maggiore qualità.
Il campetto da calcio di via Cioci sarà invece interessato dall’installazione di una struttura prefabbricata da adibire a spogliatoi sportivi, alla sistemazione del parcheggio e a nuove piantumazioni nell’area esterna ai campi da gioco.
L’intervento che interesserà il campetto della scuola elementare IV novembre prevede, infine, l’installazione, in un’area adiacente dove c’è il campo outdoor di basket, di un pallone pressostatico donato dall’Università di Macerata che permetterà di effettuare attività sportiva anche durante i mesi invernali. Ciò consentirà all’Università di trasferire provvisoriamente le attività sportive del Cus in attesa del completamento della nuova impiantistica sportiva dell’Ateneo.
Un nuovo capitolo si aggiunge all’intricata storia del nuovo ospedale di Macerata.
Dopo la conferenza stampa convocata la settimana scorsa da Romano Carancini, durante la quale il consigliere regionale aveva parlato di come dietro la costruzione del nuovo ospedale celasse una farsa, arriva un nuovo aggiornamento sulla questione.
È di qualche ora fa infatti l’annuncio del governatore regionale Francesco Acquaroli sulla pubblicazione della gara di progettazione integrata del nuovo ospedale di Macerata. Notizia postata dallo stesso governatore sul proprio profilo Facebook, definita come “un passaggio fondamentale per la realizzazione del nuovo presidio sanitario”.
Il valore della gara si attesta intorno ai 16 milioni di euro, mentre la stima per la realizzazione dell'opera è di circa 185 milioni di euro. Il nuovo ospedale metterà a disposizione 379 posti letto, ampliabili a 434 immediatamente attivabili in caso di eventi emergenziali. L'imponente struttura sorgerà su un'area di circa tredici ettari.
Inizia con il ricevimento di una rappresentanza dell’Abc, associazione balneari civitanovesi, il calendario di incontri con le categorie invitate in Comune dall’assessore Giuseppe Cognigni, per mettere a punto, insieme, un piano per l’estate che vada a migliorare raccolta differenziata, sicurezza, pulizia, decoro e cura del verde.
Dopo la pubblicazione dell’ordinanza del sindaco Fabrizio Ciarapica, che concede l’apertura delle attività con licenza stagionale da sabato 2 marzo al 3 novembre, c’è un gran fermento tra gli operatori degli chalet, che sono in procinto di riaprire bar e ristoranti per sfruttare al massimo gli otto mesi consentiti dalla legge regionale.
"Ringrazio i rappresentanti dell’Abc per la loro disponibilità - ha riferito l’assessore Cognigni al termine della riunione che si è svolta venerdì nella sala dell’Amicizia -. Quello di oggi rappresenta il primo di una serie di confronti con balneari e commercianti che sto organizzando e che vogliono essere momenti di crescita per innalzare la qualità dei servizi per residenti e in vista dell’arrivo dei turisti".
"Stiamo assistendo ad un incremento di aperture di nuove attività, alcuni titolari degli stabilimenti balneari sono nuovi imprenditori ed è essenziale collaborare - ha precisato Cognini -. Operatori comunali e del Cosmari debbono essere messi in condizione di lavorare al meglio per ottenere una migliore gestione dei rifiuti. Invitiamo nuovamente ad un corretto conferimento della raccolta differenziata, al posizionamento dei cassonetti nelle giuste collocazioni, sia all’interno dei locali che negli spazi pubblici e al rispetto dell’orario indicato. Invitiamo i cittadini a fare segnalazioni in caso ci siano interventi da fare o segni di inciviltà".
Nel corso dell’incontro si è parlato anche di spiaggia, servizi di pulizia e gestione dell’arenile. "Noi siamo pronti a ripartire – hanno sottolineato Aldo Ascani (Shada), Alessandro Castagna (G7), Marusia Ciavattini (Dal Veneziano) e Marco Scarpetta (Golden beach) – c’è molto entusiasmo e siamo qui per conto di tutti gli associati a fare da tramite con l'amministrazione comunale per partire con il piede giusto e mettere a fuoco le problematiche che interessano il lungomare. La Bolkestein rimane per noi una spada di Damocle, ma questo non ci impedirà di infondere una carica di energia positiva nella stagione 2024. Siamo più convinti che mai e chiediamo di essere coinvolti nelle scelte dell’amministrazione per gli eventi. Abbiamo esposto le nostre problematiche all’assessore Cognigni, serve una cura sistematica del verde, della spiaggia e una razionalizzazione dei parcheggi e della viabilità".
"Molti cittadini - ha aggiunto l'assessore - hanno tenuto a complimentarsi per i lavori sulle aree verdi del lungomare, su cui continueremo ad intervenire con alcune migliorie già in programma. Ho incontrato persone disponibili, che hanno esposto varie questioni, come le criticità sulle spiagge libere, dove vengono abbandonati rifiuti. Il Cosmari pulisce di prima mattina, ma purtroppo a volte non basta, pubblico e privato devono interagire perché ne va l’immagine della città".
"So che alcuni hanno acquistato delle idropulitrici per pulire il marciapiede antistante l'attività e curarne l’igiene e questo fa piacere. Con la polizia locale cercheremo di intensificare i controlli, l’obiettivo è garantire più pulizia, più decoro. Inoltre, interverremo per mettere più luce nei punti critici come in certi parcheggi per scooter e bici. Seguiranno incontri con le altre associazioni, l'amministrazione farà la sua parte e confidiamo nella massima sinergia: la città è di tutti e tutti dobbiamo impegnarci per migliorarla. Chi viene a Civitanova la sceglie per la sua vivacità, per i locali alla moda, ma anche per tanti altri aspetti come l’attenzione al verde e al decoro. Siamo tutti a lavoro per fare in modo che la stagione alle porte possa essere davvero ottima", ha concluso Cognini.
"Vorrei tranquillizzare le consigliere comunali di opposizione Mirella Paglialunga e Letizia Murri e sollevarle dal compito di dover cercare il 'Piano antenne perduto' come lo hanno definito. Qui non si è perso nulla se non la certezza che entrambe non conoscono l’iter, obbligatorio per legge, a cui il Piano è sottoposto". L’assessore all'urbanistica Roberta Belletti replica così alle due consigliere in merito al Piano Antenne.
"Dopo averlo presentato in un’assemblea pubblica pubblicizzata sia tramite la stampa, i canali social e sul sito del Comune - spiega la Belletti - è stato sottoposto, da parte della Provincia, alla procedura di verifica di assoggettabilità al Vas. Solo il 6 febbraio 2024 la Provincia ha escluso il piano antenne da questa procedura dando, di fatto, il via libera ai passaggi successivi. Pertanto ora verrà convocata l’apposita Commissione e successivamente sarà portato in Consiglio Comunale".
"Tacciare, quindi, di inerzia questa amministrazione 'strumentalizzando' un tema delicato e quanto mai importante per la nostra salute, a cui tutti, compresi gli uffici preposti hanno sempre prestato attenzione, è l'ennesima dimostrazione di quanto le due consigliere siano più interessate ai titoli di giornali che alla regolamentazione del settore. Ricordo, seppur ciò possa provocare qualche mal di pancia, che la sottoscritta insieme al sindaco Fabrizio Ciarapica ha portato avanti una lunga battaglia per bloccare l’installazione dell’antenna in via Caracciolo. Insieme a tutti i residenti abbiamo vinto e questa è la dimostrazione di come, almeno per noi, la città e le sue problematiche", conclude Belletti.
Nel consiglio delle donne convocato per oggi, lunedì 19 febbraio, si sarebbe dovuto discutere dell’organizzazione di iniziative in vista della Giornata Internazionale delle Donne e si sarebbero dovute conoscere le rappresentanti di quartiere neoelette.
L’esclusiva presenza della presidente Sabrina De Padova e della vicepresidente Ninfa Contigiani come membri di diritto, oltre a due rappresentati di quartiere, ha portato a dichiarare la seduta deserta.
Assenti, dunque, le rappresentanti delle associazioni, che in seguito ad una variazione di regolamento approvata lo scorso anno, si erano viste togliere la facoltà di voto.
"Capisco la mancanza delle associazioni che, vista la modifica al regolamento, hanno ritenuto opportuno non presentarsi", queste le parole della presidente Sabrina De Padova di fronte all’aula deserta.
La vicepresidente Ninfa Contigiani invece afferma: "Questa sala vuota è perfettamente rappresentativa e dà la dimensione della capacità di ascolto, della sensibilità e delle volontà di confronto che le esponenti consiglieri comunali ed assessori della giunta dimostrano nei confronti della realtà cittadina. Non sono per niente sorpresa, era assolutamente ovvio che una volta cambiato il regolamento per far diventare il consiglio delle donne un luogo in cui passano solo le decisioni già prese dalle esponenti della maggioranza, esso non avesse più la funzione di confronto per cui era nato".
"L’assenza qualifica chi è assente avendo il dovere di starci. L’assenza delle associazioni evidenzia invece la mancata volontà delle stesse di sottostare alla volontà della maggioranza. Venire qui solo per fare presenza e non decidere nulla non può rendere viva la funzione di questo consiglio”, spiega Contigiani.
Il prossimo consiglio delle donne si terrà invece il primo marzo, quando si discuterà della revoca della presidente del Consiglio delle Donne Sabrina De Padova, accusata di aver "nel corso del suo mandato programmato e assunto delle decisioni senza un necessario confronto con le componenti di diritto elette del Consiglio delle Donne, determinando la perdita di rappresentatività del gruppo di maggioranza al quale appartiene".
La presidente De Padova ci aveva già mostrato il suo punto di vista su questa vicenda (leggi qui), denominata ironicamente dalla stessa "una decapitazione in stile Maria Antonietta". Il proprio punto di vista a riguardo di questa revoca è stato espresso questa sera anche dalla vicepresidente Contigiani.
“Il mio sospetto è che, al prossimo consiglio delle donne, convocato dalle donne della maggioranza con un ordine del giorno stabilito da loro, molto probabilmente vedrà una folta presenza - dice Contigiani -. Quello che hanno fatto è chiedere la revoca della presidenza sulla base del fatto che non è più rappresentativa della maggioranza. Voglio ricordare che come presidente e vice fummo votate dall’assemblea, fra cui anche le rappresentati delle associazioni. Dovremmo pertanto essere sfiduciate dalla stessa assemblea. Invece le consigliere di maggioranza hanno costruito un regolamento che non rispetta i crismi della corretta funzionalità istituzionale".
"La maggioranza ha impresso un valore politico a questa revoca e ha così trasformato il consiglio delle donne in un organo di contenuto partitico politico, quando non è nato per questo ma per dare alle consigliere donne elette una rete di donne che vivono e agiscono nella società e possono essere in grado di dispensare consigli sugli atti amministrativi da prendere con maggiore efficacia - denuncia la vicepresidente -. È evidente che questa maggioranza non ha voluto questo tipo di confronto. Non c’è rispetto della pluralità di opinioni politiche che era presente all’interno del consiglio delle donne.
"È chiaro che le 35 esponenti associative del territorio avrebbero votato secondo il proprio pensiero e secondo il proprio potere politico. La loro presenza rappresentava una ricchezza, un’opportunità di raccogliere le impressioni della città prima di promuovere un atto amministrativo. Hanno cancellato questa ricchezza con un tratto di penna, dimostrando di non avere bisogno della parola e della visione di nessun altro al di fuori della loro”. La vicepresidente Contigiani, non avendo intenzione di ricoprire questo suo ruolo in "un’organizzazione che vuole imporre le proprie decisioni", domani mattina rassegnerà formalmente le sue dimissioni. Rimarrà comunque nel consiglio delle donne come membro.
"La farsa". Così ha definito l’intrigata vicenda legata al nuovo ospedale di Macerata il consigliere regionale del Partito Democratico, Romano Carancini, che nella mattinata odierna ha convocato nel ristorante maceratese DiGusto una conferenza stampa per far luce sulla questione e porla all’attenzione dei cittadini.
Insieme al consigliere regionale, hanno preso parte alla conferenza stampa anche Irene Manzi, deputata e componente della segreteria nazionale del Pd, Angelo Sciapichetti, segretario della federazione provinciale del Pd, Narciso Ricotta, capogruppo del Pd in consiglio comunale e consiglio provinciale di Macerata e Ninfa Contigiani, segretaria del circolo Pd Macerata e consigliera comunale.
Si parla ormai da diversi anni della costruzione del nuovo ospedale di Macerata. Era il 2020 quando il sindaco Parcaroli e il governatore regionale Acquaroli vennero ritratti nel famoso "campo di girasoli", atti a effettuare un sopralluogo nella zona che avrebbe ospitato il nuovo nosocomio. Nel luglio del 2022 venne firmato lo storico accordo fra la Regione Marche e il Comune di Macerata per la sua costruzione nel capoluogo di provincia. Si definiva come la nuova struttura "mastodontica" da 400 posti letto, aggiornata e completa di personale adeguato, sarebbe sorta in località “La Pieve” e che i lavori sarebbero iniziati nel 2025.
Nell’aprile dello scorso anno invece, dopo aver minacciato di incatenarsi in caso di mancata costruzione del nuovo ospedale, il sindaco Sandro Parcaroli aveva annunciato come "entro la fine del 2024 sarebbe stata posta la prima pietra" per l’avvio dei lavori.
Arriviamo così alla giornata di ieri quando è arrivato l’annuncio di Parcaroli sull’ok dell’Anac alla progettazione del nuovo ospedale. Secondo quanto riportato dal sindaco "la Regione Marche predisporrà, a breve, la pubblicazione del bando sulla Gazzetta dell’Unione Europea e sul sito della Regione".
Nell'intervento odierno, intitolato appunto "la farsa", Carancini afferma invece come, ad oltre tre anni di insediamento della giunta Parcaroli, del nuovo ospedale non si abbia notizia.
"Non si ha notizia del progetto - dichiara il consigliere regionale -. Deve addirittura ancora essere messa a bando la scelta del progettista. Si dovrebbe poi passare alla redazione del progetto di fattibilità economica e poi successivamente la messa a bando del progetto stesso per scegliere l’assegnatario dell’appalto e per realizzare l’esecutivo. Poi infine devono ovviamente esserci i lavori. Ad oggi non c’è nulla di tutto questo".
Questa mancanza di un progetto effettivo è stata la prima tematica affrontata durante la conferenza. “Siamo agli albori dell’opera pubblica”. Afferma la deputata Irene Manzi, la cui presenza viene sottolineata da Carancini come importante per rappresentare una filiera del Pd. "Quella messa in atto sinora è una semplice politica degli annunci, ma sappiamo che non si fanno le nozze con i fichi secchi. Sinora non ci sono state risposte chiare, né tantomeno delle certezze, rivolte ai cittadini, a cui deve essere garantito il pieno ed efficiente diritto alla salute".
"Una conferenza stampa che ci saremmo augurati di non fare - dichiara invece il segretario Sciapichietti -. La giunta di destra ad oggi non ha conseguito risultati. Quello dell’ospedale è il più grande bluff della provincia”.
"Dopo 3 anni non c’è nessun progetto - ontinua il consigliere Ricotta - Questa è la realtà brutale dei fatti, quella di un sindaco che si è fatto scippare l’ospedale. Inutile che minaccia di incatenarsi o parla di prima pietra: siamo fermi all’anno zero, se non -1".
La consigliera Contigiani si concentra, invece, sulle attuali condizioni in cui verte l’ospedale di Macerata. “Siamo di fronte a una struttura vecchia, che ha fatto il suo tempo e non è più adeguata. In più medici e operatori sanitari stanno fuggendo sempre più dalla sanità pubblica. Tutti parlano di rinnovare, mentre il sindaco si limita a dire che faranno un bell' ospedale. Non si deve pensare alla bellezza esterna dello scatolone, bensì alla sua efficienza”.
Il secondo tema affrontato è stato quello legato invece all’aspetto finanziario che riguarda la costruzione del nuovo ospedale. Come ricordato da Carancini, nel 2023 l’assessore regionale con delega ai lavori pubblici Francesco Baldelli rispose a una sua interrogazione in aula confermando che c'erano i fondi per la costruzione del nuovo ospedale. Fatto smentito dal consigliere dem e testimoniato dall’accesso agli atti in questione.
"Non solo non ci sono i fondi necessari a coprire la costruzione del nuovo ospedale, ma si stanno verificando una serie di fatti al limite della legalità - prosegue Carancini -. La Regione Marche intende infatti attingere alle risorse del sisma per realizzare un nuovo ospedale. Lo fa per giunta in maniera del tutto imbarazzante: trasforma i 6,2 milioni di euro già previsti per il sisma per la città di Macerata (in particolare per la riqualificazione dell’ex Cras), in 110 milioni di euro".
Come riportato da Carancini, nel 2022 l’allora assessore al bilancio della Regione Marche Guido Castelli avrebbe comunicato ad Acquaroli e Legnini di utilizzare le risorse desinate alla ricostruzione post-sisma per il nuovo ospedale di Macerata: "Con l’ordinanza 109 del 2020 venivano destinati fondi per la ricostruzione post-sisma ai vari territori. Al Comune di Macerata andavano 6,2 milioni di euro, con i quali sarebbero stati finanziati i lavori per tre strutture, fra cui l’ex Cras. Parliamo di soldi pubblici, che col tempo hanno subito una vera e propria plusvalenza, accentuatasi con l’innalzamento delle risorse dovuta alla crisi russo-ucraina. Siamo così passati dai 6,2 milioni iniziali a 75 milioni, che sono diventati in seguito 87 e infine 110 milioni di euro. Secondo Castelli 20 milioni sarebbero stati destinati all’ex Cra, mentre i restanti 90 alla costruzione del nuovo ospedale di Macerata".
"A 13 mesi dal suo insediamento come commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto, Castelli non ha fatto nulla. Nel frattempo, ci si chiede come sia stato possibile trasformare 6,2 milioni di euro in 110 milioni di euro. Il sindaco non si è mai occupato in maniera sostanziale della vicenda dell’ospedale, mentre il duo Acquaroli-Castelli sta mettendo in piedi un’azione assolutamente inaccettabile", conclude Carancini.
Proposta di revoca della presidente del Consiglio delle Donne Sabrina De Padova. Questa quanto pervenuto alla stessa presidente una lettera firmata dalle consigliere e dagli assessori di maggioranza.
Tale richiesta è stata accompagnata dalle seguenti motivazioni: “Nel corso del suo mandato, la presidente del Consiglio delle Donne Sabrina De Padova ha programmato e assunto delle decisioni senza un necessario confronto con le componenti di diritto elette del Consiglio delle Donne, determinando la perdita di rappresentatività del gruppo di maggioranza al quale appartiene”.
La consigliera De Padova ha spiegato come, a suo modo di vedere, la revoca della carica di presidente del Consiglio fosse stata voluta già dal momento della sua elezione.
“Partiamo dal fatto che il Consiglio delle Donne, che si riunisce ormai da più di quindici anni, ha subito una variazione di regolamento lo scorso anno. Le consigliere di maggioranza hanno deciso di modificarlo, trasformandolo in un Consiglio delle donne di destra e togliendo il voto alle associazioni", ha affermato De Padova. Questo non ha potuto che creare delle difficoltà, con le associazioni che, non potendo votare, non erano motivate a parteciparvi".
"Non ho mai accettato il fatto che le decisioni dovessero per forza passare dalla volontà delle consigliere di destra, con le associazioni che invece non possono esprimere la loro opinione. Pertanto, ho sempre continuato a procedere intendendo il consiglio comunale delle donne come è nato. Di solito dovrebbe rimanere invariato per tutto il mandato, è raro che subisca variazioni in corso d’opera".
"Quanto agli ultimi avvenimenti, invece, essendo stato revocato il Consiglio comunale previsto per lunedì 19 febbraio, ho pensato di convocare per quel giorno il Consiglio delle Donne. Con l’8 marzo alle porte, sarebbe stata un’ottima occasione per discutere dell’organizzazione di qualche iniziativa per la Giornata Internazionale delle Donne, oltre che per conoscere le rappresentanti di quartiere neoelette. Ovviamente avevo già proposto questa idea a tutte le componenti del consiglio delle donne sulla nostra chat di gruppo, prima che via mail. Proprio oggi mi arriva invece questa richiesta, che verrà ovviamente portata in consiglio comunale, di eliminare la presidente del Consiglio delle donne".
"Secondo le motivazioni che hanno portato a questa decisione - spiega - sarei stata accusata di non favorire il confronto all’interno del Consiglio delle Donne, cosa che non corrisponde al vero. Anche per quanto riguarda la convocazione dell'assise del 19 febbraio, avevo comunicato questa intenzione a tutte le componenti del Consiglio delle donne sulla nostra chat di gruppo, prima che via mail. Nel messaggio chiedevo proprio ai membri del gruppo di proporre inziative, non di assumere le mie decisioni, come indicato invece erroneamente nella richiesta di revoca. Tra l'altro la proposta non è stata presa in considerazione, non ricevendo messaggi di risposta".
"C’è sempre stata la volontà di far fuori la sottoscritta - ha proseguito De Padova - già dal momento in cui si è pensato di modificare il regolamento del Consiglio delle donne. Basti pensare che al momento della mia elezione, non ho dovuto superare una sola votazione, ma ben quattro. Come se non bastasse c’è stata poi un’ultima votazione, voluta dall’assessore D’Alessandro, che prevedeva addirittura l’estrazione dei bigliettini. Questo perché si voleva eleggere una persona appartenente alla lista di Fratelli d’Italia”.
"Sinceramente una votazione ufficiale che si conclude con un’estrazione dei bigliettini mi sembra la più grande buffonata mai vista. Questa è la politica maceratese. Spero che il sindaco, così come ha sostenuto tutti i suoi assessori nel momento in cui ne venivano chieste le dimissioni, faccia la stessa cosa con una consigliera della sua lista civica, tra l’altro espressamente richiesta dal primo cittadino stesso".
"Io non conoscevo Parcaroli. Sono stata chiamata da lui e dall’assessore D’Alessandro per essere inserita nella sua lista civica. Mi sono inserita appunto in una lista civica e non in un partito. Proprio per questo non pensavo di prendere ordini e dover assistere a comportamenti quasi 'militari', né tantomeno di dover sottostare a delle regole che definirei di estrema destra. Pensavo di trovarmi in una situazione democratica, ma così non è stato".
Poi la consigliera ha proseguito riportando un episodio specifico. "Era stato votato in consiglio delle donne la presentazione del libro di David Miliozzi E tutto iniziò a tremare. In questa situazione c'é stato un assessore che si è opposto fermamente a questa iniziativa perché considerava il libro di sinistra, quando invece il sindaco e l'assessore Cassetta ci avevano dato il consenso a procedere".
"Questo per spiegare che bisogna comportarsi come dicono certe persone, fare i militari", ha sottolineato ancora De Padova. A questo punto ben venga questa risoluzione. Il Consiglio delle donne ha l’obiettivo principale di eliminare gli stereotipi sociali e culturali che ci portiamo dietro. Non deve servire per far emergere un determinato assessore rispetto agli altri".
"Nel caso in cui la richiesta di revoca della presidente del Consiglio delle donne dovesse essere approvata, non ho dubbi sul fatto che la presidenza verrà assegnata a una rappresentante di Fratelli d’Italia”, ha chiosato De Padova.
"A seguito del disco verde definitivo dell'autorità nazionale anticorruzione per l'affidamento della progettazione del nuovo ospedale di Macerata, la Regione Marche predisporrà, a breve, la pubblicazione del bando sulla Gazzetta dell’Unione Europea e sul sito della Regione". Ad annunciarlo è il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli.
“A seguito della progettazione, il Comune provvederà all’interlocuzione con i proprietari del terreno in questione per l’acquisizione dello stesso - ha continuato Parcaroli -. Con l’ok definitivo dell’Anac si conclude la fase propedeutica alla pubblicazione del bando per l’affidamento della progettazione dello studio di fattibilità. Dimostriamo ai maceratesi che siamo in prima linea per difendere gli interessi della città come confermato anche con la sottoscrizione dell’accordo tra Regione Marche, Comune di Macerata ed ex Asur (oggi Ast). Un ringraziamento alla Giunta regionale, in particolare all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, per la continua attenzione e il proficuo impegno dimostrati nei confronti della nostra comunità, ha concluso il sindaco Parcaroli.
"Riconquistiamo la memoria di questa terribile tragedia che lo Stato, con un ritardo di circa 60 anni, nel 2004, ha riconosciuto istituendo la Giornata del ricordo. Una giornata con la quale si restituisce piena dignità alla vita di migliaia di italiani torturati e poi gettati, alcuni ancora vivi, nelle Foibe e a coloro che durante l'esodo istriano, fiumano, giuliano e dalmata furono costretti a lasciare la propria terra". Così il presidente del Consiglio Comunale, Fausto Troiani, ha aperto il consiglio comunale all’Auditorium dei licei "Leonardo da Vinci" insieme agli studenti di vari istituti.
Presenti il vice sindaco Claudio Morresi, l'assessore ai servizi socio-educativi, Barbara Capponi, Emanuele Piloni, nipote di esuli e Coordinatore regionale Unione degli Istriani, il segretario comunale Benedetto Perrone, consiglieri comunali, autorità civili e militari.
"Oggi siamo qui, tutti insieme, a riflettere su una delle pagine più drammatiche della storia italiana che colpì tanti italiani - ha detto il vice sindaco Claudio Morresi -. Fino a quando prevarranno i principi del rispetto, della ragione, del dialogo, allora anche il sacrificio delle vittime delle foibe e dei tanti esuli assumerà un valore e un significato non solo di ricordo ma di insegnamento e di costruzione di un futuro migliore e di pace per tutti".
L'assessore Barbara Capponi si è soffermata sui concetti della "consapevolezza" e della "scelta", coinvolgendo i ragazzi anche in ragionamenti che toccherebbero la loro vita in caso di attualità. "Ho avuto modo di confrontarmi con voi studenti sul tema della libertà di scelta e di coraggio - ha detto -. Ci vuole più coraggio a rischiare di farsi sparare o fare minacciare la propria famiglia piuttosto che sparare a un altro uomo, o bambino, per eseguire un ordine. In ogni tempo e luogo la storia ci mette davanti a delle decisioni, ma anche voi, nella vostra quotidianità, siete o potreste essere chiamati a questo. Sappiate che si può sempre scegliere il giusto, anche quando è difficile".
Toccante l'excursus storico di Emanuele Piloni, nipote di esuli, coordinatore regionale Unione degli Istriani che attraverso storie vere ha ripercorso quello che fu il dramma delle Foibe. "Il 10 febbraio è il riconoscimento tardivo di una tragedia sulla quale per decenni è scesa volutamente una cappa di silenzio - ha detto davanti ad una platea attento e colpita dalle sue parole - Questa ricorrenza deve essere un punto di partenza per far conoscere e tramandare questa drammatica pagina della storia italiana. Una pagina che, ancora oggi, molti non vogliono che venga raccontata".
Piloni ha citato anche la storia della nonna: "Mia nonna Antonietta era nata e cresciuta a Pisino, cittadina nel cuore dell’Istria. Visse in prima persona quel drammatico settembre 1943, con i primi infoibamenti, e i terribili 40 giorni di occupazione di Trieste da parte dei partigiani comunisti jugoslavi nel maggio 1945. Per i suoi sentimenti italiani venne incarcerata. Riuscì fortunatamente a salvarsi".
Bellissimi gli elaborati ed i video documentari realizzati dagli alunni dei vari istituti scolastici, a partire dal manifesto scelto, realizzato dalla studentessa Aurora Brandizi dell’Istituto grafico Bonifazi. "Ricordare questo evento con la progettazione del manifesto - ha detto - mi ha consentito di riflettere su quanto le ingiustizie, gli egoismi e le prevaricazioni non sono soltanto storie passate, ma purtroppo sono realtà che ancora oggi si verificano ovunque".
"Era un impegno che avevamo preso con i cittadini e sono molto contento di aver conseguito un risultato che ritengo fondamentale per tutti i cittadini di Monte San Martino. Sono certo che i tanti disagi che inevitabilmente ci sono stati negli ultimi mesi, saranno superati, grazie alla prestazione aggiuntiva offerta dal medico di base. Ringrazio la dottoressa Cristallini per la professionalità e la disponibilità mostrate, oltre ovviamente alla regione Marche, all'Ast e al consigliere regionale Simone Livi per l’interessamento che ha consentito di raggiungere un obiettivo che puntavamo a raggiungere ormai da mesi". Ad annunciarlo è il consigliere comunale del gruppo "Monte San Martino tra la gente - Fratelli d'Italia', Raffaele Anselmi.
"La questione era stata sollevata alla fine dello scorso mese di aprile, quando il medico di famiglia che assisteva i cittadini di Monte San Martino è andato in pensione - ricorda il consigliere -. Da quel momento, per i residenti che avevano necessità di usufruire delle prestazioni del medico di medicina generale è iniziato un vero e proprio calvario". "La dottoressa Carlotta Cristallini ha trovato l’accordo con l’Ast per una prestazione aggiuntiva di 5 ore che porteranno a 25 le ore complessive settimanali di prestazione a Monte San Martino", conclude Anselmi.
“Restituire all’agricoltura maggiore serenità e competitività e norme in grado di consentire agli addetti di poter operare al meglio e al passo con i tempi, certi del sostegno che viene dalle istituzioni”. Queste le parole espresse questa mattina, ad Ancona, dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, alla platea degli intervenuti all’assemblea regionale della Cia (Confederazione italiana agricoltori). “Salviamo l’agricoltura per salvare il futuro” è il titolo dell’incontro, con al centro l’impatto della nuova Pac (Politica agricola comune della UE) sull’agricoltura. “L’agricoltura sta vivendo un momento molto complesso – ha rimarcato Acquaroli, non dimenticando le questioni di attualità in questi giorni – In questo contesto occorre ribadire la sua centralità. È un settore che riteniamo assolutamente nevralgico e strategico per la crescita della nostra regione, dell’Italia e dell’Europa”.
Acquaroli ha ribadito la necessità di assicurare agli agricoltori un sostegno strategico. Il tema da porre sul tavolo è quello di un approccio diverso tra le politiche europee legate alla Pac. “Di fronte a percorsi alternativi che vengono proposti come soluzioni innovative per lo sviluppo del settore – ha detto Acquaroli – noi non ci stiamo. Occorre recuperare l’importanza reale dell’agricoltura a scapito di quelle alternative che stanno prendendo piede e hanno cominciato a essere calate nella discussione politica, col rischio di diventare negli anni normalità. Io credo che l’Italia e la Regione Marche su questa discussione debbano essere nettamente dalla parte di chi difende l’agricoltura tradizionale, convenzionale, biologica, fermamente convinti che l’agricoltura debba essere legata al lavoro dell’uomo, come è stato fatto finora e che si deve continuare tranquillamente a farlo con il sostegno delle istituzioni”.
“Senza di ciò – ha affermato il presidente - vedremo compromessa la valenza millenaria di un settore che va rispettato e la capacità produttiva dei nostri territori. Chi opera in agricoltura con consapevolezza sa che questo è un disegno che non può corrispondere al bene del settore e della nostra economia e al futuro delle nostre generazioni”.
“Vogliamo dunque riscrivere una pagina nuova per questo settore mettendo in campo tutta la disponibilità e voglia di lavorare insieme per dare fin da subito quelle risposte che vengono richieste. Le soluzioni sono le filiere produttive, l’aggregazione, vincendo a volte anche un certo tipo di atteggiamento conservatore, accompagnando le imprese in un percorso che possa portarle ad essere più competitive. Di questo ho parlato più volte con il ministro Lollobrigida e credo che i margini di intervento che noi potremmo mettere in campo, sia a livello regionale che nazionale per sostenere queste linee di indirizzo, siano reali, perché noi crediamo moltissimo nella possibilità che l’agricoltura torni ad essere un settore primario e attrattivo, specialmente per i giovani”.
All'ufficio elettorale del comune di Tolentino, sito in piazza della Libertà, è depositata la raccolta firme relativa a tre proposte di legge di iniziativa popolare avanzate dall’associazione ‘Liberi in veritate’. La raccolta delle firme in Comune terminerà il 28 giugno, ma il comitato continuerà a raccoglierle all'esterno fino al 15 luglio. Le petizioni promuoveranno il diritto all'autoproduzione del cibo, il diritto alla libertà di pagamento in contanti e lo stop all’indottrinamento gender nelle scuole.
La prima proposta si rifà all’articolo 44 e recita: "Tutti i cittadini e i soggetti residenti nel territorio della Repubblica hanno il diritto assoluto e irrinunciabile di coltivare la terra e di allevare animali sul suolo di proprietà, senza scopo di lucro, per il soddisfacimento dei bisogni alimentari propri e della propria famiglia". Si invita poi, ad inserire il diritto alla libertà di pagamento in contanti rifacendosi all'articolo 1277 del codice civile: "L’estinzione delle obbligazioni pecuniarie può sempre avvenire mediante pagamento in denaro contante".
Il terzo della terza proposta di legge ('stop all'indottrinamento gender') richiama l'articolo 30 della Carta costituzionale e recita: "Le scelte relative all’educazione e all’istruzione dei figli minori in ambito religioso, morale, scientifico, sanitario, politico e affettivo-sessuale spettano in ultima istanza al padre e alla madre, i quali pertanto potranno sempre negare il proprio consenso all’insegnamento all’interno della struttura scolastica di teorie contrastanti con i loro principi e convinzioni morali".
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito dell’associazione 'Liberi in veritate - alleanza controrivoluzionaria per la difesa dell’ordine del Creato' (www.liberiinveritate.com).
"Voler screditare questa amministrazione servendo ai cittadini fake news è un metodo molto caro al consigliere Micucci. Un metodo scorretto soprattutto quando lo si utilizza su temi delicati come la sanità ed il sociale". Il sindaco Fabrizio Ciarapica replica così al consigliere comunale in merito alle sue dichiarazioni sugli alloggi popolari di via Marchetti. "A differenza di quello che vuol far credere Micucci, i 34 alloggi in via Marchetti non sono ancora pronti. L'Erap, con il quale il sottoscritto e gli uffici preposti, hanno sempre lavorato in stretta sinergia, non ha ancora comunicato la fine dei lavor"i.
N"el frattempo, con un provvedimento del segretario comunale, ci siamo attivati per velocizzare la procedura per la formazione e l'approvazione della graduatoria e la pubblicazione del bando. Non solo degli alloggi di edilizia agevolata, ma anche quelli di edilizia residenziale pubblica", ha puntualizzato il primo cittadino.
"Pertanto - conclude il sindaco Ciarapica - vorrei tranquillizzare tutti coloro che sono in attesa di un alloggio: questa amministrazione sta seguendo da vicino la situazione e continuerà a fare tutto quanto possibile per giungere quanto prima all'assegnazione. Il tema degli alloggi popolari è per noi una priorità che seppur soggetta a procedure ed iter burocratici lunghi e complessi troverà sempre la nostra massima attenzione e sensibilità".
Sottoscritto stamattina l’accordo di programma tra il comune di Treia e la provincia di Macerata, a conclusione di un iter complesso, per lo sviluppo di nuove attività produttive nell’area adiacente al complesso Lube.
Tale percorso ha seguito l'iter dell’accordo di programma tra l'amministrazione comunale e la Provincia ravvisando un interesse pubblico per questa variante che consentirà di raggiungere diversi obiettivi: l'espansione dell'attività produttiva e occupazionale di Lube Industries Srl con la conseguente assunzione di circa 30 persone. La realizzazione della rotatoria all’intersezione tra l’uscita del Pip di Passo di Treia, dove è insediata anche la Lube, e la statale 361 della Val Potenza in località San Marco Vecchio. Non ultima, la realizzazione di marciapiedi di collegamento pedonale dalla rotatoria di Villa Leonardi alla nuova rotatoria.
La Lube, oltre alla realizzazione del nuovo corpo di fabbrica, realizzerà nuovi parcheggi e verde privato, con accesso pubblico, per valorizzare il filare di lecci dietro Villa Leonardi che collega col fiume Potenza creando una connessione ecologica tra l’area produttiva e il fiume. Sarà realizzato anche un parcheggio a uso pubblico.
"L'amministrazione comunale di Treia ha agevolato enormemente quest'opera di ampliamento - ha detto il sindaco Franco Capponi - in collaborazione con l'ufficio tecnico comunale e della Provincia, soprattutto per la possibilità di migliorare la viabilità dell’area con la realizzazione di nuovi marciapiedi su due lati e una nuova rotatoria che favorirà le maestranze della Lube, agevolando il traffico delle oltre 1000 automobili che quotidianamente percorrono quel tratto stradale. Per questo interesse pubblico e generalizzato il Comune destinerà tutti gli oneri di urbanizzazione alla realizzazione delle opere pubbliche e ulteriori risorse dal bilancio comunale per la completezza e la buona qualità di queste opere".
Il primo cittadino si è detto: "Molto soddisfatto di questo obiettivo raggiunto che rende da una parte sempre più competitiva la Lube e dall'altro consente opere di miglioramento della vivibilità grazie ai progettisti Lube e alla grande collaborazione tra gli uffici comunali e quelli provinciale che in tempi ristrettissimi hanno realizzato l’accordo di programma".
La protesta che in questi giorni sta caratterizzando l'Italia e l'Europa non lascia indifferente la politica regionale. A prendere posizione è la vicecapogruppo dei democratici Anna Casini, nonché assessore all'agricoltura nella passata giunta di centrosinistra.
"Premesso che sono e sarò sempre dalla parte degli agricoltori e degli allevatori, primo e fragile anello di ogni filiera alimentare grazie alla quale ogni giorno, a cominciare dalla colazione, possiamo mangiare e, scegliendo bene in base alle etichette, mangiare cibi di qualità, biologici e approfittando della grande biodiversità anche vari - spiega l’esponente dem - ci tengo a fare delle precisazioni riguardo le proteste viste le tante sollecitazioni.La protesta iniziata in Francia e Germania come un’evidente strumentalizzazione delle forze di destra ha coinvolto proteste anti associazioni agricole, anti UE, attivisti no VAX e attivisti dei forconi".
"Nei nostri territori - evidenzia Casini - le manifestazioni stanno assumendo connotati più puntuali e focalizzati su criticità ben precise come ad esempio le misure adottate dal governo Meloni con la legge di Bilancio e il Milleproroghe come l'abolizione dell’esenzione Irpef per il settore agricolo, l'esclusione delle agevolazioni del reddito agricolo di quello derivanti dalla produzione di energia da fonti rinnovabili, la cancellazione dell'esenzione contributiva di due anni per i giovani agricoltori di età inferiore ai 40 anni e l'obbligatorietà delle assicurazioni".
"Gli agricoltori non possono essere lasciati soli a sostenere l'agricoltura nel processo di transizione - sostiene la vicecapogruppo - ma deve essere valorizzato, anche dal punto di vista economico, il loro protagonismo nella difesa del territorio, nella tutela della biodiversità, nella riduzione dei gas inquinanti, nella produzione di cibo di qualità utile alla salute e al benessere, nella costruzione del nostro meraviglioso paesaggio e quindi nel dare valore aggiunto al turismo".
"Devono essere riconosciuti custodi del territorio, primo presidio contro i cambiamenti climatici e attori primari del nostro benessere. Il loro lavoro duro e senza tregua durante tutto l'anno - chiosa Anna Casini - deve essere valorizzato e retribuito anche per incentivare il ricambio generazionale, invertire la tendenza all’abbandono delle aree interne e riconoscere il valore etico della nostra agricoltura in un processo di solidarietà istituzionale necessario e non rinviabile".
Serata molto partecipata venerdì 2 febbraio a Treia, dove si è presentato alla cittadinanza il movimento politico Civici Marche, che in Regione fa riferimento al consigliere Giacomo Rossi.
Il responsabile provinciale di Civici Marche, Jacopo Orlandani, ha introdotto la serata, sottolineando che “questo movimento sta muovendo i suoi primi passi. Metteremo in campo esperienza amministrativa ed entusiasmo con l’obiettivo principale di fare una politica vicina alle esigenze dei territori. Noi siamo il movimento dei marchigiani.”, poi proseguita con gli interventi dello stesso Rossi, della consigliera comunale treiese e membro del direttivo, Edi Castellani e di Leonardo Simoncini, responsabile delle politiche giovanili di Civici Marche.
Presenti anche gli altri componenti del direttivo di Macerata, Anna Rombini, Lorenzo Fiacchini e Matteo Pompei, sindaco di Monte San Martino, che è intervenuto portando i saluti. "La provincia di Macerata è tra quelle della Regione dove stiamo riscontrando tante adesioni, entusiasmo e voglia di partecipazione: nella nostra ottica di valorizzazione e difesa dell'entroterra – dichiara Giacomo Rossi - Treia rappresenta per noi un Comune importante dove vogliamo dare il nostro contributo di idee e progettualità in vista anche delle imminenti elezioni amministrative".
La consigliera del Comune di Treia, Edi Castellani, dopo i saluti e i ringraziamenti a tutti i partecipanti per la presenza, ha sottolineato che essere lì rappresentava un'occasione d'incontro per presentare a Treia il movimento Civici Marche, rimarcando che “nella nostra provincia è molto ben strutturato, e che rappresenterà anche un’opportunità per trattare temi relativi alla vita politica, sociale e culturale treiese con un filo diretto con la Regione, dato la presenza di un Consigliere regionale attento e attivo verso tutte le problematiche che riguardano il nostro territorio”.
“Ora che ci siamo presentati – prosegue Castellani - confermo che a Treia vorremo esserci per portare avanti le nostre proposte e la nostra politica a favore del territorio e di chi lo abita. Come referente locale di Civici Marche ci metto la faccia perché ci credo. La politica deve avere una visione a lungo termine rivolta al futuro, altrimenti non serve a nulla. Una politica a difesa dell’identità del territorio, del lavoro e delle persone che lo abitano, che deve avere quindi anche una visione sociale dell’azione politica”.
“Ho voluto iniziare con la proposta di realizzazione di un centro di aggregazione sociale a servizio della comunità nel centro storico – dichiara la consigliera treiese - per far sì che la proposta vada indirizzata verso diversi obiettivi. Infatti, la realizzazione di un luogo dove incontrarsi, confrontarsi, uno spazio da riempire con qualsiasi tipo di attività può servire per riportare giovani e vivacità, soprattutto a servizio di tutta la comunità, con una particolare attenzione rivolta anche verso gli anziani. Questa vuole essere un’iniziativa di rivitalizzazione, attraverso i giovani, del centro storico, una parte della città che ha bisogno del sostegno di tutta la comunità, che ha bisogno di essere riconosciuta nella sua importanza e nel suo ruolo di rappresentare tutti, capoluogo, periferia e frazioni.”
“Dobbiamo riacquistare socialità, coesione e condivisione di obiettivi volti a migliorare il benessere di tutti a sostegno delle politiche giovanili che rappresentano il nostro prossimo futuro, ma per fare questo abbiamo bisogno di persone che costruiscano, ognuno nelle proprie possibilità e competenze. L’ipocrisia – conclude Castellani - e tante parole non servono, servono fatti e confronti, naturalmente coscienti anche di raccogliere critiche, sempre ben accette se costruttive per migliorare ed allargare la visione delle azioni; critiche che alla fine si possono trasformare in proposte. Sono naturalmente a disposizione, come sempre, per raccogliere suggerimenti, proposte, critiche costruttive e naturalmente adesioni a Civici Marche, la porta è aperta a tutti”.
A conclusione dell’evento è intervenuto anche Leonardo Simoncini, responsabile delle politiche giovanili di Civici Marche, rimarcando l’importanza che riveste un centro di aggregazione per il tessuto sociale. “Non dobbiamo pensare il centro di aggregazione come un qualcosa di circoscritto ad una determinata fascia di età. – dichiara Simoncini - Aggregazione significa intergenerazionalità, integrazione, formazione e supporto verso le fasce deboli. Penso per esempio a tutti quegli anziani che vivono in solitudine, o alle persone in particolare stato di disagio. Il centro di aggregazione rappresenta anche un luogo sicuro per bambini e ragazzi, un luogo di svago, formazione e responsabilizzazione. Una proposta del genere è vitale per una comunità, che si fonda su una serie di relazioni volte a concretizzarsi in quella che è linfa per la società, ossia la solidarietà. Un amministratore attento – conclude Simoncini – come reputo lo sia Edi Castellani, non deve mai sottovalutare l’importanza che riveste la compattezza del tessuto sociale in piccole città come le nostre”.
Ha fatto il pieno di presenze il punto su “Superbonus”, “Sismabonus” e ricostruzione post sisma organizzato da Fratelli d’Italia a Macerata con il commissario speciale Guido Castelli. Tante le presenze registrate alla Domus San Giuliano per un ampio confronto arricchito dagli interventi delle autorità e dalle domande dei partecipanti.
Ai saluti dei consiglieri regionali Pierpaolo Borroni e Simone Livi, del segretario cittadino Pierfrancesco Castiglioni e di quello provinciale Massimo Belvederesi, ha fatto seguito l’introduzione della senatrice Elena Leonardi, coordinatrice regionale di FdI, che ha tracciato l’agenda della serata, con particolare riferimento agli interventi necessari per rilanciare i territori colpiti dal terremoto.
Parole che hanno consentito poi al commissario alla ricostruzione di approfondire in modo puntale gli aspetti della sfida lanciata dal sisma: "Abbiamo di fronte l’occasione di ripensare il territorio e le sue funzioni – ha spiegato Castelli –, una delle grandi problematiche è senza dubbio quella che riguarda lo spopolamento di aree che già subivano una diffusa crisi demografica. Il nostro obiettivo è far si che con la ricostruzione si possano riportare le persone ad abitare in questi borghi".
Rispetto al tema del “Superbonus”, l’intervento del commissario Castelli è stato netto: "Il 110 ha cambiato le priorità di alcuni tecnici spostandoli dalla ricostruzione – ha sostenuto – nel frattempo sono aumenti i prezzi che hanno cambiato i quadri economici in un contesto già complesso e che ha messo a rischio la ripartenza degli interventi nei Comuni. Ci siamo concentrati sul problema e abbiamo aggiunto il 110 al contributo sisma fino al 2025". Rispetto alla Zona Franca Urbana (Zfu), il commissario ha chiuso con l’auspicio di essere riuscito a rifinanziarla almeno parzialmente.
Vista anche l’ampia platea composta in particolare dal presidente della Provincia e sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, nonché dai dirigenti e rappresentanti provinciali di FdI e dagli amministratori locali, come la vicesindaco Francesca D’Alessandro, l’assessore Paolo Renna e i consiglieri comunali di Macerata; l’incontro con Castelli ha consentito di ribadire la priorità e lo stato dell’arte anche dei progetti decisivi per la città e per il territorio: l’intervalliva Sforzacosta-Pieve, Montanello-Villa Potenza e il nuovo ospedale di primo livello di Macerata, del quale partirà la gara per la progettazione.
"Il Governo Meloni ha stanziato oltre 1 miliardo e 500 milioni di euro per il sisma nell’ultima legge di Bilancio, non solo – ha ricordato ampliando la discussione Elena Leonardi –, rivendichiamo con forza la scelta di mettere un marchigiano, il senatore Castelli, a capo della struttura commissariale per la ricostruzione”.
“Un’azione in continuità con quanto avviato dalla Regione Marche e dal presidente Acquaroli che aveva già in precedenza nominato Castelli assessore delegato a tali temi". Per Leonardi, pertanto, "il rapporto tra Governo e Regione sulla ricostruzione è determinante per supportare le aree danneggiate dal terremoto e le loro popolazioni". Un’azione testimoniata anche da altre ulteriori misure, come i 171 milioni del Pnrr sisma per le piccole e medie imprese o gli interventi sulle reti viarie; oltre che dalla volontà di recuperare "non solo le mura ma le comunità", grazie alla ricostruzione dei luoghi di culto e di quei presidi vitali per città, come le caserme dei vigili del fuoco (8,7 milioni) e le Università (oltre 2 milioni).
Molteplici infine le domande dei cittadini alle quali il commissario Castelli non si è sottratto, evidenziando il lavoro svolto anche per la semplificazione delle procedure e per mettere a disposizione nel più breve tempo possibile le risorse destinate.
“Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni": è quanto ha detto Vittorio Sgarbi a margine di un evento a Milano al giornalista Nicola Porro.
"Mi dimetto e lo faccio per voi. Adesso sono solo Sgarbi, non sono più sottosegretario", ha aggiunto. "L'Antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera dicendo che aveva accolto due lettere anonime, che ha inviato all'Antitrust il ministro della Cultura, in cui c'era scritto che io non posso fare una conferenza da Porro" – ha aggiunto il sottosegretario alla Cultura - .
"Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le mie imprecazioni come fa chiunque" ha detto il sottosegretario alla Cultura a margine dell'evento 'La Ripartenza' a Milano, interrogato sulla sua reazione alle inchieste dei giornalisti di Report e de Il Fatto Quotidiano."Ovviamente, io sono noto per le mie imprecazioni e per le 'capre', non ho nessuna volontà di crudeltà e di morte per nessuno. Mi scuso - ha aggiunto Sgarbi durante l'evento 'La ripartenza' - con i giornalisti che si sentono in pericolo di morte, perché ho detto: 'Vorrei che tu morissi'. Mi scuso, per chi l'ha interpretato in una trasmissione che è stata particolarmente cruda, ma che era sostanzialmente una trasmissione con un'intervista non autorizzata, non voluta". A un certo punto, "non essendo un'intervista, io ho fatto imprecazioni, che sono sembrate anche a qualche giornalista offensive. Io ritiro il mio augurio di morte, mi scuso di averlo pensato e non sono più neanche il sottosegretario. D'ora in avanti - ha concluso - augurerò la morte senza essere responsabile di essere sottosegretario".
A chi gli chiedeva quale fosse, in seguito alla sue reazioni, l'immagine di lui che arriva all'estero, il sottosegretario risponde: "Dobbiamo chiederlo all'estero. Il sottosegretario non ha rilasciato nessuna intervista quindi quelle erano immagini rubate. E uno nel suo privato può dire quello che vuole". Quanto agli auguri di morte rivolti ai giornalisti afferma: "Non rifarei l'intervista anche perché non l'ho fatta. E comunque il giornalista non morirà per questo".
"È un colpo di teatro, sono due ore che medito se farlo o se non farlo". Così Vittorio Sgarbi dopo aver annunciato le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura, parlando durante l'evento 'La ripartenza' organizzato da Nicola Porro a Milano. "La legge consente che io, attraverso il Tar, indichi quelle cose che ho detto", ossia "che non può essere in conflitto di interessi chi non ha un lavoro, chi non fa l'attore, chi non fa il professore, chi è in pensione come professore e come sovrintendente" ha aggiunto, sottolineando che "io ho fatto occasionalmente conferenze come questa”.
“Questa conferenza - ha spiegato - secondo quello che l'Antitrust mi ha inviato, sarebbe incompatibile, illecita, fuorilegge". Quindi, "per evitare che tutti voi siate complici di un reato, io parlo da questo momento libero del mio mandato di sottosegretario. Avete comunque un ministro e altri sottosegretari - ha concluso -. Io riparto e da ora in avanti potrò andare in tv e fare conferenze".
(Fonte Ansa)
MACERATA - Questa mattina, nel locale Nino caffè in via Roma, si è tenuta la conferenza stampa organizzata dalla sezione maceratese di Fratelli d’Italia. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il coordinatore e capogruppo Fdl in Consiglio Pierfrancesco Castiglioni, il capogruppo di FdI in Regione,Simone Livi, Francesca D’Alessandro, vicesindaco e assessore alle Politiche sociali e Paolo Renna, assessore alla Sicurezza e al decoro.
Un incontro che, partendo da un interrogativo sullo ‘stato di salute’ del partito, è stato un’occasione non solo per fare il punto della situazione su tutto l’operato svolto finora, ma anche per illustrare la direzione futura delle linee e traiettorie programmatiche da attuare.
A tal riguardo, il primo a prendere la parola è stato Castiglioni il quale fin da subito ha ricordato l’evento che ci sarà venerdì prossimo presso la Domus San Giuliano alle ore 18. Per l’occasione sarà presente il senatore Guido Castelli per discutere e confrontarsi sulle modalità operative e sulle aspettative verso uno scenario di tempestiva ricostruzione del territorio in seguito al sisma.
“Questa conferenza stampa serve anche per dire qualcosa sullo stato di ottima salute di cui gode il partito FdI a Macerata; l’aumento del gruppo consiliare è qualcosa che deve servire per essere ancora di più un punto di riferimento. Noi non sfrutteremo il fatto di avere più consiglieri comunali per chiedere maggiori posti in giunta bensì per cercare di spronare ulteriormente l’amministrazione comunale affinché vengano raggiunti gli obbiettivi che ci eravamo prefissati. Il lavoro non può essere fatto per singoli settori di “interessi” ma tutto deve convogliare in un unico interesse, che è quello della città”. In chiusura al suo intervento, il coordinatore ha annunciato l’inaugurazione della nuova sede di Fratelli d’Italia in corso Cairoli, una scelta logistica volta a mandare un messaggio di vicinanza alla comunità.
Poi, il turno di Livi il quale è entrato nel vivo della tematica ricostruzione, a partire dalle cifre economiche: “È un incontro politico ma allo stesso tempo anche tecnico per fornire delle delucidazioni che i cittadini attendono. Sulla ricostruzione, con l’insediamento del senatore Guido Castelli, nel 2023, abbiamo messo a terra un miliardo di euro per la ricostruzione privata- il doppio della cifra dell’ano precedente- e circa 350 milioni di quello che è la ricostruzione pubblica. Per quanto riguarda il lavoro dell’amministrazione Acquaroli, a livello infrastrutturale, la provincia di Macerata finalmente sta avendo un'attenzione centrale” Proprio in merito alle infrastrutture, il capogruppo ha poi citato la gara per l’appalto integrato dell’intervalliva di Sforzacosta Pieve-Mattei il cui importo totale ammonta a 87 milioni, l’altra futura intervalliva che collegherà Montanello a Villa Potenza e permettendo così il collegamento diretto tra la vallata del Chienti a quella del Potenza in cinque minuti di auto.
La vicesindaco Francesca D’Alessandro ha esordito ricordando l’insediamento nella giunta comunale in un momento fortemente critico come quello della pandemia, definita come uno “tsunami sociale”. Ha poi citato il motto del suo assessorato, che è anche la chiave di volta di tutto l’operato, quello di “uscire da una logica assistenzialistica perché l’assistenzialismo non rende merito e dignità alle persone. Da questo principio poi, ho declinato in tutte le direzioni delle politiche che andassero a costruire dei percorsi di vita che prevedessero un’autonomia ”. La vicesindaco ha poi scandagliato i punti nodali del programma che partono dalla famiglia, una famiglia intesa non solo come esigenza economica, ma come “cellula base della società che oggi è fortemente in crisi e necessita di un supporto da parte dello Stato.
D’Alessandro ha ricordato l’istituzione dello sportello gratuito di consulenza psicologica che ad oggi vede 80 nuclei familiari presi in carico, della scuola per famiglie che è stata frequentata, per un totale di nove lezioni, da 100 persone, le iniziative “Pomeriggi in quartiere” ed “Estati in quartiere”. Poi altri soggetti che sono stati posti al centro sono i giovani che, dopo la pandemia, hanno visto triplicare gli ingressi in psichiatria e vivono spesso nella fragilità. Sulle politiche abitative “voglio dare- afferma Francesca D’Alessandro- un dato incontrovertibile: da quando ci siamo insediati, sono stati dati 51 alloggi più 2 case d’emergenza. Un dato non trascurabile dati i due anni di covid che hanno rallentato le pratiche”. Per le politiche lavorative, un focus è stato fatto sull’integrazione lavorativa dei disabili che nella maggior parte dei casi, dopo il percorso scolastico, si ritrovano isolati ed esclusi dal tessuto sociale. “A Villa Potenza nascerà un centro di inclusione sociale per persone con sindrome autistica. Non sarà un centro solamente di accoglienza ma anche di formazione volto all’inserimento lavorativo”. Infine un’attenzione sulla componente predominante del tessuto maceratese; gli anziani con tutta una serie di iniziative volte a creare una stretta rete di aiuto per non abbandonarli nella solitudine.
A chiudere la conferenza l’assessore Paolo Renna il quale ha posto al centro una tematica periferica, quella delle frazioni che “prima dell’amministrazione di cui facciamo parte, erano all’abbandono totale. Oggi sono i quartieri su cui si investe di più attraverso un piano di riqualificazione, di vocazione sociale. Fin dalla campagna elettorale ai cittadini abbiamo sempre detto che le frazioni sono il biglietto d’ingresso della città, danno la visione di una città ben curata. Sono una porta d’ingresso, non di uscita. Abbiamo riqualificato le aree verdi, i parchi; abbiamo costruito un campo di calcetto in una frazione di quattromila persone. Altro progetto a cui tengo moltissimo le cinque ciclo pedonali; il collegamento in maniera non ideologica ma una rete di infrastrutture verdi in mezzo alla nostra natura. Lo scopo è collegare i quartieri in maniera bella, naturalistica ma soprattutto migliorativa. A tal riguardo, per fare un esempio, da Villa Lauri al parco urbano di Collevario si fa prima in bicicletta che in macchina. Occorre aumentare su misura la vivibilità dei cittadini stessi. La crescita della popolazione della città di Macerata è in positivo per merito di tutta una scelta di linee politiche che fanno riferimento a dei tecnici specializzati”.