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Manifesti strappati e ingresso forzato. Vandali nella sede di Fratelli d'Italia: "Grave atto di odio politico"

Manifesti strappati e ingresso forzato. Vandali nella sede di Fratelli d'Italia: "Grave atto di odio politico"

"Gravissimo atto vandalico compiuto da ignoti all'interno della sede di Fermo di Fratelli d'Italia. Mi auguro che i responsabili siano presi e puniti. Non ci facciamo intimidire dall'odio politico". Questo quanto segnala l'onorevole Emanuele Prisco, Commissario regionale di Fratelli d'Italia nelle Marche. 

"L'ingresso della sede, dove storicamente si è sempre riunita la destra fermana, è stato forzato e sono stati strappati i manifesti al suo interno e messa a soqquadro l'intera sala - spiega Prisco -. In questi giorni, infatti, si sarebbe dovuta tenere lì la manifestazione in ricordo dei Martiri delle Foibe organizzata da Gioventù Nazionale, l'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia".

"Si tratta di un atto gravissimo, soprattutto perché il livello del dibattito democratico continua a scadere sempre più velocemente in quella lotta senza quartiere di epoche buie della storia repubblicana. Abbiamo piena fiducia nel lavoro di Forze dell'Ordine e della magistratura che sono già al lavoro per individuare i colpevoli" conclude l'onorevole Emanuele Prisco.

"L'atto vandalico rappresenta un punto molto basso del dibattito democratico - dichiarano in una nota congiunta Maicol Pizzicotti Busilacchi e Pier Giorgio D'Amico, rispettivamente Presidente regionale e provinciale di Gioventù Nazionale -. Tanto più che ciò avviene pochi giorni prima della manifestazione, organizzata da Gioventù Nazionale, per ricordare i Martiri delle Foibe, in vista del Giorno del Ricordo del 10 febbraio".

"Un tema che dovrebbe unire, far riflettere, rendere chiaro ed evidente come gli orrori del passato, compiuti da ogni ideologia politica, debbano essere inequivocabilmente condannati. Invece, ancora una volta, ci troviamo a dover commentare un vergognoso gesto di intolleranza e di odio verso chi la pensa diversamente. Siamo già al lavoro per assicurare una sede alternativa per poter allestire l'evento ma crediamo sia più che opportuno che il dibattito politico torni a parlare e a confrontarsi, la violenza non può e non deve essere parte della politica nel 2022" concludono Busilacchi e D'Amico. 

 

 

 

 

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