Il candidato Presidente della Regione Marche è stato scelto dai leader nazionali con il medesimo criterio con cui sono stati valutati i candidati delle altre regioni in cui sono imminenti le elezioni a partire dalla Emilia Romagna”.Ad affermarlo in una nota stampa è l’esponente di spicco di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa.
“In particolare – prosegue La Russa - anche il nome di Francesco Acquaroli, così come quelli delle altre regioni, è stato segnalato da tempo al tavolo nazionale del centro destra affinchè ogni partito della coalizione informasse il territorio e ne raccogliesse eventuali criticità prima dell’annuncio. Così è stato per esempio per l’onorevole Borgonzoni della Lega. In ogni caso, mi rallegro per la dichiarata adesione dei consiglieri marchigiani leghisti di non avere avanzato alcuna perplessità sulla persona candidata essendo l’onorevole Acquaroli da tutti ritenuto una risorsa per la Regione Marche”.
In realtà i consiglieri regionali della Lega non hanno appreso la notizia con molto entusiasmo.
“L'annuncio 'unilaterale' è stato fatto senza alcuna discussione e condivisione all'interno della coalizione. Infatti, i consiglieri regionali della Lega, così come i cittadini, hanno appreso dalla stampa il nome del candidato". Così si è espresso in una nota il gruppo consiliare regionale del Carroccio delle Marche. "Non intendiamo porre veti su alcuno. Sul metodo, invece, abbiamo molto da dire ritenendolo inaccettabile - sottolineano i consiglieri regionali leghisti -. Noi vogliamo davvero vincere le elezioni e portare il cambiamento che i marchigiani si aspettano, affidandoci una grande fiducia e altrettanta responsabilità. La Lega è forza trainante, imprescindibile, di questo desiderio di cambiamento, come già dimostrato dalle elezioni europee. Proprio per questo ribadiamo, ancora una volta, che non accettiamo e non accetteremo fughe in avanti sui nomi, ancor più se decise altrove e senza alcun coinvolgimento del territorio".
"L'assessora Procaccini indice una riunione farlocca in piene festività natalizie per decisioni già prese e alla fine l’ha fatto. La Procaccini ha mostrato le carte e ha deciso che i bambini delle scuole materne torneranno in via Bellini. Tutto questo senza nemmeno aver avvertito la presidenza della scuola e, a quanto pare, nemmeno il sindaco, che nega di sapere qualcosa di quanto stia succedendo. Una cosa gravissima anche per la Giunta stessa che è stata comunicata da una email mandata ai genitori il 20 dicembre per indire una riunione in merito il 27 dello stesso mese". Così il gruppo consiliare di minoranza "Per Matelica", con a capo l'ex sindaco Alessandro Delpriori.
"Una mattina in cui verrà comunicata la decisione ai pochi genitori che potranno assentarsi dal lavoro. Inviata solamente ai genitori dei bambini di Via Bramante, come se i genitori di via Bellini non siano interessati a questa subdola manovra - continua Delpriori -. Una scelta assurda che è dettata da un odio cieco verso di noi che avevamo deciso al contrario. Cerchiamo però di spiegare la situazione. Lo stabile di via Bellini ha un grado di vulnerabilità sismica di 0,16 (su una scala da 0 a 1); ha scale di emergenza pericolose; è divisa su tre piani, già in deroga alle normative vigenti sulle scuole materne. Solo questo basterebbe per decidere di lasciare i bambini al sicuro nel container, ma andiamo avanti. La Procaccini nega che a Matelica ci sia stato il terremoto, oppure dice che questo ormai è finito. 'Il terremoto è finito'. Come si può dire, da noi, una cosa del genere? Viviamo in una zona altamente sismica e ogni giorno c’è il rischio di una nuova scossa, forte o lieve che sia. È vero che probabilmente quello stabile non crollerà, ma la sua vulnerabilità è bassa, troppo bassa per stare tranquilli. E poi una scossa in una scuola come quella deve essere gestita dagli insegnanti che dovranno evacuare lo stabile facendo passare bambini di 3 anni spaventati per scale di emergenza non sicure. Ci rendiamo conto di cosa vuol dire? Non vogliamo nemmeno pensare alle possibili conseguenze" - osserva la minoranza.
"In tutto questo c’è anche una sorta di schizofrenia politica: meno di 10 giorni fa la stessa assessora a tutto dichiarava che Matelica aveva vinto un bando per le scuole - continua l'opposizione -. Si trattava di soldi per la progettazione (solo il progetto, quindi, non la realizzazione) dei lavori di adeguamento sismico, un bando uscito a luglio del 2019. La medesima assessora aveva fatto mettere in bilancio ben 900.000 euro per lo stesso adeguamento della scuola di via Bellini. A questo punto ci chiediamo, ma come? Se lo stabile ha bisogno di lavori, perché portarci i bambini di 3 anni? Perché non aspettare quei lavori? La risposta è semplice: perché lei lo ha già deciso. E fa la figura della bambina viziata che fa i capricci e non sente ragioni. Solo che lo fa sulla pelle dei nostri bambini. Sappiamo bene che lo spostamento delle classi ha causato disagi alle famiglie (cioè traffico la mattina) e alla scuola (servirebbe qualche bidello in più)."
"Ma la mattina del 1 novembre del 2016, con la terra che tremava così forte il sindaco, la giunta e l’allora preside sono stati responsabili e hanno deciso di sacrificare un po’ di comodità delle famiglie per la sicurezza dei bambini. Solo questo è stato il motivo dello spostamento: la sicurezza. Ci hanno detto che abbiamo perso le elezioni per tale motivo, molto bene, siamo disposti a perderne altre 100 e di creare ancora disagi a qualche genitore, pur di sapere che i bambini siano al sicuro e che gli stessi genitori possano star tranquilli. La Procaccini no. E già questo basterebbe per doverla mandare via. Subito" conclude la nota stampa.
"Sotto l'albero della città, un regalo per tutti noi. Arriva, alla vigilia delle festività natalizie una notizia a rischiarare il futuro delle nuove generazioni: per la nuova Luzio la strada da percorrere è stata definita (LEGGI QUI). E fortunatamente la via c'è già: non sarà necessario costruirla per portare la nuova scuola fuori dal cuore della nostra San Severino. Non possiamo che congratularci con l'amministrazione per aver intrapreso questo percorso, una direzione che più volte e in tutti i modi (con articoli, azioni politiche, incontri pubblici) avevamo sostenuto e prospettato, pur correndo il rischio di essere considerati bastian contrari se non peggio." Così Francesco Boroni, rappresentante de 'Il centrosinistra per San Severino', dopo la decisione presa ieri dall'Amministrazione comunale settempedana sul mantenimento dell'istituto nella vecchia sede.
"Ci rassicura il fatto che siano stati presi in considerazione i rilevanti aspetti culturali e sociali, da noi posti in evidenza, legati alla presenza di un polo scolastico nel pieno centro cittadino - continua Borioni -. Perché la ricostruzione dopo il terremoto non è un fatto puramente materiale, non si tratta di ricostruire spazi ma anche e soprattutto di ricostruire relazioni. La più importante a nostro avviso è quella tra i nuovi cittadini e la loro comunità. Un senso di appartenenza che via via con il tempo rischia di essere compromesso e che ha bisogno di essere coltivato anche attraverso azioni politiche di buon senso."
"Non solo. Questo è il nostro territorio, questa è la nostra identità, dobbiamo prenderci cura e restituirlo a chi verrà dopo di noi senza stravolgerne l'essenza - continua il rappresentante de 'Il centrosinistra per San Severino' -. Se non vi è una specifica esigenza legata ad un aumento demografico, non occorre e non è etico espandersi consumando territorio, intaccando l'equilibrio ambientale, promuovendo una cultura del cemento al posto di quella dell'ingegno e dell'innovazione. Come più volte detto sarebbe preferibile, auspicabile e doveroso migliorare il patrimonio esistente in risposta alle esigenze di una rinnovata modernità e adeguarlo ai possibili rischi che oggi le scienze e le tecnologie ci consentono di quantificare e stimare. Ecco: occhi puntati su questo aspetto, ricerca, attenzione e innovazione vanno concentrati su questo tipo di miglioramento, che è il miglioramento di una comunità e di una società intera."
"A questo una saggia azione politica deve mirare: a far sì che le risorse siano destinate a migliorare e promuovere le relazioni all'interno del tessuto sociale, economico, educativo, culturale e storico di una comunità. Onore a chi torna sui suoi passi, e riconosce la validità del lavoro di comparazione e valutazione svolto da altri" conclude Borioni.
"A un anno dalla riapertura della Scuola Media Leonardo da Vinci di Potenza Picena gli spogliatoi della palestra sono privi dei supporti elementari per poter appendere gli abiti i quali vengono disposti alla rinfusa sopra le panche. Tale deprecabile situazione perdura a tutt’oggi nonostante fosse stata già denunciata da tempo agli Amministratori comunali i quali si erano impegnati a risolverla nel più breve tempo possibile, ma chi di dovere niente ha fatto per risolverla e i nostri giovani concittadini, continuano ad arrangiarsi come possono". A denunciare la situazione all'interno dell'istituto scolastico sono gli i pentastellati potentini.
"Ci chiediamo come sia possibile uno stato di così grave incuria e scarsa considerazione delle esigenze dei giovani, che si suppone acquisiscano anche a scuola i fondamenti della buona educazione, ma l’esempio che viene loro dato è ben diverso - continuano i rappresentanti locali del Movimento 5 Stelle -. Eppure vengono spesi denari pubblici (3.500 euro) per un’inutile conferenza sull’impresa di Fiume o per l’acquisto di quadri di dubbio valore o per poche centinaia di metri di inutile pista ciclabile. Speriamo almeno che babbo Natale o la Befana possano regalare ai ragazzi di Potenza Picena la possibilità di appendere i lori abiti con ordine e decoro."
"È una grande gioia per la comunità di Macerata l’apertura del nuovo polo scolastico in zona San Francesco. È sempre positivo quando la pubblica amministrazione investe per le future generazioni. L’inaugurazione però non deve mettere in secondo piano i tanti problemi che tale progetto procura alla città di Macerata: infatti, in rapporto tra benefici e negatività, prevalgono i secondi e da ciò si evince che il duo Carancini e Ricotta, in vista delle prossime sfide elettorali comunali, hanno realizzato un polo scolastico seguendo le stesse procedure semplificate previste per la costruzione di un bagno pubblico". Questo il commento del consigliere comunale e provinciale Deborah Pantana in merito all'inaugurazione prevista nella giornata di domani, sabato 21 dicembre, del campus scolastico Alighieri - Mestica.
"L'accelerazione del progetto ai fini elettorali, ha portato alcune evidenti problematiche - prosegue Pantana - quali infiltrazioni d’acqua dai tetti delle scuole, problemi ingenti alla viabilità in una zona fortemente congestionata della città, aumento dei rumori acustici dell’area scolastica su cui peraltro insiste una vicina antenna con tutte le pericolosità elettromagnetiche che potranno mettere a rischio la salute degli alunni e del personale dipendente delle scuole; da ultimo, a quanto pare, il complesso scolastico è stato costruito con riferimento ad una normativa sismica antecedente alle nuove disposizioni e quindi vecchia".
"In conclusione un’opera di tale portata doveva essere oggetto di maggiore approfondimento urbanistico per via dell’impatto sulla vita quotidiana della comunità e per la sua importanza sociale per le famiglie maceratesi. È evidente, invece - aggiunge Pantana -, come il progetto sia stato svilito per meri fini elettorali. Sappiamo come un progetto simile sia andato a finire nella vicina San Ginesio dove come a Macerata l’allora commissario alla ricostruzione Paola de Micheli è andata ad inaugurare un cantiere nato anch’esso per meri fini elettorali e che oggi ancora non è stato realizzato, garantendo così la vittoria al locale centro-destra, perciò siamo convinti che l’opera che sarà inaugurata dalla De Micheli è di buon auspicio per la vittoria del centro destra anche a Macerata".
"Nel rispetto degli accordi assunti con gli alleati che, oltre all'Emilia-Romagna e alla Calabria, riguardano tutte le altre Regioni nelle quali si voterà nel 2020, Fratelli d'Italia conferma il proprio sostegno, con convinzione e impegno alle candidature di Lucia Borgonzoni e di Jole Santelli. Allo stesso tempo, sempre in base agli accordi assunti - che assegnano a Fratelli d'Italia l'indicazione dei candidati per Puglia e Marche - annunciamo le candidature di Raffaele Fitto per la Puglia e di Francesco Acquaroli per le Marche". Lo si legge in una nota ufficiale del partito, trasmessa all'Ansa nel pomeriggio odierno.
"Come sempre - prosegue la nota -, Fratelli d'Italia sarà coerente e leale rispetto agli impegni presi con gli alleati del centrodestra, e siamo certi che anche loro sapranno fare altrettanto. Lavoreremo insieme, con convinzione ed entusiasmo, per vincere in tutte le Regioni e garantire ai cittadini dei governi alternativi alla sinistra".
Acquaroli, 45 anni, ex sindaco di Potenza Picena ed ex consigliere regionale, è deputato. E' stato candidato presidente nel 2015.
Fonte: Ansa Marche
"Che l'Ospedale di Cingoli meriti un'attenzione specifica lo ripeto da anni – esordisce così la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi – tanto che è stato oggetto di atti da me presentati nel corso di questa legislatura in particolare sulle problematiche legate al personale ed al conseguente taglio di servizi e posti letto."
Durante una conferenza stampa che fa seguito ad una nuova visita al nosocomio cittadino Leonardi che, da vice presidente della Commissione sanità ha seguito tutto l'iter del nuovo Piano socio sanitario in arrivo al voto in Aula ad inizio del nuovo anno, racconta i passaggi che hanno riguardato la struttura di Cingoli e le previsioni per la struttura.
"Il testo approvato dalla Giunta a gennaio 2019 e arrivato in Commissione per l'esame non indicava l'ospedale di Cingoli fra quelli posti in aree disagiate o particolarmente disagiate per le quali il D.M. 70/15 prevede delle possibili deroghe, per questo ho presentato uno specifico emendamento, tra gli oltre cinquanta che ho depositato, per inserire Cingoli al pari degli ospedali di Amandola e Pergola. È indispensabile, a questo punto, fare una cronistoria sullo specifico caso di questo Ospedale durante tutto l'iter di discussione in Commissione Sanità per vedere come si è arrivati all'attuale situazione. Rammento che – prosegue la Leonardi – sono stata l'unica e la prima a depositare un emendamento specifico per Cingoli nell'ambito del settore dedicato alla 'Assistenza Ospedaliera e all'Emergenza-Urgenza' che tenesse conto della necessità di un presidio ospedaliero con pronto soccorso. A questo punto è pervenuto un subemendamento a firma Pd che toglieva tutti i riferimenti alle località dell'interno sede di ospedali, compresa la mia richiesta per Cingoli. Solo dopo varie fasi di ulteriori emendamenti si è pervenuti all'approvazione di un ulteriore di questi che però contiene una dicitura che definirei ambigua per gli ospedali di Cingoli, Cagli e Sassocorvaro per i quali si prevede l'equiparazione ad aree disagiate o particolarmente disagiate previste per Amandola e Pergola ma 'tenendo anche conto dei percorsi sanitari già avviati'. Ho voluto sollevare l'attenzione sulle problematiche dell'entroterra – prosegue la Leonardi che è anche Vicepresidente della Commissione Sanità – attraverso altri emendamenti che interessano non solo Cingoli ma anche molte altre aree interne colpite dal sisma del 2016 o ubicate in zone orograficamente difficili o con condizioni metereologiche invernali avverse. Ricordo anche che con uno di questi ho cercato di ovviare alla problematica dei tempi di percorrenza dei soccorsi del 118 ma anche in questo caso, si è scelta la strada di un atto che da troppo spazio alle decisioni della Giunta Regionale e poco alle problematiche concrete dei territori.
"È evidente che la battaglia in Aula su questi argomenti dovrà essere serrata al fine di far recepire alcuni aspetti che, come recita anche il D.M.70, sono legati a peculiarità del territorio ma di cui, in questo Piano, ancora non si è voluto tenere conto - continua la Leonardi -. Proprio mentre visitavo i reparti dell’ospedale confrontandomi col personale su problematiche e necessità arriva la notizia che lo spostamento dall’Area Vasta 2 all’Area Vasta 3 verrà inserito in un articolo di una legge “omnibus” portata insieme al bilancio il prossimo lunedì 23 dicembre, una forzatura per me che contesta questo metodo che non coinvolge il territorio, non è condiviso e soprattutto non dà le necessarie garanzie sul futuro dei servizi sanitari e sociali coinvolti."
"Ringrazio tutti i presenti, ringrazio in particolar modo Elena per la presenza fattiva sempre al nostro fianco - ha dichiarato David Branchesi coordinatore cittadino di FDI -comunicando che da ora sono aperte le adesioni a Fratelli d’Italia. A Cingoli, secondo comune del maceratese con la più alta percentuale di consensi, Fratelli d’Italia assume una struttura organizzativa composta da cinque figure, alla quale sarà affidato il coordinamento della linea politica, delle iniziative e delle attività locali. Un contenitore serio, affidabile e da sempre coerente coi valori espressi, al quale invitiamo tutti i simpatizzanti ad entrare a farne parte, alimentando così il trend che vede il partito in continua crescita, sia a livello nazionale ma soprattutto nei nostri territori. Fratelli d’Italia pone il suo interesse su tematiche importanti per Cingoli ed è uno strumento al servizio della tutela e del miglioramento della qualità della vita dei cittadini, la prima è quella che tratteremo in questa occasione, la sanità, come pure poi la Casa di Riposo, la discarica, la costruzione ancora ferma del nuovo Istituto Scolastico, sempre con uno spirito costruttivo e di collaborazione – aggiunge Mauro Marrocchi membro dell’esecutivo provinciale."
"Come da qualche anno accade, in prossimità delle vacanze natalizie, ma solo se queste precedono un appuntamento elettorale, gli amministratori sollevano il tanto 'caro' tema dell'ospedale di Cingoli - continua Branchesi -. Da un lato il PD, vero e unico responsabile del progressivo smembramento dell'intero sistema socio-sanitario regionale, dall'altro l'amministrazione comunale che oramai da un decennio non è in grado di avanzare le istanze del territorio nelle sedi competenti. Inutile stracciarsi le vesti e invocare una fantomatica mobilitazione popolare illudendo e disinformando i cittadini su un tema che dovrebbe essere in modo trasversale preso in carico e con determinazione portato avanti. Assistiamo ad una corsa alla visibilità sulla pelle dei cittadini, in nome di prese di posizioni politiche e tornaconti personali che nulla hanno a che fare con il mandato istituzionale conferito dal territorio. Fratelli d'Italia Cingoli crede ancora una volta e con forza che le manifestazioni di sabato pomeriggio, ma come in passato anche di mattina, i presìdi col camper, i viaggi con un po’ di neve, le finte petizioni, a nulla servono in concreto anzi, ed è nei fatti, acuiscono solamente l'ormai enorme divario tra le istituzioni. Quindi non parteciperemo alla manifestazione, ritenendola pretestuosa e dannosa, e rifiutando le solite chiacchiere da bar che vogliono far passare il messaggio che se non vi partecipi nei modi imposti allora non hai a cuore la questione; noi vogliamo che la sanità sia fruibile con facilità dai cittadini e sostenibile dagli enti locali. Crediamo che proporre soluzioni semplicistiche a temi così complessi sia sbagliato, e che tale tema in particolare richieda la cooperazione di tutte le parti causa; chi ha il dovere di governo abbia l'obbligo di coinvolgere tutte le rappresentanze locali proponendo dialogo, ascoltando proposte e promuovere una sintesi nel solo interesse dei cittadini, non in funzione di una continua rincorsa al facile consenso. Questo non è mai avvenuto in questi anni, e la storia si ripete; siamo a fianco dei cittadini stanchi di promesse non mantenute, logori nel vedere una continua corsa al ribasso su un tema così fondamentale."
"Fratelli d'Italia si unisce a quanto espresso dal comitato 'Ancora non è notte a Cingoli' e ne è al suo fianco; riteniamo irricevibili allo stato attuale le richieste che da più parti arrivano sulla valutazione del passaggio da AV2 a AV3, in assenza di chiari e concreti impegni sui servizi programmati; siamo consapevoli e aperti ad accogliere tutte le eventuali proposte migliorative indipendentemente dall'Area Vasta competente. Chiediamo un servizio sanitario congruo al nostro territorio, non siamo interessati a condividere facili slogan e non vogliamo scegliere tra due scatole vuote. Auspichiamo un vero dialogo tra tutte le forze politiche cingolane, i comitati, i cittadini, dal quale possano nascere azioni unitarie serie nel solo e reale interesse della salvaguardia del nosocomio - conclude il rappresentante locale -. Ciò detto crediamo che per migliorare l'attuale pessima situazione in cui versa la sanità regionale nel suo insieme sia giusto promuovere e valorizzare fin d'ora lo schieramento di centro-destra alle prossime elezioni, di cui Fratelli d'Italia si accinge ad esserne protagonista, dando così finalmente discontinuità e un cambio di gestione alle Marche."
Lunedì 23 dicembre Matteo Salvini tornerà nella Marche. Appuntamento con il leader della Lega alle 11.30 in Piazza del Plebiscito ad Ancona per un incontro pubblico aperto alla cittadinanza e, a seguire, alle 12.45, pranzo presso la Mole Vanvitelliana.
“Dopo il successo del “No tax day” di sabato scorso, Matteo Salvini viene personalmente nelle Marche per incontrare gli anconetani, vittime di un sistema di sprechi e appalti truccati sui quali il Sindaco Mancinelli e la Giunta avrebbero dovuto vigilare, ma anche tutti i marchigiani delusi da un'amministrazione regionale del PD sorda alle esigenze dei cittadini, che con politiche clientelari ha condannato una regione meravigliosa alla decrescita”, spiega il responsabile della Lega Marche Paolo Arrigoni. “Le Marche sono una regione fondamentale per la Lega, nella quale grazie al carisma di Salvini e alla tenacia dei nostri militanti abbiamo strutturato un processo di crescita inarrestabile. Con il nostro Capitano ad Ancona ci prepariamo dunque a lanciare una campagna elettorale che vedrà la Lega come assoluta protagonista, sia per le regionali sia per le tante elezioni amministrative che si terranno nel 2020”.
"Sparisce il titolo di Campioni del Mondo dalla coppa che il Comune di Civitanova ha consegnato alla Lube rientrata dal Brasile, subito dopo essersi laureata miglior squadra al mondo" a evidenziare la "gaffe" è il consigliere comunale di minoranza Giulio Silenzi.
"A Civitanova tanti festeggiamenti, anche quelli dell'Amministrazione comunale in occasione della festa dello sport. Peccato però che sulla targa del trofeo ricordo che il Comune, per mano dell'assessore allo sport Maika Gabellieri, ha fatto preparare e ha poi consegnato alla Lube, si siano dimenticati di forgiare proprio il titolo più prestigioso, quello dei Campioni del Mondo, appena conquistato - osserva il consigliere dem -. E non è la sola, clamorosa, gaffe."
"La famigerata targa riporta i titoli conquistati dalla Lube nel 2019, tra questi anche quello di campione d'Europa, ricordato con la scritta Champion Leaugue invece che Champions League, così come al posto di Campionato è stato scritto Campinato. Errori su errori. Cose che accadono solo quando si è superficiali e sciatti, quando si ricorre a ditte inadeguate e quando nessuno controlla e verifica. E allora si finisce per incappare in scivoloni di questo tipo. Al cospetto di una società Campione del mondo, questa amministrazione non riesce nemmeno a preparare un omaggio rispettoso del valore degli atleti e della società. E neppure rispettoso della realtà e della grammatica" conclude Silenzi.
"Sale slot aperte per 18 ore consecutive, ogni giorno della settimana. La maggioranza Ciarapica si appresta a portare in consiglio comunale un nuovo regolamento per disciplinare l’attività delle sale gioco ancora più permissivo rispetto alla prima bozza: la proposta che è scaturita dalla commissione consiliare commercio prevede che le sale slot possano restare aperte in maniera continuata dalle 10 del mattino alle 4 di notte, sette giorni su sette. Per giustificare questo allargamento della fascia oraria in cui si potrà scommettere, la maggioranza cita una sentenza del Tar del Lazio (numero 1460 del febbraio 2019) emessa in relazione alla limitazione degli orari e secondo la quale il blocco degli apparecchi non può essere superiore alle sei ore giornaliere". La denuncia arriva dal capogruppo del PD in Consiglio regionale Francesco Micucci.
"Il centro destra, da parte sua, propone di limitare il gioco dalle 4 della notte alle 10 del mattino, danneggiando il meno possibile i gestori, decretando la chiusura in quella fascia oraria in cui la percentuale delle giocate è minore - prosegue il capogruppo dem - . La L.R.3 prevede l’apertura delle sale slot fino ad un massimo di 12 ore, da dividere in maniere tale da porre ostacolo al proliferare della ludopatia. “Decretare la chiusura delle sale dalle 4 alle 10 non serve a nulla se non a tutelare i gestori”.
“Davanti a una emergenza come quella della ludopatia, con tutti i drammi personali, familiari e finanziari che questa comporta (nella nostra città ci sono stati anche suicidi) e con un fenomeno che insidia sempre di più i giovanissimi, la proposta di regolamento della destra è una ulteriore dimostrazione che la lotta al gioco d’azzardo la si fa solo a parole e che i dati allarmanti diffusi dai Monopoli di Stato, con Civitanova città regina in regione per la spesa pro capite in giocate, non sono serviti a produrre consapevolezza per orientare la politica a varare provvedimenti di reale contrasto al gioco d’azzardo - continua Micucci -. Consentire l’apertura continuata della sale scommesse e delle sale slot dalle 10 del mattino alle 4 della notte significa scegliere di non esercitare alcun contrasto al gioco d’azzardo, soprattutto a tutela dei giovanissimi e delle persone più deboli".
"Preoccupa inoltre constatare che l'intesa stato-regione non è stata ancora recepita. Come se non bastasse - conclude il capogruppo - le sanzioni previste sono ridicole e non fungono affatto da deterrente: è più conveniente tenere aperto e pagare la sanzione amministrativa che chiudere e rispettare il regolamento. Non c’è nessuno stimolo a tenere spente le slot: non sono previsti sgravi fiscali, nè è previsto il marchio NO SLOT (soltanto opzionale per il Comune). In sostanza questo nuovo regolamento è l’ennesimo sostegno ai gestori e non tutela affatto la fascia più debole della cittadinanza”.
Si riunirà giovedì e venerdì prossimi, 19 e 20 dicembre, alle 16.30, il Consiglio comunale di Macerata per discutere in merito agli argomenti inseriti all’ordine del giorno.
I lavori dell’assise, gli ultimi prima della pausa per le festività natalizie, prevedono la discussione di tre delibere relative all’approvazione dello schema di convenzione di segreteria tra il Comune di Macerata e quello di Montecassiano, le aliquote, le tariffe e le scadenze dei tributi comunali per il 2020 e infine l’approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP), il bilancio di previsione 2020/2022 e allegati.
Nel caso in cui la seduta del 20 dicembre dovesse andare deserta, la seconda convocazione è fissata per lunedì 23 dicembre alle 16.30.
"Nessun sostegno dell’amministrazione - né patrocinio né contributi - al Teatro della Comunità, ma finanziamenti concessi invece a una associazione di Potenza Picena, in sintonia con il centro destra. Accade anche questo con la giunta Ciarapica che ha approvato una spesa di 5 mila euro per le iniziative dell’associazione culturale ‘La Torre che Ride’ di Potenza Picena per consentirle l’organizzazione di un convegno su D'Annunzio e sull'impresa Fiumana di cui quest'anno ricorre il centenario e che si è già tenuto sabato 7 dicembre all’interno della biblioteca comunale alla presenza di una ventina di persone e poi di una rappresentazione teatrale sulla caduta di Costantinopoli." A denunciare quanto accaduto è il consigliere dem di Civitanova Giulio Silenzi.
"C’è da chiedersi quali criteri (politici elettorali dell’assessore Borroni) siano alla base delle scelte sulla distribuzione dei finanziamenti, dati senza avviso pubblico che stabilisca principi di trasparenza per l’accesso alle risorse del Comune, negate senza alcuna ragione al Teatro della Comunità, un’esperienza attenta anche e sopratutto alle persone con disabilità che la giunta Ciarapica ha cancellato dalla programmazione e che continua ad essere presente a Civitanova solo grazie al sostegno di privati - continua Silenzi -. Per giustificare questo comportamento l’assessore Gabellieri ha addirittura dichiarato un falsità, ovvero che nessuna richiesta di collaborazione era stata inoltrata dai responsabili del Teatro della Comunità a lei e al sindaco."
"Una insopportabile menzogna (infatti la richiesta c’era ed è stata documentata) che nasconde un atteggiamento di chiusura e discriminazione verso un progetto di grande valore culturale e sociale cui il Comune non ha dato nemmeno un euro. Invece, con i soldi dei civitanovesi la giunta sostiene l’attività di un’associazione di Potenza Picena politicamente vicina all’amministrazione e poco importa se poi a certe iniziative, come quella di sabato scorso, era presente una manciata di persone. Tra l’altro il tema trattava eventi della storia italiana, con relatori invitati a parlare senza alcun contraddittorio. Ma, evidentemente vale solo nei confronti dell’Anpi e di iniziative che affrontano il tema del fascismo questa obiezione, da parte di chi non accetta il verdetto della storia" conclude il consigliere di opposizione.
Il Congresso Comunale di Forza Italia per Potenza Picena e Porto Potenza Picena ha eletto, all’unanimità, nuovo coordinatore locale Antimo Flagiello. L’Assemblea degli iscritti è stata presieduta dal responsabile provinciale Riccardo Sacchi che ha accolto la mozione congressuale nella quale veniva indicato il candidato coordinatore e i componenti del consiglio direttivo, eletti per acclamazione.
Antimo Flagiello, già sottufficiale dell’Aeronautica Militare in quiescenza e sindacalista di lungo corso, verrà affiancato dai seguenti componenti del direttivo: Carmine Anatriello, Franco D’Egidio, Elton Postoli, Angela Martiniello, Rocco Castello e Carlo Cramiri. Al Congresso Comunale di Forza Italia hanno partecipato come ospiti anche esponenti della coalizione di centrodestra come l’On. Francesco Acquaroli, il Sindaco Noemi Tartabini e il Presidente del Consiglio Comunale Mirco Braconi.
Fondamentale vittoria della capolista Bayer Cappuccini per 4-2 sulla seconda in classifica Futsal Montegranaro, che consente ai maceratesi di allungare a +5 il distacco sui calzaturieri. Nell'anticipo di campionato la squadra del presidente Starnoni ha dimostrato tutto il suo valore portandosi subito in vantaggio di due reti, poi ha saputo resistere, con grande spirito di sacrificio, nel corso della gara al ritorno dei forti avversari.
La quantità di Seferi, l'imprevedibilità di Bonfigli, la forza difensiva di Giorgini, i gol decisivi di Palazzesi e Bajrami, l'aggressività sportiva di El Ghouat ed Imeraj: tutte queste caratteristiche sono state gli ingredienti dell'ottima prestazione. Capitolo portieri: con Guardati non al meglio a causa di una caviglia in disordine, mister Tirri ha schierato tra i pali Foresi, il quale ha dimostrato di avere ancora tutti fondamentali di un ruolo che aveva abbandonato 10 anni fa perché, da una sua intervista: "Sono quel tipo di calciatore che preferisce lo spettacolo, quindi a me i gol piace farli, non evitarli".
La cronaca del match vede un'eccezionale partenza dei maceratesi: Bonfigli fugge via al centro e fornisce un assist d'oro a Giorgini che da dentro l'area insacca. Al quarto raddoppio del capitano Bonfigli che spedisce la palla all'incrocio dopo essersi liberato al tiro con uno dei suoi dribbling. Segue una lunga fase d'equilibrio senza particolari occasioni fino al ventesimo quando Palazzesi da posizione defilata mette in "mode on" il suo potente sinistro che piega le mani a Di Lorenzo per il tre a zero.
Gli ospiti con orgoglio si gettano in avanti alla ricerca del gol che ottengono con Pagliari al termine di una azione insistita. Allo scadere del primo tempo il sesto fallo dei locali manda al tiro libero l'esperto Zuczkowski, ma Foresi è bravo ad ipnotizzarlo e devia in angolo fissando sul 3-1 il parziale.
La seconda frazione vede un Montegranaro concetratissimo che riapre la gara con Faletra furbo ad insaccare sul secondo palo un tiro-assist di un compagno. Gli ospiti mostrano tutta la loro forza creando occasioni; Foresi, Giorgini e Seferi sono chiamati ad un super-lavoro nella fase difensiva. I ragazzi di mister Tirri per fermare le scorribande degli avversari sono costretti al fallo e raggiungono il bonus a metà ripresa. Con il risultato in bilico improvviso arriva il forte vento dell'est Bajrami che trova lo spiraglio giusto dentro l'area per siglare il 4-2. Il gol da ossigeno ai locali con il Montegranaro che prova la tattica del portiere di movimento, la quale però creerà più pericoli che benefici ed il match si chiude qui.
Questa è l'ultima gara di campionato del 2019 per il Bayer Cappuccini in quanto il prossimo turno in casa del Sant'elpidio a mare è stato posticipato a mercoledì 15 gennaio.
L'ultima battaglia annuale sarà mercoledì 18 dicembre nella palestra di Passo di Treia per il ritorno dei quarti della coppa Marche contro l'Aurora Treia; i maceratesi devono difendere il vantaggio di due reti (7-5) acquisito nell'andata.
BAYER CAPPUCCINI: Guardati, El Ghouat, Giorgini, Motroni, Seferi, Imeraj, Palazzesi, Bonfigli, Bajrami, Foresi, Saidu, Tibaldi. All. Tirri
FUTSAL MONTEGRANARO: Bracalente, Pettinari, Zuczkowski, Ricci, Pagliari, Emili, Felici, Tomassini, Faletra, Converso, Di Lorenzo. All. Melchiorre
Arbitro: Del Dotto di Fermo
RETI: al 1° Giorgini(bc), al 4° Bonfigli(bc), al 20° Palazzesi(bc), al 23° Pagliari(fm), al 34° Faletra(fm), al 48° Bajrami(bc).
Ammoniti: Palazzesi, Bonfigli
Il decreto sisma è legge: “Ennesima occasione sprecata per i terremotati”. Lo ha affermato il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, Elena Leonardi .
“Abbiamo sperato fino all’ultimo che al Senato si fosse rimediato agli errori fatti alla Camera – continua la Leonardi in una nota- nonostante la battaglia portata avanti sia in commissione che in aula dai deputati di Fratelli d’Italia per l’approvazione degli emendamenti migliorativi al decreto. E invece il Governo ci ha messo la fiducia, blindando di fatto il provvedimento senza la possibilità di introdurre nuove modifiche. Il decreto sisma ormai è legge ed è stato svuotato dalle proposte presentate dai territori e dai terremotati, nuovamente illusi che il Governo li avrebbe ascoltati e che questa fosse “la volta buona” per sbloccare la ricostruzione. Un mese fa il premier Conte era a Camerino ad annunciare il decreto sisma. Un decreto, ha detto, che sarebbe stato addirittura “speciale”, costruito ascoltando le richieste dei territorio. E così, governatori, consiglieri regionali, sindaci, ordini professionali, associazioni di categoria, cittadini terremotati, sono stati chiamati a “deporre” in fretta e furia di fronte alla Commissione Ambiente della Camera che finalmente qualcosa sarebbe cambiato".
"Che le speranze siano state del tutto disattese lo attestano addirittura paradossalmente le dichiarazioni rilasciate da Ceriscioli, che chiedeva a gran voce che i suoi emendamenti fossero approvati dalla sua stessa maggioranza. Parole pronunciate fuori tempo massimo e soprattutto da un esponente di quel partito, il Partito Democratico, che ha governato in quasi tutta la gestione dell’emergenza e l’impostazione della ricostruzione, con i risultati disastrosi che sono sotto agli occhi di tutti, e che oggi avrebbe potuto dimostrare che sulle questioni drammatiche come quelle di un terremoto non si devono sventolare bandiere di partito. Avrebbe potuto correggere gli innumerevoli errori ascoltando i territori e apportando all’impianto della ricostruzione quelle modifiche necessarie e richieste non solo dai suoi stessi esponenti, ma dai sindaci, dai professionisti, dai terremotati tutti. E invece no. Perché a riportare subito il Partito Democratico sui suoi binari ci aveva pensato il segretario regionale Giovanni Gostoli, che aveva derubricato la presa di posizione di Ceriscioli ad un mero “sfogo”. Insomma – continua Elena Leonardi – un richiamo all'ordine del PD, che anche in questo caso però si è reso colpevole, insieme a tutti gli altri azionisti del Governo Conte 2, di aver perso l’ennesima occasione per far partire la ricostruzione".
"Ma i terremotati non sono inascoltati solo a livello nazionale - incalza l'esponente di Fratelli d'Italia - Ancora una volta la Regione si dimostra sorda nei confronti dei professionisti del territorio terremoto. Infatti nel penultimo consiglio regionale avevo provato ad inserire nella mozione relativa alla busta paga pesante anche i liberi professionisti, titolari di reddito d'impresa e di lavoro autonomo, dei quali la norma sulla busta paga pesante non tiene affatto conto e che hanno pagato o pagheranno il 100% delle imposte autonomamente o con un mutuo. La busta paga pesante infatti si rivolge solo ai lavoratori dipendenti, per i quali potenzialmente non è cambiata la situazione reddituale dopo il terremoto e che pagheranno il 40% delle imposte, mentre esclude tutti i liberi professionisti, che soprattutto nelle zone più colpite si trovano ad operare in scenari economici di grande crisi, hanno perso gli studi professionali e vissuto il disagio sulle proprie spalle. Un'istanza, anche questa, non accolta dalla maggioranza in Consiglio, con delle motivazioni che francamente non posso condividere e che, alla prova dei fatti, non sono vere e non descrivono la reale situazione dei liberi professionisti terremotati".
“La Lega parla con i fatti, Carancini riesce a rispondere solo con calunnie ed ingiurie personali ed il Partito Democratico supinamente approva la delibera della vergogna sulla palazzina di via Trento. Nessuna certezza di cancellare il danno di milioni di euro per le casse cittadine, ma solo il rinvio della patata bollente alla prossima Amministrazione comunale”.
Andrea Marchiori, consigliere della Lega, è ancora sconcertato da come il sindaco di un capoluogo di provincia abbia utilizzato il consiglio comunale per lanciare accuse gravissime e infondate sulla persona e sul partito che hanno smascherato le manovre di giunta per coprire un errore lungo un decennio.
“Il Sindaco nella sua veste istituzionale non solo ha parlato chiaramente di connivenza della Lega con il privato, ma anche di quel coraggio che è lui il primo a non avere visto che ha indicato come titolo della proposta di delibera un criptico “interventi di cui alla Legge Regionale in zone di recupero” anziché un più chiaro riferimento alla sanatoria della irregolarità urbanistica della palazzina di Nuova Via Trento – spiega Marchiori – Il sottoscritto, come altri, è uscito dall’aula per carità di patria e non per mancanza della schiena diritta e delle responsabilità da cui è Carancini a scappare. Insomma, l’ha buttata in caciara perché la responsabilità politica del Partito Democratico messa nero su bianco in quella decisione voleva nasconderla non solo alla cittadinanza, ma pure ai Consiglieri comunali di maggioranza. La prova? Il consigliere di maggioranza Micozzi ha fatto le nostre stesse osservazioni”.
La Lega rivendica di aver scoperchiato il vaso di Pandora di un Sindaco che "dopo aver ostentato vittoria sui giornali, è, lui sì, colpevole di aver esposto il Comune ad un danno erariale milionario da cui cerca di smarcarsi modificando a colpi di maggioranza una delibera del 2009 della giunta di cui egli e l’Assessore ai Lavori Pubblici Narciso Ricotta erano rispettivamente Capogruppo e Consigliere comunale del PD".
“Carancini e PD maceratese state sereni – conclude Marchiori - Nessuna calunnia, nessuna ingiuria, nessun gesto o discorso tracotante che offendono, prima di tutto la società e la cittadinanza, riusciranno ad annullare le responsabilità del Sindaco, della Giunta e di tutto il vostro partito”.
Sulla proposta di legge per il passaggio del Comune di Cingoli dall’Area Vasta 2 di Ancona a quella n°3 di Macerata, in corso di audizione in IV Commissione, il capogruppo Popolari Marche – UdC, Luca Marconi, ha proposto di non operare nessuna scelta definitiva senza aver prima consultato la popolazione direttamente interessata. In pratica Marconi sostiene che una scelta così grave ed importante deve essere assunta dopo un referendum popolare che interroghi i cittadini cingolani sulla volontà di andare verso Macerata o restare collegati alla provincia di Ancona per quanto riguarda la materia sanitaria.
"Nessuno dovrebbe aver paura di una soluzione di questo tipo: ogni ragione pro o contro può essere considerata legittima e di buon senso - afferma Marconi -, ma qui non c’è da decidere solo in base a valutazioni tecniche ed organizzative, ma va messo in campo anche il “sentire” della popolazione che potrebbe scegliere per soluzioni più o meno convenienti. La valutazione, infatti, può superare questi confini e perciò il Consiglio Regionale dovrebbe cedere la propria competenza legislativa a favore della consultazione popolare. Tornare alla democrazia diretta, ogni tanto, non dovrebbe far male a nessuno".
"Il “Bonus bebè” di 300 euro (250 euro dal Comune e contributo di 50 euro da APM) da spendere nelle farmacie comunali per i nati nel 2019, o per i bambini presi in adozione, è stato presentato a Macerata dalla Giunta di centro-sinistra come un atto che testimonia una particolare attenzione nei riguardi delle famiglie, mediante azioni specifiche per garantire condizioni di benessere alle stesse. Premesso che ogni aiuto economico è utile, non è pensabile però che questo “Bonus Bebè” possa passare come un’azione che denota una “particolare attenzione” alle famiglie". L'osservazione arriva dal consigliere di minoranza di Fratelli d'Italia Francesca D'Alessandro.
"Tante e complesse infatti sono le problematiche - prosegue la D'Alessandro - che investono la cellula base della società, in primis la denatalità. Non si fanno più figli e le motivazioni sono di due ordini: uno di carattere culturale e un altro di ordine economico. Disoccupazione, precarietà lavorativa, mancanza di aiuti soprattutto nel caso che la donna lavori, inducono tante coppie a non fare figli. Le famiglie con più figli invece, in modo particolare se monoreddito, faticano a far fronte alle numerose spese, esigenze e bisogni."
"I provvedimenti che un’amministrazione potrebbe prendere per mettere realmente al centro la famiglia sono quindi molteplici: dagli asili nido gratuiti, alle agevolazioni sulle rette scolastiche, dalle tariffe più convenienti sul trasporto urbano ai bonus per l’acquisto dei libri, alle convenzioni con società sportive - prosegue il consigliere di Fratelli d'Italia -. Tali agevolazioni potrebbero essere differenziate sulla base non solo e non tanto dell'ISEE, che molto spesso risulta un criterio eminentemente assistenzialistico, ma soprattutto sulla composizione dei nuclei familiari, dove quelli composti da più soggetti hanno un potenziale economico più favorevole. Andrebbe quindi sostenuta tutta quella fascia della cittadinanza che fa fatica, se non con enormi sacrifici, a pagare asili nido, mense e tanti altri servizi e bisogni legati alla crescita dei figli. Non considerando poi il fatto che, a causa di spese troppo alte, spesso le donne sono costrette a rinunciare al proprio lavoro per accudire la prole."
"È necessario perciò promuovere un modello organico di politiche familiari che siano di supporto alle famiglie e di incentivo alla natalità, prevedendo risorse nei diversi settori (trasporti, servizi, assistenza, casa, lavoro, ecc.) in sinergia con altri soggetti pubblici e privati - conclude la D'Alessandro -. Fratelli d'Italia sta lavorando a un progetto sulle famiglie, secondo una logica di sussidiarietà verticale e orizzontale che punti a costruire un welfare locale, dove tutti gli attori abbiano come obiettivo comune il benessere familiare in tutte le fasce di età."
<<L’associazione Frazioni e Centro ricostruiamo Macerata sosterrà Mattia Orioli, ed il suo progetto politico per la città, nelle elezioni Comunali di Macerata 2020>>
Questo è quanto dichiarato dalla Presidentessa delle Frazioni e Centro Anna Capitani, la quale spiega << Con Mattia Orioli, socio fondatore della nostra associazione e già in passato presidente della stessa, abbiamo portato avanti in questi anni una serie ininterrotta di iniziative le quali hanno rappresentato un terreno culturale e di lavoro che sarà capitanato da Orioli in un progetto di più ampio respiro; infatti alle elezioni comunali che si terranno a Macerata nel 2020, indistintamente dalla presenza o meno del nostro simbolo, appoggeremo comunque ed in pieno la persona di Mattia Orioli, nelle sue azioni e nel suo impegno e progetto politico, sarà lui quindi il nostro portavoce, si spera all’interno dell’assise più alta comunale, affinché possa rappresentare il lavoro che abbiamo sino ad oggi fatto, e rappresentare le nostre idee e le nostre istanze che partono da noi cittadini.
Mattia, in questi anni oltre ad aver lavorato nell’associazione di cui né è stato fin dagli esordi promotore, ha dimostrato nel tempo di saper coniugare una visione generale per la città, rappresentando diverse e plurali sensibilità cittadine, che vanno dal civismo, alla politica partitica, sempre con un’attenta visione rivolta alla gente, alla città, ai valori>>
La Presidentessa delle Frazioni e Centro, Anna Capitani aggiunge e conclude << l’impegno, i progetti e la visione che sta costruendo Orioli per la città, parte proprio dal basso, rappresenta per noi l’apice del lavoro che tutti insieme come associazione abbiamo fatto in questi anni, proprio partendo dalle tematiche e dalle questioni che riguardano la città, e voglio ricordare alcune delle tante iniziative fatte: Riscopriamo Macerata, spunti di riflessione per uno sviluppo sostenibile; Quale sicurezza? Dubbi e proposte; Macerata Sfregiata, criminalità dilagante e realtà occultate; Sferisterio, i suoi primi venti anni di lirica 1967 – 1987; Una visione futura per Macerata; ed infine Macerata Libera Macerata, idee ed esperienze per il futuro della città.
Pertanto daremo il massimo appoggio a Mattia Orioli, perché crediamo nel disegno politico avanzato, e saremo al suo fianco nell’impegno costruttivo e propositivo per il bene della nostra città, Macerata>>
"In questo periodo di Festività Natalizie, in qualità di coordinatrice regionale Marche, ho deciso di presentare il movimento politico Realtà Popolare ai miei concittadini portando le nostre bandiere in una delle vie principali di Macerata, in quanto la nostra idea di partecipazione politica attiva e propositiva si configura con l’attenta analisi delle problematiche territoriali e l’ascolto della cittadinanza." Così Fabiola Bruzzesi ha presentato il progetto Realtà Popolare.
"Le persone si sono avvicina nate a me chiedendo informazioni su Realtà Popolare e su quali siano le mie intenzioni in previsione delle prossime comunali e regionali - continua la Bruzzesi -. Le Marche e Macerata possiedono risorse paesaggistiche e spiccate qualità eno-gastronomiche per le quali sono convinta sia percorribile la sconfitta della crisi occupazionale, agendo con programmi articolati e sostanziali. Non ultima, in ordine di importanza, la tutela della salute e sicurezza dei cittadini, monitorare le criticità del sistema sanitario e promuovere azioni di controllo e repressione della criminalità; il dilagare dell’insicurezza e della delinquenza lede la serenità dei residenti e sicuramente non agevola l’afflusso turistico."
"A tutti ho rilasciato materiale informativo su di me e su Realtà Popolare: questo sarà un cammino difficile ma cercherò di costruire un futuro migliore" ha concluso la coordinatrice regionale portando anche i saluti del presidente Pasquale Buffardi.