Riceviamo e pubblichiamo da Angelo Sciapichetti, assessore regionale all’Ambiente
Sono rimasto davvero molto stupito dalle dichiarazioni di alcuni Sindaci, Amministratori, Consiglieri regionali e tecnici, in merito all’inquinamento del sito del Basso Bacino del Chienti; problema che tutti almeno sulla carta, dovrebbero ben conoscere, la cui genesi è ben nota soprattutto ai Sindaci e agli ex amministratori del territorio.
Credevo che relativamente alla localizzazione del nuovo ospedale provinciale, il problema del BBC non dovesse essere sottaciuto, ma portato all’attenzione proprio dai Sindaci dello stesso territorio perché direttamente coinvolti . Visto che ciò non è avvenuto, ho creduto fosse legittimo intervenire in qualità di Assessore regionale con delega all’ambiente avendone tutto il diritto - dovere di parlarne e di esprimere la propria opinione.
Mettere sullo stesso piano i terreni ricadenti nel sito del Basso Bacino del Chienti con quelli della Pieve, ad oggi, rappresenta un grave errore; dei primi infatti conosciamo ormai praticamente tutto, il tipo di inquinamento, gli ingenti costi e i lunghissimi tempi relativi alla bonifica comunque necessaria, mentre dei secondi non sappiamo praticamente nulla, se e quale tipo di bonifica dovrà essere fatta; sarebbe infatti cosa buona e giusta, prima di dare un giudizio definitivo aspettare almeno i dati uffciali del piano di caratterizzazione, del successivo monitoraggio e dell’eventuale piano di rischio. Inoltre la vastità della Pieve fa si che nella zona potrebbero essere individuate anche altre aree, in direzione Sforzacosta certamente molto più lontane dall’ex discarica. Penso che se non vogliamo continuare a parlare a vuoto della costruzione del nuovo ospedale provinciale, e prendere in giro i cittadini, i tempi di realizzazione siano uno di quei fattori fondamentali di cui bisognerebbe tenere conto imprescindilmente.
Quanto al Basso Bacino del Chienti faccio notare a tutti coloro che sono intervenuti in merito , che il tema della bonifica del sito è ben noto alla giunta regionale,agli uffici e ancor di più al sottoscritto essendo del territorio ma come l’amico Francesco Micucci sa in quanto attento e stimato Consigliere regionale, il problema è il reperimento di diversi milioni di euro che non ci sono (almeno tre per partire fino a superare abbondantemente i dieci per completare la bonifica)e che non solo io, ma anche tutti coloro che mi hanno preceduto sono riusciti a reperire. A tale proposito voglio precisare che, la declassificazione del sito da nazionale a regionale di cui non porto io certamente la responsabilità, avvenuta con D.M. del Ministero dell’Ambiente datato 11 gennaio 2013 ha complicato notevolmente le cose. Il sottoscritto, poco dopo aver ricevuto la delega all’ambiente nel luglio 2015 ha immediatamente ripreso in mano la pratica ormai “dormiente” e nel dicembre 2015 su mia richiesta con Decreto del Dirigente di settore n.118 del 29.12.2015 ha conferito ad Arpam, l’incarico di un ulteriore campionamento di punti ritenuti significativi per verificare la qualità delle acque di falda nell’area del sito, dando alla stessa sei mesi di tempo per completare le indagini. Il 29.06 20016 l’Arpam richiedeva la proroga dei tempi di consegna a causa delle condizioni meteo avverse che avevano impedito il normale procedere delle operazioni, in data 5.72016 la Regione concedeva la proroga e fissava il termine perentorio per la consegna degli elaborati per il 31.10.2016 (Consegna slittata al 17 novembre 2016 causa terremoto). A seguito dei dati raccolti, in data 25 gennaio 2017 con Decreto 7/CRB è stata riperimetrata, riducendola, l’area del sito e stupisce non poco che gli amministratori del territorio non ne siano a conoscenza.
Purtroppo, le aree di proprietà dell’Asur localizzate nel Comune di Montecosaro ricadono nel Sito inquinato anche dopo la riperimetrazione.
In questa vicenda, quella che risulta davvero incredibile e sconcertante caro Sindaco Ciarapica non è la mia presa di posizione ma è il tuo compartamento ondivago che ti ha portato a votare e a dichiarare pubblicamente in diverse sedi di condividere la scelta della Pieve e successivamente, dopo ripetute pressioni della tua maggioranza e dell’opposizione a dover fare ”inversione ad U “ ed ha cambiare idea.
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