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Scuola Luzio di San Severino, Borioni: "Onore a chi torna sui suoi passi"

Scuola Luzio di San Severino, Borioni: "Onore a chi torna sui suoi passi"

"Sotto l'albero della città, un regalo per tutti noi. Arriva, alla vigilia delle festività natalizie una notizia a rischiarare il futuro delle nuove generazioni: per la nuova Luzio la strada da percorrere è stata definita (LEGGI QUI). E fortunatamente la via c'è già: non sarà necessario costruirla per portare la nuova scuola fuori dal cuore della nostra San Severino. Non possiamo che congratularci con l'amministrazione per aver intrapreso questo percorso, una direzione che più volte e in tutti i modi (con articoli, azioni politiche, incontri pubblici) avevamo sostenuto e prospettato, pur correndo il rischio di essere considerati bastian contrari se non peggio." Così Francesco Boroni, rappresentante de 'Il centrosinistra per San Severino', dopo la decisione presa ieri dall'Amministrazione comunale settempedana sul mantenimento dell'istituto nella vecchia sede.

"Ci rassicura il fatto che siano stati presi in considerazione i rilevanti aspetti culturali e sociali, da noi posti in evidenza, legati alla presenza di un polo scolastico nel pieno centro cittadino - continua Borioni -. Perché la ricostruzione dopo il terremoto non è un fatto puramente materiale, non si tratta di ricostruire spazi ma anche e soprattutto di ricostruire relazioni. La più importante a nostro avviso è quella tra i nuovi cittadini e la loro comunità. Un senso di appartenenza che via via con il tempo rischia di essere compromesso e che ha bisogno di essere coltivato anche attraverso azioni politiche di buon senso."

"Non solo. Questo è il nostro territorio, questa è la nostra identità, dobbiamo prenderci cura e restituirlo a chi verrà dopo di noi senza stravolgerne l'essenza - continua il rappresentante de 'Il centrosinistra per San Severino' -. Se non vi è una specifica esigenza legata ad un aumento demografico, non occorre e non è etico espandersi consumando territorio, intaccando l'equilibrio ambientale, promuovendo una cultura del cemento al posto di quella dell'ingegno e dell'innovazione. Come più volte detto sarebbe preferibile, auspicabile e doveroso migliorare il patrimonio esistente in risposta alle esigenze di una rinnovata modernità e adeguarlo ai possibili rischi che oggi le scienze e le tecnologie ci consentono di quantificare e stimare. Ecco: occhi puntati su questo aspetto, ricerca, attenzione e innovazione vanno concentrati su questo tipo di miglioramento, che è il miglioramento di una comunità e di una società intera."

"A questo una saggia azione politica deve mirare: a far sì che le risorse siano destinate a migliorare e promuovere le relazioni all'interno del tessuto sociale, economico, educativo, culturale e storico di una comunità. Onore a chi torna sui suoi passi, e riconosce la validità del lavoro di comparazione e valutazione svolto da altri" conclude Borioni.

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