Regionali 2020, Zaffiri (Lega): "M5S e PD insieme? Più che un'alleanza una grande accozzaglia"
“Testa alta e petto in fuori. È così che la Lega e il centrodestra intendono affrontare la sfida lanciata da una (ancora ipotetica) coalizione formata da Pd, M5s e un indefinito numero di liste civiche in vista delle regionali 2020”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo regionale del Carroccio Sandro Zaffiri esprimendosi in merito alle varie alleanze che potrebbero formarsi, in vista delle prossime elezioni regionali previste per il 2020.
“Sgombriamo subito il campo da ogni possibile equivoco – dice Zaffiri – lo scenario che si sta delineando dall’altra parte della barricata non ci spaventa nemmeno un po’. Anzitutto, perché siamo certi (e lo siamo da tempo) della bontà della nostra proposta politica e dello spessore della classe dirigente che riusciremo ad esprimere e che saprà affrontare con capacità e determinazione, una volta al governo di questa Regione, le questioni che la Giunta Ceriscioli ha tramutato in problemi. In secondo luogo, perché crediamo lampante l’incompatibilità di fondo che esiste tra sensibilità così diverse e non ci convince (ma crediamo non possa far breccia neppure nei cuori dei marchigiani) l’idea di una coalizione “contro qualcuno”, anziché “a favore di qualcosa”…su che basi? Su quale programma?”
“Le piroette del M5S hanno dell’incredibile, una sorta di sceneggiata riso e lacrime delle migliori commedie napoletane – incalza Zaffiri – quattro anni di dura opposizione alla Giunta Ceriscioli, per scoprire all’improvviso che se togliamo l’involucro, il contenuto non è poi così male…e allora gli ospedali, come quello di Fabriano, si possono anche chiudere, il sistema imprese ha enormi prospettive di sviluppo, così come l’occupazione, gli episodi di corruzione sono cosucce irrilevanti, le popolazioni terremotate possono anche rimanere a vita in container e casette, gli scandali come quelli di Banca Marche non sono mai esistiti…”
“Pare ovvio – rileva Zaffiri – che il M5S sia attratto da qualcosa di ben diverso che continuare a battagliare contro l’inettitudine della Giunta Ceriscioli e questo qualcosa si chiama poltrone. Invitiamo i nostri vecchi alleati di opposizione a riflettere accuratamente su una scelta che ha molti tratti in comune con quella che fu dell’ex presidente Spacca e che si rivelò fallimentare perché non supportata da un progetto serio di governo di questa Regione”.
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