"Tagli a RisorgiMarche scelta incomprensibile, ma non lasceremo che passi in silenzio. Colpo su colpo la giunta Acquaroli continua a mortificare la cultura e il comparto turistico della nostra regione". A sottolinearlo è Maurizio Mangialardi, capogruppo regionale del Partito Democratico.
"Non saremmo stati d’accordo, ma avremmo potuto comprendere, se l’intenzione di tale scempio fosse dettata dalla legittima volontà di cambiare modello - sottolinea l'ex sindaco di Senigallia -. Ma qui, e questo va detto chiaramente, l’obiettivo è esclusivamente quello di smantellare e cancellare solo ciò che con tanta fatica si è costruito, senza proporre altra alternativa. In tal senso, il possibile taglio dei due terzi delle risorse destinate a RisorgiMarche ne sono l’ennesima eclatante dimostrazione".
"Si tratta di una decisione sbagliata e incomprensibile perché RisorgiMarche ha rappresentato nel corso degli ultimi anni non solo un simbolo della rinascita dei territori colpiti dal sisma del 2016, ma un evento che ha permesso da un lato di tenere accesi i riflettori sul dramma del terremoto, grazie soprattutto all’impegno di un grande artista marchigiano come Neri Marcorè , e dall’altro di creare un volano di promozione turistica a beneficio delle popolazioni locali, grazie ai concerti gratuiti dei migliori interpreti del panorama della musica italiana che hanno saputo valorizzare le straordinarie bellezze naturali della nostra montagna" precisa Mangialardi.
"Come si possa solamente immaginare di affossare una rassegna simile è difficilmente spiegabile se non con il furore ideologico che anima l’agire di questa Amministrazione regionale e una visione miope incapace di andare oltre una politica culturale e turistica provinciale e di scarso respiro. Se queste sono le modalità di ricomporre la frattura tra costa e aree interne, cavallo di battaglia della maggioranza, direi che c’è davvero di che preoccuparsi - conclude il capogruppo regionale del Pd -. Non permetteremo che tutto ciò si consumi in silenzio, all’interno delle fredde e tristi stanze del presidente Acquaroli, che ha tenuto per sé la delega al turismo, e dell’assessore alla Cultura Giorgia Latini, la quale sembra non perdere occasione per ferire i territori che la hanno eletta".
La Lega provinciale Macerata saluta oggi per l’ultima volta Marco Acciaresi, il professore deceduto per un malore nella sua casa ginesina lo scorso 27 maggio.
“Marco Acciaresi ha creduto fin dal primo momento nel progetto della Lega di riportare al centro della politica i bisogni reali dei cittadini. Lo ricorderemo oggi e domani nei gazebo aperti nelle piazze della provincia a cui ha sempre partecipato con entusiasmo. Ironia della sorte, non ci sarà proprio quando scendiamo in campo per una delle battaglie in cui credeva di più: la difesa del made in Italy – dice commosso il coordinatore provinciale della Lega Simone Merlini – Marco era una persona speciale e, per tanti di noi, un amico sincero ben oltre la politica. Ci spezza il cuore che il destino abbia voluto che se andasse solo e in silenzio uno come lui che credeva nella socialità, nella solidarietà e nell’importanza di fare squadra per il bene comune mettendoci la faccia in prima persona”.
A Cingoli la ripartenza passa anche attraverso il sostegno alle nuove attività commerciali.
L’Amministrazione Comunale, guidata da Michele Vittori, consapevole della funzione anche sociale svolta dalle attività commerciali nel contribuire ad animare e rendere vitali i centri urbani, intende sostenere e migliorare l'attrattività dell'offerta commerciale attraverso specifiche azioni ed interventi diretti a favorire l'apertura di nuove unità locali (commerciali e artigianali) ed in particolare mediante l’erogazione di apposito contributo per la locazione.
"Il bando è rivolto a tutte le nuove attività che saranno avviate sull’intero territorio comunale che potranno godere di un contributo sul canone di locazione, andando così a concorrere in maniera significativa alla valorizzazione del territorio. Si tratta di azioni dirette ad incentivare il recupero ed il rilancio della Città di Cingoli" evidenzia l'assessore Cristiana Nardi.
La dotazione finanziaria prevista è pari a 15mila euro, i soggetti potranno beneficiare di un contributo massimo di 2.500 euro a fondo perduto. Le domande di concessione del contributo potranno essere presentate dal 1 giugno per successivi 60 giorni e comunque fino ad esaurimento fondi.
"Con questo contributo vogliamo incoraggiare la nascita di nuove attività commerciali a Cingoli, sostenere coloro che desiderano investire nel nostro paese, soprattutto in funzione del particolare momento storico che stiamo attraversando - sottolinea il sindaco Michele Vittori -. Siamo certi che le vie del paese animate da nuove imprese saranno il motore per il rilancio commerciale e turistico del cuore del paese. Noi crediamo nel nostro borgo, i piccoli borghi infatti sono dei veri e propri centri di sviluppo, garantiscono una forte attrattiva dal punto di vista turistico in quanto riescono a conciliare economia, cultura ed un immenso patrimonio naturalistico".
Per maggiori informazioni consultare il sito www.comune.cingoli.mc.it , scrivere all’indirizzo e-mail: commercio@comune.cingoli.mc.it o chiamare allo 0733601960.
Arrivano le opere di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico a Pollenza, sul fosso Morazzano. Il Consorzio di Bonifica delle Marche ha definito il progetto, realizzato da Bonifica Marche Engineering: ieri il presidente Claudio Netti e il progettista Nafez Saqer hanno consegnato tutta la documentazione nelle mani del sindaco di Pollenza, Mauro Romoli.
Il lavoro verrà attuato con due diversi canali di finanziamento, che hanno portato alla progettazione in altrettanti stralci. Il primo, da 375mila euro, riguarderà un tratto di 280 metri ed è finanziato con fondi del Psr Marche 2014-2020; il secondo, da 990mila euro, ha un'estensione di 3 chilometri ed è finanziato con fondi ministeriali.
Il tratto interessato dal progetto si estende dalla zona del depuratore fino all’immissione del fosso Morazzano sul fiume Potenza.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, sul tratto di monte, e per uno sviluppo di circa 1,2 chilometri, il fosso verrà sistemato con operazioni di risezionamento e riprofilatura, adeguamento degli attraversamenti esistenti e rifacimento spondale del laghetto in corrispondenza del tratto di fosso che è stato fortemente inciso e che presenta problemi di erosione spondale.
Per il tratto a valle dell’attraversamento del fosso, sotto alla strada in contrada Morazzano, sono invece previste opere di ripristino dell’officiosità idraulica: l'intervento verrà portato a termine con operazioni di taglio e sfalcio e con il rifacimento degli attraversamenti esistenti.
Grandissima la soddisfazione espressa dal Sindaco Mauro Romoli “ringrazio il Consorzio di Bonifica per il prezioso lavoro svolto in così poco tempo, non era semplice preparare in poche settimana un progetto di questa portata. Il Consorzio di Bonifica si è dimostrato ancora una volta un ente virtuoso la cui collaborazione può portare solamente plusvalore per i Comuni e quindi per i territori”.
L’assessore Primucci si è soffermato invece sull’entità dei lavori finanziati “l’intervento andrà a risolvere una delle due grandi criticità presenti nel nostro territorio che non saremmo mai riusciti a risolvere con i fondi del bilancio comunale, invece l’essere attenti ad ogni opportunità ed il voler osare ci ha portati ad ottenere oltre un milione di euro a fondo perduto, ora speriamo di spenderli bene e presto così da guardare a nuovi obiettivi verso cui siamo già proiettati”.
Si sta per concludere l’iter legato alla gara d’appalto per iniziare i lavori di sistemazione di piazza Garibaldi a Civitanova Alta, per un importo di 470 mila ero, di cui 120 mila euro messe a disposizione della società Atac. Lo rende noto l’assessore ai lavori Pubblici Ermanno Carassai, riferendo la situazione dei lavori della Città Alta. “L’elaborato progettuale di piazza Garibaldi – spiega Carassai - prevede il rifacimento della pavimentazione in selce arenaria e la verifica degli impianti esistenti. Dopo prima fase della manifestazione di interesse, in cui si sono proposte 191 imprese, l’iter passerà alla centrale unica degli appalti di Macerata per la definizione della gara d’appalto”. Tra le prossime opere da eseguire, c’è anche l’asfaltatura di via della Repubblica, da porta Zoppa al parcheggio situato nell’ex campo Boario, il cui progetto è stato ultimato dall’ufficio tecnico.
“In questi quattro anni di Amministrazione con il sindaco Ciarapica – prosegue Carassai – sono diversi gli interventi portati a conclusione a Civitanova Alta: la sistemazione di parte del vicolo dell’Aurora mediante la realizzazione nuova pavimentazione e sottoservizi (euro 168 mila); il ripristino della pavimentazione e la realizzazione del collettore acque nere e allacci rete idrica in via Roma (140 mila ero in compartecipazione di Atac); la ripresa delle asfaltature di alcuni tratti delle strade Caronte, via del Molino, via XXX Giugno ed accesso campo di calcio (importo complessivo di euro 177 mila). Inoltre, abbiamo provveduto a far sistemare il campo di calcio in zona Tirassegno, con manto in erba sintetica, illuminazione, recinzione e drenaggio (750 mila euro); il rifacimento di una porzione del collettore delle acque chiare nella strada comunale della Celeste (30 mila euro) e la sistemazione della pavimentazione e dei sottoservizi di vicolo dei Sediari, intervento eseguito dalla società Atac. Un progetto importante è la coibentazione del solaio di copertura della scuola materna Morvillo, per un importo di 150 mila euro, opera eseguita con fondi messi a disposizione dallo Stato e la sostituzione e l’implementazione di tutte le telecamere per avere un controllo capillare di tutto il territorio: l’ufficio tecnico ha fatto una mappatura delle zone strategiche e l’investimento per la sicurezza è di 30 mila euro”.
L’assessore poi elenca una serie di opere che la Giunta intende avviare, quali l’adeguamento dell’impianto di illuminazione di tutto il centro storico (accordo di programma con Atac per sistemazione dei punti luci del territorio comunale); lavori alla Scuola materna via Morvillo, per i quali è già stato assegnato il contributo statale di 130 mila euro per la coibentazione delle pareti con cappotto esterno.
“Anche per la Palazzina Liberty, ex sede Atac – prosegue Carassai - è stata avviata la progettazione allo scopo di utilizzare la struttura per attività culturali, con contributo 30 mila euro per la progettazione.
Per la scuola elementare Sant’Agostino e la parte terminale ex chiesa e campanile sono stati concessi finanziamenti dalla Regione Marche (3 milioni 126 mila euro), derivanti dalle economie del sisma del ‘96. In questo caso, sono arrivati i pareri da parte della Soprintendenza e il progetto verrà approvato in Giunta per poi iniziare la procedura delle gare di appalto.
Per l’ex palazzo della Delegazione comunale è stato predisposto l’elaborato progettuale per la sistemazione dell’ala sud-est e l’abbattimento delle barriere architettoniche mediante la realizzazione di un ascensore (importo 617 mila con fondi comunali). Il progetto definitivo ed esecutivo verrà approvato a breve in giunta, mentre 17 mila euro di contributo per la progettazione arrivano dallo Stato.
Per quanto attiene il completamento delle opere, la Giunta si è già attivata per la richiesta di ulteriori 3 milioni 500 mila euro alla Regione per i comuni fuori cratere con i fondi del terremoto.
Arrivato anche il parere definitivo della Soprintendenza per la sistemazione del piano primo dell’ex Tribunale, attualmente utilizzato al piano terra per gli uffici comunali: il progetto prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche, la realizzazione della scala esterna di sicurezza e lo stesso sarà utilizzato per realizzare le aule nel corso dei lavori di ristrutturazione del complesso di sant’Agostino (importo 195 mila euro).
Con la realizzazione dello spogliatoio del campo calcio in località Tirassegno, il cui progetto è in fase di redazione per un importo 250 mila euro, si andrà a completare tutta la struttura sportiva a servizio della cittadinanza.
Altro intervento è il miglioramento sismico della Torre dell’acquedotto, per il quale è stato concesso un finanziamento di 300 mila euro da parte della Regione Marche, con i fondi del terremoto: sono in fase di approntamento gli elaborati esecutivi.
A differenza della precedente Amministrazione comunale di sinistra, che purtroppo si è dimenticata di richiedere i fondi messi a disposizione dello Stato per il terremoto relativo ai comuni fuori cratere – conclude l’assessore Carassai - l’attuale compagine politica ha inoltrato reiterate richieste al fine di canalizzare i finanziamenti nella città (richiesti fondi statali, europei e regionali). Grazie alla collaborazione e alla disponibilità dell’ufficio tecnico si è riusciti a portare a compimento molte progettazioni e a coordinare l’attività dei professionisti incaricati.
L’unico rammarico è che dall’inizio della progettazione alla realizzazione delle opere i tempi necessari per impostare tutti gli iter amministrativi sono purtroppo molto lunghi”.
«La problematica del personale infermieristico presso le strutture protette è presente da sempre con periodici picchi carenziali legati ai flussi dei professionisti; un fenomeno che è stato fortemente accentuato dalla pandemia. La presentazione dell’Ordine del giorno parla di un situazione che riguarda quasi tutte le regioni italiane per cui l’oggetto della tematica evidenzia una situazione complessa di cui l’Amministrazione è perfettamente consapevole». A dirlo sono il sindaco Sandro Parcaroli, l’assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro e il consigliere con delega alla Sanità Giordano Ripa, presentatore dell’emendamento, in risposta al consigliere Elisabetta Garbati del gruppo Macerata Rinnova, la quale aveva chiesto al sindaco di intervenire sulla questione riguardante la mancanza di personale infermieristico nelle strutture residenziali per anziani. (Leggi qui l'articolo)
«L’Amministrazione, sulle attuali difficoltà di reclutamento delle figure infermieristiche, aggravato dalla situazione pandemica, si è attivata da mesi per comprendere con esattezza i termini del problema e, di conseguenza, definire le azioni concrete da mettere in campo – spiegano -. Ci siamo fatti carico di questa situazione mettendo in campo azioni fattive di impegno istituzionale; il dialogo con il presidente dell’IRCR Giuliano Centioni, con il direttore Francesco Prioglio, con l’Area Vasta 3 e con la Regione Marche è stato, ed è, serrato e costante».
«La pandemia ha comportato uno sovvertimento totale delle varie strutture sanitarie a partire da quelle ospedaliere fino a quelle territoriali con ridimensionamento e accorpamento di personale; tuttora gli organici risentono, sia numericamente che qualitativamente, del flusso del personale infermieristico verso le strutture Covid – proseguono Parcaroli, D’Alessandro e Ripa -. Considerato il momento emergenziale, una parte cospicua del personale infermieristico, è stata attratta dalle strutture pubbliche vista la grande richiesta e ora ci stiamo avvicinando a un progressivo riordino degli organici».
«L’Ordine del giorno ha avuto un totale consenso da parte della maggioranza fermo restando che l’emendamento proposto dalla Lega ha voluto rimarcare la necessità di ridefinire gli organici preso atto della minore pressione nelle strutture ospedaliere territoriali. Questo non significa rallentare o addirittura stoppare l’iter amministrativo richiesto, che comunque non è di competenza comunale – concludono -. Strumentalizzare un reale e serio problema che necessita invece di confronti continui e costruttivi con tutti gli attori in campo è alquanto disdicevole in un momento critico come quello che stiamo vivendo».
"La Lega Porto Recanati scende in campo in vista delle prossime elezioni amministrative di ottobre invitando ufficialmente il centro destra e le liste civiche a lavorare alla formazione della squadra migliore per il governo della città". Lo comunicano il coordinatore provinciale della Lega, Simone Merlini, quello cittadino, Luca Davide, e la rappresentante della Lega Porto Recanati nelle liste regionali, Emanuela Addario.
“Apriamo da ora un tavolo di confronto per dare risposte concrete alle problematiche di Porto Recanati, sicurezza in primis - dichiarano Merlini, Addario e Davide -. Prima di entrare nel vivo della stagione balneare, che impegna i portorecanatesi nell’accoglienza dei turisti, è doveroso che l’ascolto delle loro istanze sfoci nell’individuazione di un candidato sindaco di coalizione.
È importante che si inizino a valutare le personalità migliori, quelle che più di chiunque altro conoscono le potenzialità e le esigenze del territorio, così da garantire ai cittadini un’amministrazione consapevole e preparata ad affrontare le problematiche, ma anche a valorizzare la città. Porto Recanati è una delle realtà più importanti della costa, e la Lega dimostra da anni di avere a cuore gli interessi di questo territorio - concludono - pertanto continueremo su questa strada, mettendo a disposizione della coalizione l’esperienza maturata e le strategie elaborate a partire dall’ascolto costante dei cittadini".
Al via i lavori per il capannone Nervi a Porto Recanati. Una vicenda su cui l’amministrazione Comunale ha deciso di intervenire spiegando le varie fasi.
“Si stanno diffondendo voci deliranti molto distanti da ogni principio di verità in merito all’intervento di restauro e risanamento conservativo delle parti più ammalorate del capannone Nervi per 90.000 mila euro – dice con apposito post Facebook la vicesindaco Rosalba Ubaldi - Il Comune ha programmato l’intervento con il finanziamento erogato dalla Legge 160/2019 art. 1 comma 29 bis, legge che prevede ogni anno per i Comuni delle nostre dimensioni la cifra di 90.000 € (utilizzati anche negli anni precedenti per gli scopi previsti). Quest’anno il D.M. dell'11 novembre scorso ha previsto il raddoppio del finanziamento e appena appresa la notizia abbiamo inserito, dopo le dovute verifiche, l'intervento sul Nervi. E' quindi grazie a questo contributo governativo, che non grava in alcun modo sul bilancio comunale che nel corrente anno abbiamo deciso di finanziare la manutenzione della copertura dell’ex mercato ittico e il restauro e risanamento conservativo del Capannone Nervi. Va ricordato che il Comune ha l’obbligo di manutenere, conservare, tutelare e valorizzare il Capannone Nervi dopo l’apposizione nel 2002 da parte della Sovrintendenza del vincolo quale testimonianza di Archeologia Industriale, a prescindere dal progetto di illuminazione che usufruisce di un altro finanziamento”.
“Qualsiasi amministrazione chiamata ad intervenire sul Capannone Nervi – sottolinea Angelica Sabbatini, Assessore con delega al Bilancio - deve sapere che il Comune, da solo, non può supportare l’intera cifra che si aggira sui 500 mila euro, e per questo da anni è stato chiesto di essere inseriti nei vari finanziamenti governativi sia come progettazione che come intervento nel suo complesso".
"Certamente il tutto può rientrare in un progetto più ampio quale ad esempio il porto che resta un obiettivo a cuore di tutti. Il contributo Ministeriale dei 180.000 euro totali debbono, per normativa, essere spesi entro il 15 settembre 2021 - aggiunge Sabbatini -. E' chiaramente irrilevante se il tempo di realizzazione coincide con la campagna elettorale. Questa manutenzione insieme al progetto di illuminazione finanziato dalla Regione che mira ad una qualificazione culturale e attrattiva di interesse regionale rendono tutto il progetto completo. Tutti i lavori di riqualificazione dell’area contribuiranno sicuramente ad avere un risultato pur non completo ma sicuramente di pregio".
"Molto spesso i Bandi Regionali non ci vedono inseriti perchè riservati ai vari territori regionali considerati maggiormente "fragili" (territori terremotati, distretti industriali in difficoltà, agricoltura, piccoli borghi...) e quindi sono sempre poche le occasioni di finanziamento che possiamo cogliere come Comune. In questa circostanza abbiamo presentato un progetto con valenza sovra comunale e per questa ragione è stato accettato e finanziato. Ora, secondo alcuni, dovremmo restituire il finanziamento perchè possa essere impiegato in altri luoghi regionali che già usufruiscono di azioni ad hoc" ha concluso l'assessore Angelica Sabbatini.
Nella seduta del 25 maggio la Lista Civica “Macerata Rinnova”, attraverso la consigliera Elisabetta Garbati, ha proposto in Consiglio Comunale un ordine del giorno relativo all’emergente carenza infermieristica all’interno delle strutture residenziali per anziani del Comune e dell’ATS15, considerando che in quasi tutti i Comuni della provincia sono presenti strutture residenziali per anziani (Residenze Protette, Case di Riposo) che sono per il 99% pubbliche, ospitano circa 300 anziani dove operano complessivamente 25/30 infermieri tra dipendenti Comunali, delle Cooperative e dell’ASP.
L’attuale situazione pandemica e l’emergenza sanitaria ha colpito con particolare accanimento tutte le strutture comunitarie e residenziali per anziani, con i noti e drammatici esiti, le perdite economiche, i mancati ristori e l’esodo di infermieri, i quali rappresentano le uniche figure sanitarie di riferimento all’interno di queste strutture.
La forte richiesta di personale sanitario proveniente dall’ASUR sta mettendo a rischio tutto il sistema della garanzia del servizio infermieristico presso le strutture socio-sanitarie del territorio.
"Attualmente vi sono diverse cooperative che non hanno più infermieri e l’Asp Ircr è ormai al limite della resistenza. Sono a rischio le sostituzioni per le assenze (riposi, malattie, ferie) che vengono tamponate con turni straordinari, cancellazione dei riposi, doppi turni. A breve la situazione diverrà particolarmente grave e sarà necessario tagliare turni di servizio. In tale panorama l’ASP IRCR ha un peso determinante in quanto gestisce 2/3 dell’utenza anziana con circa 200 posti letto ed oltre 15 infermieri, di questi una buona parte sono nella graduatoria del concorso ASUR e probabilmente verranno chiamati prima dell’estate. In tale contesto, difficile per tutti, la sanità privata intercetta gli infermieri neo laureati che entrano nel mondo del lavoro offrendo ulteriori “benefit”, oltre allo stipendio, alloggio e vitto". A fotografare la situazione è la consigliera Elisabetta Garbati.
"In questo momento da più parti arrivano appelli affinché tutte le istituzioni interessate affrontino rapidamente la situazione delle strutture per anziani - aggiunge Garbati -. Macerata Rinnova desidera trovare risposte ai bisogni di assistenza espressi da tante famiglie di maceratesi prefigurando uno scenario di chiusura, di perdita dei pubblici servizi di assistenza e la conseguente ricaduta sulle famiglie e sulle strutture ospedaliere. La carenza dei servizi minimi essenziali espone di fatto le strutture al rischio della revoca delle autorizzazioni da parte del soggetto titolato al rilascio dell’autorizzazione, ossia il Comune stesso, innescando un potenziale e pericoloso loop istituzionale".
La consigliera Elisabetta Garbati ha quindi sollecitato il Sindaco Parcaroli, in qualità di autorità sanitaria locale con funzioni e poteri in materia di emergenze sanitarie e di igiene pubblica, nonché Presidente del Comitato dei Sindaci, ad affrontare il problema per attivare azioni congiunte e condivise; a porre la problematica all’Asur e alla Regione Marche al fine di trovare soluzioni repentine, senza ulteriori rimandi e prima dell’emergenza estiva; di chiedere all’Univpm, nell’ottica di un'implementazione d’investimenti per la medicina territoriale l’ampliamento, per il futuro, del numero chiuso dei posti riservati al Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche.
"L’ordine del giorno è stato approvato dalla maggioranza, ma emendato, cioè solo dopo aver posto in essere delle modifiche che rilanciano una politica di attesa; aspettare che finisca la pandemia o quanto meno che si riduca sensibilmente, aspettare l’esito dell’attivazione della graduatoria del concorso ASUR, espletato a febbraio 2021, dal quale attingere per l’assunzione a tempo indeterminato infermieri nell’ambito dell’Asur Marche. Forse aspettare non è la strategia migliore in questa emergenza sanitaria, poiché si rischia di arrivare troppo tardi, quando oramai è più difficile trovare soluzioni al problema" conclude Elisabetta Garbati.
Il Centro interdipartimentale per il Terzo settore e l'Economia Civile dell'Università di Macerata (CiTeSEC) continua gli incontri dedicati al territorio, dentro i binari della Terza missione che riguarda «l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società».
Il secondo appuntamento si terrà venerdì 28 maggio alle 11 su piattaforma online: Stefano Villamena, Unimc, e Alessandro Berrettini, Unicam, spiegheranno le “Linee guida per il rapporto PA- Terzo settore” firmate dal Ministro Orlando il 31 marzo scorso. Il terzo appuntamento sarà in autunno con la presentazione del libro di Alessandro Riccobono dell’Università di Palermo “Diritto del Lavoro e Terzo settore”. Per informazioni, è possibile consultare il sito di Ateneo alla voce “Eventi”.
“Sono dialoghi formativi dedicati alla necessità di darsi prima di tutto un linguaggio e delle categorie comuni, per andare oltre la semplice interpretazione dei fenomeni di bisogno del nostro territorio e cominciare a costruire i presupposti di una vera e propria operatività che veda i soggetti del terzo settore e le istituzioni costituirsi in un tavolo di co-governance in cui condividere strategie e strumenti per poi verificare gli esiti delle politiche attuate”, sottolinea la coordinatrice del Centro Ninfa Contigiani.
Il ciclo di lezioni, con tavola rotonda, concorrono a un percorso di formazione insieme ai soggetti del volontariato, della cooperazione e dell'associazionismo maceratese disponibili alla prospettiva del nuovo welfare ripensato secondo il principio di sussidiarietà, un ripensamento necessario come ha sottolineato al primo incontro di aprile il prof. Emmanuele Pavolini.
“Arriva l’estate ed iniziano le code chilometriche in A14. Una situazione paradossale che crea notevoli disagi soprattutto agli autotrasportatori. In questi giorni, tra l’altro, il tratto tra Pedaso e Grottammare è chiuso per quattro notti, con la conseguenza che il traffico viene dirottato su tratti alternativi, congestionando i centri abitati con appesantimento della viabilità ordinaria dei luoghi costieri”. Così, in una nota, gli onorevoli della Lega Tullio Patassini e Antonio Zennaro, i quali hanno depositato un’interrogazione sul tema al Ministro delle Infrastrutture Giovannini.
“Tra Porto Sant’Elpidio e Val di Sangro – proseguono gli esponenti del Carroccio - la strada è costellata per 156 km da numerosi restringimenti di carreggiata con conseguente blocco della viabilità nelle ore di punta. Ricordiamo, inoltre, che lungo il percorso marchigiano dopo il casello di porto Sant'Elpidio l’autostrada è a sole due corsie, non più sufficienti a sopportare la mole di traffico ordinaria, come fa notare anche Confindustria. Oltre ai maggiori rischi per gli automobilisti, risulta paradossale che si debba pagare l’intera tariffa nonostante il raddoppio dei tempi. In un’interrogazione al Ministero recentemente depositata a prima firma Patassini e Zennaro abbiamo sottolineato come l’Adriatica sia uno dei due assi viari fondamentali per i collegamenti nord-sud della nostra penisola e non siano quindi più accettabili difficoltà di viabilità, in particolare nelle Marche ed in Abruzzo. Sono tangibili i grandi danni per l'ambiente e la salute dei residenti nei comuni costieri per l'aumento dei livelli di inquinamento a causa delle soste forzate dei mezzi. In un momento in cui il paese inizia ad uscire dalla crisi pandemica è fondamentale favorire lo sviluppo economico e commerciale delle regioni che si affacciano sull'adriatico. È dunque necessario intervenire presso il concessionario per sollecitare una veloce chiusura dei cantieri permettendo una adeguata viabilità nei mesi estivi. “Si avvii finalmente – proseguono - la progettazione e cantierizzazione della terza corsia nel tratto sopra indicato o, in alternativa, la realizzazione di uno studio di fattibilità̀ per l'arretramento della stessa, trasformando l'esistente tracciato come tangenziale del mare a servizio di una migliore mobilità territoriale”.
Per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro la Regione Marche amplia l’offerta formativa: la Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi, ha approvato gli indirizzi operativi per la redazione di un Avviso Pubblico per la realizzazione di 10 percorsi formativi di Istruzione Formazione Tecnica Superiore (IFTS).
I progetti, che si svolgeranno in tutta la regione, sono relativi all’annualità 2021/2022. Le risorse che la Regione Marche investe nell’attuazione dell’IFTS ammontano a 1.120.000 euro del POR Marche FSE 2014/2020.
“Come assessorato, vogliamo ampliare e migliorare le opportunità di occupazione dei disoccupati e offrire opportunità di riqualificazione agli occupati– spiega Aguzzi – Con questa offerta formativa si intende sostenere il tessuto produttivo regionale attraverso la diffusione e l’innalzamento del livello tecnologico delle competenze da acquisire per concorrere al mantenimento della competitività delle nostre imprese sia a livello nazionale che internazionale”.
Inoltre “nel percorso formativo sono coinvolti docenti provenienti direttamente dal mondo del lavoro proprio per offrire una formazione rispondente alle richieste del sistema imprenditoriale” aggiunge l’assessore.
I fabbisogni formativi del tessuto imprenditoriale della regione Marche sono stati rilevati grazie al confronto con tutti i componenti del Comitato regionale per l’IFTS: le necessità di formazione riguardano i settori della Meccanica, delle Tecnologie informatiche, dell’Edilizia, dei Servizi amministrativi/commerciali e del Turismo, declinati nello specifico delle esigenze delle imprese del territorio. I 10 percorsi formativi, 2 per provincia, prevedono un monte ore pari a 800 ore, da svolgersi entro un anno, di cui una buona parte in stage, da un minimo del 30% del monte ore corso (240 ore) ad un massimo del 40% (320 ore dell’intero monte ore corso).
I destinatari dei progetti IFTS sono disoccupati, inoccupati e occupati, residenti o domiciliati nelle Marche. A breve sarà pubblicato il bando cui potranno partecipare enti formativi e istituzioni scolastiche accreditati
L’estate come occasione per praticare sport in sicurezza all’aperto e per ricostruire legami di socialità. Per questo la Giunta comunale di Camerino ha approvato l’assegnazione di aree pubbliche nei parchi cittadini, a titolo gratuito, come sostegno alle attività sportive e di fitness all’aria aperta.
“Dal punto di vista economico la pandemia ha messo in ginocchio tante attività produttive - spiega l’assessore allo sport nonché vice sindaco Lucia Jajani - in particolare i titolari di palestre, impianti natatori, attività sportive che hanno subìto delle restrizioni più forti con un periodo di chiusura esteso fino a oggi. La riapertura avverrà a condizioni molto rigide che, talvolta, considerato il distanziamento imposto, rendono di fatto impossibile svolgere corsi di gruppo all’interno. Proprio in considerazione di questa situazione, come Amministrazione abbiamo voluto mettere a disposizione, a titolo gratuito, delle aree pubbliche all’aperto ai titolari di palestre, impianti natatori, associazioni sportive, da prenotare alla Proloco di Camerino, così da poter svolgere attività sportiva di gruppo per agevolare la ripresa".
"Siamo consapevoli delle problematiche di chi lavora nel mondo dello sport – prosegue l’assessore Jajani - e con questo provvedimento abbiamo cercato di agevolarne la ripresa. Un piccolo gesto a dimostrazione della sensibilità che cerchiamo di mostrare nei confronti delle attività più in difficoltà. Questo atto segue il precedente sugli aiuti economici, erogati lo scorso mese, nei confronti degli esercizi commerciali che sono stati obbligati a chiudere per norma di legge, perchè in quarantena da positività Covid o da contatto. Ricordiamo che per quest'ultimo caso lo Stato non ha previsto alcun tipo di ristoro che invece il Comune di Camerino ha deliberato di concedere”.
"La ripresa delle attività sportive è l’occasione per ripensare e riprogettare il ruolo e la funzione dello sport nel territorio, inteso non solo come attività agonistica, ma soprattutto come strumento per la promozione di stili di vita sani, la promozione della socializzazione e il contrasto e la prevenzione delle patologie legate alla sedentarietà e all’alimentazione scorretta. Questo significa pensare anche a nuovi modi di fare pratica sportiva anche al di fuori dei luoghi tradizionalmente deputati ad essa, cioè gli impianti sportivi, ma in luoghi di socializzazione e di libera fruizione all’aperto, quali parchi, piste polivalenti e campi a fruizione libera, come appunto avverrà quest’estate" ha concluso la vice sindaco.
"Quella solidarietà pelosa che porta a sostenere le economie e i guadagni dei trafficanti di persone, non puo' essere condivisa. Non perchè oggi milito nel Partito di Matteo Salvini. Questo processo di ammissione indistinta di migranti e il sostegno alle navi taxi nel Mediterraneo, determina lo svilimento di ogni politica di sicurezza del nostro Paese, con possibili pericolosi risvolti di terrorismo religioso di cui sono stati vittima i cugini d'oltralpe".
Ad affermarlo, in un post su Facebook, è l'assessore regionale della sanità Filippo Saltamartini.
"Dobbiamo prendere posizione su questo tema - aggiunge l'assessore leghista -. L'Italia non potrà mai contenere tutto il continente Africano e il multiculturalismo su cui si fondano le politiche delle sinistre sono il suicidio della nostra Nazione. L'Italia come ha fatto recentemente la Spagna deve essere assolutamente rigida sul respingimento di ogni forma di migrazione non controllata".
"Si deve poter entrare in Italia con un visto di ingresso e con la possibilità di poter lavorare e integrarsi. Diritti e doveri per tutti specie dopo questa crisi, in cui molti italiani rischiano di perdere il posto di lavoro. Tutto il resto non conta" conclude Saltamartini.
L’Associazione “Il Girasole”, unitamente al Comune di Tolentino, ha presentato il progetto “Tu nasci. Noi con te” per la prevenzione pedagogica a sostegno dei neo genitori.
Il progetto ha proprio l’obiettivo di sostenere le famiglie nel passaggio da una fase di coppia a quella genitoriale. L’Associazione “Il Girasole” si è impegnata a sostenere il progetto con un contributo di 1.500 euro.
Si prevede la consegna ai nuovi genitori di un pacco contenente: un libro, tre video sul tema della genitorialità, un gettone per consultare il pedagogista/psicologo/psicoterapeuta/ostetrica entro l’anno di vita del bambino.
La Giunta ritenuta la proposta meritevole di attenzione per i contenuti e le modalità di realizzazione del progetto, ha approvato l'iniziativa con un impegno di spesa quantificato in circa 4 mila euro: qualora ci fossero maggiori nati rispetto ai fondi preventivati, lo stesso verrà riproporzionato.
"Con questo progetto vogliamo essere al fianco delle giovani coppie che decidono di affrontare il tema della genitorialità – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Francesco Pio Colosi – oltre ad una sorta di kit, l’iniziativa, attuata in piena sintonia con il Girasole, prevede la possibilità di incontrare professionisti specifici quali il pedagogista, lo psicologo, lo psicoterapeuta e l’ostetrica per avere il supporto adeguato a diventare genitori e vincere paure o risolvere dubbi".
Laura Nardi, Presidente del Girasole, sottolinea che "la spinta a voler creare questa sinergia con l’Amministrazione nasce da una sempre crescente domanda di aiuto da parte dei genitori, specie nel primo anno di nascita dei bambini ad essere supportati nel cambiamento da coppia a genitori".
"Quindi questo nuovo strumento progettuale - afferma Laura Nardi - è rivolto ai genitori, ma soprattutto è finalizzato a sostenerli per realizzare una relazione continua con i figli, con l’obiettivo di creare un benessere diffuso nel nucleo familiare, aiutando a superare conflitti in famiglia e depressioni post partum, dovuti anche alle difficoltà, a comprendere i bisogni primari dei bambini o a sentirsi adeguati in questa nuova avventura, specie se si tratta del primo figlio. E’ un progetto a lungo termine che vuole creare le condizioni migliori per avere genitori consapevoli capaci di far crescere i propri figli in un ambiente sereno e adeguato a formare persone capaci di affrontare e vivere la vita e gestire le proprie emozioni".
'Civitas Civici Italia' ha deciso di dar vita all’unione con Cambiamo!, il partito di Giovanni Toti.
Il Movimento civico nazionale 'Civitas Civici Italia' presieduto da Paolo Mattei, nipote del fondatore dell'Eni Enrico Mattei, sarà parte di Cambiamo, il partito guidato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. La decisione è stata assunta al termine di una riunione. "Abbiamo trovato molti punti di convergenza programmatica, ecco perché abbiamo deciso di unire le nostre esperienze al fine di rafforzare la proposta politica nell'area centrale del centrodestra; a riguardo il presidente Giovanni Toti ha chiesto a Paolo Mattei che ha accettato, di far parte del Comitato politico nazionale".
"Già nei prossimi giorni avvieremo una serie di incontri con tutti i nostri referenti nazionali per integrarli con l'organizzazione territoriale di Cambiamo", ha dichiarato Mattei.
"Cambiamo ha avuto sin dall'inizio l'obiettivo e la sensibilità di mettere insieme le diverse proposte politiche anche squisitamente territoriali presenti nel nostro Paese - ha dichiarato il responsabile nazionale dell'organizzazione Adriano Palozzi - condividendo il rispetto e l'ascolto dei cittadini, degli amministratori locali e delle loro esigenze, specie in questo tempo particolare che stiamo attraversando". Per Gaetano Quagliariello, responsabile nazionale Enti Locali, "è la conferma di un percorso fondato sul radicamento territoriale, che vede nel rilancio delle aree interne e dell'Italia di mezzo, uno dei propri capisaldi programmatici".
"Si avvicinano le elezioni e l'attuale Amministrazione di Tolentino ha pensato di darsi una finta pennellata di verde con un progetto di rinnovamento dei giardini pubblici John Lennon. Più che di rinnovamento, da molti anni questo piccolo angolo di verde avrebbe avuto bisogno di una periodica manutenzione anziché essere stato dimenticato e abbandonato dall'Amministrazione".
A sottolinearlo è Sandro Bisonni, portavoce di "Europa Verde Tolentino".
"Chi non ha né la cultura né la sensibilità ambientale, anche sforzandosi, non riesce proprio a pensare ad un progetto che sia anche minimamente rispettoso e sostenibile - sottolinea l'ex consigliere regionale -. Leggiamo infatti che il progetto di rinnovamento dei giardini prevede l'abbattimento di alcune piante ritenute “vetuste e pericolose”. Ma chiunque faccia un giro all'interno del giardino potrà rendersi conto di quanto belli e robusti siano quasi tutti gli alberi presenti".
"Così ci siamo documentati e scopriamo con grande sorpresa che l'Amministrazione ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione all'abbattimento di ben 12 alberi protetti - sottolineano da 'Europa Verde Tolentino' -. Si tratta di 8 Pinus pinea con diametro da 20 a 65 cm e di 4 Pinus halepensis con diametro del tronco da 45 a 65 cm".
"E' vero che a fronte dell'abbattimento si impone all'Amministrazione la piantumazione di 24 alberi ma è anche verosimile che gli alberelli che saranno piantati saranno decisamente più piccoli e modesti di quelli che s'intendono abbattere, aggiungendo poi che i nuovi alberelli (qualora siano piantati nello stesso luogo, cosa in verità non scontata) avranno difficoltà di attecchimento in un terreno già sfruttato per quasi settanta anni dagli alberi che verranno abbattuti. Il risultato finale sarà che avremo i giardini più spogli e assolati che mai" spiega preoccupato Bisonni.
"La Regione Marche già da mesi sta affrontando il problema delle macerie, specie quelle private, attraverso un lavoro sinergico che si sta sviluppando in collaborazione con la struttura commissariale, l’Arpam, il Servizio ambiente della Regione e le associazioni di categoria".
Lo afferma l'assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli.
"Si tratta di più di 4.200.000 tonnellate di materiale, un quantitativo quadruplo rispetto a quello relativo alle “macerie pubbliche” cioè quelle derivate dal collasso di edifici di proprietà pubblica o pregiudizievoli della pubblica incolumità - aggiunge l'assessore -. La sfida è quella di applicare i dettami dell’economia circolare al ciclo della lavorazione delle macerie, alimentando un sistema virtuoso non solo in termini impiantistici ma anche di incentivi che premino il riutilizzo degli aggregati riciclati".
“Si tratta di un risultato – evidenzia Castelli - che potrà essere raggiunto solo con la cooperazione di tutti e con il sostegno del Governo e del Parlamento, organi ai quali compete l’adozione di norme di rango nazionale necessarie per centrare gli obiettivi già citati. Proprio in questi giorni, si stanno registrando segnalazioni che destano forti preoccupazioni in particolare nell’area del maceratese: i siti di deposito e di lavorazione del materiale proveniente dalla demolizione degli edifici privati si stanno avvicinando a livelli di saturazione. Purtroppo il Parlamento ha ritenuto di non prorogare la possibilità di aumento del 50%, rispetto ai limiti autorizzati, del quantitativo di macerie private stoccabili nei siti di riferimento. La deroga - introdotta dall’art.28 bis, comma 2 del Decreto 189/2016 - è scaduta lo scorso 31 dicembre 2020 ma il decreto 'Milleproroghe' ha ritenuto di prorogare solo quella relativa agli impianti abilitati allo stoccaggio di macerie pubbliche. Non per gli altri che ora, appunto, sono andati in sofferenza".
"Per questi motivi - afferma Guido Castelli - chiediamo che il Governo e il Parlamento, con urgenza, dispongano l’estensione della deroga agli impianti deputati alla gestione delle macerie private, possibilmente elevando il limite previsto all’art. 28-bis sino almeno al 75%. Per parte nostra, in via emergenziale e d’intesa con la struttura commissariale, abbiamo avviato un’indagine conoscitiva presso i sindaci del cratere per l’individuazione di aree da destinare allo stoccaggio degli aggregati riciclati e alla messa in riserva, prima dell’avvio a recupero, delle macerie derivanti dalla demolizione di edifici privati.”
Nei prossimi giorni sono previste riunioni tecniche e operative, anche in collaborazione con le associazioni di categoria, per la soluzione delle criticità sinora emerse.
“Criticità che, tuttavia - conclude Castelli - presuppongono che il Governo nazionale dimostri attenzione autentica a queste problematiche riproponendo le deroghe e, più in generale, estendendo alle macerie 'private' il regime giuridico sinora riservato alla macerie pubbliche".
"I sindaci marchigiani della Lega non prenderanno nessuno degli immigrati sbarcati in questi ultimi giorni in Sicilia, che il ministero dell'Interno vorrebbe smistare tra le regioni italiane". Lo dichiara il deputato Riccardo Augusto Marchetti, coordinatore della Lega Marche.
"Le Marche stanno pagando un prezzo molto alto ad una crisi economica pesantemente aggravata dal Covid. Sul territorio abbiamo tante famiglie in difficoltà e tante rimaste senza lavoro e senza reddito: ogni euro disponibile serve per aiutare la nostra gente – aggiunge Marchetti - Su questo non si discute: prima gli italiani, prima le nostre famiglie. Ci pensino i sindaci del PD a prendersi questi immigrati che, per inciso, non hanno il minimo requisito per essere considerati profughi, trattandosi di migranti economici le cui domande di asilo al 90% sono respinte dalle varie commissioni. Nessuna giunta leghista marchigiana li prenderà in carico”.
L’Assessora alle Culture e Turismo Rita Soccio del Comune di Recanati è stata scelta come componente per ANCI Marche del Consiglio dei Marchigiani all’Estero.
Il decreto del Presidente della Giunta Regionale ha individuato i componenti del Consiglio che viene rinnovato all’inizio di ogni legislatura e dura in carica fino all’insediamento del nuovo organismo.
Il Consiglio dei Marchigiani all’estero ha il compito di promuove iniziative a favore degli emigrati, delle loro famiglie e discendenti, volte a conservare l'identità della terra d'origine e rinsaldare i rapporti culturali con le Marche. Promuove la diffusione della conoscenza della Regione nelle sue espressioni culturali, artistiche, naturalistico - paesaggistiche e sociali e lo sviluppo di rapporti economici, valorizzando la presenza della collettività marchigiana all'estero.
Il consiglio presieduto dall’Assessore Regionale Carloni è formato da: 3 consiglieri effettivi per il Consiglio Regionale, 2 per ANCI Marche, 10 per l’Argentina, 4 per il Brasile, 2 per l’Uruguay, 3 per gli Stati Uniti d’America, 4 per il Venezuela, 5 per il Canada, 2 per il Lussemburgo, 4 per il Belgio, 6 per l’Australia, 2 per il Paraguay, 3 per la Svizzera, 3 per le organizzazioni regionali delle Associazioni Nazionali dell’emigrazione rappresentate nel Consiglio Generale degli italiani all’estero (CGIE) operanti nelle Marche, 2 per le organizzazioni sindacali dei lavoratori, 2 per le Associazioni dei datori di lavoro, 2 per gli Istituti di Patronato ed Assistenza Sociale, 1 per le Università̀ degli Studi delle Marche – CRUM, 1 per l’Unione delle Camere di Commercio delle Marche