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Sandro Zaffiri sul bilancio di previsione regionale 2019/2021: "La Lega voterà contro"

Sandro Zaffiri sul bilancio di previsione regionale 2019/2021: "La Lega voterà contro"

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Capogruppo della Lega Marche in Consiglio regionale Sandro Zaffiri sul bilancio di previsione 2019/2021: 

"Manca circa un anno e mezzo alla fine di questa  decima legislatura regionale e questo è di fatto il penultimo Bilancio prima delle elezioni regionali del 2020.

Al di là del comunicati trionfalistici dell’assessore Cesetti che parla di una  montagna di risorse per gli investimenti, è necessario guardare alla nuda e cruda verità di una Regione che arretra, non cresce neanche come PIL, una regione dove calano i disoccupati ma anche gli occupati (meno 17.000 rispetto all’anno precedente) sintomo di fenomeni non analizzati attentamente. Una regione con un terzo di Comuni sinistrati dal Sisma e migliaia di persone allo sbando per una ricostruzione lenta, farraginosa, burocratizzata  e anche alle prese con Casette consegnate da poco e già marcite. Con una Sanità mal gestita da elite con preferenze territoriali, Sanità regionale che la si descrive in equilibrio quando in realtà le popolazioni sono state private dei servizi,  le liste di attesa sono truccate e i cittadini che necessitano di visite specialistiche o se le pagano o si arrangiano.

Una Regione che ha accumulato ritardi nella gestione di bandi, Istruttorie, Graduatorie, Assegnazioni di contributi, Esami di rendicontazioni e di Liquidazione di contributi e che ha rischiato e rischia di restituire i Fondi alla UE per incapacità di spesa.

Una Regione che ha dimenticato totalmente oltre 75.000 micro e piccole imprese commerciali e dell’artigianato dei servizi che sono ormai un decennio che non ricevono un euro di aiuto.

Una Regione che visita le Eccellenze Imprenditoriali delle Marche e poi lasciano sole aziende come la Filotei Lino Sas di Arquata del Tronto che deve andare in TV per farsi ascoltare denunciando il totale abbandono delle istituzioni.

Una Regione che ha speso una montagna di quattrini per salvare un aeroporto in declino, che ha fatto diventare un Archivio l’Interporto e non ha nessun vero progetto infrastrutturale avendo archiviato nei fatti anche l’idea di Macroregione e quello della Regione ionico adriatica.

Una Regione impoverita di imprese, che elemosina contributi al grande mondo del volontariato e del terzo settore, incapace di rilanciare gli Ambiti territoriali Socio Assistenziali che si reggono su figure precarie di assistenti sociali manti in trincea allo sbando.

Una Regione che ad ogni classifica scende di posizione, che magari pubblica come un anno fa un bando tanto atteso per il Turismo e dopo un anno, con oltre 300 domande di contributo presentate da albergatori che si proponevano di investire nell’innovazione della propria struttura ricettiva, ancora non vede la luce e per il quale non basteranno i 10 milioni di euro di integrazione dello stanziamento per fare un intervento efficace a sostegno del Turismo delle Marche, come non basta il RisorgiMarche che dura il lampo di brevi apparizioni di volenterosi artisti.

Questa Presidente Ceriscioli è la Regione Promessa?

Lei aveva parlato di “Marche al centro dell’Italia che cambia”: l’Italia è cambiata ma le Marche dal centro sono scese di classifica ogni anno.

“Un Sindaco Presidente” si era definito e lo è rimasto avendo in molte circostanze dimostrato di aver a cuore solo Pesaro.

Prometteva di riconquistare la fiducia nei cittadini: provi ora, Presidente, a chiederlo ai marchigiani se hanno fiducia in lei!

Aveva promesso di rinnovare la macchina organizzativa  e Le sono scappati  tanti Dirigenti insoddisfatti e abbiamo una struttura regionale  accartocciata nelle pratiche peraltro mal distribuite e con un numero di risorse inadeguate a gestirle.

Aveva promesso lavoro ma l’unica cosa tangibile è l’aver stabilizzato 80 dipendenti precari dei centri per l’Impiego.

Giurava di sbloccare gli investimenti per le strutture ospedaliere noi abbiamo ancora davanti gli occhi  il Nuovo Inrca che è ancora fermo al palo.

Parlava di superamento delle Province ed invece le Provincie sono ancora ancora lì con un personale sballottato qua e là.

Prometteva meno burocrazia e carta e più programmazione invece siamo ancora sommersi dalla carta e schiacciati da una burocrazia che in ogni decreto che produce deve citare 4 pagine di delibere e decreti di riferimento.

Parlava di Marche unite nel cambiamento e lei, non solo non ha cambiato nulla, ma è riuscito a dividere in due anche politicamente il suo stesso partito.

In questi tre anni e mezzo la Cultura, l’Internazionalizzazione, i Servizi Digitali, la Cooperazione sono scomparsi dai Radar.

Lei parlava di premiare i Meriti: neanche l’ombra. Professava la Parità di genere e la proposta di Legge della sua Assessora Bora è ferma lì dal 2016, declamava la cittadinanza attiva, nuove politiche per la famiglia, la creazione di una comunità coesa e solidale: su tutto ZERO carbonella.

Prometteva infine nuove politiche per l’immigrazione: quali sig. Presidente, quelle che si rifanno al modello Riace? Gli Sprar che si sono rivelati fonte di business per gli accoglieva?

Lei Presidente Ceriscioli nel suo programma affermava che per “costruire il futuro delle Marche su basi solide, occorre aver chiaro da dove partire e con chi si intraprende il viaggio: Ecco, non avendo capito da dove è partito non sa più ora dove andare…….. Quanto al “con chi fare il viaggio” Lei ha preferito fare da solo. E noi, come molti marchigiani ormai siamo preoccupati di dove ci sta portando.

Il Bilancio in esame ne è la riprova: noi oggi siamo chiamati ad approvare un Documento di Previsione che, come i precedenti, durante l’anno e prima dell’assestamento subirà decine e decine di variazioni per cui ciò che oggi viene detto domani già cambia e quindi noi preferiamo guardare ai Risultati e il risultato è che nel confronto tra le cose dette e quelle fatte non c’è in mezzo il mare ma un Oceano e non basta curare la comunicazione e l’apparenza perché i marchigiani sono un popolo concreto che misura le persone per quello che fanno e non per quello che dicono.

E’ dunque proprio sulla base di queste considerazioni squisitamente politiche che il Gruppo della Lega voterà contro un Bilancio previsionale, molto ordinario, molto in continuità con i precedenti, ancora poco trasparente sotto il profilo del Contenzioso pendente, sui risultati delle Agevolazioni Irap per le neo imprese, sulla montagna di residui che si trascina. Avremmo tanto voluto proporre emendamenti, modifiche, integrazioni, miglioramenti ma, Sig. Presidente, l’idea delle Marche che la Lega ha è totalmente diversa da quella che Lei persegue".

 

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