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Politica Civitanova Marche

"Signorina da passerella" alla consigliere comunale: bufera rosa su Giulio Silenzi

"Signorina da passerella" alla consigliere comunale: bufera rosa su Giulio Silenzi

Riceviamo e pubblichiamo alcune dichiarazioni raccolte in seguito alla polemica scoppiata sulle parole utilizzate dall'ex presidente della Provincia di Macerata, Giulio Silenzi, all'indirizzo della consigliere comunale di Civitanova Marche, Monia Rossi:

L'assessore Capponi è esterrefatta: "Viene purtroppo sottolineato con questa affermazione e con certi toni un concetto di donna immagine ed oggetto, il cui valore è dunque legato al suo corpo e non alle sue qualità personali, professionali ed umane. Come donna e assessore alle pari opportunità domando al consigliere, che fu persino assessore alla cultura, che concetto di donna abbia.
Avrebbe usato la stessa definizione per apostrofare un collega uomo? Come mai non è riuscito ad esprimere un concetto senza scadere nei soliti pregiudizi?
Mi confronterò sull'accaduto personalmente questa settimana anche con la consigliera regionale della commissione di pari opportunità con cui sto collaborando felicemente da mesi per la realizzazione di vari progetti che valorizzino e sostengano le varie sfaccettature dell'essere donna".
L'assessore Gabellieri aggiunge: "Mi stupisce, lasciando senza parole, l'intervento del Consigliere Silenzi quando si rivolge ad una Consigliera comunale dandogli della "signorina da passarella" con l'enfasi inconfondibile e non affatto interpretabile di chi ha poca considerazione del suo interlocutore facendo leva sul fatto che sia donna. Mi indigna tale comportamento e mi offende come donna e come rappresentante politico di questo comune. Seppur tale affermazione sia avvenuta in un momento in cui nell'aula consigliare non si stava dando un esempio di buon comportamento da tenere per lo stesso nessun insulto o parola detta in tale sede può essere in nessun modo paragonata al l'espressione utilizzata dal Consigliere facendo chiaramente comprendere il suo pensiero sulle donne e sul ruolo sociale che loro rivestono. Lo schieramento politico a cui appartiene Silenzi è più volte intervenuto sul ruolo e sul valore della donna nella nostra società ed è oggi chiaro che per questi tale argomento è solo strumentale. Gradirei da parte del Consigliere scuse pubbliche e chiarimenti a tal proposito".
Compatte le donne di maggioranza, unanimente colpite da tale affermazione e solidali alla consigliera Monia Rossi che dichiara:
“Ritengo inaccettabile quello che oggi, 12 ottobre, si è detto durante la diretta in sala Consigliare nei miei confronti, in quanto offensivo in ogni caso, e soprattutto perché non mi sono mai permessa di usare parole giudicanti e denigratorie verso interventi o pensieri dei Consiglieri.
Additarmi dandomi della “signorina da passerella” è stato oltremodo volgare sia per quello che è il contesto, sia nei confronti della mia persona. Questo termine, a prescindere dall’interpretazione, sembra far percepire una poca professionalità rispetto al mio ruolo come rappresentare dei cittadini. Ritengo di aver dimostrato tutt’altro.
Non mi aspettavo una definizione del genere proprio da un veterano della politica come Silenzi, che fa del suo ruolo un’immagine di rispetto, cultura e professionalità. Lui che ha sempre sostenuto, come politico di sinistra, la lotta per la difesa della donna, le pari opportunità e tutte le polemiche riguardo l’evento di Miss Italia. Questa è la dimostrazione di come, da sempre, si usano parole solo per fare campagna elettorale senza che abbiamo, in realtà, valore etico e morale. Sono veramente sdegnata dal suo comportamento."
Cristina Ruffini ci tiene a prendere posizione contro i termini usati ieri sera da un consigliere della minoranza verso una collega donna: “Non accetto nel modo più assoluto che passi il messaggio sbagliato che ci si possa rivolgere ad un consigliere, benché donna, usando termini come "signorina di passerella", quando il consiglio comunale è luogo ben diverso da una sfilata di moda. Ci si rivolga alle consigliere comunali con il rispetto che tal ruolo prevede e non si cada più in certi "scivoloni"".

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