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San Ginesio, streaming del Consiglio Comunale: prevale il 'no'. La minoranza: "Scuse non accettabili"

San Ginesio, streaming del Consiglio Comunale: prevale il 'no'. La minoranza: "Scuse non accettabili"

"Un’occasione persa la bocciatura della nostra mozione". Così il gruppo consiliare di minoranza, "San Ginesio Comunità Condivisa", definisce in una nota il voto contrario di tutta la maggioranza alla possibilità di trasmissione in streaming delle sedute del Consiglio Comunale. 

Le motivazioni addotte in occasione della votazione avvenuta nell'ultima assise del primo agosto - "necessità di cambiare il regolamento comunale", "mancanza di dispositivi idonei", "spesa non in linea con i lavori che interesseranno l'attuale sede comunale" - vengono ritenute dalla minoranza "scuse non accettabili", poiché - si spiega nella nota - "nella proposta presentata si individuava come scadenza per iniziare la trasmissione delle sedute del Consiglio Comunale in via telematica la fine dell’anno corrente".

"Il gruppo di maggioranza poteva presentare un emendamento per individuare una scadenza diversa se lo riteneva necessario - aggiungono i consiglieri di minoranza -, ma non c'è stata nemmeno questa volontà e tutto ciò, oltre a lasciare perplessi, fa ben intendere che chi amministra San Ginesio non ritiene necessario che troppi cittadini assistano al Consiglio Comunale e che possano essere informati a pieno di quanto si discute nelle sedute". 

Oltre alla mozione, all'ordine del giorno vi erano anche tre interrogazioni presentate da "San Ginesio Comunità Condivisa", che "hanno generato ancora più stupore - si legge nella nota - perché si è scoperto che il progetto del 'CoHousing', nuova tipologia di casa di riposo che ospiterà degenza e riabilitazione per ben 200 posti letto, è solamente una bella idea in fase embrionale": 

"Il sindaco infatti non è riuscito a spiegare le dimensioni dell’area necessaria, né tantomeno dove sarà ubicata e quanto costerà, si è solamente limitato a dire che si stanno cercando contatti per fondi e finanziamenti", proseguono dalla minoranza. 

Con la seconda interrogazione, "siamo venuti a conoscenza che il servizio Whatsapp 'San Ginesio Informa' è gestito dal sindaco e da un collaboratore esterno al comune per il quale non c’è alcuna autorizzazione formale di affidamento, questo significa che si stanno mettendo a disposizione di terze parti dati sensibili dei cittadini e ciò, senza le opportune tutele, genera una violazione della normativa sulla privacy".

Con la terza interrogazione. "è venuto a galla che, a seguito del sisma del 2016 che ha portato alla delocalizzazione di alcune attività economiche del paese, i cittadini di San Ginesio hanno pagato e continuano a pagare, le utenze di due queste. In particolare ad una l’energia elettrica e all’altra l’acqua, perchè non hanno mai effettuato l’attivazione delle proprie utenze, risultando ancora allacciate alla linea pubblica. Di tutto ciò l’amministrazione era completamente ignara e se n’è resa conto solo a seguito dell’interrogazione presentata", denunciano i membri di "San Ginesio Comunità Condivisa".

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